Grotta delle Stalattiti: superamento del sifone (Acquasanta Terme - Marche)

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Acquasanta Terme - Grotta delle Stalattiti Superamento del sifone febbraio 2014 Coordinatore del progetto: Daniel Poli

Superamento del sifone: • Marcello Poli •

Mario Ruggeri

Abyss Speleoclub (Società Speleologica Italiana)

Abyss Speleoclub (Società Speleologica Italiana) Abyss Speleoclub (Società Speleologica Italiana)

Esplorazioni successive e rilievo: • Jessica Poli Abyss Speleoclub (Società Speleologica Italiana) •

Silvia Clausi Schettini

Gruppo Esplorazione Speleologica (CAI Pescara) World Activity Club (Diving Francavilla)

Francesco Papetti

Gruppo Esplorazione Speleologica (CAI Pescara) World Activity Club (Diving Francavilla)

RELAZIONE La Grotta Termale di Acquasanta Terme (Ascoli Piceno) è una delle grotte più conosciute delle Marche. Oggetto di secolare frequentazione, al suo interno è presente una risorgenza di acque sulfuree ed il torrente che ne fuoriesce dopo poche centinaia di metri si getta nell’adiacente fiume Tronto.

Foto 1 – Le acque della risorgenza sulfurea si gettano nel fiume Tronto Titolo: Acquasanta Terme - Grotta delle Stalattiti: superamento del sifone Autore: Francesco Papetti

Oggetto: Relazione dell’esplorazione

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La presenza di acque sulfuree e le temperature relativamente elevate ne hanno consentito lo sfruttamento per cure termali/luogo di svago fin dal XIX secolo e la grotta è stata attrezzata con strutture, pontili e piscine.

Foto 2 – Immagine pubblicitaria d’epoca della piscina all’interno della grotta termale

Foto 3 – Cartolina d’epoca raffigurante il pontile verso la Grotta Sudatoria

La Grotta ha visto il passaggio di decine di migliaia di persone, compreso il personale addetto agli impianti ed alle manutenzioni che vi ha lavorato all’interno per decine d’anni. Tutti erano concordi nel ritenere che non ci fosse niente da “aggiungere” e sembrava impossibile che un posto così frequentato potesse ancora riservare sorprese!

Foto 4 – Gli ingressi della Piscina e della Grotta Sudatoria all’epoca in cui gli impianti erano ancora attivi

Eppure, grazie all’intuizione “speleologica” di Daniel Poli, l’impossibile si è concretizzato nella scoperta di nuove gallerie e nuovi ambienti!! Titolo: Acquasanta Terme - Grotta delle Stalattiti: superamento del sifone Autore: Francesco Papetti

Oggetto: Relazione dell’esplorazione

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Nei primi giorni di febbraio 2014 ho incontrato casualmente Daniel Poli nello scivolo artificiale di deflusso esterno delle acque.

Foto 5 – Lo scivolo di deflusso delle acque (prima che l’accesso venisse interdetto)

I livelli, le portate e la qualità delle acque della zona sono da tempo oggetto di attenzione da parte dei vari Enti coinvolti (Regione Marche, Protezione Civile, Comune di Acquasanta Terme, etc.). Due ditte1 sono state incaricate dell’installazione di una rete di sensori e della messa in sicurezza della Grotta Termale. Alcuni dei sensori della rete di monitoraggio sono ovviamente stati posizionati anche negli ambienti limitrofi alla risorgenza termale e la ditta che è stata incaricata dell’esecuzione effettiva di entrambe le tipologie di lavori, installazione dei sensori2 e carpenteria metallica per l’interdizione degli accessi, è stata la Italprogress di Daniel Poli (titolare della ditta).

Foto 6 – Uno dei sensori di livello delle acque del Rio Garrafo

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ETG srl di Scandicci (FI), operante nel settore del monitoraggio ambientale; Italprogress srl di Ascoli Piceno, operante nel settore degli impianti tecnologici. 2 La ETG ha affidato ad Italprogress l’installazione materiale dei sensori mantenendo la supervisione e la gestione della rete di segnale. Titolo: Acquasanta Terme - Grotta delle Stalattiti: superamento del sifone Autore: Francesco Papetti

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Nel corso di un’esplorazione personale, agli inizi di febbraio 2014 ho risalito la cascata che attraverso un tunnel mette in comunicazione la vecchia piscina con l’esterno.

Foto 7 – La cascata alla fine del tunnel vista dal parapetto del piazzale delle terme

Foto 8 – L’uscita delle acque viste dal tunnel sopra la cascata

Ho visitato le vecchie terme in abbandono dalla fine degli anni ’80 del secolo scorso e sono arrivato alla bocca di uscita della risorgenza. L’obiettivo era acquisire elementi (difficoltà di accesso, trasporto, logistica, etc.) utili alla pianificazione di un’immersione speleosubacquea nella risorgenza e quando sono tornato indietro ho incontrato Daniel Poli che stava eseguendo alcuni lavori per l’installazione di misuratori.

Foto 9 – Daniel mentre installa un’asta idrometrica nello scivolo di deflusso

Dopo la reciproca sorpresa di incontrare persone in un posto così “strano” nel mese di febbraio, dal colloquio che ne è seguito abbiamo scoperto di condividere uno stesso interesse ed essere entrambi iscritti alla Società Speleologica Italiana. Ne è nata un’amicizia che ci ha portato a pianificare attività e collaborazioni per nuove esplorazioni. In particolare sono stati definiti i seguenti due campi di indagine: 1. l’eventuale prosecuzione della Grotta delle Stalattiti; 2. l’esplorazione speleosubacquea della risorgenza termale; Titolo: Acquasanta Terme - Grotta delle Stalattiti: superamento del sifone Autore: Francesco Papetti

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Grotta delle Stalattiti: superamento del sifone e nuove scoperte

Foto 10 – La grotta termale di Acquasanta (Walter Maucci, Trieste 1954)

La Grotta delle Stalattiti si apre nel tunnel di collegamento fra gli spogliatoi della vecchia piscina della Grotta Termale ed il pontile della Grotta Sudatoria.

Foto 11 – Il tunnel di collegamento

Foto 12 – Il pontile ormai pericolante visto dal basso

Conosciuta “da sempre”, è stata compiutamente descritta da Walter Maucci negli Atti del 6° Congresso Nazionale di Speleologia (Trieste, set. 1954 pag. 108) a seguito di un’esplorazione da parte di una spedizione triestina di qualche mese prima (apr-mag 1954): “Il soffitto, dopo diversi sbalzi, nella sua parte terminale si abbassa sino ad immergersi nell’acqua dopo aver accennato una lieve svolta a destra. Dopo questo punto è facile che la grotta prosegua, ma l’eccessiva angustezza del passaggio, presumibilmente immerso, rende impossibile qualsiasi avanzata sia pure con l’attrezzatura subacquea.” Come già anticipato, Daniel Poli non si è arreso di fronte all’impossibile e, forte della sua esperienza speleologica, ha guardato con occhio “possibilista” il minuscolo specchio d’acqua su cui termina la grotta.

Titolo: Acquasanta Terme - Grotta delle Stalattiti: superamento del sifone Autore: Francesco Papetti

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Foto 13 – L’occhio speleologico di Daniel osserva il sifone della Grotta delle Stalattiti

Mi ha quindi illustrato il suo progetto di svuotamento del sifone e le attrezzature che intendeva utilizzare: 1. generatore elettrico Mosa GE4500SBS (potenza 4 kVA; corrente 17,4 A) equipaggiato con motore a scoppio V270 Suzuki a quattro tempi (3.000 giri/min.); 2. cavo tripolare doppio isolamento con guaina FG7 (sezione 2,5 mm2; lunghezza 100 m); 3. pompa ad immersione con galleggiante incorporato marca DAB - modello NOVA 300 assorbimento 350 W; attacco 1 ¼” portata 80 lt/min alla prevalenza media di lavoro di 5 m; portata 16 lt/min alla prevalenza massima di 6,5 m; Nei giorni successivi sono iniziate le operazioni di svuotamento del sifone che si sono protratte nelle giornate di venerdì 21 e sabato 22 febbraio 2014. Per motivi personali non potevo essere presente e la “squadra” di svuotamento era composta dagli speleo del Abyss Speleoclub di Acquasanta Terme: • Daniel Poli • Marcello Poli • Mario Ruggeri Le operazioni propedeutiche allo svuotamento sono cominciate nella nottata di venerdì 21 febbraio 2014 (verso le 23,30). Daniel, Marcello e Mario hanno steso un tubo di gomma (diametro 1”) ed un cavo elettrico per una lunghezza di 70 m dal sifone fino al tunnel di collegamento. Lì era stato posizionato il gruppo elettrogeno di alimentazione della pompa ad immersione che sarebbe stata posizionata sul fondo del sifone.

Foto 14 – Assemblaggio della pompa ad immersione Titolo: Acquasanta Terme - Grotta delle Stalattiti: superamento del sifone Autore: Francesco Papetti

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Il sistema è stato approntato in circa ¾ d’ora ed è quindi stato acceso il gruppo elettrogeno. Dopo circa un’ora il livello dell’acqua era sceso di 20 cm ma l’ambiente ha cominciato via via a saturarsi di monossido di carbonio. Anche a causa dell’ora tarda, le operazioni di pompaggio sono state interrotte e, vista la differenza di livello tra il sifone ed il corridoio, con il sistema idraulico ormai innescato l’acqua ha continuato a defluire in auto-svuotamento per tutta la notte (seppur a portata ridotta). Il giorno successivo (sabato 22 febbraio) verso le ore 15,30 Daniel/Marcello/Mario sono tornati per verificare lo stato degli impianti ed il livello dell’acqua. Sono stati controllati i collegamenti elettrici, trovati in buono stato ed asciutti, ed il livello dell’acqua che si era abbassato di ulteriori 20 cm.

Foto 15 e 16 – Controllo delle connessioni elettriche

Prima di avventurarsi nell’attraversamento, Daniel/Marcello/Mario hanno ritenuto opportuno abbassare il livello dell’acqua di qualche altro decimetro. Per permettere alla pompa il pescaggio in zone più profonde è stato deciso di traslare in avanti di un paio di metri tutto il sistema di pompaggio.

Foto 17 – Spostamento in avanti della pompa

Si sono superati gli inevitabili inconvenienti che questo tipo di operazioni comportano e finalmente dopo circa un’ora è stato riacceso il gruppo elettrogeno.

Foto 18 – Re-innesto della connessione pompa-tubo

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Con l’ausilio di un secchio di capacità nota, Daniel/Marcello/Mario hanno cercato di calcolare la reale portata della pompa e prevedere la velocità di discesa del livello dell’acqua, stimando i tempi di svuotamento. In 10 minuti la pompa riusciva estrarre circa 300 lt d’acqua ottenendo un abbassamento del livello di circa 20 cm. Per non intossicarsi con i fumi che venivano prodotti, Daniel/Marcello/Mario sono usciti all’esterno e dopo un’ora sono rientrati per verificare il livello dell’acqua. Il livello era arrivato all’apparente altezza del ginocchio… Una breve valutazione sul da farsi, e Daniel ha deciso di avventurarsi! Così, verso le 18,30, è riuscito a superare il sifone!! Marcello e Mario lo hanno immediatamente seguito ma hanno comunque lasciato la pompa in funzione per continuare ad abbassare il livello dell’acqua. Tutti e tre hanno continuato l’esplorazione su una galleria molto più ampia del sifone (larghezza 3 m, altezza 4 m) e dopo circa 60 m hanno trovato una zona concrezionata di un bianco candido ed un pozzetto di circa 4 m di altezza.

Foto 19 – Zona concrezionata oltre-sifone

Lo hanno armato ed una volta scesi hanno trovato la continuazione della galleria che prosegue con sezione ridotta (larghezza ½ m, altezza 1 m) per ulteriori 15 m. Al termine hanno trovato un 2° sifone, all’apparenza profondo, e lì si sono dovuti fermare. In totale sono rimasti nei nuovi ambienti che avevano appena scoperto per circa due ore e quando sono tornati indietro hanno potuto constatare che la pompa che avevano lasciato in funzione aveva completamente svuotato il 1° sifone. Da parte mia ho passato la serata di sabato in attesa di informazioni circa l’esito delle operazioni e dopo cena è finalmente arrivata la telefonata: “Siamo riusciti a svuotare il sifone, lo abbiamo superato, la grotta continua!”. Daniel era in preda all’eccitazione e mi ha descritto la prosecuzione della grotta: ampia galleria, concrezioni, pozzetto di 4 m, altra galleria, altro sifone… Quello che sembrava impossibile si era realizzato: un nuovo ramo di grotta in un luogo visitato per secoli da centinaia di migliaia di persone!!

Titolo: Acquasanta Terme - Grotta delle Stalattiti: superamento del sifone Autore: Francesco Papetti

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1° sifone: descrizione Il week end successivo Daniel ha accompagnato me e Silvia a verificare i risultati ottenuti. Il 1° sifone, lungo in totale una decina di metri, si era parzialmente riempito (acqua fino al ginocchio) ma comunque non presentava problemi per il superamento. Abbiamo potuto studiarne la morfologia, ed in particolare una strettoia proprio a metà sifone a forma di V rovesciata, larga sul fondo e via via più stretta verso il soffitto. Siamo tornati la settimana successiva ed il livello del 1° sifone si era ulteriormente alzato opponendo qualche difficoltà al superamento. Per farlo ci siamo dovuti immergere in acqua completamente ed è stata necessaria anche una piccola apnea all’altezza della strettoia, curando di non rimanere incastrati con il casco nella V rovesciata proprio nel tratto in cui era necessario mettere sott’acqua anche la testa. Nei giorni seguenti Daniel, Silvia ed io siamo nuovamente tornati oltre sifone ed abbiamo eseguito il rilievo delle nuove gallerie.

Foto 20 – Alcune fasi del rilievo della Grotta delle Stalattiti

Foto 21 – Rilievo 3D della Grotta delle Stalattiti fino al 2° sifone

Con il passare dei giorni il sifone ha continuato a riempirsi sempre più fino a quando, a circa 3 settimane dallo svuotamento completo, è tornato nuovamente al suo livello massimo (in quell’occasione ho potuto superarlo soltanto io con l’ausilio di un bombolino da 3 lt: la profondità massima del sifone è circa 1,5 m). Titolo: Acquasanta Terme - Grotta delle Stalattiti: superamento del sifone Autore: Francesco Papetti

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L’andata del primo speleo-subacqueo è resa più facile da un’ottima visibilità. Purtroppo il ritorno non è altrettanto semplice e bisogna mettere in conto l’eventualità di effettuarlo con visibilità molto precaria3. Inoltre lo specchio d’acqua di rientro è molto stretto e per poterci infilare testa e spalle bisogna “indovinarlo” al tatto! Conoscendolo bene (tenendo conto cioè delle possibilità di incastrarsi nella V rovesciata a metà sifone) sarebbe possibile superarlo anche in apnea perché lo specchio d’acqua di arrivo è molto ampio anche con il sifone al massimo livello4. La cosa non è mai stata tentata perché l’entrata in acqua è piuttosto complicata ed occorre sottoporsi a qualche piccolo contorsionismo!

Foto 22 – Lo stretto punto di acceso del 1° sifone al massimo del riempimento

Probabilmente questo è il motivo per il quale il sifone, pur essendo sotto gli occhi di tutti, è rimasto inviolato per così tanto tempo. Nella missione triestina del 1954 era impensabile mettere a rischio le attrezzature5 in un passaggio così stretto. Attualmente, con un ventaglio più ampio di equipaggiamenti di cui dotarsi e soprattutto con attrezzature più versatili, la cosa è relativamente più semplice.

Prosecuzione delle esplorazioni Come anticipato sopra, nelle settimane seguenti le attività esplorative sono proseguite su più fronti e saranno descritte in relazioni specifiche. Il video delle attività relative allo svuotamento del sifone è disponibile al link: https://www.youtube.com/watch?v=6588xtTJJpc

Per informazione ed ulteriori dettagli: Daniel Poli e-mail: polidaniel@ymail.com cell. 339 337 6001

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Per lasciare della visibilità residua almeno ad una seconda persona che dovesse oltrepassare il sifone, si può effettuare il passaggio a “tappo di sughero” sul soffitto procedendo con una specie di “opposizione subacquea”. Il soffitto è abbastanza pulito e, tenendosi sollevati dal fondo, si riduce la quantità di limo mandata in sospensione. All’aumentare dei passaggi però le accortezze diventano quasi inutili perchè la visibilità si riduce inevitabilmente! 4 La stessa cosa non vale per il ritorno che, effettuato in apnea, sarebbe estremamente rischioso!! 5 Per informazioni relative alle attrezzature subacquee utilizzate in quegli anni si rimanda ad una relazione successiva. Titolo: Acquasanta Terme - Grotta delle Stalattiti: superamento del sifone Autore: Francesco Papetti

Oggetto: Relazione dell’esplorazione

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