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666 I DISTURBI VISIVI DEGU EPILETTICI

cecità, contratture agli arti. A volte la perdita della coscienza avveniva un po' dopo l'attacco: l'infermo avvertiva prima scotomi scintillanti inn anzi agli occhi, poi ved€va girare le cose e le persone intorno a sè, ed a ciò setuiva a poco a poco l'offuscamento, e infine si determinava la perdita della coscienza.

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Ed ora veniamo al caso clin ico che ha motivato la raccolta delle note esposte.

Il marinaio Car. Riz. il H luglio del ,J 893 entrò ali'ospedale dipartimentale della Spezia, in osservazione per ambliopia bilaterale.

Trovandosi esso Riz. imbarcato sulla R. nave Amerigo Ve.~pucci, nelle ore antimeridiane di uno degli ultimi giorn i di giugno, fu trovato dall'aiutante di bordo sdraiato sopra un mucchio di fieno a pr:ua in batteria, in uno stato comatoso. Trasportato a braccia in coperta, e visitato dal 1 ° medico di bordo, dott. Donato Oe Vita, questi lo l'iconohhe in preda a convulsioni generali, che si protrassero , circa un venti minuti, e si ripeterono ben 4- volte in un'o ra e mezza, con brevi intervalli di sosta. Gli attacchi si presentavano con contrazioni prevalentemente cloniche, interrotte di tratto io tratto per pochi secondi da contrazion i toniche. Le -,cariche motrici, diffuse a tutti i m·uscoli del corpo,. avevano una prevalente intensità negli arCi, nel collo e nella nuca tanto che a fatica quattro compagni riuscivano a immobilizzare l'infermo, sicchè con una robusta fascia si dovette improvvisare u.na camicia di forza, per evitargli trau mi pericolosi nel trasportarlo in batteria all'ospedale di ·bordo. Durante gli attacchi l'infermo era in preda ad eccitazione ..

maniaca: urlav.1, si contorceva, si rotolava sul ponte della nave, stralunava gli occhi, digrignava i denti. La respirazione era ansante, frequente, superficiale, interrott11 dai tanto in tanto da qualche atto respiratorio profondo. Polso pieno e frequente. Abolita perfettamente la co5cienza e la sensibil 1tà, tanto che si poteva pizzicarlo, pungerlo, sfiorargli col polpastrello la congiuntiva palpebrale e bulbare, senza ottenere alcuna reazione. L'assenza della coscienza e della sensibilità perdurava anche negli stati comatosi intercorrènti, durante i quali si notavano le!lgieri fenomeni di atetesi nelle dita . di entrambe le mani. Dopo 2 ore circa i fenomeni d'irritazione motrice si dileguarono . Ad un bTeve periodo Mmatoso subentrò un sonn o calmo di parecchie ore, dopo il quale l'ammalato rimase io sopore, e, insieme a i'eggere scariche motrici nei muscoli della masticazione e degli occhi, presentò movimenti aletosici e vaniloquio. l\el giorno successivo questi stati di sopore si resero più brevi e meno frequenti. L'ammalato riprese coscienza senza però serbare ricordo di , ciò che era occorso durante le convulsioni. Avvertiva indolenzimento generale, cefalea, senso di formicolio al cuoio capelluto. Perdurò l'assenza di sensibilità, e un senso di solletico alle regioni plantari. Intanto si manifestò discret,1 cnfosi e completa amaurosi, tanto che l'informo non distingueva che confusamente nna lampadina elettrica. Di tanto in tanto riapparivano i soliti fenomeni d'irritazione motrice, con leggieri eccita1~enti maniaci, in rapporto a deliri senwriali di carattere incostante, che variavano facilmente dal delirio di persecuzione, alla mania allegra e chiassona. Si aggiunse un'ipereccitabilità psichica, per cni bastava la vista di un suo compaesano per farlo et>mmuovere e -piangere. Le funzioni della vita vegetativa si compivano abbastanza bene . (Dal rapporto del nominalo ufficiale sanitario imbarcato sulla R. nave indicata).

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Per gli esposti disturbi I' inrermo venne sbarcato a Gibilterra, nel cui porto trovaYasi ancorato l'Amerigo r·espucci, e fatto ricoverare nel Colonial Hospital della città, in auesa di un pos1ale per rimpatriare; e infatti dopo tre giorni Riz. partì per . l'Italia. Giunto alla Spezia, venne nccolto nel!' ospedale dipartimentale. Anamnesi.

Il padre di R iz. era vecditore ambulante di pesce a Patermo, ed avern carattere irascibile: morì a 4-0 anni circa, dopo lunga malattia complicata da vomito ostinato (neoplasma dello stomaco?) . .\ 12 ·anni Riz . patì un trauma al petto, che Io spaventò gravemente, che gli produsse frattura dello stemo nella sua appendice ensiforme: f1.1 per qualche tempo obbligato a . portare un busto ortopedico .

Cinque anni fa, mentre un giorno lavorava nei magazzini del gas a Palermo, allo svegliarsi dall'ora di riposo, concessa agli operai, fu colto da un accesso di delirio. e c<rminciò a correre con una band ieruol~ in mano, formata da una pezzuola legata in cima ad un'asta; e gridando, minacciava i compagni di lavoro. Da quell'epocri. sebbene ordin:iriamente calmo, cominciò ad essere soggel.lo ad accessi epi lettici, seguiti da eccitamento, con pericolo prop rio e degli ~stanti, tanto che in famiglia gli misero nome il pa:::ro.

Pri ma di venire io servizio faceva l'asfaltista (spargito re f di asfalto sui lastrici), e poi entrò come fuochista nel perso· oale lavorante del gasometro di Palermo. Sul respucci era addetto in qnalità di sguattero alla mensa dei sottufficiali macchir.isti . In servizio serbò buona condotta.

Esame generale.

Giovine di 22 anni, di costituzione scheletrica robusta. nutrizione buona, colorito bruno, cranio mcsaticefalo, capelli ricci di colore castagno-oscuro e alquanto sfolli sulle tempie, fronte spaziosa e sfuggente con arcate orbitarie prominenti. zigomi protuberanti, mascella inferiore manifestamente l,!rande, orecchie sessili. ::>echi posti ad un medesimo livello . Sulla regione ìnterna della gamba destra, una piccola cicatrice, postumo di trauma patito nel!' infanzia: sulla regione flessoria dell'antibraccio destro, un tatuaggio eroico (testa di guerriero con elmo).

Craniometria. Diametro

Collo proporzionato. Torace deforme anteriormente: l'appendice ensiforme dello sterno gibbosa, mentre il corpo di esso era avvallalo . •

Respirazione costo-addominale con 32 atti al minuto.

Circolazione. - Toni cardiaci netti: 100 polsi ritmici.

A.ppa.reochio digerente. - Lingua umida e 'tersa, ventre trattabile, alvo libero.

Apparecchio uro -genitale. - Pene e testicoli bene sviluppati. ~Jitto regolare. Urina - fisiologica.

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Fegato non spor~ente dal bordo costale, nè dolente.

Area spl enica nei limiti propri.

Fenomeni ra.somotorii . - Linee iperemiche Jel Trousseau pronte sul petto e sull'addome.

Termogenesi . - )J edie di 28 osservazioni praticat~ sotto le ascelle. )lattina: ascella deslra 36. o, sinistra 36. 5.

Sera: ascella destra 37. 11, sinistra 36. 9.

Sensibilità .

Tattile . - La distanza minima, cui erano av,·ertite le due punte dell'eslesiometro è data per le varia ragioni dai numeri segnali nelle fig. I e li.

Topografica. - Designava bene tutti i punti del corpo nei quali lo si toccava.

Barica. - Distingueva i differenti pesi formati da piccole pile di pezzi da rn centesimi.

TJolorifica. - Anal~esia cutanea ne(l'li arti superiori comprese le mani, negli arti inferiori esclu si i piedi, su tutto il cuoio capelluto,- sulla fronte meno un seuore centrale con l'apice sulla glabella, sulle regioni orbitarie comprese le palpebre, sulle regioni zigomatiche e temporali, sulla lingua nelle due facce, su tulla la mucosa orale meno l'ugola e il fondo del faringe, sulla mucosa congiuntivale delle palpebre e del bulbo. (Vedi fig. III e IV, nelle quali le regioni cutanee analgesiche sono segnate a tratti oscuri).

Termioa. - Avvertiva subilo e g~ustamente la differenza tra un bicchiere pieno di acqua fredda e uno pieno di acqua calda, che a vicenda si ponevano a contatto con le varie parti del corpo.