ABECEDARIO 1991-2020

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MASSIMILIANO BRIARAVA

ABECEDARIO 1991/2020 PORTFOLIO INTERATTIVO PDF


MASSIMILIANO BRIARAVA

INDEX

ABECEDARIO 1991/2020

A per AUTORE

UN PORTFOLIO INTERATTIVO IN PDF

B per BIBLIOTECA

LABORATORI, REGIE, DRAMMATURGIE, DOCENZE

CURATETE, ARTICOLI, CONVFERENZE

CON WEB LINKS A MATERIALI ESTRATTI DA PERFORMANCES E PUBBLICAZIONI

C per COLLABORAZIONI

PER COMUNICAZIONI: MASSIMILIANO.BRIARAVA@GMAIL.COM

D per DIVAGAZIONI

ATTORE, REGISTA ASSISTENTE, SCENEGGIATORE

GIOCHI DI IMMAGINI

(disegni di copertina di Giovanni de Francesco per il progetto 6 cartoni animati per Anfitrione di Heinrich von Kleist)


A AUTORE

LABORATORI, REGIE, DRAMMATURGIE, DOCENZE 34.

2021 - In progress. Testo e regia di PARTY DEL CORPO, da Ovidio, Le Metamorfosi, allestimento site specific con gli studenti dei Laboratori teatrali dell‘ITCS Salvemini di Casalecchio

33.

2020 – Docente di storia dell’arte e sostegno per Istituto Tecnico Salvemini, Casalecchio (BO); conduzione di laboratori teatrali per studenti abili e disabili; testo, regia e montaggio del progetto di video partecipato PARTY DEL CORPO vol. 1

32.

2020 – Docente di storia dell’arte e sostegno per Istituto Tecnico Salvemini, Casalecchio (BO); conduzione di laboratori teatrali per studenti abili e disabili; regia e montaggio del progetto di video partecipato JUKEBOX ALL’OSSIGENO.

31.

2020 – Adattamento regia e performer di E SONO QUI PER RECLUTARVI TUTTI, dalla biografia di H. Milk, spettacolo realizzato sia dal vivo che in video, produzione CASSERO

30.

2019 – Docente di storia dell’arte e sostegno per Istituto Tecnico Salvemini, Casalecchio (BO); conduzione di laboratori teatrali per studenti abili e disabili; testo e regia della performance BLUEBIRD. UNA LEZIONE SULLA BELLEZZA, da M. Maeterlinck

29.

2019 – Regista e attore protagonista de BERLINO. CRONACHE DAL MURO, di e con Ezio Mauro

28.

2018 – Regista e attore protagonista de IL CONDANNATO. CRONACHE DI UN SEQUESTRO, di e con Ezio Mauro

27.

2018 – Docente di storia dell’arte e sostegno per Istituto Tecnico Salvemini, Casalecchio (BO); conduzione di laboratori teatrali per studenti abili e disabili; testo e regia della performance LA CLASSE. RECITA SCOLASTICA

26.

2017 – Docente di storia dell’arte e sostegno per Istituto Tecnico Salvemini, Casalecchio (BO); conduzione di laboratori teatrali per studenti abili e disabili; testo e regia della performance DO DO DO THE ORLANDO!, da Ariosto

25.

2016 – Docente di storia dell’arte e sostegno per Istituto Tecnico Salvemini, Casalecchio (BO); conduzione di laboratori teatrali per studenti abili e disabili; testo e regia della perfomance RADIO ALICE, da L- Carroll

24.

2015/16 – Testo e regia di C’È BISOGNO DI FARE UN ESEMPIO, spettacolo sulla Resistenza, per le scuole elementari e medie

23.

2013/14 - Regia di SAKURA FALLS. PORNO TEO SPLATTER, da un testo di Luca Forestani, con costituzione del cantiere teatrale RÊW. Rocking Entertainment Wonders. Campagna di CROWDFUNDING


22.

2013-14 - Insegnante di composizione drammaturgica e regia di gruppo per “Steps Ahead, Junior Coaching Academy”, a Firenze; parte del progetto internazionale Roots and Routes

21.

2011 – Laboratorio teatrale nella sezione femminile del carcere di Bologna + realizzazione del libro-gioco ALICE IN WONDERWOMEN’S LAND, + realizzazione del video WW25 + realizzazione di DEI SOGNI, diario di un laboratorio teatrale in carcere - da Lewis Carroll

20.

2011 – Laboratorio teatrale Dams/Unibo. Titolo: Say/See (Se/Sì)

19.

2011 – Seminario di teatro per Erasmus Mundus Master Program, Unibo + workshow: H.D. (HARD DIALOGUE), da Lewis Carroll, Through the looking-glass, cap. 6: Humpty Dumpty

18.

2010 – Laboratorio teatrale Dams/Unibo. Titolo: Alice. Io, il tempo, lo spazio, le parole + realizzazione del libro gioco e della performance WONDERLAND LOOKINGLASS, da Lewis Carroll

17.

2010 – Seminario di teatro per Erasmus Mundus Master Program, Unibo + testo e regia di A.L.I.C.E. (Atlante Letterario Incendiato Compagnia Erasmus), da Lewis Carroll, Ray Bradbury, Aby Warburg

16.

2009 – Laboratorio teatrale nella Sezione Alta Sicurezza del Carcere di Bologna + testo e regia di POLIGRAF – MOLTE SCRITTURE, da Cuore di cane di M. Bulgakov, con la partecipazione di detenuti e studenti Dams

15.

2009 – Laboratorio teatrale Dams/Unibo. Titolo: The perfect human + gemellaggio con i detenuti del laboratorio in carcere per la realizzazione di POLIGRAF - MOLTE SCRITTURE da Cuore di cane di M. Bulgakov

14.

2009 – Seminario di teatro per Erasmus Mundus Master Program, Unibo + testo e regia di STUDI GRAMMATICALI PER UCCELLINI AZZURRI, da L’oiseau Bleu di M. Maeterlinck e dal film The Blue Bird di M. Tourner

13.

2008 – Laboratorio teatrale nella Sezione Alta Sicurezza del Carcere di Bologna + regia di 6 CARTONI ANIMATI PER ANFITRIONE di H.V. Kleist

12.

2007 – Laboratorio teatrale Dams/Unibo. Titolo: La bambola iena + regia di LA IENA DI SAN GIORGIO, di Arnaldo Picchi, dal canovaccio per burattini di G. Niemen

11.

2006 – Laboratorio teatrale Dams/Unibo. Titolo: Colonne sonore e spazi virtuali


10.

2006 – Convenzione Unibo + Teatro Comunale + Accademia di Belle Arti + Conservatorio di Bologna. Regia di PAOLO E FRANCESCA, opera lirica, musica di L. Mancinelli

9.

2005 – Convenzione Unibo + Teatro Comunale + Accademia di Belle Arti + Conservatorio di Bologna. Regia di MALOMBRA, opera lirica, musica di M.E. Bossi

8.

2004 – Convenzione Unibo + Teatro Comunale + Accademia di Belle Arti + Conservatorio di Bologna. Regia di RE ENZO, opera lirica, musica di Ottorino Respighi

7.

2004 – Testo e regia di DOGOD, video installazione e performance da Bulgakov, Cuore di cane

6.

2003 – Laboratorio teatrale con studenti delle scuole medie, per ERT + testo e regia di JEKYLLHYDE, da R.L. Stevenson

5.

2002 – Regia di MORìA, da Volpone, or The fox di Ben Jonson

4.

2002 – Laboratorio teatrale con studenti delle scuole medie, per ERT + regia di ORAZI E CURIAZI, di B. Brecht

3.

1998 – Ucla. Regia di FINALE DI PARTITA, di Samuel Beckett

2.

1997 – Ucla. Adattamento e regia di THE SMOKE SELLER, dalla novella “Drowning -L’annegamento” di Anton Chekov

1.

1991/95 – Co-fondatore e performer in concerti del gruppo musicale SCISMA


34

2020/21 (IN PROGRESS) PROGETTO DI SPETTACOLO SITE SPECIFIC PER L’ITCS SALVEMINI DI CASALECCHIO (BO)

PARTY DEL CORPO da Ovidio, Le Metamorfosi con 35 studenti abili e disabili

Allestimento all’interno dell’istituto per il XXX anniversario della Strage del Salvemini Regia Massimiliano Briarava Movimenti Stefano Questorio Video Tommaso Arosio Costumi Silvia Bragagnolo Musiche originali Paolo Estorm Con il sostegno di MIUR - Piano triennale delle arti Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna

2020 anni fa, nelle “Metamorfosi” – la più grande raccolta di miti antichi mai scritta – Ovidio traccia l’anatomia dell’Universo. Dice: tutti i corpi sono contigui, vicini, si mescolano, si scambiano forma, come parti di una comune Natura che gioca, come parti di un unico corpo. 2020 anni dopo, Ovidio ci invita e ci aiuta a tornare vicini, a tornare Natura. Ci ricorda una per una tutte le parti del corpo che abbiamo in affido: e noi ad ogni parte dedichiamo un mito (sia Dafne o Callisto o Narciso; sia Icaro o Orfeo o Ermafrodito…) e viceversa, ad ogni racconto associamo una parte del corpo, una danza, che è il modo in cui l’uomo ritorna Natura. Così – nella danza a cui Ovidio ci invita – siamo vicini anche a distanza.


33 2020

VIDEO PARTECIPATO PER L’ITCS SALVEMINI DI CASALECCHIO (BO)

PARTY DEL CORPO vol. 1

da Ovidio, Le Metamorfosi realizzato in lockdown con 35 studenti abili e disabili Regia e montaggio di Massimiliano Briarava Con il sostegno di MIUR - Piano triennale delle arti Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna PRIMO PREMIO AL CONCORSO SUONARE BALLARE CANTARE INSIEME - ASS. CULT. ARTE - OMEGNA Nelle Metamorfosi Ovidio ci parla di un Universo dove tutti i corpi sono contigui, vicini, giocano a somigliarsi, come parti di una comune Natura. Tutti i corpi sono vivi (anche le montagne lo sono) e si muovono e mutano incessantemente. Così noi, ora distanti e immobili, ballando liberi torniamo vicini e mutevoli. Se a ogni parte del nostro corpo dedichiamo una danza e una mitologia poi le ricordiamo meglio (le mitologie, le parti del nostro corpo) e splendiamo di più. il tuo corpo è fatto di parti e ognuna si muove ballando ballando insieme alle altre e per ognuna c'è un'arte tutte le parti tu puoi nominarle una per una che gran fortuna (se vuoi fallo ora) e quando l'hai fatto scegli da quale delle tue parti parti a ballare il ballo di quando nessuno ti vede di chi non ha niente più da temere di chi ballando fa tutto il mondo - forse non tutto ma almeno una parte il ballo di chi la fa la sua parte il ballo che scioglie il nodo dei giorni il ballo con cui più non soffri natura che viene e tempo che va ma a tempo e natura e a noi tutti - all’umanità tu ti offri

INTRODUZIONE + VIDEO INTEGRALE: https://youtu.be/zWMV2HNyG5s


32 2020

VIDEO PARTECIPATO PER L’ITCS SALVEMINI DI CASALECCHIO (BO)

JUKEBOX ALL’OSSIGENO

canzoni in camera, contro l’inquietudine realizzato in lockdown con 35 studenti abili e disabili Regia e montaggio di Massimiliano Briarava

JUKEBOX: Repertorio eterogeneo di canzoni tra cui scegliere per condividere il proprio stato d’animo. OSSIGENO: elemento chimico indispensabile al fuoco e alla vita delle piante, degli animali e degli esseri umani. Se vuoi partecipare, manda il tuo video a tecnichedisalvataggio@gmail.com Un progetto ITCS Salvemini, da un’idea del prof. M. Briarava con gli studenti dei laboratori teatrali dell’Istituto. Music makes the people come together, yeah (Madonna, “Music”, 2001) Accendo la webcam. Voglio mandare un video ai miei ragazzi, abbracciarli almeno con le parole. Ma niente, non le trovo. Nei laboratori di teatro e drammaturgia all’ITCS Salvemini lo sperimentiamo di continuo, quanto le parole sono importanti; eppure, ora, sole, suonano inefficaci, vuote come oggi le strade. Non risuonano. Perciò cerco una canzone. Riaccendo la webcam. Canto in playback per i miei ragazzi “L’anno che verrà” di Lucio Dalla. La bocca si muove ed esce una voce nuova, è divertente, e le parole sono poetiche e sonore, e colpiscono. E così ragazze e ragazzi reagiscono: ognuno sceglie una canzone e la canta in video dalla propria cameretta per tutti gli amici chiusi nelle loro, per dire in 3 minuti cosa prova, cosa sogna, quanto ci manchiamo, quanto è bravo, brava, quant’è bella questa canzone, te la voglio regalare, perchè la musica ci tiene insieme, ci fa respirare. Il JUKEBOX è un repertorio eterogeneo di canzoni tra cui scegliere per condividere uno stato d’animo. L’OSSIGENO è l’elemento chimico indispensabile al fuoco e alla vita delle piante, degli animali e degli esseri umani. JUKEBOX ALL’OSSIGENO. Canzoni in camera, contro l’inquietudine raccoglie 21 interpretazioni in lipsync, che saranno condivise sul canale Youtube dell’ITCS Salvemini di Casalecchio di Reno: ogni giorno tre canzoni, con i testi in sovraimpressione, per cui puoi cantare anche tu (e votare il tuo preferito). Nei tempi difficili forse non cantiamo perché siamo contenti; ma saremo contenti se cantiamo.

TRAILER: https://youtu.be/z0Pxt1OGzNM


31 2020

REGISTA E PERFORMER PER IL CASSERO

E SONO QUI PER RECLUTARVI TUTTI Tratto da Il mio amore non può farti male. Vita (e morte) di Harvey Milk, di Piergiorgio Paterlini Adattamento, regia e performance di Massimiliano Briarava DJ set Domo VJ set MADLEN Una produzione Cassero - Bologna

Harvey Milk è stato uno dei più importanti attivisti per i diritti delle donne e degli uomini gay, ma anche uno dei simboli moderni della “banalità del bene”, cioè di chi paga con la vita il proprio impegno senza sentirsi un eroe, anzi pensandosi sempre come uno di noi. Assassinato a San Francisco il 27 novembre 1978, Milk si rivolge ai ragazzi di oggi in prima persona, raccontando vita, idee, impegno a partire dagli ultimi istanti della sua esistenza. Con un interrogativo su tutti: come sia importante, e insieme difficile, lottare per la propria felicità lottando per la felicità degli altri. La storia di Milk viene portata in scena come un monologo recitar cantando accompagnato da un dj e vj set elettrizzante. Viene realizzata sia dal vivo che a distanza, come video.

VIDEO INTEGRALE: https://youtu.be/tjUaybOClgk


30 2019

LABORATORIO E SPETTACOLO PER L’ITCS SALVEMINI DI CASALECCHIO (BO)

BLUEBIRD. UNA LEZIONE SULLA BELLEZZA dalla fiaba di Maurice Maeterlinck 1908 dal film di Maurice Tourner 1918 testo e regia di Massimiliano Briarava con 35 studenti abili e disabili Laboratorio musicale con Davide Fasulo. Maestra del coro Arianna Rinaldi Locandina I pilastri della terra dell’artista Virginia Zanetti Con il sostegno di MIUR - Piano triennale delle arti Teatro Comunale Laura Betti - ATER circuito regionale Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna A commemorazione del 29° anniversario della Strage del Salvemini nell’ambito di GENERAZIONE TEATRO 2018/19 Teatro Laura Betti / ITC G. Salvemini - Casalecchio di Reno

Preambolo. Gli antichi univano in un unico pensiero (e comportamento) la bellezza, la bontà, la giustizia. Kalòs kai agathòs. La bellezza è la ricompensa per chi è buono, giusto - non può prescindere da questi valori spirituali. Problema. So guardare? Dico, fuori da me. So riconoscere e distinguere ciò che ho di fronte? So riconoscerne il valore, la dignità, la bellezza? Ah, se lo sapessi fare! Spesso invece mi trovo in difficoltà di fronte al semplice compito di descrivere ciò che vivo, e così tutto appare sfocato, spuntato. Perché descrivere vuol dire riconoscere, estrarre - da un oggetto, una persona, un momento – parole “proprie”, cioè esatte, puntuali, personali, come rese sotto giuramento. Descrivere è fare proprio il mondo. Ma attenzione allora, le mie parole sono solo l’ombra di questa capacità, che non è intellettuale, è concreta, fisica: avvicinarmi, toccare, mordere, scavare, entrare e guardare dentro: comprendere, “prendere con me”. Io mi avvicino, soprattutto a ciò che meno mi somiglia. È solo così che sperimento il bello vero: e sono io che rendo bello e vero il mondo, avvicinandomi, parlandogli. So di cosa parlo, perchè l’ho sperimentato. Esercizio. Bluebird è un esperimento di avvicinamento e descrizione: una sfida a comprendere qualcosa di molto lontano da noi, come può esserlo un film muto del 1918. Il bello non è solo nell’oggetto in sé (uno straordinario cinema delle origini, tratto da una fiaba scritta da Maeterlinck, premio Nobel 1911 per la letteratura), ma anche e soprattutto nell’impegno che abbiamo preso, di avvicinarci tutti insieme, e nelle sue conseguenze: la descrizione corale, la comprensione profonda, il riconoscimento dell’umanità come speranza in una kalokagathìa. Metodo. Sono mesi che, nel nostro tempo libero, guardiamo insieme il film muto Bluebird, fotogramma per fotogramma, e ne discutiamo: in questa osservazione che dura, che si misura alla ricerca di parole pure, il tempo libero si fa tempo prezioso, le cose di tutti i giorni si svelano straordinarie, la ricerca della bellezza procede anche ad occhi chiusi, troviamo la felicità nel saper vedere. Proprio come accade a Tyltyl e Mytyl, i due fratellini che in Bluebird attraversano tutti i mondi alla ricerca della felicità, e la scoprono infine in un piccolo spostamento del punto di vista. Conclusione. Chiudiamo queste glosse con un breve estratto dal prologo affidato a 11 studenti disabili e dedicato alla dialettica tra Uomo, Natura e Bellezza. Da qui prende avvio lo spettacolo, che sta per cominciare. Avvicìnati, se vuoi vedere. - La natura non può decidere se essere o non essere buona. / - Solo gli uomini possono decidere se essere o non essere buoni. - Ma la natura è sempre bella. Gli uomini non sempre. / - Se decidono di essere buoni, allora sono belli.

VIDEO TRAILER: https://youtu.be/Ol494Gm5T8I I PILASTRI DELLA TERRA: https://youtu.be/om0aWdTcftQ


29 2019

REGISTA E ATTORE PER ELASTICA

BERLINO. CRONACHE DAL MURO

scrittura e narrazione Ezio Mauro adattamento e messa in scena Massimiliano Briarava e Carmen Manti performers Ezio Mauro, Massimiliano Briaravaidentità grafica Massimo Pastore animazioni video ROOF design produzione Elastica in collaborazione con La Repubblica tournee in tutta Italia Il 13 agosto 1961 i cittadini di Berlino si svegliarono in una città divisa a metà. Al tentativo di separazione ideale, che perpetrava dal dopoguerra, si sostituiva un lungo muro, più di 156 chilometri per quasi 4 metri di altezza. “Era un’arma, non soltanto una barriera, un simbolo dell’assolutismo e non solo una trincea, una prigione ben più che una separazione.” La notte del 9 novembre 1989, dopo 28 anni e a seguito di un malinteso nella conferenza stampa di Gunter Schabowsky funzionario del Partito socialista unificato della DDR, la città si raduna ai due lati del Muro per salutarne il crollo e con esso la fine di un’epoca. Oggi, a distanza di 30 anni da quegli eventi, Ezio Mauro, giornalista, ex direttore de La Stampa e La Repubblica, scrittore e divulgatore, porta sul palco, in forma di conferenza teatrale, lo storytelling della caduta del sistema comunista, un momento che ha segnato una svolta storica per il mondo, fino ad allora diviso tra Est e Ovest.

PAGINA: https://elastica.eu/it/portfolio/berlino-cronache-del-muro/


28 2018

REGISTA E ATTORE PER ELASTICA

IL CONDANNATO. CRONACHE DI UN SEQUESTRO

scrittura e narrazione: Ezio Mauro adattamento e messa in scena Massimiliano Briarava e Carmen Manti performers Ezio Mauro, Massimiliano Briaravaprogetto video Tommaso Arosio produzione Elastica in collaborazione con La Repubblica tournee in tutta Italia

A quarant’anni da quel 9 maggio 1978, la data in cui il corpo di Aldo Moro fu ritrovato morto in una Renault 4 a Roma in via Caetani, Ezio Mauro ripercorre le vicende del rapimento dello statista, avvenuto la mattina del 16 marzo 1978, il giorno della presentazione del nuovo governo, il quarto guidato da Giulio Andreotti. I 55 giorni della prigionia di Moro, sequestrato da un gruppo appartenente alle Brigate Rosse, diventano “IL CONDANNATO. Cronache di un sequestro”, reading teatrale di e con Ezio Mauro, prodotto da Elastica. Il racconto – accompagnato da grandi proiezioni che ricompongono in quadri originali i materiali dell’epoca – si dipana fino all’uccisione e al ritrovamento del corpo del Presidente della Democrazia Cristiana a pochi metri da Piazza del Gesù, sede del suo stesso partito.

PAGINA: https://elastica.eu/it/portfolio/condannato-cronache-un-sequestro/


27 2018

LABORATORIO E SPETTACOLO PER L’ITCS SALVEMINI DI CASALECCHIO (BO)

LA CLASSE. RECITA SCOLASTICA Testo e regia di Massimiliano Briarava in collaborazione con gli studenti-attori

2° PREMIO AL CONCORSO NAZIONALE DI DRAMMATURGIA GIOVANE M. MAZZELLA Con il sostegno di MIUR - Piano triennale delle arti Teatro Comunale Laura Betti - ATER circuito regionale Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna Comune di Casalecchio di Reno A commemorazione del 28° anniversario della Strage del Salvemini nell’ambito di GENERAZIONE TEATRO 2017/18 Teatro Laura Betti / ITC G. Salvemini - Casalecchio di Reno Siamo studenti e insegnanti in ogni momento. Insegnante è chi s’adopera nel tentativo di indicare i segni del mondo. Studente è chi s’adopera nel tentativo di fare propri questi segni. Il participio presente che li designa, -ante, -ente, dice che stanno lavorando proprio in questo momento, collaborando; tanto che non sempre è chiaro chi è chi. Chi è lo studente qui? Chi è l’insegnante? Poi ci si accorge che a muoversi non sono in due: sono in tre… E questo terzo, chi è? Vorremmo sapere che forma ha quella forma del sapere che studente e insegnante smuovono o muovendosi producono, come una scossa tellurica. Per sapere che forma ha il sapere dobbiamo osservare la nostra, di forma – fatti come siamo “della materia di tutte le nostre materie”. Siamo venti studenti e quindici insegnanti dell’Istituto Salvemini di Casalecchio di Reno e oggi portiamo oggi in scena noi stessi, crudi e fragili come gli adolescenti che siamo o che siamo stati. È se non ci è dato svelare i grandi segreti della scuola, del suo riuscire o del suo fallire, sveleremo però qualcuno dei nostri piccoli segreti di scolari, da condividere con altri, di altre scuole o di altri tempi. Tutti i presenti saranno coinvolti nel gioco delle interrogazioni a sorpresa, perché questo prevede l’atto teatrale, come la vita dentro una classe. E anche quando, nel flusso dell’autobiografia collettiva e degli imprevisti, cercheremo di parlare del 6 dicembre 1990 – quando un aereo militare cadde sulla nostra scuola uccidendo 12 studenti della classe 2A e ferendone 88 in tutto l’istituto – il tentativo di capire cos’è la tragedia, e la sola nostra possibilità di parlarne, passano ancora attraverso la domanda: cos’è la scuola?

TRAILER 7 MINUTI: https://youtu.be/yPpgAHXRYz8 PROMO 1: https://youtu.be/q8Oox8TX5MU PROMO 2: https://youtu.be/b2H8DCPjJPI PROMO 3: https://youtu.be/fb9F31fajyU


26 2017

LABORATORIO E SPETTACOLO PER L’ITCS SALVEMINI DI CASALECCHIO (BO)

DO DO DO THE ORLANDO!

da Ludovico Ariosto, Orlando Furioso Testo e regia di Massimiliano Briarava in collaborazione con gli studenti-attori RadiOrlando, CineOrlando, PalestraOrlando 3 laboratori per una scuola teatro in collaborazione con Teatro Laura Betti - Casalecchio di Reno SPETTACOLO VINCITORE DEL FESTIVAL NAZIONALE DEL TEATRO SCOLATICO E. TURRONI DI CESENA Risvegliare il classico, scuotere lo studente, metterli in moto. Questa è la scuola senza sedie senza banchi. Studiamo in piedi, correndo, arieggiamo le parole. Abusato e grandioso, Orlando Furioso è il classico in questione, l’espediente narrativo per raccoglierci tutti. Non finisce mai di dire quel che ha da dire, un classico, e va osservato da qui, ora, noi. L’ottava d’oro di Ariosto ancora commuove e insieme diverte, stringe il senso e insieme lo allenta. Come lo si affronta allora, il Furioso? In tre squadre coordinate: una per stringerlo in 7 episodi salienti, introdotti e commentati da un narratore – come Calvino nella sua bella riduzione – e narrati da voci fuori scena – come un radiodramma, o come nella tradizione del teatro dei pupi, che l’Orlando scenico è da là che arriva; una per farne cinema – un grande schermo che è fondale, commento, espansione del senso, del palco fino ad includere tutta la terra, fino alla luna; una infine per agirlo, sportivamente – perché i tipi di Ariosto sono formule dell’energia, e tutto comincia da una ragazza che fugge. Do do do the Orlando! impone il fare, un triplo fare, uno strafare. È il poema cavalleresco lanciato dentro una palestra, un film sperimentale, una radiofonia musicale. È l’esito di tre laboratori – radiodrammaturgia, cinema, recitazione – realizzati dall’ITCS Salvemini di Casalecchio di Reno. È una squadra di 25 studenti, di cui 8 con disabilità, che si scatenano in una ricerca appassionata e senza fine. È la poesia dell’adolescenza. E verso la fine c’è questo Astolfo che leggerissimo sale sulla Luna, perché è lassù che sta tutto ciò che di importante noi perdiamo; Astolfo sale a ritrovare la Ragione che l’amico Orlando per amore ha perduto. La nostra ragione, abbiamo ragionato, si investe, si mette alla prova e perfino si perde nel dialogo tra il visibile (ciò che abbiamo) e l’invisibile (ciò che desideriamo). E l’adolescente per primo intuisce quanto, più che quelle visibili, siano le cose invisibili ad accompagnarci nelle decisioni importanti. Più di ciò che possediamo e più del nostro aspetto, saranno ciò che desideriamo e ciò che pensiamo, a determinare la nostra vita. Orlando furioso è l’intelligenza del sentire, questo vogliamo dire; e noi ce la siamo misurata, l’intelligenza del sentire, la solidarietà delle intelligenze, somministrandoci una bella prova di verifica: 19 domande, frutto dello studio dei personaggi del poema – per vedere quanto di noi è in loro, quanto di loro è in noi. Quanto coraggio, quanta umanità. Ora, a te.

TRAILER 5 MINUTI: https://youtu.be/P46YTnTWTMU BACKSTAGE: https://youtu.be/-ip55spuCpA


25 2016

LABORATORIO E SPETTACOLO PER L’ITCS SALVEMINI DI CASALECCHIO (BO)

RADIO ALICE

oratorio da Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll VINCITORE FESTIVAL DELLE SCUOLE 2017, TEATRO DELL’ARGINE Regia di Massimiliano Briarava con 25 studenti abili e disabili RADIO ALICE, riduzione in forma di oratorio a più voci del racconto Le avventure di Alice nel paese delle Meraviglie di Lewis Carroll, è un esperimento teatrale e pedagogico a squadre. Nei quattro mesi di preparazione i due gruppi di studenti coinvolti hanno lavorato, separatamente, sulle 13 scene in cui è stato ricostruito il racconto: 5 scene per ogni gruppo, una scena corale, un prologo e un epilogo. Sarà il palco stesso il luogo dell’incontro tra i due gruppi, per sperimentare una forma corale e imprevedibile di narrazione. Il lavoro teatrale si è dunque focalizzato sul consolidamento di una specifica forma di coralità e sull’elaborazione di un mondo di meraviglie verbali, fraintendimenti, domande, provocazioni, come accade alla protagonista del racconto di Carroll. Palestra dell’imprevisto e dell’anarchia è questo RADIO ALICE che nel titolo, volendo enfatizzare la dimensione acustica dell’allestimento, rievoca anche i moti bolognesi del ‘78. Gli studenti sono stati invitati a mettere in discussione le loro certezze, superare le loro paure, esporsi senza filtri, alzare la voce, apprendere un uso produttivo della parola: pura, letteraria, sonora, musicale, immaginifica. La ricchezza di RADIO ALICE è perciò nella parola come invenzione di mondi. Ecco il perché della scelta di un allestimento “povero”, senza scene o costumi, quasi un radiodramma, in cui è la forza della coralità a prevalere, insieme all’invito, ora rivolto al pubblico, a chiudere gli occhi per vedere: lo spettacolo delle possibilità e degli imprevisti.


24 2015

SPETTACOLO

C’È BISOGNO DI FARE UN ESEMPIO DI GUERRA E DI GUERRE, RESISTENZA E RESISTENZE, STORIA E STORIE, DI TUTTI E DI UNO

Spettacolo per ragazzi Regia di Massimiliano Briarava di e con Massimiliano Briarava, Cecilia Lorenzetti, Flavia Gramaccioni, Nicole Guerzoni, Eleonora Massa, Francesco Mauri, Enrico Ruscelli e la partecipazione straordinaria di Giancarlo Grazia, partigiano. Col patrocinio di ANPI - Sezione Saragozza "Ferruccio Magnani", Bologna Quartiere Saragozza, Istituto Parri per la storia e le memorie del '900

Provo a parlare della guerra e della Resistenza. Dentro ogni mia parola s’incontrano allora infinità di storie; e poi anche un carico pesante di teorie, sul bene e il male che gli uomini si fanno, la legge, la morale, il diritto, la filosofia, la religione, e mi ritrovo così con un tale peso di contraddizioni che non riuscirei più a muovermi ne a parlare se non fosse che queste contraddizioni sono, credo, il segno che siamo liberi. Liberi nella confusione delle nostre idee. Se il nostro compito di attori è descrivere con massima esattezza e onestà, potremo descrivere quella Liberazione (di cui ampiamente godiamo pur senza darci molto peso) solo confessando le nostre incertezze. Il problema più evidente che affrontiamo nel nostro descrivere riguarda il confronto tra grande Storia e piccola storia: riguarda cioè le vite degli uomini dentro il flusso della Storia scritta sui libri, che riduce tutto a date e ondate. Dentro la Storia grande è come se noi tutti scomparissimo; ma è davvero così? Non esiste un modo per descriverla, questa Storia che sembra enorme, lontana e anonima, e far valere la nostra presenza? Io non posso vederla ne ascoltarla, tutta la Storia nella sua enormità – non la vedrei nemmeno se fossi un astronauta che osserva e ascolta la terra dal cielo; devo perciò fare il viaggio opposto, ed entrare nel piccolo. Di chi mi è più prossimo vedrò e ascolterò, se me lo concederà, la sua piccola storia, e in cambio io gli mostrerò la mia, e così potremo immaginare le storie di molti, anche lontani. Provo allora a concentrarmi sul piccolo e sul prossimo, ad appassionarmi ai suoi dettagli, alla storia di un partigiano, una sua giornata insieme alla mia – perché operando confronti si vede più chiaro. Provo a essere lui, mi chiedo come si sia sentito quella volta che ha scelto – la lotta –, che ha giocato – la sua vita; mentre io conduco la mia lasciandomi così spesso scegliere e giocare, come pedina). Mettendomi nei suoi panni osservo la Storia più da vicino, guardandogli negli occhi: lui è qui di fronte a me, resistente e gagliardo nei suoi 80 e passa anni. Gli faccio domande dimenticando la paura di risultare impreparato: finita la scuola siamo sempre tutti impreparati, e sempre lo saremo a capire una guerra, che sia passata oppure che sia qui. A lui verranno lacrime di dolore e gioia, che mi consegnerà: non sono rassegnazione, sono parte della spiegazione, della fatica di comprendere, di portare dentro agli occhi la Storia. Perché se la guerra rimane incomprensibile in ogni tempo e in ogni tempo si ripete, la Resistenza – più che una scelta – è una necessità costante. Ecco: in questo momento teatrale, ovvero dedicato alla complessità dell uomo, alla libertà, alla democrazia – debitore anche il teatro, perciò, delle lotte di Liberazione – non possono esserci risposte, bilanci, spiegazioni. Ci siamo noi attori e spettatori che vogliamo capire la nostra libertà e salvaguardarla facendoci aiutare da chi per noi l’ha conquistata. È ora: per capire c’è bisogno di fare un esempio.

VIDEO INTEGRALE: https://youtu.be/Ws0Jv50ahYs


23 2014

SPETTACOLO

SAKURA FALLS. PORNO TEO SPLATTER di Luca Forestani Regia di Massimiliano Briarava

Anteprime il 1-14-28 febbraio 2014 / Prime 5-6 giugno Teatro Ridotto- La Casa delle Culture e dei Teatri, Bologna Clio Abbate, stage manager / Federica d’Abramo, costumi / Marco Gigliotti, Fedra Boscaro, Federico Cibin light design Jacopo Dronio, cartoons / Giulia Basalini, scene Marco Biasetti, Luca Forestani, cori / Andrea Zanotti, maschere Giacomo Marchetti, Marco B. Bucci, fotografie Sesso, Sangue, Satana. La messinscena dell'immaginario atto VI dell’Otello di Shakespeare; la seduzione; il complotto infernale; l'orgia sadica; la rivoluzione e la strage. È terribile il sesto e perduto atto dell'Otello di Shakespeare: all'inferno. I dannati avanzano, ognuno corroso dal suo Male. Ma se invece Otello tentasse di ribellarsi ai soprusi dei demoni che lo torturano? E se Desdemona scendesse fin laggiù, rinunciando alla Santità e infrangendo le Leggi Divine pur di rimanere al fianco del suo amato? Non importa che questo sia un sogno, una messinscena, l'opera di un regista crudele alla guida del esercito di schiavi. Il Male dilaga e un intrigo guida questa notte, la notte delle prove generali, verso l’abisso. La primadonna e il primattore, i figuranti, le danzatrici, il coro, i servi di scena, il regista, tutti stanotte pagheranno il loro conto al destino. Amore, Tradimenti, Morte, Ribellione, un'esplosione di simboli, forme e stili tra oriente e occidente, una cascata di petali di fiore di ciliegio: Sakura Falls. Porno Teo Splatter. Scritto in una lingua babelica, un desperanto nato dalle rovine dei monumenti della letteratura, a significare Inferno: un amore all’inferno, e l’inferno dell’amore.

SAKURA IS BURNING: http://vimeo.com/videorew/trailer VIDEOCLIP, AMOR: https://vimeo.com/111705239 TUMBLR: http://pornoteosplatter.tumblr.com/


22

2013/2014

INSEGNAMENTO E COACHING

IN COMPOSIZIONE DRAMMATICA E REGIA PER IL PROGETTO INTERNAZIONALE ROOTS AND ROUTES durata: due settimane intensive x 2, partecipantI: 20 artistI

Workshop

STEPS AHEAD ACADEMY Un progetto di Junior Coaches Education Firenze, Vivaio del Malcantone 2-13 settembre 2013 Firenze, Ex-Fila 3-16 marzo 2014 Il progetto ROOTS & ROUTES è stato sviluppato al fine di coinvolgere giovani talenti provenienti da un milieu multiculturale e multietnico a partire da un’idea della UE Cultural Capital activities a Rotterdam nel 2001. A seguito del successo ivi conseguito ulteriori progetti sono stati elaborati per altre città olandesi. Il principio: iimpiegare i differenti background culturali dei giovani artisti coinvolti – “ROOTS” – e la loro creatività per condurli su “ROUTES” che permettano loro di trovare un proprio spazio sulla scena culturale. Oggi ROOTS & ROUTES è una rete internazionale per la promozione della diversità culturale e sociale nelle arti performative e mediali contemporanee. I membri di ROOTS & ROUTES offrono attività educative, progetti di mobilità, e organizzano eventi performativi per giovani talenti della musica, della danza e dei media in più di 10 diverse nazioni europee: arte e medialità sono strumenti per l’integrazione nella vita sociale e culturale. Roots and routes fornisce materiali per muovere i primi passi di una carriera artistica. Gli academy projects tra cui STEPS AHEAD, preparano giovani talenti a diventare Junior Coaches, educatori. ROOTS & ROUTES Junior Coaches sono giovani talenti nella danza, nella musica e nei media che vengono preparati a svolgere attività di coaching per altri giovani studenti e artisti. I seminari dell’accademia includono contenuti creativi, culturali, sociali e imprenditoriali.

ROOTS & ROUTES: http://rootsnroutes.eu/


21 2011

LABORATORIO TEATRALE SEZ. FEMMINILE + VIDEO e DIARI CARCERE DOZZA DI BOLOGNA durata: 9 mesi, partecipanti: 10 detenuti Realizzato col contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna

Tutti i progetti sono ideati e diretti da Massimiliano Briarava 1. un catalogo di superdonne, all’incrocio con Alice

ALICE IN WONDERWOMEN’S LAND

Racconti e disegni delle detenute: Melania Carnevali, Maria di Mastrochicco, Julia Marta Guadalupe, Paola Manzali, Vanna Marchi, Elhana Prendi, Sonia Palla, Irina Plotnikova, Gabriella Sassetti “Questo è il nostro elogio al sogno. Il nostro lavoretto, esercizio di stile sul Blu dipinto di blu…” http://issuu.com/massimilianobriarava/docs/alice_in_wonderwomen_s_land_pic

2. 20 min. 5 km. Un piano sequenza

WW 25

Wonder Women alle fermate del 25 da Rizzoli a Carcere Quanto dista questo mondo dall’altro? Solo 5 kilometri. Come ci si arriva? Prendi il 25, direzione Carcere Quanto ci si mette? 20 minuti. http://vimeo.com/poligrafpoligrafovic/ww25

3. diario di un laboratorio teatrale in carcere

DEI SOGNI

manuale sulle intenzioni, le possibilità, incidenti, pazienza, buone pratiche, attentando al teatro dentro un carcere Tutti i progetti sono ideati e diretti da Massimiliano Briarava Classe di disegno: Karin Andersen Classe di scrittura creativa: Gianluca di Dio Classe di poetica teatrale: Giacomo Mannironi Classe di ritmo e movimento: Katie Seynaeve e Sara dal Corso http://issuu.com/massimilianobriarava/docs/deisogni


20 2011

LABORATORI TEATRALI DAMS - UNIBO durata: 30 ore, partecipanti: 30 studenti

SAY/SEE

Radio-drammatizzazioni per Alice Laboratorio diretto da Massimiliano Briarava Rumori e voci, oggetti e soggetti, raccontami Wonderland, nel buio, nei soli suoni. Bibliografia:

Lewis Carroll, The adventures of Alice in Wonderland Valere Novarina, All’attore Stefano Bartezzaghi, Lezioni di enigmistica Frank Kermode, Il segreto nella parola Jan Svankmayer, Alice (film)

PROGRAMMA UNIBO: https://www.unibo.it/it/didattica/insegnamenti/insegnamento/2011/320455

19 2011

SEMINARIO TEATRALE ERASMUS MUNDUS - UNIBO + SPETTACOLO durata: 30 ore, partecipanti: 30 studenti

H.D. (HARD DIALOGUE)

Restituzione: Impresa antigrammaticale contro Lewis Carroll da Through the looking glass, cap. VI, Humpty Dumpty al seguito della traduzione proposta da A. Artaud Seminario e performance diretti da Massimiliano Briarava 18 febbraio 2011, Via Centotrecento, Bologna Riscrivi e rivivi il racconto con tutte le lingue che hai. Oggi Humpty Dumpty sarĂ interpetato da Antonin Artaud


18 2010

LABORATORI TEATRALI DAMS - UNIBO + SPETTACOLO durata: 30 ore, partecipanti: 33 studenti

workshow e libro gioco

WONDERLAND LOOKINGLASS

da tutte le Avventure di Alice (in Wonderland e Through the looking glass di Lewis Carroll) Laboratorio e performance diretti da Massimiliano Briarava 9 dicembre 2011, Laboratori Dams, Bologna In ogni avventura c’è un significato segreto, non detto. Posso dirtelo solo usando un codice segreto fatto di parole nascoste dentro le cose. Come quando si sogna.

17 2010

SEMINARIO TEATRALE ERASMUS MUNDUS - UNIBO + SPETTACOLO durata: 30 ore, partecipanti: 33 studenti Restituzione:

A.L.I.C.E.

(Atlante Letterario Incendiato Compagnia Erasmus) da Lewis Carroll, Ray Bradbury, Aby Warburg

Laboratorio e performance diretti da Massimiliano Briarava 23 gennaio, 2010, Spazio Binario, Zola Predosa – Mnemosyne Festival Carroll – Bradbury – Warburg. Un Atlante della memoria e dell’oblio. Know by heart, apprendre par coeur, ricordare a memoria, è l’opera d’arte dell’attore. La memoria è il nostro lusso, sostanza del sogno e della Storia. Oggi bruceremo, come i libri in guerra. TRAILER: https://vimeo.com/53347707


16

2009 - LABORATORIO TEATRALE SEZ. ALTA SICUREZZA

CARCERE DOZZA DI BOLOGNA + SPETTACOLO durata: 9 mesi, partecipanti: 11 detenuti + 16 studenti

POLIGRAF. Molte scritture

da Cuore di cane di M. Bulgakov con la partecipazione degli studenti di UNIBO laboratorio e spettacolo diretti da Massimiliano Briarava Nuove lingue di Giacomo Mannironi / Disegni di Karin Andersen / Musiche originali per coro di Paolo V. Montanari / Movimenti di Sara dal Corso / Video arte di Ana Ticak / Realizzato grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna

Questo è uno spettacolo difficilissimo. L’educazione, la preparazione, l’addestramento, il “trattamento” – che così viene chiamato, qui, dove ti si vuole insegnare a vivere. Spettacolo difficilissimo di pretese, proibizioni, permessi. E sensi: l’uomo che parla; il cane che annusa. Cos’è un cane di parole? Un animale politico, ideologico, teatrale, di bugie? Tutto a partire dal nome che s’è scelto: Poligraf - che Poligraf vuol dire “tante scritture”, così tanti significati. God e Dog, insieme. Poligraf è un teatro, un bar col karaoke, un cartone animato, un pezzo di danza, un match di impro, un action painting, un vano tentativo di decenza.

FUMETTI, MANI, CANZONI: http://vimeo.com/poligrafpoligrafovic/moltescritture

15

2009 - LABORATORI TEATRALI DAMS - UNIBO durata: 30 ore, partecipanti: 25 studenti

THE PERFECT HUMAN

esercizi ai limiti della rappresentazione Laboratorio diretto da Massimiliano Briarava Quando il vero è nella caduta, nel capovolgimento, nella stupidità, nello stupore, nel fraintendimento. Crisi delle parole, dei generi, delle categorie. La performance contemporanea parla solo di se stessa, gioca coi propri medium, vuole essere invisibile e ovunque, liberarsi di ogni remora su cosa è reale. Molto comico e molto santo, insieme. Saranno studiati dal punto di vista registico e attoriale alcuni esempi di gioco, fusione, ribaltamento dei sistemi della rappresentazione: gli esperimenti drammaturgici di Jan Fabre; la schizofrenia tra verità e falsificazione nei personaggi del comico televisivo Andy Kaufman; le variazioni/ostruzioni del cortometraggio “The perfect Human” di Jorgen Leth, per come suggerite da Lars Von Trier; il protagonista esperimento di “Cuore di cane” di Michail Bulgakov. Si proporrà agli studenti di individuare ulteriori esempi e di progettare propri scenari aperti.

ESITI: Il laboratorio è stato incluso nel progetto Poligraf, e gli studenti hanno portato in scena lo spettacolo insieme ai detenuti del Carcere di Bologna.


14 2009

SEMINARIO TEATRALE ERASMUS MUNDUS - UNIBO + SPETTACOLO durata: 30 ore, partecipanti: 10 studenti Restituzione:

STUDI GRAMMATICALI PER UCCELLINI AZZURRI da L’oiseau Bleu di M. Maeterlinck (1909) e il film muto The Blue Bird di M. Tourner (1918) Laboratorio e performance diretti da Massimiliano Briarava 6 febbraio 2009, Spazio Binario, Zola Predosa (BO)

Esercizi di doppiaggio in diretta, con nuovi intarsi e colonna sonora

Ho tentato di afferrare l’istante preciso dell’entrata nel sonno, col solo risultato di differirlo inutilmente. Voglio concentrarmi sulla precisione e la chiarezza delle immagini. Ma mentre mi concentro l’immagine cambia. Se mi stupisco di questo cambiamento devo ricominciare tutto daccapo, perché vuol dire che mi sono svegliato. Ma se sono sopraffatto dalla nuova immagine allora vuol dire che il sogno è già in corso. Io non ci sono più. Allora sono pronto alla ricerca dell’Uccellino Azzurro, quello che dà la felicità.


13 2008

LABORATORIO TEATRALE SEZ. ALTA SICUREZZA CARCERE DOZZA DI BOLOGNA + SPETTACOLO durata: 9 mesi, partecipanti: 10 detenuti

6 CARTONI ANIMATI PER ANFITRIONE da Anfitrione di H. Von Kleist

laboratorio e spettacolo diretti da Massimiliano Briarava 20 giugno 2008, Sala Cinema del carcere di Bologna Bambole, marionette, disegni: Giovanni de Francesco Video-background: Tommaso Arosio Realizzato col sostegno della Fondazione del Monte 6 personaggi, 6 maschere e tutte le possibili permutazioni tra dio, uomo, padrone, servo, uomo, donna. Ciò che sei. 6 partite da vicere. 6 facce del dado. Gettalo, è il solo modo per sapere chi sei, chi ha ragione, chi torto. 6 personaggi senza risposte: se ogni faccia del dado è un numero divinatorio, una costellazione, allora la risposta è sempre in cielo. Intanto su questo emisfero gli uomini altro non sono che sagome di cartone, le donne bambole di ceramica, gli dei cattivi, cattivi imitatori. La terra è piatta, è un mucchio di sabbia su un tavolo, e il cielo sullo sfondo è il disegno dei destini, ovviamente in bianco e nero, senza sfumature. Quanto basta per un comico, modestissimo, presepe. Chiamiamo Destino quanto ieri abbiamo fatto con le nostre mani e che oggi non riusciamo più a capire.

TRAILER: http://vimeo.com/poligrafpoligrafovic/anfitrione Backdrop video, sequenza di disegni: http://issuu.com/massimilianobriarava/docs/sky


12 2007

LABORATORI TEATRALI AL DAMS - UNIBO + SPETTACOLO durata: 30 ore, partecipanti: 25 studenti

LA IENA DI SAN GIORGIO

Restituzione: di Arnaldo Picchi, dal canovaccio per burattini di G. Niemen Laboratorio e primo workshow: 28 giugno 2006, diretto da Arnaldo Picchi Laboratorio e secondo workshow: 31 maggio 2007, diretto da Massimiliano Briarava Cossati È necessario scrivere un commento, un midrash, per ogni aggettivo sorprendente che compare in un testo. Così l’addattamento di questo vecchio scenario per burattini è arricchito da molti “intarsi”, interpretazioni segrete, alternative, parallele, della storia e dei personaggi, utili agli attori-manovratori per affrontare l’energia incontrollabile dei loro pupazzi. Questo è un lavoro per attori che sono anche manovratori di bambole, e per le bambole che hanno costruito coi pezzi raccattati da una discarica. Opposizione tra la vitalità infantile di questi uomini e la malizia demoniaca delle bambole, che portano tutto dentro una storia di sangue e paura – la storia vera del villaggio piemontese dove nel 1833 Giorgio Orsolano, “La Iena”, uccise due fanciulle e ne fece salsicce, da servire alla fiera di San Giorgio. Un comunione blasfema. Le bambole invicibili, immortali, non possono muoversi, e detestano di dipendere dagli uomini, creature così provvisorie. Guarda allora la fatica degli attori nel muovere le loro bambole; ma sono legati l’un l’altro. Mano e strumento: significa lavorare per mezzo di un altro, forse un amico, un nemico, un killer. Danza con l’assassino, la dolcezza dell’assassino, la tenerezza del lupo, l’amante macellaio. E temi: che l’infido, l’ingannatore, sia la tua stessa anima. E quindi, legate assieme, la mano che fa e la mente che sfugge. Quando la guerra con le bambole raggiunge il suo culmine, i bambolottai indossano maschere, casci da saldatori, crani di metallo. Via via prendono la forma dei loro avversari; l’anima penetra nella mano, la mano penetra nell’anima.

11 2006

LABORATORI TEATRALI AL DAMS - UNIBO durata: 30 ore, partecipanti: 15 studenti

COLONNE SONORE E SPAZI VIRTUALI Corso laboratoriale diretto da Massimiliano Briarava Cossati

Un uso teatrale dell‘iconografia. La proposta di considerare un dipinto come spazio e azione scenici. Riconoscere la storia, lo stile, la sequenza iconografica di cui l’opera fa parte; drammatizzarla, individuarne la colonna sonora, abitarla. Un uso iconografico del teatro. La proposta di progettazione della sezione “teatro” del Museo della Città di Bologna. Riconoscere i visitatori come attori, inserirli in uno spazio di scelte necessarie – come in ogni drammaturgia – e uno spazio di suoni. Suggerire modi per conoscere, abitare e gestire un museo vivente. Bilbliografia: Erwin Panofsky, Iconografia e Iconologia Georges Didi-Huberman, Storia dell’arte e anacronismo delle immagini George Kubler, La forma del tempo Peter Burke, Testimoni oculari Maurizio Ciampa, Nove croci


10 2006

REGIA D’OPERA UNIBO + TEATRO COMUNALE + ACCADEMIA DI BELLE ARTI + CONSERVATORIO DI BOLOGNA. CONVENZIONE DI STUDENTI E DOCENTI PER LA PRODUZIONE DI UN’OPERA

PAOLO E FRANCESCA Libretto di Arturo Colautti Musica di Luigi Mancinelli Teatro Comunale of Bologna, 10, 12, 14 ott. 2006 Prima rappresentazione assoluta

Direttore d’orchestra: Massimo Donadello Regia di Massimiliano Briarava Cossati Direttore del coro: Roberto Parmeggiani Orchestra e coro del Conservatorio “Giovan Battista Martini” di Bologna Video proiezioni di Tommaso Arosio Light design: Giovanni Marandola Scene design: Andrea de Micheli, Assunta Schiappapietra Costumi: Simona Cosentini Francesca, soprano Gianciotto, baritono Paolo, tenore Il Matto, tenore

Elena Rapita Sung Woo Bu / Akitomo Goda Giancarlo Monsalve Enea Scala

Attori: Nicolò Bertozzo, Lavinia Chiappone, Massimo Conti, Francesco Izzo Vegliante, Fulvia Lionetti, Noemi Rzewski, Manuela Micciantuono, Alberto Sarti

Rilke parla di angeli: «Ma chi, se gridassi, mi udrebbe, dalle schiere degli Angeli? E anche se un Angelo a un tratto mi stringesse al suo cuore: la sua essenza più forte mi farebbe morire. Perché il bello non è che il tremendo al suo inizio». Il bello come l’amore. Istintivo, inevitabile, “piacer sì forte”, inspiegabile, perfino doloroso, e spaventoso come lo straordinario sentimento che lega Paolo e Francesca, ‘belle persone’ descritte da Dante nel quinto canto dell’Inferno. Più forte degli uomini è l’amore che essi sanno provare, così ci sono angeli accato a loro, a trattenere i loro cuori, che non esplodano. Ecco perchè pensare a Paolo e Francesca come anime - animali, custodi di un sentimento inspiegabile, di una magia e di una follia. L’amore è la ferita necessaria a respirare; i tagli sulle tele di Fontana, i nostri fondali, sono passaggi per l’aria, colpi di spada, passaggi per il vento che sospinge Paolo e Francesca. Cadono e risalgono, sono ancora abbracciati, al centro dell’Inferno del loro amore.

TRAILER: http://vimeo.com/poligrafpoligrafovic/paoloefrancesca


9

2005

REGIA D’OPERA UNIBO + TEATRO COMUNALE + ACCADEMIA DI BELLE ARTI + CONSERVATORIO DI BOLOGNA. CONVENZIONE DI STUDENTI E DOCENTI PER LA PRODUZIONE DI UN’OPERA

MALOMBRA

Opera in tre atti e un prologo dal romanzo di Antonio Fogazzaro, 1881 Musica di Marco Enrico Bossi, libretto di Renato Simoni e Luigi Orsini Teatro Comunale di Bologna, 19, 21, 23 sett. 2005 Prima rappresentazione moderna Direttore d’orchestra: Massimo Donadello Regia di Massimiliano Briarava Cossati Orchestra e coro del Conservatorio “Giovan Battista Martini” di Bologna Video background: Tommaso Arosio Marina di Malombra, soprano: Lydia Easley / Corrado Silla, tenore: Masamitsu Fujimaki / Cesare d’Ormengo, baritono: Federico Longhi / Steinegge, baritono: Giuseppe di Paola / Nepo, tenore: Ja-Hune Koo / La Contessa Fosca, mezzosoprano: Katarina Nikolic / Il Notaio, baritono: Antonio Marani / Il frate medico, basso: Ziyan Atfen / L’Ombra di Cecilia, messosoprano: Mariantonia Marolda / La fantesca Giovanna, messosoprano: Roberta de Iuliis / La fantesca Fanny, soprano: Scilla Cristiano / Il barcaiolo Rico, tenore: Gohei Kohashi

Nell’epilogo del racconto di Fogazzaro – il giorno dopo che Marina di Malombra ha ucciso il suo amante Corrado Silla, ed è scomparsa fuggendo con una barca sul lago – in paese si chiacchiera, del crimine e dei suoi protagonisti: amore, perversione, assassinio, pazzia, demoni, allucinazioni, tutto ciò che è visibile da fuori, a ricomporre forse una certo Shakespeare, un qualche Amleto. Inoltre il romanzo ha una struttura simile a quella di Giro di vite di Henry James: per ogni gesto, ogni parola, possiamo leggre due diverse ragioni, sfalsate e intrecciate. Laborioso forse, ma un po’ più dinamico. E senza muovere una sola parola, contando sul visibile, si possono sviluppare le mosse successive di una regia, di una comprensione. Come su una sedia a dondolo: un po' la faccia in luce, un po' la faccia in ombra. L’orchestra e tutti gli altri personaggi, la villa sul lago e il giardino di marmo, tutto circonda Marina come un involucro, il cui significato visibile è ovvio, quasi comico. Ma tutto prende anche la direzione opposta: la villa è ora un palazzo in fondo al lago, vi si moltiplicano ombre come in una lanterna magica. Gli arazzi, con romantiche storie di antiche dame in stile impero, ondeggiano come velari d’alghe e Marina li attraversa, appare e scompare su questi paesaggi, come un fantasma antenato, un rettile mimetizzato, sfuggendo a un pretendente che disprezza, inseguendo un amante che sogna un sogno diverso dal suo.


8

2004

REGIA D’OPERA UNIBO + TEATRO COMUNALE + ACCADEMIA DI BELLE ARTI + CONSERVATORIO DI BOLOGNA. CONVENZIONE DI STUDENTI E DOCENTI PER LA PRODUZIONE DI UN’OPERA

RE ENZO

Opera in tre atti e un prologo opera comica di Alberto Donini, musica di Ottorino Respighi Teatro Comunale di Bologna, 21, 23, 24 sett.2004, Prima rappresentazione moderna Direttore d’orchestra: Luigi Pagliarini Regia di Massimiliano Briarava Cossati Orchestra e coro del Conservatorio “Giovan Battista Martini” di Bologna Backdrop sull’opera di Klee: Tommaso Arosio Enzo, tenore lirico: Cristiano Cremonini / Lauretta, soprano: Yoon Bin Jung Isabella, mezzosoprano: Filomena Pericoli / Podestà, basso comico: Giuseppe di Paola / Gigione, tenore: Maurizio Amadori / Cucuberna, tenore: Davide Paltretti / Leonzio de Ghisilieri, baritono: Vittorio Prato Attori: Tommaso Arosio, Licia Amendola, Massimiliano Briarava Cossati, Daniele Casari, Fedra Boscaro,Tommaso Fortunato, Mauro Murgano Raccontano le storie che, catturato alla Fossalta nel maggio del 1249, re Enzo fu portato a Bologna alla fine di quell’agosto, il giorno di san Bartolomeo. I bolognesi festeggiarono l’avvenimento con un palio di cavalli scossi. E andarono avanti per anni, nella ricorrenza, trasformando questa corsa nella grande Festa della porchetta, dove trovarono posto corride, naumachie, rappresentazioni allegoriche e balli, fino agli ultimi anni del’700, quando fu cancellata dall’amministrazione napoleonica. Nel 1905 un gruppo di studenti riprende il tema stavolta in forma burlesca – e tra loro c’è il giovane Respighi. Quello che un tempo era stato un rituale che ricordava le lotte per l’indipendenza della città, in sette secoli si trasformava nella storia di un giovane re prigioniero e di matrone felsinee che languiscono per lui. Il librettista di Respighi, Alberto Donini, tratta il mito con l'irriverenza di un goliardo: tradotto in trionfo e carcerato il re a Bologna, le donne della città si costituiscono in una Lega di miglioramento per re Enzo; i mariti in un Fascio maritale di resistenza; Enzo si rifiuta di essere riscattato dal denaro dell'imperatore suo padre (e che ai bolognesi farebbe invece molto comodo) perché a riscattarlo può essere solo l'amore. E una fuga d'amore organizzata dalle donne bolognesi diventa quella sua celeberrima dentro la cesta (che diventa ora quella della biancheria delle lavandaie) subito sventata dall'occhiuta sospettosità degli uomini. Seguono finali serenate e il malinconico canto del re di nuovo prigione. Tre atti: il primo e il terzo per le vie e le piazze di Bologna, il secondo nelle sale del palazzo del Podestà. Donini vi fa intervenire masse di popolo, l’intera città. Tutti impazziti per questo re. Respighi non compone propriamente un’opera, ma un Singspiel: vari numeri musicali su questa massa drammatica lasciata scorrere via e che spesso presenta come didascalie dei veri e propri racconti. Dovendo predisporre una sceneggiatura per questa rappresentazione a un secolo di distanza dalla prima e unica altra, abbiamo preferito seguire la spettacolarità del solo Singspiel respighiano. Il racconto dei fatti è assegnato al regista, in scena coi suoi aiutanti, coinvolti nella preparazione della festa, dell’opera stessa, quella che i goliardi di Donini celebrano in onore del re prigioniero, interpretato da un cantante, per le piazze e gli angoli della città, quella che il re prigioniero, interpretato da un attore, osserva dalle sue finestre: è la via regia della sua fuga. Proprio nei meandri della musica e del teatro, dei cantanti e della grande orchestra, nella festa, il re prigioniero trova infine la sua strada

TRAILER: http://vimeo.com/poligrafpoligrafovic/reenzo


7

2004 PERFORMANCE

GODOG

In(d)izi sul caso del cittadino P.P. Pallini, da Bulgakov, Cuore di cane Regia di Massimiliano Briarava Cossati Video di Tommaso Arosio Disegni di Karin Andersen Nuovo e Utile, Festival della creatività , 19 maggio 2004 Firenze, Teatro Lorenese, h. 13-16-18 Prima ricognizione corpo-virtuale: 16 minuti 6 attori 4 microfoni 2 proiettori 1 pistola 1 campanello vari coltelli e del fuoco. Cambio danza, posizione e cuore in ogni momento sono un prete sufi una derviscia un santo bevitore un dancing in the dark un muratore. Cambio lo spazio che mi sovrasta, un’altra volta ancora sono una violenta giostra.

TRAILER: http://vimeo.com/poligrafpoligrafovic/dogod


6

2003 LABORATORIO TEATRALE + SPETTACOLO con gli studenti delle scuole medie per ERT (Emilia Romagna Teatro) partecipanti: 15 studenti, 12-13 anni

JEKYLLHYDE

da Stevenson’s The strange case of Doctor Jekyll and Mr. Hyde, e le poesie di Andrea Cotti Teatro Gonzaga, Bagnolo in Piano (RE), 5, 6 maggio 2003 Laboratorio e performance diretti da Massimiliano Briarava Cossati con gli studenti dell’Istituto Comprensivo “Comparoni”, Bagnolo in Piano (RE) Più oltre di un dato suono non è possibile sentire. A meno che non si tratti del corrugarsi della superficie del cuore. (Andrea Cotti, Da quale fuoco) Un racconto immor(t)ale, senza via di uscita. Sula natura umana, che è l’impossibilità di scegliere, una volta per tutte, aldilà dei moralismi e dei momenti, cosa è buono e cosa è cattivo. Jekyllhyde (Je kill hide; io uccido nell’ombra) nome indivisibile, titola uno spetttacolo nettamente diviso in due. Da un lato del sogno, nell’ombra, nel silenzio, la solitaria riflessione dell’uomo che ha deciso: di rompere i patti, di uccidere, di morire. Il suo resoconto, frammentario, a volte indecifrabile, a volte lampante, è carico di volti che si trasformano, di gesti quotidiani improvvisamente definitivi, di oggetti quotidiani improvvisamente pericolosi. Si rappresenta un puro teatro interiore. Dall’altro lato del sogno, nella piena luce di suontuosi lampadari, nella chiacchiera, si ride senza divertrsi, si mangia senza soddisfazione, si racconta la vita e non la si vive. Si rappresenta un puro teatro esteriore. L’attore adolescente, quarto sesso, corpo indecifrabile, mutante, indossa abiti eleganti, completi da sera, rubati al guardaroba dei genitori, ci annega dentro. Nè bambino, ne uomo. Me, mostro.


5

2002 PERFORMANCE

MORìA

da Volpone, or the Fox di Ben Jonson, e Dialoghi dei morti di Luciano di Samosata 15, 16 giugno 2002, Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti, Bologna, Adattamento e regia di Massimiliano Briarava Cossati con Laura Alessandrino, Marco Azzani, Andrea Bettaglio, Massimiliano Briarava Cossati, Marta Caja, Erminia Congiu, Emanuela De Marco, Fabio Irrera, Giacomo Mannironi, Mauro Murgano, Sara Panazza, Marco Picello, Mirko Pizzigallo, Stefania Prandi Canzoni originali di Nicoletta Zuccheri / Consulente alle coreografie Maelia Carera / Costumi Eleonora Loprete / Assistenti Cristiano Maugeri, Michele Maurizi, Eva Petralia, Fabrizio Salerno, Anna Carminati Sound design Tommaso Arosio Piano di calpestio con proiezioni opere di Francis Bacon Torquato Accetto, nel suo famoso saggio Della dissimulazione onesta, la rappresenta come un velo, che copre un oggetto o un soggetto, lasciando tutto il resto chiaro e visibile, mentre la simulazione è rappresentata come una nebbia, che tutto ricopre, così che sia impossibile riconoscere i limiti dell’ipocrisia. Su questo palco la viziosa Venezia diviene un bagno turco, tutto vapori e angoli bui, le gondole sono vasche da bagno a rotelle, e una vasca è anche la barcaccia di Caronte, che trasporta tutti gli “hypocrites” in scena, dove sono ora nudi di fronte ai loro giudici, il pubblico, alle porte dell’aldilà. Qui gli attori ripetono le loro vicende, come acrobati sulla corda tra simulazione e dissimulazione, affinchè si decida qual è, per ognuno di loro, il girone più appropriato. E Mosca, il traditore di tutti quei traditori, via dritto nella bocca di Lucifero.

TRAILER: http://vimeo.com/poligrafpoligrafovic/moria


4

2003 LABORATORIO TEATRALE + SPETTACOLO con gli studenti delle scuole medie per ERT (Emilia Romagna Teatro) partecipanti: 12 studenti, 12-13 anni

ORAZI E CURIAZI

di Bertolt Brecht Teatro Gonzaga, Bagnolo in Piano (RE), May 5th, 6th 2003 con gli studenti dell’Istituto Comprensivo “Comparoni”, Bagnolo (RE) Laboratorio e performance diretti da Massimiliano Briarava Cossati CURIAZI: ANDREA BOCEDI, velite MICHELE GIUGLIANO, arciere LUCA RIGHI, oplita GLORIA TEDESCHI, coro, moglie GIORGIA PICCININI, coro, moglie MARIANNA GRAZIOLI, coro, moglie ORAZI: FRANCESCO CAMPOSANO, velite ANTONIO CAPUTO, oplita DAVIDE FOLLONI, arciere CHIARA CORRADINI, coro, moglie DEBORA CALZOLARI, coro, moglie ANTONIO CAPUTO, coro (dal copione) Il pubblico entra ordinatamente, 20 alla volta. sipario chiuso. Lungo i corridoi di platea, corpi distesi, a pancia in giù, da scavalcare per poter accedere ai posti a sedere. Buio. I tamburi cinesi tuonano. Luci blu accecanti sulla platea, ombre lente in movimento. I soldati si destano e prendono a marciare lungo il perimetro della platea (6 in senso orario, 6 in senso antiorario). I loro nomi vengono passati, scambiati, gridati al cielo, si fondono l’uno nell’altro e caricano la tensione: quando la tensione è al massimo tutti raggiungono la buca sotto la scena e saltando conquistano il palco. Strisciano dietro il sipario che oscilla pesante e poi si apre. Lo spazio scenico è conquistato. Entrando in scena gridano: “Lo schieramento”. In scena: un cielo oscillante di terre, carte geografiche politiche d’Europa, dall’impero romano ad oggi. Sulle assi del palco, con nastro adesivo il tracciato della messinscena, ben dettagliato, linee, croci, passaggi. Ai lati, senza quinte, i muri del teatro, e file di banchi. I soldati sono abbigliati con grembiuli neri, uniformi scolastiche, con colletto e calze bianche, una tasca rossa in mezzo al petto. I ragazzi corrono gridando e trascinando i banchi in scena, preparano lo sbarramento, la definizione del territorio, la separazione tra Orazi (fazzoletti bianchi) e Curiazi (fazzoletti rossi). In riga lungo il confine. Stop tamburi


3

1998

SPETTACOLO PER UCLA, Dept. of theatre, film and television Master class in regia teatrale, indipendent study Prof. Mel Shapiro

ENDGAME

di Samuel Beckett 7, 8, 10 giugno 1998, MacGowan Hall, UCLA, Los Angeles Regia di Massimiliano Briarava Cossati Scene e dipinti: Adelaide Cioni Musica originale e live piano: Edward Moldavskij Light design: Nick Keslake Assistente alla regia: Aaron Fienstein Cast: Hamm: Claudio Raygoza / Clov: Jonathan Wysocki Nagg: Ian Stevens / Nell: Les Miller / The boy: Edward Moldavsky

1. In "Godot" qualcuno deve arrivare. In "Endgame" qualcuno deve andarsene. 2. È un dramma sulla fine di una relazione che sembra già finita all’inizio del dramma. 3. La scatola scenica rimanda alla scatola cranica, ed entrambe rimandano al bidone della spazzatura. 4. Risata dianoetica: è la risata che ride dell’infelicità. Dianoia è la progressiva consapevolezza del destino umano. 5. Il sipario è opposto al sole. Quando il sipario si alza è buio, quando scende è luce. 6. Aiutare l’attore a esserci il meno possibile, ai limiti del silenzio e dell’immobilità; questo è quanto prescrive Beckett. Ma noi vogliamo giocare con ogni sistema di rappresentazione, e vorremo giocare anche con questo. Gli sforzi di Hamm e Clov sono anche quelli per esserci. 7. Verfremdung effekt: A. mostrare un uomo che B. mostra se stesso come attore che C. sta recitando un personaggio. Ciò che in Brecht si conclude con la terza fase, in Beckett prosegue all’infinito. Ogni elemento – uomo, attore, personaggio – rimanda all’altro, continuamente. 8. L’uomo è il solo animale che rappresenta se stesso, e facendolo consegue il più alto obiettivo della sua condizione umana: il personaggio beckettiano è un personaggio-attore e attraverso di lui l’autore discute dell’impossibilità degli uomini di rappresentare pienamente se stessi. 9. Il significato è spaventoso. Perciò noi portiamo in scena il costante avvicinamento al significato, tangibile attraverso la risata, la commozione, l’odio, o qualunque altro sentimento gli attori sviluppino mentre lavorano ai personaggi. Quando questo sentimento – e così questo significato – è quasi realizzato, e il pubblico è a un passo dalla reazione, l’umore va invertito nel sentimento del suo contrario. La commozione è ridicola, il ridicolo cade nell’indifferenza


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1997

SPETTACOLO PER UCLA, Dept. of theatre, film and television Master class in regia teatrale. Prof. Micheal McLain

THE SMOKE SELLER A VICIOUS CIRCLE

dalla novella Drowning di Anton Checov e ispirato ai capitoli su Pilato ne Il maestro e Margherita di M. Bulgakov 15 novembre 1997, MacGowan Hall, UCLA, Los Angeles Scritto e diretto da Massimiliano Briarava Cossati Attori e personaggi Nathan Baesel Michael Biscotti Jake Bern

black clown (the beggar) white pierrot (the one on the bench) red lion’s tamer (the one who arrives)

(judas) (christ) (satan)

...venditore di fumo (smoke seller), modo di dire per intendere: imbroglione, illusionista. Giuda deve tradire e morire. Solo così il disegno divino sarà compiuto. The beggar: «My compliments, sir merchant! Most feelingly. My compliments! Evviva! How would you like to see a drowned man, Your Worship? Actually there is no drowned man… but I can impersonate him, for you. A leap into the water, and a drowning man perishes before your eyes. The tableau is not tragic. It is ironic, in view of its comic features… Allow me to perform for you, sir… Milord, your poorest brother is offering you his modest services… One leap into the water, and there is a tableau here for you. Considerations of a material nature trouble you as it seems they do? I hasten to reassure you… For you the fee will be a small one…thirty rubles. Well. Thirty rubles for drowning myself with my crown Twenty rubles, without it....»


1

1991/1995

CONCERTI ed ESIBIZIONI IN RASSEGNE E FESTIVAL CON GRUPPO MUSICALE

SCISMA LIVE

Testi e musiche di Paolo Benvegnu e Michela Manfroi Regia di Massimiliano Briarava Cossati e Paolo Benvegnu Paolo Benvegnu, chitarra, voce Michela Manfroi, musiche e tastiere Sara Mazo, voce Danilo Gallo, batteria Giorgia Poli, basso Massimiliano Briarava Cossati, azioni sceniche VIDEO (1999): https://youtu.be/hx8yMhNKVVE


B BIBLIOTECA

CURATELE, ARTICOLI, CONFERENZE CURATELE E ARTICOLI 7.

2020 - Curatela del testo: Apologia Poetarum, di A. Picchi, Pendragon + Kinderbuchland. La terra dei libri per bambini, prefazione al testo Apologia Poetarum

6.

2016 - Curatela al testo: Canovacci di Iconografia, di A. Picchi. La Casa Usher + Anghelos, Hermes, Messaggero, prefazione al testo Canovacci di Iconografia

5.

2015 - Curatela al testo: Glossario di regia, di A. Picchi. La Casa UsheR + Teatro Puro, prefazione al testo Glossario di regia

4.

2012 - Curatela al testo: Enzo Re. Dalla pagina alla scena, di A. Picchi. Quaderni del Battello Ebbro + Einverständnis, prefazione al testo Enzo re. Dalla pagina alla scena (Diario di regia).

3.

2009

- Senza fine, racconto - Arnaldo Picchi – Note di Biografia in “Culture Teatrali”, n. 17, autunno 2007, ed. Quaderni del Battello Ebbro, Porretta Terme (BO).

CONFERENZE 2.

2016 - Lezione dottorale per il Dottorato in Arti visive, performative, mediali, Università di Bologna. “Il teatro dei libri”, a cura di M. de Marinis.

1.

2007 - Coordinatore e chairman per la Giornata di Studi per Arnaldo Picchi, Bologna, Auditurium Laboratori Dams, 7.12.2007.


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2020

APOLOGIA POETARUM

Racconti e radiodrammi di Arnaldo Picchi curatela di Massimiliano Briarava 2020, Pendragon, Bologna Pagine: 300 ca. Kinderlbuchland, la terra dei libri per bambini, saggio introduttivo di Massimiliano Briarava Apologia Poetarum raccoglie i racconti in prosa sparsi e quelli raccolti nella serie “Le raccomandazioni all’amico più giovane”, alcune poesie per gli attori, le radiofonie e il grande romanzo che dà il titolo alla raccolta e che si svela come il serbatoio dell’immaginario dell’autore, la stanza dei giochi con regole, dove sperimentare l’abbandono e la resistenza in poesia, la pittura di un flusso di coscienza. Il volume è curato da Massimiliano Briarava, e introdotto dal suo saggio Kinderbuchland, uno sguardo d’insieme sulla produzione letteraria dell’autore.


6

2016

CANOVACCI DI ICONOGRAFIA

La regia pensata: lezioni aperte verrso una nuova disciplina teatrale di Arnaldo Picchi curatela di Massimiliano Briarava 2016, La Casa Usher, Firenze Pagine: 500 ca. Anghelos, Hermes, Messaggero saggio introduttivo di Massimiliano Briarava

BOOKSHOP:

https://www.ibs.it/canovacci-di-iconografia-regia-pensata-libro-arnaldo-picchi/e/9788898811236

Canovacci di Iconografia raccoglie 4 corsi accademici di Arnaldo Picchi dedicati a quella che Warburg chiamava la “scienza senza nome”. La curatela conserva la suddivisione in lezioni ed esercizi, integrati dal curatore con note tecniche, relative al metodo iconografico in senso stretto. Le note ai corsi sono integrate da diversi altri studi di iconografia teatrale proposti da Picchi nel corso della sua carriera accademica, mentre andava precisando l’approccio incrociato, del tutto inedito e originale, tra storia dell’arte, iconografia e regia teatrale. L’iconografia (che analizza le immagini sulla base della loro catalogazione in temi, soggetti e trattamenti) e l’iconologia (che sviluppa le ulteriori implicazioni delle immagini immergendole nel contesto socioculturale della loro produzione e nei moventi dei loro autori), sono discipline basate su una strategia di approccio ai materiali in cui forma e sostanza, evidenza e interpretazione, si fondono in una sintesi particolarmente rispondente a quanto richiede lo studio preliminare di una regia teatrale. Sviluppando l’impostazione della Mnemosyne di Warburg, Picchi sottopone all’analisi iconografica e iconologica non soltanto materiali di natura visiva ma anche letteraria, musicale, storica, fluttuando al di sopra dalle gerarchie di valore della “grande arte” – a contemplare tutte le tecniche, gli stili, le suggestioni contemporanee che convivono nel momento teatrale. Con Picchi l’iconografia e l’iconologia diventano teatrali non tanto quando trattano di immagini e soggetti teatrali, bensì quali strumenti utili al monitoraggio e governo dei significati, al riconoscimento e all’attivazione degli “ideogrammi culturali” e della rete di richiami (archetipi, pathosformeln) su cui una regia stabilisce l’efficacia della propria comunicazione, il proprio commento, le scelte di stile.


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2015

GLOSSARIO DI REGIA

50 lemmi per una educazione sentimentale al teatro di Arnaldo Picchi curatela di Massimiliano Briarava 2015, La Casa Usher, Firenze Pagine: 395 ca. Teatro Puro saggio introduttivo di Massimiliano Briarava Nel Glossario di regia teatrale, elaborato nella precisa prospettiva di una adozione del testo nelle università, sono illustrati, in modo ragionato e attivo – e agevolando quei percorsi personalizzati che fanno del Glossario uno strumento molto versatile –, la storia, le tecniche, i segreti della regia teatrale: dall’analisi del testo e delle fonti al percorso con gli attori, sia in laboratorio che in prova, dalle tecniche di scena all’apparato etico che sorregge il fare teatrale in ogni momento. Il pensiero sulla regia si nutre di un forte scambio dialettico tra le eredità storiche e teoriche della regia e i problemi pratici e di metodo che ogni regista si trova ad affrontare. Con linguaggio appassionato, fortemente coinvolto, un regista e docente racconta la propria esperienza e motiva le sue scelte, fornendo suggestioni, suggerimenti, strumenti utili a tutti: tanto agli studenti quanto a chi già si occupa di teatro; tanto al lettore specializzato quanto a quello appassionato. Picchi configura con chiarezza un “sistema di pensiero” personale ma condivisibile, contestualizzato nella Storia della Regia e nella Storia in generale. Il Glossario è assemblato, commentato e introdotto da Massimiliano Briarava.

BOOKSHOP

https://www.ibs.it/glossario-di-regia-cinquanta-lemmi-libro-arnaldo-picchi/e/9788898811151

Voci: Adattamento, Antagonista, Archetipo, Arte, Attore, Biografia, Coerenza, Colonne sonore, Committenza, Découpage, Descrizione di personaggi, Distorsione, Dolore, Doppio, Dramaturg, Drammaturgia multipla, Effetto, Epiteti/thesaurus, Fascino dei personaggi, Fiaba, Fraintendimento, Giustezza, Immedesimazione, Improvvisazione, Intarsio, Interpretazione, Lealtà, Libertà/felicità, Mito, Modello/tecniche di scena, Nucleo drammatico, Paradigmi, Personaggio, Perturbante, Pittura di storie, Poesia, Predicazioni, Preliminari, Punti di stranezza, Racconto, Rappresentazione, Re, Sceneggiatura, Spazio, Teatroteca, Tempo, Testo drammatico, Tipizzazione, Tradizione, Variante, Verosimiglianza, Verso


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2012

ENZO RE. DALLA PAGINA ALLA SCENA di Arnaldo Picchi e Roberto Roversi curatela di Massimiliano Briarava con Giovanni Marandola, Luca Giovanni Pappalardo e Tommaso Arosio 2012, I quaderni del Battello Ebbro, Porretta Terme (BO) cofanetto. Pagine: 200 + 350 + DVD Einverständnis saggio introduttivo di Massimiliano Briarava

VIDEO DI PRESENTAZIONE: https://www.youtube.com/watch?v=pvTRnMcPUKE

Enzo Re. Dalla pagina alla scena è la documentazione di una starordinario evento culturale che ha coinvolto, tra il 1997 e il 1998, l’intera città di Bologna, instituzioni, cittadini e studenti, la Fondazione Carisbo e diversi artisti del teatro, tutti impegnati a sperimentare l’efficacia di un progetto utopico. Enzo Re. Dalla pagina alla scena narra la storia della prima ed unica rappresentazione di Enzo re, il dramma-kolossal di Roberto Roversi: una storia documentata dal ricco materiale incluso nel cofanetto, ossia due volumi e un DVD: • la ristampa di Enzo re (1974) il dramma storico dedicato a uno dei miti fondatori di Bologna, il re prigioniero, figlio di Federico II. Il dramma è scritto da Roberto Roversi, il più impegnato tra i poeti bolognesi, e curato da Arnaldo Picchi. • Il Diario di regia scritto da Arnaldo Picchi lungo i due anni di preparazione dello spettacolo e curato dal suo assistente Massimiliano Briarava, con collaboratori. • Il video DVD della performance, messa in scena in Piazza Santo Stefano nel giugno 1998, con il coinvolgimento di più di 100 studenti e la colonna sonora originale scritta e cantata dal vivo da Lucio Dalla, uno dei più noti cantautori italiani. Il testo conserva un forte imprinting pedagogico; inoltre, mentre racconta di uno straordinario progetto di sperimentazione teatrale, offre uno straordinario oggetto di sperimentazione editoriale. Il testo include Einverständnis – Il laboratorio di istituzioni di regia di Arnaldo Picchi, 1968-2006, un saggio di Massimiliano Briarava, dedicato ai trent’anni del Laboratorio teatrale permanente condotto da Arnaldo Picchi come cuore del suo impegno accademico, e frequentato da migliaia di studenti volontari. Un caso unico nel sistema universitario italiano.


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2009 saggi di Massimiliano Briarava

Senza fine, racconto e

Arnaldo Picchi – Note di biografia nel periodico “Culture Teatrali”, n. 17, autunno 2007 La rivista Culture Teatrali dedica il n. 17 ad Arnaldo Picchi, col titolo Arnaldo Picchi. Iconografia di un regista pedagogo. La pubblicazione include tutti gli interventi della Giornata di studi per Arnaldo Picchi, omaggio e investigazione attorno alla multiformità del lavoro di Picchi come professore e uomo di teatro. Massimiliano Briarava, chairman della quarta parte del convegno e organizzatore dell’intero evento, è incluso nella pubblicazione con due saggi: il primo, dal titolo Senza fine, racconto è dedicato alla sequenza di archetipi e ossessioni che hanno guidato Picchi nella scelta di soggetti e temi, e a una panoramica sulle sue produzioni e i suoi corsi accademici, interpretati come un work-in-progress permanente; un secondo saggio di Briarava, dal titolo Arnaldo Picchi – Note di Biografia, è la prima nota biografica ufficiale sull’autore. IL VOLUME: https://cultureteatrali.dar.unibo.it/files/annuari_ct/CT17.pdf


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2016

Arnaldo, l’Illuminista

Il sapere come atto di ribellione - a presentazione del volume Glossario di regia di A. Picchi a cura di M. Briarava, La casa Usher, 2015 Lezione dottorale di Massimiliano Briarava Dottorato in Arti visive performative e mediali, “Il teatro dei libri” «L'idea centrale – che al tempo ci perseguitava – era quella di procurarsi con ogni mezzo la libertà di poter scendere in ogni luogo della mente, senza vergognarsi di quello che fosse, e solo per andare a vedere, e senza voler dare ordine, e senza dare giustificazione di sé. Fregandosene delle punizioni. Il desiderio di sovrapporre alla mappa della città una seconda invenzione viaria. Ancora anni dopo, in piazza, gli studenti alzavano sulle spalle le loro ragazze perché si vedessero meglio possibile i cartelli con scritto Vogliamo parlare. Imparammo la scienza, le scelte della scienza, le sue scelte materiali, criticandone i paradigmi attraverso la filosofia della scienza. E dovemmo farlo da soli. E perché tout se tient, dato che tutto è concatenazione, chiedemmo responsabilità etica a tutto, a qualunque programma, a qualunque frase. Ed era dunque chiara e semplice la nostra ammirazione per Diderot, e per la solitudine indomabile di Diderot». (in A. Picchi, Andiamo, teppisti, fatemi divertire, curatela, note al testo e proposta di riduzione teatrale per La macchina da guerra più formidabile di Roberto Roversi, Pendragon, Bologna, 2002)


1

10 dicembre 2007 Organizzazione e conduzione di

GIORNATA DI STUDI PER ARNALDO PICCHI Università di Bologna, Dip. di Musica e Spettacolo Comitato scientifico: Prof. Marco de Marinis, Prof.ssa Paola Bignami, Prof. Claudio Meldolesi, Dott. Massimiliano Briarava

Interventi di: PIER UGO CALZOLARI, rettore dell’Università di Bologna GIUSEPPE SASSATELLI, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia GIUSEPPINA LA FACE, Direttore del Dipartimento di Musica e Spettacolo CLAUDIO MELDOLESI, prof. di Letteratura Teatrale: Per Arnaldo e le sue esplorazioni fra pedagogia e regia CARLO QUARTUCCI, regista teatrale: Senza titolo, Il teatro non è la pagina GIULIANO SCABIA, prof. e drammaturgo: Un rigoroso cammino LUIGI SQUARZINA, regista teatrale: Dalla prassi alla teoria e dalla teoria alla prassi GERARDO GUCCINI, prof. di Drammaturgia: Picchi, regista innovatore LUIGI GOZZI, regista teatrale e prof. di Metodologia critica del teatro: Testimonianza GIANFRANCO RIMONDI, regista teatrale: Il Gruppo Libero GIOVANNI AZZARONI, prof. di Teatri orientali: Per A. Picchi, intellettuale organico GIUSEPPE LIOTTA, prof. di Storia del teatro: La recita RENZO MORSELLI, attore: “La macchina da guerra più formidabile”, 1972. Teatro e militanza politica ENRICO MANELLI, Stage designer e prof. di Scenografia: Il compito dello scenografo UBALDO SODDU, drammaturgo e critico teatrale: A. Picchi, creatore d’arte CARLA TATO’, attrice: Il teatro è sempre uno stato di guerra – L’attorialità è uno stato, non una tecnica MARCO DE MARINIS, prof. di Storia del teatro: Introduzione RENATO BARILLI, prof. di Fenomenologia degli stili: I vantaggi di perdere lo specifico PAOLA BIGNAMI, prof. di Storia della scenografia e del costume: Una ricognizione sulla rivista ‘Quindi’ SILVIA MEI, ricercatrice: “Bella figura”. Seduzione e filologia dell'immagine PAOLA PALLOTTINO, prof. di Storia dell’arte: 1989-1991: un triennio memorabile nel rapporto immagine-teatro EMANUELE SERPENTINI, ricercatore: Fedra e San Sebastiano: verbali di due personaggi ELISA BRILLI, studente: Solitudine del personaggio. Appunti sulla poetica dell’intarsio LUCA GIOVANNI PAPPALARDO, studente : Iconografia teatrale, un nuovo strumento per il dramaturg MASSIMILIANO BRIARAVA, dottorato e assistente di A. Picchi: Senza fine, racconto FULVIO OTTAIANO, direttore di Radio RAI: Da una tempia all'altra (tempia) GIOVANNI INFELISE, ricercatore: Amore, scrittura, nostos nei racconti di Arnaldo Picchi ANNALAURA TROMBETTI, prof. di Storia medievale: Re Enzo nella storia e nel teatro DAVIDE MONDA, ricercatore: Ripensando a un amico vero GIACOMO MARTINI, editore: Un forte imbarazzo ROBERTO ROVERSI, poeta: Un ricordo per Arnaldo Picchi LUCIANO NANNI, prof. di Estetica: lettera PAOLO PUPPA, prof. di Storia del teatro: Wake, ovvero l’intransitività di Arnaldo FABIO ROVERSI MONACO, precedente rettore dell’Università e attuale Presidente della Fondazione Carisbo


C COLLABORAZIONI

ATTORE, REGISTA ASSISTENTE, SCENEGGIATORE 8.

2019 – Voce recitante in IO, LEONARDO DA VINCI, Vita segreta di un genio ribelle. Conferenza-spettacolo teatrale di e con Massimo Polidoro

8.

2016 – Performer per lo spettacolo BOLOGNA-PASOLINI, di La Veronal/Marcos Morau.

7.

2015 – Assistente alla regia d’opera per LA GAZZETTA di G. Rossini, diretto da Marco Carniti, Rossini Opera festival, Pesaro

6.

2015 – Assistente alla regia d’opera per MACBETH di G. Verdi, diretto da Marco Spada, Opera e Balletto della Macedonia, Skopje

5.

2014/15 – Performer e cantante per lo spettacolo VIRGILIO BRUCIA, di Anagoor. Repliche in tutta italia

4.

2013 – Sceneggiatore e attore per DON GIOVANNI TRIONFANTE (Mozart/Kierkegaard), regia di Paolo V. Montanari. Festival della Filosofia, “Amare”. Modena, 2013.

3.

2012 – Assistente alla regia d’opera per LIFE IS A DREAM, opera in 3 atti, libretto di A.Middleton, musica di J. Dove, dal dramma di Calderon de la Barca, diretto da Graham Vick con la Birmingham Opera Company

2.

2010 – Sceneggiatore e attore per È STATO MORTO UN RAGAZZO, film di Filippo Vendemmiati. Vincitore del BIF&ST e del David di Donatello come migliore docu-film

1.

1997/2006 – Attore in ruoli principali e secondo regista per diversi allestimenti del Laboratorio di regia del DAMS - UNIBO, diretto da Arnaldo Picchi: 1997 - ENZO RE, di Roberto Roversi 1999 - ANFITRIONE, di H. v. Kleist 2000 - CIMBELINO, di William Shakespeare 2002 - GIACOBINI, da F. Zardi, P. Weiss, G. Buchner, F. Hölderlin, S. Przybyszewska 2003 - IL CANTICO DEI CANTICI, da Qohèlet 2003 - WAKE, scritto e diretto da A. Picchi 2004 - OSSIGENO, di C. Djerassi e R. Hoffmann 2005 - GLI UCCELLI, di Aristofane 2005 - RIC2FELIX, da Richard II di W. Shakespeare 2006 - RICORDANDO LISE MEITNER, di Marc Friedman


9

8

IO, LEONARDO DA VINCI

BOLOGNA -PASOLINI

Conferenza-spettacolo teatrale di e con Massimo Polidoro

VIDEO: https://youtu.be/eLnUJXaVeIM

2019 - Voce recitante in Vita segreta di un genio ribelle

2016 - Performer in di La Veronal/Marcos Morau

D DIVAGAZIONI GIOCHI DI IMMAGINI


7

2015 - Assistente alla regia d’opera per

LA GAZZETTA

di G. Rossini, diretto da Marco Carniti, Rossini Opera festival, Pesaro, 11, 14, 17, 20 Agosto 2015

6

2015 - Assistente alla regia d’opera per

MACBETH

di G. Verdi, diretto da Marco Spada, Opera e Balletto della Macedonia, Skopje, 9 maggio 2015


5

2014/2015 - Performer e cantante per lo spettacolo

VIRGILIO BRUCIA

di Anagoor

Repliche in tutta Italia regia Simone Derai costumi Serena Bussolaro, Simone Derai accessori Silvia Bragagnolo maschera di Ottaviano Augusto Felice Calchi scene Simone Derai, Luisa Fabris, Guerrino Perosin musiche Mauro Martinuz con Marco Menegoni, GayanÊe Movsisyan, Massimiliano Briarava, Moreno Callegari, Marta Kolega, Gloria Lindeman, Paola Dallan, Artemio Tosello, Emanuela Guizzon, Monica Tonietto e con la partecipazione straordinaria di Marco Cavalcoli Produzione Anagoor 2014 coproduzione Festival delle Colline Torinesi, Centrale Fies, Operaestate Festival Veneto, University of Zagreb-Student Centre in Zagreb-Culture of Change Anagoor è parte di Fies Factory e APAP-Performing Europe

SPECIALE RAI 5: https://vimeo.com/162281548


4

2013 - Sceneggiatore e attore protagonista per

DON GIOVANNI TRIONFANTE (Mozart/Kierkegaard) da Don Giovanni di Mozart Don Juan di Gluck Enten Eller di Kierkegaard Modena. Festival della filosofia 2013. “Amare” diretto da Paolo V. Montanari direttore dell’orchestra Giovanni Paganelli con Massimiliano Briarava coreografie Anne Judds video Tommaso Arosio Progetto vincitore del bando Prime Visioni indetto da Fondazione Cassa di Risparmio di Modena in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Nel provocatorio teatro di Enten-Eller Kierkegaard vive l’insanabile contraddizione tra etico ed estetico, nascondendosi e svelandosi attraverso le maschere del Don Giovanni di Mozart, il mito dell’impenitente libertino che ride dell’ordine morale del convitato di pietra. In questo progetto del giovane regista modenese Paolo V. Montanari, le seduzioni della parola, della musica, della danza e del video si affollano in un vertiginoso montaggio che apre inedite prospettive su questi due testi, beffardi capolavori di ambiguità, spingendo lo spettatore al dubbio e alla scelta.

TRAILER: http://vimeo.com/poligrafpoligrafovic/dgt


3

2013 - Assistente alla regia d’opera per

LIFE IS A DREAM

libretto di Alasdair Middleton, musica di J. Dove, dal dramma di Calderon del la Barca La vita è sogno diretto da Graham Vick con la Birmingham Opera Company

2

2013 - Sceneggiatore e attore cinematografico per

È STATO MORTO UN RAGAZZO

Federico Aldrovandi che una notte incontrò la polizia film di Filippo Vendemmiati. Vincitore del BIF&ST e del David di Donatello come migliore docu-film TRAILER: http://youtu.be/1ZSU-lfaHY4


1

1997/2006 - Attore protagonista e secondo regista per gli allestimenti del Laboratorio di regia del DAMS - UNIBO diretto da Arnaldo Picchi 1997 - ENZO

RE, di Roberto Roversi 1999 - ANFITRIONE, di H. v. Kleist 2000 - CIMBELINO, di W. Shakespeare 2002 - GIACOBINI, da F. Zardi, P. Weiss, G. Buchner, F. Hölderlin, S. Przybyszewska TRAILER: http://vimeo.com/poligrafpoligrafovic/giacobini

2003 - IL

CANTICO DEI CANTICI, da Qohèlet

TRAILER: http://vimeo.com/poligrafpoligrafovic/cantico

2003 - WAKE, scritto e diretto da A. Picchi

TRAILER: http://vimeo.com/poligrafpoligrafovic/wake

2004 - OSSIGENO, di C. Djerassi e R. Hoffmann 2005 - GLI

UCCELLI, di Aristofane 2005 - RIC2FELIX, da Richard II di W. Shakespeare 2006 - RICORDANDO LISE MEITNER, di M. Freidman



D DIVAGAZIONI GIOCHI DI IMMAGINI


In MaestĂ Annamaria e Massimiliano, 1972 Giotto di Bondone, 1325


Selfish di Karin Andersen, 2015








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