Brochure Turistica Comune di Pisoniano

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Pisoniano si racconta “Perla incastonata nel verde”

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Io devo forse ai fiori l’essere diventato pittore (Claude Monet)


Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti (La Luna e i Falò di Cesare Pavese)

PISONIANO Natura, storia, paesaggio e spiritualità si fondono in un’atmosfera unica. Il Comune di Pisoniano è immerso in una natura rigogliosa ed unica nel suo genere. Scrutando il vivace paesaggio, lo sguardo viene colpito dal ricco patrimonio floreale dei monti circostanti. Tra i Monti Prenestini, quello che occupa in modo più incisivo il panorama è senza dubbio il Monte Guadagnolo con un’altitudine di 1218m (s.l.m), sul quale è possibile intravedere il Santuario della Mentorella. La realtà di Pisoniano, come quella di molti dei paesi circostanti, è particolarmente intrecciata con le grandi vicende storiche romane. Il nome di questo piccolo Comune, in Provincia di Roma, è strettamente legato al ramo dei Pisoni, della famiglia Calpurnia, dell’antica Repubblica Romana. Gaio Calpurnio Pisone fu proconsole nella provincia della Gallia Narbonese prima di Giulio Cesare (60 a.C.) e promotore di un’accesa politica aristocratica. Sarà difeso, infatti, dalle accuse di Cesare, dal celeberrimo Marco Tullio Cicerone. Un altro omonimo Pisone fu coinvolto nella cosiddetta Congiura Pisoniana, ordita da alcuni esponenti di diverse classi sociali contro l’ imperatore Nerone nel 65 d.C. La prima illustre famiglia romana di epoca tardo-medievale a controllare Pisoniano fu quella dei Colonna. I loro rapporti con i Papi Bonifacio VIII (1294-1303), Alessandro VI (1492-1503) e Paolo III (1555-1559) non furono molto amichevoli. Il territorio di Pisoniano passò, infatti, agli Orsini (vicini ai Caetani), ai Borgia, ai Farnese, per essere poi ceduto ai Massimo e infine ai marchesi Theodoli nel 1575. Il Paese nel 1871 cambiò il proprio nome da “Pisciano” all’attualmente conosciuto Pisoniano. Nonostante la lontananza storica di tale dicitura, molti abitanti dei Comuni circostanti, come gli stessi Pisonianesi, non esitano a denominarsi con l’appellativo di “Piscianegli”, assai in voga nel linguaggio dei dialetti locali, con evidente riferimento all’antico nome del Paese. Pisoniano conserva oggi, i resti ben visibili della nobile famiglia Theodoli. Al di sopra di Via Roma è possibile osservare la struttura del Castello, oggi arricchita da un vivace borgo, che racchiude il centro storico.

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SCOPRI PISONIANO Museo della canapa e non solo... Il Museo in Via Roma ha trovato finalmente uno spazio stupendo e definitivo. Il visitatore, oltre a bearsi di un’esaustiva descrizione cartacea delle lavorazioni e degli attrezzi, può avvalersi di filmati e supporti informatici al passo con i tempi, che ben contrastano con un vecchio telaio del XVII secolo, in un connubio che lascia sbigottiti. Diverse famiglie coltivavano la canapa ma la tessitura era esclusiva di coloro che possedevano telai. Affacciarsi sul balcone del museo pare, se svolgi lo sguardo ad ovest, che tocchi il Santuario della Mentorella, meta finale del Sentiero Karol Wojtyla. Nelle sale sottostanti è possibile ammirare una sezione dedicata a Leonardo Da Vinci con riproduzioni fedeli di opere e mirabili pannelli.


Chiesa di S. Paolo Apostolo La Chiesa Parrocchiale, con la Torre Campanaria, si eleva nel vecchio centro di Pisoniano e domina le abitazioni circostanti. L’antica tradizione narra che l’Apostolo S. Paolo giunse in questo luogo per portarvi una buona novella della Religione Cristiana. La primitiva chiesa aveva l’entrata principale verso Nord, era costruita con un tetto a canali e contava quattro altari: quello Maggiore dedicato a S. Paolo, l’altare di S. Vittoria, della Madonna del Rosario e della Madonna del Monte. Col crescere della popolazione la vecchia chiesa si dovette ampliare. La Chiesa conserva alcune tele del XVIII secolo ed al suo interno si venera la Madonna della Neve. In suo onore, infatti, viene fatta un processione solenne nel corso della quale viene sparata della neve artificiale, in ricordo della miracolosa nevicata.

Antiche tradizioni, straordinarie leggende e preziose testimonianze

Chiesa di Santa Vittoria Una chiesa, che merita di essere visitata è, senz’altro, quella di S. Vittoria. La tradizione vuole che l’edificio sorga esattamente lì, dove abitavano Santa Vittoria e sua sorella Anatolia, nel periodo in cui infuriavano le persecuzioni volute dall’Imperatore Romano Decio. Qui inoltre nell’ XI secolo fu ritrovata una tavola preziosissima del X-XI secolo in cui è ritratta la Santa che con la mano destra benedice, mentre con la mano sinistra stringe una corda legata ad un drago. La rappresentazione è legata ad un’antica leggenda secondo la quale la bestia avrebbe causato una pestilenza nei paesi gravitanti intorno a Ciciliano e solo grazie all’intervento della Santa, che riuscì a scacciare l’animale, le popolazioni sarebbero riuscite a salvarsi. Da allora in poi, in tutti i ritratti, S.Vittoria viene dipinta insieme alla figura del drago.

Chiesetta di Santa Maria della Quercia La Chiesetta di Santa Maria della Quercia si trova sulla Via Empolitana che conduce a San Vito Romano. Inizialmente era una piccola edicola e grazie alla disponibilità assegnata alla Confraternita del Rosario, è stata ampliata, ristrutturata e dotata di un giardino con altare. Risale agli anni ‘50. Oggi, è dotata di illuminazione per esaltarne la bellezza notturna.

Fontanile Comunale L’antico Fontanile Comunale, dove le donne del Paese si recavano per lavare il bucato con la cenere, è stato costruito nei primi anni del ‘900.

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Chiesetta della Madonna della Neve La Chiesetta rurale della Madonna della Neve sorge lungo il sentiero che da Pisoniano giunge al Santuario della Mentorella. L’ Immagine Mariana è conservata sull’altare maggiore ed è una copia di quella venerata nella romana Chiesa di S. Maria Maggiore, la famosa “Salus Populi Romani” (Salvezza del popolo Romano). Il piccolo edificio, che attualmente si presenta con un’architettura settecentesca, vanta un’origine più antica. Probabilmente, proprio per la sua collocazione su un tragitto percorso incessantemente dai pellegrini diretti alla Mentorella, era utilizzato dai devoti come un luogo dove sostare per pregare e riprendere le forze prima di continuare a salire per il Santuario. Studi recenti hanno confermato che fino al XVIII secolo era presente un piccolo ospedale annesso, in cui i viandanti affaticati e debilitati venivano curati. La leggenda narra che fu costruita in seguito ad un’apparizione della Madonna che preannunciò una nevicata in piena estate.


Sentiero montano Karol Wojtyla Partendo da Pisoniano in Piazza Guglielmo Marconi ed attraversando il Borgo principale sino a giungere al Municipio, si svolta a sinistra verso il Rione Africa. Dopo circa 3 Km, seguendo le indicazioni, si giunge in località Ara di Palozzo, dove ammirerete un suggestivo panorama e la statua dedicata al Sommo Pontefice, per una breve sosta. Da qui, inerpicandosi in un tortuoso ma non difficile percorso circondato da lecci ed orchidee selvatiche, preziosamente protette, superando un dislivello di circa 500 metri raggiungerete il Santuario della Mentorella. Avrete con gioia percorso il sentiero intitolato a Karol Wojtyla che, sin dagli anni della sua ordinazione sacerdotale, soleva percorrerlo passando proprio da Pisoniano.

Chi segue il cammino della verità non inciampa (Mahatma Gandhi)

Santuario della Madonna della Mentorella (Capranica Prenestina) Il primo nucleo della Chiesa é stato fondato nella prima metà del IV sec. Alla prima metà del XIII secolo sembra invece risalire la costruzione originaria del sacro edificio che in alcuni particolari conserva ancora elementi decorativi medievali ben visibili nella facciata principale esterna. L’interno è scandito a tre navate mentre il soffitto è sostenuto da travi in legno. Nel XVII secolo, grazie ai contributi dell’Imperatore Leopoldo I, su cui il gesuita tedesco Atanasio Kircher aveva molta influenza, si misero in opera degli ingenti restauri che conferirono all’edificio di culto l’aspetto attuale. Fu allora che si riscoprirono gli affreschi quattrocenteschi, riportati alla luce nel secolo scorso, nel corso dei lavori di recupero promossi dai Padri Resurrezionisti Polacchi, che tuttora reggono il complesso. La navata centrale, che in origine era totalmente affrescata, conserva varie pitture di Santi situate sulle pareti interne dei sottarchi e dei pilastri. Tali dipinti però sono databili ad un’epoca immediatamente successiva ai restauri secenteschi sollecitati dal Kircher. Stemmi (alcuni dei quali papali) adornano nella parte alta le pareti delimitanti la navata centrale, antichissimi sono invece le immagini di S. Antonio Abate e di S. Domenico raffigurate sul terzo pilastro. L’altare maggiore è sormontato da un ciborio, eseguito nel 1305, che racchiude la statua lignea raffigurante la Madonna Assisa con il Bambino, databile al XIII secolo. Il presbiterio, prolungamento della navata centrale di forma rettangolare, è affiancato da due cappelle laterali. Una è dedicata a S. Silvestro (a destra) e conserva affreschi secenteschi ispirati a vicende della vita del Papa S. Silvestro e dell’imperatore Costantino. Tali dipinti sono di A. Rosati da Vicovaro. La cappella di sinistra é invece detta del Crocefisso, in quanto vi si conserva un Cristo ligneo inchiodato sulla Croce databile al 1600.

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Un tripudio di colori e di profumi, la solennità della processione, la magia della festa.

L’INFIORATA La Storia Il 29 giugno del 1625 fu realizzata, in occasione della festa di San Pietro e Paolo, la prima infiorata ad opera di Benedetto Drei, in Vaticano. Altra data importante nella storia della nascita dell’Infiorata fu il 1633, anno in cui un allievo del grande Gian Lorenzo Bernini, Stefano Speranza, fece un quadro floreale. Il passo decisivo per la sua diffusione fu la successione del Bernini al citato Drei, quando questi morì. Col Bernini, che era all’avanguardia per realizzare le feste, si diffuse anche nei Castelli Romani e poi, a poco a poco, in molti paesi del Lazio, la consuetudine di realizzare tappeti floreali. Negli archivi parrocchiali di Pisoniano ci sono cenni delle prime realizzazioni di tappeti floreali già dalla seconda metà del XVIII secolo. Nel corso del tempo, la tradizione di spargere fiori o di fare tappeti floreali al passaggio della processione, si è mantenuta ed è venuta crescendo sino ai giorni nostri. Oggi, con il lavoro di centinaia di persone e utilizzando migliaia di fiori e quintali di altro materiale, si realizza un tappeto di fiori lungo 120 metri e largo 3, che ricopre quasi tutta Via Roma e il Borgo. Questa usanza celebra il passaggio del Corpo di Cristo sotto le spoglie dell’Ostia Consacrata esposta nell’ostensorio e portata in processione dal Sacerdote.

La Festa E per le vie del Borgo… La tradizione di spargere semplicemente fiori per le vie attraversate dalla Processione del Corpus Domini e poi la realizzazione di suggestivi tappeti floreali si perpetua e accresce sempre più la partecipazione della gente. I temi mutano di anno in anno . Il sabato che precede la festa per le vie del Borgo di Pisoniano, si assiste ad un tripudio di giovani che, sotto l’attenta regia dei maestri infioratori, titolo guadagnato sul campo, danno vita al magico tappeto floreale. L’attenta scelta dei bozzetti, la ricerca delle essenze e le stupende riproduzioni con polveri colorate fanno dell’Infiorata di Pisoniano un vanto che risuona nella Valle. Alle otto del mattino tutto è compiuto, il visitatore ora può godere appieno della suggestiva Infiorata. Non resta che attendere il pomeriggio che il sacerdote con i paramenti sacri della festa calpesti l’opera. È reso l’omaggio a Cristo. SEGUICI SU FACEBOOK PRO LOCO PISONIANO


MUSEO DELLA CANAPA

FONTANA DEL BORGO

PISONIANO E MONTE GUADAGNOLO

SCORCIO URBANO


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NEI DINTORNI Monte Guadagnolo m 1218 Da Pisoniano m. 548 o dal Km 17,500 della S.P. Empolitana, per “Ara di Palozzo m. 561”, il sentiero Papa Giovanni Paolo II-Karol Wojtyla nel “Vallone di Falconara o di Morra Rossa” e il Santuario della Mentorella m 1012

BELLEGRA SANTUARIO DI S. FRANCESCO

Ore di salita: 2,30 - Dislivello: m. 660 - Difficoltà: E

Sperone Settentrionale dei Monti Caprini m. 1030 Dal Santuario della Mentorella m 1012 per il sentiero attrezzato “Attanasio Kircher” Ore di percorso: 1,30 - Dislivello: m 100 - Difficoltà: EE

CAPRANICA PRENESTINA SANTUARIO DELLA MENTORELLA

Monte Cerella m. 1202 Dal Santuario della Mentorella m 1012 per il sentiero naturalistico didattico “Danilo Restaneo” Ore di percorso: 2 - Dislivello: m 200 - Difficoltà: E

Sperone di Ara Vecchia dei Monti Caprini m. 1060 Dal Santuario della Mentorella m 1012 per il sentiero attrezzato della “Finestra Orografica” SUBIACO

Ore di percorso: 1,30 - Dislivello: m 50 - Difficoltà: EE

MONASTERO DI SAN BENEDETTO

SPORT Pesca Sportiva presso Le Roscelle RistoLago Via delle Roscelle snc - Saracinesco Tel. 0774 791143 Rafting presso Centro Rafting Largo Martiri di Cicchetti snc - Subiaco A cura dell’Associazione “Vivere l’Aniene” Tel. 320 9681006 E-mail: viverelaniene@gmail.com Sito web: www.viverelaniene.com FIUME ANIENE


GERANO SUBIACO

Una passeggiata nella natura per respirare serenità, benessere per il corpo e per la mente.

PISONIANO Roma

BELLEGRA

CAPRANICA PRENESTINA

OLEVANO ROMANO

Bellegra Il Santuario di S. Francesco è l’antico ritiro del Frate francescano, in viaggio verso Subiaco. Un luogo incantato immerso nel verde, tra ulivi, faggeti, castagneti e la montagna simbruina.

Capranica Prenestina Le pareti rocciose del Monte Guadagnolo, meta prediletta degli arrampicatori laziali, sono dominate dall’imponenza dell’antico Santurario della Madonna della Mentorella.

Olevano Romano Il territorio di Olevano Romano è caratterizzato dalla presenza di estesi vigneti. In questa zona viene prodotto il Vino Cesanese DOC, nella versione secco, asciutto, dolce, amabile, spumante e frizzante. Il Cesanese viene prodotto nei piccoli vigneti di famiglia e nelle aziende agricole e viticole operanti nel territorio ed è possibile degustarlo ed acquistarlo in loco.

Gerano A Gerano si svolge l’Infiorata più antica d’Italia, in onore della Madonna del Cuore. La graziosa cittadina inoltre è toccata da una variante del Cammino di San Benedetto.

Subiaco Subiaco è storicamente legata alla figura di San Benedetto e annovera tra le sue eccellenze due monasteri benedettini di straordinaria bellezza: il Monastero di San Benedetto e il Monastero di Santa Scolastica. Il primo, anche detto Sacro Speco, fu luogo del ritiro spirituale del Santo. Nel Borgo è possibile visitare la Rocca dei Borgia, un’antica fortificazione costruita a scopi difensivi, dove, secondo alcuni storici nacquero Cesare e Lucrezia Borgia. A pochi chilometri da Subiaco, presso la Località Monte Livata vi è la possibilità di praticare sport e attività all’aperto sia nel periodo invernale che estivo.

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RICETTE TIPICHE Sagne co’ gliù beccalà Ingredienti per la sfoglia: 1,5 Kg di farina di grano - acqua Ingredienti per il sugo: 1 Kg di baccalà - 1,5 Kg di pomodori sedano - cipolla - olio - sale e pepe Preparazione: Preparare la sfoglia per fettuccine spessa o larga secondo i gusti. Dissalare il baccalà tenendolo in ammollo per una intera notte sotto un filo d’acqua corrente. Rosolare quindi il baccalà con olio d’oliva e pepe. In una seconda padella dorare una cipolla e aggiungere pomodoro, sedano e lasciare addensare. Unire il baccalà precedentemente rosolato sino a cottura completa , servire se possibile nelle classiche scifelle di legno.

Rigatoni con castrato Ingredienti: Pasta - sedano - aglio - peperoncino - alloro Preparazione: Rosolare a fiamma lenta gli odori e aggiungere la carne di castrato facendo cuocere per circa due ore a fiamma moderata.

Polenta con spuntature di maiale Ingredienti: sedano - aglio - alloro - peperoncino Preparazione: Rosolare la carne a fiamma bassa , aggiungere il pomodoro e cuocere per circa 90 minuti. In un contenitore, possibilmente di rame, portare l’acqua debitamente salata, a temperatura non di bollore. Aggiungere mezzo bicchiere d’olio e aggiungendo la farina in modo continuo, girare sino a cottura. Tempo necessario circa 45 minuti . Servire nelle scifelle di legno con abbondante formaggio pecorino.


EVENTI E MANIFESTAZIONI

Avete presente quante vite può avere un arrosto? Basta un profumo a cambiarne la sorte. (Gualtiero Marchesi)

60 giorni dopo la Pasqua (Domenica) Processione del Corpus Domini e tradizionale Infiorata 9 Luglio Festa Patronale di Santa Vittoria con messa solenne nella chiesa Rurale e processione 10 Luglio Fiera di Santa Anatolia. Una delle più grandi Fiere che si svolgono nel Lazio. Si vendono prodotti di tutti i tipi: animali, prodotti tipici, oggettistica. Prima Domenica di Agosto (prima del 5) Festa della Madonna della Neve e Sagra del Frittello di Zucca. La neve artificiale viene sparata dai cannoni lungo tutto il percorso processionale. La Leggenda della Madonna della Neve Secondo la leggenda, nell’anno 352 d.C, in Agosto, la Madonna apparve in sogno ad un Gentiluomo di Roma di nome Giovanni e gli ordinò di costruire una chiesa nel posto in cui, il giorno seguente, avrebbe trovato la neve. La stessa sorte toccò a Papa Liberio, a cui la Madonna ordinò di recarsi in cima all’Esquilino. I due si incontrarono alle prime luci dell’alba, seguiti da una moltitudine di fedeli e trovarono il colle imbiancato di un sottile strato di neve. Con un bastone il Papa tracciò il perimetro della Chiesa che Giovanni fece erigere a proprie spese. Nacque così la Basilica della Madonna della Neve. Ogni anno, intorno al 5 Agosto, si celebra questo avvenimento miracoloso. Terza settimana di Agosto Sagra delle Sagne co’ Gliu Baccalà Prima Domenica di Ottobre Festa della Madonna del Rosario Ottobrata Rosaria con Sagra dei Fagioli con le Cotiche e Sagra del Pizzocchio di granturco con salsiccia e broccoletti Novembre Sagra della Polenta con le Spuntature e della Castagna

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INFO UTILI Questo progetto è stato realizzato dalla Pro Loco di Pisoniano Via Roma 55, 00020 Pisoniano (RM) Tel. +39 347 0854414 Mail: prolocopisoniano@hotmail.it FB: Pro Loco Pisoniano SEGUICI SU FACEBOOK PRO LOCO PISONIANO

Comune di Pisoniano P.zza Municipio 6, 00020 Pisoniano (RM) Tel - Fax: +39 06 9577001 / 06 9577430 www.pisoniano.rm.gov.it

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