L'Illustrazione Italiana 1940 n.33

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MUSICA * L'opera di Amlicare Zanella Il Rebisore, che fu rappresentata con vivo successo nello scorso inverno al Teatro Verdi di Trieste, è stata tradotta in linua tedesca dal prof. \ucey e verrà messa in scena in Germania nel prossimo inverno. * In un concerto svoltosi a Filadelfia e diretto dal maestro Guglielmo Sabatini ha riDortato molto successo di pubblico e di critica la Sinfonia in fa maggiore di Francesco San. toliquido.

soncerti a Berlino ed uno a Monaco di Baviera. Il maestro Rossi ha avuto incarico di preparare anche una speciale manifestazione da camera per piccoli com. plessi, la quale avrà luogo, pare, in forma privata, durante un ricevimento alla Regia Ambasciata d'Italia a Berlino.

* Nel prossimi ottobre e novembre al Teatro Comunale di Firenze si svolgerà la consueta stagione lirica autunnale. La Stagione si inaugurerà il 28 ottobre. Nel cartellone figureranno Il Trovatore di Ver. di, un'opera di Puccini, Sigfrido di Wagner, Lucia di Lammermoor di Donizetti, e qualche altra opera. La maggiore attrativa della stagione sarà costituita da una eccezionale edizione di Cavalleria Rusticana, a chiusura delle celebrazioni del cinquantenario della popolarissima opera del

* Il 9 agosto è morto nella sua villa di Viserba il celebre tenore Alessandro Bonei. Egli era nato a Cesena {l IU febbralo 1870 da poverissimi genitori, e da glovinetto aveva fatto il calzolaio. Un mecenate, uditolo cantare nella sua umile bottega, Jo incoraggiò ad abbandonare Il mestiere e lo fese entrare nel Liceo Musicale di Pesaro, di cui era direttore il masstro Carlo Pedrotti. Le prime prove del giovane tenore furono fell Da Pesaro ll Bonci passò alla Cappella di Loreto come cantante, pur continuando a frequentare la Scuola pesarese. Finalmente, nel 1893 Alessandro Bonci esordì al Regio di Parma, nella modesta parte di Fenton del Falstaff. La sua grande affermazioNe avvenne però qua!che mese dopo, al Dai Verme di Milano, in un corso di rappresentazioni estive: nel Faust L'ascesa del giovane tenore fu rapida e trionfale. Consacratosi 1nteramente ‘alle opere italiane di repertorio, e specialmente a quelle di tessitura leggera, come La sonnambula, 1 puritani, La favorita, il Don Pasquale, L'elisir d'amore, il Don Giovanni, Un ballo in maschera; ecc. sempre si tenne llgio alle gloriose tradizioni della scuola italiana del « belcanto », con uno stile personale ed una dolce purezza di voce che lo fecero idolatrare dalle folle d'ogni parte del mondo. Alia morte di Caruso, Alessandro Bonci fu considerato quegli che a lui più si avvicinava. Ma poco dopo l'acclamatissimo tenore si ritirava definitivamente dalle scene.

TEATRO

* La Compagnia di Maria Melato, gestita dal Mannozzi. sì è riunita nei giorni scorsi a Milano, dove a metà agosto inizierà le sue recite al Teatro Odeon. Della Compagnia, che continuerà immutata durante l'anno XIX, fanno parte Marcello Giorda, come direttore e primo attore, Olga Solbelli, Giulio Paoli, îl Tassani, l'Allegranza ed altri noti attori. La prima novità della stagione sarà un « giallo » mericano. La Melato ha in animo di riprendere il dannunziano Sogno d'autunno. * È da segnalare, in questa rubrica, il bel

gesto di Gilberto Il

ITALIANA

Govi.

popolarissimo

attore

genovese,

sciolta

Compagnia,

aveva

scorso

giugno

la

nello sua

fer-

mamente deciso di riposare per oltre un anno. Ma, scoppiata la guerra, Govi ha rivolto un caldo appello ai suoi compagni d'arte per riu» nirlî durante questo periodo estivo e dare con essi un corso di rappresentazioni straordinarie al soldati nei vari punti di concentramento e negli ospedali per i feriti e gli ammalati. La Compagnia si riunisce in questi giorni, nella solita formazione del-

l'anno scorso. Dopo que-

sto ancora imprecisato numero di recite Gilberto Govi si ritirerà per il 1940-41 dalle scene, avendo rinunciato anche al lungo giro di sei mesì che gli era stato offerto da impresari dell'America del Sud. o) Celtd che Gil-

L'orologio per la casa

* L'orchestra del Teatro Comunale Vitto. rio Emanuele Il di Firenze, diretta dal maestro Mario Rossì, ha iniziato i suoi concerti per il Dopolavoro delle Forze Armate. Il primo concerto ha avuto luogo nel Teatro estivo Diana di Firenze, con l'esecuzione di celebri e popolari brani sinfonici € lirici. L'orchestra fiorentina si appresta a recarsi in Germania, dove, sotto la direzione dei maestri Vittorio Gui e Mario Rossi, darà due

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maestro Mascagni. L'autore dirigerà lo spartito. Con Cavalleria sarà rappresentato anche Zanetto dello stesso Mascagni, in una veste scenica del tutto originale. * L'Opera Nazionale Dopolavoro, accoBliendo le molte richieste rivoltele, ha rinviato al 31 agosto la data di chiusura del concorso per una canzone-marcia di carattere militare indetto dal periodico Gente nostra ». * Nel concorso nazionale di esecuzioni musicali organizzato dal Dopolavoro di Bologna sono stati classificati primi: per « duo pianoforte » Arnaldo Graziosi e Maria Cappa di Roma fra i diplomati, e Magda D'Alfonso e Clara Casanova di RImini tra i non diplomati; per « duo violino e pianoforte » Filippo Olivieri e Arnaldo Graziosi di Roma tra i diplomati; per « duo violoncello e pianoforte» Alda Marchetti e Enzo Sarti di Bologna fra i diplomati; per «arpa» Ornella Orlandini di Venezia ed Evelina Vio di Venezia, ex aequo, fra 1 diplomati.

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britannico « Oswald» affondato da un cacciatorpediniere italiano nel Mare Jonio il 2 agosto. A Gibliterra sono stati sepolti molti marinai. Le autorità si sono rifiutate di dire a quali unità appartenevano. Si crede in base a notizie da Algesiras che si tratti di marinal della « Resolution », Rio de Janeiro. Il giornale « A_Nolte » pubblica una notizia secondo Ja quale sarebbe stato udito a Victoria un forte cannoneggiamento in alto mare. Si ritiene che si tratti di un nuovo combattimento navale tra l'e Alcantara», partito avantieri dal porto di Rio de Janeiro e Ja nave da guerra tedesca che fa la guerra di corsa contro il traffico mercantile britannico.

COPERTINA: 1 dell'Inghilterra, nazione di Sfamatori: la piùvizigrande maledizione dei poveri. = Nelle iscrizioni: Premio del monopolio e dell'in= cetta. - Vogliamo pane. - Grano ammassato per farne salire il prezzo. - La porta dell'inferno. A QUESTO NUMERO HANNO COLLABORATO ALESSANDRO PAVOLINI, Ministro della Cultira Popolare - JOSEPH GOERBBELS, Ministro della Propaganda del Reich - RINO ALESSI . I. SCEL. "MARIO MISSIROLI - GIULIO MAR: BI CHETTI FERRANTE . SANDRO GOZZADINI MARCO RAMPERTI - SPECTATOR - FRAN: (ESCO SPINEDI - GIUSEPPE CAPUTI - ITALO ZINGARELLI . LUIGI VENTURINI . RAMPELLI - ANNIBALE SCICLUNA SORGE - ARTURO FERRARA - ARTURO PIANCA.

DIARIO DELLA SETTIMANA 8 Acosto - San Sebastiano. Sì ha da Londra Il Ministero della Difesa Nazionale comunica che nel corso della notte aeroplani nemici hanno fatto incursioni Su varie regioni del territorio inglese, lasciando Inbombe che hanno prodotto danni soprattutto nellacadere Bhilterra settentrionale e in una città del nord-est. San Sebastiano. Sì ha da Londra che l'Ammiragliato

solamente oggi dà notizia della perdita del sommergibile

9 Agosto - Berlino. Il Comando Supremo delle Forze Armate tedesche comunica: « Nella notte dal 7 all'8 agosto nostri Mas hanno attac. cato, come già comunicato, un convoglio fortemente scor. tato. Nonostante la violenta reazione dei cacciatorpediniere nemici e di altre unità navali di scorta e degli stessi mercantili fortemente armati, vennero affondati: una nave-cisterna di 8 mila tonnellate, un mercantile di 5 mila tonnellate ed un altro di 4 mila, Una piccola nave-cisterna è stata incendiata. I nostri Mas sono rientrati incolumi. Nostre formazioni di « Stukas», appoggiate da formazioni di caccia, hanno attaccato ieri, a sud dell'isola di Wight, convogli britannici fortemente scortati da forze aeree e navali. Come già comunicato, di un solo convoglio furono affondati 12 mercantili per una stazza complessiva di 55 mila tonnellate. Sette altri mercantili vennero gravemente danneggiati. Il totale delle navi britanniche ieri affondate o gravemente colpite dalla nostra arma aerea importa 28 unità. Presso Dover nostri « Messerschmitt » hanno distrutto 12 palloni frenati. In relazione con gli attacchi della nostra aviazione si ebbero jeri grandi combattimenti aerei nel corso dei. quali furono abbattuti, presso l'isola di Wight € presso Dover, complessivamente 49 velivoli inglesi, fra cui 33 « Spitfre».Dieci nostri apparecchi andarono perduti ed altri 2 dovettero compiere un ammaraggio forzato. La scorsa notte nostri apparecchi da bombardamento han: no attaccato stabilimenti dell'industria aeronautica britannica a Liverpool e a Bristol, come pure porti, aeroscali e postazioni di artiglieria contraerea dell'Inghilterra meridionale. Il collocamento davanti ai porti inglesi di mine aero. portate poté venir continuato sistematicamente. Velivoli nemici hanno effettuato ierì notte varie incursioni sulla Germania occidentale. Una parte di essi è stata costretta, dalla forte reazione della nostra D. C. A., a battere in ritirata e rispettivamente è stata messa nella impossibilità di lanciare il proprio carico di bombe. Alcune bombe lanciate isolatamente hanno recato danni insensibili a fabbricati. Feriti si sono avuti soltanto in una piccola località di frontiera. Due apparecchi nemici sono stati abbattuti dalla nostra artiglieria contraerea». Algesiras. Si apprende che a Gibilterra sì fanno febbril. mente preparativi come in previsione di un lungo assedio che potrebbe iniziarsi ben presto. Due trasporti sono giunti in porto ed hanno iniziato lo sbarco di una grande quan. tità di materiale da guerra e di viveri. Nella parte bassa delle mura si stanno demolendo alcuni edifici per costruire opere difensive. La Gazzetta Ufficiale pubblica un'ordinanza che minaccia la prigione a coloro che anziché economizzare generi alimentari ne faranno esagerato consumo, Sì apprende che il governo della piazzaforte di Gibilterra ha limitato il numero dei permessi di entrata rilasciati agli operai spagnoli. Si teme qui che presto venga loro completamente proibito di passare Ja frontiera. San Sebastiano. Si ha da Londra Il Ministero della Guerra annuncia ufficialmente che le truppe britanniche attualmente a Sciangai e nel nord della Cina vengono dislocate in un'altro settore dell'Impero. In circoli di somma autorità è confermato che il Governo di Londra informò martedì scorso quello di Washin. igton della decisione presa di ritirare le truppe britanniche dalla Cina centrale e settentrionale e sì precisa che da parte britannica non fu chiesto al Governo americano nè di assumere la protezione delle Concessioni britanniche, ormai prive di guardie armate né di conoscere l'atteggiamento degli Stati Uniti sullo stesso problema « per non causare imbarazzi al Governo di Washington ». 10 Agosto - Roma. Sotto la presidenza del Duce si riuRisce© prende importanti deliberazioni il Consiglio dei dh

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Stoccolma. Il Ministro della Difesa Nazionale svedese, Skoeld, parlando alla Camera dell'acquisto di 4 cacciatorpediniere in Italia, dopo aver rifatto la storia delle tri tative iniziate nel 1939, ha, illustrato l'eccellente qualità delle 4 unità provate nello strapazzoso viaggio di cinquemila miglia marine compiuto per giungere dall'Italia in

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Patria. Esse sono risultate — ha aggiunto il Ministro — per. sino superiori alle condizioni stabilite dal contratto. Il Ministro ha concluso rendendo omaggio alle autorità italiane che hanno in tutti | modi facilitata l'opera della Commissione svedese incaricata dell'acquisto ed hanno permesso alla Svezia di arricchire la sua difesa nazionale di prezioso materiale. 12 Acosro - Roma. Al Duce è pervenuto da Piacenza il seguente telegramma: « Il vostro popolo di Piacenza, sempre consapevole di essere impegnato nella battaglia e di ciò ancor più cerio dopo una dura giornata vissuta in dignità guerriera, sciolti i ranghi col saluto nì Caduti, riprende il lavoro per la vittoria. - Prefetto Montani, Federale Pansera, Podestà Ferretti » Roma. Viene pubblicato l'elenco nominativo dei morti € del feriti in seguito allo scoppio del proiettificio di Piacenza avvenuto il giorno 8 agosto.

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Igiene interna per conservare o. e

9 IL RENE è l'organo per la filirazione del sanque e per la

formazione dell'urina che deve essere eliminata L'URETERE è il canale

che dal rene conduce

l'ur na

nella

vescica LA VESCICA è il serbatoio essere

è

nel quale si rac

intervalli

espulsa

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e l'urina per ganismo attra

verso

L'URETRA che è il canale per mezzo del viene eliminata dal nostro corpo.

quale

l'urina

Questi organi, singolarmente descritti,

costitui»

scono l'apparato urinario che rappresenta delle parti più perfette della macchina umane, un vero

capolavoro della natura Se si considera che il continuo

fluire del

sangue attraverso i reni, per esservi purificato, raggiunge nelle 24 ore l'imponente massa di 500 litri, si può facilmente considerare quanto questi organi siano importanti. Però in essi, purtroppo, si a batteri e residuano scorie che prc e malattie.

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continuerà immutata durante otto mesi, nel 1940-41: quella di Mario Ferrari, amministrata da Vittorio Campi, Sarà diretta da Luigi Carini ed avrà per prime attrici Fanny Marchiò e Giuseppina Cei. Di questa Compagnia farà parte anche Lola Braccini. Il comfilesso inizierà le sue recite al 1* settembre al Teatro Eliseo di Roma, dove rimarrà una quarantina di giorni * La Compagnia d'arte varia con gli artisti dell'E..A.R. ha concluso a_Geno; un lungo giro attraverso l'Italia, dando spettacoli negli ospedali e nelle case di cura che accolgono | feriti di guerra. Gli artisti dell'E.I.A.R. sono stati a Roma, Caserta, Napoli, Pisa, Firenze, Milano, Novara, Torino, Alessandria e Genova. I feriti di guerra hanno molto festeggiato l'orchestra del maestro Barzizza e le canzoni di Boccaccini, di Rabagliati e degli altri artisti della Compagnia. Giuseppe Ortolani, il noto studioso goldoniano, pubblica nell'ultimo fa sscicolo Italiana del Drammi n denza della riforma metastasiana, con una serie di interessantissime lettere inedite del Poeta, ritrovate nella Biblioteca Nazionale di Vienna. Queste lettere riguardano la riforma del melodramma, che ll Metastasio elevò nel tono, pur dovendo spesso sottostare a quelli che egli chi mava «| pregiudizi comuni » »* L'attore Pio Campa ricorda, nel fi cicolo di agosto di « Scenario » ‘uscito in questi giorni, come nacque, nell'estate del 1917, il « Teatro del soldato » al fronte It lo-austriaco. Di questo teatro mobile, che precorse i Carri di Tespi creati dall'Opera Nazionale Dopolavoro una diecina d'anni dopo, fu ideatore Ugo Ojetti, e primi organizzatori furono Marco Praga, Renatc icordi e il compianto comNino Oxilia, Il quale però se quasi subito di tornare alla sua tteria e fu sostituito appunto da Pio Campa. I ricordi delle vicende di quel teatro di guerra, che raccolse sopra | suol piccoli palcoscenici 1 maggiori attori del nostro mondo drammatico, e Illustri cani e popolarissimi artisti del varietà. e rilno Leopoldo Fregoli, sono quanto mai curiosi e Interessanti % Ha riportato un caloroso successo allo Schauspieihaus di Brema ln commedia di Bruno Corra Der erste aus der Reiche. NEL MONDO DIPLOMATICO * L'Ambasciatore Dino Alfieri, quale rappresentante dell'Italia presso il Reich ntinua a svolgere un'intensa attività, vi ndo luoghi e istituzioni che, in qual»

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che modo interessano | rapporti fra | due Paesi amici. Accompagnato dal Gaulelter di Halle, dal dottor Wiegel, direttore dei rapporti esteri al Ministero tedesco del Lavoro, oltre che da funzionari dell'Ambasclata italiana e dagli ispettori confederali, l'Ecc. Alfieri ha compiuto un lungo giro nella regione della Saale per visitarvi i nuclei di lavoratori italiani occupati presso le aziende agricole di quella zona. dovunque accolto con vive dimostrazioni di simpatia anche da parte della popolazione rurale tedesca, L'Ambasciatore, che ha portato ai camerati lavoratori il saluto del Duce, si è informato minutamente delle loro condizioni di vita e di lavoro; ha ascoltato la relazione fattagli dai vari capigruppo e ha distribuito doni. I rurali fascisti, che si sono mostrati animati dal più ardente spirito patriottico, hanno ripetutamente manifestato all'Ambasciatore la loro devozione € il loro entusiasmo per ll Duce e hanno inviato il loro saluto au. gurale ai fratelli combattenti. I rurali han. no infine inneggiato alla vittoriosa solidarietà delle due nazioni amiche e ai loro grandi Capi: Mussolini e Hitler. * In occasione della visita del senatore Manlio Morgagni, presidente dell’« Agenzia Stefani » recatosi a Berlino per rendersi conto personalmente di alcuni aspetti attuali dei grandi servizi di stampa nel quadro della collaborazione fra le due Potenze dell'Asse, l'Ambasciatore Alfieri ha riunito intorno al gerarca della Stampa italiana i dirigenti degli uffici stampa del Ministero degli Esteri e del Ministero della Propaganda del Reich, con numerosi esponenti della stampa germanica, * La rivista germanica Die Neue Linie pubblicato in elegante veste un nu. mero speciale dedicato all'Italia, «al fra tello d'armi la lotta per la nuov Europa che per sorgere ». Scrittori competenti ed entusiasti esaltano la _potenza dell'Italia fascista e dell’allenta Germania nazionalsocialista, e la comunanza degli intenti e degli sforzi di Mussolini e di Hitler + enunciatori e creatori del nuovo mondo * Il Ministro di Romania a Roma, Bos. sy, si è recato a Bucarest dove ha avuto un primg colloquio col Ministro degli Este. ri Manollescu circa la missione che gli è stata affidata quale delegato del Governo romeno alle trattative col Governo ungherese per la risoluzione di questioni pendenti tra i due paesi. Da Bucarest il Ministro Bossy si è recato a Budapest do. ve ha conferito col Presidente del Consiglio e col Ministro degli Esteri d'Un. gheria. Ritornato a Bucarest l'Ecc. Boss è stato ricevuto in udienza da Re Carol,

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al quale ha presentato un rapporto sul colloqui avuti a Budapest. * L'Ambasciatore Sato, capo della Missione giapponese che ha visitato l'Italia. rientrato a Tokio, ha espresso a'l'Ambasciatore d'Italia la sua piena soddisfazio. ne e la sua riconoscenza per l'accoglienza calorosa ricevuta dalla Missione nel nostro Paese. * A Berlino sì è riunito Il Comitato misto italo.tedesco per gli scambi economici fra | due Paese, scambi che le circostanze particolari della guerra e i rapporti di alleanza esistenti tra l'Italia e la Germania rendono sempre più importanti ed intensi, A capo della Delegazione tedesca è il Ministro del Reich dottor Clodius. La Delegazione italiana, presieduta dal senatore Amedeo Giannini, è c composta: dottor Ivo Bagli, dottor Bernardo Mosca, dottor Pierluigi La Terza, dott. Romanelli, dott. Ferlesch, Per un primo esame della situazione de. gli scambi italo.svedesi sì è riunita a Roma la Delegazione svedese presieduta dal Ministro plenipotenziario Modig e ln Delegazione ita‘iana presieduta dal senatore Giannini.

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ALL'INSEGNA DEI SETTE SAPIENTI Il vecchio ingegnere milanese che ci scrive molte cose gentili a proposito di questa rubrica, chiedendoci infine « dettagliate notizie intorno ai dali costruttivi € bellici degli aeroplani da bombardamento in uso .presso-glì Stati belligeran. ti », non si accorge di‘chiederci, con ineffabile candore, di svelargli segreti gelosis. simi, a conoscenza solo di un esiguo numero di tecnici specializzati. Come già abbiamo fatto per gli apparechi da caccia e da ricognizione, gli possiamo dare solo qualche notizia di pubblico dominio. Premesso che la costruzione metallica per questo genere di apparecchi si è an. data generalizzando (l'impiego dell’accialo € delle leghe leggere avendo ormai sostituito la tela ed il legno) caratteristiche cosruttive sono le cellule a sbalzo di grandi dimensioni e fusoliere a grande disponibilità di spazio interno. L'armamento è diretto alla difesa ante riore e posteriore, superiore e Inferiore, con almeno tre posti di tiro: uno sull’estremità della prua, uno in basso ed: uno in alto della fusoliera, con tendenza ad assumere gruppi d'armi almeno binate. L'armamento di lancio trova posto quasi sempre dentro la fusoliera, con le bombe a stivaggio orizzontale o verticale; fanno

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eccezione gli apparecchi destinati a bombardare in picchiata | quali portano ancora in maggioranza il loro carico di bom. be agganciato esternamente alla fusoliera. Come caratteristiche fondamentali. la velocità è fattore Importante, ma non decisivo; l'armamento è fattore importantissimo so!o se unito alla velocità, come nel nostri Fiat B. R. 20 e Savoia S. 70, altrimenti viene facilmente annullato dal. la caccia; e finalmente la manovrabilità è un altro importantissimo fattore che' l'ideatore di apparecchi da bombardamento deve tenere costantemente presente. Sempre in tema di guerra. un altro lettore ci chiede se | minuscoli, velocissimi Mas recentemente inaugurati dai tedeschi non siano diretti discendenti del nostri magnifici barchini saltatori. È assai probabile. Ma la mancanza di particolari, poiché ia costruzione di tall apparecchi viene circondata. come è ben comprensibile, dalla più gran riservatezza, ci vieta d'essere più recisamente affermativi. Quei nostri meravigliosi barchini saltatori! Eppure il gran pubblico, l'uomo del'a strada, come si dice ora, poco 0 nulla ne seppe. Erano veri e propri carri armati di mare, azionati elettricamente e muniti al due lati di catene irte di ganci che servivano a far aggrappare il natante all'ostruzione ed a farlo progredire su di essa. Sgranando l'elica, il motore elettrico che dava la propulsione si poteva ingranare sulle catene. Questi barchini erano armati di due siluri e potevano scavalcare un’ostruzione di cinque metri, silenziosamente, in poco più di due minuti. I primi quattro costruiti si chiamavano: Grillo, Locusta, Cavalletta e Pulce. Un insegnante di Milano ci rivolge un'altra domanda riguardante la nostra epopea marinara. Chi fu il fondatore del. la grandezza di Roma sul mare? Rispondiamo: fu Marco Vipsanio Agrippa. il quale può a buon diritto riguardarsi come il vero organizzatore del'a Ma. rina romana. I suoi ordinamenti ebbero inoltre decisiva importanza nella storia del commercio e della navigazione. Andrea Bafile? È una fulgida figura di eroe della nostra Marina da guerra. Costretto da una lesione al'’occhio, riportata durante l'incursione aerea su Cattaro con D'Annunzio. ad un servizio di terra, la Medaglia d'Oro Andrea Bafile assunse il comando di un Battaglione Marinai, Insieme a quattro marinai compì un'arditissima ricognizione notturna sul basso Piave, oltre il fiume. Attardatosi sino all'alba per rintracciare uno dei suoi uomini che si era sperduto, venne scoperto da'lè sentinelle austriache e mortalmente ferito




Vienna; marciò contro 1la Persia Bagdad, conquistò lo Jemen, mori sul davanti a Szigetivar. no IIIcampo successe a Maometto IV Sollme 1657 al 161 © E Gi avendo come s u o perli Ialino è unana sottospecie sot di quarzo l'aspetto diafano e Wasparente. lallsa.è invece Una sostanza formata da cotone fulminante mista con colofonia. gomma lacca. copale ed essenza di trement Taylorismo, da Taylor. è una ta organizzazione de "lavoro nelle. oicine che Da per nelscopominor di ottenere maggior rendimento spazio diil tempo Colirio giallo di Vienna. è un antico ri niedio classico, detto anche di Itorst cui formula è contemplata dalla farma copea di vari Stati europei

nusalì Prese

CINEMA * Senza cielo, ll film interpretato da Isa Miranda e prodotto dalla Continental cine-Artisti Asso ezione tecnica di C nelli. Come si è già pubblicato. acc alla Miranda vi sono l'attore tedesco Gu stavo Diessi. Fosco Giachetti, Andrea Checchi, Carlo Romano, Primo Carnera e LE BRUCIATURE DEL SOLE numerosi altri * Manovre d'amore, di produzione 1.C.1 si continua a girare in interni. Dirige È un prodotto a base di Gennaro Righelli e tra gli attori vi sono estratti di erbe, originario Jole Voleri. Clara Calamai. Vera Berg man, Jone Morino, Antonio Gandusio, An dal Tibet, che ha il poter tonio Centa, Renato Clalente ecc di far scomparire le dolo* Carmine Gallone, che ha ultimato il suo nuovo film musicale Amami Alfredo rose scottature provocate dalla Società Grandi Film Sto dall'irradiazione del sole. si appresta a dirigere il film Melodie eterne che sarà presto prodotto a Cine Applicando TSCHAMBA città dal Gruppo EN.LC-Amato Fii preventivamente sulia * In tempo di guerra la cinematografia pelle potrete esporre il tedesca non è rimasta inattiva, Si può an sserire che essa non soltanto al è llmi corpo tranquillamente agli a difendere le posizioni già conqui ma ha cerca effetti dei raggi solari, idersi nei campi « sentirete benessere e acsono în diretta relazione. È infatti che Il giornale cinema quisterete salute. dotto dal principali consorzi nazi collaborazione, ha raggiunto il max sviluppo ed ha fatto registrare un au mento senza precedenti dell'afftuenza spettatori. A parte il fatto che nei mese di giugno di quest'anno la cifra degli spet palla, Colonie Attenta tatori del cinema germanici ha superato MILANO del 90 per cento quella dello stesso pe riodo del 1939, va messo in rilievo che un migliaio di copie di film di attualità pro dotti n Germania vanno all'estero e ven gono tradotti in una quindicina di lingue Conscio della fine imminente, con forza differenti. Sul continente europeo ll gior d'animo sovrumana pensò prima a metnale cin grafico tedesco occupa q tere in salvo i suoi uomini, poi a riferire di il primo posto della scala dei val | risultati della ricognizione e, rivolgendo si appresta alla conquista di sen ai presenti infiammate parole d'amor pareati. DI pari passo co trio, moriva col sorriso sulle labbra procede la produzione di pel Un abbonato milanese ci chiede q umentarie. Sotto la guida della cominciò a diffondersi l'uso della per | film culturali « 1 produt giatura e cos'erano le ville di dellz ari germanici hanno in fase di lavorazio. non meno di 145 documentari di ogni trascorrere ì mesi più ca ere, cifra questa che tende ad aumen. antichissima. Ricordate man mano che Il materiale prodot! iperiale? Nel Settecento qu singoli operatori di guerra che fanno st'usanza di le delle famose « compagnie di p Di quell'epoca sono Infatti l nda +giunga a destinazione. & natu mose per la loro sontuositi rale che fra questi documentari predomi risale la denominazione sop nino le produzioni di guerra, cioè a dire ville di delizia, il cui signi le pellicole che descrivono dettag tuitivo. mente l'opera delle sing! Nisi caste, saltem caute. Motto latino delle singole armi d'antica e furbesca sapienza: me non caSe relativamente facile è stamente almeno cautamente, cioè senza del gio scandalo, con prudenza. Consiglio che sl cesso di eevoluzione del film documer dà maliziosamente a coloro che sono in tografico po del film spettacolo ci si è imbat procinto di vacillante fede al promesso nei primi tempi specialmente in dif voto di castità. di tere tecnico e di progran E il Solimano? Solimano è nome comu. ne. Tuttavia da ne a tre sultani turchi, Solimano 1. sul giugno di quest'a meno tano di Adrianopo'i. figlio di Balazet, lot licole spettacolo tando contro il fratello. Mussa, nel 1410 lascia preso prigioniero e strozzato. Solimafu no ÎI detto il Magnifico (a questo allude 1 he 0 progett il nostro lettore) figlio di Selim forse e della Regina (1495-1566) sottomessi siriani e mamme a la parte di Zarah Leander chi contro l'Europa, con Hans Albers lucchi, rivolsedi leRodi,armi invase Maria Stuarda, un fl s'impadronì l'Ungheria.

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XI —

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ITALIANA


TREGA Treck der Pandur e due produzioni su Schiller: una a soggetto biografico e l'altra prendendo spunto dal suo dramma « Minna di Barnhelm ».Queste due pellicole saranno dirette rispettivamente da Herbert Maisch e Hans Schwelckart, Veit Harlan sta allestendo nel frattempo una nuova produzione con Emilio Jannings intitolata Jud Sis e Liebeneiner ha dato già da qualche tempo il primo colpo di manovella alla sua nuova produzione sulla vita di Bismarck. Progettati sono inoltre una pellicola contro lo spionaggio, un film sulle eroiche gesta del combattenti di Narvik, una nuova produzione su Federico il Grande durante la guerra del sette anni e un nuovo film con Emilio Jannings nella parte di Kriiger, cioè a dire un soggetto ispirato dalla guerra per l'indipendenza dei boeri. La serle delle produzioni di carattere politico si chiude con un film sui paracadutisti tedeschi e un altro sulla vita del Colonnello Lawrence. Nel campo puramente spettacolare si contano Tutta una vita con Paula Wessely e due pellicole con Bri. fitte Horney: La ragazza di Fano e Rose Bernd. Hans Rihmann sarà l'interprete. prin. cipale della nuova pellicola L'abito fa il mo. naco e Beniamino Gi. gli sosterrà un nuovo ruolo nella pellicola italo-tedesca Musica di sogno. Nel campo del. la cinematografia a colori è stata progettata la produzione di una pellicola ispirata ad un episodio della vita di Rubens. Va citato infine il film Bayreuth che sl propone di offrire un quadro dettagllato delle lotte com. battute da Wagner per il trionfo della sua idea. Ancora nel cam. po musicale vanno ci. tate la riduzione cine. matografica dell'opera lirica di d'Albert Tiefland e quella dell'operetta di Paul Lincke Signora Luna. »* Non pochi avevi no creduto all'inizio dell'attuale conflitto che la cinematografia avrebbe subìto un col.

po gravissimo non sol-

tanto per il fatto che le industrie sarebbero

state costrette necessa.

riamente a.segnare il passo, ma anche e principalmente perché le sale di proiezione sarebbero rimaste de. serte, All'atto pratico

invece, non appena sugli schermi tedeschi e italiani furono presentate le prime pellicole di attualità che descri. vevano le gesta delle truppe nella fulminea campagna di Polonia, le sale si affollarono. Da allora, man mano che la guerra si svi-

luppava "nell' Europa

settentrionale e in occidente, il giornale ci.

nematografico è stato

ancora sviluppato, tai to da raggiungere la durata primato di non meno di un migliaio di metri, cioè a dire tre quarti d'ora di

prolezione. Questo svi.

luppo improvviso del film di attualità è ben

comprensibile, prima di tutto perché la po. polazione che a mezzo

della radio e della stampa segue gli avve. nimenti quotidiani vorrebbe avere un'idea più chiara o più immediata di quanto si svolge e non per ultimo per il fatto che uno degli scopi originari della cinematografia fu proprio quel. lo di dare an’idea « vi. siva » di quanto avviene nella vita quotidiana.- Si ricorderà

L'ILLUSTRAZIONE

ITALIANA

XII

infatti che 1 pionieri della cinematografia, tanto in Francia che in Germania si dedicarono principalmente al giornale di attualità e che soltanto successivamente nacquero le pellicole-spettacolo, i documentari, le farse a corto metraggio e tut. te le alire forme cinematografiche. Un'al. tra dimostrazione dell'importanza che il film di attualità va assumendo in tutto il mondo è data dalla constatazione che nu. merose sale di prolezione sparse per il mondo si sono dedicate da qualche anno in qua soltanto alla proiezione di film di attualità con l'aggiunta tutto al più di qualche documentario. Occupandosi dell'argomento è necessario tuttavia mettere in rillevo che fra film d'attualità e film d'attualità corre una grande diffe. renza e che è necessario quindi distinguere fra le solite produzioni e quelle che per quanto concerne scelta di materiale, montaggio, parte musicale, ecc. for. mano l'opera vera e propria. Il solo fatto

LIQUORE DIGESTIVO |

che fino alla conclusione della campagna di Norvegia l'industria cinematografica te. desca ha perduto numerosi operatori appartenenti alle famose compagnie di pro. paganda abbinate alle truppe operanti di. mostra quale è il valore attribuito anche dal comandi militari alla cronaca cinema tografica. In uno del più recenti giornali cinematografici presentati in questi giorni nei teatri della Ufa di tutta la Germania e persino nelle sale minori, si osserva co. me gli operatori addetti alle truppe operanti in Olanda non hanno mancato di av. venturarsi anch'essi fra i paracadutisti che occuparono la città e 1 punti strategici di Rotterdam. Si tratta come si vede non soltanto di cinematografia a scopo esclusivamente commerciale, ma anche di cinematografia documentaria nel vero sen. so della parola, atta cioè a fornire documenti di attualità e più oltre documenti di valore storico.

+ La guerra attuale, oltre ad aver colpito militarmente la Gran Bretagna ha avuto senza dubbio effetti sensibilissimi anche su tutta la vita economica e commerciale degli inglesi, Com'è facile immaginare anche l’attività cinematografica dell'Inghilterra è stata gravemente danneggiata, tanto da costringere molte imprese a chiudere i battenti e quelle ancora efficienti a limitare sensibilmente tl loro programma di produzione, Si prevede che alla fine della stagione attuale la produzione cinematografica inglese si troverà con un disavanzo del 50 % circa nei confronti della produzione della stagione precedente. Come se ciò non bnstasse, quelle poche pellicole che l'industria inglese riesce ancora a portare a termine non sembrano essere accolte con grande entusiasmo. Un giornale cinematografico presentato în questi giorni a Londonderry in Irlanda è stato accolto a suon di bomba. Una persona non ancora identificata, e che con tutta probabilità appartiene al movimento nazionale irlandese, ha fatto esplodere una macchina infernale nei pressi della sala di prolezione in cui viene prolettato di solito ll giornale cinematografico. * Mentre si completa il montaggio del film L'arcidiavolo, pri. ma produzione della Società Fides Film. continua da parte di questa Casa la preparazione dell'annunziato film Paganini. Intanto, Fides metterà presto In cantiere una cinecommedia brillante a fondo sportivo, e precisamente, di ambiente ip. pico, il cui titolo provvisorio è Morello. La sceneggiatura è di Tony Frenguelli, che ne assumerà anche la re. gia, e Pier Luigi Melani; i dialoghi di Ga. spare Cataldo.

* Sì annunzia che la manifestazione cinematografica italo-tedesca a Venezia, che sostituisce quest'anno la consueta Mostra avrà luogo dal 1° all'8 settembre. Verranno presentate sedici pelli cole inèdite e oltre venti documentari * L'attività produttiva della nuova Società « Elica Film » avrà inizio nella prima quindicina di settembre con la messa in cantiere del film I pittore maledetto che sarà diretto da Goffredo Alessandrini. SÌ tratta di una pellicola spettacolare, che porterà sullo schermo la figura e le movimentate vicende della vita di uno dei maggiori pittori italiani del *600: il Caravaggio. Il ruolo del protago. nista sarà sostenuto da Amedeo Nazzari. Il nome del regista Goffredo Alessandrini quale direttore artisti. co di questa realizza. zione, è la popolarità del protagonista — il binomio che ha ottenuto la più significativa affermazione con il successo internazio. nale del film Luciano Serra,-pilota — lascia. no ben sperare della riuscita del film. Il pittore maledetto avrà una sceneggiatu. ra elaboratissima, affidata a Tolnay; i bozzetti delle scenografie e dei costumi verranno disegnati dai migliori artisti italiani, scelti fra quelli la cui perso. nalità è più adatta al. l'ambientazione del film. Sarà girato negli stabilimenti della Safa


di ogni giorno il confronto sul mercati di tutto Il mondo di prodotti creati per uno stesso uso, ma la vera lotta

del costi. La avriene a distanza fra immensi organismi produttori nel campo del progresso tecnico e della riduzione Olivetti ha cominciato a competere nel mondo con la grande indestria straniera quando le Importazioni in Italia era-

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SPETTACOLI NOTIZIARIO VATICANO * Se non è del tutto esatta la notizia che sarà rifatto rapidamente il gran salone dei Cento Giorni al Palazzo della Cancelleria, — il problema è allo studio e le difficoltà non sono lievi — è di grande interesse per gli studiosi rilevare come si proceda sistematicamente a ridare agli ambienti del celebrato monumento | spetto primitivo di suntuosa bellezza. Così 1 doratori stanno attualmente ultimando i restauri a tre bellissimi soffitti del ‘500, che si trovano nelle stanze già abitate dai Cardinale Laurenti. Esse occupano il lato settentrionale del Palazzo e sono in comunicazione con quella sala d'angolo che ha il soffitto dipinto da Pierin del Vaga. I soffitti di queste stanze sono in legno a grande rillevo con cornici e intagli completamente dorati. Ne tratta il Colasanti nel volume: Sofitti del "500. All'epoca ni poleonica essi furono malamente restaurati; alterati e falsati nei fondi a colori, nei graziosi e fini ornati. L'arch. Galeazzi ha voluto che si mettesse mano a queste sale affidando il lavoro di sondaggio, di ricerca e pol di ripristino delle pitture, dei motti e del fregi, al personale scelto del Laboratorio Vaticano sotto la direzione di Biagio Biagetti. Infatti sotto il dipinto pac. chiano, si sono rinvenuti dei fregi a colore di bellissima fattura dipinti a fresco con putti, grottesche, paesaggi. Sono del tardo '500 e vi si trovano i motivi araldici del Card. Perretti nipote di Sisto V. Per quanto lo stato di conservazione fosse poco buono, tuttavia gli elementi integralmente recuperati hanno permesso una completa ricostruzio. ne, pregevole e sicura testimonianza storica di un'epoca di ricchezza e di fasto, * Il primo agosto è en. trata in vigore la nuova legis'azione in esecuzione al Concordato stipulato fra la Santa Sede ed il Portogallo. Il punto saliente di questa legislazione è quel.. lo che riconosce agli ef: fetti civili, fl matrimonio religioso cattolico. Il Pa. triarca di Lisbona ha approvato provvisoriamente a nome di tutto l'episcopato | moduli e le istruzioni al clero per la cele. brazione del matrimonio cattolico agli effetti civili Altro punto importante della nuova legislazione. è il riconoscimento alla Chiesa della proprietà del beni che le appartenevano alla data del 1° ottobre 1910 e che sono ancora in possesso dello Stato, sa'vo alcune eccezioni previste dal concordato, * Si è tenuta alla presenza del Pontefice la lettura del Decreti della Sacra Congregazione del Riti sul Tuto per la canonizza. zione della Beata Giovanna Elisabetta Bichier des Ages, confondatrice della Congregazione delle Figlie della Croce dette Sorelle di Sant'Andrea. È questo l'ultimo atto per la cano. nizzazione.

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tica civiltà romana e pol. nel secoli di mezzo, dall'ardimento e dalla saggezza dominatrice della Casa Sabauda. Carlo Richelmy provvede con questo libro a illustrare quella varia e ricca materia storia millenaria. Dai primi tempi della ista romana al diffondersi del criimo; dal duello che si apre tra Pietro II, il piccolo Carlomagno savolardo, e gli Absburgo, anelanti a raggiungere quel nodi di montagne confinanti. il Richelmy ha ricercato con sicura erudizione le superstiti testimonianze di fatti e avvenimenti singolarmente notevoli che ora espone in una prosa vivida e stringente, animatrice di grandi memorie civili. guerre. sche ed ecclesiastiche; sulle quali aleggia quel fascino di leggenda che tanto ha gio vato ad innalzare nella tradizione lette: ria il mondo medievale delle geste caval. leresche, delle glorie religiose e della poesia. * Consolazione della Filosofia: con que. sto titolo il Senatore Innocenzo Cappa pub. blica con 1 tipi di Aldo Garzanti un volume di notevole interesse Terminato di scrivere nel 1939, questo Ùl bro non è stato ritoccato dal suo autore, benché appala al pubblico dopo più di un anno e dopo che le vicende della vita inter. nazionale hanno insegnato, nel giudizio di Dio della guerra. molte altre verità Intorno alle armonie e disarmonie del cuori umani

E

e ARTRITISMO

MONDANE

e del popoli. L'autore ha forse pensato che fosse più saggio non togliere dall'opera sua quel senso di vigilia, di anzia e di medita. zione che non potrà del tutto dispiacere a chi pur dal tormento della guerra è stato riconvinto che anche | necemari della guerra servono ai trionfi Coloro che non ignorm un parlatore di Innocenzo Cappa ritrove. ranno qui, probabilmente, în un'atmi più alta il tormento di un'intelligenz ha creduto non inutile confessarsi un'altra mettere dia di inquietudine infeco li erede che si può arrivare con Boezio, a quel Dio che solo può perdonare a tutti ogni peccato, evitando le durezze dell'orgogiio e le menzogne della fal BELLE ARTI bre « Casino degli Spiriti »alla anna dell'Orto, în Venezia, di prodi un suddito inglese, è siato posto sotto sequestro per decreto del Prefetto singolare edificio cinquecentesco truito dalla famiglia patrizia rini del Zaffo, | quali. secondo | guti di quel secolo, vi avevano creato un luogo di delizia, organizzandovi lieti con. vegni e feste d'arte alle quali donava

e

BELLE

e LINFATISMO ESCURSIONI

sso maggior lustro la presenza, inaleme cool più famosi artisti del tempo. del sommo Tiziano e dell'Aretino. Accanto al loro grande palazzo, costruito dai Cont rini sul margine della laguna, si disten deva un bellissimo giardino, dentro le gli stessi Contarini avevano ai l’aliro palazzetto che, più precisamente. doveva più tardi prendere ll nome di « Casino degli Spiriti »:quando, decadute le nobili tradizioni delle accademie artistiche e dei giardini patrizi, Il palazz sso fu lasciato in abbandono e se lato dalla fantasia popolare come equentato da fantasmi. Ma L si connette a quella del periodo più splendido, quando Ì giardini di Venezia costituivano una delle caratteristiche della vi veneziana cinquecentesca, Non c’era nel Cinquecento, si può dire, pittore abitante a Venezia, che non avesse accanto al'a sua casa un giardino; o che qualche giardino non frequentasse, traendo, da quella piacevale combinazione di architetture e di fronde e dalle feste che vi si facevano, motivi d'ispirazione 0 principale era pol stato, dagli suol proprietari, via via abbellito mo dei secoli. Così nel Settecento vi avevano lavorato artisti di valore come Damenico Tiepolo, Jacopo Guarana, e il quadraturista Domenico Fossati. Ora, tan. to ll palazzo grande che il giardino e l'an. nesso casino, essendo divenuti proprietà di un suddito di nazione erica, sono posti sotto sequestro, # Giglotti Zanini è un pittore del quale poco si discorre. Figura d'artista laborioso e schivo, eg'i 0pera alquanto in disparte, Ma il suo valore rimane tuttavia singolare e degr in tutto di considerazioni Un pregevole studio su l'opera sua è pubblicato di questi giorni nella collezione « Arte moderna ita. liana » dell'editore Hoepli Lo studio è di Sergio Sol. ni 11 quale, dopo aver ri. levato în Zanini, trentino. una natura d'artista di confine, ne segnala il pro. gresso ell perfezionamen to al contatto dei primitivi toscani, dei appare aver elementi di detta in un mondo di personale fantasia, più che averne assorbito la rigorosa lezione formate ». « In tutta la pittura di Zanini — conchiude il Solmi — è so prattutto apprezzabile la genuinità, la naturalezz: con cul essa ei si propone fin dai suoi inizi, la coerente fedeltà al suo fondo nativo » Il volumetto ècorredato d'una bella serie di tavole illustrative. Ottima e com piuta la nota bibliografica curata con la consueta precisione da Giovanni Scheiwiller,

LORCAMZZAZIONE DE BANCO DI ROMA NELL'INPERO

ATTUALITA SCIENTIFICA * Che la ruggine sia la peggior nemica del pezzi metallici in genere, tutti lo sappiamo, ma che essa mieta addirittura milioni € milioni di tonnel'ate all'anno, forse pochi se lo immaginano: ebbene, una accurata statistica effet tuata negli Stati Uniti d'America dall'Iron and Steel Institute per il periodo di trentatrè anni, ha portato all'edificante risultato che la corrosione atmosferica ha determinato un consumo di materiali metallici di oltre 700 miloni di tonnellate, pari a circa 20 milioni di tonnellate all'anno! A parte la cifra — veramente imponente — che potrà essere più o meno approssimata, sta di fatto che le perdite annuali di materiali metallici in genere per l'ossiazione, sono gigantesche, e ciò giustifica in pieno le ricerche dei tecnici per

LETTERATURA

* La Casa Editrice Garzanti pubblica in questi giorni una novità di alto interesse storico: Legioni romane e Principi Sabaudi in Svizzera di Carlo Riche'my. Da quando gli Elvezi entrarono per la prima volta nella storia delle guerre di Cesare fino al giorni nostri le Alpi non furono mai una barriera ma un tramite di passaggio e di collegamento, Eppure sono scarse le opere che trattano delle relazio. ni tra gli abitatori della valle padana e le genti transalpine: poco cono. sciute ancora le notizie delle impronte lasciate in territori elevetici dall'anXV —

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usato.

trovare adeguati mezzi di protezione, mezzi che a noi debbono pol essere particolarmente graditi dato che di materiali ferrosi non siamo certo ricchi da non preoccuparci delle perdite evitabili. Tutti gli acclai (salvo quelli speciali, detti inossidabili, ad alto tenore di nichel oppure — autarchicamente — al cromo manganese) sono molto sensibili alle azioni atmosferiche e per contenere nel limiti più stretti possibili tali effetti, si usa far aderire sulla superficie da proteggere una sottilissima pellicola di metallo inossidabile (nichel o cromo) dopo che naturalmente detti pezzi sono stati ultimati di lavorazione. DI solito, l'apposizione protettiva è ottenuta con bagno galvanico (sistema elet. trolitico) e la nichelatura assunse ben presto (venne applicata per la prima volta in Germania verso il 1870) gran favore, anche per il fatto che conferiva un aspetto estetico molto apprezzabile ai pezzi protetti, e si finì per adottare tale rivestimento anche per scopi di esteriorità oltre che per le ragioni tecniche accennate Autarchicamente però, lanichelatura non è conveniente in quanto usa il nichel di cui non disponiamo che in misura limitatissima; la nostra produzione di tale metallo è soltanto di una cinquantina di tonnellate all'anno dalle miniere piemontesi (nelle alte valli novaresi) e per quanto gli intensificati sfruttamenti di tali giacimenti, nonché le possibilità che si presentano come certezza nell'Impero ed in Albania, autorizzino alla previsione di incrementare notevolmente tale produzione (pensiamo che nel mondo intero la produzione annua di nichel è di più di 100.000 tonnellate) non possiamo tuttavia fare plan industriali che comportino nichel per la loro realizzazione. Anche per la protezione superficiale del materiali soggetti all'ossidazione, come per la fabbricazione degli acciai speciali, è stato necessario rivolgerci ad altre soluzioni, e la nostra tecnica ha saputo benissimo trovare ricette adeguate. Si è in tal modo dato la preferenza alla protezione con cromo (cromatura) in quanto il cromo, dopo la scoperta dei ricchi giacimenti albanesi può essere considerato materiale autarchico al cento per cento, godendo di notevoli van taggi come la maggior durata della protezione in confronto alla nichelatura ed Il miglior aspetto estetico, vantaggi che permettono di sostenere un maggior costo dell'operazione derivante dalla necessità di sopportare un maggior consumo di corrente elettrica. x In Germania si è sempre tenuto desto il problema di realizzare un motore a combustione interna capace di bruciare direttamente nel cilindro la polvere di car. bone e fu l'ing. Rodolfo Diesel nel 1893 a progettare in tutti ì particolari un motore del genere, in cul lo stantuffo avrebbe aspirato aria pura, nella quale — a tempo debito — sarebbe stato iniettato carbone sotto forma di finissima polverina.

Questo motore però non venne mal cosiruito perché avrebbe dovuto funzionare a tali pressioni da far prevedere un insuccesso: da esso nacque del resto il motore Diesel a nafta che oggidi tutti ben conosciamo. Il problema però non venne mai abbandonato, ed ora che ll progresso metallurgico e meccanico ha messo a disposizione del costruttori sia dei materiali di prim'ordine, che vaste possibilità di lavorazione precisa e pur robusta, molte questioni appaiono risolubili rispetto a ciò che invece non poteva esserlo cinquant'anni fa. Non meraviglia dunque la notizia della stampa tecnica secondo la quale sarebbero stati messi a punto in un grande stabilimento di Hannover alcuni motori funzionanti appunto a polvere di carbone. con un rendimento superiore a quello dei migliori motori Diesel d'oggi che già raggiungono | brillanti limiti del 33-36 % La parte essenziale dell'invenzione sta nel. l'organo che immette la polvere di carbone nel cilindro, e manifestamente molte difficoltà dovettero essere superate sia per la distribuzione del quantitativo necessario ad ogni ciclo, sia per la eliminazione delle ceneri che avrebbero ben presto incrostato valvole e stantuffi, oltre che consumato il cilindro: tutte difficoltà di ordine pratico che richiesero un certo numero di anni di paziente ricerca in sede sperimentale, ma che adesso pare siano state brillantemente risolte, e sulle quali daremo in altra occasione qualche cenno, trattandosi di un problema così originale che senza dubbio immaginiamo interessi anche i profani. VITA ECONOMICA E FINANZIARIA x Il problema alimentare assicurato in tempo di guerra. Uno dei più ardui problemi che in tempo di guerra occorre affrontare è quello dell'approvvigionamento per l'alimentazione delle Forze Armate e della popolazione civile. Questo problema è stato oggi risolto in maniera organica con la creazione della Direzione Generale dell'Alimentazione alle dipendenze del Mi. nistero dell'Agricoltura e delle Foreste, che ha assuto un'importanza fondamentale nella vita del Paese, dato che il problema stesso così come oggi è stato risolto, costituisce una radicale innovazione ai metodi adottati nelle passate guerre, Grazie alla conseguita discipilna, del produttori, questi, sono oggi chiamati a soddisfare le esigenze alimentari in base a piani organici, in modo da turbare solo in minima parte lo svolgimento delle attività delle proprie aziende, e comunque da lasciare in feconda intensità Îl loro sforzo produttivo per assicurare al Paese la maggiore quantità di prodotti allmentari. £ ovvio che in questo caso si siano ridotie al minimo le possibilità di accaparramento, sia per l’autodisciplina delle categorie come per i controlli che verranno

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XVI

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©

POCO ALCOOLICO

eseguiti attraverso gli uffici del Ministero dell'Agricoltura e degli organismi economici. Di molto faellitato sarà il compito della distribuzione dei generi alimentari alla popolazione civile, în quanto sarà possibile prevedere a giusto tempo la consistenza delle scorte alimentari, e di regolarne in conseguenza Il consumo. Con questi mezzi e con nuovi organi del suo ordinamento corporativo, l'Italia Fascista affronta uno degli aspetti più delicati della Nazione in guerra x» Nuove vedute autarchiche nel settore zootecnico. An. che il problema dell'alimentazione del bestiame si inneSta nel grande quadro delle direttive autarchiche, In fatti Îl problema dell'alimentazione del bestiame racchiude implicitamente il problema dello sviluppo zootecnico ed ha particolare interesse per quei paesi. che, come

il nostro, avevano fondato gli allevamenti su ingenti importazioni di mangimi e di prodotti di cui ricavavasi gli alimenti per il bestiame. In questo campo la tecnica l'economia hanno trovato la massima solidarietà ed unità di azione, Il nuovo indirizzo che si segue in Italia, si può sinte4) misure tizzare come appresso: one foragper aumentare laperproduzi utilizzare c)1 proPera: b) misure imri e gli scarti: Sotu secondasucceda migliora” d) nel; piego dei di raccolta e di Piento dei metodi L'utilizforaggi. del azione Inmserv secondari azienfazione dei prodotti si ricollega alla Hali e degli scarti verso cui gli sprechi fotta ‘contro di tutti gli organie tendono g'i sforzi sì potrebb molto Italia În Agricoli. zazione dei prodotti fare per l'utiliz di carne e di secondari, comeli farine madagli scarti di l'utiSangue ricavabidomestic i. Anche esSellazione e paglia potrebbaie prolizzazione della ndo ricorre nata, perfezio sere usati in Germa=la cessi Aisico-csohimici ai quali si libera fila. attraver materie crostanti. DI dalle cellulosa importa nza anche il consufotevole e del siero che o scremat latte Mo del mediante l'essiccazioViene prodotto consorzi Ne da qualche ionale. o agrario dell’Italia settentr /indirizza 1 suol Se l'Agricolturamaggiore potenziasforzi verso unrisorse non è mentomenodelleil particolareinterne, 200settorermente da riflessi particola tecnico che hanella battaglia autarchiinteressanti coItalia, in ca. Il consumo cameo livello stesso allo è non me è noto, ma di di quelli degli altri ciòPaesi, non ostante molto inferiore, ma to a ricofinora abbiamo oprovvedu Interno con a l'im prire il fabbisogn ivo pari cirportazione di quantitatche gli allevaCa il 10%. È perciò che incoraggiati. oltreprezzi menti vengono economic a dei con la difesa ne del'e colture con e l'estensio ‘finche mangimi adatti all'allforaggere e. mentazion sottoprodotti del* Cellulosa ura. Se da è vero che l'Italia l'agricolt sta compiendo passi giganteschi per mento dell'autarchia nel il consegui della cellulosa, con 1 prosettore gressi realizzati in questi ultimi anche il problema anche vero Ni. è cellulosa non appare più legato della all'esistenza o meno di certa specie di vegetali, ma come un problema vegetale, qualsiasi un di di quantità trasporpurché in grado di essere quali la celfato alle fabbriche dalle senza essere ricavata.sull'econo lulosa deve gravare eccessivamente mia del costi. lasciano ereLe tendenze attuali o della cellulosa. dere che il monopoli come è noto, che per lungo tempo, sia da alcuni paesi, del è stato ritenutonella fase iniziale la ormai entrato ad esempio suo declino. In aItalia talmente accespinta autarchic che ha quello che semJerato | tempi di impossibile brava un problema soluzione sarà praticamente risolto con sorprendente rapidità.hanno, coche ‘Sono molti 1 paesi il patrimonio alboschivo me l'Italia,troppo fini di di scarso o delle ione economicasi stanuna alimentazcellulosa e che fabbriche di te orientand o verso l'uno decisamen ne di una serie di sottoprotiltzzazio dotti dell'agricoltura ed è un gran

© REGOLATORE DELLA DIGESTIONE

problema autarchico che verrà risolto, polché la massa vegetale che può mettersi a disposizione dell'industria sarà così imponente da alleggerire se non addirittura coprire il fabbisogno nazionali Se si calcola una resa media del 30 % di cellulosa. ricavabile dai sottoprodotti dell'agricoltura basterebbe all'incirca q. 7 milloni di sottoprodotti. pari al 3% della massa totale esistente in Italia, per coprire l’intero fabbisogno nazionale. Ma per alcuni sottoprodotti, quali | canupuli, la paglia di riso e la bacchetta di gelso, 1 può prevedere una utilizzazione abbastanza rilevante. di guisa che si può dire di poter contare su di una abbondante massa vegetale da lasciar tranquilli anche per l'avvenire, Ma qui occorre subito aggiungere, che, salvo qualehe caso speciale, occorrerebbe creare una media industria produttrice di cellulosa, con un notevole numero ilimenti ben dislocati nei vari punti della Penisola numerose esperienze ormai fatte non lasciano dubbi possibilità d'impiego della cellulosa di canapule. paglia ece. Ora si tratta soltanto di apportare al normali ciell di lavorazione delle piccole moautiche ed è quindi ai fini autarchici della Nazione che la cellu

BARBIERI PADOVA

losa a fibra forte, — essendo ormai possibile la loro depurazione fino al grado voluto da parte delle fabbriche di temili artificiali — siano impiegate per quest'industria. lasciando invece a disposizione dell'industria cartaria maggior quantitativo possibile di cellulosa a fibra lunga. che mescolata col rimanente quantitativo di cellulosa a fibra forte, potrà servire a preparare tutti | tipi di carta che sono necessari al commercio * Il contributo dell'Impero all'autarchia dei pellami, Tra | prodotti di maggiore interesse autarchico offerti dai terrilori dell'Africa Orientale Italiana sono da annoverare, com'è noto, | cuoi e le pelli la cui esportazione aggiran= tesi intorno alle 10 mila tonnellate, costituisce una delle voci più Importanti del commercio estero etiopico. Tutte le regioni dell'Impero forniscono generalmente pellami. specle pelli di bue di tipo comune. pelli di capra e di mor tone € segnatamente le regioni del Gimma, del Gouraghu, dell’'Uollega, del Sidamo, dell'Arussi e del Goggiam, | pellami di quest'ultima regione sono però considerati scadenti. Uno dei problemi infatti subito imposti alla nostra attenzione ln questo rilevante settore dell'economia etiopica è stato quello della valorizza zione qualitativa dei prodotti dato il pessimo e primitivo sistema usato dagli indigeni per la scuolatura € l'emiccazione, sistema che portava grave pregiudizio ni pellami causundo fortissime percentuali di scarto. Con una scuolatura accurata ed una essiccazione all'ombra su telai le pelli delle regioni etiopiche costi. tuiscono prodotti di primissima quaÙità e pregio particolarmente quelle di capra la cul sostanza è ottima con grana finissima ed apprezzata, Sem. pre în questo settore notevole inte resse presentano inoltre le pelli da pellicceria totalmente in passato esportate in America. La maggior raccolta è costituita da pelli di leopardo di tre qualità, abissino chiafo, scuro e somalo, quest'ultimo di maggior pregio e più ricercato. Vengono inoltre raccolte e commerclate pelli di marmotta, serval, lontra. gorresa, scimmia grigia ed in piccola quantità pelli di pitone e coecodrilio. La valorizzazione integrale di questa compicua ricchezza del territorio etiopico apporterà indubbiamente un efficace contributo al pro. blema autarchico di un settore ecoomico che incide sensibilmente sulla nostra bilancia valutaria. 4 L'impiego dei carboni nazionali per l'alimentazione delle locomotive. Un importante problema autarchico affrontato e felicemente risolto mercé l'ingegno e la tenacia dei nostri tecnici è stato quello dell'alimentazione delle locomotive con carboni nazionali. L'impiego di tali carboni specie di quelli sardi. imponeva infatti particolari accorgimenti per evitare che le scorie Impedissero la nor. male combustione e ché non si producemero corrosioni per l'alto teno» re di zolfo. Risultava inoltre neces. sario ottenere ll razionale svolgi= mento della combustione in rapporto al ricco contenuto di materie vo. latili di questi carboni nonché un più (alto grado, di vaporizzazione tti “questi problemi furono efficacemente risolti dai nostri tecnici attraverso l'applicazione di uno speciale bruciatore automatico che por. tò a soddisfacenti risultati e dopo ulteriori esperienze, al pieno e pratico successo del nuovo sistema. Il rendimento della combustione risultò infatti superiore alle stesse previ sioni né ebbe a verificarsi qualsiasi inconveniente relativo a corrosione * Nessuna restrizione al traffico di merci tra l'Italia e la Germania. Da qualche tempo nel traffico merci dalla Germania alla Svizzera e dal. la Germania all'Italla attreverso ia Svizzera si accettavano soltanto | trasporti da effettuarsi in base alle relative tariffe dirette internazionali € non erano, quindi, ammessi il ricarteggio e ia rispedizione al transito. Ora queste limitazioni sono state soppresse, e, pertanto, sono accettati tutti 1 trasporti, cioè anche quelli con ricarteggio e rispedizione di transiti germano-svizzeri, ferma reXVII —

L'ILLUSTRAZIONE

ITALIANA


DENTOL DENTI /ANI E /MAGLIANTI,GENGIVE SODE E ROSEE, ALITO PROFUMATO stando l'applicazione delle disposizioni previste dalle singole tariffe. Inoltre | tra. sporti per i quali nella tariffa italo-germanica è previsto l'istradamento via Basilea non sono più soggetti a deviazione su altri transiti e per il traffico via Bren. nero e via Tarvisio non esistono restrizioni.

* Lo sviluppo dell'industria tessile in Ungheria. & da rilevare che nel quadro dell'economia tessile ungherese l'industria delle fibre artificiali è ancora agli inizi. Infatti l'industria tessile ungherese creata € sviluppata soltanto dopo la guerra mondiale del 1914-18 è stata finora orientata verso la produzione cotoniera, quella laniera e in parte anche il settore del lino € della canapa, mentre nessun particolare sviluppo è stato registrato, contrariamente a quanto si è verificato nell'ultimo ventennio in altri paesi nei riguardi dell'industria delle fibre artificiali. Dal 1921 al 1939 {l numero dei fusi per cotone è stato più che decuplicato passando da 33 mila a 334.760, Il numero del fusi per lana è passato da 5800 a 88.000; il numero del telai per cotone da 4100 a 14.000 e quello dei telai per lana da 370 a 2200 Nell'industria liniera il numero dei fusi è passato da 10.000 a 20.000 e quella canapiera da 1500 ad oltre 7000. Correlativamente si è avuto un importante aumento nel numero dei lavoratori tessili passato da 43.320 nel 1927 a 73.300 nel 1939. Si calcola che il valore della produzione tessile ungherese abbia raggiunto 1 500 milioni di pengo. Nel quadro dell'attrezzatura dell'industria tessile ungherese è da rilevare altresì la prospettiva di un intensificato sviluppo delle nostre esportazioni di macchine tessili e di molte materle ausiliarie necessarie per la produzione di filati e tessuti. *, Nuovi aspetti economici degli Stati Nordici. La definitiva eliminazione degli anglo-francesi dal nord Europa ha efficacemente contribuito non solo alla normalizzazione ma ad una sensibile ripresa dell'attività produttiva nei paesi scandinavi Fra il secondo semestre del'o scorso anno e il primo dell'anno corrente tanto in Norvegia quanto in Svezia si è registrata una notevole attività commerciale prevalentemente diretta all'incremento degli scambi colla Germania. Anche alcune attività tipiche di questi paesi e di grande interesse bellico hanno dato risultati superiori a quelli degli anni precedenti. Così ad esempio la campagna baleniera norvegese ha prodotto secondo dati recezi mente pubblicati 909.200 barili di grassi e altri prodotti contro 721.721 nella precedente campagna 1938-39, Quanto alla Svi zia è noto che gran parte della sua produzione mineraria, di legname, di carta di legna e cartaria viene assorbita dal mercato germanico con beni fici riflessi per l'economia svedese.

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*. L'incremento della produzione di anidride carbonica. La produzione nazionale di anidride carbonica necessaria per la fabbricazione delle acque, delle bibite e per la gassificazione delle acque minerali e artificiali risulta notevolmente aumentata in questi ultimi anni. Tale produzione che nel 19% ammontava infatti a 29 mila quintali, è andata gradualmente aumentando sino a giungere nel 1938 a 45 mila quintali. Gli stabilimenti di questa importante industria chimica suddivisi secondo i metodi di produzione e cioè da sorgenti naturali, residui chimici, fermentazioni al. cooliche, e carboni, ammontano a 22 dove l'anidride carbonica viene ottenuta sia allo stato libero che allo stato solido, * Accertamenti minerari nel territorio albanese, Parte del gigantesco programma di avvalora. mento economico della nuova Albania è costituito dall’ integrale sviluppo delle possibilità minerarie del territorio mercé attive € costanti ricerche geologiche, condotte con adeguati mezzi, mentre pro. cede lo sfruttamento e il potenziamento delle in-

dustrie estrattive di importanti giacimenti. ‘Tra questi soprattutto quelli di cromite cul è assicurato il migliore progressivo sviluppo mercé la fattiva opera dell'Azienda Minerali Metallici Italiani. Si ha intanto notizia dall'Albania che numerosi tecnici incaricati di eseguire rilievi hanno accertito nella zona vulcanica che va dal Passo di Macia alla Valle del Devoli, e nella quale si trovano i monti Poscopoja e Ostrova, la presenza di minerali di ferro, rame, amianto e magnesio, Non si hanno ancora precise notizie su tali accerta: menti che costituiscono tuttavia un segno non dubbio della fervorosa attività diretta a dischiudere sempre maggiori prospettive all'avvenire economico del territorio albanese. %* I minerali di ferro e la loro disponibilità in Italia. $ noto che i più Importanti giacimenti italiani di minerali di ferro attualmente conosciuti sono quelli di Cogne in Piemonte, e dell'Isola d'Elba e della Nurra in Sardegna. I giacimenti di Cogne, costituiti principalmente da magnetite con un tenore metallico medio che oscilla da 40 a 60-65 %, hanno una entità di minerale effettivamente coltivabile di circa 10 milioni di tonnellate, e sono oggi largamente sfruttati per ottenere dell'accialo di primissima qualità. I giacimenti d'Elba hanno rappresentato per secoli l'unico centro di minerale ferroso in Italia Costituiti principalmente da ematite, con tenore medio metallico del 53%, la loro potenzialità produttiva viene attualmente calcolata a 78 milioni di tonnellate di minerale ferroso, di cui metà ricavabile per l'escavazione, e metà per lavaggio di terre ferrifere e utilizzazioni di altri minerali più poveri. I giacimenti sardi della Nurra sono invece costituiti in massima parte da siderite, con contenuto medio metallico del 40% oltre a percentua'i varie di fosforo e manganese: recenti accertamenti hanno portato a 3 milioni di tonnellate la riserva utile di minerale ferroso. Accanto a queste tre zone principali »i devono menzionare altri giacimenti di mi. nore importanza riconosciuti e riattivati di recente sotto l'impulso dell’azione autarchica e cioè, quella delle valli lombarde, delle miniere di Val D'Aspra (Mas. sa Marittima), dell'Og'iastra (Sardegna) e altre ancora (Chiavari, Campigliese, Traversella, Populonia e Follonica). Ma il minerale di ferro non è il solo materiale disponibile in Paese per l'approvvigiona.. mento della siderurgia. Le piriti. già clas! sificate fra i minerati non metallici in quanto utilizzate soltanto per il loro contenuto in zolfo, sono assurte da alcuni anni, sotto forma di ceneri ottenute per arrostimento di minerali a materie prime per la produzione di ferro e acciaio. Il maggior contributo alla produzione di

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pirite cui è segnata una parte importante nel piano autarchico per la siderurgia, è dato dalle miniere della provincia di Grosseto cui seguono, a notevole distanza, quelle delle provinele di Aosta, Trento e Belluno ed altre ancora (Sassari, Genova Vicenza e Slena) per quantitativi minori. Parallelamente all'incremento del consumo interno per i nuovi impieghi è andata diminuendo la percentuale della pro. duzione nazionale destinata all'esportaje: În compenso abbiamo quasi elimiata l'importazione di piriti estere che negli anni precedenti avevano una certa rilevanza, x* I problemi autarchici del settore vetro e ceramica. Una importante mozione re'ativa all'attuazione del piani autarchici nel settore del vetro e della ceramica è stata approvata nell'ultima riunione della competente Corporazione. Confermata Ja necessità di adottare particolari misure per la sostituzione dei combustibili di ori. gine estera nelle industrie del vetro e della ceramica attraverso la trasformazione dei forni a combustione in forni elettrici o a gasogeno la mozione ha impegnato la organizzazione onde raggiungere nel più breve termine possibile e con i mezzi più idonei l'attuazione del piano autarchico. Ha impegnato altresì l'azione delle organizzazioni stesse a promuovere da parte delle ditte produttrici, la creazione di of ficine dove possono trovare efficace campo di esercitazioni i giovani lavoratori e le ditte stesse e possono compiersi le necessarie esperienze per migliorare e potenziare la produzione. Fatto obbligo ai Consorzi di esigere dal. le Ditte il mantenimento dei tipi costanti degli articoli in listino, e di esercitare la più assidua vigilanza sull'evasione delle ordinazioni estere è stato sollecitato l'im. pegno a fronteggiare (da parte delle ditte) con alto spirito di iniziativa i nuovi bisogni derivanti dalla necessità di indirizzare la produzione al superamento degli ostacoli che ancora sì frappongono alla più completa autarchia, attraverso la mozione sono state infine invitate le organizzazioni dell'industria e del commercio a prendere opportune intese per addivenire ad un accordo economico relativo alla fissazione dei tipi e dei prodotti da importare, determinando anche a tal fine le quote dei prodotti finiti. SPORT >* Ippica. È stato varato il programma della riunione estivo-autunnale di corse al galoppo che si svolgerà a Merano dal 18 agosto al 20 novembre. Il programma, ove si eccettui il Gran Premio Merano, la

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cui formula è stata notevolmente modificata, non ha subito ulteriori camblamenti Le giornate di corse sono undici, 1 premi ammontano ad oltre un milione e 600 mi. la lire. Le prove ad ostacoli, dotate di un milione e 190 mila lire di premi, costituiscono naturalmente il perno della bella riunione, ? Fra le prove principali ricorderemo, ol tre alla massima corsa nazionale ad osta. coli, la prova di assaggio (lire 30 mila, me. tri 3000) per tre anni, in calendario per il 15 settembre; il criterio di autunno (lire 30.000, metri 3000), per il 17 ottobre, ed il Premio delle Nazioni (lire 40.000, m. 4700). che si correrà Jl 20 ottobre. x* Tennis. Da qualche tempo è in funzione presso il Tennis Como, il maestro Francesco Peràk, ungherese, già prima serie magiaro, poi campione d'Ungheria, professionista di doppio e da parecchi anni allenatore al Circolo Tennis Capri. I dirigenti il Tennis Como, hanno così reso pratico 11 desiderio degli appassionati lariani per una maggiore diffusione ed elevazione dello sport della racchetta, che a Como ha già nella campionessa Tonolli, il suo maggior esponente * Ciclismo. Valetti, già vincitore di due Girì d'Italia, che non ha avuto alleata la sorte in questa stagione, essendo stato posto in libertà dalla casa Bianchi, s'è messo in contatto con la sua società di origine, la Frejus, e probabilmente vestirà la maglia grigio-rossa nella prossima annata. — Il campione italiano di velocità Primo Bergomi, dopo un primo infruttuoso tentativo, è riuscito a battere, con 29" 4/5, il primato nazionale dei 500 metri con slancio detenuto da Loatti, uguagliano nel contempo il primato mondiale che appartiene da parecchi anni al francese Mi. chard. L'atleta aveva adottato il rapporto di 26x7 e il brillante tentativo ha avuto luogo sulla pista del Velodromo Vigorelli di Milano, — Durante una visita di S. E. Parenti. presidente del C.O.N.., è stato discusso il progetto di una grande corsa su strada per professionisti, che dovrebbe interessare Je tre provincie di Como, Milano e Varese. * Scherma. Con l'anno XIX andrà in vigore il nuovo ordinamento federale inteso a dare il massimo impulso soprattutto alle Società a'lo scopò di’ creare un sano spirito di sodalizio che affratelli in un unico intento dirigenti, soci, atleti, — Il campionato di Società a squadre di nuova istituzione, si suddividerà în A. B e C. Al primo saranno ammesse 12 squadre previo girone di qualifica; al secondo parteciperanno 18 squadre; al terzo il numero delle squadre partecipanti è îl-


LA

GERLA

DI

PAPÀ

MARTIN

La celebre commedia che tanto successo ha avuto sulle scene delteatri è stata portata sullo schermo dalla Lux e surà tata, nella veste ci. nematografica, prossimamente in tutti i cinema italiani. Ruggero Ruggeri fauna mirabile terpretazione del protagonista rivela ni Lieè rivi uove @ sorprendenti qualità di attore cinematografico. Con lui collaborano Germana Paolieri, Robertoinf Villa, Luisella Beghi, Enrico Glori, Bella Starace: Sainati, Giulio Donadio, Ilfilm è diretto da Mario Bonnard

Nella casa di Papà Martin, all'Hdvre. Atmosfera festosa per il compleanno del vecchio Martin. La mamma ha preparato una torta monumentale e la figlioccia Amelia l'ha coronata delle tradizionali candeline. Si attende Armando.

da Parigi dove egli si prepare alla laurea d'avvccato. Ma ll giovine s'è invaghito di una danzatrice di cag-concerto e ha trascurato gli studi. Vive in ambienti equi. voci e sperpera ll denaro che il padre gli manda, ingolfandosi nei debiti.

La donna lo ha completamente avvinto. Per soddisfare i suoi capricei egli ha dato allo strozzino Charenson delle cambiali con la firma falsa del padre.

Le cambiali giungono alia scadenza e Cherenson si presenta al vecchio padre rive. landogli la cattiva condotta del figlio. Papà Martin è folgorato dall'inattesa rivela= zione. S'impegna di papere li e rilorna @ lavorare nei porto come facchino, condebilo lagerla sulle spalle.

Mamma Rosa dal è ignara ciò che èie aeAno diLa ta ertre tetta ETdOlO. SOLZAG PISA "O Pepd Mida 85 3a spo pierno. pil vasi

Ma Armando dovrà espiare e partirà con la nave del Capitano Dubourg per un

Frattanto all'Hdvre | Maran due vecchi adassete ci è attendono.

Ma un bel giorno la nave ritorna e Armando con femiglia. dal nella apprende ritornaMartin gioia Papà e la esa.

Armando ritrova Amelia che lo ha atteso con fiducia e che sarà la sua sposa.

della traversata mutano profondaiungo viaggio. Il nuovo ambiente e le vicendeDubourg è fiero di Ini e gli affida il Capitano mente il suo carattere. Il vecchio comando della nave.

‘Capitano il combiamento.covenuto nel figlio


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e geodetici. Apparecchi di telegrafia e telefonia ottica all'infrarosso. ottiche elettriche, meccaniche di precisione per usi civili e militari.

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limitato, Inoltre nell'anno XIX si disputerà ancora la Coppa Impero, con il carattere di torneo nazionale, A queste manifestazioni si aggiungerà |l trofeo Italo Balbo da disputarsi a Ferrara. Vi sarà pol a. Cremona un torneo internazionale di fioretto e sciabola e Vigevano sarà la sede della Spada Mantegazza, torneo di spada al quale saranno invitati 32 concorrenti (i stoccata, girone unico). Durante l'anno vi saranno inoltre 10 tornei a squadre di Il e III categoria. * Pugilato. Un importante campionato è alle viste per i dilettanti italiani. Il 5 ottobre prossimo la squadra azzurra el recherà a Budapest per incontrare la nazionale magiara, * Calcio. Una squadra russa, la S, S. Spartah, ha giuocato parecchi incontri in Bulgaria, dopo aver raggiunto Sofia con due aeroplani. Questa uscita dai propri confini dei giuocatori russi ha destato vivissimo interesse. — Il direttorio della F.I.G.C. ha deciso che Ja nazionale italiana si recherà in Germania per disputare una partita il 18 mag. gio 1941.

RADIO I programmi della settimana radiofonica italiana dal 18 al 24 agosto comprendono le seguenti trasmissioni ATTUALITA CRONACHE E CONVERSAZIONI Domenica 18 Agosto, ore 10: Radio Rurale. — Ore 14,15: Radio Igea. — Ore 17.15: Trasmissione per le Forze Armate. ‘— Ore 20,20: Commenti fatti del giorno. — Ore 21,15 circa: I programma. Da vicino e da lontano, conversazione di Mario Ferrigni. Luxzpì 19 Acosro, ore 12,25: I program. ma, Radio Sociale. — Ore 17,15: Trasmissione per le Forze Armate. 77, Ore 20,20: Commenti fatti del giorno. MarteDì 20 Acosro, ore 17,15: Trasmis. sioni per le Forze Armate. — Ore 19.30: Conversazione. Ore 20,20: Commenti fatti del giorno» — Ore 21,15 circa: I programma. Le cronache del Libro di Ezio Saini (Libri di ) MencoLeDÌ 21 Agosto, ore 12,25: Radio Sociale. — Ore 17,15: Trasmissione per le Forze Armate.

L'ILLUSTRAZIONE

ITALIANA

XIII

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CH

— Ore 20,20: Commenti fatti del giorno. — Ore 21.45: I progr. Conversazione. Grovent 22 Acosro, ore 17,15» Trasmissione per le Forze Armate — Ore 19,35: I programma. Conversazione di C. Michele Morino. La piscicoltura agricola in Ita'ia. Ore 20,20: Commenti fatti del giorno — Ore 21.15 circa: I programma, Conversazione di Annibale Scicluna Sorge. «Il dialetto maltese » Venenpì 23 Acosro, ore 12,25: Radio So. le. — Ore 17,15: Trasmissione per le Forze Armate. — Ore 20,20: Commenti fatti del giorno. — Ore 22.30: I programma. Conversazione di Ugo Betti, Samao 24 Acosro, ore 10,30: Radio scolastica. — Ore 11,30: Trasmissione dedicata ai dopolavoristi in grigioverde. — Ore 16,30: Trasmissione dalla Co!onia « Edoardo Agnelli » di Apuania. — Ore 17,30: Trasmissione per le Forze Armate. — Ore 19,30: Conversazione. — Ore 19,40: Guida radiofonica del Turista italiano. — Ore 20,20: Commenti fatti del giorno. — Ore 21,15 circa: Le cronache del Libro. Ecc. Emilio Cecchi, accademico d'Italia: Letteratura narrativa, CONCERTI SINFONICI E DA CAMERA Domenica 18 Acosto, ore 13,15: Il pro. gramma. Concerto sinfonico. LunsÌ 19 Acosro, ore 19,15: Seconda parte del Concerto sinfonico — Ore 20,30: I programma. Concerto del Trio Puliti-Pelliccia-Amfitheatrof. Masresì 20 Acosro, ore 12.20: I program. ma. Concerto sinfonico diretto dal maestro Fernando Previtali Mercotzoì 21 Acosro, ore 20,30: I programma. Concerto diretto dal maestro Al. fredo Simonetto. — Ore 22.15: I programma. Concerto del pianista Carlo Vidusso. Vexeroì 23 Acosto, ore 19.15: Il programma. Concerto del violinista Remy Principe. — Ore 19.15: Seconda parte del Concerto sinfonico diretto dal maestro Vin cenzo Bellezza, — Ore 22 cifca: I programma. Concerto del violoncellista Nerio Brunelli, al piano. forte Renato Josi Sasato 24 Acosto, ore 20.30: I programma. Concerto sinfonico diretto dal maestro Fernando Previtali. (Continua a pag. XXVI)


DAVIDE CAMPARI & C MILANO


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ROC

| PROFUMO FRESCO | NATURALE PERSISTENTE |


PLEBISCITO ANTINGLESE


L'ILLUSTRAZIONE Direttore ENRICO CAVACCHIOLI

A

Anno LXVII . N. 33 O 1940-XVII

torni ad essere la città direttrice della 'Impero, del nostro imperialismo. Coma passione: fare dell'Italia una delle nità ». (Dal discorso pronunciato )


TUELPATLEREM A

LE

OPERE

DEL

FASCISMO

IL DUCE INAUGURA IL DRIZZAGNO DELA

TEWERE

I: mattina del 12 agosto il Duce, accompa-

gnato dal Segretario del Partito Muti, dal ministro dei Lavori Pubblici Serena, dai ministri della Cultura Popolare, delle Corporazioni e dell’Africa Italiana, da membri del Governo, alti gradi delle Forze Armate © gerarchie del Partito, ha inaugurato il drizzagno del Tevere a valle di Roma. Come si presenta il drizzagno di 1290 metri che ha corretto il corso del Tevere, eliminando l'ansa, dello sviluppo lineare di circa quattro chilometri, di Spinaceto. Il rettifilo corrispondente all'alveo è rivestito di pietrame basaltico allo scopo di garantirne il letto e le sponde nei periodi di piena. Le gigantesche arcate che si profilano sono quelle del ponte che collegherà la Via del Mare all’aeroidroscalo della Magliana.

Giovani Fascisti in armi, maestranze e una

gran folla di popolo, radunati sulle rive del fiume storico e sacro, hanno presenziato l’inaugurazione recando cartelli con scritta la parola che è nel cuore di ogni italiano « Vinceremo » e

| |

Wigo

acclamando

entusiasticamente

al

Fondatore

dell'Impero: e la manifestazione di immutabile fede ha reso più solenne e più vibrante l’atmosfera di esaltazione del poderoso lavoro portato a compimento. Voluta dal Duce, che îl 2 marzo XV diede il primo colpo di piccone ai lavori, questa opera costituisce una delle più importanti previdenze destinate ad eliminare definitivamente ogni pericolo d'inondazione dell’Urbe e al tempo stesso la prima tappa verso la creazione del grande aeroidroscalo alla Magliana per le linee nazionali, internazionali e transoceaniche che fanno capo a Roma. Grazie al taglio dell'ansa di Spinaceto-Mezzocammino, conclusosi con l'apertura del drizzagno, il corso del fiume risulta accorciato di circa tre chilometri, la velocità di deflusso delle acque viene sensibilmente aumentata e l'alveo di piena è portato da duecento e quattrocento metri di larghezza per il tratto Roma-Mare. Opera imponente dunque, che rientra nel quadro dei giganteschi lavori di sistemazione del Tevere a valle di Roma; opera imponente la cui inaugurazione nell'ora attuale assume un significato che supera il fatto contingente, tanto chiaro e tanto alto che non occorrono parole sonanti pèr illustrarlo. È un’opera di civiltà e di pace che sì realizza mentre le Forze armate sono impegnate nella lotta per la compiuta grandezza della Patria. E si rea lizza per volontà del Duce; dell'Uomo che hi ridestato in noi italiani una coscienza nazi nale e imperiale e il senso della nostra mist sione nel mondo, che ha ridato luce e valori alla nostra esistenza. Il Genio al quale tutto dobbiamo e che oggi ci guida compatti e unanimi alla vittoria più bella e-più splendente; il Genio che gli Inglesi, testardi e ‘ottusi, non hanno saputo o voluto comprendere, per la loro dannazione: perché altrimenti il destino dell'Inghilterra sarebbe stato un altro.



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ueI cari cani dei nostri amici inglesi — come li chiamava Mussolini nel '22, poco avanti la Marcia —- son stati spesso paragonati alla gente di Cartagine.

Ed è un parallelo che regge, per molti versi.

Come il britannico, marittimo e commerciale era l'impero cartaginese. Se insulare è Londra, peninsulare fu la città tiria (e in un'isoletta ebbe sede il suo ammiragliato). Un'oligarchia mercantile, e terriera; un ordinamento parlamentare con tanto di camera ereditaria e di camera elettiva; una « quistione sociale » sempre latente (e sempre inesplosa — secondo il giudizio autorevole di Aristotile — per l'abbondanza stessa della ricchezza)... Ecco altrettanti punti di contatto fra le due talassocrazie. Ancora, Madrepatria con pochi cittadini e molti sudditi, Cartagine aveva con le altre colonie fenicie un legame assai rassomigliante a quello fra i dominions, Non per nulla essa va truppe e tributi da tutti i socî. E anche il suo sistema di guerreggiare per coalizioni può definirsi albiònico. Non basta. Scali e miniere erano le calamite della sua espansione. Al modo inglese, Cartagine tendeva al dominio attraverso la conquista di porti, coste, isole, promontori, punti strategici. E qualche volta l'Inglese non ha avuto che da ricalcare materialmente l'orma punica: come a Gibilterra. Ecco che il parallelo si fa eloquente, per noi Italiani. Ecco che si fa drammatico. Unificata la penisola, Roma si scontra alla potenza cartaginese. Fatta la sua unità, l'Italia urta contro il sistema imperiale britannico. Allora come adesso, Roma non può affermarsi impero se non spezza nel Mediterraneo il cerchio ostile, se non rompe la catena fra le due Colonne d'Ercole, Sì: in un certo senso l'impresa d’A. O. fu la « prima guerra punica » dell'Italia fascista. In Ispagna, al fianco delle Frecce Rosse, i legionarî continuarono una battaglia di libertà mediterranea. E ora, nel Mediterraneo, la serie delle moderne «guerre puniche » prosegue e s'avvia rapidamente alla sua fase decisiva,

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Ma, al di là di questo, il parallelo non potrebbe spingersi senza offesa alla Storia: e soprattutto senza gratuita offesa all'antico popolo tunisino dalla barba aguzza e dall'anello al naso. 4A un certo punto il paragone fra Inglesi e Cartaginesi non sì sostiene: né la memoria della fiera nemica di Roma merita

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lo spregio di restare del tutto confusa con quella che sarà la memoria del nemico attuale.

Di questo, intendiamoci, noi non sottovalutiamo la forza. Se lo facessimo, toglieremmo valore all'eroismo con cui l'Asse combatte e vince. Siamo orgogliosissimi — i camerati germanici e noi — di trovarci alle prese con la più colossale delle flotte, Un impero mondiale dalle risorse apparentemente inesauribili è quello che la nostra azione squassa e strema, Ma dov'è, nel campo avverso, lo spirito d'iniziativa e di temeraria ventura che trascinava i nemici di Roma dai Pirenei alle Alpi? Dov'è l'aggressività, il genio d'Annibale? In verità, comparata a Cartagine, Londra è molto più grande: ma i suoi dirigenti sono infinitamente più stupidi.

Questa è la prima differenza. E, tornando al Mediterraneo: come trascurare che i Cartaginesi — bene o male — èran di casa, mentre gl'Inglesi non sono se non intrusi?

Anche con Cartagine fu una partita di esistenza o di morte, qui fra Gibilterra e le Baleari, fra la Sicilia e Biserta, fra

Malta e la Libia... Urto di due imperi antagonistici, di due civiltà diverse, di due razze opposte: ma razze, civiltà, imri germogliati sotto lo stesso sole. Per tutti e due il Mediterraneo era la vita.

Uno dei due, a esclusione dell'altro, doveva tenervi il campo: ma — per dir così — a scendere in campo tutti e due avevan diritto. Ed era appunto un diritto di vita. 353 Nessun diritto, non un titolo al mondo, ha la Gran Bretagna per ingerirsi di cose mediterranee. I suoi presidî accampati in terra italiana spagnola egiziana araba rappresentano unicamente intrusione ed usurpazione, Di nottetempo, approfittando del sonno degli inquilini, questi banditi si impiantarono ai crocicchi. E a canne spianate minacciaronò la strada, fra casa e casa... Dove poi la differenza dei Cartaginesi e degl'Inglesi si fa assoluta — e con più grave discapito per questi ultimi — è

;

nel campo dell'ipocrisia,

Dico la grande ipocrisia politica, l'ipocrisia storica. Non risulta che gli onesti briganti di Cartagine la conoscessero. Quando assaltavano terre oltremare a scopo di preda e dominio, non dichiaravano di agire per filantropia. Quando sterminavano taglieggiavano affamavano secondo necessità di conquista e di spoliazione, non si proclamavano i pa-

è

ladini della civiltà e i cavalieri dell'ideale. Quando preparavano la guerra, non si definivano pacifisti. Quando tendevano a cristallizzare una situazione di privilegio ai danni di molti popoli, non inventavano la Società delle Nazioni.

Erano degli Inglesi, se volete, ma senza la maschera, Ora, il veramente odioso nei Britanni moderni è giustappunto la maschera. Non che la grinta ci sia simpatica, ma è il suo paravento angelico od evangelico che ci riesce insopportabile. Se da Vincenzo Monti a Gabriele d'Annunzio l'invettiva contro il grande schinvista dell'Egitto e dell'India, del Sudafrica e della Palestina e di mezzo globo, urge nella poesia italiana, nell'anima profonda e giusta della gente d'Italia, non è solo e non è tanto per la monumentale pirateria dell'Inglese, ma soprattutto per il suo atteggiamento da inguaribile gentiluomo il quale soccupi del mondo a fini di beneficenza. Insomma, le prepotenze del leone possono dispiacere, specie a chi le subisce: ma per il leone l'unico modo di non renderle detestabili è di spiegarle col semplice quia sum leo Senonché il leone britannico non sa il latino di Roma. È un vecchio leone circonciso, di sguardo finto e di camminatura obliqua, che a furia di sbranare e di dissanguare pretenderebbe d'essersi fatto una fama di vegetariano. E non accompagna le proprie piraterie con un franco ruggito, sibbene miagolando in falsetto il nome di Cristo.

È un leone travestito da agnel di Dio, che per conservarsi ancora avrebbe bisogno non solo di una nostra forza in-

feriore, ma di una nostra stupidità superiore alla sua. Disgraziatamente per lui, noi non siamo stupidi affatto. Forse lo fummo una volta, durante la guerra mondiale, quando la propaganda di Londra sorprese i Tedeschi in velocità e sorprese noi nella buona fede. Ma — se non altro — l'esperienza ci servì a conoscere per sempre i nostri onorevoli nemici nei loro trucchi estemporanei e nella loro menzogna abituale, In questa guerra, la prima vittoria dell'Asse è consistita appunto nello smascherare fin dal primo giorno l'eterno tentativo dell’ipocrisia britannica. Questa volta, non ha attaccato. Mentre Germanici ed Italiani potevano precisare le mète della loro azione coi chiari nomi della geografia, il nemico anfanava invano a definire i proprî «scopi di guerra», non osando di abbandonare la posizione tradizionale della propria ipocrisia e insieme accorgendosi che ormai quasi tutti.la

riconoscevano per tale. Così, sulla punta delle baionette tedesche e italiane, il primo trofeo di guerra è stata la pelle d'agnello

#

perduta

dal leone

inseguito.

Ora l'inseguimento durerà fino all'ultima tana. Ora che il gesto del Fiihrer è stato respinto e l'Inghilterra stessa ha scelto per sé l’altro corno del dilemma,

ora un ri-

rdo ci sorride: di quando Scipione determinò in dieci il numero delle navi che Cartagine vinta avrebbe potuto posDal fondo dei secoli il grido dei padri ritorna. Delenda, delenda! È il grido della saggezza e della esperienza. Davvero

sedere: Cinque navi a una banchina, cinque navi a un'altra, nell’estuario del Tamigi: ecco una visione ben seducente, fu un savio esempio, quello di Roma: 3

dal giorno che comandò

la quale ricostruì essa stessa Cartagine,

ma

solo dopo qualche

diecina d'anni

di raderla al suolo, di raderla al filo della sabbia e degli acquitrini.

ALESSANDRO

PAVOLINI

Ministro della Cultura Popolare

ES MII EVO NR SERI

ELPTERTTTO VATTSSAtiravio Nodi


Il terribile combattime: nto

fra Riccardo I d'Inghilterra de tto Cuor di Leone e Saladino,

La regina Filippa iniercede presso Edoardo III per i sei rappresentanti di Calais, dopo ilfemoso assedio.


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INDIANO pavt

Mezzo MILIARDO DI UOMINI PER ARRICCHIRE LE

«POPOLO

DAI

tino, combustibili fossili, ferro, manganese, cromite, stagno, rame,

EUROPA MALTA (base navale), Kmq. 316, popolazione 258.400. GIBILTERRA (base navale), Kmq. 5, popolazione 21.372. IRLANDA DEL NORD, Kmq. 13.566, popolazione 1.285.000,

Totale Kmq. 13.887, popolazione 1.564.772 AFRICA GAMBIA (arachidi), Kmq. 10.535, popolazione 200.000, SIERRA LEONE (oro, ematite, diamanti, platino, cromite), Kmq, 72.324, popolazione 1.900.000. COSTA D'ORO (cacao, oro, manganese, diamanti, legno), chilometri quadrati 203.600, popolazione 3.300.000.

NIGERIA (noci e olio di palma, cotone, legno, stagno, carbone, argento, oro, bestiame), Kmq. 967.000, popolazione 20.476.000. CAMERUN

(cacao,

noci

di palma,

banane),

Kmq.

83.268,

popolazione

30.000.

TOGO (cacao, caffè, noci di palma, cotone), Kmq, 33.776, popolazione 350.000. AFRICA DEL SUD-OVEST (bestiame, grano, pesca, diamanti, rame, piombo, oro, argento, stagno, ferro, vanadio, sale), Kmq. 883.880, popolazione 285.524. BAIA

DELLA

BALENA,

CINQUE-PA:STI»

Kmq. 970, popolazione 2027.

COLONIA DEL CAPO (cereali, uva, zucchero, tabacco, bestiame, oro, diamanti, pla-

stampe del 1700) Le crudeltà degli inglesi in Irlanda. (Da una

amianto), Kmq.

1.223.854, popolazione 9.800.000. BECIUANIA (lana, bestiame, stagno, tabacco), Kmq. 750.708, popolazione 996.700. RHODESIA (bestiame, legno, cotone, tabacco, carbone, oro, argento, amianto, platino, rame, zinco, piombo, manganese, vanadio), Kmq. 1.1351%, popolazione 2.755.000, ZANZIBAR (chiodi garofeno, copra, avorio), Kmq. 2042, popolazione 243.000. KENIA (cotone, caffé, legno, tè, tabacco, pelli, sisal, granturco, zucchero, oro), Kmq. 679.169, popolazione 4.974.000, 7 UGANDA (cotone, caffè, csucciù, avorio, rucchero, stagno, pelli), Kmq, 2 n lazione 3.711.000, We: ROSA DE OE] SOCOTRA

(aloe),

Kmq.

358),

popolazione

12.000.

SOMALIA BRITANNICA (pelli, gomme), Kmq. 176.113, popolazione 350.000. TANGANICA (apave, caffè, cacao, cotone, arachidi, riso, tabacco, sesamo, pelli, copra, oro, stagno), Kmq. 221.600, popolazione 5.185.000. ISOLA MAURIZIO (zucchero, fibre, vaniglia, tabacco, tè, caffè), Kmq 1865, popoISOLE RODRIGUEZ, Kmq. 252 popolazione 10.532. ISOLE SEICELLE (copre, guano, olii essenziali), Kmq. 404, popolazione 30.900, SUDAN ANGLO-EGIZIANO (cotone, sesamo, gomma arabica, bestiame), me

6.188.500.

Totale Kmq. 9.835.335, popolazione

Kmq.

61.988.156


ASIA

2 NUOVA ZELANDA (lana, burro, carne congelata, ADEN, Kmq. 15207, popolazione 151.700. carbone, oro), Kmq. 289.038, popolazion 1.415.000, formaggi, frutta, cereali, pelli, HADI Kinq. 150.000, popolazione 350.000. ISOLE COOK (agrumi, banane, frutta), e Kmq. , frutta), Kmq. 215.000, popolazione 500.000. 515, popolazione 12.645. ISOLE DELL'UNIONE (copra), Kmq. 10, popolazione CUEIT (petrolio), Kmq. 5000, popolazione 50.000, PALESTINA (frumento, orzo, uva, ulive, agrumi, tabacco, sesamo, ISOLE NUOVE EBRIDI (banane, copra, cacao, cotone,1170.caffè), Kmq: 13230, popobestiame, zolfo, salmarino, potassio, bromo), Kmq. 26.300, popolazione 1.435,00. lazione 43.000. IMPERO INDIANO (cotone, juta, tè, riso, frumento, sorgo, BRITANNICA DELLE GILBERT E ELLICE (fosfati, mais, orzo, caffè; zuc- COLONIA copra), Kmq. Shero, tabacco, legno, bestiame, cuoio, lana, lacca, petrolio, 1225, popolazione 35.680. manganesa mica, ISOLA rame, oro, nichelio), Kmq. 4.070.M40, popolazione 362.000.000, DI NAURU (fosfati, copra), Kmq. 25, popolazione CIPRO (frutta, lana, vino, seta, rame, oro, argento, amianto), 3400 FIGI (canna da zucchero, Kmq. 9251, popola- ISOLE mais, té, tabacco, arachidi, cotone, copra, zione 372.800, bestiame), Kmq. 18.275, popolazione riso, 206.397. TRANSGIORDANIA, Kmq. 89.975, popolazione 300.000, ISOLE TONGA (copra, banane), Kmq. 997, popolazione 32.800, BI (riso, cotone, miglio, sesamo, tabacco, legno, gomma, bestiame, PITCAIRN, Kmq. 5, popolazione 209. petro- ISOLE lio, piombo argentifero, rame, zinco, stagno, SPORADI DELLA POLINESIA CENTRALE tungsteno, pietre preziose), Kmq, , Kmq. 668, popolazione 198. 604.753, popolazione 15.600.000, ISOLE SAMOA OCCIDENTALI (copra, cacao, banane), CEYLON (té, caucciù, riso, olio, copra, cannella, Kmq. |, popolazione 57.759. pietre preziose), Kmq. 65.607, popolazione 5.180.000. legno, bestiame, perle, grafite, Totale Kmq. 8.486.170, popolazio ne 9.580.948 MALESIA BRITANNICA (caucciù, stagno, carbone, oro, resine, legno), Kmq. 137. 989, ANTARTIDE popolazione 5,192.400. ISOLE MALDIVE (coprà, fibre di cocco, noci di cocco), chilometri quadrati 298, TERRA DI GRAHAM. popolazione 80.000. TERRA DI ROSS, Kmq. 4.780.000. HONG KONG (riso, zucchero, cotone, tabacco, stagno), Kmq, popolazione 1.006.000 TERRA DI GIORGIO V. BORNEO BRITANNICO (caucciù, guttaperca, pepe, petrolio, 1013, carbone), Kmq. 190,567, ISOLE TRISTAN DE CUNHA, Kmq. 116, popolazione 160. popolazione 811.000. TOTALE GENERALE: Kmq. 38.989.409 Popolazione Totale Kmq. 5.581.300, 480.795.011 popolazione 393.628.900 AMERICA

CANADA (cereali, bestia» me, lana, latticini, frutta, legno, cellulosa, carbone, ferro, petrolio, nichelio, amianto, platino, oro, argento, piombo, zinco, ra-

me, alluminio, minerali, radioattivi), Kmq, 9.569.510, popolazione 11.120,00, ISOLE BERMUDE- (base navale), Kmq. 49, popolazione 30.552. HONDURAS BRITANNICO (legno, banane, noci di cocco), Kmq. 21.535, popolazione 56.900.

GIAMAICA (banane, canna zucchero, frutta, caffè, caceo, noci

di cocco, legna-

me, rum, pimento), Kmq, 12.226,

popolazione

1.164

mila e 780. ISOLE BAHAMA (spugne, legno, pomidoro, sisal), Kmq. 11405, popolazione 66.900, ISOLE SOTTOVENTO (aucchero, cotone, tabacco, fosfati), Kmq. 1862, popolazione 142.620. ISOLE DEL VENTO (cacao, agrumi, copra), Kmq. lazione 212.600. ISOLA BARBADOS (zuochero, rum), Kmq. 430, popolazione 190.000. ISOLA DELLA TRINITÀ (cacao, zucchero, frutta, petrolio, asfalto), Kmq. 5122, popolazione ‘412.783. TERRANOVA (pesce, carbone, piombo, zinco, .ferro, rame, legno), Kmq. 110.680, popolazione 290,000. LABRADOR (ferro), Kmq. 306.800, popolazione 4850, ISOLE FALKLAND (lana, prodotti balenieri), Kmq. 11.960, popolazione 2400, GEORGIA DEL SUD (olio e grasso di balena), Kmq. 4075, popolazione 690. ISOLE ORCADI E SANDWICH, Kmq. 1658. ISOLE SHETLAND, Kmq. 2200, GUAYANA BRITANNICA (canna, riso, caffè cacno, bestiame, oro, diamanti, bauzite), Kmq. 231.749, popolazione

337.000.

Totale Kmq. 10.292.598, popolazione 14.032.075

OCEANIA

AUSTRALIA (bestiame, cereali, frutta, legname, oro, argento, rame, stagno, piombo, zinco, carbone), Kmq. 7.103.850, popolazione 6.926.590, ISOLA NORFOLK (bana. ne e fcutta), Kmq. 39, popolazione 1100. PAPUA (caucciù, oro, copra), Kmq. 234489, popo7 _—os=—"<0EEz5S lazione 280.000. NUOVA GUINEA e ARCIPELAGO DI BISMARCK (noci di cocco, caffè, cacao, topra, oro), Kmq. 240,870. popolazione 565.000.

L


LEZIONE

ALL'INGHILTERRA

Ò dire senza esagerazione che, se non la 0 e il Nazionalsociali

razione e di ogni aspirezione. i ai quali si sostituirono queste rivoluzioni, traevano la propria

ideologia dalla grande rivoluzione francese del 1789, per la quale il concetto centrale. ara, teoricamente, l'uomo, il singolo individuo, mentre però, nella delle cosiddette democrezie pertica prteatirdn ondata l'interesse ezoistico dei pochi che possedevano, per i quali il resto pratica della non era popolo. sì massa. sua un'enorme somma diplid individui, informe e inanimata. Democrazia significa bensì dominio del ponolo, ma in realtà, înNazione questi Stati, il popolo assiste. senza molto Intendare "è piuttosto diffidente, alle lotte di interessi dei partiti nei Parlamen : e ha la percezione netta che in essi, în ultima analisi, non si tratti affatto dei suoi interessi. La razione profonda del decadere del mondo liberale consiste precisamente nel fotto che i suoi partiti non costituivano altro che gruppi di ‘interesi; pertanto, tali partiti non potevano considerore tutti i problemi della politica

nazionale se non dal punto di vista dell'interesse particolare laro affidato. Nessuna meraviglia che i popoli degli Stati dell'Asse volgessero le spalle a queste ideologie e a queste forme nate in un'epoca razionalistica, non appena Fascismo e Nazionalsocialismo ebbero in-

dicato loro una nuova via. Fascismo e Nazionalsocialismo sono indissolubilmente leeoti con le personalità dei loro Capì Benito Mussolini eAdolfo vente della celebre affermozione

, che forniscono un

esempio i del Treitschke, secondo la quale «sono gli uomini che fanno la storia »; questa affermazione, n cui hanno avuto occasione di richiamarsi e Mussolini e Hitler, non è nerò da intendersi nel senso che i due uomini abbiano trasformato în una Nazione rispettivamente fascista o nazional-

socialista una massa del tutto priva di forma e di volontà, unicamente

in vi tù della loro personalità. Piuttosto è da dire

che essi erano gli unici che posso-

dessero l'acutezza della mente e la forza dell'anima necessarie a trarre nella luce della chiara coscienza ciò che già sitrovata. inconscio popolo. Essi seppero comunicare a tutto it popolo la chiarezza del loro volere, e il popolo li intese sempre meglio e sempre meglio © subconscio, nel loro sentì che il loro volere era conforme al suo.

Solo così si può comprendere perché il popolo li riconobbe suoi Capi, affidandosi loro ciecamente.

@ quella commozione

sa, Invano spererebbhero di poter assistere a quel giubilo che nache spinge alle lagrime, quali sono sempre suscitoti presso di noi da un incontro del Duce 0 del Fùhrer con la popolazione.

Hl Duce e il Fiihrer sono Capi e guide della Nazione, confermati nel loro ufficio

Grazie alla loro azione di Capi. l'esempio che essì

danno con le grandi doti del loro

dal popolo stesso, che în loro vede

gli esecutori

della sua

volontà.

carattere ha

ponolo efficacia educatrice è creatrice di nuovi tipi umani. Mai la gioventù italiana © la tedesca sono state tanto fiere, forti nel carattere e sicure di sé come nel oeridì. È opera rei Capi se in esse giunge ad espressione nn eroismo grande, tenace e magnanimo. il quale enela al socrificio @ pro della Nazione, considera il dovere verso il Popolo come la cosa più alta © più degna di essere perseguita e possiede quindi la forza è il coraggio di rinunciare a vantag:

Per combattere la hattazlia intesa ella realizzazione delle lora idee, il Dueo è il Fihrer hanno dovuto crearsi degli strumenti: il Parti il Partito Nazionalsocialista. L ione di essi da una piccola comunivà di consiurati a una massa, di è dal Ponolo a rina Nazione è orgidi ensì commeta che senz'altro sipuò aermore che il Fascismo è l'Italia © il ? 3 ; ciò viene creato un altro profondo legame fra Stato è Popolo. 0 iù è imento conquistare il potere e q quanta più facile che affondare radici nel cuore del ponolo! Guai a quel Governo che non conti se non sulla burocrazia » sulla polizia! Un regime non pnò esere duraturo ve non trova la sua copertura nel popolo che ha alle spalle, se cioè non persegue appunto la politica del ponoto. Il Nazionalsocialiama è bensì. come il Fascismo, il fiero privilegio di una minoranza; ma questa minoranza non reppresenia un esiguo ceto superiore che determina dolla canitale il destino dello Stat chicamente tutto il ponolo, Ciò che ha fatto ln Rivoluzione ituisce oggi l'impolcotura dello Stato. Il Cano supremo del Partito. Il Fascismo e il Nazionalsocialismo henno permeato del loro spirito . Stato, movimento e popolo non sono più separabili Nel Juturo, questa compenetrazione, non solo non diminuirà. ma si farà enche più completa, poiché il movimento i è impadronito della gioventù e questa, senza aver mai conosciuto altro che il Fascismo o il Nazionalsocialismo, vien crescendo lentamente e naturalmente nell'ordine nuovo, Grazie alle particolari cu: re che la Stato nuova esplica a vantaggio di coloro che sono particolarmente dotati, per oni individuo di valore si verifica, indipendentemente dalle sue origini e dalle sue condizioni economiche, la possibilità veramente democratica di salire la scala gerarchica del Partito vino ai posti più alti di governo. Con questo ricorso al Popolo è assicurato un rontinuo rinnovarsi e completarsi delle gerarchie. Il Partito con le she varie articolazioni diventa sempre più la prande scuola politica della Nazione © trasforma la « materia prima » della massa del popolo in un esercito disciplinato @ pronto per ogni bisogno dello Stato. D'altro canto, non deve mai accadere che Stato e Partito vengano estraniandosi dalla vita del povolo. Pertanto, i Capi dello Stato, che occupano anche cariche direttrici nel Partito. considerano rome loro compito precivuo di « tener sempre l'orecchio al cuore del popolo ». di conoscerne la volontà e di registrarne le tendenze e le reazioni. Essi si considerano enzitutto esecutori della volontà del popolo. E in nessun luogo come nei due Stati dell'Asse vi troveranno tanto spesso ministri in carica in mezzo a semplici cittadini.

Per converso, i Capi si occupano continuamente di mantenere il popolo informato delle singole fasi dell'evoluzione politica, Srampa e radiodiffusione sono precipuamente i mezzi con cui il pubblico è mantenuto in contatto con l'elemento dirigente dello Stato. E degno di nota che effettivumente oegidi, nonostante l'affermazione da parte democratica che il cittadino sarebbe stato privato dei diritti politici, il popolo rivela un interessa per la politica del giorno assai meegiore che per il passato, Le idee fondamentali della politica degli Stati antoritari. che, intanto, mirano al bene del nopolo. non possono essere che chiare © lineari: e appunto perciò sono approvate dal popolo. Il Fascismo e il Nesionalsocialismo hanno saputo suscitare nel popolo un intimo interesse per gli affari pubblici, interesse che lo rende capace di percorrere con comprensione il cammino che gli è imdicato Ù dai Capi, anche quando il seguirlo possa costare gravi sacrifici. Prova dî ciò è l'enorme interesse e l'intima partecipazione che si hanno per ogni grande discorso de Duce,delFihrer e anche dei loro collaboratori.

IT popolo

sn che in quelle allocuzioni gli si parlerà inuna lingua chiara, semplice e veramente popolare e che ogni parola esprimerà verità e sincera convinzione. Po ché possono essere certi di essere compresi dai loro popoli. idue Capi non sono costretti né a nascondi né a sottrorsi dubbiosi

alla responsabilità di decisioni necessarie ma pericolose. Suscitare la fiducia è la più importante condizione per un governo efficace. Questo è il segreto dei

successi e della inesauribile popolorità dei due regimi autoritari dell'Asse.

A

e

1

Nazione, con le loro sfilate di centinaia di miglicia di uomini. non sono da considerare F'esoressione di una mostra di forza,

OT IiInaaile massi: bali ino da Tagsare Gelobrzioni dell'amtà del singeli manici Galle, popsiiciane [ui ia i LI TE polo coi suoi capi. Esse costituiscono le fonti dalle quali e Capi e Popolo trageono sempre e di nuovo la forza per il loro lavoro e la fede nella loro opera; ‘e, bello sesto tempo, rappresentano per i Capi le pietra di paragone della giustezza della loro politica.

In rapporto a quanto sopra si è detto va pure esaminato un problema, proposto @riproposto dagli avversari della nostra ideologia: se cioè, in conseguenza deli ri. ità venga reso impossibile il libero sviluppo della personalità singola. Nazionelsocialisno e Fascismo hanno un pro. Pireo e tterta della’personalità."Peressi à non è sinonimo di anarchica licenza. Per essì è decisivo il concetto della « libertà determinata ». Lo Stato nuovo vede nel libero sviluppo della personalità singola il fondamento della propria esistenza, senza il quale è impossibile qualsiasi progresso; ma pone però una limitazione: che cioè ilsingolo non possa opporsi agli interessi del popolo. Del resto, tutto il sistema di governo del Fascismo e del Nazionalsocialismo riposa appunto sul principio gerarchico e cioè sulla più conseguente applicazione dell'idea di personalità. Ambedue i Regimi sono consapevoli che la sin‘gola personalità creatrice fa parte di quei fondamenti della loro visione della vita senza i quali ogni progresso è impensabile. x È, Pi i iù precipuo il lala conservazione dell'acci ‘ordo fra Capo ee Po,opol. Perciò oggi ambedue come loro compito considerano x oggi l'Asse è un e Nazionalsocialismo Fascismo legame del cuore, la cui politica rappresenta, oltre i materiali interessi pe fdLang la collaborazione di due Popoli, di due Rivoluzioni sorte dallo

} ; (ria aroba si icone sazielliscirca

izione in cui sitrovava dopo il 1789, allorché una rivoluzione era matura e si trovò un popolo che se ne asnellamesicir D'iiurala. sdrando cea già. ne ‘scempio all'Earope del senza, Cob cià Gi di cletisisia SDAI

parce Piperno i si opposero alla penetrazione di questa rivoluzione. Il risultato della rivoluzione francese, che liberò una classe, non fu una Francia liberale,

popoli, i, cuiStatisiopposero inteella rivoluzione attuale, che libererà i popoli, non sarà solo un'lialie fascista e una Germania nazionalsocialista, ma una

Ri un'Europa libergle: Risate Ce Cermania sono chiamate, in

virtà della loro Idea, adare forma al volto spirituale di questa nuova Europa.

JOSEPH GOEBBELS Ministro della Propaganda del Reich


Il piroscafo di linea Conte Biancamano proveniente da Sciangai dopo aver subito l'11 gennaio il controllo ad Aden ed avere rilasciata la garanzia « hold back », all'uscita da Porto Said fu dirottato una seconda volta su Caifa. In dicembre, i carichi di cotone dei piroscafi Maddalena Odero, Mombaldo e Monrosa — circa 5000 balle — furono sequestrati dalla Corte delle Prede di Gibilterra e rilasciate solo dopo tre mesi perché, in seguito a notizie risultate infondate, si suppose

LIBERTÀ E GIUSTIZIA DEMOCRATICHE

NOVE MESI DI CONTROLLO ALLEATO: NEL MEDITERRANEO

che i cotoni fossero merce di contrabbando,

Il piroscafo Mar Bianco aveva nel fondo delle sue stive oltre 3000 tonn. di carni congelate caricate a Buenos Aires, a Montevideo e in Brasile; arrivato a Genova il controllo dichiarò che quelle caricate in Argentina erano libere, quelle caricate in Uruguay e in Brasile no e quindi venivano sequestrate. Perché, se la provenienza era sempre

neutrale e la destinazione la medesima: il fabbisogno del nostro Esercito?

Anche i grandi transatlantici, come il Rex e il Conte di Savoia, anche i motopescherecci. come l'Amba Alagi, anche le navi con a bordo merci dirette a paesi neutrali, come il Cervino, furono fermati. Quale la ragione apparente di sì rigoroso. pedante, îrritante controllo? ci si può chiedere. Semplicissimo: la Gran Bretagna voleva impedire l'esportazione e l'importazione da e per la Germania, illudendosi così di poter vincere

al tavolino e in poltrona la guerra, con l’affamamento del popolo germanico. Proprio come con l'Italia al tempo del conflitto italo-etiopico: con il risultato che si conosce.

S'è detto però. ragione avparente. E per due motivi: primo perché bisoena credere che anche a Londra si ritenesse assolutamente idiota sperare davvero di battere la Germania senza combattere; secondo perché la documentazione fornita dalle relazioni

Pietromarchi ha dato modo di constatare come sotto controllo siano passate nocciole,

3 settembre 1939-10 giugno 1940: nove mesi e sette giorni di cosidetto controllo navale britannico nel Mediterraneo, durante i quali il popolo italiano ha per dura

fichi secchi. nepe (con il pene sembra che gli inglesi avessero una questione personale),

esperienza

diretti dall'Italia in A.O.I. e nelle Isole dell'Egeo n viceversa, siano stati spesso manomessi, censurati e sequestrati. ciò a dispetto delle norme di diritto internazionale consacrate dall'undicesima Convenzione dell'Aia nel 1907 secondo le quali la rorrispondenza, anche quella diretta al nemico, è inviolabile: come più volte sia accaduto che i passeggeri allo sbarco non abbiano potuto ritirare i bagagli senza il consenso del Console britannico (non si tenne conto în alcuni casi neppure dell'immunità diplomatica): come si sia verificato persino il caso inaudito di agenti de) controllo che a bordo di navi dirottate fecero salire una scorta armata per impedire le comunicazioni radiotelegrafiche: come la riconsegna delle merci sia stata sempre subordinata a condizioni strozzinesche, ad esempio. Ja rinunzia a chiedere il risarcimento dei danni, il rimborso delle spese sostenute dalla Corona britannica per procedere al sequestro e delle altre varie spese portuali.

potuto rendersi conto di come

la sua libertà, il suo diritto di lavoro,

di produzione, di vita insomma, corressero quotidiano pericolo di essere annullati @ gravemente compromessi dall'arbitrio di una Potenza non mediterranea, Il popolo italiano. non deve dimenticare, E tuttavia oggi che in terra, sul mare, nel cielo combatte contro l'Inghilterra, nel Mediterraneo. e. in Africa, per assicurare la più completa indipendenza al proprio mare e al proprio Impero, è opportuno rievocare l'intollerabile situazione ch'era stata creata al nostro armamento, alle nostre industrie, ai nastri commerci, che andò man mano aggravandosi e alla quale fu posto termine solo con la dichiarazione di guerra. Le due esaurienti relazioni che il ministro Pietromarchi ‘inviò al: Duce e che

furono

a suo tempo

la ignoravano

pubblicate

o la conoscevano

integralmente,

hanno

approssimativamente

illustrato

a quanti

tale situazione.

Dalla

allora docu-

mentata esattezza dei fatti citati nei due rapporti, esattezza che invano Oltrema-

nica si tentò con cavilli e cervellotiche repliche di infirmare, apparve evidente che la peculiarità dell'organizzazione del sistema di controllo sui traffici marittimi instaurata dalla Gràn Bretagna e dalla Francia all'inizio delle ostilità contro la Germanla, era di non rispondere ad alcun principio sancito dal diritto internazio-

nale. Questo si dice, non perché il diritto di visita alle navi mercantili, anche di paesi neutrali, non sia riconosciuto, ma perché esso veniva applicato dagli ormai ex alleati senza alcuna cura di conciliare equamente le legittime misure dei belligeranti con gli interessi dei neutri. Secondo la.lettera delle norme di diritto, e lo spirito che le informa, la visita trova giustificazione soltanto se esista un sospetto di contrabbando a favore del nemico: deve cioè avvenire eccezionalmente, non di regola, e nei modi e nelle forme da esse norme stabilite, L'Inghilterra invece pretendeva di controllare al cento per cento il movimento marittimo italiano, tentando di stabilire una consuetudine che nella storia ha riscontro forse soltanto nell'uso piratesco, Nessuna nave italiana in partenza o in arrivo poteva sottrarsi al controllo; nessuna «partita» del carico sfuggire ad un minuziosa sorveglianza eseguita sulle singole voci*dei manifesti di carico. E quel che è peggio, l'attuazione del controllo era lasciata alla arbitraria iniziativa personale e agli illimitati poteri discrezionali dei singoli preposti, sì che tutti coloro che per le esigenze della pro-

pria attività erano costretti a passare sotto le forche caudine della visita non sa-

pevano mai con certezza a quale norma attenersi ed erano costretti caso per caso a indagare quali formalità, quali garanzie, quali procedure si dovevano seguire «per avere una certa probabilità che le merci giungessero a destinazione ». Una determinata procedura accennava a divenire una prassi, per essere stata ripetutamente applicata? Nuove diffidenze e nuove esigenze facevano allora sorgere la pretesa di garanzie sempre più draconiane e di formalità sempre più vessatorie. Era il trionfo dell’arbitrio elevato a norma; era l'annullamento della condizione-base per l’esìstenza di normali rapporti commerciali, cioè della sicurezza delle contrattazioni, Inizialmente, ad esempio, faceva fede la garanzia rilasciata dall'importatore sulla destinazione della merce; poi si pretese il visto dell'autorità di controllo per convalidare la serietà della garanzia; non sembrando neppure ciò sufficiente, si chiese allora la ga-

uva sultanina e persino delle salme in traslazione; come le lettere e i valori, pure se

Possibile che tutte aueste angherie fossero ispirate soltanto dall'odio verso la Germania? No, certo. Anche e soprattutto dall'odio verso l'Italia. Perché se così non fosse

stato si sarebbe potuto ron un vo’ di buona volontà ovviare a molti inconvenienti ed eliminare

tante difficoltà.

Perché

altrimenti, non

troverebbe

sviegazione

la nesativa,

anzi ricattatoria e provocatoria risposta britannica al promemoria con il quale il Governo fascista, attraverso precise e costruttive pronoste, chiedeva che il sistema di controllo venisse ricondotto sul terreno della legalità e che fosse definita di comune

accordo na procedura « semplice, pratica e sufficientemente elastica». Risposta che è nota: il Governo di Londra, che poveretto si sobbarcava a tanta fatica per puro idea-

lismo, per senso umanitario, con l'alto scopo di salvare la libertà, l'indipendenza e la civiltà dell'Europa, faceva conoscere che era possibile un « alleggerimento» del controllo a condizione che l'Italia si sottomettesse ad una politica di contingentamento. Più ipocrita e più ingiuriosa di così non avrebbe votuto essere. Una stolta illlusione

sostanza — di prendersi a buon mercato la rivincita dopo la sconfitta delle sanzioni; un

estremo tentativo di ricattarci. La definitiva risposta italiana alla manovra britannica è venuta qualche tempo dopo: l'ha data il cannone, Questo si è voluto ricordare qui ora: perché è una irrefutabile prova di più della veramente tradizionale inimicizia della decrepita Gran Bretagna verso l’Italia, del suo incontenibile livore verso la crescente grandezza del giovane Impero, della sua inconfessata speranza di strangolarci prima di scendere in campo aperto. Perché soprattutto è una «voce» di più che si è venuta iscrivendo, giorno per giorno durante molti mesi, nel bilancio passivo dell'Inghilterra, e che aggiunta alle altre, graverà in misura non insensibile muando al tavolo della pace suonerà per l’Italia vittoriosa l'ora di chiu-

dere i conti.

)

:

A

ranzia di un organo corporativo. Ma evidentemente non bastava ancora poiché vi fu Una manovra — energicamente stroncata dalle nostre autorità — intesa a far sì che tutta la catena dei commercianti al minuto che acquistano dall'importatore rilasciasse analoghe garanzie. In parole povere, si prese in considerazione « l’assurda possibilità di

seguire la destinazione della merce sul mercato interno attraverso la fila degli intermediari, quasi che fosse compatibile nello Stato fascista lasciare ad autorità straniere di dare il loro gradimento alle operazioni del commercio interno », Né più rosea era

la situazione degli esportatori i quali dovevano

sottostare alle più mutevoli e arbi-

trarie condizioni per avere il certificato di origine senza peraltro riuscire ad ottenere un sollecito disbrigo degli affari. Insomma, il controllo era diventato più che un'arma

fra belligeranti un vero e proprio

strumento di egemonia commerciale, ‘un atten-

tato alla sovranità dello Stato italiano senza precedenti nella storia e nella giurisprudenza.

Tutto ciò, a parte l'enorme danno finanziario. Centinaia di navi dirottate e costrette £ lunghe soste; migliaia di tonnellate di merci sequestrate o vendute all'asta in porti

stranieri, di derrate andate deperite perché trattenute per giorni, per settimane nei depositi o a bordo; spese favolose di magazzinaggio imposte alle Compagnie di navigazione, ecc. Si è accennato più sopra alla minuziosità del controllo: ma non è da credere che tornasse a vantaggio della regolarità; e questo unicamente per malvolere. La

visita avrebbe potuto effettuarsi in alto mare ed esaurirsi in poche ore: e invece i fun-

zionari inglesi, pedanti fino all'esasperazione e indifferenti al danno che cagionavano, elevarono a regola il dirottamento delle navi neì porti di controllo (anche magari solo per farsi rilasciare la garanzia «hold back» che impegna il Comandante a non con-

segnare le partite di merci eventualmente sospette fino a quando sia intervenuto ogni chiarimento da parte dell'autorità di controllo); e, ciò che è ancor più bestiale dal pun-

to di vista economico, elevarono a-regola anche il fermo, talvolta. per periodi di mesi.

Non è qui il luogo di elencare tutti i casi tipici dei dirottamenti.e dei fermi citati nelle relazioni Pietromarchi, dai quali si può anche ricavare che neppure le navi coperte dal «navicert» si salvavano e che lo stesso «navicert » veniva talvolta sistematicamente negato senza esplicito motivo: ma conviene ricordarne alcuni sia per.il perfido comportamento inglese sia come sintomi di mentalità incorreggibilmente ottusa. Il piroscafo XXI Aprile della Società Garibaldi subì delle visite di controllo ad Aden l'8, a Suez il 16 e a Porto Said il 17 settembre. Nonostante ciò, fu fermato a Gibilterra dal 27 settembre al 6 ottobre e successivamente a Plymouth il 12 ottobre ove' fu trattenuto fino al 21 benché i noleggiatori avessero ottenuto dall’Ambasciata inglese l'assicurazione del pronto disbrigo delle pratiche di controllo. Il piroscafo Laura C. della Società Italia proveniente da Galveston e Huston, fermato il 7 ottobre a Gibilterra fu rilasciato il 5 novembre. Fermato successivamente a Marsiglia il 10 novembre vi fu trattenuto fino al 13 dopo aver scaricato tutta la merce. In totale oltre un mese di sosta. Il piroscafo Enrico Costa giunto ai Downs il 27 gennaio attese quattro giorni che venisse effettuata la visita: il che dimostra incuria, malvolere o insufficienza di personale addetto al controllo; in'ogni caso, deficienza di organizzazione. La nave di linea Campidoglio dell’Adriatica, diretta dal Pireo a Istanbul il 10 febbraio fu all'entrata dei Dardanelli dirottata su Malta, dovendo così retrocedere per circa 600 miglia.

L'ultima canagliata inglese: il sequestro della posta a bordo della motonave « Vulcania », fermata da una nave da guerra inglese nello Stretto di Gibilterra l'8 giugno.

210


Giorgio 1 d'Inghilterra mentre esce per una passeggiata nel suo cocchio.


PP

IUNVO:=

"AULE

cai

SUOSpi parla spesso della bellezza corporea di Eden. All'età dell’isterico narciso che ora regge il dicastero della guerra anche Neville Chamberlain passava per non essere brutto, Del resto fatta eccezione degli ebrei anglicizzati, la cui deficienza fisica è proverbiale, tutti glì uomini politici inglesi, che ora sono sulla pedana a tirare

gli ultimi

colpi disperati,

in gioventù

avevano

goduto fama di avvenenza, a incominciare dall’efedico Churchill, ora vinto e deformato dall'adipe, al punto che non sarebbe più possibile riconoscerlo nelle fotografie che lo mostrano nella sfavillante divisa di ufficiale della guardi La bellezza di Neville era quella di molti giovani uscenti da una società minacciata dal mal sottile. Nel periodo dello sviluppo il padre lo aveva fatto tener d'occhio dal medico di famiglia, con l'obbligo di miargli una volta al mese la circonferenza del petto, E siccome la circonferenza non aumentava, Joseph, da uomo pratico, un giorno pensò che nella sterminata vastità dei territori dell'Impero doveva esserci un paese con un clima da preferirsi a quello mortale della metropoli. Egli scelse le Antille e precisamente le isole Bahamas, dove recentemente l’inquieto Churchill ha relegato il Duca di Windsor e la sua Teodora da strapazzo con la speranza di vederli morire in dolcerza

atlantica,

Ml soggiorno di Neville al di là dell'oceano durò molti anni. Fu una specie di esilio all'inglese, tra il verde di una impareggiabile natura tropicale. Erano gli anni in cui anche gli itallani passavano l'oceano, ma per andare a morire nelle fazendas del sud o nei formicai umani degli Stati Uniti

Chi scriverà la biografia di Chamberlain dovrà dire che il povero Neville considerava l'Europa come un grande vivaio di trote. Guardate qui: siamo È 1938. a pochi mesi dalla Conferenza di Monaco, e Chamberlain è intento a preparare l'esca con una cura che certo non mise nello labilire la sua condotta politica. . A destra Chamberlain va verso Downing Street, ma l'andatura è mpre quella dell'er-sindaco di Birmingham.

L'UOMO

CON

LA TESTA

DI BAMBINO:

CHAMBERLAIN ELLA famosa dinastia dei Chamberlain

si può dire

senza tema di offendere ì vivi che il meglio è sotto terra. Neville, quello che abbiamo di fronte, duro, lungo, stecchito come un tronco di be-

tulla sfrondata dagli anni, nulla o ben poco sarebbe nel-

la scala dei decaduti valori britannici, se il padre Joseph

e il fratello Austen non lo avessero preceduto e trasci-

nato alla vita pubblica per dovere ereditario con le loro soverchianti personalità. Comunque fra i morti e il vivo passano quasi cento anni di politica. Sono i cento anni della potenza, della ricchezza, della felicità, del mito inglese. La gloria dell'Impero sale all’apogeo accettata dal

mondo come una specie di bene comune dei popoli e d'interesse universale delle Nazioni.

Una donna sul tro-

no dotata appena di un po' di buon senso, un ebreo al

timone dello Stato fornito appena di un po' di furberia e spregiudicatezza, bastano a determinare i consensi, le adesioni, le sottomissioni che Roma dovette guadagnarsi con il genio militare di Cesare e la sovrana virtù legi-

slativa di Augusto.

Nella plutoligarchia britannica dell'"800 Joseph Cham-

berlain e i suoi figli sono quelli che impersonano, come meglio non sarebbe possibile, quella società tipo davanti alla quale l'Europa borghese, tradizionalista per mancanza di fantasia, rivoluzionaria a fior di pelle, formalista e pacchiana, si presenta sempre col cappello in mano.

La

vecchia nobiltà non esiste più, È stata uccisa dall'ottan-

tanove: democrazia contro aristocrazia. Ma la sua scom-

parsa ha lasciato un grande vuoto e una pungente nostalgia. Ora l'Inghilterra vittoriana, l'Inghilterra edoar-

diana, è per l'Europa il paese della raffinata saggezza e

delle felici conciliazioni. Non è vero che dalla crisalide del «cittadino» non possa uscire la farfalla dell'e ari-

stocratico».L'evoluzione della società inglese si presen-

tuto le strade più opposte del mondo apre sulle squalli»

de rive del Tamigi il

primo fondaco per i commerci d'ol-

tremare e il primo banco d'imprestito, nasce il plutoeray, l'amministratore delegato di anonime, Sl te della promotor o inventore di affari, il giocatore di borsa, l'assicuratore

internazionale,

il pubblicitario,

politico, il deputato alla Camera

l'intrigante

dei Comuni,

il Pari

d'Inghilterra. Formata la ricchezza è creata la nobiltà Per la monarchia vittoriana — la cui traiettoria continuerà

In discesa coi figli e col nipoti della grande regi-

a — basterà che il cittadino sappia costituirsi un patrimonio per diventare quasi automaticamente un bene. merito dello Stato. Fra economia, politica e nobiltà vie ne a crearsi un rapporto di interdipendenza regolato a una legge fisica che non ammette eccezioni. Ciò si vede appunto nella vita di Joseph Chamberlain e si rivede in quella dei suoi figli. 1 tre uomini partono allo stesso modo, Il Joro primo successo è a Birmingham, nel campo strettamente economico ed amministrativo. Creata e ampliata smisuratamente la ricchezza familia. re, il passaggio dall'economia alla politica avviene attraverso il Municipio. Joseph fa di Birmingham una specie di feudo ereditario dei Chamberlain. Austen e Neville vi trovano l'investitura politica bella e pronta, e nessuno avrà da lagnarsi se questi amministratori di fi nissimo tatto adotteranno provvedimenti destinati sopra tutto a difendere e potenziare | loro patrimoni privati. Ciò che in qualunque altro paese avrebbe sapore di scandalo nella vita politica inglese viene considerato la quintessenza dell'abilità amministrativa. Non si spaccia un paradosso, se si afferma che un tipo simile di società esisteva soltanto nell'Etiopia feudale di Ailè Selassià. Anche laggiù economia, politica e nobiltà si identifica vano nel di

inio incontrastato della vita pubblica.

L'Im-

tere e affamate di benessere, vorrebbero salire riducendo la libertà del popolo e la vita pubblica dello stato a privilegio di famiglia e a strumento di opulenza

pero si reggeva su una solida rete di camorre familiari. E non è detto che i debitori con la catena di ferro alle lie soffrissero meno di certe categorie sociali inglesi, come ad esempio quella dei minatori, degli scaricatori di materie povere alla foce del Tamigi, nei porti del Canale di S. Giorgio, ecc., categorie che il mondo ignora perché non le ha mai viste da vicino, essendo erra — fatta eccezione di Londra, anzi della City

turiero, incettatore di materie prime, spacciatore di dro-

il Matto Grosso.

ta come una specie di scala rappresentativa di una vita

ideale dell'uomo che tutte le democrazie, assetate di po-

economica. Dal pirata del XVII secolo col pugnale alla cintola, lall'avven= nasce il navigatore in feluca del XIX secoli

batghe rare e strozzino, dal negriero che dopo avere

paese sconosciuto quanto l'altipiano del Tibet e


la pesca delle trote. Interrogato sul perché di quella preferenza egli risponde:

«Il destino di una tradizione familiare mi ha spinto verso il Parlamento dove pronunziano tanti bei discorsi inutili. Perciò preferisco i pesci. Essi aprono la bocca,si ma non parlano ». Come vedete malgrado le abitudini democratiche Neville si esprime da autentico sovrano, La politica è un destino di famiglia come delle dinastie il regnare, Quando

la politica si trasforma in diritto ereditario e il governo in secolare enfiteusi, è natu-

rale che i pesci valgano più degli uomini, di solito bestie incomode. Più tardi dopo certi discorsi infelici uscitigli di bocca per avvenimenti superiori alle sue forze ed alla sua intuizione, egli dovrà rimpiangere di non essere stato dall'altra parte della lenza in compagnia delle trote che aprono la bocca, ma non parlano.

La personalità di lui entra in piena luce nel 1931 quando dopo essere stato suc-

cessivamente Postmaster General, Paymaster General, Ministro dell'Igiene Pubblica, ecc. spostandosi con molta disinvoltura da un angolo all'altro della scacchiera governativa, secondo quelle combinazioni da caleidoscopio che caratterizzano il costume parlamentare demo-liberale, assume l’alto ufficio di Cancelliere dello Scacchiere e lo tiene per ben sei anni consecutivi. In questo periodo egli è tipicamente l'uomo

della tradizione di Birmingham, a capo della quale rifulge la figura paterna, Il suo programma si fonda su due basi: in economia il protezionismo (tarif reform) come

mezzo di costante arricchimento della classe dirigente, Ja camorra delle trecento famiglie, cui solo viene riconosciuto il diritto — attraverso il partito conservatore che

lo nomina capo — di amministrare le sterminate ricchezze dell'Impero; in politica, l'imperialismo,

come

che considererà

colonie, ma come

le terre del dominio

parti integranti di quella

britannico

mostruosa

non

più

anonima

che

nel mondo

società

l'Inghilterra è ormai diventata. Protezionismo e imperialismo erano stati appunto i pilastri della politica di Joseph Chamberlain, al quale in realtà appartengono storicamente tutti i meriti e tutti i demeriti di circa cinquant'anni di una politica con-

servatrice, ferocemente attaccata alle proprie concezioni e alle proprie finalità utilitarie, tenacemente sorda agli avvenimenti di un mondo che, mentre mostra di vo-

lersi rinnovare, scalda i fermenti delle future rivoluzioni. Ma un giorno — un giorno tremendo della storia — Neville Chamberlain è costretto a sentire sulle spalle il peso di un destino improvviso; è il giorno in cui la misteriosa legge di gravità che regola le successioni politiche familiari dell'oligarchia inglese lo mette al posto del vecchio Baldwin, ritiratosi malgrado la salute di ferro, stanco e sfiduciato dall'agone. Egli cessa di essere figlio di Joseph e fratello di Austen: diventa Chamberlain, soltanto Chamberlain, capo cioè di una dinastia cui il popolo deve obbedienza più che al re e all'arcivescovo. Egli accetta il mandato non perché abbia il programma che Baldwin non aveva, ma perché quello è il destino storico della sua famigli Ma come sì presenta l'Inghilterra nell'anno di grazia 1937? L'economia è fradicia; essa non si regge più sulla posizione, ma sulla speculazione. Tutto finisce alla borsa di Londra, la quale intanto è caduta nelle mani dei più loschi avventurieri della terra, La miseria del popolo è cresciuta fino all'inverosimile. Un re prima di essere spodestato ha espresso giudizi tremendi. La classe dirigente vuol vivere in euforia. Si crede nel mito di Ginevra, nel mito della pace eterna, La pace bisogna goderseli

In un giorno di tempesta sulla Manica, Chamberlain venne sorpreso dal fotografo mensforzi inauditi per non essere buttato a mare. Ma era questo il muo destino etresì faceva compì allorché Churchill soffiò suo sottile collega. Era un vento che veniva dalla Norvegia. Così almeno pensò sulqualche maligno scozzese tipo Lloyd George. Le vene esangui dell'adolescente prendevano forza in riva a un mare ventilato, sotto

un cielo perennemente azzurro, in un clima a temperatura costante, Pare che in tutto

questo lungo periodo l'occupazione principale del giovane fosse il golf. Certo è che quando sbarcò per il ritorno definitivo egli era uomo fatto con la testa di un bambino, come capita spesso agli individui tipici delle razze ritardatarie; era un inglese senza promesse, né per sé, né per suo padre, né per la politica britannica, Il petto era cresciuto, ma delle idee e delle possibilità del giovane nessuno avrebbe potuto dare un giudizio di qualche fondatezza. Nella storia della società britannica, che appena oggi va liberandosi dagli orpelli dell'universale servilismo, Neville Chamberlain rappresenta il caso classico di colui che deve finire per forza nella politica e dalla politica deve non meno per forza salire al ponte di comando. Egli accetta serenamente il suo destino; ignora moltissime cose, ma una cosa sa, che sarebbe impossibile sottrarsi alla legge di gravità che regola il movimento delle trecento famiglie padrone dell'Inghilterra. Come è fatale

per un inglese nato nella costellazione vittoriana, prende subito la via degli affari;

nell'amministrazione del patrimonio familiare si rivela migliore del padre e del fratallo; ma più le cose economiche gli vanno bene e più alto si fa il richiamo della vita pubblica, Nominato consigliere municipale di Birmingham, ne diventa ben presto sindaco, Alle prime elezioni entra nel girone parlamentare lasciandosi condurre dal buon senso di famiglia. La storia della sua vita finalmente incomincia; ma è una squallida cronologia di elezioni, di nomine, di piccoli provvedimenti legislativi, di discorsi senz'ala, di enunciazioni meno che mediocri. Nella sua oratoria la tendenza al semplice, al confidenziale, al discorsivo dell’oratoria inglese — la più povera di tutti i parlamenti — precipita in una specie di semplicismo, di infantilismo ideologico, che solo la presunzione di un umorismo da ‘iniziati può far tollerare o consi derare come esempio di chiarezza, di levità, di fondatezza e di persuasibilità.

Joseph era stato uomo di governo e per molti lati vero statista, Austen ha l'auten-

tica levatura di un ministro inglese dei bei tempi. Ma Neville non riesce che ad essere il sindaco di Birmingham, Il suo pensiero non splende mai; ha la fissità della sua statua di cera che si trova al Museo Tudor: un che di risecchito e di imbalsa-

mato, Intorno alla sua persona non c'è fuoco di combattimento, Gli amici gli cre-

e da questo punto di vista Parigi è da preferirsi a Londra. Parigi diventa una ster-

minata schifanoia dell'aristocrazia e dell'alta borghesia britannica, i cui figli — che poi comanderanno nella politica, nell'industria, nella finanza e nel giornalismo — uscendo da Eton e da Oxford passano direttamente al tabarin, dove gli scandali si moltiplicano e non risparmiano ì nomi più celebri. Il re spodestato — larva in un mondo che sì mummifica — diventa una specie di eroe popolare; e non è che un

povero alcoolizzato farneticante, caduto nelle mani di una meticcia avventuriera, il

quale scacciato dalla patria viaggia attraverso i grandi alberghi d'Europa e quando i fumi del whisky gli turbano il riposo della notte, apre le finestre dell'alcova e spara contro le stelle. L'Inghilterra non è più Roma anche perché non lo è mai stat sulle rive del Tamigi trionfa Bisanzio. Qual'è la politica del nuovo Premier? Quale dubbio la tormenta? Quale disegno la ispira? Si dice che egli non veda di cattivo occhio l'Italia di Mussolini; si afferma che egli sia disposto a cercare una via di accordo con la Germania di Hitler. In realtà egli si rivela il capolavoro di se stesso, del suo semplicismo, del suo infantilismo furbesco, Non ha disegni e non ha dubbi. L'impero è già fatto; non c'è che da conservarlo. Per conservarlo basta amministrarlo come il Municipio di Birmin-

gham. Sul petto del Premier splendono i ciondoli del sindaco. La potenza britannica per lui è una certezza appartenente quasi all'ordine fisico delle cose, come le mantagne, i fiumi, i mari, ecc. Questa è la modestia inglese. Veri problemi ‘da risolvere non ci sono. Vi sono bensì questioni spinose da appianare secondo la buona regola del massimo risultato da conseguirsi col minimo sforzo. In qual momento la popolarità di Neville tocca il vertice più alto? Dopo il famoso viaggio a Monaco avvenuto nell'agosto del 1938. Fu una grande sorpresa, una sor-

presa pittoresca per il popolo inglese vedere quel vecchio di settant'anni dimenti-

care la gotta e infilare l’aeroplano per compiere il suo primo volo sull'Europa, Sorpresa piacevolissima, tale da sciogliere tutti i cuori — tranne uno, quello del bellicista bellimbusto Eden — in un fiume di zuppa inglese, l'apparente successo ottenuto nell'incontro coi Dittatori e la famosa dichiarazione che veniva a dare pieno soddisfascimento all'inveterato bisogno di ottimismo del popolo infrollito dall'alcool e brutalizzato

dalla

miseria:

«Sono

convinto

per tutta la nostra generazione ».

che

ormai

abbiamo

raggiunto

la pace

Per molte settimane il nome del Premier corse da un capo all’altro della terra. Il successo maggiore si delineò negli Stati Uniti che — non si sa per quale mistero di psicologia collettiva — pur essendo il Paese più lontano dalla guerra mostra oggi ancora di essere quello che la teme più degli altri. Una associazione di beneficenza dell'Ohio arrivò a1 punto di chiedere — inarrivabile caso di feticismo de-

mocratico — a scopo umanitario la camicia e possibilmente le mutande che il bra-

scono intorno e non si sa perché. Nel partito conservatore, che conta più del governo e della stessa Camera dei Comuni, trovano che il suo buon senso e il suo sorriso sono due beni da non disprezzarsi. C'era un estetismo politico in Inghilterra che sino a un anno fa dettava la sua legge. L'estetica di Neville è quella dell'uomo di provin-

w'uomo indossava proprio a Monaco. La camicia fu concessa; ma le mutande, ohibò, si era arrivati alle soglie della guerra; c’era stata molta emozione in giro; e poi Ne-

terra. Se tutti gli inglesi in campagna

dore, che è la virtù nazionale degli inglesi, anche quando cadono ubriachi nelle ore piccole della notte sotto i divani dei lupanari. Meglio, quindi, lasciare le mutande in famiglia.

cia che tale rimane malgrado che il Paese possegga la capitale più popolosa della ci stanno

bene,

da signori,

lui ci sta meglio

ville, senz'essere un presbiteriano di quattro cotte, non aveva mai scherzato col pu-

degli altri e questa forse è l'unica vera originalità del futuro Premier. Al contrario del fratello, che, armato di monocolo e di molto humour, raffinatamente distillato negli ambienti di una diplomazia mondana che fu la vera trionfatrice ai tempi del solo Principe di Galles degno di questo titolo, di mano in mano che avanza con le sue lunghe gambe a compasso nel prato verde della vita pubblica, dove gli

certa

selvatico, Neville Chamberlain ama rappresentare quel tipo di borghesia, definita laboriosa, in realtà legata soltanto ai propri affari e alle sorti del proprio bilancio domestico, poco suscettibile ai modi e allo spirito dell'alta società londinese, Malgrado la radice familiare saldamente piantata nel più intransigente conservatorismo economico, politico, morale e religioso egli affetta una spiccata tendenza a forme demo-

della Francia nemmeno quando queste nazioni avranno cessato di esistere o di appartenere al rango di potenze determinanti. Non crederanno all'invasione del territorio metropolitano nemmeno quando saranno stati costretti a subirla, Allorché si vorrà cercare una frase che caratterizzi il momento psicologico sa-

ostacoli sono rappresentati appena da qualche intruso stelo di papavero e di cardo

eratiche di vita. Divenuto ministro, com'era scritto, egli è l’uomo della passeggiata

quotidiana nel parco di S. Giacomo fra gente di ogni ordine sociale. Riceve tutti, sorride a tutti. I laburisti, legione di nullità che muoiono, dalla voglia di arrivare ai pantaloni corti, alle calze di seta e allo spadino dell'etichetta dinastica, brontolano per l’illecita concorrenza. A un certo punto egli sarà molto più democratico di MacDo-

nald: non per amore di riforma, ché, nell'Inghilterra di ieri alle riforme nessuno ci pensa, né conservatori né laburisti, ma perché quello è il suo stile, il solo abito che

la famiglia gli abbia lasciato per assicurarsi una sua personalità in quello smisurato

palcoscenico che è la politica inglese, C'è nella vita di questo curioso uomo, che se fosse ‘vissuto in Italia mezzo secolo fa, salvo la cancrena affaristica di cui gli italiani furono sempre immuni, avrebbe trovato posto tra un Depretis e un Di Rudinì, un episodio che nella sua semplicità elementare lo definisce. Un giornalista lo raggiunge sulla riva di un ruscello mentre egli si abbandona al suo più grande piacere:

Tutta la politica di Chamberlain sino al tragico risveglio dello sbarco tedesco in

Norvegia è il trionfo dell'ottimismo

britannico.

Il quale,

naturalmente,

sì sia trattato

della

Ma

non

esclude

gli inglesi

di Ne-

le misure di ordine militare che l'Inghilterra ha sempre saputo prendere con una tempestività,

specie quando

flotta.

ville non crederanno alla guerra nemmeno

quando l'avranno essi stessi dichiarata;

non crederanno alla sconfitta della Polonia,

della Norvegia, dell'Olanda, del Belgio e

liente del crollo britannico

si tornerà a quella del buon

sindaco

di Birmingham

su

Hitler che ha perduto l’omnibus. L'imagine è tipicamente municipale; trovate in essa il concentrato dell'umorismo inglese, l'illusione di un Paese incretinito dalla troppa saggezza, ubriaco di falsa virtù, pazzo di benessere, invigliacchito dalla presunzione, disfatto dalla furberia, l'illusione di un Paese dove trionfano l'ignoranza, l'ingenuità, e l'offesa di una gente decrepita, incapace di un pensiero e di un atto che non nascano dal più sordido egoismo e dalla più spregevole pavidità. Birmingham è meno

dello Scaricalasino dei tempi umbertini. Questo impero britannico bisogna vederlo in cocci per conoscere da vicino le tre povertà con cui è impastato: la povertà politica, la povertà militare, la povertà morale.

Se era necessario un uomo per assisterlo nell'agonia nessuno meglio di Neville

Chamberlain

poteva

e si chiama Churchill.

essere quell'uomo.

In quanto

alle esequie

il necroforo

c'è già


parlamentare o dalle colonne del quotidiano, indispon: turno tuiti i partità Un giorno Lloyd George prer redini dello Stato. Quelli che ai augu no una volta al giorno di v gare nel Tamigi gli 0 dietro come pecorelle. La storia delle democrazie è piena di queste pittoresche contraddizioni. Winston Churchill è il più teatrale uomo politico che comparso sulla pubblica sesna del l'Impero britannico da almeno due secoli. Va aggiunto subito ch solo una guerra di questo gen totalitaria al punto di impegnare persino le pentole d l'intico inviolato focolare inglese poteva trascinare un uomo uni versalmente odiato e dis'stimat a capo del governo ed affidargli una così vasta e profonda esten sione di poteri da renderlo più potente del re, dei lords e dei C muni uniti insieme. Per la mer talità inglese, abituata a consid: re la pace non come la paren tesi delle guerre, ir un bene definitivo, una specie di pa radiso in terra, ciò che nuto e deve ancora avvenire è trionfo delle cose impossibili. Per le cose impossibili ci voglion uomini impossibili. La logica del la disperazione na che nel regno del pa rano non può essere che un pa po polo è ormai così rassegnato 1 suo destino che accetterebbi egualmente Amleto e pur di poter continuar gli occhi chiusi e a credere non soltanto il temporale pé ma che l'Inghilterra tornerà eassro quella che era al tempi della Regina Vittoria e di Edoardo VII Chu l’anti-Chamberlaîn eccellenza ssti due uom come le loro casate, non sono mai andati d'accordo, Il primo è la nobiltà che si democratizza secondo la borghesia che si n lita; licenziosità nel fondo m le di quello, rigorismo quacquer nel fondo morale di que Il litigio è soltanto di caratteri terno, una be c passa dal giornali della stess denza ai clubs, dai Comuni Camera del Lords

Ecco il grugno di Churchill sorridente e fe mineo bell'uficiale del 4» Ussari è rimasto solt or ette in mostra la orribile bocca

sdentata.

Churchill oratore, odiato stessi inglesi per la sua maledica ling

IL DILETTANTE

dagli

PAZZO:

CHURCHILL 1xsron Churchill ripete in questa gu nell'altra: l'outsider che nella eterna giost parlamentari arriva primo al traguardo fra la L'Inghilterra, che in tempi normali predilige g! nervoso equilibrato, i temperamenti mediocri, i caratteri flemmatici di e bmedita» tivi tipo Chamberlain, MacDonald, Hoare, Simon, ecc., in periodo

si butta perdutamente in braccio ai temerari prescindendo di loro seguito parlamentare. Avviene in fondo il rovescia ento del mocratico fondato sul mito e la meccanica d è più la maggioranza che c uomo, ma l'uomo terra oggi è governata da un parla mentare è privo di scrupoli, ha il coraggio c si illude e sa illudere. L'uomo che ci vuole, inso: Alla vigilia dell'altra guerra Lloyd George era «l’insop portabile trapassi senza logica dalle diagnosi Quella sua volubilità di pensiero, con quella mancanza di ritegno, più pessimistiche alle prognosi più ottimistiche, tribuna di prudenza e di misura nel rappresentare le proprie opinioni dalla


mare di ovatta, Entram-

bi

appartengono

alla

stessa

società

la quale

della

egli è una spepersonificazione sterlina di una

tutto

credito.

non può che vivere 0 morire tutta unita. Neville insegna la feroce tutela del patrimonio volta, tutta sostanza e Non

ha

mai impugnato un'arma, nemmeno una pistola Flobert; è quel

tipo di

inglese che vedeva problema

militare

il

del-

l'Impero, nei suoi compiti di difesa sui cin-

que

Oceani,

integral

mente risolto con i lau-

ti stipendi della Home Fleet; Winston è il discendente del grande Marlborough, — figura

veramente

eccezionale

nella storia britannici — un impasto di spirito di avventura e di pro-

digalità, un divoratore di patrimoni e di grassi stipendi. Nel suo sangue bollono i fermenti degli avventurieri di razza. La sua vita è un

tessuto di sbadataggini finanziarie che gli sa

ranno sempre perdonate. Ci sono gli ebrei che

pensano a questo, sicuri che

il denaro

prestato

ad un Churchill, magari a fondo perduto, è una buona operazione finanziaria. Educato nel collegio militare di Sandhurst

Winston entra nell'esercito all'età di venticinque anni, Di figura me-

dia, ma armoniosissima, con

un

viso da Adone

sempre atteggiato al sorriso, occhi azzurri vivacissimi e una bella cornice di capelli biondi sulla fronte spaziosa,

egli è salutiito dall'alta società londinese come il più bell'ufficiale del 4° Ussari. Partecipa a

tutte le guerre del suo

uandoilpazzo era Primo Lord dell'Am SR e 4 n manici hanno dato { primi dispiaceri alla « Home Fleet ». possono

mancare

miracoli

della

intorno

alla

mitragliatrice,

figura

di

un

inglese

implacabilmente

tili, finché riesce a raggiungerli, legarli alle zampe c costringerli a sfilare in gruppo

davanti al suo natante. Dal che si vede che il canotto di gomma non venzione dei tedeschi, Churchill ci aveva pensato molto tempo prima,

è una inPuò darsi

che in questi giorni speri di adottarlo per quelle grandi oche riottose che sono gli stukas, Un altro giorno il Cancelliere dello Scacchiere si sveglia muratore. Ha nel parco una piccola maestranza cui ha affidato l’incarico di costruire una specie di ridotta per

i vari bisogni della campagna. Impugna la cazzuola e si mette a tirar su muri insieme con gli operai. Ma è appena a metà di questa nobile fatica quando intervengono i sindacati, Churchill può mandare a picco un Gabinetto e magari la flotta, ma non può fare il muratore, Non è iscritto all'organizzazione di categoria ed è privo della tessera. La-

sci, dunque, la cazzuola che non è strumento per le sue mani ducali. Lo spirito stravagante dei Marlborough entra allora in azione. Winston ha il suo bravo paradosso a portata di mano. Lasciatelo fare, Pagherà i muratori perché a loro volta lo paghino come manovale, Se avrà un salario sarà certamente un operaio, Con

questa base giuridica gli tornerà facile presentare una domanda di regolare ammissio-

ne al sindacato muratori e vederla accolta. Senonché in quel caro paese, che fino a ierì l'umanità intera, schiava dei più stupidi e rancidi luoghi comuni, considerava come la patria dell'umorismo, nasce una specie di

sollevazione proletaria, di crisi politica, di cataclisma fra i partiti,

con adunanze, ordini

del giorno, articoli di giornali e pubblici comizi, Gli oratori sindacali tuonano contro l’intruso. Churchill è uomo di penna, di lingua (e che lingua!); non può quindi rubare il pane agli operai

con un atto di crumiraggio. La tempesta si fa così grossa, che a un

certo punto il sinedrio sindacale è costretto a intervenire. E poiché per quelle teste laburiste affrontare il problema nella sua sostanza è difficile, che cosa succede? Che la

domanda di Churchill viene respinta... per vizio di forma, Un segretario zelante ha tro-

vato che il documento manca... di due virgole. Il muratore d'eccezione è bocciato per errori di ortografia! Queste cose avvenivano nella felice Britannia di appena una dozzina di anni fa e riempivano di clamore le pagine della stampa mondiale. Erano i trastulli di un mondo sazio, che, pur amministrando tanta parte della terra, viveva in sé e per sé, ignaro dei grandi movimenti rivoluzionari, che ‘rescevano attorno e che, all'ora giusta, l'avreb-

bero rapidamente accerchiato e stretto sino alla soffocazione,

Nel dicembre del 1936 sull'Inghilterra sì abbatte la crisi costituzionale provocata dal matrimonio di Edoardo VIII con la venere newyorkese, intorno alla quale è mobilitato, con il doppio fine della propaganda e della speculazione, il giornalismo giudaico e. riudaizzante della terra. Tutti ai Comuni sono contro il Re, tranne uno: Churchill, Egli prende la parola e difende il Sovrano, La bizzarria regale è di suo gusto. Può andare contro corrente in buona compagnia, perciò attacca Baldwin con la virulenza che lo distingue quando possa fare della demagogia a buon mercato, Privo di ogni senso di autocritica non si accorge che gli eccessi della sua eloquenza acquistano il colore di un'autodifesa per gli scandali americani della sua famiglia. Il nome della mondanissima figlia

Sara, fuggita oltre oceano per sposere un attore, del figlio Randolph, che recatosi in America con l'incarico di persuadere la sorella a rientrare sotto il tetto paterno, non

solo fallisce allo scopo, ma cade fra le braccia di un'attrice, riempiendo di chiassi e pettegolezzi d'alcova la più sporca stampa americana, corrono sulle bocche di tutti. E, cosa triste, si ritorna sul nome di Lady Churchill, la madre americana di Winston, di cui rimane un disegno del Sargent, che può ben definirsi la più pura espressione dell'eleganza e della bellezza femminile anglo-sassone della seconda metà dell'ottocento.

In questi giorni si è vista una fotografia che rappresenta Churchill accanto al muro in

al', costruzione di una casamatta della famosa linea di difesa che prende il nome da lui e via,Nilo,dall'America sno accompagnato che nelle insensate speranze dei marescialli e dei generali più 0 meno silurati dovrebbe tempo, ,

al di

da quella curiosità e da quel prestigio che non eccezione come lui. A

Cuba è in missione presso le truppe spagnole; nelle campagne dell'India si esalta ai

gli darebbero fuoco, come si faceva con le streghe. Purtroppo debbono tollerarlo perché la legge famigliare in Inghilterra comanda. Un Churchill rimane sempre un Churchill, anche se ogni volta che apre bocca fa saltare le cristallerie. La natura teatrale dell'uomo si chiarisce attraverso gli episodi più stravaganti, Amico delle oche, per vedersele nuotare sotto gli occhi decide dì costruire tre laghetti nella sua proprietà di Kent. Non vi è arte più difficile che addomesticare gli animali domestici; le oche, poi, sono animali qualche volta stravaganti e, malgrado la tendenza a imbrancarsi, indisciplinati. Che cosa fa il bizzarro Winston? Pianta per qualche giorno il suo ufficio di Cancelliere dello Scacchiere e si costruisce un canotto di gomma. In una settimana lo strumento è fatto; ora bisogna impiegarlo. Spinte le oche in uno dei tre laghi con l’aiuto dei guardiani del parco, ingaggia battaglia coi candidi vola-

impiegata

per

la

prima

volta

spezzare l'onda procellosa dell'invasione tedesca. L'inquieto priore della confraternita anglicana impugna gli strumenti della sua arte di un giorno avendo l’aria di dire: e Vedete? Malgrado la bocciatura sindacale ora posso fare anche questo». Perché Churchill, nella sua impareggiabile modestia di ignorante enciclopedico crede fermamente di

saper far tutto nella vita. Non vi è arte né mestiere che egli non abbia tentato con la

contro intere folle inermi; nel Sudan fa parte del famoso 21° Reggimento Lancieri e a

certezza di eccellere. Soldato, operaio, letterato, oratore, colonialista, marinaio, aviatore,

Omdurman partecipa a quella carica di cavalleria, da cui, se non erriamo, è poi nato un film che ha fatto molta fortuna; finalmente fra il 1899 e il 1902 accorre a combattere contro i boeri e, caduto prigioniero; riesce a salvarsi con una fuga romanzesca. È questo l'episodio saliente della vita di Winston. Venendo meno agli obblighi della disciplina, con la disinvoltura del giovane di alto lignaggio che ha sempre in tasca il perdono del re, si mette a scrivere corrispondenze di guerra. Basta il racconto della fuga dal campo di concentramento sino alla base portoghese di Lorenzo Marquez a farlo toccare di un balzo il più alto vertice della notorietà. Combattente, cavaliere impetuoso, nel fiore della giovinezza, bello, un grande nome, l’aureola dell'eroismo sulla fronte, scrittore... Ce n'è abbastanza per scaldare i fianchi alle zitelle britanniche che già in quei tempi dirigono gran parte dell'opinione pubblica. Il successo inebria Winston, che decide di lasciare l'esercito e di dedicarsi alla vita politica. Il passo

mi ». È il motto del blasone paterno; lo fa suo. Si sente genio, figlio di genio e invece non è che il più capriccioso dei dilettanti, il più incosciente degli improvvisatori, il dannato costruttore di sgangherate illusioni. Mancava un numero alla sua cartella di megalomane. Glielo ha prestato Lord Halifax con l'invenzione della famosa crociata. Quarantadue milioni di Crocifissi sono stati preparati per gli inglesi condannati al massacro. Churchill con il Cristo sul petto è il diavolo che si fa frate, Ma egli si crede già più degno dell'arcivescovo di Westminster di rappresentare quella sciocca e piatta congrega di noiosi farisei e intriganti della Chiesa anglicana,

potrà anche aiutarlo a far sterline. Nella vita di un inglese questo sottinteso

sogna mai perderlo di vista,

non

bi-

Eccolo deputato ai Comuni. Nell’aula ben più sorda e grigia del piccolo parlamento giolittiano l’eloquenza non supera mai i toni dimessi di un pettegolezzo da club. Petsino i laburisti, osservati nei loro scanni, sembrano in pantofole da cerimonia regale e parrucca, La parola di Churchill risuona piuttosto secca e sgradevole. Grande ora-

tore, dicono; ma appunto per questo incomodo e ben presto antipatico a tutti. La sua matura si rivela profondamente dispettosa. In cgni atteggiamento salta fuori il paradosso sgangherato; ama la contraddizione per la contraddizione; nulla di sistematico nel

suo pensiero politico, ma soltanto vanità letteraria. I più pensano che averlo amico è un danno, ma averlo nemico è peggio, Conservatore parla come un laburista, liberale si inferocisce come il più intransigente dei tradizionalisti. C'è nella sua condotta un

che di femminilmente leggero e presuntuoso, che tradisce la sostanziale imprepara-

zione della sua mente. »Churchill è all'Ammiragliato nei cinque anni che precedono l'altra guerra. Un ufficiale di cavalleria — che da buon inglese non disprezza le cariche della cavalleria di

San Giorgio — a capo della più potente marina della terra è un caso tipico di quel

culto dell'incompetenza che caratterizza i regimi democratici in genere e quello britannico in specie. Come gli capiterà spesso, egli riuscirà a migliorare lo strumento, ma nell'impiegarlo sbaglierà. Sotto la sua direzione ‘infatti la flotta rinasce, ma corre il rischio di essere distrutta sotto le fortificazioni di Gallipoli.

La personalità politica di questo uomo si caratterizza in piena luce negli anni che

intercorrono fra le due guerre, In Parlamento è spesso solo come un cane rognoso. Si direbbe che la Camera dei Comuni voglia fargli scontare la colpa di essere figlio di colui che ha inventato l'« ostruzionismo +. Temperamento di ostruzionista, infatti,

è il suo. Baldwin prima Chamberlain poi se potessero lo ungerebbero col petrolio e

parlamentare, capopartito, ministro, stratega, tutto egli può, « Audace pilota agli estre-

Non vi è ritratto în cui il discendente dei Marlborough non lo sì veda sorridere cini-

camente con le labbra rilevate sulle gengive vuote. Da quando è incominciato l’unico assedio che l'Inghilterra ricordi egli trova che le cose vanno benissimo. La gioia gli scoppia dai pori; nel suo atteggiamento c'è un che di invertito e di satanico; si direbbe che la carneficina e la catastrofe siano i suoi elementi. In quella sua faccia di Mefistofele ingrassato c'è della voluttà sanguinaria. Forse il ricordo delle stragi in India e nel Sudan gli scalda le vene, Il dilettante pazzo è ansioso di provare lo strumento che sì è costruito: perciò interroga ogni notte il cielo fondo e con lo spirito contrariato si chiede

che cosa aspettano ancora i tedeschi per attaccare.

Churchill odia l’Italia con tutte le forze del suo istinto di feroce colonizzatore per il quale l'Africa incomincia già sulle rive della Manica. È uno dei pochi inglesi che non sia mai ricorso nei riguardi del nostro Paese a una di quelle ipocrite dichiarazioni di amore generico che una volta facevano credere agli italiani di avere amici fidati soltanto în Inghilterra. Come Lord dell'Ammiragliato ha visto la nostra potenza marinara crescere in pochi anni sino a vuotare di contenuto strategico il dominio navale inglese nel Mediterraneo, Ciò non può essere perdonato.

Se la Provvidenza doveva scegliere un uomo veramente adatto a portare l'Impero britannico a sepoltura fra lazzi carnevaleschi e risate di maschere tragiche migliore di

questo non lo poteva trovare. Egli ragiona lucido come certi personaggi di Shaw, quando si spingono all'estremo limite del paradosso, al di là del quale comincia il mondo

degli ossessionati e dei paranoici. È la droga forte per i palati stanchi, l'eccitante eroico

per le coscienze confuse e spaurite. Dicono che l'Inghilterra, tra fare e disfare di opere difensive, ordini e contrordini di marescialli e generali, sia diventata un colossale manicomio dove i matti freddi e raziocinanti hanno chiuso nelle cantine i medici e gli infermieri. Churchill conduce gli alienati. Le chiavi del manicomio sono nelle sue mani; e le getterà nel Tamigi piuttosto che aprire la porta alla saggezza.


Ecco Anthony Eden che conservando ancora un po' quella linea efebica che lo faceva ammirare già tra gli allievi del Collegio di Eton, si è disteso su un prato e assiste all zione dei franchi tiratori. Questa fotografia dà « coloro che vanno dicendo che Eden è a terra.

IL CAPITANO

DI GUARDIA

ALLA WESTMINSTER BANK:

E

DEN

politica estera di Sua Maestà Britannica Lou: che ha retto con eguale fortuna la nei dell'ignobile sanzionismo ed è le sorti della Lega delle Nazionifranchi giorni che dovrebbe impedire ni orta amministra quell'esercito di s'iniziavatiratori vita pubblica nel 1922 pretedeschi di sbarcare in Inghilterra, collegio diallaSpennymoor con il t o di nel sentandosi senza successo alle elezioniinglese nave quel «capitano »fa pensare ed una come «Capitano Eden ». Trattandosi di un è un inglese di terra ferma, Sull'oceano, Pur avendo molto viaggiato cheAnthony Cui dalla seconda metà dell'Ottocento Mi cui politici la maggior parte degli uomini parlamentare-ereditario vidono il governo di quella repubblica oligarchica a fondo è ridotto l'impero britannico prima di morire gedato dall'esercito dopo avere onoreNel 1922 il capitano Eden si era appena con

dove venga,

che cosa pensi e faccia,

perché dopo averlo lasciato tanti anni nella po-

litica estera che ha preparato l'attuale situazione, ora continuino ad affidargli un compito — quello di ministro della guerra — che metterebbe in gravi pensieri anche il Duca di Wellington. f un'grande « tennista »,Ma chi, oltre Manica, non lo è? Negli anni più neri della disoccupazione, quando | quartieri popolari di Londra offrivano ai rari turisti meridionali lo spettacolo naustabondo della miseria che disumanizza le creature nella più spaventosa promiscuità dei sessi, delle parentele, dei rapporti fisici ed affettivi, i «senzalavoro » o andavano con la lenza sulle rive del Tamigi in cerca della trota quotidiana, 0 invadevano i campi pubblici con la racchetta in pugno. Nei giardini dei cantieri navali dove l'impero ricostruisce febbrilmente la sua flotta, con la speranza di pareggiare i conti degli anni perduti, ogni operaio specializzato è un buon «tennista »almeno quanto /l ministro degli Esteri: alla stessa guisa che ogni parroco

anglicano

è buon

pescatore

di trote

quanto

Chamberlain.

Anthony ha studiato nella scuola di Eton, Ci sono almeno mille giovani inglesi

all'anno | quali escono da quella

scuola con una

investitura

che appartiene più al

risco

nei

lacché

per

problema del costume — fondamentale per la mentalità inglese — che all'essenza dello spirito. Come allievo di Eton e di Christ Church egli si è assicurato ll diritto di trovare nella vita tutte le porte aperte, tutte le possibilità del successo mondano e la carta non disprezzabile di un grande matrimonio. Ma la politica non va in collegio. La sua sede è quasi sempre in piazza, anche quando si mostri tra | quintoni di stucco e oro di una tradizione che, malgrado i fumi di una ideologia democratica, universalistica, umanitaria ecc., tiene il mondo nettamente diviso in classi ed esaula sua

passione

democratica

rari

casi

dei

che

la virtù

del

loro

ingegno e la forza delle lor» aderenze elettorali vengono qualche volta promossi al: l'onore dello spadino e della viscontea, Il massimo della carriera come allievo di Eton e di Christ Church il capitano Eden lo ha raggiunto nel 1423, non quando è entrato alla Camera dei Comuni, ma quando ha sposato la figlia del ricco banchiere Becket; ricco, ma non ebreo. Una rarità! In Inchilterra il banchiere, ariano o giudeo che sia, appartiene al piatto dove la nobiltà risolve anche moralmente fl suo problema assistenziale. La società gli accorda fl diritto di nobilitarsi soogliandosi, C'è in questo qualche cosa dell'istinto ancestrale della vecchia

Inghilterra formatasi

appunto con le spogliazioni

e gli arrem-

bagri. Se nonché gli spogliati non sempre si rassegnano al loro destino: spesso reagiscono passando dalla condizione di sottoposti a quella di determinanti, Un banchiere inglese conta più di un Lord: di solito è più intelligente. Il banchiere poi dispone dei giornali,

di tutti | giornali senza distinzione di partiti.

gioco è fatto!

La Westminster Bank — passata in eredità alla signora Eden per la morte del

padre — è uno degli organismi

finanziari

più importanti

e più influenti della vita

inglese. Eccoci inopinatamente arrivati alla pagina più importante della biografia di Anthony: essa contiene il segreto della sua vera potenza. In Inghilterra le banche hanno resistito al ciclone antiborghese che nei dieci anni « military cross». Rimane gu Îdagnato essersi ed Reali Fucilieri nei precedenti questa guerra ha travolto e rinnovato almeno cinque volte la plutocrazia servito volmente lo di maggiore preferisse presentarsi grad il raggiunto egli avendo perché internazionale. Per quanto le parentele fra la City e Wall-Street siano evidenti e un mistero cagare gen il programina o democratica malgrado Predilezione capitano. semplice come strettissime, non vi è dubbio che quella meglio di questa ha saputo passare quasi agli elettori è una parola media che piace a_NNI conservatore? Estetismo demagogico? « Captain»comando, di avvent a conimonde è incolume sotto i paurosi archi mobili delle trombe marine che hanno devastato la ficonti- nanza del mondo, La spiegazione dé successo è chiara: in Inghilterra tutto è al gli inglesi. Suona bene all'orecchio; paria diche malgrado la ferocia del tempi servizio di una società, la cui configurazione tipica è nel compromesso, anzi nelun grado che non invecchia. Per al uomini briggin ic proprio del cura hanno e giorno l'alleanza fra il blasone e la sigla bancaria. Nel crepuscolo dell'impero i coniugi Eden nuano a farsi la barba due volte momento in cui il dott Faust vorm simboleggiano in modo veramente stupendo questa alleanza. L'economia sole, per donne, quel grado fa pensare al «arrèstati.. » i vita il famoso: l'eleginte possente che sia, non resiste alle crisi di un paese che non abbia i contrappesi della ci infetti, dopo, anno Un fortunato. tradizione, la divisione delle responsabilità pubbliche fra caste di diverse origini e di panni primo passo non risultò diversi interessi. Una grande storia è sempre un freno ed uno scudo. vi DI Pisntata nel cuore della City la Westminster Bank può considerarsi cotne una iù sicuro collegio di Warwick-) rat potranno aloggiario. ui dei Comuni; soltanto i tedeschida colli grande sacrestia sotto la cui volta il plutocrate mitiga la nausea per eccesso di ricriti Taporetutizia alla Comia singolare uomo politico chezza sognando il manto d'ermellino e la giarrettiera, e il visconte, per un ritorno notcietà la) Considerando la vita di questo igrado che. conclusione d'istinto primigenio o per necessità di bilancio familiare, dà prova di modernità, di orfana glese si finisce con l'arrivare alla seguente ca Parla € propria biografia. egli non è riuscito a crearsi una vera per

molti anni le prime pagine veli coma N tlamente facile. Il suo nomevoltaoccupò al giorno. Più difficile è, Invece, internazionale almeno

una

spirito democratico e accetta d'imborghesirsi servendosi del denaro altrui per i pro-

pri bisogni e per le proprie ambizioni.


218

comprendono i rischi, se non la certezza, di una guerra. Non si può ingaggiare un'azione di questa

Ameony Eden ha presto raggiunto quel seggio che oggi gli trema sotto lo snello corpo. Cosa farà Eden quando gli eventi in corso si saranno compiuti? Egli è m ottimo tennista (qui lo si vede sui campi coperti della Società delle Nazioni dove non seppe cogliere palle al balso) © potri esibirsi in tornei internazionali meno difficili di quelli politici. Ma, e'è da giurarei: anche in avvenire la sua fama glitroppe verrà dai suoi « rovesci »

Dalla banca alla Camera dei Comuni alla Camera dei Lords, agli organi più diffusi e più accreditati della grande stampa, ai clubs, alle segreterie dei partiti politici, ai comitati direttivi delle con fraternite religiose, umanitarie, ecc., il passo è assai breve. È noto come a un certo punto la crisi dinastica determinata da sino al un re che mostrava di amare la libertà e la democrazia

radosso, fosse diventata una grossa questione di sterline, L'id lisno inglese non esclude mai il praticismo delle soluzioni economiche. Eden, banchiere nascosto, è il vero gener Sua Maestà Britannica. Le munizioni e i cannoni li amministra lui

Questo anglosassone sottile e flessibile come una lady ha l'anima gobba come un ebreo di Caifa. Non ci sarebbe da meravigliarsi se dietro le sue spalle, sapientemente squadrate dal sarto, qualcuno, pensando alla vittoria di cui ora tutti cianciano in Inghilterra e a cui nessuno crede, ponesse il quesito tipicamente inglese: « Quanto costa? ».

L'anima mercantile britannica si rivela nel processo di formazione dell'impero, troppo spesso, e a sproposito, paragonato a quello romano. Infatti mentre i fattori politici, culturali, giuridici, sono alla base della espansione e al sommo della spada romana, c l'Impero di Augusto non sarebbe esistito senza il formidabile motore della volontà di potenza, il genio strategico dei capitani, la disciplina eroica delle milizie; l'Impero britannico invece, può considerarsi, almeno per buona parte della sua storia, come un prodotto del naturale evolversi di una nazione favorita dalla sua posizione geografica, un premio acquistato senza troppi sacrifici, una conquista di élites i cui fini sono da ricercarsi prevalent mente nel campo economico. Ciò spiega il deserto della civiltà inglese nel mondo malgrado la vastità dei dominî posseduti e sfruttati a fini esclusivi di benessere, Dove Roma è passata i segni della sua civiltà hanno sfidato e continueranno a sfidare i secoli. Il diritto romano ha servito a tutti i popoli; mentre il diritto inglese serve appena agli inglesi.

La celebrità di Eden in Italia coincide con la politica brutale delle sanzioni, liti fede di nascita porta la data di Ginevra per falso în atto pubblico. Tutti sanno che il Foreign Office p:ò vantare il miracolo della «paternità certa» di quella po ica. Fra l'uomo, il suo organo e la sua opera esiste una rassomiglianza impressio= nante che può sintetizzarsi così: calcolo e ignoranza, ingenuità e simulazione,

prepotenza

e

incertezza,

violenza

e

pavidità.

Ma

quando la politica di un grande Stato e l'indirizzo di una non meno grande storia si mettono per questi viottoli il nome di un uomo non basta a definirli. La fantasia popolare tende sempre a mettere le situazioni, belle © brutte che siano, sulle spalle di un protagonista, ma il più delle volte è vero il contrario. Chiamare la crisi inglese, anzi la decadenza, col nome di Eden o di Chamberlain, o di Churchill, o di Duff Cooper significa attribuire ad un uomo più colpe e più mancate possibilità di merito di quanto una serena valutazione della sua personalità giustifichi.

del mondo; e anche i più accomodanti. Altra cosa, invece, averli în prima linea, al proprio fianco... Anthony ha fatto la guerra all'inglese:

il suo

dovere,

senza

per-

sonalità, Ma politicamente egli è un prodotto tipico del dopoguerra Le manifestazioni più caratteristiche del suo spirito (dire, ma non anto; tenere la minaccia sempre nel generico; ostentare la calma

€ il sorriso con l'anima verde; girare sempre intorno agli ostacoli pur volendo mente, ecc.)

far credere di essere capace di affrontarli direttasono manifestazioni di uno spirito invecchiato anzi-

tempo, alla stessa guisa che gli accessi di cattivo circolo di Churchill, sono ormai quelle di un adolescente riottoso che non abbia ancora acquistato il senso della misura e della responsabilità È chiaro che se la crisi britannica nel mondo ha incominciato a svilupparsi con moto uniformemente accelerato nei tragici giorni delle sanzioni, non per questo può dirsi che prima non esistesse.

Qualcuno afferma che se Eden fosse stato sulle rive di un certo lago italiano invece del già decrepito MacDonald e del giurista quacquero Simon, le cose dell'Europa avrebbero preso un altro indirizzo. Eden si sarebbe incontrato per la prima volta con Mus-

solini e dalla prestigiosa conoscenza sarebbe partito con impressioni più vere e più oneste di quelle ricevute più tardi. Questo modo di fare la storia stride con la tragicità dell'ora. & ben vero che qualche volta i piccoli fatti sono le misteriose chiavi di volta delle grandi cause; ma la storia, quando sia vera storia e non semplice aneddotica di sapore giornalistico, va per la strada maestra indipendentemente dal naso di Cleopatra o dal tempo che fa sulle acque di un lago. Se vogliamo essere obiettivi dobbiamo riconoscere che ben più di Samuel Hoare, il capitano Eden ha avuto il diritto di interpretare l'anima, gli sdegni, gli amori, le illusioni e le delusioni dell'Inghilterra verso l'Italia durante l'epopea afri-

cana, come nessuno è oggi più degno di lui di personificare la classe dirigente inglese che spinge la monarchia nell'abisso, l'impero alla catastrofe, il popolo al massacro e alla fame. A Eden appartiene la gloria di quel capolavoro ginevrino che è stata lapolitica delle sanzioni, Mai come nel 1936 si era presentata

all'Inghilterra maturità

a

un'occasione tanto propizia per provare

prendere

in

mano

le redini

del

mondo.

la propria

Ma

l'inglese

malgrado l'Impero manca di senso universalistico, Ci volevano le sanzioni per raggiungere la impressionante prova della decadenza in atto del prestigio inglese nel mondo. La responsabilità storica di questo processo di accertamento è tutta del capitano Eden In uno seritto dettato tre anni fa, ma rimasto inedito per l'incalzare degli avvenimenti

scrivevo:

« Tre fatti principali sono ormai

chiari nella «vita dell'Impero britannico: a) i Dominions sono ancora attaccati a Londra come le terre romanizzate nel pieno della

decadenza imperiale dopo la meteora costantiniana; l'ascendente dinastico risulta puramente coreografico; le tendenze centrifughe degli stati associati si accentuano di giorno in giorno; la forza d'inerzia, puramente passiva, ha preso il posto della forza attiva di gravità che teneva

strettamente

legati

i Dominions

alla politica

della

metro-

È chiaro che il processo di involuzione del mondo inglese è en- poli: Londra non è più una capitale, ma soltanto un mercato; se trato nella sua fase accelerata già durante l'altra guerra quando toglie il fatto economico tutto il resto non lega più o lega male: si è visto il più vasto impero della terra nella incapacità di le- b) il Mediterraneo come base di influenza e di dominio e come chiagare il suo nome non dico a una vittoria, ma a un fatto bellico di ve dei tre vecchi continenti è stato neutralizzato dall'Italia e già qualche rinomanza, Si pensi ciò che si vuole della guerra, ma il i rivieraschi considerano gli inglesi «undesirables»; c) il prestigio dettato della storia è chiaro: solo la gloria militare collauda la inglese è crollato per sempre nell'Oceano Pacifico; il dragone nero potenza dei popoli. Scomparso Lord Kitchener nel gorgo di un si- volteggia indomito sulla stretta di Singapore; la muraglia cinese luro tedesco prima ancora che potesse dar prova della sua capacità costruita per impedire l'assalto dell'Occidente verso l'Oriente è strategica, l'Impero britannico, che aveva in gioco tutti i suoi presa a rovescio; la minaccia giapponese avanza col passo di un interessi, divenne una specie di vasta organizzazione logistica, una esercito fiabesco verso le frontiere dell'India inglese e dell'Indocina inesauribile base di rifornimenti, un formidabile organo senza francese; il crepuscolo della razza blanca nell'Estremo Oriente prevolontà propria, legato al carro dello Stato Maggiore francese. cipita nell'oscuro vortice della notte». Lloyd George, — l'unico uomo politico emerso dalla mediocrazia «Di questa situazione Eden è uno dei principali responsabili, degli ambienti: britannici — giudicato alla serena luce della cri- forse il maggiore. Egli è la giovinezza che tradisce sé stessa. Chiatica storica appare una specie di caricatura di Clemenceau; i ma- mato a rispondere della sua politica in mezzo a questo cataclisma rescialli, i generali inglesi hanno l’aria di ufficiali superiori di com- che sta cambiando la faccia del mondo egli ha dato un classico plemento presi a scuola da Joffre, da Foch, da Pétain, ecc. L'eseresempio di « collera fredda » ragionando con la distinzione fisolofica cito inglese nasce, cresce, si sviluppa e conclude la sua azione di un vecchio cui la troppa saggezza abbia inaridito il sentimenquinquennale come un mastodontico servizio d'intendenza. Avere to: «Ci sono due specie di sanzioni: le sanzioni inefficaci che gli inglesi nelle retrovie è una gioia; sono i più forniti vivandieri non valgono la pena di essere prese e le sanzioni efficaci che

forza

in

Estremo

Oriente

vio

signore

francese

se»

per uno studio su un poeta

a

meno d'essere certi di avere forze superiori per sostenere questa politica». «In altri termini: si può andare in Estremo Oriente come testimoni oculari per vedere ciò che succede non per agire, giacché dopo l'esperienza nel Mediterra neo ai tempi della Home Fleet bloccata nei porti di Alessandria e di Caifa non c'è più da farsi illusioni. Fra il dire e il fare c'è di mezzo il mare; quel mare che ha cessato di essere una esclusività inglese non per gli errori di Anthony, ma per il nuovo indirizzo che la storia del mondo ha preso. Il signor Attlee può sbraitare e minacciare quanto vuole. Ieri l'Italia, oggi il Giappone, domani la Germania, sono andate e andranno diritte agli obiettivi che si sono prefissi perché la loro ora è suonata e, quello che più conta, hanno trovato uomini capaci di condurle alla vittoria». «Certo il capitano Eden vive un dramma politico superiore non dico alle sue forze, ma al senso di comprensione di cui possa di sporre anche un inglese di mente acuta. Per convincersi di ciò basta abbracciare con un colpo d'occhio la situazione generale dell'Inghilterra nel mondo, dimenticando per un momento il luogo comune nel quale siamo cresciuti sulla strapotenza britannica, sul genio politico degli inglesi, sull: loro insuperabile abilità di dominatori, sulle loro sterminate ricchezze pubbliche e private, sulla loro scaltrezza e sulla loro tenacia. La storia perdona molte cose ai popoli tranne la costanza nella stupidità. «Il signor Attlee vorrebbe le sanzioni; Eden, più intelligente di lui, non le vuole. Anche Monsieur de la Palisse ragionerebbe come il ministro inglese degli esteri; ma Monsieur de la Palisse era un sapieno

di ot-

timismo mentre Anthony incarna il « tragico inespresso » del temperamento inglese, quell’abissale incertezza e irresolutezza che è sempre fra le pieghe delle anime shakespeariane. Giovane precoce a scuola (sì ricorda il suo bacce lierato con «onori di prima clas-

persiano) vecchio precoce in politica egli però rimane la migliore speranza e la più viva risorsa di una società che soffre di gotta e di senilità. «A Eden si debbono, in seno al Gabinetto inglese, i più caldi richiami alla necessità di dare all'impero una flotta nuova, gigantesca, e un esercito ringiovanito. I panegiristi dicono che la sua prudenza è frutto dell'attesa. Egli sentirebbe il dramma degli oceani che si allontanano dall'impero, e la tragicommedia della metropoli che si ingorga ogni giorno più nella gioia di vivere e di godere le ricchezze accumulate nei secoli Perciò accarezzerebbe nella sua vecchia giberna di fuciliere il bastone di maresciallo», Il bastone di maresciallo è ve nuto. Ma Eden, contrariamente alle previsioni, invece di salire alla luce è entrato nell'ombra. La guerrà è un tremendo banco di prova La voce di Anthony ha dimesso la petulanza dei giorni feliei in riva al Lemano. Fatti grossi maturano La ruota della Storia è in movimento e il.suo fragore spegne i suoni falsi. Al momento dello sbarco tedesco il ministro della guerra britannico sarà al suo vero posto: nel più profondo cunicolo della Westminster Bank, quello è di acciaio di una volta e terrà duro più dei sacchi a terra collocati a rinforzo del suo traballante dicastero dove Marte ha ai piedi le ali di Mercurio. RINO ALESSI


GLI

INGLESI

E

I BOERI

Le* Settimana prime fasineradella», iguerra nel Sud-Ajrica furono disastrose per l'Inghilterra tanto che in soll sette giorni, definiti a Londra la boeri costrinsero le truppe inglesi a gloriose ritirate strategiche incui sin d'allora si rivelarono macetre. A Colenso caddero fra l'altro in mano dei boeri una intera batteria € numerosi carri ferroviari com persi d'artiglieria

Jer, presidente della repubblica e capo truppe del Transnaal. - Botto: il gew boe. Botha, che a Colenso x se gli im

Prima di arrivare all'occupazione di Pretoria gli inglesi conobbero dure e umilianti batoste. Ecco una, Roberta, - Sotto: passaggio di artigli


î : I

zione logica ed equa con la guerra europea, che finiva con l'espellere i Turchi da

Gerusalemme

LA CUSTODIA DEL SANTO SEPOLCRO ELE PROFANAZIONI ANGLO-GIUDAICHE

(cosiddetto Accordo Sykes-Picot) del maggio 1916 e nel

più cocente e amara quando si venne a conoscenza delle caratteristiche che assumeva

il mandato

palestinese, sulla base dell'art. 95 del trattato di Sèvres. Tali

caratteri-

stiche trovarono la loro formulazione nel progetto di statuto del mandato pubblicato dalla Gran Bretagna nel febbraio del 1921, Secondo tale progetto la Gran Bretagna si assumeva in pieno l'obbligo di attuare quella dichiarazione di Balfour del 2 novembre 1917, con la quale l'Inghilterra si impegnava a favorire la costituzione in Palestina di un focolare nazionale ebraico, secondo le idee del sionismo, il quale si riprometteva di costituire in Palestina un vero e proprio stato ebraico. Con ciò si

veniva a dare una smentita a quella che era stata sempre

la credenza

dei cristiani, che Gerusalemme,

dove il Figlio di Dio

la Città Santa per eccellenzr,

universale

aveva, attraverso il supplizio della Croce, realizzato la salvezza degli uomini, non

sarebbe stata mai altro che il centro ideale della devozione e della pietà cattolica, Con lo statuto del mandato del 1921 l'Inghilterra, assumendosi l'obbligo di tradurre

in atto la dichiarazione di Balfour, affermava in pari tempo il suo esclusivo diritto

un voto alla Maestà del Re Imperatore,

affinché nel momento in cui saranno rivedute le arbitrarie situazioni create

venga

Palesti

s'era stabilito di creare una amministrazione internazionale per la Terra Santa; ma alla fine della guerra il progetto fu abbandonato e la Palestina venne sottoposta al controllo esclusivo dell'Inghilterra, che l'ebbe assegnata a titolo di mandato. Fu questa una grande delusione per il mondo cattolico. E la delusione si fece ancor

di ingerenza

1 RECENTE l'Episcopato italiano rivolgeva

e dalla

Nell'accordo anglo-francese

successivo Accordo franco-anglo-italiano di San Giovanni di Moriana dell'aprile 1917,

a Versailles, non escluse quelle che si riferiscono ai « mandati», l'annosa questione dei Luoghi Santi e, in primo luogo, quella del Santo Sepolcro, risolta secondo l'antico desiderio della coscienza cattolica universale. Perché,

nella generale restaurazione della giustizia, anche i fedeli non dovrebbero essere esauditi?

nei Luoghi

Santi,

sostituendosi,

così, a tutte

le potenze

interessate

al

delicatissimo problema e nessun conto facendo dei desideri più che legittimi della Santa Sede. L'affermazione di tale diritto di ingerenza britannica appariva tanto più malamente significativo in quanto esso veniva completamente escluso «per i santuari pu-

ramente musulmani ».

La cristianità cattolica veniva, così, grossolanamente posposta agli interessi dell'Islam.

Di fronte ad una situazione così poco riguardosa e così piena di rischi, il Ponte-

fice Benedetto XV affrontava nettamente la questione nella allocuzione pronunciata

nel Concistoro segreto del 13 giugno 1921, mettendo in rilievo il trattamento d'’inferio-

La questione dei Luoghi Santi e della custodia del Santo Sepolcro ha origini antiche. Essa ci porta a rievocare una delle più commoventi vicende della nostra religione,

rità che sì faceva in Palestina alla Chiesa cattolica, sia di fronte agli ebrei, sia di fronte ai greci ortodossi. Un anno dopo, prima che il Consiglio della Società delle Nazioni fosse convocato per l'approvazione del testo del mandato palestinese preparato dall'Inghilterra, la Santa Sede ritornava sull'argomento, indirizzando in data 4 giugno 1922 un promemoria al Consiglio stesso, insistendo sui diversi punti già

ficati dalla presenza e dai patimenti del Salvatore, Era l'anno 327. Giunta a Gerusalemme, essa si portò al Monte Calvario, su cui sorgeva già un tempio di Venere, ed ivi con la guida di un erudito cristiano che aveva raccolto religiosamente e conservato tutte le tradizioni riguardanti quel sito, fece fare degli scavi. Ed ecco comparire tre croci, ed anche il cartello di quella del Salvatore, ma staccato dal tronco. Non sarebbe stato facile quindi il discernere la vecchia croce da quella dei due ladroni, se i miracoli operati da una delle tre croci non fossero stati la testimonianza inappellabile che quella era stata il patibolo su cui aveva agonizzato e su cui era spirato il Figlio di Dio, Redentore del mondo. Lieta di tanto successo, Sant'Elena faceva subito edificare una chiesa nel sacro luogo, deponendovi la porzione principale della vera croce, trasportando il rima-

Anche il Governo italiano si occupò della questione. Il rappresentante dell'Italia nel Consiglio della Società delle Nazioni fece al progetto britannico le sue più ampie

L'Imperatrice Elena, la pia madre dell'imperatore Costantino, negli estremi anni della sua vita, quando già da circa un quinquennio l'Impero romano era stato trasformato în cristiano, mossa da ardente pietà, volle recarsi a visitare i luoghi santi-

nente a Costantinopoli. Li Costantino ne incluse un frammento in una propria statua

e un altro frammento lo spedì a Roma, dove la chiesa di Santa Croce fu appositamente innalzata per accoglierlo, Una festa annuale fu istituita a commemorazione dell'insigne scoperta. La vera Croce diventava, oramai, il palladio dell'Impero, e il tempio che la raccoglieva, divenne per tutta la società cristiana disseminata nel mondo mèta di devoti pellegri-

naggi e oggetto di ferventissima devozione,

È da quel lontano 327 che Gerusalemme e i suoi Luoghi. Santi, hanno assunto nella pietà cristiana universale un posto così eminente. Di volta in volta, le sorti del Santo Sepolcro e dei monumenti sacri innalzati a segnacolo della devozione cattolica, hanno suscitato nella coscienza di tutti i fedeli echi profondi, — Oggi stesso — e lo prova

l'appello con cui l'Episcopato italiano si è indirizzato al Re Imperatore perché le contingenze storiche siano saviamente utilizzate per la restituzione del Santo Sepolero alla sua legittima tutela, che è quella dell'Italia — il problema dei Luoghi Santi è problema di calda e urgente attualità. Cominciarono i cristiani a trepidare, per le sorti dei luoghi in cui il Cristo realizzò la salvezza del mondo, quando agli inizî del secolo settimo i Persiani di Cosroe II si avvicinarono alla città santa. Purtroppo gl'’infedeli catturarono la città e ne trassero

prospettati nella allocuzione pontificia dell'anno prima.

riserve,

Ma la volontà dell'Inghilterra prevalse in definitiva senza ostacoli e senza limitazioni. La Francia non si oppose nemmeno in maniera platonica e la ragione ne era ben chiara, Alla approvazione del testo del mandato inglese sulla Palestina era strettamente legata l'approvazione del testo del mandato francese sulla Siria. Così l'Inghilterra, Potenza extracattolica, ha potuto fare in Palestina e a Gerusalemme quel che ha voluto. Si può immaginare con quali gravose e amare conseguenze per la coscienza cattolica. Già prima che il disegno del mandato fosse presentato al Consiglio della Società

delle Nazioni, l'Inghilterra aveva mostrato la sua acquiescenza e il suo consenso

agli elementi

anticattolici

opponendosi,

nel 1919, alla cessione

del Cenacolo,

che il

Sultano di Costantinopoli, in qualità di califfo, aveva legittimamente fatto in favore

del Re d'Italia, Non diversamente negli anni successivi. Non c'è stata questione tra greco-ortodossi e latino-cattolici a proposito dei Luoghi Santi in cui l'Inghilterra, in maniera più o meno aperta e palese, non abbia favorito gli scismatici, con grave danno degli in-

teressi cattolico-romani, Si comprende quindi perfettamente il voto dell'Episcopato

italiano, Sono sette secoli che i francescani italiani, affrontando peripezie di ogni genere, vigilano sui luoghi che videro il compimento della umana redenzione. Sia finalmente ridata intiera, senza insidie grossolane e assurde rivalità, questa tutela a chi ha il

diritto di esercitarla, senza acquiescenza a poteri eterodossi e senza accettazione di profanazioni, che suonano a Gerusalemme come uno sfacciato dileggio a quello che la coscienza cristiana ha di più sacro e di più venerando,

SPECTATOR

via il santo Segno della croce.

L'imperatore bizantino Eraclio corse alla riscossa, ma furono necessari quattordici anni di una campagna dura e insidiosa, perché egli potesse ritogliere al successore di Cosroe, Siroe, la croce manomessa, per riportarla trionfalmente al luogo dove l'aveva ritrovata Sant'Elena a Gerusalemme. Ma si avvicinava, ormai, l'uragano islamico. Nel 637 i Saraceni conquistarono Gerusalemme e da allora della vera Croce non si ebbe più notizia. Il califfo Omar, però, a parte questa dispersione della insignissima reliquia, non abusò della conquista

musulmana di Gerusalemme e permise ai cristiani, che vi accorrevano, di esercitare e di praticare liberamente il loro culto,

afitrti

LIL

Non fu sempre così. Agli inizî del secolo undecimo il Sultano d'Egitto Haken, principe di Babilonia, distrusse i Luoghi Santi e il Santo Sepolcro. Ma i templi profanati

e abbattuti furono sollecitamente, dalla generosa pietà .dei fedeli, ripristinati con lusso e con grandiosi

Le Crociate segnarono l'aspirazione entusiastica della cristianità occidentale a strappare agli infedeli i luoghi che furono testimoni del martirio di Cristo e il primo grande successo della Crociata fu precisamente la conquista di Gerusalemme e la costituzione del Regno cristiano colà. Nel 1187 le discordie dei baroni franchi installatisi in Oriente, permisero ai musulmani di Saladino di riconquistare la città santa, con tutte le sue venerande reliquie monumentali. Ma il mondo cristiano d'Occidente non mancò mai di sognare il ripristino dell'autorità cristiana sui luoghi consacrati dalla presenza e dalla motte del Salvatore. Il segno più cospicuo di questo interessamento costante della cristianità occidentale alle sorti della Palestina e della sua sacra capitale, Gerusalemme, fu l'istituzione, per opera personale di San Francesco, di una provincia francescana in Terra Santa, che verso il 1217 San Francesco stesso affidò alla sagacia e alla prudenza diplomatica di frate Elia da Cortona. Fu quella una data memoranda non solamente perché segnò l'inizio delle missioni cristiane,

sostituite

alle Crociate

armate,

tra gli infedeli,

ma

anche

perché

pose

le

fondamenta di un diritto italiano in Palestina, che nessuno avrebbe mai più dovuto disconoscere e che domani dovrà essere degnamente rivendicato e tutelato. Furono i nostri gloriosi francescani italiani, che affrontando mille pericoli e sostenendo mille angherie, preservarono dalla rovina i luoghi santi, assumendone la custodia e conservandoli alla religione e alla civiltà cristiana, Fino a tutto iîl secolo

decimoquinto essi ne rimasero gli esclusivi possessori e protettori e come tali furono

invariabilmente riconosciuti anche dai. greco-ortodossi. Fu soltanto dopo l'insediamento dei turchi a Gerusalemme nel 1517, che i Greci scismatici iniziarono, s'intende con l’incoraggiamento della Sublime Porta, la loro sottile e subdola lotta contro i francescani, non solamente accampando diritti alla

rappresentanza e alla protezione dei propri ‘correligionari, ma anche al possesso dei

Luoghi Santi e ad una loro permanente rappresentanza nel sacro recinto. Questa lotta tra le varie confessioni cristiane, condotta dagli scismatici con metodi letteralmente scandalosi, ai danni dei benemeriti francescani italiani, si è trascinata per secoli aprendo il varco ripetute volte a contese diplomatiche e anche belliche, di cui la guerra di Crimea fu l'episodio più grave. Il contrasto durato per secoli e che i turchi non si erano mai preoccupati di comporre, di cui, anzi, avevano sempre cercato di approfittare per i loro fini politici, parve dovesse arrivare ad una solu-

Il Santo Sepolcro a Gerusalemme, monumento della cristianità che le malefatte politiche dell'Inghilterra hanno sottratto alla tutela della Chiesa Cattolica. L’Episcopato italiano ha rivolto un voto al Re Imperatore perché nella nuova sistemazione anche la questione dei Luoghi Santi venga risolta secondo il voto di milioni di fedeli.

220


E

rt

#,

LA NOSTRA GUERRA COLONIALE E LE SUE CONSEGUENZE

PER L'INGHILTERRA

loro oppressori che, o col guanto di velluto o con la brutale violenza, li hanno aggioe sui confini orientali unco i cinquemila chilometri di frontiera dell'Impero quelle gati al carro dei loro esclusivi interessi. Ma tale sistema comincia alfine a non mostrarsi degli inglesi, handella Libia, le nostre truppe terrestri che combattono in misura sempre più superiorità più efficace come nel passato; le vittime cominciano e a sireagire loro la guerra, di mesi due quasi in ovunque, propagano da regione a redimostrato no ormai con le no- larga e violenta; i casi di ribellione si moltiplicano e si sono affermate, nel territorio avversario, in perfetta armonia sui più muniti e gione, da continente a continente e diventano veramente preoccupanti per l'Instre forze aeree che hanno portato la distruzione e lo scompiglio ghilterra. lontani obiettivi, nonché sulle formazioni aeree nemiche che si sono azzardate a solLa più rigorosa censura non ha impedito che trapelasse il grave dissidio sorto fra care i cieli del nostro territorio, l'alto comando britannico e quello egiziano circa l'impiego delle truppe in caso di Analogamente le nostre forze marittime hanno ormai tolto all'avversario, anche conflitto. Il «sapiente» progetto britannico stabiliva che le truppe indiane dovessero mari dei padronanza decantata sua la interessano, ci che negli scacchieri coloniali costituire la «prima schiera», quelle egiziane la «seconda» e quelle inglesi, natuquelle annoverano si terrestri suc nostri dei Fra le azioni che fissano le tappe mente, la « terza - Buramo, del saliente del Kenya e dì 2 gli egiziani non hanno sbboccato e hanno cercato — nella di Kassala - Gallabat - Kurmuk - Mojale continuato Ma, a quanto ser a scardinare il sistema costruito la; con tale ultima conquista abbiamo Rosso » misura loro consentita dall'oppressione armata dello straniero - di resistere ad ogni dagli inglesi a dominio della linea di comunicazione mondiale « Orlente-Mar richiesta di partecipazione alle operazioni di guerra. e viceversa, Incidenti, con morti e feriti, si sono verificati qua e là scorgono in esse un segno Tali azioni sono ben note alle popolazioni coloniali che attraverso Tali manifestazioni non sono certo prove di solidarietà fra egiziani ed inglesi; quelunghi periodi di degli inglesi i quali, sti ultimi infatti non sentendosi tranquilli alle spalle, hanno escogitato le famose « z0della inevitabile rovina del potere poste, ma non si sono mal dominio, hanno saputo bensi sfruttare le genti loro sottc ne di pericolo » che debbono emere agombrate dalle popolazioni per mettersi al sicuro fatti amare. attacchi degli... italiani. aperti da parecchi degli Ma le popolazioni sanno ormai benissimo che gli italiani non sono usi a dirigere i La riconquista di Kassala ha chiuso dei conti che eranoterrerimasti già consacrate da sanpropri mezzi di offesa contro di esse ma soltanto sugli obiettivi militari. decenni e ha riportato i nostri superbi battaglioni sulle vantaggio dell'Inghilterra. Perciò lì gioco inglese è perfettamente svelato e conferma una volta di più che i gue italiano che fu versato purtroppo a rischio, la minima fatica e il massimo tornabritannici non si sentono assolutamente sicuri dei sedici milioni di egiziani, dei quali Norma dei domifiatori inglesi: il mimmo ne altruistica ed umanitaria, ad ogni sento continuano a calpestare, mancando agli impegni solennemente assunti, le prerogaticonto passando sopra a qualsiasi considerazio degli altri popoli vitali, più anche bisogni, i disprezzo assoluto in ve di popolo libero e indipendente! Si ieaità è tenendo gli inglesi nella loro azione di afrutNel Sudan angio-egiziano — eufemismo che ha significato sino ad ora Sudan inTale linea di condotta, che ha sempre guidato nei riguardi dei paesi più vicini alleperònostreha glese — numerose ribellioni si sono verificate nelle provincie del Kordofan e del Nilo tamento coloniale, si è riaffermata anche condotta dell'attuale guerra. Se essamaestri Bianco e sono state ferocemente represse con le armi terre africane e si è ribaditache nella nel presunzione, troppa con ritengono, si Come risultato si è avuta l'uccisione di numerosi sudanesi i quali erano soltanto rei dato sinora agli inglesi — coloniali — immeritate fortune, essa stessa ha anche tomando di popoli e di truppe loro rovina. creato le cause principali della sintomi Ciò risulta del resto da molti crepe diche unmostrano popolo nel loro insieme le miserevoli condannato ormai a discendere dal posto che occupa per ingiustamente nella scala dei valori delledi nazioni, popoli giocedere il passo alle aspirazionida vitali alti ideali di giusti vani e più degni perché mossi zia e da una più elevata ed umana concezione della vita. richieMentre in ogni operazione di guerra ove si sempre dano privazioni, fatiche e pericoli, noi siamo popolazioni colenlali l'ein testa, e diamo alle nostre innanzi sudditi propri i spingono inglesi sempio, gli a buon mercato e che considerano semplici strumenti, senza preoccupa» facilmente sostituibili, da impiegare britannico. zioni né rimpianti a vantaggio dell'Impero il comanprendere a Quando poi debbono decidersi di ridisdegnano non do diretto delle loro colonne, esempio per quali correre agli inganni più meschini, per sorprenquello di inalberare la bandiera èitaliana accaduto recentedere

le nostre

pattuglie

come

mente nella zona di Tessenei. di sangue che Così si spiega il maggiore contributo in colonia, contri» danno le nostre truppe nazionali non buto che il Duce, con la solita lealtà Fascista, di manca mai di rendere, allo scadere di ogni mese, pubblica ragione. coloniali militari nostri i e ni popolazio Le nostre vogliamo tenere alto il sanno perciò che noi, mentre senza per altro umiliare nostro prestigio di razza —genti a noi soggette — n° come fanno gli inglesi le la prerogativ a diguidarle tendiamo altresì riserbarci e di precederle sempre là nei momenti più difficili e si debba versare generoso dove esista un pericolocomune. pi ci sangue per la causa invect sono I popoli sottoposti al giogo britannico

costretti a sacrificarsi in pace ed in

guerra per |

stanno scolgendo pg corni contro la Somalia britannica pertecipano anche { nostri AU vittoriose azioni che èni fedeli come sempre: eòco uomini di un reparto durante il rifornimento di munizioni. orione Sman


an” SOMALIA

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ra per la conquista della Somalia Britannica, ma già su Zeila, su Hargeisa, Adueina e Adadieh {i tricolore italiano. La nostra azione continua vigorosa, implacabile per l'occupazione di Berbera e tutti comprendono come la minsecia per Aden e per la «via imperiale britannica » di. venga ogni giorno più seria. Le sibilie inglesi che prevedevano un ritorno di Atlè Selassiè sul trono etiopico restituitogli dalle Gran Bretagna, hanno ancora una volta sbagliato il pronostico.


di non volersi arruolare nelle forma-

zioni armate inglesi!

Le popolazioni sono assai scontente di questi reclutamenti forzati che le privano degli uomini più validi, strappandoli all'agricoltura e ai com-

merci — ormai gravati d'altra parte

da tasse e restrizioni veramente soffocanti — per inviarli a combattere, con scarse probabilità di ritorno, per, una causa non propria e contro le forze di un governo — l'italiano — che ha saputo cattivarsi le loro sim-

patie soprattutto per la sua onesta dirittura politica e l'alto senso di umanità, Nel Kenya

indigene continue che

cova

fra le popolazioni

altro malcontento per le requisizioni di bestiame

viene

pagato

dal

governo

con

somme irrisorie, per l’appl.cazione di nuove tasse e per gli arruolamenti imposti con la forza.

Anche qui gli inglesi manifestano contro iî deboli quella loro brutale

rapacità che è stata sinora alla base della loro fortuna ma che segnerà Meharisti: guerrieri di razza, fedeli all'Italia, che, al pari di tutte le altre truppe indigene che hanno l'onore di combattere all'ombra della bandiera italiana, traggono maggiore impeto e dedizione assoluta dal superbo esempio degli ufficiali e dei soldati italiani i quali, ben differentemente dagli inglesi, sono i primi a muovere all'attacco, audaci e sprezzanti del pericolo, in ogni più rischiosa operazione di guerra.

fatalmente

la loro

condanna.

L'Hadramut è in fermento e. reacon lacheforza inframmettenzegisceinglesi per alle reprimere queste manifestazioni non si preoccupano di

bombardare con l'aviazione accampa-

menti e villaggi di gente inerme e di

gettare in carcere centinaia

di ostag-

catturati con l'inganno e l'astuzia. E dire che questi inglesi sono quegli stessi che durante la campagna italo-etiopica calunniavano le nostre truppe

attribuendo

mentire, î più Ai

confinì

loro, sapendo

infamanti misfatti!

occidentali

di

dell'Impero,

seguendo il solito principio di man-

dare avanti gli altri, gli inglesi stanno da tempo organizzando manipoli

di fuorusciti etiop:ci — gente macchiatasi in genere di rapine e di delitti e che ha comunque conti penali da regolare — illudendoli con false promesse di ricompense, di onori e di libertà ma «dimenticando» però di ragguagliarli sul vero trattamento riservato ai popoli dell'Egitto, del Sudan, del Kenya, dell’Hadramut e dell'India e di tanti altri paesi soggetti!


Per evitare che questi fuorusciti — vera carne da macello — si accorgano

in tempo di essere ingannati, vengo-

no rinchiusi in campi remoti e sorvegliatissimi e sono loro propinate le più fantastiche notizie su presunti nostri disastri e sulla nostra prossima resa a discrezione della quale approfitterebbe l'ex Negus per rimettere in piedi il tramontato impero schiavista del leone di Giuda. Ma, quale disillusione attende questi manipoli di gente ingannata! Tutte le volte che, come già avvenuto, essi sono

«spinti»

contro

i no-

attende

il mantenimento

delle

stri presidi, che ritengono deboli e stanchi, si trovano invece di fronte a solidi e baldi reparti che — italiani in testa — marciano all'attacco con l'usato valore e li travolgono inesorabilmente ricacciandoli sui loro « orga nizzatori »i quali, come di consueto, assistono da lungi all'esito della lotta facendo poi cadere, per giunta, dall'alto della loro sprezzante vanità, sulle loro stesse vittime, la colpa dell'insuccesso, È noto il malcontento dell'India che invano

promesse di indipendenza fattele dagli inglesi specialmente nei momenti di pericolo e non ha dimenticato — neppure dopo quasi un secolo — la fredda ed infame ferocia britannica dei tempi del generale Havelock Il terrore che l'Inghilterra ha inteso seminare legando gli indiani alle bocche dei cannoni le cui vampate disperdevano in aria, fra nembi di fumo e di sangue, le membra martoriate delle vittime, non è più arma capace

di mantenere

quel popolo

in

schiavitù, Molti indiani sono ora in Egitto, inquadrati nei battaglioni inglesi, per essere spinti a combattere contro di noi, Ma, non sentiranno essi le grida di dolore delle vittime di Bombay, di Peshawar e delle numerosissime e più recenti repressioni attuste dagli inglesi contro il popolo indiano? Rimarranno essi a lungo nelle mani del proprio oppressore, quali inconsci strumenti di lotta per essere lan-

bifuale erudeltà e ll loro sprezzo della vita clirui, quasi mal hanno il corso Proprio all'opposto degli inglesi, che con la loroconsiderati solo + carne da macello » i nostri valoro Ù. i ‘ufficiali, così nelle parate di pace come dere il comando diretto dei soldati di e Lore i galla fieri di servire In armi il tricolore. nelle a: l belliche, marciano sempre in festa alie truppe coloniali + Sotto pande irregola


In Africa, in India, in ogni paese dove han posto piede gli inglesi, pur di imporre la loro dominazione hanno usato metodi di inaudita ferocia, Una delle pagine più atroci della storia coloniale britannica è costituita dal massacro degli indiani a Bombay e a Peshawar dopo la rivolta del 1857: i disgraziati vennero legati alle bocche dei cannoni e le loro membra orrendamente mutilate.

peso e attendony quasi tutti il momento propizio per liberarsene, Questi stessi popoli sono intanto costretti — ironia della sorte — a fornire all'Inghilterra gli strumenti del loro stesso, o più o meno larvato, servaggio. L'India, il Sudan e il Kenya sono infatti grandi serbatoi di truppe coloniali e di risorse, largamente sfruttati per scopi esclusivamente inglesi. Tali truppe si battono ancora bravamente e ciò accresce il merito dei nostri magnifici reparti vittoriosi. Esse sono state accuratamente selezionate e fortemente inquadrate con elementi coloniali di carriera opportunamente allettati da lautissimi compensi economici che... gravano, naturalmente, sui pesanti contributi delle stesse popolazioni coloniali. Le unità coloniali sono tenute in piedi, in sostanza, da abbondanti quadri di mercenari, preparati da lungo tempo, i quali, rappresentando ormai una specie di casta isolatasì dai rispettivi ambienti nazionali, saranno presumibilmente gli ultimi ad essere guadagneti alla causa delle popolazioni alle quali appartengono. Ma le reclute e i complementi che necessariamente dovranno affluire ai reparti per tenerli a numero,

dovranno

essere

tratti

armate,

tutte

in nobile

da

quelle stesse

masse che soffrono sotto il giogo inglese e che anelano alla liberazione; l'arrivo di tali reclut= non potrà perciò rappresentare un elemento di forza ma piuttosto un'altra causa di debolezza. In sostanza le crepe che già si scorgono nel complesso del vasto edificio coloniale inglese sono innumerevoli e quelle sopra accennate ne rappresentano soltanto una parte. L'azione potente e sicura delle nostre forze tese

gara

a battere

l'av-

versario ovunque esso si trovi, il succedersi dei nostri successi e delle nostre vittorie e l’estendersi dei loro riflessi finiranno con l'allargare irrimediabilmente tali crepe e faranno crollare questa enorme costruzione sempre considerata così solida. Coloro che non si sono curati di indagare in tempo sulla vera struttura dell’edificio crollato guarderanno attoniti le rovine e gli sparpagliati frammenti sui quali però rifiorirà domani una vita assai migliore. Di tutto questo la Storia riconoscerà il merito alle armi dell'Asse che avranno assicurato a tutte le genti una maggiore giustizia e la fiducia in una più umana comprensione fra i popoli. ARTURO

ciati verso la morte ad esclusivo profitto dell'Inghilterra? Anche questi sono quesiti ai quali gli inglesi non possono certo rispondere con l'antica tranquillità, ' è tel Nel Sud Africa i figli di quei valorosi Boeri che, pur avendo dalla loro parte il diritto, dovettero soccombere, dopo gloriosa e lunga lotta, di fronte alla schiacciante superiorità ael numero e dei mezzi, non si sono in realtà mai rassegnati al giogo straniero anche se addolcito da interessate concessioni. Essi rappresentano nell'Unione Sudafricana una potente forza di opposizione bilanciata a stento dall'elemento di razza inglese che ha però l'appoggio, palese od occulto, del governo. Essi non hanno dimenticato gli incendi e le devastazioni delle fattorie del Transvaal e dell'Orange e neppure le migliaia di donne e di bimbi deportati e morenti di fame e di stenti

nei

campi

di concentramento

che

tanti

fremiti

di orrore

hanno

suscitato

in

tutto

il

mondo civile; non hanno dimenticato l'uso dei proiettili deformati e tante altre manifestazioni di inutile ferocia che gli inglesi hanno dato sen: scrupoli ognì qual volta hanno ritenuto di poter, con tali mezzi illeciti, conseguire più facilmente lo scopo. Riassumendo, il fuoco cova sotto le ceneri in molti paesi soggetti all'Inghilterra e affiora qua e là.

1 popoli continuano a sopportare — di mala voglia o addirittura fremendo — il non amato

=.

Ospedale da campo al bivio di Tessenei. - La vita civile riprende 4 suo ritmo regolare nelle losalità africane occupate dagli italiani: l'ingresso della Casa del Fascio di Cassala.

FERRARA


vittoria del Romani sui Cartaginesi a Ecnomo (256 av. C.). » Prima spedizione

Prima guerra punica

di Cesare

in Inghilterra:

lo sbarco delle Legioni romane

(5$ av.

Cr).

Ge

PROFILO

DI

DUE

IMPERI

ORIGINI

E

PEscEpNO DI UNA EGEMONIA MARITTIMA

È massimo

impero dell'evo moderno

ha avuto il centro

impero dell'antichità ebbe il centro in Roma.

in Londra

come

il massimo

Fra le due grandiose costruzioni, sorte in epoche che oltre un. millennio di storia distanzia fra loro, non mancano certo le analogie. Entrambe riunirono sotto lo stesso scettro un intero mondo popolato da genti di varie razze e di diversa civiltà entrambe fecero del mare il legame tra le più lontane provincie; entrambe imposero legge e lingua, moneta e costume da un capo all'altro dell'im-

menso dominio.

a

Per secoli tutti i popoli antichi dovettero piegarsi alle aquile di Roma e per secoli _

| popoli moderni hanno dovuto piegarsi alle insegne britanniche. Ma ben

più radicali delle analogie,

imperi e sembrano avvicinarli, più evidentemente

rialismi

quanto

e, cancellando

che si riscontrano

nel profilo storico dei due

sono le differenze sostanziali; esse balzano fuori tanto

più

ogni

profondamente

apparente

si penetra

affinità, mettono

nello

spirito dei due

a nudo

l'antitesi

impe-.

inconcilia-

bile fra {l tessuto eterno dell'ideale di Roma e la trama effimera del pensiero mercantile di Londra

Se vi è un popolo nella storia che ad ogni generazione ha affrontato da solo un avversario almeno altrettanto potente, abbattendolo; se v'è un popolo che una, due, tre volte ogni secolo ha sfidato un pericolo mortale, siè impegnato in una lotta decisiva, nella quale tutto era in giuoco, tutto era da perdere o da vincere;

se vi è

un popolo che davvero ha vissuto pericolosamente i tempi gloriosi, della sua irresistibile ascesa, questo popolo è il romano. at

Quale fu invece il processo formativo dell'impero britannico? Dove sono le prove attraverso le quali il popolo angio-sassone, uscito dalle brume nordiche, sorse e s'im-

pose a tutti i popoli della Terra per una specie di selezione naturale che agisse fra le società umane

come essa opera fra gli individui della stessa specie? Nella forma-

zione dell'impero britannico agiscono innumerevoli fattori: l'isolamento geogratico, che sottrae il popolo britannico al confronto con gli altri popoli; la buona sorte, che disperde e distrugge col furore

delle tempeste

le flotte rivali; l’astuzia, che specula

sulle discordie degli altri stati; la frode, che nega il compenso promesso agli alleati nell'ora della necessità e del pericolo. C'è anche l'audacia dei corsari, l'abilità dei mercanti e — nessuno vorrebbe negarlo — l'eroismo e il sacrificio di grandi uomini

I nel 1637,i che inglese varato da Carlo sea », vascello fantastiche . dorsture © Meere te Sonereidone delnome,dilblsce

di mare e di elette minoranze. Ma invano si cercherà in tutta la storia inglese una sola pagina

nella quale rifulgano pienamente

la grandezza,

lo spirito eroico, il sa-


La inequivocabile documentazione fotografica, presa da bordo dei nostri apparecchi, dei risultati positivi conseguiti dalle formaz dai depositi di carburante, dalle raffinerie, dagli oleodotti, centrati in pieno, si levano dense colonne di fumo: incendi ioni di bombardieri durante le incursioni su Caifa; che sono rimasti attivi per vari giorni


si rinnovano ormai con frequenza e, C Le incursioni dei nostri bombardieri su Gibilterra pioggia di bombe, L'invulnerabilità di base sono sottoposti ad una inesorabile

res nemici talvolta wiolenta, tutti gli obiettivi della munita che crolla sotto | colpi di maglio dell'aviazione italiana.


Dall'alto:

un apparecchio, reduce da una missione di guerra, reca { segni del vittorioso combattimento. - Stormi di bombardieri in rotta verso gli obiettivi. stessi dirigenti

AGUILE AZZURRE SUL MEDITERRANEO Base

Aerea

responsabili

della

rovina

del

paese,

di addomesticare

le verità

dei

fatti con ingenue mascherature, quando addirittura non si tratta di falsità, oramai la

stessa pubblica opinione britannica ha perduto la fiducia nelle proprie fonti di informazione e quanto all'estero sì sa benissimo l'accoglienza che viene fatta alle notizie di fonte londinese un tempo così accreditate ed onnipotenti. Il vecchio motivo del Rule Britannia non attacca più, sa troppo di stantio e di stonature, che giorno

per giorno aumentano come le rughe sui volti grinzosi ed avvizziti delle vecchie telle passeggianti nei viali di Hyde Park. Una gran parte di merito in questo fatale corso della storia, l'ha l'aviatore fascista, superbo prodotto dell'Italia di Mussolini. Dove l’aviatore fascista arriva con l'ululato dei suoi motori, il canto delle sue mitragliatrici, il fragore delle sue bombe, l'eroismo scanzonato del suo coraggio, non c'è inglese che possa tenere e... scappa. L'episodio della flotta sorpresa a sud delle Baleari è il più significativo di queste ultime giornate. Due grandi navi da battagl due portaerei e dodici cacciatorpedì

niere, scovate, bersagliate, giocate. colpite e danneggiate gravemente da una pic:

X... Y...

x esame degli avvenimenti dell'ultima settimana nel Bacino mediterraneo, ci fa persuasi del netto predominio dell'Ala fascista la quale dà il tono e impone il ritmo a suo beneplacito al corso della guerra. Per il nemico è diventata impresa difficilissima, se non impossibile, muoversi nel mare che oggi più che mai possiamo chiamare nostro, e quanto alle basi, che sono veri e propri covi pirateschi, di Malta, Alessandria, Gibilterra e Caifa, l’atmosfera vi ha raggiunto un tale grado di calore che l’ora non è lontana in cui le caldaie scoppieranno e tanto peggio per chi vi si sarà attardato. Quotidianamente, ora per ora, la nostra aviazione è vigile al suo posto nel complesso scacchiere in cui è stato suddiviso il cielo mediterraneo, così che nulla, anche l'avvenimento più insignificante, rimane ignorato dai nostri Comandi circa gli even-

tuali movimenti dell'avversario. Le vittoriose, ripetute imprese di Caifa, di Gibilterra, di Malta, dell'isola Formentera ed altri minori episodi, parlano chiaramente della magnifica attività e del valore degli aviatori italiani davanti ai quali è provato nel modo più irrefutabile che gli Inglesi debbono în ogni incontro dichiararsi battuti ed abbandonare il campo. Vani e puerili sono i tentativi delle radio britanniche e degli

pattuglia di aerei italiani che l'ebbero in loro assoluto dominio durante circa un'ora di giostra infernale tra cielo e mare. Episodio epico, di una grandezza che nemmeno una mente eschilea arriva a concepire. Pensate, questa imponente squadra di colossi del mare, navigante in tutta la solenne sicumera del British Empire: due linee di sottili caccia distese a protezione, le due portaerei simili a strani cetacei acefali e poi, al centro, le gigantesche navi da battaglia, le leggendarie fortezze natanti inglesi ter-

rore di tutti i mari e di tutte le genti (quali mari e quali genti?). Avanzano i colossi

del mare sollevando cateratte di spume e caracollano sulle onde come superbi destrieri

di una potente casa patrizia; a poppavia l'Union Jack sì distende nel vento quasi con

sussiego, come se temesse di troppo onorare l’aria del Mediterraneo con i suoi colori onnipossenti. Fra tutto quel turbinare di acque agitate, i pesci scappano lontano e

la massa acciaiata è fiera di tanto successo.

La squadra è uscita da Gibilterra dopo aver fatto annunciare ai quattro venti dalla

solita radio, che prendeva la strada di ponente e invece, guarda il caso, ha imboccato

quella di levante. Perché questo trucco tanto sottile? O bella, per imbrogliare gli Italiani e capitargli, quando meno se l'aspettano, bel bello davanti a casa. Ah, la sorpresa! Ah, il bel colpo! E i titoloni suîì giornali londinesi: « Audace impresa della flotta di Sua Maestà », « Città italiane devastate dalle nostre navi». Ammirazione mondiale, promozioni, onori, decorazioni, trionfi. L'ammiraglio sogna nella soffice poltrona di comando, davanti alla pregevole bottiglia di pregevole whisky; nell'aria refrigerata del quadrato, gli baluginano sotto gli occhi le insegne della Giarrettiera e sorride, compiaciuto. Un moscerino fastidioso viene, ad un tratto, a turbare le immagini rosate dell’ammiraglio ed egli lo scaccia con ira. Oh, potesse scacciare con


I COMUNICATI DELLA NOSTRA GUERRA le nostre colonne, che tre gior= ma varcato la frontiera della Somalia Britannica, è giunta al mare ed ha occupato Zella. Nell'Africa Orientale nostre formazioni da bombardamento no attaccato l'aeroporto di Wajlr, distruggendo el suolo tre apparecchi € provocando gravi danni ed incendi negli impianti della base; un aereo da caccia avversario è stato abbattuto in combattimento, Incursioni aeree nemiche su Dire Daua e Massaua hanno recato damni non importanti. Nel Mediterraneo orientale un convoglio nemico di cinque piroscafi, scortato da navi da guerra è stato bombardato dalla nostra Aviazione due piroscafi sono stati colpiti e seria» mente danneggiati

2, der [di

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N. 61

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Nell’Africa Settentrionale, al confine cirenaico, 16 nostri velivoli da caccia impegnavano un furioso combattimento contro 27 velivoli inglesi. Nonostante la sproporzione numerica, | nostri valorosi piloti riuscivano ad abbattere 5 aerei m mici. Dei nostri, 2 mon hanno fatto torno alla base. Nella Somalia britannica lemostre truppe henno occupsto HarN. 62

Porto Sudan, la base britannica nel Mar Rosso, bombardato dalle formazioni della nostra Arma aeree.

quota assai più alta, uguale facilità quell'altro moscerino che, adella squadra e prende volteggia in questo preciso istante sul cielo per radio!

nessuna traccia riuscivano

preziosi appunti da trasmettere subito consueto giro È un’aereo da ricognizione italiano che nel suo e le sta preparando d'ispezione ha avvistato la formazione nemica ne aggiunge un gli onori del benvenuto. Al primo moscerino se te istantaneamen snediti rilevamenti i concertano insieme secondo e di loro, intanto, la alla più prossima base dei bombardieri. Sotto bel-

squadra naviga e naviga fra imponenti baffi schiumosi. Aspetta,

lina, e tra poco lo sentirai che saluto! luce queste giorIl meriggio è già avanzato, ma rinserrano tanta per l’azione. Parnate d'estate che c'è tempo più che sufficiente a tutto motore incontro tono le pattuglie in ordine serrato e avanti ricognizione, della al richiamo lanciato nello spazio dai fedelissimi nto è stabilito a veri cani da punta nella guerra aerea. L'appuntame 20 miglia a sud di tanti gradi di latitudine e tanti di longitudine,nel gruppo delle BaFormentera, la più meridionale delle Pitiuse

rispetto alla costa spagnola. leari, pressapoco all'altezza di Alicanie, e minuti quando la forGli orologi di bordo segnano già le 19 e non c'è tempo da mazione giunge sul cielo della squadra nemica scarica arriva tremenda e presentazioni.

La prima

nelle ribollire spaventoso del mare precisa in testa all'avversario tra un colonne d'acqua che s'ab-

perdere

sul quale si vedono alzarsi gigantesche

esplosioni. battono sulle tolde portando via i rottami delle

Spazzini

e necrofori nello stesso tempo.

la nuvoletta di rosa L'ammiraglio ha un sobbalzo sulla poltrona, bottiglia e bicchieri

della Giarrettiera scomparve di colpo, mentre infranti, Egli corre ansando

si rovesciano con un rovinio di cristalli

il comandante della nave, l'aiu ‘sulla soglia del quadrato e chiama perdio. Nessuno gli ri tante di bandiera, l'ordinanza, qualcuno di vento, tutti gridano, tutti corsponde. Tutti passano come folate il comandante in capo. Il poascoltare ad rono. Nessuno si ferma senza gradi, senza insbottonato, giacca, vero ammiraglio è senza 2 cacciata... segne, la feluca chissà dove si sarà . La corazzata, l'orgoUn fragore più spaventoso dei precedentiTutto a bordo esplode e pieno. in gliosa Resolution, è stata colpita arresto. un avere sembrano rovina. La nave sbanda. Le macchine

Il colpo è grave. Forse è la fine.

i

irditissima puntata dritto Uno degli aerei fasci: suo lasciato cadere di schianto il sul bordo dell'ammiraglia e ha precisione matematica esattamente carico infernale, collocandolo con immane. Un affronto inaudisastro sulla torre delle artiglierie. Un

dito per la flotta di Sua Maestà...

piloti fascisti sulle povere

adesso, Volteggiano quasi con ironia,alla loro mercé, al loro arbitrio, alla sulle navicelle inglesi abbandonate o son nuove nespole che fioccano loro signoria, Ad ogni passaggi hiano un poco dovunque, solletolde, sfiorano le murate, punzecc ei sparacchiano alla cieca in contraer I se. tempesto ondate e. vano impazzire gli uomini e le macchin mezzo a quell'iradiddio che fa sui miseri viandanti del mare Bontà divina, finirà tanto flagello e sono stati tanto igro. opere nobili di cerca in così, o, finita ts ‘andavan ti, trucidati! Ma si che è miniosamente aggrediti, bersaglia formazione) e allora le ali iridate capo (quando l'ebbe comodo il sulla squafulmineo e terribile cerchio hanno descritto un ultimo a casa. Dabbasso si tisono tornate dra, ahimè sbandata, e se neliatamente l'ammiraglio trasmetteva mi-

(per rava un sospirone, e i nti: « Dietro front, tutto vapore steriosi ordini circolari significa A chi lo può)». © bisognava senrio così come l'abbiamo narrata, È andata ripe’ , punitiva one spedizi tisli, al ritomo, gli animosi ragazzi della tutti, gli occhi lucenti, | spettacolo, animarsi tere i particolari dello della battaglia.

volti ancora accesi dal fervore , tiran ecome figli di cani ‘«Da sotto sparavano, queii piani di coda... E ancora qui, immaazzeccano... Guardate qua in barba e ne debbono avere rone... Ma gliel'abbiamo fatta

gazzinato del piombo e dell'acqua! Poi la comitiva sì diresse a er a! O alla mensa dell l'aeroporto, perché

di mensa, che lo sanno, 11 giorno successivo, alle 1 luogo della battaglia, fedeli prezioso, ma per quanto in

pe

ini

a rilevare delle

za e in lontananza, alle quonavi nemiche. Scesero fino al pelo dell'acqua, si portarono nulla di te più eccelse per spaziare il maggiore orizzonte possibile, notte era scomnulla, La flotta inglese durante le brevi ore della parsa, si era sminuzzata nello spazio, polverizzata, autoannientata. faticando oppure, Cioè si era nascosta in qualche anfratto costiero,di partenza di Gibill'anirna sua, era riuscita a rientrare alla base aveva avuto la terra, Ritorno inglorioso, anche se strada facendo del. somma audacia di staccare dalle portaerei la sparuta pattugliaa caro l'incursione insignificante su Cagliari, pagata, del resto,

Il prezzo perché due velivoli ci lasciavano penne, ali ed equipaggi.

gesto dell'animale ferito che tira l'ultima zampata e si carica sul groppone un supplemento di legnate corso della Epici duelli della caccia hanno pure contrassegnato il alpassata settimana, segnando altre luminose pagine di ilgloria cielo di l'attivo dei nostri magnifici combattenti alati. Teatro Gladiator Malta, attori i nostri CR 42 ed alcuni malcapitati Gloster © Hurricane, in patNel primo scontro è andata così Una nostra formazione

sulla base nemica per la tuglia si dirigeva, a mattino avanzato, altissima, seimila metri ed “':.ualiera. Quota consueta Ispezione fotografica che oltre, Più sotto navigava l'S. 79 della ricognizione della caccia avversaria sorprese le prevenire per scortare bisognava attendeva i perché premeditato ben aveva nemico il che Sorpresa a coglierli pronto metri, settemila maggiore, quota una nostri da altro, Il comandante dei CR 4 navigava con

in trappola. Ci voleva non appena percepì il gli occhi ben aperti e capì subito la manovra intesa coi gregari mediante piccolo sciame all'orizzonte, Rapida al nemico. lievi tocchi d'ala e sotto a ranghi serrati incontro incominciò

sulla verticale di Malta e V'S. 79

Si era esattamente tanto lo sapeva d'essere senza turbarsi, le sue riprese fotografiche, alle nostre patben protetto. La formazione nemica si fatipoincontro Gioster Gladiator, artuglie; sono sette biplani da caccia del Troppo poco per intimorire . mati ciascuno di quattro mitragliatrici ed il degli aviatori fascisti. Il contatto di fuoco è presto raggiunto duello assume subito un ritmo mortale. in materia di com1 nostri cacciatori hanno una solida esperienza d'acbattimento in massa, e fanno fronte. come un monoblocco una cortina immane di cialo al nemico che si trova investito da a sé. È un incontro ferro e fuoco spazzante a largo raggio dinnanzi di fuoco.

scherzano come potenza tremendo, che anche i Gloster non che si sfioccano L'aria tutt'intomo si costella di candide I nuvolette nostri eseguono mirabili in rabeschi filiformi tardi a dileguarsi. cempre più l'avversario «stringendo acrobazia di collettivi esercizi colpo in loro favore e di verte sorpresa la che si cerchio, nel loro assaliti. Questa quelli che volevano essere gli assalitori diventanogli gliInglesi che, presi Sepentina inversione delle posizioni, sgomenta fascista, si affannano ora per nell'uragano infernale della mitraglia pattuglie si sfasciano e paghetrovare una via di scampo.

Le loro

più facili da ragl'errore perché i bersagli isolati sono

ranno caro giungere ed eccolo, il primo pollo c'èda cascato. una raflica concentrata, uno Inaffiato in tutta la sua lunghezza con ! piani di coda divelti, dei Gloster si impenna, scalcia nel cielo quindi precipita vortiStutta fuoco, fumo denso ed altri vapori, quelli di sotto. I suoi comcando a raccontare la sua avventura a velocità, chi da una parte chi pagni. intanto, picchiano a tutta d'un rifugio. £ una vera bazza Fill'altra, in cerca d'uno scampo,

Risulta da fonte certa che nell'attacco aereo, effettuato da nostre unità da bomdardamento il giorno 1° agosto la nave battaglia «Resolution » ha riportato gravi avarie, specialmente alla torre di poppa. È stato inoltre seriomente danneggiato un cocciatorpediniere. Nell'Africa Settentrionale sono stati efficacemente bombardati da nostre formazioni aeree lo scalo ferroviario di Marsa Matruh, concentramenti di mezzi meccanizzati € posizioni nemiche a Sidi Barrani. Nel» l'Africa Orientale le nostre truppe, con rapida marcia, hanno orevpato ed oltre» passato Adueina, nella Somalia britannice. La nostra Aviazione ha effettuato un'incursione sul porto € sull'aeroporto di Berbera, colpendo una nave ed incen. diando due velivoli nemici tipo + Gioser » a terra. Automezzi nemici sono stati apezzonati a Buna. Ineficaci incuraeree sono siate effe :

mico su Merar"Masua eGura. °°

N. 65 Ml sommergibile inglese « Odin » la cui perdita è ora annunciata ufficialmente da un comunicato inglese, è stato afondato durante le nostre operazioni già segna» late nel precedenti bollettini. Distocava 1500 tonnellate in emersione, era armato di 8 tubi lanciasiluri da 533, di un connone da 102 e di due mitragliere, il suo equipaggio era di 55 uomini. Nella Somai itannica abblamo occupato i pasx di Carrin e Godajere. L'evanzata continua. Nostre formazioni aeree hanno bombardato il campo di Erkowit (Si dan), colpendo in pieno 15 velivoli al suolo e respingendo l'attacco della caccia avversaria. Tutti i nostri velivoli sono rientrati. Un velivolo nemico che aveva tentato di bombardare El Uak (confine del Kenia) è stato abbattuto dal fuoco del nostri reparti, Un copitano pilota în. giese è stato fatto prigioniero. N. 64 Nella Somalia britannica, proseguendo nella loro ai ta le nostre truppe han. no preso contatto col grosso del nemico, N. 65 Ml primo urto col grosso delle forze nemithe, che diondono la Somalia bri tannica, ebbe inizio alle ore 13 del gior. no ll con l'attacco delle nostre forze € si èsviluppato nella giornate di teri con una serie di aspri combattimenti nella zona di Adadieh che è stata occupata. La battaglia continua. Abbiamo nella 20na siessa abbattuto un « Blenheim » e raccolto il cadavere del pilota, un capitano. Abbiamo durante la battaglia perduto un nostro velivolo. Formazioni di nostri, bombardieri hanno colpito depne siti dicarburante a Malta, grandi incendi. so N. 66

Combattimenti accaniti sono tuttora in corso nella Somalia britannica ad est di Adadieh. La nostra mam ., sebbene fortemente contrastata, si sta svolgendo.

Stamane, alle ore una, aerei nemici, provenienti dalla Svizzera, hanno effet: tuazo una incursione con lancio di bombe € manifestini sull'Italia settentrionale. A

mento, scegliendosi ciascuno per ì CR £2 i quali si buttano all'insegui il proprio bersaglio. delle impallinate, ma ten1 fuggitivi ne debbono aver incassate un'altro accusa il colpo ed gono duro. Non per molto, però, ché scia nerastra quasi volesse incomincia a scaricare dalla coda una fine

Milano sono state lanciate una trentina di bombe esplosive ed incendiarie, tutte nell'abitato. Nessun obiettivo di carattere

anche quest'altro si inabissa perdutamen

dria sono segnalati 9 morti, di cui 3 vigii del juoco accorsi a prestare la loro opera, edalcuni feriti. Il bombardamento

lo investono, celarsi alla vista degli inseguitori. Altre scariche da ogni parie e giù, Ché la scia diventa rossa, fiamme sprizzano te nello spazio. I cacciatori ritornano ora verso casa inquaVittoria! Vittoria! ricognizione che ha comdrando compatti il grande velivolo della

militare è stato colpito. I morti, tutti civili, sono 12 e 44 i feriti. A Torino le bombe, circa quindici, non hanno provocsto danni né agli impianti militari né @ quelli industriali. SI segnalano un morto e 8 feriti, Anche Alessandria e Tortona sono state bombardate. Ad Alessan-

di Augusta (Siracusa), dove sono state lanciate quattro bombe, non ha provocato né vittime né danni. Un apparecchio

idrosilurante nemico è stato abbattuto

dalle

A ARTURO PIANCA

rina;

artiglierie contraeree

della R. Mi

l'equipaggia, composto di un uffi-

ciale e di un aviere, è stato catturato,


MWOUVOUR.E L'INGHILTERRA Na delle più importanti e inattese revisioni storiche è quella che si riferisce

all'azione dell'Inghilterra durante il Risorgimento. Non si tratta di ipotesi 0 di valutazioni soggettive, sempre discutibili, ma di veri e propri documenti. Se si leggono i tre volumi dei Carteggi cavourriani editi dalla Commissione

reale, dedicati ai conflitti diplomatici del 1856-61 e, in particolare, alle relazioni fra

Cavour e l'Inghilterra, si ha veramente l'impressione che la storia della nostra resurrezione unitaria presenti ancora degli aspetti oscuri e insospettati. Sì sa che al Congresso di Parigi il ministro inglese Clarendon aveva tenuto un >Pa eterna

sito commerciale nella rada di Villafranca alle navi russe, in Inghilterra pensarono 936 addirittura ad una base navale russa nel Mediterraneo. Accanto al motivo antirusso, giocavano nella politica inglese a danno della causa italiana l’avversione alle rivoluzioni e il timore di una guerra europea. Rivoluzioni in Italia — diceva Palmerston a D'Azeglio, e non senza qualche fondamento — non possono venire che dalpartito «rosso»; quello costituzionale non ne farà mai. Perciò egli disapprovava qualsiasi velleità del Piemonte di appoggiare moti insurrezionali. Egli non poteva allora prevedere la situazione del 1859-1860, quando i moti rivoluzionari ci furono davvero, ma furono precisamente assorbiti dal partito monarchico-sabaudo, auspicè Garibaldi e consenziente, tutto sommato, lo stesso Mazzini. L'unità d'Italia, diceva ancora nel gennaio 1859 lo Shaftesbury, genero di Palmerston (assai italofilo), era un'idea assurda, e in ogni caso non da realizzare mediante una guerra europea, Il D'Azeglio, senon si sorprendeva quando il Clarendon.gli diceva franco di non voler tirare le castagne dal fuoco per nessuno, non dava poi neanche all'austrofilia del gabinetto di S. Giacomo più peso di quello che meritava. Proprio perché l'Inghilterra si guidava secondo i propri interessi, egli pensava che il giorno in cui la causa italiana e la politica piemontese avessero assunto forza sufficiente da pesare sullo scacchiere internazionale, anche l'Inghilterra ne avrebbe tenuto conto. « Soyons heureux — scrive testalmente el Cavour in data 23 luglio 1856 — on nous appuiera». & quanto si verificò nel 1860-61, prima per le annessioni dell'Italia centrale, poi per quelle del Mezzogiorno e per la formazione dell'unità italiana. Ma per quale motivo? Non certo per idealismo. Oramai preme alla stessa Inghilterra che l'Italia, sotea

all'Austria, si faccia abbastanza forte per non essere soggetta neppure alla

atteggiamento piuttosto italofilo, ma non tale da assicurare al Cavour un vero e proprio successo. Chi legge le lettere che il gran Conte inviava da Parigi a Emanuele D'Azeglio, ministro a Londra, ha un'idea delle difficoltà straordinarie fra le quai

doveva

muoversi

il rappresentante

del Piemonte

e delle amarezze, delle angoscie,

talvolta, che agitarono il suo animo. Comunque sia, il Clarendon moderò l'intransigen-

za austriaca al Congresso di Parigi, Senonché, una volta terminato il tanto ll Palmerston quanto il Clarendon, rispettivamente presidente del Consiglio e ministro

degli esteri del gabinetto liberale, assunsero la parte di freno rispetto a Cavour, Si delineò, così, quello che si può ben definire il dramma di Cavour con l'Inghil-

Pre nigra

terra, Al ritorno da Parigi Cavour aveva fatto la sua relazione al Parlamento subalpino, e naturalmente si era attenuto, per discorrere delle cose italiane e del-

l'Austria, alla linea seguita da lui e da Clarendon nella famosa seduta del C« dedicata alla situazione dell'Italia. Ma quel suo discorso non trovò l'approvazione del governo inglese; e non giovò che egli spiegasse di aver parlato in quel modo non per smania di ma per impedire lo straripamento dello spirito rivoluzionario. Egli ebbe a constatare malinconicamente col D'Azeglio, che il governo inglese voleva

salvare la capra e il cavolo, cioè i sentimenti italiani e l'Austria contemporaneamente.

Questo, nel maggio '56; ma nel marzo '57 Cavour non trovava più nell'atteggiamento

inglese neppure quel presunto equilibrio: nuove dichiarazioni di Clarendon, — che, nella corri

tra Cavour e D'Azeglio è designato spesso semplicemente come

l'istrice, «hérisson», gli fanno scrivere che sono ormai distrutte in lui le ultime tracce delle illusioni che aveva potuto concepire al Congresso di Parigi. L'alleanza coll'Austria è ormai la base della politica inglese. Palmerston, nel ‘57, avrebbe voluto addirittura promuovere

una riconciliazione del

Piemonte coll'Austria: proprio la negazione della politica di Cavour, che intendeva far figurare il Piemonte quale campione dell'indipendenza

italiana, Il Premier

Luigi Filippo di un'intesa fra la definitivamente acquisiti alla in Inghilterra

ci si preoccupi

spedizione

dei Mille. Notevole,

anzi, come

e Garibaldi.

Lo stesso

di un urto fra il Piemonte

Palmerston raccomanda al governo di Torino di spingere fino agli ultimi limiti lo spirito di conciliazione con lui, sia per riconoscimento dei servizi resi, sia per non ac-

ereditare la causa italiana in Europa. Un punto rimane fisso per ilgoverno inglese: non sideve lavorare al disfacimento

dell'Austria,

Perciò

esso

si preoccupa

di un'azione

italiana

in Ungheria,

per un'in-

surrezione di questa. Cavour risponde negando un'azione di governo in questo confessando le simpatie per la causa ungherese. La sollevazione dell'Ungheria senso, libel'Europa dalle complicazioni provocate dalla ostinazione absburghese. Sono battute di un dramma, prendere nel 1914.

glio, perfettamente

ambientato

colà, sapeva

quali

tasti

Curia a fatto scandalo: il D'Aze-

toccare),

l’ultracattolicismo,

la sciabola; l’altro rappresentava il progresso, la civiltà, la prosperità, Je ferrovie, la

libertà religiosa, la pubblicità dell'amministrazione.

Palmerston non contraddiceva; ma, in quel momento almeno, sembrava che fosse,

per quanto riguardava l’Italia, dell'opinione dei Tories suoi avversari detta del D'Azeglio — ritenevano che il Piemonte dovesse convertire

col suo buon esempio.

che si avvicinava

allora alla sua sospensione,

MARIO

F

com

bitpo vat mp

UngOfficer 116 putgouout!

i quali — a gli Austriaci

Conversione difficile, lo aveva spiegato D'Azeglio a Palmerston; ma la spiegazione

era pur sempre reticente. A voler dire le cose come stavano, Cavour e ilsuo ambasciatore avrebbero dovuto dichiarare al governo inglese che non di convertire l’Austria si trattava, bensì di cacciarla dall'italia. Ma una simile dichiarazione esplicita essi guardavansi bene dal farla: e sì limitavano a parlare del suo malgoverno, della sua influenza perniciosa sugli stati minori, della sua occupazione militare della Ro-

magna, che alterava lo statu quo.

Al di là di questo, non potevano permettersi se non accenni: così Cavour insinuava che se l'Inghilterra desiderava davvero un'Austria forte, occorreva perciò una

soluzione definitiva della questione italiana. Era, in termini diplomatici e di equilibrio

europeo, una versione attenuata, dissimulata del « Ripassin l’Alpe e tornerem fratelli ». Le ragioni vere del voltafaccia inglese nei riguardi del Piemonte e della causa italiana, le dava Antonio Panizzi in una lettera a E, D'Azeglio del 1° febbraio 1857, datata dal British Museum. Il D'Azeglio aveva mandato al Clarendon il Panizzi (notre ami le savant) a tastare il terreno per conoscere in precedenza il suo modo di

vedere e prepararsi a rispondere ai suoi attacchi.

«Il fatto sta ed è, mio caro amico — scriveva il Panizzi — che si ha bisogno dell'Austria contro la Francia; è inutile illudersi. Sinché la nazione qui era penetrata

dell’angarie, soprusi, iniquità dell'Austria sia contro i suoi sudditi che’ contro il Piemonte, l'Austria aveva disgustato molti di quelli pur anche che per vecchie tra-

dizioni politiche erano proclivi a un'alleanza con lei: o dichiaravano apertamente

che il tempo di una tal alleanza era passato, o celavano i loro sentimenti per non perder nell'opinione pubblica. Ma dopo l'amnistia e la tarda restituzione delle proprietà ladramente confiscate ai sudditi Lombardi e a quelli che non solo avevan

legalmente cessato esser sudditi. Lombardi, ma eran diventati sudditi Piemontesi, l'Austria

ha guadagnato

il novanta

per

cento

questo regno. I suoi amici la lodano alle stelle: almen palesemente

della

amici suoi, si mostrano solleciti

e ripristinarla nelle buone grazie di questa nazione;

perduta

affezione

politica

in

quelli che avevano cessato d'esser di rimetterla

all'onor del mondo

e i suoi nemici

perfino

(e state

certo che ne ha molto meno di quel che altri crede) son obbligati o a tacersi 0 a scusarne la passata condotta in grazia di quel che chiamano tardo pentimento. «E in proporzione, poi, l'affezione e l'interesse per un Governo che fa troppa

parte, come si: stima qui, alla democrazia, qual si rappresenta esser il governo, ossia

sistema attuale in Piemonte, diminuiscono a colpo d'occhio. Si esagerano le provocazioni che l'Austria riceve, si parla della sua moderazione e si dimenticano le ragioni validissime e radicate che tutti gli italiani hanno

per detestar tutto quel che è

austriaco, coprendole con questo fino tessuto di moderna moderazione austriaca. «In queste circostanze quegli stessi uomini di Stato, che sei mesi fa non avrebbero osato mostrar la menoma predilezione per l'Austria, specialmente rispetto al Piemonte, possono impunemente parteggiar per lei contro quel regno: e non solamente

lo potranno impunemente, ma presto ne saranno lodati ».

‘piemontese, per far del Piemonte una pedina del suo gioco nei Balcani. Corsero addirittura in Inghilterra voci di alleanza sardo-russa; Cavour dovette smentire energicamente; ma quando poi si seppe che il Piemonte aveva conceduto un depo-

per ri-

MISSIROLI

« L'estintore militare».Questo disegno wi smoristico vuol criticare il sistema ingle: cui i gradi militari erano di carattere ereditario, e


Gm GLESI

IEMPRE

AVUTO LA DEBOLEZZA DI CRE JEPOSITARI MICI DEPOSI SeRsi DERSI GiGLIGLI UNICI DEPOSITARI DELLA VERA ELEGANZA MASCHILE

ECCO QUI UN NOTEVOLE ESEMPLARE DI » ELEGANTONE »

Sie

DINA PTT > PROPRIO NEL SCIE

SALOTTI INGLESI: ESPOSIZIONE DI BELLEZZE E SEDE LEGISLATIVA DELLE NORME DEL Al PRIMI DEL SECOLO APPARSA IN SOCIETA QUESTA E UNA CARICATURA VIVERESCORSO CON LA DICITURA: «+LA MAGRA DISCENDENZA DEI FARAONI »

MOMENTO IN CUI GIUNGE AD UN APPUNTAMENTO GALANTE, UN PIEDE IN FALLO E UNA SCHIZZATA DI METAMERINO LE GRAZIE DELLA BELLA (STAMPA ORIGINALE DI CRUCKSHANK).


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LE STREGNE DEL PAGLIAIO: QUESTA STAMPA DI THOMAS ROWLANDSON METTE IN CARICATURA LA CREDULITA' INGLESE. INFATTI, COME TUTTI GLI UOMINI PRESUNTUOSI, IGNORANTI E STUPIDAMENTE CATTIVI. I BRITANNI SONO CREDENZONI. NE ABBIAMO ANCHE OGGI LA RIPROVA: CHE SE COSI" NON FOSSE, IL Gi F COOPER E | SUOI COLLABORATORI DEL MINISTERO DELLE INFORMAZIONI AVREBBERO DA UN PEZZO DOVUTO DARE LE DIMISSIONI

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CHE

ANCHE

IN PASSATO

LE

DONNE

INGLESI

ERANO

PROVERBIALI

PER

LA

LORO

IRRIMEDIABILE

BRUTTEZZA.

ECCO

,

UN'ALTRA

CARICATURA DI CHE PROMET-

)WLANDSON DAL TITOLO « UNA VECCHIA PECORA VESTITA DA AGNELLO » UN DISTINTO SIGNORE HA SEGUITO PER LA STRADA UNA DONNA TEVA CHISSA" QUALE VISO ANGELICO MA QUANDO LO VEDE RIMANE DI SASSO COME SE AVESSE SCORTO LA GORGONA.

VEE

i


anni diblasone avrebbero

cappellotonizzo colrigido investidacavaller

di cordoni, sico-î, do sulla testa. Lavanità, invece, findai primo svegliarsi sipavesavagalloni si tenevano

OLD

stellava di placche cavalleresche; i vestiti a forza di ricami e di i mendicanti che ritti da soli, le stoffe erano intramezzate d'oro. Non vi erano chequeste viventi caripotessero lottare col pittoresco del grandi signori: imendicanti, Addison si è preso la briga di cature che erano state la gioia della matita di Callot. e le vicinanze, dallo descrivere e classificare quelli che ingombravano Leicester-Field che aspettava l'elemosina afrontato che zi annunciava suonando la tromba al silenziosoomaggio dovuto alla dignità invece di sollecitaria, ma l'imponeva ai passanti come un affaccendati tutti i piedel proprio atteggiamento, Intorno circolavano tumultuosi e maschere, utilissime alle coli mestieranti della strada. Sotto Carlo Il si vendevano e tutto ve conoscere tutto per dappertutto andare desideravano donne oneste «che ai li dere». I venditori di esse avevano fatto posto ai cantanti di ballate politiche, un qual su aperta all'aria gioco di banco quoristi ambulanti, a quanti tenevano sotto rifluiva e ondeggiava folla questa Tutta trespolo poggiato su sostegni malfermi. Wilgiovane al distrazione di motivi le finestre di mastro Gamble e forniva terribili

ENGLAND

SCANDALI E CARICATURE

Niocorni e leopardi, Ne vedeva egli ben altri durante le

este di sopra, peste di sotto, peste per tutto. è Hogarth il primo che squarcia il velo, che rompe i silenzi complici, che denuncia | segreti della rispettabilità. Crisi finanziaria del 1720 che rovesciando la situazione precedente în cui ognuno sì era creduto ricco, perfino i mendicanti, faceva sì che tutti si sentissero poveri,

perfino i milionari. Nessuno aveva saputo regolarsi, moderarsi. Qualcuno aveva detto al poeta Gay che guadagnava grosse somme: « Conservatevi almen nicia bianca e un cosciotto di montone per tutti i giorni della vostra vita! » ascoltato i consigli, la ruota della fortuna aveva

girato ed il poeta si ritrovò pezzente non

meno che gli eroi della sua opera famosa. In fumo sì erano dissolti 1 benefici della traduzione di Omero che Pope aveva impiegato nel gioco del rialzo e dell' rdo. In fumo si era ridotta la reputazione di Lady Mary Montague, giovane ambascia-

trice accusata di aver rubato le azioni all'amico Ruremonde. Samuele Chandler,

il

famoso predicatore puritano, dopo aver visto il fratello impiccato per falso, anch'egli rovinato, apriva per vivere un bugigattolo di libri vecchi. Aislabie, il Cancelliere dello Scacchiere, era disonorato. Il direttore generale delle poste, Craggs, letterato squisito, amico di Addison e uno degli scrittori più eleganti dello Spectator, spariva proprio in tempo per evitare la stessa onta ma la legava al vecchio padre che ne morì dispetato. Le amanti del re, vecchie creature disgustose che egli aveva condotto con sé da Hannover coprendole di titoli inglesi, furono le sole che non avendo alcuna stima da salvare, non perderono nulla e conservarono per sopramercato qualche brandello della fortuna pubblica. Uno spettacolo simile era quanto ci voleva per ispirare di volta in volta Il poeta

liam, che disegnava a bulino impreviste e di diversioni fan= sue corse di giovine di bottega, complicate di fermate Assisté certo così in Covent Gartastiche, che il padrone nemmeno poteva immaginare. den all'ora strana in cui il lavoro che si alza si incontra col vizio che si corica. sì reca all'ufficio scor= scono lattaie e venditrici di verdure mentre la devota mattinii calcagna portandole il voluminoso Prayer-book, tata da un paggio che le trotterella alle escono dal malfamato Uno ad uno i nottambuli, impalliditi da una notte di insonnia, locale che è servito loro d'asilo, Con | luoghi e le ore il quadro cambia, Sulle scalinate del Tempio, gli avvocati in toga e parrucca, contrattano un battelliere che li con perorano sulle spe- — duca a Westminster: presso White Hall, gli ufficiali in aspettativa ranze di guerra e di avanzamento, William vede scendere dai loro cocchi alla porta degli smercì di cioe. colato le creature alla moda di cui sarà lo storiografo. Lo

sguardo

penetrante

spia nell'interno del.

le pasticcerie. francesì e di quei misteriosi —magazzini di curiosità dove si contratta una donna fingendo di acqui» stare una porcella» na. Quando egli hu qualche soldo in comico, il predicatore, lo scrittore satirico ed il caricaturista. E la caricatura inglese tasca ne profitta per nasceva proprio allora: il nome' stesso non era ancora entrato nell'uso comune ché si visitare le marionetchiamavano geroglifici quei disegni primitivi affidati alla carta «che tutto sopporta», te di Powell o le e di cui la crisi del 1720 vide una prima enorme fioritura. Vi contribulva l'opera di un figure di cera di giovane di 23 anni, il cui nome era sconosciuto al pubblico e di cui egli stesso non Madam Salmon, e sembrava abbastanza sicuro se firmava qualche volta Hoggart o Hogard per assumere può anche essere poi, dinanzi alla posterità, il nome definitivo di William Hogarth. Veniva da una famiaccaduto che un glia delle contee del nord che aveva portato inizialmente il rude nome sassone di giorno la curiosità Hogherd. Il nonno era un contadino, il padre maestro di scuola, in un villaggio era lo abbia condotto anche un poeta di cui le tragedie venivano rappresentate in qualche granaio i giorni presso gli indovini di mercato, All'inizio del regno di Guglielmo Ill Domenico Hogarth si trasferì a Londi Soho, che esibidra, non per farvi fortuna, ma per guadagnarvi il pane. Aprì una piccola pensione scono degli epiletdei tici e compiono minella strada più stretta del più triste quartiere della metropoli, quasi all'ombra grandi muri spettrali di Newgate. Il piccolo William aveva una quindicina di anni e racolose guarigioni. fu messo quale apprendista presso Ellis Gamble orafo ed incisore in Crambourne la a che spendeStreet, re danaro _quando speciale la strada offre tanFin d'allora ogni quartiere della vecchia Londra aveva la sua popolazione cosi City; la riservate erano si banca la e commercio Il distinta. ti spettacoli gratis? e la sua funzione reminciava ad abbandonare al mondo della litigiosità e della chiacchiera le grandi Anzitutto le inse l'aristocrazia; intorno gne che innumere sidenze di Lincoln’s Inn ove per tanto tempo si era accampata convulso e sospetto. Cram‘a Drury-Lane e al Covent Garden, si agitava un mondo

con le dimore patri bourne Street metteva questi diversi quartieri in comunicazione di San Giacomo e zie che si raggruppavano ogni giorno più numerose fra il palazzo dell’orefice era un in-

Leicester-Field. Era il centro della Londra del 1720 e la bottega su piatti e su calici, Il comparabile posto di osservazione, Mentre incideva gli stemmi che padron fanciullo vedeva entrare nella bottega i titolari di quegli stemmi, Non era davvero il a testa scoperta accompagnava ossequioso fino alle loro carrozze, le duchesse xi sarebbero vetempo in cui si poteva prevedere che a distanza di anni le commesse dietro i banchi di vendita e 850

stite con maggiore semplicità che non

Py

neldeiera: a Tlnmieyowse

Greot Britaim {!!)

7

voli

ondeggiano

al

disopra delle botteghe prolettando dal mattino alla sera ombre diverse sull'acciottolato, E poi, quanti piccoli avvenimenti

in

poche

(1 ovrtunty be 1 hone.g9%a.great mony

9 Und A

_

Edoardo VII, Re d'Inghilterra, el tempo in cul era ancora Principe di Galles € si recava in incognito a Parigi per i suoi allegri « week-end »

are! Che una carrozza ribalti, che un calo cada, che qualcuno insegua un ladro, che una rissa scoppi fra i marinai e le guardie, William è in prima fila fra gli spettatori. £ presente quando l'esecutore di giustizia

staffila

in

onore

della

libertà

della

stampa, un polemista giacobita. Il condannato riceve un colpo di frusta al passaggio di ogni crocicchio, Così l'itinerario di Cha-

ring Cross a Newgate è il più temuto: 311 crociechi da passare e 311 colpi di staffile da

ricevere, Molti sono morti durante la passeggiata, I giorni in cui vi è qualche csecuzione è probabile che mastro Gamble dia vacanza ai suol apprendisti, e quindi William

potrà

istere

alla

scena,

Egli

vede

uscire da Newgate le carrette di cui una porta l'uomo e l'altra la sun bara, segue il corteggio fino alla sinistra taverna di Olborne ove il condannato ottiene spesso il favore di trincare col carnefice; ed ha visto così Jack Hal il prototipo del bandito

elegante,

andare

alla

morte

fiutando

un

mazzo di fiori e distribuendo alle donne sul suo passaggio occhiate e sorrisi. Ha visto anche, dopo lo scontro del 1715, inchiodare

a Templebar teste tagliate di fresco, teste

di criminali secondo che venivano definiti quanti avrebbero costituito il consiglio di sua maestà se il re si fosse chiamato Giacomo II invece di chiamarsi Giorgio L In cinquant'anni il fanciullo sarà divenuto

un vecchio e gli orrendi trofei della politica

che riproduciamo qui sopra si riallaccia alle mire nquistà Malta. JI disegno 7 del disegnatori umoristici, il tratto è ottimo e | persoconatiunarcenzionità navigando 1798isola Napoleone Ti 12 maggio verità d'espressione che risponde allo spirito del tempo. Ù mediterraneo. A_ poiverso l'Egitio dinue

napolconiene, pulce MedieTEnt urge mantengono fa

marciranno ancora al medesimo posto. Ma la notte che cade varia ancora gli aspetti della città. Le strade si vuotano, la folla sgombra. Qualche punto luminoso sì accen-

|


« Fausto arlecchino ». Come se uno

non bastasse doppio è il successo della

farsa

a Drury-Lane

e a

Lincolns-Inn, che diverrà più tar-

di Covent Garden. Fra i due teatri si è stabilito un vero concorso d'insania drammatica.

In un dise-

gno di Hogarth si vede il consiglio di amministrazione del DruryLane deliberante sulla possibilità di combinare la leggenda del dot-

tor Faust con la storia troppo rea-

le di Jak Dalton che è fuggito da

Newgate per il condotto del gabinetto. Ci si stupisce che gli onorevoli amministratori non abbiano

profittato del consiglio, I tempi s0no adatti; Hogarth ci mostra la folla che si divide fra la panto-

mima e le opere italiane, ed ecco

in un angolo il conte di Peterbo-

rough in ginocchio dinanzi alla Cuzzoni grassa e pallida, che supplica voglia accettare ottomila

sterline, La cantatrice ha una rivale, la Faustina, e Londra pare divisa

ap-

fra le due donne

co-

me è divisa fra i due partitidi hannoveriani e giacobiti. Fu la Faustina

che

vinse.

Vicino

a lei

è facile trovare nelle caricature dell’epoca un giovane alto, sbilenco e sinistro, dalla fronte bas-

Lord Roberts, uno dei soffocatori detta rivolta indiana (1857) © sapo dell’ ‘Esercito inglese del Sud-Africa al tempo della guerra anglo-boera. Un soldato inglese dunque nel più vero significato delle due parole: sottomettitore inesorabile.

sa e dalle labbra da negro, quel celebre Farinelli che costituì il divertimento

di tutte

le capitali

e soprattutto della corte di Vien-

na. Ma la gente di teatro ha anche le sue miserie, Per una Cuz-

de attirando oltre le tenebre i chiassosi nottambuli e i cercatori di piacere. A Charing Cross, presso la statua di Carlo I, i partigiani

della dinastia decaduta bruciano in quell'ora i ministri in effige; in Cheapside e in Ludgate-Hill i vetri delle Mug-houses fiammeggiano come quelli di una casa incendiata: ed è di là che i signori

appartenenti alle società conformiste, scaldati dei molti brindisi al re, escono in ranghi serrati, imbrandendo i bastoni per caricare la canaglia giacobita. Sulla soglia del proprio palazzo, l'Elemosiniere della flotta dal naso imporporato di vino dalla parrucca im-

polverata di farina,dà la caccia alle coppie attardate per maritarle, Il resto di Londra appartiene ai girovaghi notturni. In quella oscu-

zoni che fa fortuna o una Mrs. Woffington

che

una

Lavinia

gna

una

tiene

Fenton

corona

salotto

o

che guada-

ducale

facendo

la parte dell'eroina nell'opera dei Pezzenti, quante povere ragazze di cui la sorte somiglia a quella

dei comici che Hogarth sorpren> de nell'atto che si truccano per una parata di sobborgo, Magnifiche

stampe

che dovevano

pre-

rità profonda in cui riluce di tratto in tratto la lanterna del guar-

ludere ai disegni di saltimbanchi e alle rappresentazioni nei tea-

guinosi! Ma a quell'ora — speriamolo almeno — il piccolo William dorme profondo sotto il tetto della casa di Gamble. Il momento non È ancora venuto perché egli possa esplorare il mondo del vizio e

tri di infimo ordine di Daumier. Seguiamo quindi l'artista alla fiera di Southwark; tutte le classi

diano notturno, quante avventure burlesche, quanti drammi sanlel delitto.

Verrà peraltro, ed Hogarth sarà l’effigiatore sapiente e crudele di

tutto questo mondo inglese attinto tragicamente sotto le apparenze fredde della rispettabilità, dei più crudeli vizi e delle più profonde abiezioni. Ne sarà egli il dlenunciatore, non con la semplice curiosità dell'osservatore, ma con l'intento del moralista, Interessante

sarebbe seguire pagina per pagina la sua opera. Con implacabile

occhio egli penetra i luoghi della ricchezza e quelli della miseria,

Entriamo dunque con lui negli appartamenti del gran mondo. Una giovine contessa è alla toletta, e mentre il cameriere, figura scimmiesca e viziosa, l'acconcia

all'ultima moda di Versaglia, un gio-

della società vi sono ancor

più

si

Royal

dove

mente

di mano

confuse ed

mescolano

intima-

mente sui gradini del Cockpitsi svolgono

le lotte

dei galli. Tl danaro passa rapidaAlbemarle

in mano;

Lord

le

ban-

cambia

sue

conote con le ghinee di un gras-

satore da strada maestra raccolte nel

sangue

la notte

precedente.

Una donna, la duchessa di Dept-

ford, si mostra

ancora

più acca-

vine avviato alle magistrature, che ha lo stesso posto degli abatini

nita degli uomini.

iono troppo scabrosi, lo schermo che deve proteggere gli occhi del-

frono una gamma d'emozione che passa dalla curiosità sciocca del

delle incisioni francesi, le mormora dei complimenti, Se essi appa-

la contessa contro la polvere, servirà a nasconderne il rossore, Poco più in là due o tre pettegole parlano follemente di cose gravi e se-

riamente di cose futili. Se dal gabinetto di toletta torniamo al sa-

lone, vi troviamo una vecchia signora e un vecchio gentiluomo che 0 insieme un vaso della Cina con le affettazioni e le smorfie che son proprie degli aristocratici quando maneggiano un sopramobile. Sul tappeto un enorme ammasso di carte dice del gioco che si è a lungo protratto. Poco più lontano una giovine, carezza

indolentemente un piccolo negro, una scimmia vestita da cuoco

porge una lista composta secondo le regole del grande Vatel. L'a-

more dei vasi cinesi, il furore del gioco, la cucina e le mode di Parigi la voga dei negri: ecco le manie del tempo. Ma vi è ben di

più, quando Hogarth, rinunciando alla sua impassibilità di spettatore, assume le funzioni del moralista. La contessa terminata la

Le figure of-

babbeo alla frenesia morbida

del

giocatore per ricadere senza tran-

sazione all'attonito atteggiamento dello spiantato senza rimedio. Così di pagina in pagina, attraverso il Matrimonio alla moda, le Abitudini del gran mondo, i Due apprendisti, la Storia del

libertino, la Storià della prostituta, Raccontare tutte queste allegorie che sono

storie vere? No,

soltanto mettervi i nomi.

Come

l'intrigo della piccola

con-

tessa che

finisce con

costare

trerà il proprio corteggiatore a meno che non vada a consultare l'indovina più nota. Quanto al vecchio signore, amatore di porcellane e di ben altre cose, lo rivedremo in un palco al Drury-Lane. Entriamo in teatro sui passi di Hogarth, Non vedremo che un an-

alla moda

pallida ac-

ed un lungo tratto di palchi. Per un moralista come Hogarth lo spet-

garth era

propria toletta andrà in giro per i magazzini malfamati dove incon-

la

vita a tre persone — matrimonio

canto

appare

alle spaventose

fantasie

di

una lady Macclesfield, di una du-

chessa

di Kingston,

e

di altre

golo della scena ed in compenso l'orchestra dei musici, la platea

cialtrone d'alto bordo di cui Ho-

tacolo non è difatti sulla scena, ma nella sala, proprio nel momento incui laplatea è inpreda ad un accesso di ilarità che simanifesta per ciascun individuo sotto aspetti diversi, Possiamo vedere tutte le varietà psicologiche del riso, dallo scoppio incontenibile al ca-

la

chinno nervoso, al soffocante accesso che sembra venir dai pre-

cordi. L'uno sì rovescia indietro, l'altro si precipita davanti, un terzo si regge la testa, un quarto sembra sprofondarsi entro il proprio adipe. Vi è il riso di ciascuna età, di ciascuna professione, quello

della matrona e quello della giovinetta, quello del chierico e quello

contemporaneo!

Storia

vecchia

della

dama

E nel-

cortigiana

la

che propone al cu-

rato di campagna appena giunto a Londra di prendere con sé la giovane figlia come dama di compagnia, non è forse una ruffiana celebre dell’epoca, madama Ned-

hem, mentre

l'uomo

che guar-

Cecil Rhodes, il maggior campione dell'imperialismo inglese in Africa, I suoi ammiratori (ingi lesi naturalmente) dopo ch'ebbe indotto l'Inghilterra a schiacciare îl piccolo popolo boero, lo chiamarono poco felicemente « Japoleone del Capo ». tro i wighs, In Pitt, Hogarth attaccava ciò che il partito liberale

aveva di più grande e questo lo portò a scontrarsi con quello che

lo stesso partito aveva di più vile: il giornalista Wilkes. Attaccato da questi, che gli era stato amico, nella stessa intimità degli affetti familiari, si vendicò, durante il processo da questi subito e che finì con l'assoluzione, effigiandolo in un ritratto che era più che una condanna, Fu allora che un polemista servizievole di nome Churchill — hanno un fato anche i nomi — credé di inviare all'in-

dirizzo di Hogarth una lettera indignata che finiva con presagirgli un «sepolcro d'infamia». Giovane, Hogarth, non se ne sarebbe

dato nemmeno per inteso, ma era vecchio e già, per premetterlo all'insieme della sua opera, aveva inciso il ritratto in cui gli è compagno fedele il cane Pug. Volle quindi aggiungere il foglio finale: sintesi e morale dell'opera. Una sera annunziò che l'ultimo quadro che avrebbe voluto dipingere doveva essere la fine di tutto. — An-

che quella del pittore? — domandò ridendo una giovane signora. Hogarth si inchinò. — Anche quella del pittore — rispose gravemente ed il quadro fu dipinto. Vi si vedeva una bottiglia rotta, uno specchio infranto, una campana spaccata, un fucile scoppiato, una nave naufragata, una forca che si rompe ed una catena che lascia cadere il pendolo dell'orologio, un albergo in ruina con l’insegna «alla fine del mondo», un manoscritto drammatico aperto all'ultima pagina col cartiglio: Exeunt omnes, La falce e la clessidra di Saturno sono anch'essi in pezzi ed il vecchio Iddio regge fra i denti una pipa da cui si sprigiona una estrema buffata di fumo. Fra le nubi i cavalli del sole sono morti di freddo ed il carro d'Apollo è fermo. Su una pergamena svolta a metà si legge un decreto

che mette l'universo in liquidazione; la natura ha depositato il suo bilancio. Un po’ più in basso una tavolozza spezzata costituisce la firma e, se si vuole, l'addio del pittore. Un mese dopo — era il 25 aprile 1764 — esso spirava nelle braccia della moglie sempre fedele, Jane Hogarth. Abbiamo divagato, Confessiamolo, ci ha preso la mano la simpatia per l'artista nei confronti dell'antipatia per il mondo spregevole e falso che egli condanna o denunzia, e così abbiamo dimenticato che egli nella «Conversazione di mezzanotte » ha effigiato nel bevitore dal volto clericale l'oratore Helley che l'ambizione, i gusti libertini € la sregolatezza han messo fuori dalle file della gerarchia ccclesiastica e perfino în tutti i sentieri della morale comune. Egli ha aperto una bottega di eloquenza sacra e profana in cui la folla si pigia per

intendere gli impertinenti e scandalosi attacchi contro ogni cosa ed ogni uomo in vista, Presso di lui l'uomo dall'occhio losco, dal sorriso sardonico, è il magistrato Kettleby. Un farmacista vuole intanto

pronunciare un discorso, un ufficiale è crollato sotto la tavola, un

“giornalista non riesce ad accendere la pipa e dà fuoco alle sue trine. Sono queste le riunioni private, opache orgie senza donne, quasi società segrete. Ma che sarà, se discendendo di qualche gra-

dino, penetriamo, ad esempio, come insegna sta scritto «

nel locale di Southwark

sul quale

per due soldi — ebbro morto per

quattro — paglia a discrezione».Paglia perché quando i consuma-

tori non possono più reggersi sulle gambe vengono portati in una cantina piena di strame. Là, maschi e femmine, s'addormentano confusi, per uscirne l'indomani e ricominciare ancora fino al giorno

prossimo in cui cadranno per non sollevarsi mai più. Mai il ve-

era stato così a buon mercato, I ministri del tempo ne vedevano i mali con indifferenza o piuttosto con una indulgenza quasi tenera. È il sentimento che sì ritrova fra tutti gli uomini di stato

inglesi del diciottesimo secolo e la cosa non deve sorprendere, poi-

da poco da lungi non è proprio il colonnello Charteris, vecchio

ché tutti appartengono alla confraternita e tutti usano degli alcoo-

libertino, sempre frutti acerbi?

le opere di Shakespeare, di Ben-Jonson. di Otway, portate via con

alla fine dalla satira

politica ed è divenuto uomo di

uomini più dotti dell’epoca, non si presenta nel consiglio reale senza aver bevuto almeno tre bottiglie di Borgogna. Il grande Pitt si chiude nella casa di Wimbledon e si ubriaca a porte chiuse, con l'amico Dundas. Fox, non meno grande del rivale, si offre alla po-

babbei assediano il botteghino di Drury-Lane in cui si rappresenta

parte. L'adattamento si è compiuto mentre più violente si sfrenavano le lotte politiche dei tories con-

agenti elettorali. Tuttavia sotto il ministero di Walpole fu votata una legge che restringeva l'importazione del gin e se ne interdiceva la vendita al dettaglio. Doveva entrare in vigore il 20 settem-

del facchino. Mache si fa sulla scena? Dei due uomini in mantello d'arlecchino l’uno conversa con una venditrice di frutta, l’altro of-

fre del tabacco ad una signora, I commentatori si sforzano di indovinare quale sia la commedia che si sta recitando. Difficile compito, ma in una caricatura pubblicata nel 1723 Hogarth ci rrostra

una carriola su cui è scritto « vecchie carte ». Non vi è difatti più posto per quelle opere dal momento che i

alla

ricerca

di

Anche il moralista si è lascia-

to prendere

lici come mezzo di propaganda politica. Lord Cartelet, uno degli

sterità fra una duchessa e un mercante di vini, i suoi principali


PROVA

DELL'INVASIONE ROW

LA MATTINA DEL 7 MAGGIO 1798 (ACQUAFORTE SE CONTRO LA GRAN BRETAGNA, COME E' STATADIESEGUITA SBARCO NELL'ISOLA, IDEATO DA NAPOLEONE LA STAMPA ALLUDE AL FAMOSO PROGETTO

Oijon

DI THOMAS

pack op300 ueotin Rascali >

Fiano

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er ou Some time, id J goar Jokye' tothetune

È

L LORO DOVERE

î (LIBERALI) ERSKINE, ESPONENTI DEL PARTITO DEI WHIGS

10 AL EPITT CHE LiA RITORNASOGLIA, SCUOLA SULLA 7 1RAGAZZI CRE HANNO,SHERID. MARINATO, FOX. ILLA,MAESTRO, RAZZA DI FANNULLONI GIACOBINI!»; LA CARICATURA DEI TORIES È ÎPRINCIPÎ REVISIONISTICI IMPORTATI DALLA FRANCIA DÈ TA LOTTA FRA LA DOTTRINA CONSERVATRICE * VUOL ESPRI


FAMIGLIE BORGHESI.

LE SPERANZE

A FAMIGLIA OVVERO MIS:

!

DI ROWLANDSON)

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LE FORME DEL VIVERE IN SOCIETA’. SALOTTI ARISTOCRATICI E MERIERE SBADIGLIA; A DESTRA, IL GIOVANE ELEGANTE DICE AL LA DAMA RISPONDE: NON IN QUESTO M

LUNG: E VTO,

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«GUGLIELMO IL CONQUISTATORE » OVVERO LA SALITA AL POTERE E LA CADUTA DELL'OPPOSIZIONE. ALLUSIONE ALLA LOTTA DI PITT CONTRO FOX

UN’ALTRA CARICATURA POLITIC MENTARE MENTRE SI DIS A

_E

SON L

TRIBUNALE PARLAAMPA DI HOGARTH)


esprimere la fame, la disperazione, la follia nella graduazione che in ogni individuo può presentare. In un quadro che rappresenta una icena di giuoco che sì svolge in una bisca nella quale ingenui provinciali sono svaligiati da furbi biscazzieri, egli poi mette sé stesso nella parte di uno dei lestofanti. Non importa, è la commedia: e la continua per anni e anni nella infinita sua produzione e nell’incidere i disegni di Woodward, di Bumbury, di John Nicson. Poi poco a poco, la vena sembra mancargli, il suo tratto è diventato pesante, negletto, quasi grossolano, si direbbe che | suoi modelli, le graziose fanciulle del 1785, siano invecchiate con lui e come lui si degradino, sì spessiscano, affoghino-il loro contorno in una informe obesità, Rowlandson ha cessato di essere esatto © vero probabilmente perché non prende più note e non ripara più alle spese della sua immaginazione, Ogni tratto di matita lo impovwerisce, ogni sforzo nuovo l'allon.

La Regina Vittoria, che nei lunghi anni del suo regno non avrebbe mai immaginato che i suoi successori — Churchill, Chamberialn Eden e compagni — avrebbero portato l'Inghilterra alla rovina. Il disegno ce la mostra in già avanzata età

bre 1736, e in quel giorno furono celebrati a Londra e in tutte le principali città del reame i funerali di « Mamma Gin» o, come si diceva più pomposamente, di e Madame Geneva ». La maggior parte dei «Chief-mourners »0 meglio dei beccamorti, che accompagnavano il funerale grottesco, finirono in prigione. La-folla per giorni e notti si ubriacò furiosanente e le strade furono piene di cadaveri viventi, che smaltivano la loro ultima bottiglia di gin. Di là nacque l’angosciosa stampa: Gin Lane. Vediamo in essa fanciulli degenerati e viziosi, vecchi a trent'anni che, magri come scheletri, muoiono di fame alla porta della mescita; un marito e una moglie che si battono; una donna che invece di latte offre gin al suo bambino, una giovinetta che si prostituisce per comprare alla madre qualche goccia del veleno preferito, una folle che getta un fanciullo dalla finestra ed un altro che si impicca. L'autore ha riunito in questa stampa, come se passassero sotto 1 nostri occhi, tutti i delitti dell'alcool, tutti i lugubri fatti di cronaca ai quali può dar luogo l'abuso del terribile liquore, nei cinquant'anni di esistenza di una capitale. In ciò la nostra simpatia per Hogarth e con lui per i suoi suc-

cessori, Rowlandson, Gillray, Cruikshank per la vendetta che rappresentano contro una Inghilterra che nasconde sotto le apparenze della rispettabilità e dell'onore, tutti i difetti del vizio, dell'egoismo e della crudeltà. La storia del resto continua. Tomaso Rowlandson era nato nel 1756. Alla scuola del dottor Barrow in Soho Square si incontrò col figlio di Burke che il padre rendeva ridicolo con l'esagerata ammirazione e che una morte precoce tolse all'ingrata sorte dei genil falliti. Evitando il fanciullo prodigio si legò con Bannister che doveva diventare in seguito un celebre attore e con Angelo che fu poi abilissimo schermitore rivale ed amico del famoso Saint Georges. Lasciando la scuola in Soho Square seguì i corsi dell'Accademia reale, passò poi a Parigi, ritornò a Londra, finì con trovare una via per proprio conto, quando, nel 1784, perduta la pazienza, lasciò di dipingere ritratti, per passare, con quella osservazione viva del cose che lo conduceva alla deformazione di esse e con una origiriportati nalità nuova, alla caricatura. Due aneddoti caratteristici a prendere dal suo amico Angelo ce lo mostrano sempre pronto arsenale di fatti © note sul vivo per rinnovare di continuo il suo ladro e lo ferma lo un casa, a di documenti, Una notte ritornando deruba. All'indomani si mette alla ricerca del suo cheuomocerca,nei mavicoli inquel di Sevens Dials e di Drury-Lane. Non trovadimenticato di motivo il teressato a tutto ciò che vede, ha presto quattro figuquella sua discesa all'inferno. Traccia sul alsuosuo.taccuino Essi rappresentano re di bevitori seduti ad un tavolo vicino fine del secolo diciottein questa corte dei miracoli inglese dellaordini che costituiscono il simo, la gerarchia del furto, i quattro grassatore di strada, che mondo della delinquenza, l'Higwayman, o ladro dei vicoli, che svao attacca diligenze e cavalieri, il Footpad, che scassina porte e mobili ligia i passanti isolati, l'Housebreaker falda e infine il Pickpocket, ladruncolo che infila l'abile mano sulla del vestito o nella profondità delle tasche. che servivano da maEcco come egli immagezzinava impressioni conta» di impadronisce si egli così e futura opera sua alla teriale

tana dalla natura. Vi è un suo rito del 1826 schizzato dal conservatore delle stampe al British Museum, il suo amico Smith. A che descriverla? Non è che una rovina, un mucchio di detriti, un crollo. Un anno dopo non resta più niente di colui che era stato Rowlandson, null'altro che un no. me su una tomba e un ricordo nel pensiero di qualche vegliardo

L'altro grande caricaturista del. la sua generazione, entrato nel mondo un anno dopo di Jul, lo aveva già da tempo preceduto nella morte. Con James Gillray si scende di uno scalino nella società, ma si sale di un grado nell'arte, poiché se il talento di Rowlandson è nella memoria delle forme e dei movimenti e nell'evocazione dei tipi osservati, GillY è invece un inv ntore _che crea la vita, come già Callot. Tor. nato

da un

ggio in Olanda

vie-

ne presentato al re. Giorgio III prende un'aria da conoscitore e rimettendo sdegnosamente nella cartella gli schizzi presi al vero dal Gillray, gli dice: «Non m'intendo di caricature ». Il rancare

dell'artista ferito, gli risponde in

un disegno quasi feroce in cui minaccia il sovrano della sorte di Carlo I Vi sì vede un re chino, l'occhialetto in mano, verso un ritratto di Cromwell e la didas lia consiste in questa frase vendi cativa: «Tintenderai almeno di ciò? ». La satira si fece in lui ancora più acerba, e tuttavia fu la sciato în pace, ma colui che aveva trattato il re come un pagliaccio da bassa corte, e svestita la regina dinanzi al suo popolo e sc tenata la risata dei facchini sulle loro miserie fisiche più segrete, si vide un giorno minacciato dalla giustizia per aver vagamente parodiato una scena della Sacra Scrittura. Fu in quella occasione che, salvandolo, Pitt, gli offrì una pensione se volesse passare a servizio del suo ministero con armi e bagagli e cioè con la sua matita e il suo bulino. Chi potrebbe rimproverare la conversione di Gillray dato che tutta l'Inghilterra si era convertita con lui? Egli av va inizialmente lavorato per vari editori, ma’ si era poi infeudato alla casa Humphry, diventata uno o dei centri della vita londinesi e Street Bond di fannulloni dei come marinai, di soldati, di dini, fac- che diventò la casa del caricatudi presentano, si come prende Li End. West del dei biscazzieri rista. Recandosi dal club alla Carimentre gridano, mentre corrono, mentre cia, di dorso, di profilo, giuoco mera © alla Borsa, gente nota si dono, mentre bevono, mentre fanno all'amore. Si difa cuiun Hogarth univa alla folla ferma dinanzi aldegli scorci scabrosi e delle prospettive imbarazzanti, egli, a differenza del le vetrine ed entrava nel magnzStesso, con prudenza si sarebbe astenuto, ma zino per comprare la propria camoriun non e costumi di predecessore e maestro, era un pittore Renenale le ricatura intrattenendosi un poco lista. Là dove Hogarth aggrotta le sopracciglia con miss Humphry o con la cameariv l'uno perché mentre lie, sorride e passa. Ciò accadedominio riera Betty, che rideva sempre, vinon se commedia della danina. l'altrosimantiene nel sola pagina veramente ed esclu- vente immagine di una bottega în della farsa. Non c'è in lui che una disegni che ha gettato a tutti i cui si vendeva la galezza. Talsivamente tragica tra i diecimila volta l'artista nascosto dietro una fraun su cui alcuni disgraziati, venti del secolo. È una stampa inin mezzo tenda osservava le sue vittime e all'oceano. Né vele, né ti gile canotto sono abbandonati rinfrescava la sua memoria schizpiù terr: catastrofe sono offerti oallaconvulsi fe in vista, scappati da una zando un profilo un gesto, un atper ebeti bile delle morti e non vi sono che i loro visi

William Euwert Gladstone che iniziata la carriera politica come conservatore la conciuse come liberale. La serie di sconfitte toccate agli Inglesi al Transvaal e l'abbandono di Gordon net Sudan lo resero in un certo momento impopolare in Inghilterra

teggiamento. La sera è venuta, la bottega è chiusa, il fiotto degli sfaccendati è sparito in Saint James e la voce del guardiano nottumo scandisce malinconicamente le ore, Se l'artista non è in giro in uno del suoi vagabondaggi notturni, una partita a quattro riunisce James Gillray, un mercante d'arte del vicinato, miss Humphry

e Betty che ride, ride senza posa, soprattutto quando guadagna, È come un'ombra della vita di famiglia: perché non cambiarla în realtà? Si dice che un giorno Gillray e miss Humphry uscissero in-

sieme per andare a sposare nella parrocchia di un tratto l'artista sì arrestò:

« Miss Humphry?

Giacomo.

Ad

Signor Gillray?

Miss Humphry noi stavamo tanto bene così! Non staremmo per fare una sciocchezza? Se tornassimo indietro? — Come volete, si-

qor

Gillray ». Rientrarono e presero insieme una tazza di tè, Col

tempo | vicini si abituarono a chiamare miss Humphry « signora» ed è tutto quello che ebbe del matrimonio, No, poiché essa ne chie= se i doveri più dolorosi, allorché la matita cadde dalle mani paralizzate dell'artista preso dal delirium tremens, che essa si ostinò a mantenere nella propria casa, Il 1° giugno 1815 l’allegra bottega fu testimone di una scena orribile. Era l'ora solenne in cui gli eserciti della coalizione sì riunivano nuovamente per combattere il giante risuscitato. Ad un tratto la porta di fondo si aprì, bruscante, e lasciò il passo ad una specie di fantasma umano, quasi nudo, la barba lunga, | capelli in disordine, l'occhio feroce che urlava © insolentiva. Era Gillray. Fu ricondotto nella sua camera dove spirò. Qualche giorno più tardi veniva deposto nel cimitero di San Giacomo alla presenza del suo successore Cruikshank, dell'artista Landseer e del critico Gifford, Con qualche amico due donne in lutto completavano l'umile corteo: miss Humphry, la vedova che non era stata mai sposi, e Betty che rideva sempre attraverso le lacrime. La storia continua. Un soffio di dissoluzione come per l'imputri. re di un mondo esala da tutta la massa dei fogli. Nessuno si salva. Nemmeno i sovrani ano grazia. Per Giorgio IV, Gillray ha trovato una satira terribile, Egli lo mostra mentre vende i ritratti di famiglia, come il protagonista di una commedia in voga: « La scuola dello scandalo ».In essa Carlo Surface preso ad un tratto da commozione rifiuta di vendere il ritratto dello zio, ed Il vecchio che è presente travestito, gli perdona e tutto s'aggiusta,

Niente di questo

nel Principe di Galles: una volta, due volte, tre volte! Nessuno offre? Aggiudicato Giorgio il « coltivatore »! E lascia senza l'ombra di un rimorso portar via l'immagine paterna. Gli amori del duca di Sussex con una canzonettista, la Billington, l'irregolare legame del duca di Clarence più tardi Guglielmo IV con un'altra attrice celebre, miss Jordan, forniscono altri temi alla caricatura, ma fra i figli del re quello che ha dato più da fare ai caricaturisti è il duca di° York, Nel 1805 egli aveva per amante miss Clarke alla quale accorcava la confidenza più completa ed inviava le lettere d'amore più infuocate, poi, passato l'amore, sopravvennero gli odii ed un processo, È quello che ha dato luogo alla « Delicata investigazione » dì Rowlandson. Ed ancora al gioco dei caricaturisti si offre il duello accanito fra Fox e Pitt. Il processo di Warren Hastings e la riorganizzazione della Compagnia delle Indie, la follia del re, e il voto di reggenza, infine, il duello dell'Inghilterra con la Rivoluzione Francese, quali elementi di ispirazione! Vi è fra queste caricature una di Gillray in cui Warren Hastings, il tiranno dell'India, a cavallo su un cammello è assalito da tre banditi che sono Fox, Burke, e Sheridan coloro che hanno promasso contro di lui l'inchiesta e il processo. Ma lo stesso Gillray cambia di parere, ed ecco lo raffigura portato sulle spalle del cancelliere Thurlow mentre traversa un mare di sangue, sul quale navigano i resti delle sue vittime, ll popolo era persuaso

che Hastings avesse

portato nelle tasche

abbastanza diamanti per comprare il parlamento, ì ministri, il re, ed i caricaturisti traducevano a loro modo il pensiero del popolo. Giargio IMI dovette riconoscersi in un fenomeno di fiera, che inghiotte le pietre con la più grande abilità, pietre preziose evidentemente, poiché è il capo dei ladroni del Bengala, che gliele fornisce e porge. Vecchia storia, storia dell'Inghilterra crudele, ladra, egoista che sì rinnova così come la caricatura ha documentato in pieno. |. SCELBI


COME

GLI

INGLESI

HANNO

TRATTATO

GLI

ARABI

inglese in Palestina. La polizia si scaglia su gli arabi che mo contro le mene ebraiche. . Sotto: soldati inglesi che si godono un incendio da essi stessi provocato a Giaffa.

n x Un bimbo arabo caduto sotto il piombo inglese. Sotto: una perquisizione sulla pubblica via.

Pa 3 > Case di arabi fatte saltare con la dinamite dai soldati inglesi. - Sotto: prigionieri arabi.


TITOLO «LA LUCE CHE NON SI SPEGNE. Sì RIFERISCE Al QUESTA CARICATURA CARATTERE BRITANNICO. ALL'EPOCA DEL FAMOSO DAL BLOCCO CONTINENTALE. E MOSTRA GLI OPPOSITORI. CIOE L'INVIDIA E L'INTRIGO. PREROGATIVADA DEL PITT CONTRO LA FRANCIA, MENTRE PERIODO DELLA LOTTA CONDOTTA SOFFIANO INVANO PER SPEGNERE LA FIAMMA CHE SI SPRIGIONA DAL CER ERSKINE, FOX, IL DUCA DI NORFOLK, GREY, SHERIDAN E GIRMAY SUO PIEDESTALLO DI QUERCIA STATUA UNA COME VELLO DI PITT:

QUESTI

TUTTAVIA

RIMANE

SALDO

K

IMPASSIBILE

Ke) mumdur 4omcon

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SANE

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Ahe neck noybowt sdt ser on dutsa ni

DAGLI ANNI , NATURALI ALLEATI DEI GIUDEI: ANCHE RUTTI LORO AMORE E INGLESI AVARI, STROZZINI SOGNANO GHINEE È PONGONO IN ESSE TUTTO IL SON È DALLE MALATTIE ALE DI ROWLAND OGNI RAGIONE DI VITA (STAMPA ORIG

UN'ALTRA CARICATURA SU DIANI NOTTURNI: AIUTO ADDOSSO? NON MI VEDI NIENTE

(STAMPA DI NEWTON)


AGLI INGLESI DI UN TEMPO SI PUO' RICONOSCERE, FRA GLÌ INNUMEREVOLI DIFETTI, UNA QUALITA' POSITIVA CHE OGGI INVECE SEMBRA SCOMPARSA: DI AVERE CIOE' SUFFICIENTE SPIRITO DA RILEVARE È SPESSO METTERE IN BERLINA LE PROPRIE DEBOLEZZE E MAGAGNE. LE CARICATURE SATIRE PIU" FEROCI. SULLA MORALE E SUI COSTUMI POLITICI E SOCIALI BRITANNICI, SONO PROPRIO DOVUTE A PENNE INGLESI. ECCO QUI UNA STAMPAE LEORIGINALE DI H. BUMBURY DAL TITOLO: « ALLE PORTE DEL COLLEGIO I REVERENDI VANNO AL LAVORO»

e [ve got no Money, that the Alea

1 VIZI DELL'INGHILTERRA: VIVERE A SBAPO. L'ISCRIZIONE DICE: C'E' IL CONTO DEL MACELLAIO. — NON LO POSSO PAGARE. — E PERCHE? — PERCHE" NON HO QUATTRINI. — MA ALLORA PERCHE' AVETE COMPERATO LA CARNE? — E CREDI PROPRIO CHE DEBBA MORIRE DI FAME? — QUESTA DEL «VIVERE A SBAFO » E' UNA FORMULA APPLICATA DALLA POLITICA BRITANNICA IN OGNI TEMPO: SFRUTTAMENTO DEI POPOLI STRANIERI. IN PACE E IN GUERRA


Panorama di Forte S. Angelo e della Vittoriosa

"INGANNO dI MALTA jox quale diritto gli Inglesi

sono i signori di Malta

î una

domanda

che

pochi

storici si sono posta € quei pochi non vollero € non seppero rispondere secondo verità. il diritto del primo occupante, no per Gli Inglesi sono a Malta non per nto di trattati La signoria è

il diritto di conquista, non

per definitivo riconoscime

far del forte verso il debole doveva il frutto di un inganno che solo l'attitudine e ben accetta sovranità dell'artrionfare. Ma da partè di chi teneva la legittimaia sempre E la protesta denunciata. cipelago, l’inganno non fu ignorato e la soperch rimane ancora. rimase € infruttuosa e inascoltata per quanto da tempo da argomenti formidabili La causa dell'italianità di Malta è sostenuta che in linea di giuanzi pochissimi, sfiorarono l'argomento ma pochi dei sostenitori, peso. storici italiani Ed è da lamentare che anche molti tradizionale quanto n deale ha pure il suo un po' per una borbonico, governo po' per la cattiva fama dell'Inghilterra, sorvolato sull'argomento il sempre abbiano sterile ammirazione per pura verità, può la rispondenti ma volgari, e forse anche uffa una quale in parole poverissime signoria a dovuta è Malta su dell'Inghilterra Toncludersi in questo: La essenziali della mala Vediamo

di

essere

brevi

e

accennare

solamente

ai

punti

questione. Gattinara gran cancelliere di Carlo V. persuase Quando il piemontese Arborio di di Malta ai Cavali ri Gerosolimitani. fuggiaschi il suo sovrano a cedere l'arcipeladalgo desiderio di salvare i difensori della cristi nità da Rodi, non era mosso tanto ti Turchi, nell’inl'arcipelago cadesse in minoMediterr anto è quindi quanto dall'idea di impedire acheMalta avrebbero voluto dire il forense d'Italia, Infatti i Turchiforse all'influenza italiana Carlo V, goda legit sempre per tolti o l'Adriatic ai Ca e Tirreno il diede in feudo l'arcipela sine) Napali, di Regno del sovrano uto riconosci o mai, timo e e inequivocabili, e che non perdettar patto di Valieri ma con patti molto chiari verità, loro primitivo valore. Infatti nel il della e e giustizia nel regno della il 4 maggio 155),e. sono nettament quel rapporti susInfendemento, datato da Castelfranco Bolognese : e l'Ordine che accetta,ta, e

tra fi sovrano donatore ; Fre le clausoleèf stabiliti i rapporti sbarco dei Francesi nell'isola avesseil da178 abbando l'arcipe distettero sempre fino eraallo questa: che ove l'Ordine ritornare a noi o nare ai mostri reali patto, 4 la più decisiva rzatamente, esso doves: fo: è lago, o di propria volantà o del patto di Castelfranco Bolognese successori con piena ragione Tl testoe nelle numerosissir nelle e conformi copie DE visibile e nel documento originale stampe che furono fatte nei tempi. e avrentortca ita # a aveva seguita la libera ine € Yi Male, ‘che fin dalla preistori cadde in potere dell'Ord territorio siciliano,ancesi, C assedio contro i ca i finto ct ce parte del giorno un dopo € i Francesi, una e divi fino al 10 giugno 1798, nellei isolein incui nome della Repubblica Francese crarone Lui la tramato Ano leer piede lingua tempo avevano già da Spedi della i preparstiv Valleri. asvalieri di di Parigifrancese durante i lunghi e nascosti sibi LI Direttorio volione d'Egitto. isolani non ne al 23 settembre del 1800, Ma gli 5 goa tennero Malta fino del resto non avevano troppo voluto sapere dell'Or. lero mai sapere di loro come aveva ridotto l'arcipelago a una onali internazi e militari fini suoi dine che per i

fortezza chiusa ad ogni contatto coll'Italia e col resto di Europa, soffocanPer tutta la du vi ogni vita civ rata è l'occupazione francese i Maltesi non deposero mai le armi rontro gli invasori, per quanto di forze tanto inferiori, invocando sempre e disperatamente l'intervento del loro legittimo signore il Re di Napoli di cui avevano issata la Bandiera ope pena partito l'Ord Mai sovrano fu forse invocato da un popolo come i Maltesi invocarono Ferdinando IV. Ma il Regno di Napoli terrorizzat e non senza ragione, dall'espansio nismo della Repubblica Francese, eva aderito, con non troppo entusiamo però, alla seconda coalizione he l'Inghil erra stava montando contro la Francia per os olare la spedizione d'Egitto, Gl'Ingle: si impadronirono subito delle attività politiche del

Regno offrendosi di appoggiare e i diritti dei Borboni e i diritti dei Maltesi, Il debole ma soprattutto inipiente Regno di Napoli cascò nella ra La flotta inglese sì fece sul padrona di le acqr del Rea tenendo ll duplice scopo di comandare l'impresa di Malta e di neutralizza: Monsignor Onorato la flotta napoletana la quale, come redentitmo maltese, autore nel 1812 di wn pochi sanno forse, era la parte più memoriale sulle rivendicazioni isolane. se non l'unica, del Regno, su per quanto limitata di unità, di armamento e ardimentosa di uomini sperimentati e audaci in pace e in gue Come è noto là marina napoletana è la madre della marina attuale 1 Borboni si gettarono letteralmente in braccio all'Inghilterra la quale spiegò subito la sua triste e ingannevole politica. E qui primeggia l’opera non leonina ma di volpe del Nelson il quale (se la verità vera si può dirla una volta tanto) fu la maledizione d'Italia, rovina dei liberali napoletani, rovina dei Borboni, rovina di Malta. L'immortale ammiraglio con ogni arte sua e del suo governo, sì rese arbitro della situazione; e in nome di Ferdinando IV, e colla cooperazione della flotta e dell'esercito napoletano, l'Inghilterr pose l'assedio a Malta col preciso compito di restituire l'isola al suo legittimo sovr no, Come è pur noto i Francesi si difesero disperatamente, ma presi in mezzo dall flotta anglo-napoletana sul mare e i sollevati isolani nell'interno, dovettero ced e. Nelson e il generale Faldella sbarcarono la Valleta in nome del Re di Napoli fra inte entusiasmo della popolazione 4 clamante al Re, alla Sicilia, all'Italia a almente si vedeva ritornata. Partito l'ultimo Francese, alcuni giorni dopo sbarca il generale sir Annibale Ball che fa abbassare tutte le bandiere napoletane, ordina il reimbarco dei contingenti nazionali, e in nome di S. M. Britannica si proclama governatore dell'arcipe! innalzando la bandiera inglese sugli spalti della Valletta,

I Borboni di Napoli potranno avere avuto tutti i torti come uomini di governo, anzi li hanno avuti decisamente, Lasciarono poche belle pagine di storia ma qualcuna la lasciarono. Fra queste la più bella è certamente quella che narra la lotta sferrata dalla diplomazia napoletana contro l'Inghilterra per denunciare l'atroce inganno di Malta e per riaverla ad ogni costo. Ed è doloroso che finora nessuno storico italiano abbia messo nel suo giusto ed alto valore questo glorioso capitolo della diplomazia italiana che pur di infelicissimo esito, trattandosi di un debole contro un fortissimo, mostrò ancora una volta come il senso della giustizia si erigesse impavido contro il diritto conculcato. E diciamo finora, perché finalmente in un libro di prossima pubblicazione dovuto a una dotta e severa cultrice di studi storici, Maria Arrigoni, e che appunto ha per titolo Come gli Inglesi andarono a


Malta e come vi restarono, mostrerà

ampiamente

tutta

la nequizia di una occupazione

ottenuta

coll'ingannio

più subdolo e mantenuta

contro ogni più elementare

tradizione del costume politico europeo. La Corte Borbonica sorpresa e confusa del tradimento

inglese

cominciò

dunque la sua protesta diplomatica in cui furono poste in giuoco

tutte le risor=

non

sotto

se di una scuola politica che non era l'ultima di Europa. Ma purtroppo quest'opera si appoggiava a uno Stato debole, sviato da cento difetti di governo, malveduto dalle classi superiori e perfidamente privato dell'unica sua forza militare, la flotta, E qui è bene per la bella storia d’Italia rivelare alla sua giusta luce alcune situazioni e alcune figure che finora furono laSciate in ombra o quando viste,

sssima

stella. Vogliamo accennare la irremovibilità di Fer. dinando IV a non cedere di un

era

pollice

su

quel

il diritto sovrano

Napoli, e l'opera

che

di

veramen-

te strenua, per quanto così

infruttuosa, di quel' Principe di Castelcicala, ambasciatore di Napoli a Londra che dai nostri storici antiborbonici (e tutti i noUna

delle

principali

arterie

de

« Strada Reale »

La

Valetta:

la

stri storici sono nici) fu percosso

antiborbodalla fama

di bieco e iniquo reazionario, ma che nella lotta per Malta spiegò tale ostinazione fiera e irreducibile da fare andar superbo ogni Italiano, Era la vana lotta del debole contro il fortissimo soperchiatore e perverso ma si voleva che almeno la causa della giustizia denunciasse la violazione del diritto delle genti, l'abuso di ogni fede pubblica, Ma il capolavoro dell’astuzia inglese, vera immagine di frode, fu la così detta pace di Amiens, Ivi si venne a trattare della questione di Malta e scartandosi addirittura ogni ragione e protesta del Governo napoletano, ci si baloccò col progetto di un ritorno dell'Ordine, a cui nessuno più credeva, capeggiato dalla Russia eretica in cui tutti credevano meno ancora, Il balordo progetto, tutto di fabbrica inglese, servì a tirare in lungo fino a pace rotta: si ritornò alla guerra, alle coalizioni, e di Malta non si parlò più, e l'Inghilterra rimase sempre al governo delle isole, sorda e beffarda alle inesauste proteste della Corte di Napoli che non ristava un momento di pretendere il suo diritto. E così si venne al 1814 e al Trattato di Parigi. In questo Trattato, presenti gli Alleati in Francia, senza tener nessun conto del Re di Napoli che era pure un alleato, si stabilì coll’articolo 7 il diritto da parte dell'Inghilterra di occupare l'arcipelago maltese fino a un prossimo Congresso generale che doveva ratificare più o meno i patti di Parigi. Il Congresso vi fu e fu quello di Vienna del 1815, dove si parlò di tutto tranne che della questione dell'Inghilterra che occupava Malta, accontentandosi di ridere in viso alla delegazione napoletana che non cessava di girare di ufficio in ufficio a perorare il legittimo suo diritto e quello dei Maltesi. E l'articolo 7 del Trattato di Parigi rimase e rimane ancora in attesa della sua definitiva ratifica. Il Governo di Napoli dopo il Congresso di Vienna venne man mano a indebolire le sue proteste contro il sopruso di Malta, finché tacque del tutto. Nessuno lo ascolava e le vicende sue peggiorarono di giorno in giorno. Però non riconobbe mai l'occupazione di Malta e ad ogni occasione opportuna fece sempre sentire la sua voce di dolente protesta e la speranza che gli fosse resa giustizia,

GERARDO STRICKLAND: uno degli uomini più nefasti della storia maltese dell'ultimo cinquantennio, il più nefando senza dubbio, negatore e traditore del sangue italiano che gli scorreva nelle vene quale figlio di madre italiana. La sua vita politica ha inizio nel 1888, anno in cui si presenta alle elezioni a fianco del grande Fortunato Mizzi con programma nazionalista. La sua vera natura sì svela immediatamente: giunto al potere getta la maschera, tradisce il programma e, nominato segretario del Governo, diventa il principale e più accanito ispiratore della politica snazionalizzatrice britannica. Da allora la sua attività è tutta vergognosamente dedicata alla negazione di Malta italiana e dei sacrosanti diritti degli italiani che la abitano. Strickland il traditore, il servo di Londra, è l’animatore, il simbolo della vile politica della Gran Bretagna che non è riuscita tut tavia a spegnere nell'isola italianissima la fiaccola dell'italianità, oggi più viva che mai nell’imminenza dell'atteso ricongiungimento alla Madrepatria sotto il segno del Littorio.

E questo fino al 1860.

Ma al fianco della nobilissima per quanto vana protesta napoletana, e di questa ben più insistente, implacabile e duratura, sorse la protesta dei Maltesi. Cominci questa dal giorno in cui gli Inglesi misero il piede nell'isola per ridarla al loro legittimo e agognato sovrano, e sta forse terminando oggi sotto la raffica dei nostri bombardamenti, I Maltesi si accorsero subito dell'obliquo inganno britannico e non diedero mai quartiere, non cedettero mai. Liberati dall'Ordine che li aveva imprigionati per tre secoli, forti dei patti di Carlo V, vollero sempre tornare alla Sicilia, all'Italia come alla loro patria naturale. Il primo governatore inglese Annibale Ball che durò fino al 1809 procurò, goffamente di mascherare l'inganno dell’occupazione, ma il suo successore sir Charles Meitland gettò audacemente la maschera e nel suo proclama del 1813 fece capire chiaro ai Maltesi che Napoli e la libertà dell'isola erano svanite come un sogno e che nemmeno le loro resistenze per conservare quei privilegi locali che pur l'Ordine aveva loro concessi, venivano prese in considerazione da S. M. Britannica, E i Maltesi non disarmarono e soprattutto quando venne a governatore sir Oakes, spietato e brutale come un piantatore americano. Ma i Maltesi non disarmarono. Nel 1812 era stato spedito in Inghilterra e diffuso in tutta Europa il memoriale del parroco Onorato Bres, l'antesignano dell'irredentismo maltese, e che può considerarsi come la tavola di fondazione delle rivendicazioni isolane. In quel documento d'importanza unica, si accumulano tutti ì capi d'accusa che mai un popolo ingannato può gettare in viso al suo ingannatere. A base di esso sta sempre la nequizia senza nome d'esser venuti come i liberatori di Malta in nome del loro governo legittimo e della libertà dell'isola e di aver tradito i Maltesi nell’entusiastica ingenuità della loro fiducia. Il memoriale di monsignor Bres fu e rimane, ripetiamo, la base di tutte le rivendicazioni dei Maltesi che si sono susseguite insistenti e incessanti dal 1800 ad oggi senza dar quartiere agli Inglesi traditori. Essi fissarono sempre la bandiera della loro pa tria, napoletana prima, italiana poi; palpitarono per tutte le vicende d'Italia considerandosi una parte integrale di essa. Prigionieri dell'Ordine del 1535, prigionieri degli Inglesi dal 1800, da quattro secoli avulsi da ogni contatto col vivere d'Europa, attendono l’ora della libertà che sta per scoccare, LUIGI VENTURINI


Una veduta di La Valetta, il cul porto non è più sicuro rifugio per le navi da guerra britanniche,

CIVILTÀ ITALIANA A MALTA

giorni « di prosperico maltese Fortunato Panzavecchia, Malta godette i suoi migliori rità, di tranquillità e di abbondanza », la lingua italiana viene rispettata dal breve rivoluzionario dominio francese e la prima gazzetta Proclami e leggi sono ernanati sia in francese che indi italiano «Iste de Malte» e «L'Isola che vien pubblicata nell'Isola porta la duplice testata di Malta » La fioritura letteraria italiana di Malta non si spegne nel successivo secolo XIX e nel presente, ma, anzi, viene alimentata da incessanti contatti e scambi con la cultura della Madrepatria — in particolare durante le lotte del Risorgimento ed in questi ultimi anni di meravigliosa rinascenza italica — a cui si dissetano come a naturale fonte sorgiva una legione di poeti, di serittori, di politici maltesi Ancora oggi, nonostante la lotta accanita che si conduce contro ogni traccia di italianità in Malta e lo smarrito senso nazionale di una parte degli isolani, gli scrittori maltesi di lingua italiana prevalgono in numero e qualità su quelli dialettali o su quelli in lingua inglese e È giornali italiani e il libro italiano sono di gran lunga i più

letti.

La stessa Reale Commissione d'inchiesta del 1932 — andata a Malta con l'ap rente la possibilità di dare una soluzione alla grave crisi morale e poliscopo di esaminare tica causatavi da Lord Stricklend, cieco strumento dell'imperialismo britannico riu della sua costitutivi elementi scito per alcuni anni con l’aperto appoggio di Londra e dei suoi funzionari a divenire degli popolo, un di spirituale x patrimonio elesacro prezioso, importante, Primo Ministro dell'Isola, ma con il vero proposito di studiare la possibilità di condurre più il certamente ‘nazionalità, Ja lingua è il tipo e la matua fondo la lotta per la integrale snazionalizzazione di Malta — non poteva non ricono» mento. è la lingua che definisce e rispecchia difedelmente un popolo. scere che l'italiano era Ja lingua della cultura dei maltesi, rità di una civiltà; è essa che esprime l'animaprocedere latinizza» seconda della D'altronde le stemse Autorità britanniche, dopo l'occupazione di Malta, per molti deil Qual è la lingua nazionale dei Maltesi? Con etnico, la lingua italiana, sotto la cenni considerarono pacifico l'uso esclusivo dell'italiano in tutti gli atti scritti conzione dell'Isola, la formazione del nuovocomegruppo cernenti la vita maltese. Per molti anni | Commissari e i Governatori inglesi’ dellingua nazionale dei maltesi, cioè come forma del volgare siciliano, si afferma all'impensiero, al al sentimento, l'Isola rivolgono ai maltesi i loro proclami in lingua italiana e nella versione itala lingua che corrisponde naturalmente all'indole, liana sono portate alla conoscenza dei Maltesi le Lettere Patenti di S, M. Britannica maginativa, al particolare genio dei maltesi primi ai lungi dal vero affermando La «Gazzetta di Governo» fondata ai primi del secolo XIX da un italiano, fu per L'Abela, il sole storico di Malta, non andava molti anni redatta solo in lingua italiana, per divenire quindi bilingue in Malta da quasi cinquecento anni, càladel secolo XVII che l'italiano era parlato in senso Sino al 1° maggio 1840, financo i regolamenti, gli ordini, le sentenze della Corte col rinnovarsi della popolazione dal Galla Wiberazione normanna, quando lingua procciso anche a Malta, Marziale, relativi al reggimento maltese inquadrato nelle forze del presidio britansbocciava nostra la italiano, tino, siciliano, Corte di Panico, erano in lingua italiana. E sino a qualche anno fa la lingua italiana risultava l'influenza culturale emanante dalla dissolutivo del latino, oltre che per usata assieme all'inglese in tutti gli atti dell'amministrazione civile dell'Isola, sia che uovi ssia italica. culturale economico etnico tutto un faceva Malta fosse soggetta. come ora, ad un Regime assoluto militare, sia che godesse di Malta che min: che Jermo, primaculla dela una vita costituzionale più o meno liberale, più o meno autonomi. i vari regimi chesi succedettero nell'Isola prima e politico con la Sicilia sotto ricevesse in feudo. Nonostante numerosi. subdoli o anerti, tentativi di sostituirvi l'inglese e Il dialetto wanni la sussidia» locale lingua l'Ordi; come e latino, il ufficiale abbozzo arabo-siciliano, alla nostra lingua, l'italiano sino nl 1932 era ancora lingua 8 la lingua delle diLeggi "Tortine, mr:a per propria ma soprattutto l'italiano, arrivando e dei Tribunali, la lingua degli atti notarili, e del Registri. con Je rie il francese, Il provenzale, il castigliano, Nella scuola primaria l'insegnamento dell'italiano, impartito prima dalla seconda dell'Isola regolando ogni suo rapporto co Malta rispetta l'italianità linguistica _ lingua. nostra della esclusivo classe elementare, fu dal 1924 limitato agli ultimi due anni, mentre rimaneva quale redatta è 1531, istituzioni e con la vita locale, condal l'uso nel Adam, L'Isle lingua fondamentale d'insegnamento per le materie classiche nelle scuole secondarie, Gran Mastro La prima ordinanza emanata e primeggiava in quella universitaria, dove l'italiano era lingua esclusiva d'insegnain italiano. nte a rafforzare l'uso delmento nella facoltà di Legwe. di Lettere e Filosofia (Teologia) e godeva di parità L'italianità linguistica di Malta anzi influì notevolme interni dell'Ordine Giovannitao, tanto con l'inglese nella facoltà di Medicina e în quella di Scienze. l'italiano nell'organizzazione e negli affari l'unica considerat veniva pur il latino che» statuti dell'Ordine che erano Nel corso degli anni 1932-1439 ]n lingua italiana è stata completamente e ovunque, che esso vi sostituì quasi completamente i salvo per l'insegnamento della lingua e della letteratura italiana nel Liceo e nel. Già nel secolo È di io l'Università, abolita e sostituita con il dialetto locale e, soprattutto, con l'inglese. prefazione nel 1570, porta come Firenze a edita ed Cosi le Autorità imperiali hanno creduto. con tanti tratti di penna, poter soffocare Rosso del Paolo da astro Zioni. curata alGran indirizzata il 10 aprile 1567 le tradizioni e le fonti della cultura in Malta: inaudita violentazione spirituale di un = gare fa “e La lettera del Cavaliere Onorio inAcciaioli, cui si giustifica la traduzione in popolo, a cul l'Inghilterra, nell'atto di prendere possesso dell'Isola aveva formalmensi G. De La Vallette, provenzale. © pela adintende e conosciuta ovunque italiana te promesso il pieno rispetto dei suoi diritti spirituali. e politici. lingua la ormai n tuti, per essere in codesta Isola di Malta, dove è la Uno dei motivi dominanti della propaganda britannica intesa a diminuire, prima. paria ancor più che ogni altra lingua e ad eliminare. poi, l'insegnamento e l'uso della lingua italiana è stato quello di sidenza ». maltesi, non fu quindi dei nazionale lingua quale gabellare il dialetto maltese come un'autentica lingua. derivata n'entemeno che dalitaliana s1 quasi sem: l'idioma fenicio! Nel corso dei secoli i dominatori stranieri avrebbero di un Ordine internazionale, rettorp abbassato dellainae‘eain Malta adlfiperizion «maltese» dal rango di lingua a quello di dialetto imponendo l'uso e l’insegnafrancese 0 spagnolo, ma anzi tale e, mestre na. pre da uno straniero, generalmente l'Ordin camente linguisti cioè ando mento di una lingua straniera. quella italiana! Naturalmente, per meglio colorire la impoicilia Peto influl in senso inverso, italianizz “a legava la che pittoresca inaudita mistificazione si sostenne e sì sostiene — araldo un certo Lori e il vincolo giuridico come uno la posizione geografica dell'Isola Striekland e i suoi prezzolati seguaci — che come il «maltese» è la superstite eco sotto l'aspetto di principato di Malta, nevano all'Ordine di considerarsi, della lingua cartaginese così gl'isolani sono i superstiti rampolli del popolo di Dila conoscenza e diffusione della nostra done. Incredibile ma vero, è con simili fantasiose scempiaggini che sì è osato giuire p28 dell'Ordine di San Giovanni anche preoccupazione del Gran Maestificare, moralmente e storicamente, l'ostracismo, prima, e il delittuoso bando totale, , e fu stile lo cultura venne incessantemente alimentata poi, dato alla lingua di Dante da quell'isola dove vi risuonava dolcemente e legititaliana fosse curato in modo da elevare eleganze stri che l'insegnamento della lingua parlato e scritto nell'Isola alle più fiorite timamente da secoli e la forma dell'italiano generalmente del parlar toscano. Cessato il dominio

dell'Ordine,

sotto il cui governo,

come

scriveva

nel 1835 lo sto-

ANNIBALE SCICLUNA SORGE


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Tralalelà, tralalolà, arrivano gli inglesi! Oh, yes! Si salvi chi può...

(Cariostura francese del 1399).

(Da una raccolta di caricature a cura di E. GianweRI Gre, di prossima


i

A "CRISI ECONOMICA INGLESE

L

si

i spAsE

geva inunsuo equilibrio storico, espansivo e dinamico, inquanto sieracostituita

senza scosse

Il fatto che il pene

\tinent

li

pubblicamente! — nei rapporti

competizione internazionale. Il regime dei trattati di

a incomprensione della reale situazione storico-politica, dimostra e ostenta, nella fase cruciale della sua storia, la infrollita sua classe dirigente, insiplente e superba, ha origini assai che è forse utile precisare. Questa indagine non è, dal tema, o invadere il campo altrui; inquanto lacrisi finanziaria edeconomica che ha

tolto, di fatto, loscettro del comando alla City, trae origine, proprio, da quella incom-

prensione, tipica espressione dell'alterigia insulare, della rapida e facile fortuna, immeritato dominio del quale la Gran Bretagna ha goduto, finora, per oltre 150 anni,

le laute conseguenze.

a giuocare » ogni partita della vita,

tenziale, tra leforze di competizione economica mente e te, da parte inglese, una piccola circostanza di «ammortizzare a zero», di materie priseguiteranno,

la tradizione e il retaggio di almeno due secoli di mercantilismo imperialista e ag-

spirituale e ideale, ben diverso

ste note.

Vogliamo precisare, inoltre, che In quanto diremo in seguito, non c'è la benché midel nima volontà di disconoscere le qualità, positive e umane, costruttive e simpatiche, passiva acquiescenza a metodi e a sistemi di governo, lo hanno condotto a questa terribile situazione di liquidazione

destinazione geologica e per

imperserutabili disegni della Provvidenza, i quali sono infallibili e invariabili per definizione! Aggiungasi, a tutte queste considerazioni, il singolare Influsso spirituale che tutto quanto era inglese, anglosusone ha esercitato su tutto il continente eu-

applicazione.

Che la democrazia parlamentare inglese sia una insigne e piramidale ipocrisia, sotto

la quale si ammanta la più spietata reazione contro ogni giusta rivendicazione sociale,

è aperta: perlo bollente

re: supremazia. laraperla cheper anche ibblicamente: ifesta! pul i fossero manifestati di liire e dirancori che era utile La crisi economica inglese del dopo guerra mondiale, che trova il suo definitivo coronamento nella liquidazione cruenta del sistema imperiale anglosassone, è la cone concreta dr seguenza concreta di tutte quelle ragioni di incomprensione che siamo andati enunOltre alla attrazione turistica — ciando dianzi. Le attrezzature industriali invecchiate che non furono mai rinnovate a dare la dimostrazione evidente serviva inscenatura quella — parigini nei cabarets perché gli amministratori, figli e nepoti di imprenditori demiurgi. avevano avuto in rsa © soltanto gli ignari o gli imme-

la vita inglese, politica, scientifica,

eredità il criterio della inutilità di tali precauzioni; hanno impedito alle produzioni

inglesi di reggere Il confronto con altre attrezzature più giovani e più agguerrite. La maturità di una situazione storisa e politica, nella quale le « gherminelle» della manovra creditizia non erano più valide come incantatrici dei popoli giovani eresi esperti,è stata misconosciuta in modo sprezzante e pieno di alterigia dai dirigenti laCity. Montagu Norman che dal 1920 è Governatore della Bank of England è il tipico rappresentante di quella generazione di uomini che ha «liquidato» l'Impero, Per riguar-

do alla sua personalità, di indiscutibile dimensione. è stata alterata, per la seconda

volta llaprima lo fu per il suo predecessore Cunliffe, che « governò », però, la Banca durante la guerra mondiale!), la rigida tradizione che imponeva la sostituzione an-

nuale del governatore del massimo organo dell'imperialismo finanziario inglese. E quella tradizione aveva, anch'essa. una sua apparente significazione: doveva dare la prova diabolica che al governo creditizio del paese non si costituiva alcuna « ganga»,alcuna territoriale, nata e creata per essere in quanto essa assorbe Sa inglese middle-man è soltanto concepibile rn 40 per cento, delle esportazioni della Gran una variabile quota, oscillante intorno al per essere chiamate a vivere limitrofe, Le competizioni territoriali di nazioni che, dal perenne dinamismo del posenza soluzioni di continuità di confini, sono costrette sono concerettifica di frontiera in cui sidissanguano; non da Dio e che non ha mai avuto segnati limiti propri i ha pibili per un

apprezzabili

mercato. Invece sta di fatto che la Banca d'Inghilterra fu dominata, indiscutibilmente, sempre, da gruppi di finanzieri ebraici, facenti capo alla Banca Rothschild la arl diAS; n 8 OA FAREGR Calrici mareali ord Va mondo eri

mite la City. Dunque Norman governa la Banca d'Inghilterra da vent'anni: gli anni della maturazione e della risoluzione (letale!) della crisi inglese. Uomo di vasta coltura, dalla scatola cranica un po' sfuggente alla tempia, dal pizzo che nasconde un prognatismo accentuato; ha negli occhi, leggermente rialzati agli angoli esterni, dei bagliori fau-

neschi e mefistofelici. Non può certo dirsi sia mancato in lui il senso dell'Impero;la

labrutale © spi Infatti sesi eccettua con del Commonwealth. fiero

tenace, durissima difesa degli interessi anglosassoni. Figuratevi che egli, con la sua

cnparbia ©duttile manovra, è riuscito: 0) adebellare Nuova York nelle sue velleità

inglesi sugli

di primato mondiale, fino a] 1925, quando la City era « terra, con la sterlina che

perdeva Il 30per cento della sua parità e il dollaro dominava il mondo; b) a far riconquistare la parità aurea alla sterlina, quando era cancelliere dello Scacchiere il sig W. Churchill (guarda un po") con l'appoggio, benché malvolente, dell'America; c) a fare accentrare a Londra le giacenze d'oro di molti paesi, in modo da disporre di una massa di manovra metallifera altrui, a tutto vantaggio della

di classe ante

City e a tutto rischio dell'estero; d) a finanziare molta parte delle esigenze lavora-

tive della Gran Bretagna con disponibilità estere sottratte al potenziale creditizio di quei paesi, concorrenti dell'Inghilterra: e) a far godere a Londra e a tutta l'industria

fu conseguita, senza © rivoluzioni costò all'Europa! —o inglese non ebbe Conquistatore; che da lora lavita sociale senza signorotti ielm Guglil

dif di larga sutonomia locale,

pani,

ca:

Argo

che distinguono

nettamente

il divenire

inglese diun credito lango e a bassissimo costo, facendo rincarare, invece, ilcredito degli altri paesi; ) a svalutare lasterlina del 40per cento facendo incidere una perditadimiliardi a coloro che avevano avuto fiducia nella sterlina e in lui; 9) a svuotare, lentamente, inflessibilmente, di decine di miliardi di oro, In Banque de France che, in un certo momento, si ergeva maestosa sui suoi 80 miliardi di franchi oro (buoni,

corrispondenti aoltre 170 miliardi di franchi 1939) ecostituiva un pericolo gravissimo per la solidità del primato della City: h) a impedire a Parigi di diventare una piazza

attrezzata per le grandi operazioni finanziarie, facendo imporreun «veto» insupe-

rabile al Rothschild di Francia alle iniziative assunte în tal senso dal Moreau gover-

natore della Banque de France; i) a centralizzare, tuttora, nonostante i più gravi marosi, a Londra, le compensazioni internazionali finanziare del mondo. Chiamatelo «fesso»!

Ebbene, nonostante tutto, nonostante le innegabili qualità umane del Norman; che

cosa ha costruito egli? Nulla, Ha giocato di astuzia più sulla incapacità altrui, che sulla forza sostanziale dei suoi « piani ». E quando si è trovato di fronte uomini costruttivi epotenti, forti e sicuri, come Hialmar Shacht, — il grande Presidente della

der

talmente tronfio delprivilegio della English, than]

n It

Reichsbank, — oppure Emile Moreau — il grande governatore della Banque de France, — ha dovuto accusare colpi durissimi e le sue arti non hanno avuto alcun esito. Tanto che egli dovette fare agire le potenze occulte ebraiche, per far «saltare»

Moreau dalla Banque de France e per farlo sostituire con un uomo probo ma di ben

par ni pargoletti delle scuole primarie).

diversa levatura dell'altro.

del materialismo XIX. L'Ottocento è stato il melo

Nel suo erogiuolo ha alambiccato alchimie di alto virtuosismo, ma l'oro che egli ha creduto di creare gli si è sfaldato fra le mani perché gli Imperi si reggono e sì governano con la forza dei popoli non con l’astuzia messa a servizio di una miserabile

dopo stroncato il tentativo di " sia sl o » aio prandi potenze europee, aveva costitulto negoziato, brio politico, e il «concert strumento diplomatico, per pareggiare, mediante. concetto direttivo, sia lo

IlNorman può davvero definirsi il Mefistofele della potenza finanziaria britannica.

minoranzadi interessi che voleva affamare il

E, invece, sta morendo di fame! Che miseria!

FRANCESCO

SPINEDI


LE INVASIONI DEL TERRITORIO BRITANNICO 1 rorresse considerare la storia dell'Inghilterra come la storia di una serie inin-

terrotta di occupazioni del suolo inglese da parte di successive ondate di po‘stranieri.

ti delle isole d'oltre Manica

animosa e avventurosa navigazione. lore

itola designazione etnica generica di « Normanni» veniva prenaendo un va-

circoscritto: veniva, cioè, a designare quelle schiere, in prevalenza

orvegesi, che, dopo avere scorrazzato nel mare del Nord, si erano stabilite in Francia

attuale Normandia, Furono quelli i Normanni, che, sbarcati inInghilterra con limo il Conquistatore, se ne impadronirono alla memoranda battaglia di Hastings

questa volta l'occupazione segnò un rivolgimento interno, che, nel morappresentava un incontestabile progresso. I Normanni inigli abitanti della Britannia alla feudale. intimi rapporti dell'Inghilterra conlaFrancia, fra i secoli XIV e XV, non di buon augurio per l'isoladioltre Manica. d'Arco simboleggiò lariscossa francese, cheridusse lapresenza dei Brisulla costa meridionale della Manica Calais. «delle Rose », la guerra, cioè, delle due case aspila casa di York e la casa di Lancaster,

genovesi e veneziani, che, occupando posti di fil'Inghilterra al progresso mercantile na-

formazione dell'Impero, fu quella di Guglielmo di Orange, «statolder » di Olanda, che, chiamato dagli avversari degli Stuart al trono, passava nel 1688 la Manica ed entrava vittoriosamente a Londra.

Nuova occupazione, dunque, e, in pari tempo, nuova ascensione dell'Inghilterra,

le cui fortune oltre Atlantico presero proprio allora il più brillante slancio. L'Inghilterra aveva magnificamente imparato a «navigare» non solamente sulle acque degli oceani, bensì anche su quelle, molto più infide, della politica internazionale. Lo si vide durante le guerre di successione di Spagna e di Austria e du-

rante la guerra dei sette anni, dalle quali essa seppe ottenere cospicui guadagni.

Poi le toccò subire l'amputazione delle colonie inglesi di America ch'essa aveva

spietatamente dissanguato. Ma seppe rifarsi con le vittorie su Napoleone. Erano del tutto barbare le tribù britanniche, quando, per la prima volta, i Romani di Cesare penetrarono nell'isola e l'occuparono. Cesare sbarcò due volte in Bre55 avanti Cristo e poi nell’anno successivo. E sebbene la seconda

SANDRO

GOZZADINI

campagne, fra il78 e l’84 dopo Cristo, Agricola tannia fino allo stretto di Forth e fino alla Clyde. Fra

Sol della Tyne, un poco al nord del vallo di Adriano. Sulla

Cesare,

jone progressiva romana della Britannia fu l'iniziazione dei britanni

Ecco, dunque, una prima occupazione dell’isola britannica, che ha acconsentito alle tribù della ‘regione di affacciarsi sulle soglie della civiltà. La civiltà britannica

di Scauroal cospetto dei monumenti

del Palatino,

avendo

incontrato

un giorno al-

cuni schiavi angli disse (gli angli e i sassoni avevano occupato da un secolo la if che angeli dovevano essere piuttosto chiamati, scontando. così, in anti'occupazii cristiana nell'isola d’oltre Manica. E per farli diventare angeli, d occupare l’isola un manipol di suoì monaci, a capo dei quali era Agostino.

anglosassone. piuttosto difficili e i monaci missionari sì sentiggiati, mavinsero con laloro tenacia, come già Agricola aveva campagne. I missionari sifissarono a Doruvernum e dilàjr-

« Come John Bull respinge l'invasione francese ». È una stompa di Humphrey del 1793.


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PORRE DIPLOMAZIA

un breve rapporto sui rumori sinistri ch’erano in circolazione, e firmato e messo in busta tale rapporto esso era stato a me affidato perché, scendendo in città, lo spedissi

BRITANNICA

alla posta centrale; si trattava del resto di un'abitudine dipendente dal fatto che la

I DIPLOMATICI BRITANNICI

Legazione d'Italia si trovava in uno dei quartieri piuttosto lontani, sulle colline della città. La spedizione in parola non avrebbe però avuto luogo che nel visto

che il marchese Paulucci mi aveva trattenuto a colazione, avendo come invitato fl ministro d'Inghilterra,

A tavola si parlò della situazione, ma il rappresentante britannico dichiarò al collega italiano che non era il caso di nutrire ansietà, Grazie a sue informazioni particolari, poteva infatti confidargli che il Re era rientrato segretamente a Lisbona sano e salvo, la sera precedente. Il marchese Paulucci si mostrò stupito a tale notizia, poi riflettendo che il ministro d'Inghilterra abitava a pochi passi dal palazzo reale ed aveva

notoriamente ben retribuiti informatori, alla fine della colazione mi disse di riaprire

® rortune di una nazione, oltre che al genio dei suoi uomini di Stato, sono affidate alla sua potenza militare ed all'abilità dei suoi diplomatici, Però i di-

plomatici costituiscono un genus svariatissimo. A dispetto dell’apparente uni-

formità protocollare, la differenza che intercede

fra la mentalità ed il metodo,

mettiamo, di un diplomatico nipponico ed uno spagnolo, o di un turco ed un nordamericano,

è tale da farne

esseri

completamente

diversi.

Sono

altrettanti

mondi,

altrettante civiltà, impersonate dagli uomini, che si affrontano nel formidabile ci-

mento degl'interessi e delle ambizioni nazionali. Solo chi ha fatto parte del corpo, sa distinguere le caratteristiche di ciascuno. E poiché chi scrive ha avuto il privilegio di appartenervi per ventidue anni, nella non breve esperienza ha avuto occasione di vedere moiti colleghi all'opera, di

collaborare con alcuni di essi, come pure di contarne un certo numero, occulti o palesi avversari. La parabola odierna dell'impero riftessioni e ricordi. Quante volte

britannico fa tornare col pensiero su antiche infatti, nelle vicende della carriera, ho avuto

occasione di domandarmi quali fossero, ai nostri tempi, gli elementi reali della potenza britannica, 0, per esser più esatti, del prestigio di tale potenza. Mi sembrò fuor di dubbio ch’essa non traesse elementi di forza dal valore personale dei suoi rappresentanti all'estero, È evidente che non posso dire di aver conosciuto tutti i

diplomatici inglesi, ma soltanto quel certo numero da me incontrati in una diecina

di residenze europee e dell'Estremo Oriente, Si tratta pertanto di un giudizio relativo;

.

ma che conclude alla seguente costatazione: non ho mai incontrato un collega bmtannico del quale potessi dire: questo è un uomo superiore. Debbo attribuire dl caso ad una fatalità? Un'unica eccezione, un uvmo realmente di non comune inte)» ligenza da me conosciuto, rappresentava, dal punto di vista dell'utilità pratica,

piuttosto un pericolo che un vantaggio, visto che si trattava di un visionario, 3l quale credeva di scoprire

ciò ch'era assolutamente

inesistente.

I nomi

sono inutili,

tanto più che la persona alla quale alludo è scomparsa dal mondo. Alla sua morte egli occupava una delle piu importanti ambasciate. Le mie sgradevoli

constatazioni

si spiegano

con

varie ragioni

particolari

ed una

di carattere generale. ‘Tra le prime rammenteremo anzitutto l fatto che i diplomatici inglesi sono reclutati fra i giovani di quelle famiglie le quali rormano l'oligarchia che governa la nazione. Ura un privilegio di classe difficilmente permette di esercitare un criterio di selezione, né, a dir vero, crediamo vi sia nel ‘Mastro caso, materia su cui esercitarlo. Una manchevolezza della diplomazia britannica deve appunto attribuirsi alla mentalità peculiare della casta da cui proviene, | ed èul frutto di una tradizione. Da Oxford, Cambridge o Eaton escono giovani che

| possono aver fatto trionfare i colori della loro scuola nelle gare di canottaggio, di «calcio, o altre prove atletiche, però brillano meno per culturi perché avrete maggiori

probabilità

d’incontrare

un

diplomatico

inglese

sui

campi

del

golf

o

magari alla pesca, che in una biblioteca. Ne deriva un'altra conseguenza: per quanti

È |

sforzi egli compia, gli sarà impossibile d'e internazionalizzarsi», a meno che si tratti di un giovane brittone, per combinazione, nato ed educato all'estero, kd anche allora... Mentre tutto il mondo è un tumulto di dinamismo, la diplomazia inglese continua ad essere schiava di metodi antiquati, di routines seguite da tempi immemorabili, ciò che non può destar meraviglia in un paese ove lo Speaker della Camera dei Comuni siede ancora sopra un sacco di lana, e i magistrati e gli avvocati vanno

intorno camuffati con parrucche di parecchi secoli fa.

E,

Viene poi una deficienza nazionale irrimediabile. Il popolo inglese è incredibilmente privo d'immaginazione, ed il fondo della sua psiche è rimasto puerile. Lo prova ap-

1 punto la sua passione per tutto ciò ch'è il prodotto della fantasia, In quale altro paese ‘el mondo avete visto la folla di gente seria che coglie con entusiasmo ogni occasione

di mascherarsi in un costume, fancy dress, e che va pazza per certe pantomime delle

|

il rapporto, già pronto per la partenza, aggiungendovi, in poscritto, la notizia ricevuta dal collega britannico, ma attribuendogliene, ad ogni buon fine, la responsabilità. Circa due ore dopo, quando il rapporto era stato appena messo alla posta, il re Don Carlos,

sbarcato ad una piccola stazione sul Tago, mentre traversava, in carrozza aperta con la Regina e i Principi, la grande Praga do Commercio, cadeva sotto la mitraglia degli assassini. Accennammo al metus reverentialis ispirato in altri tempi dai rappresentanti britannici. Nessuno saprà mai dire sino a qual punto ne abusarono. Rammento l'accento d'indignazione col quale il Capo di uno Stato del Nord, presso il quale ero accreditato quale ministro d'Italia, mi riferì che il mio collega britannico si era permesso di sug-

gerirgli, in un momento di crisi ministeriale, di affidare la formazione del nuovo gabinetto ad un uomo politico... amico dell'Inghilterra.

«Il mio paese — ripeté concitato

il Capo di Stato in questione — non è ancora un possedimento britannico! » E le promesse inglesi! Se si riuscisse a scrivere la loro storia, occorrerebbe una lunga serie di volumi, I miei ricordi dî carriera potrebbero fornire parecchie pagine. Il pubblico che ha visto, in pochi mesi, vittime di tali promesse la Polonia, la Norvegia, il Belgio, l'Olanda, la Francia, ignora ch'esse costituirono sempre un metodo altrettanto antico quanto fallace della diplomazia inglese. Ma noi non ci occupiamo qui di tale diplomazia, limitandoci a qualche tratto su coloro che ne sono gli esecutori. Per la verità bisogna riconoscere che, il più delle volte; essi sono socialmente gradevoli persone, a dispetto delle loro originalità e delle loro manie. Parlando tuttavia dei diplomatici inglesi non si può sorvolare un tasto delicato: essi passano in genere per non andare immuni, come del resto gli stessi uomini di Stato da un'inclinazione comune a tutto il popolo del loro paese: quella di

peccare contro la sobrietà. Vi è certo qualcuno che ricorda come appunto un'allusione alla scarsa sobrietà degli uomini di governo inglesi contribuisse, in Italia, pareccì anni fa, alla caduta di un nostro ministro degli Affari Esteri, il duca Caetani di Sermoneta. In un «Libro Verde» distribuito alle Camere, la compilazione del quale il Caetani aveva affidato a persona che non meritava la sua fiducia, comparve il testo di un telegramma da Londra del nostro Ambasciatore, ch'era in quel tempo il generale Ferrero, In quel telegramma il Ferrero informava che sì sarebbe recato a

conferire circa un'importante questione con uno dei membri del gabinetto di Londra,

aggiungendo che preferiva fare la visita «dopo il pranzo, poiché in quel momento avrebbe trovato il personaggio in questione di umore più conciliativo ». È evidente che il generale-ambasciatore poteva benissimo fornire al suo ministro una informazione di tal genere, ma che non era certo di quelle che si pubblicano in una raccolta di documenti diplomatici. Meno conosciuto è forse lo scandalo che accompagnò, pure alcuni anni fa; la partenza da Madrid di un ambasciatore che portava uno dei più bei nomi della società inglese. A tutti era noto che in certe ore del giorno e specialmente della sera quel rappresentante di Sua Maestà britannica non si mostrasse compos sui per eccesso di libazioni. In un banchetto di addio offertogli dal corpo diplomatico fu pronunziata la serie dei soliti discorsi di circostanza, nei quali si deplorava la perdita dell'e amato collega », con relativi complimenti. Quando tuttavia colui che era l'oggetto di quegli onori si alzò per rispondere, i commensali si accorsero... ch'egli aveva passato il segno. L'ambasciatore d'Inghilterra non

pronunziò del resto che poche parole. Disse: «Signori, voi vi attendete certamente che io vi ringrazi per le amabili parole che mi avete rivolto. È appunto quello che non farò poiché sono convinto che tutto quello che mi avete detto non è che un tessuto d’ipocrite menzogne. Non solo non v'importa nulla della mia partenza da Madrid, ma vi è persino — e accennava particolarmente al rappresentante del governo spagnolo — chi è ben lieto di vedermi andar via ». Pronunciate queste parole, l'oratore ricadde pesantemente sulla sedia. L'impressione

dei convitati è imaginabile, Credo che l'episodio non trovi riscontro nella storia della diplomazia dei nostri tempi. GIULIO MARCHETTI FERRANTE

quali il teatro di Drury Lane, a Londra, ha il primato, spettacoli che da noi attirereb-

Î bero soltanto i ragazzi? In quale paese del mondo avrebbero successo gl’insulsi romanzi

E -| î

di contenuto infantile che formano la delizia del pubblico inglese? % la credulità questo pubblico? Singolari fenomeni che non mancano di colpire un latino che soggiorni in Inghilterra

1 diplomatici non sfuggono a questi difetti nazionali, né d'altra parte, gli stessi uomini che governano l'Inghilterra. Non si deve giudicare fanciullesco il fatto di una grande nazione la quale — come avvenne durante la guerra italo-etiopica — concentra ad Alessandria una potente flotta i cannoni della quale sono sprovvisti di proiettili, sup-

ponendo che la sola vista di quei cannoni sarebbe bastata a far tremare il popolo italiano? Dal difetto d'imaginazione nasce la difficoltà che costantemente hanno mostrato i diplomatici inglesi di penetrare lo spirito degli altri popoli, una esigenza questa che |

pèr la nostra

professione è essenziale,

poiché

un

diplomatico

deve cercare

d'intuire

ilpiù esattamente possibile ciò che la nazione presso cui è inviato farà, e come sì sotmporterà in determinate circostanze. Può dunque dirsi dei diplomatici della Gran | Bretagna ch'essi son muniti di una specie di specchio magico nel quale le cose del mondo sono riflesse sotto l'aspetto inglese,

Vi è infine una ragione generale che, dopo aver costituito per lunghi anni il fondamento del prestigio della diplomazia inglese, ha finito, per mutamenti di circostanze, per costituire oggi la debolezza. Per molto tempo infatti l'Inghilterra si è considerata così forte ed invincibile che una parola dei suoi rappresentanti era sufficiente ad imporre la sua volontà, a prescindere dall’intelligenza di questi ultimi. La sola presenza di un agente britannico aveva un peso: chi avrebbe osato opporsi alla legge dettata da Londra? Questo rese i rappresentanti britannici arroganti e superbi. Ma i guai cominciarono allorché qualcuno non volle sottostare al loro quos ego, e, peggio ancora, ebbe il coraggio di « voler vedere »che cosa realmente si nascondesse dietro così |. fiere minacce. Ed allora si constatò che la tracotante Albione non era in grado di renderle operanti. La resistenza dell'Italia alle infauste sanzioni, rappresentò per l'Inghilterra l’inizio di un infortunio politico che è andato aggravandosi sino alla crisi odierna. Si ritiene che i diplomatici britannici dispongano ovunque di un servizio d’informazioni, per lo meno... costoso. Può certo dipendere da casualità, ma ogni volta che mi si

| è porta l'occasione di controllarlo, ho dovuto constatare come i miei colleghi inglesi

non solo fossero generalmente male informati, ma quanto sovente essi si lasciassero ingannare. Fra itanti, voglio citare un episodio. Il 1° febbraio del 1908, regnava in Lisbona una sorda agitazione. Il re Don Carlos doveva far ritorno alla le nelle prime ore del pomeriggio, da un viaggio in prowincia. Da molte parti correvano voci paurose di un attentato preparato contro la vita del sovrano. L'Italia era allora rappresentata presso quella corte dal marchese Paulucci de’ Calboli, e chi scrive rivestiva le funzioni di primo segretario della Legazione, Il Ministro, riservando naturalmente il telegrafo per le notizie urgenti, desiderava che il carteggio della Legazione costituisse un documento storico continuativo degli avvenimenti del paese presso cui era accreditato. Aveva pertanto fatto redigere ii nati

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« Un discorso a pie ». Acquaforte di Cruikshank. La caricatura LI riferisce all'in: Iterra nel periodo della pazzia di Re GiorgioIll

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La regina Vittoria e Kruger ovvero l'Inghilterra, eterna campione Caricatura francese del 199, relativa alla guerra anglo-boera. le serviase di lezione, Ma il monumento un monumento dedicato alla Frenciagli perché delle giustizia, protegge i deboli: progetto di come avvenimenti odierni, nom servi stanno a dimostrarlo enche non si fece e la lezione,

past

anglo-frencese per la queCaricatura francese al tempo del cOifitto Chamberlain, amico della Fran

Carne di Fascioda con il titolo: Joseph

cla (e in questo senso può considerarsi un precursore di Churchill).

è RED

a

sulla guerra anglo-boera. « IT nuovo Macbeth > Caricatura francese « Vedrai, la macchia non scomparirà e tutto l'oro

Lady Macbeth:

della Chartrred non potrà lavare la tua piccola mano».

(Da uma raccolta di caricature a cura di E. GianneRI Gre, di prossima

i


it URAS Ai

Pit derazione di Stati tedeschi in

unione ai ledeschi dell'Impero austriaco distrutto ineluttabilmente, l'Alsazia deve trovare necessariamente Il proprio pasto perché nulla varrà, mai e poi mai, a giustificare la violenza di un atto, quale fu quello di toglierla al paese di origine per farne, qui pure, una appropriazione indebita, Allo strazio di questo strappo illegale pianse le più amare lacrima Wolfango Goethe, voi lo ricorderete »

MWROFEZIA DI LINCOLN

L'INGORDIGIA INGLESE x 1853, l'anno in cui fu scritta la lettera che qui sotto riproduciamo — un documento che è tutto una prodigiosa profezia ed è di una formidabile im«E come non si può giupressionante attualità — Abramo Lincoln, sedicesimo Presidente degli Stati stificare questa ingiustizia, Uniti d'America, aveva 4 anni e da soli sette era stato eletto, per una così non si può giustificare sessione, al Congresso federale. ” quell'altra pure atrocs. che Figlio di poveri agricoltori quaccheri — e perciò non ebreo e nemmeno di lontana 1 Inghilterra commette a dsnorigine israelitica, come qualcuno ha creduto, forse perché per lunghi anni almeno no della povera randa. Lincoln non ebbe religione e fu considerato un ateo — questo grande cittadino L'ongoglio della piccola In americano cominciò col fare {l legnaiuolo nel Kentucky e po divenne mezzo. ìl gbilterra devo essere ridotnuovo mestiere gli diede modo di compiere qualche viaggio e di conoscere molte to alle sue legittime propormiserie umane. Trasferitosi, a 21 anni, nell'Illinois, con la famiglia, ed impiegatosi zicni, deve essere limitato © presso un costruttore di zattere, durante un viaggio nel Sud vide per la prima compreso nei suoi giusti convolta a New Orleans un mercato di schiavi, che produsse su di lui un'impressione fini. etnograficamente parlanprofonda, di quelle che rimangono indelebili per un'intera esistenza. Fu, questo, il do. Per principio, non devesi suo primo contatio (con {1 problema fondamentale del Sud, dove c'era la ricchezza ammettere l'edace ingordìe c'era il benessere, ma riserbati esclusivamente ad una minoranza di ricchi progia di nessun popolo a deprietari agricoltori; forse poco più di 10.000, che tenevano sotto il loro giogo © la trimento degli altri, La ve: loro sferza oltre 300.000 schiavi. Ed il loro numero nemmeno bastava più, © perciò Lberià non esisterà mal so dilagava in tutto il vasto territorio la tratta dei negri. nea riconosce a tutti | poLincoln ripartì da New Orleans col cuore pieno di amarezza e di disgusto, Risalito poli la propria legittima inil Mississipì come fuochista d'un vapore da trasporto, andò ad abitare a New Salem, dipendenza. Che diritto ha sempre nell'Illinois, e qui rimase per sei anni, fino al 1831, dedicandosi al piccolo l'Inghilterra di appropriarsi commercio; ma senza fortuna; finché nel ‘22, scoppiata la guerra contro gli indiani bilterra e Malta? Non è guidati dal capo Black Hawk, il famoso «Falcone Nero», si trovò alla testa di questa un'appropriazione inuna compagnia di volontari che non ebbe da sostenere combattimenti dì sorta « debita, una giustificazione diede soltanto modo al giovane comandante di soccorrere un giorno un vecchio sì diritto del corsaro e del selvaggio che sî era smarrito nel suo campo. predone? Non si ammatte im» del Plicitamente con questo fatTornato a New Salem, per nulla edificato sui i orientamenti e le direttive nefasta, Lincoin te che agni popolo ha diGoverno del suo paese, su cui gli inglesi esercitavano un'influenza giorno da un amico di ritto a non rispettare la proche era un facile e fervido parlatore, senti consigliarsi un candidato alle prossime prietà degli altri? Non si sancisce con cià, che la proprietà è un furto a dispetto dedicarsi alla politica e di presentarsi — perché no? — uomini valore di e retti pochi così C'erano delle leggi vigenti dell'ordine? dell'Illinois. Parlamento del elezioni «lo sono convinto che i barbari venuti dalle lontan» tundre, i quali, colle nvasloni poi, ricordando quel campo nel paese! L'ex operaio d'ascia scrollò le spalle. Maa New cs convinto e delle loro abbominevoli orde, approfittando dello stato di sfacelo morale in cui Orleans, animo suo il sconvolto aveva tanto che di schiavi una salda fede in Cibattevasi l'Impero Romano, lo hanno predato. manomesso, derubato, annientato, una volta al Parlamento avrebbe potuto, animato come era da dello sì schiavismo, abbiano fatto retrocedere di mecoli e socoli la marcia trionfale della vittoria umana problema nel persunsione di opera fare un Dio di giustizia, di pochi amici. Non riuscì perché sulla coscienza universale dei popoli affratellati decise di portare la sua candidatura con l'aiuto «Ci avvie:navamo tutti, indistintamente, ad essere un popolo, una sola famiglia, © circostanza, democratica. Ma fu eletto la maggioranza degli elettori era, in quella conserdai sostenuto repentinamente, si addensarono sul mondo civile d'allora le tenebre più fitte della Sangamon, di contea nella invece, con grande maggioranza, a farsi più incomposta delle barbarie sulia luce meridiana di Roma immortale ed oterni dalla parte dei Nordisti e non tardòFrattanto vatori, Alla Camera si schierò subitoimpetuoso e severo ad un tempo. Una larga notorietà come oratore moSe avvocato. divenire a deciso leggeva, ROMA LUMINOSA CAPITALE D'EUROPA Studiava. studiava molto e moltissimo che la pratica avrebbe presto colmato deste erano le sue basi culturali, egli pensava povero non si preoccupava. Avev a tutto il gloJe lacune della sua conoscenza teorica, È d'essere «Di quella gloriosissima Roma, o Illustre amico, che ha dato la civiltà dello schiavismo per Iniziativa il suo programma: voleva la liberazione gradualea suo ha persino scoperti, che ci ha ereati, redenti, educati, nutriti moci che terraqueo, bo più tutt'al aveva giudizio, il quale, dei singoli Stati e non del Congresso, federale ralmente, colle sue leggi indistruttibili. Di quella Roma, ripeto, che dovrà essere in della Columbia, che da emo diret di tempo, periodo più un la meno prossimo, o capitale degli luminasa Stati Uniti fl diritto di abolirlo solo nel territorio popolazione. sempre d'accordo con la d'Europa in contrapposizione a quella sistematica distruzione di ogni più fondamentale tamente dipendeva; ed anche qui laureato o come in giurisprudenza, apprezzatissim A trent'anni, nel 1839, Lincoln, principio di libera indipendenza che sta facendo ed ha fatto sin qui la presuntuosa piepolitica. sicché dopo otto anni di vita cola la quale Inghilterra, Malta e con dispotica, domina Gibilterra, indebitamente aporatore, aveva già una notevole posizione Congreso nel momento di fare il suo ingresso eletto, tarlamentare locale vide giunto il lui propriate, in un mare, nel quale essa avrebbe nulla a che fare e pel quale è sacra af e prese fu aspra: ma, finalmente, fu di Washington. La lotta contro di accusò fermazione di « Mare nostrum» della grande madre Roma, e vaticinata « caput ymun= tenendo un primo discorso in cui di», la affascinante città del nebbia mene sole più della bel le ipocondriache contro Sosto nelle file ‘dell'opposizione liberale, in capo di avere con palese Camera ed un generale suecemivi posizione della città eterna, in conil Presidente della contro Eperiamente provocato discorsi portò sul ottenebrante. La stema privilegiata geografica il Messico, E in la guerra iegiustizia convalida agli occhi di ognuno l'augurale vaticinio, come. una istituzione fronto d'ogni altra contrada, il necorso schiavità, che egli connderava normale della storia dei popoli, è criminoso. È « Violentare deviandolo, teipeto il problema della sulla il progetto di Lincoln non Ma politica», pessima e di Europa è indiscutibile innanzi Stati futuri dei costituzione sull'ingiustizia per addivenire alla tappessia assertore della più meromanta fu neanche discusso; e nel ‘49 il battagliero e delintegro suo tutto la più amoluta indipendenza politica dell'Italia vostra, nazione indispensabile Congresso, dove fece però Il nasudi nuovo fuori all'equilibrio stabile del mondo civile. fille libertà umane si‘54, trovò Lincoln perché maturi erano tempi i oramai quando unita in una unica nazione colle del interamente deleno gi primi la penisola Italica deve essere te laguerra geolto lewhile. sue« Tutta tre maggiori isole del Mediterraneo (Corsica, Sardegna e Sicilia) col Lombardo messe le redini dello Stato, conducerse. vittoriosamen o,e volevano ne contro i seces i EPSO i “mi che segulcono furono ll trionto delle secesione odi quellapolitica efelia Vian Stati del grande americano che, insediato, Presidente degli della Tao | Sudisti che sione

politica nazionale che è rimasta il titolo idee el marzo del ‘61, iniziò diquella indipendenza interna ed al confiniFino © aldi liassoluta politica apre Dni'i maggiore gloria: straniere: a cominciare da quella britannica, sua maggiore denze ristabilimento dell'autorità nazionale. ieiisis in cul, dopo aver riaffermato il pieno secessione durante uno un fanatico partigiano della ‘Abramo Lincoln fu ucciso da Ford di Washington. spettacolo di gala al Teatro

studiosissimo di problemi «uroosi. e naturalmente Tra il 1540 e il 1860 Lincoln, mol "poli che lottavano per la loro indipendenza nazionale, eb e fervore e s3S0 con appassionato con patriotti italiani, di cui seguiva personalment Pa e in America, eggs e le vicende. Con qualcuno di essi conosciuto suo valido ap

miao

porgo. Patron

fonde. dolari.A qualcuno, forse, diede più tardi il

uno spirito di pornetto e chiaro, con Vomini vide sicuramente Poeti quegli anni egli di Stato — in © nigrandi — comune ai Santi, ai

da lui inviata nel Ce lo prova a sufficienza qu mo n a 0 ll Ra 1 Pl ia © ve le oseee, e europei di oggi rendono di scottante attualità. fu Jetta

di

patriotta e di scienziato.

nto. Il Melloni fu uno dei fisici più noti dell'Ottoce

La

i patriotta edi scien enti il quale ne rimase commosso fino alle lacrime e lettera, che gli avverte iMazzini ‘raduzione italiana, che è conservata oggi. insieme. con dal Melloni aiGiusePP® iena, ta rico e prezioso archivio di famiglia. della Contessa

n Matilde ne

e qualsiasi nota alla lettera sarebbero superflui; La

nel mondo. e in particolare, nel Otni ulteriore com crnsa politica dell'Inghilterra a sangue di cod. Quanto, allo spirito

bollata più perfida.Drpolent potrebbe essere della Confederazione americana, giudichi il lettore. profetico nei sedicesimo Presidente Ed ora, ecco il testo: per me avele consegnato De casoMete pefvenire il vostro messaggio, che cortess deferenza per nver buona memoria. La vostra inorgoglis te a Faraday. Vi ringrazio della to a mi ma più ceancora,sinceramen dell'Europ politico per ringrazio dinamen per, ditta Vi mu aday.giudizio Fiominto avete patito e perla\scienza un mio della vostra adoratissima libertà la denza l'indipen per sofferto avete m che Am * Circa l'Alsazia, L Humboldt De, Padani

, vi avrà scritto la mia opinione

In una

futura confe-

Veneto, e colle sus due

Venezie,

Tridentina e Giulia,

per intero, senza

sbalzi dan

nos e salti incomposti, colla assoluta padronanza dell'antico lago di Venezia, da Fiume alle bocche di Cattaro, ininterrottamente, per tutta la Dalmazia, in aggiunta indistruttibile e tutta l'Albania «E gli albanesi sono italiani e nulla più, parlino per la Sicilia‘e la parte meri» dionale della Vostra penisola ». GLI IMPERI DESTINATI A SPARIRE

«Lavorats, 0 înio grande amico, in questo senso: l'impresa non è piccola né lieve, per evitare ai nepoti lontani»d né indifferente, ma conviene non perdersi di coraggiorivolgimento politico, foriero delle ai figli prossimi le sofferenze inumane di un atroce più tremende conseguenze «Due imperi sono indeprecabilmente destinati a scomparire dall terra, per dat nominato l'Impero Ho nazionalità. delle indipendente, e postò all'avvenire, libero Britannico e l'Impero Austriaco, vere incongruenze storiche, o se più vi piace, veri paradossali mosnici delle più svariate etnografie. «Nella ripartizione topografica dei popoli potranno esservi sempre piccole quantità e più provata etnografiche, incuneate, dirò così, in altre più grandi di maggiore civiltà: con esse devono, pel momento, vivere necessariamente, in pace ed armonia, sentendosi indefettibilmente difese e protette nei loro inderogabili diritti, attendendo il gran giorno, appunto dell'auspicata federazione. «Tutti dobbiamo essere fratelli e nulla più «Gli stretti dei Dardanelli e di Gibilterra devono essere liberi tutti. E se un giorno sl rendesse necessario il taglio dell'Istmo di Suez, per la vita dei popoli, quel pasdi un popolo a danno saggio non deve essere l'ingordo privilegio della ingiustizia logica indipendenza. Vi pare? dell'altro, ma deve usufruire della sua naturale si e addensi per il trionfo del bene. Bisogna abbattere il male dovunque si trovi e «Passano | popoli, ma resta l'idea; per il trionfo della santa idea, mio caro Melloni, devesi combattere fino all'ultimo respiro. Seguendo i postulati della scienza, la politica deve finmimirite esautorare l'obbrobrio proteiforme di ogni e qualsiasi schiavità d’imperialismo che gravi come incubo sul genere umano. «Solo in questo modo può affermarsi nei secoli la più radiosa e fidente estrinseca» zione della civiltà propriamente detta. «Con

tutta

stima

Vi

saluto

ABRAMO

LINCOLN»

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ISGIFTO ANTINGLESE 1 marra di una azione che deve valori — i cui torbidi anarchisti essi cercavano di prolungare — risorse ancora innumeri dei due contineni fossero occupatissimi a speculare sui bisogni e il sangue prattutto per quello che concerne l'Africa e im- degli spagnoli, facendosi pagare in oro sonante 0 con metterli più profondamente nel circolo della civil- onerose concessioni i loro aiuti e le loro forniture. tà mondiale. L'Italia può fare questo: il suo posto nel «E mentre tutta l'Europa è strangolata dai loro intrighi, Mediterraneo, mare che sta riprendendo la sua funzione rimangono in disparte preoccupandosi soltanto della storica di collegamento fra l'Oriente e l'Occidente, le dà essi loro sicurezza, dei loro guadagni, del loro commercio, del questo diritto e le impone questo dovere. Non intendialoro dominio del mare, del loro monopolio mondiale». mo rivendicare monopoli o privilegi, ma chiediamo e (Narotzone). vogliamo ottenere che gli arrivati, i soddisfatti, i conservatori, non s'industrino a bloccare da ogni parte l'espan«Il sobrio Talassocrate dentato, sione spirituale, politica, economica dell'Italia Fascista!». il pudico pastor dai cinque pasti (Sintesi del Regime, 19 marzo 1934). che si monda con l'acqua di Pilato, immemore dei fasti e dei nefasti «Mi sono occupato sin qui del continente. Bisogna che suoi dì vermigli, cigola e s'indigna gli Italiani a poco a poco sì facciano una mentalità ina tanto scempio, e torce gli occhi casti! », «

trappola ingle » per prendere (a chiacxx

sulare, perché è l'unico modo per porre al giusto piano

i problemi della difesa navale della Nazione, «L'Italia è un'isola che si immerge nel Mediterraneo. Questo mare (io qui mi rivolgo anche agli inglesi che

forse in questo momento sono alla radio), questo mare

per la Gran Bretagna è una strada. una delle tante strade, piuttosto una scorciatoia con la quale l'Impero britannico raggiunge più rapidamente i suoi territori periferici. < Sia

detto tra parentesi che quando un italiano, il Ne-

grelli, progettò

il taglio dell'istmo di Suez, soprattutto

in Inghilterra fu considerato un mentecatto, «Se per gli altri il Mediterraneo è una strada, per noi italiani è la vita. Noi abbiamo detto mille volte, e ripeto dinanzi a questa magnifica moltitudine, che noi non intendiamo di minacciare questa strada, Non ci proponiamo di interromperla, ma esigiamo d'altra parte che

anche i nostri diritti ed interessi vitali siano rispettati,

<Non ci sono alternative: bisogna che i cervelli ragionanti dell'Impero britannico realizzino che il fatto è

compiuto ed irrevocabile. Più presto sarà e tanto meglio

e per la sbronza ingles

sarà, «Non è pensabile un urto bilaterale e meno ancora è pensabile un urto che da bilaterale diventerebbe immediatamente europeo. Non c'è quindi che una soluzione:

l'intesa schietta, rapida completa sulla base del ricono-

scimento dei reciproci interessi,

Ma se così non fosse, se veramente, cosa che io escludo sin da oggi, si meditasse, veramente, di soffocare la vita del Popolo Italiano in quel mare che fu il mare di Roma, ebbene si sappia che il Popolo Italiano balzerebbe come un solo uomo in piedi pronto al combattimento con una decisione che avrebbe rari precedenti nella storia », (Discorso di Milano, 1° novembre 1936). CONOSCERE GLI INGLESI, - «I ministri inglesi hanno parlato dei miei inganni, ma è mai esistito un machiavellismo paragonabile alla ferocia dell'egoismo che gli inglesi hanno mostrato durante gli avvenimenti da loro stessi provocati? Nel 1805 essi hanno sacrificato la disgraziata Austria solo per allontanare la minaccia della mia invasione. L'hanno sacrificata un’altra volta nel 1809 per aver mano libera in Spagna. «Nel 1806 hanno sacrificato la Prussia nella speranza di riavere l'Hannover. Ci hanno dato lo spettacolo dell’infame bombardamento di Copenaghen in piena pace, e della rapina della flotta danese fatta con un colpo di mano brigantesco, Già prima, in piena pace, avevano dato uno spettacolo simile con la rapina di quattro fregate spagnole

con ricco carico: anche questo un tiro fatto con ì metodi di vecchi pirati. « Finalmente si è visto come durante la guerra di Spagna

ola non

scatta a tempo!

Gaeta

D'AnnUNZIO.

«Gli inglesi tradirono il re di Prussia, Se io uso qui parole dure è perché nella storia i fatti canaglieschi vanno narrati con parole forti, non foss'altro per destar nei po-

steri l'indignazione legittima. È noto che certe canagliate sono

sanzionate

in politica dal fatto che le commettono

tutti: ed allora è anche comprensibile

zate con nomi più benevoli.

che sieno battez-

«Ma quando si tradisce un alleato, si complotta contro di esso come non aveva osato fare il nemico stesso,

quando si lavora accanitamente alla sua rovina, lo si vende, lo si pugnala a tradimento, non si può giudicare simili azioni delittuose che con parole dure», (FrneRico IL GranDe).

<Oh! se l'Inghilterra, veramente sapesse come il suo grande nome è odiato; come tutto il mondo invoca una spada che la trafigga: come tutti i Popoli la ritengano il loro nemico peggiore, il peggiore dei peggiori, il falso amico che predica la libertà per mettere gli uomini in catene!. «Per darvi un'idea di quanto essi mi sono odiosi, vi dirò che quando nei più incantevoli posti della Svizzera, vedevo, anche in lontananza un inglese, mi si rovinava il piacere del paesaggio.., Gl'inglesi mi sembrano la peg-

giore razza che viva sotto il cielo...», (Braox). «L'inglese è una curiosa razza, Quando

egli vuole una

cosa, non dice a nessuno che la vuole, Egli aspetta pazientemente fino a che gli viene — non si sa come — la cocente convinzione che sia suo dovere morale e religioso di dominare coloro che possiedono la cosa da lui desiderata. Allora egli diventa infrenabile; come un ari-

storatico fa quel che vuole e prende dove gli piace; come

un merciaiuolo segue il suo piano con fervore e insistenza. E dà a tutto un colorito morale. Come combattente per la libertà e l'indipendenza nazionale egli fa la guerra a metà del mondo, la annette e chiama ciò colonizzazione, Quando ha bisogno di un nuovo mercato egli manda dei missionari nel territorio designato. Gli indigeni uccidono i missionari. L'inglese accorre in armi in difesa della cristianità, combatte per essa e si prende il territorio desiderato come ricompensa accordatagli da Dio, Non si troverà mai un inglese dalla parte del torto. Egli fa tutto per principio patriottico,

ti spoglia per un

principio commerciale, ti sopraffà per un principio uma-

nitario, Egli difende il suo re per principio monarchico, e poi Jo decapita, per principio repubblicano. La sua parola è sempre «dovere» (Duty) ed egli non dimentica mai che la nazione che lascia entrare in contrasto il

suo Dovere col suo interesse è perduta», (Suaw).

Ecco qui il signor Antonio Eden l'ineffabile umorista della politica inglese che più di Woodhouse e di Jerome ha divertito in varie occasioni il mondo. Vediamo (da sinistra) l'attuale ministro della Guerra britannico mentre, la testa grave di pensieri, cerca, nel 1935, un inasprimento delle sanzioni l’Italia; mentre, vestito in nero, si avvia per un'ultima Società delle Nazioni e mentre, sul punto di enunciarecontro uno dei suoi formidabili punti di vista sulla situazione visita alla nale, fa pendere dal suo labbro i suoi amiconi francesi Léon Blum e Delbos nell’anno di follia 1937.internazio»


1819 - L'Italia ha le briciole del lauto banchetto di Versaglia. Il Patto di Londra, strozzinesco, non vale più solo fine si riagine pesa su Lond: - per noi. Ci vengono negate le terre italiane e ogni comché nazioni e civiltà mercantili. debbono all'ultima "ora penso coloniale. Negata Fiume, Negate la costa dei Somali, soccombere per difetto di virtù militari, «Adesso Londra rassomiglia a Cartagine che sì bat- Gibuti con la Ferrovia, hce erano state pure promesse dall'art, 13 del Patto di Londra. Intanto Francia e Inghilteva per mercenari, aggirando ed aggirandosi in una terra si dividono le spoglie dell'Impero Turco, violando politica mercantile, senz'altro ideale che la ricchezza accordi di Moriana. Ma Cartagine trovò in Annibale un eroe, capace ugual- gli1935-1906 - L'Italia marcia alla conquista del suo immente di vincere improvvisando intorno a se stesso un pero. L'Inghilterra concentra l'« Home Feet » nel Mediteresercito di avventurieri, ai quali la sua anima era insegna raneo, manda al Negus denaro e consiglieri, armi, munidi morte e di vittoria. Coloro, e sono molti ancora, che zioni e pallottole dum-dum. Mobilita cinquantadue Stati parteggiano per la vittoria inglese, vinti dal fascino del per attuare le « sanzioni » © tentare lo strangolamento delsuo lungo impero, e creduli ancora ‘alla necessità suprema l'Italia. del suo dominio sul mondo, credono che Londra pure tro1396-1339 - Francia e Inghilterra sono contro di noi in verà ancora il suo eroe? Spagna. La Francia, col beneplacito inglese, mobilita la «Io non lo credo perché il suo esercito, già glorioso feccia dell'umanità, organizza e arma le bande rosse. L'iun tempo, adesso non è più che una moltitudine ricca- deologia politica è una vernice: lo scopo vero è quello di mente montata e armata, senza fede nei generali e nei evitare la vittoria di Franco e di fare della martoriata Peministri, senza entusiasmo per la bandiera; perché i suoi nisola iberica una base di operazioni contro di noi, La soldati non sanno resistere ai disagi di una lunga cam- guerra contro la Germania e l'Italia è già in prepara» pagna, scettici in quella indolenza degli impiegati, pei zione da parte dei franco-inglesi. quali lo stipendio è l'unica ragione di lavoro. E poi l'eser1940 - È l'anno del controllo navale, del nuovo concencito inglese è troppo ricco; ha bisogno di troppe salmerie, tramento della flotta franco-inglese, delle nuove provoca. di troppi impedimenti secondo la classica parola di Cesare. zioni, Ma la nostra pazienza è esaurita, Il 10 giugno il Duce «E d'altronde la sua supremazia europea è già tramon- chiama alla guerra il popolo in armi. La Francia, abbantata da un pezzo: una insurrezione assale ovunque Îl suo donata dagli «amici » inglesi rovina. Seguono gli armistizi commercio e la sua industria, e il corpo dell'impero è di Compiègne e di Villa Incisa. La guerra continua controppo vasto perché il poco sangue inglese vi circoli vivi- tro la Gran Bretagna e continuerà sino alla vittoria, ficatore; le frontiere sono troppe, e i nemici più pericolosi sono proprio quelli che fino ad oggi avevano accettato il GLI INGLESI È IL RISORGIMENTO ITALIANO suo imperialismo. «... Noi non ignoriamo che l'atto sublime di Carlo Alberto, <.. Imperialismo

idropicamente

espanso

in ogni

con-

tinente, con alla base una formula economica assurda, e senza uomini sufficienti... imperialismo con il solo significato di ingrassamento e di un continuo saliente benessere personale, con una mentalità che proclama falsi ed iniqui gli altrui bisogni». (Auro Omam). « MEMORANDUM » PER GLI ITALIANI DATE DA RICORDARE

1704 - Gibilterra è occupata dall'ammiraglio Rooke,

dagli

L'In-

ghilterra, Potenza non mediterranea, appare nel Mare Nostro e ne diventa la padrona di casa.

1799 - Nelson, il grande ammiraglio inglese, catt CI tradimento Francesco Caracciolo e lo fa impiccare a un'antenna della nave ammiraglia inglese.

1880 - Gli inglesi

s’impadroniscono

dell'Italianiasima

Malta. 1815 - L'Inghilterra al Congresso di Vienna ottiene il possesso definitivo di Malta e il protettorato sullo Stato delle Isole Ioniche. 1844 - I Fratelli Bandiera coi compagni, appena sbarcati in Calabria, vengono arrestati e fucilati grazie ai sistemi

dei nostri «amici» inglesi che, dopo aver violato la cor-

rispondenza di Giuseppe Mazzini, si erano affrettati n informare del disegno dei cospiratori il governo borbonico. 1861 - L'Inghilterra che non aveva mai pensato seriamente alla possibilità dell'unità d'Italia, stizzita di quanto

fatalmente avveniva, cede, per fare un dispetto a noi, le Isole Ioniche alla Grecia.

1878 - Gli inglesi occupano Cipro. Sono presenti, così, nei tre punti più importanti del Mediterraneo: il cerchio

dell'oppressione albionica si stringe. 1882 - L'Inghilterra estende i suoi tentacoli sul Canale di Suez, Procede poi all'occupazione dell'Egitto per assicurarsi il controllo del Canale. Il popolo italiano è chiuso nel suo mare.

1915 - Il Patto di Londra...

Gli alleati si assicurano l'in-

tervento dell'Italia, mentre speculano cinicamente sul no-

stro entusiasmo per prometterci il meno possibile in caso di vittoria. Non basta: con un trattato segreto Inghilterra, Francia e Russia progettano la divisicne, a loro esclusivo

vantaggio, dell'Impero turco, preparando nuovi ceppi alla nostra prigionia mediterranea. 1917 - Francia e Inghilterra cercano di attuare l’idea di una pace separata con l'Austria, allo scopo di privare 11talia dei frutti preoccupanti della sua probabile vittoria. 1918 - L'Esercito italiano vince la Guerra. La vittoria stizzisce i nostri «cari»

Halifaz, 9

alleati.

che con la sua spada lncerò il Trattato di Vienna eccitò in Inghilterra una quasi universale disapprovazione; esso fu biasimato dall'opposizione conservatrice sia dal ministero liberale; e ciò non ci reca meraviglia. Il Trattato di Vienna, tanto all'Italia funesto, fu la sanzione solenne degli acquisti, delle vittorie, delle glorie dell'Inghilterra. Questo patto, a noi odioso, è tenuto sommamente caro inglesi.

(Camzuo

Cavova,

dal

« Risorgimento »).

L'AIUTO DEGLI INGLESI, - «Contro le malsane speranze negli aiuti inglesi, nutrite da un gruppo degli insorti siciliani nel 1648, Francesco Crispi si scagliava nell'e Apostolato »con queste parole «È questa un'infamia di nuovo conio: perché tranne le belle parole del commodoro inglese, nessun soccorso ci è derivato; di nulla ci ha giovato la Gran Bretagna in questo onorato

cimento:

noi siamo

scienti

dell'indole

mercan-

tile di quella nazione e non abbiamo mai sognato di metterci alle dipendenze di una potenza conosciuta pei mercati di Parga e le guerre della Cina ».

GLI INGLESI, PIRATI DEL MONDO, - «. . Sostenuti dall'ambizione governativa figlia dell'orgoglio nazionale, gli inglesi spingono i laro vascelli sulla vasta estensione dei mari, e vantando libertà ne divengono tiranni, Approdando a tutte le isole, a tutti | porti dell'uno e dell'altro emisfero, costringono i popoli a comprare da essi e a vendere ad essi soli. Coll'armi e colla perfidia sopgiogerono la Scozia, l'Irlanda ed una gran parte delle Indie; coll'armi e colla perfidia si mantengono nell'odiato possesso L'oro solo avendo pregio ai loro sguardi versano il sangue delle nazioni, purchè giungano a vendere e a comprare, a comprare e a vendere. Naturali nemici di qualunque popolo possessore di manifatture e vascelli, hanno tentato di distruggerli e nei mari e nei porti, colla ferocia ne' paesi conquistati, colla perfidia nei paesi neutrali od amici. Animali carnivori, per usar delle espressioni di lord Louhborough, scorrono tutta la superficie del globo per distruggere e sterminare.

Le manifatture di alcune Na-

zioni europee restarono inferiori in alcuni punti alle loro, perché csi tolsero a queste i mezzi per il trasporto, le piazze per lo smercio. Per reprimere la loro insaziabile avidità ed insultante tirannia, per assicurare al mondo | vantaggi naturali del suolo e dell'industria, non vi sono che due mezzi: opporre loro una potente marina, o chiudere l'ingresso dei porti; giacché l'unico fine per cui vogliono esser padroni dispotici dei mari, è per comparir soli ne' mercati stranieri».

sugli inglesi»).

(Micron

Gioia, in « Documenti

discendente del Rotschild, ministro degli Esteri inglese. ci apparisce qui come un antiorogente: infatti già nel 1998. ci dra con la ligia in mano; nell'altra fotografia il viso di Halifax riell'anno, girsi

di Liendere sotto le parole della sa ultima past rale alla radio; la terza inten è,TaLegnazione, quellenaMe percheealesi èpiepotuto pone mai un momo con le gambe così lunghe, così ben provveduto dalla fotografia

la fotografia fo nascere spontanea natura per le corseuna domanda” come Te SP ermando di una Divisione ingiese in Francia?


GLI INGLESI, NOSTRI NEMICI, - «E come potremo ancora tollerare nel nostro Paese una certa grossa ingenuità che celebra la vecchia amicizia britannica per noi, rimpiangendola? Questa amicizia non fu, non è se non

una troppo lunga cantafavola più sciocca della prosa epin

stolare di William Gladstone. «La successione dei governi inglesi non cessò mai dall’avversar noi nel mare nostro, dove Malta non è più un'isola, ma un'infezione che bisogna sanare o riuscendo a re-

dimerla, o condannarla a sprofondare nell'abisso marino senza più tracce, come un frodoso polipaio,.. ». (GaspieLe v'Annunzio, dalla prefazione a «Il libro ascetico della Giovine

Italia »).

CARATTERE DEGLI INGLESI. - «Il popolo inglese è tra tutti i popoli del mondo quello che non ha carattere nazionale ». (Davive Hume),

ignor Chamberl: perduto il battello,

LA FAVOLA DELLA « TRADIZIONALE AMICIZIA » - L'INGHILTERRA E L'ITALIA DURANTE IL RISORGIMENTO. - Nel 1855 Lord Claredon e Lord Russel scrissero al Ministro Britannico in Torino di sentire il Governv piemontese sull'idea di mandare in Crimea un Corpo di militari al soldo dell'Inghilterra, la quale « avendo bisogno di carne da cannone, la preferiva italiana piuttosto che inglese ».La proposta fu sdegnosamente respinta da Cavour e i soldati del Piemonte presero parte alla guerra di Oriente in qualità di Alleati. Il piccolo Piemonte mandò in Crimea quindicimila uomini; la grande Inghilterra ventunmila! LA GUERRA

DEGLI INGLESI.

«. . Le nobili utopie Del secolo di Artù Son vecchie poesie Da novellarei su Oggi, a pronti contanti, I cavalieri erranti Con tattica profonda, Nell'arena dell'oro, A tavola rotonda Combattono tra loro, Strappandosi coi dei Il pane delle genti...

ra che non ti aspetti.

oA gig ,

Ag

gg

(Gruserre

Gi

Gjj

Girusni,

da « La guerra

»,

1846),

CONTROLLO CARTAGINESE E CONTROLLO INGLESE. - «Il mare è la via naturale di ogni esteso commercio ed è sempre stato il veicolo principale per lo sviluppo civile e politico di tutte le Nazioni. Assoggettandosi umilmente alla politica cartaginese, subendone la preponderanza politica, minacciata per giunta alle spalle laln profeta: l'asse (Ma per ora forn

à ridotto in carbone).

da nazioni barbare, impedita e controllata nei suoi rapporti internazionali, Roma surebbe stata interamente avvolta dalle spire della politica cartaginese. «Cartagine

avrebbe

interamente

soffocato

Roma.

Così

l'Inghilterra con il possesso di Gibilterra, dello Stretto di Suez e di Malta, ha lungamente soffocata e tuttora soffoca l'attività e l'indipendenza dei vari Stati del Mediterranec». (Errore Pars),

DESTINO DELL'INGHILTERRA. - «Risorta l'Italia, gli inglesi non saranno più padroni del Mediterraneo... Ed allora quel colosso che gli inglesi hanno innalzato nell'India e che, malgrado la sua testa d'oro ha i piedi di creta, quel colosso cadrà: leantiche vie del commercio si riapriranno; risorgerà l'antica industria curopea; e l'Inghilterra tornerà nel posto che le assegnano la natura del proprio cielo e del proprio suolo ed il numero dei suoi abitanti». (Vincenzo Cuoco, 1806), La ginnastica del signor Chamberlain

na si accorge milioni di t

EPITAFFIO AD ALBIONE. - Prega, 0 Re, prega, 0 popolo inglese, davanti alla Morte che a te s'avvicina... Superba ed egoista sei stata e sei, e in ginocchio, sulln polvere, reciti ora il mea culpa; dura a morire sei e nella catastrofe, che di galoppo ti raggiunge; tenti di salvarti ancora ingannando! Gridi, impudicamente gridi, che lotti per la libertà e per la giustizia. Come e quando, perfida Albione, hai sofferto e ti sei sacrificata per gli altri? Quale gesto di

altruismo e di generosità hai tu mai compiuto nella lunga tua carriera di carnefice e di strozzina? Quando hai tu ascoltata la sola voce del cuore? Chi mai hai salvato e aiutato sulla terra? Sorda ad ogni invocazione di pietà, sei passata nel mondo dei viventi apportatrice di lutti e di miseria; hai distrutto ‘Nazioni e crocifisso uomini per saziare solo te, per ingrandire solo te per arricchire solo te! Tutta la terra, della quale hai usurpata la porzione più grossa e più ricca, ti doveva appartenere; tutti gli uomini dovevano sudare sangue per te; tutti i popoli dovevano vivere in funzione di satelliti — di tuoi satelliti! Allora eri buona con essì..; li tolleravi; lasciavi ad essi il diritto di vivere da... schiavi... tuoi schiavi! Questa catastrofe, che nella sua immensa ed orribile visione pure esalta gli spiriti nostri, tu stessa l'hai voluta, sorda alla voce infallibile della vita, cieca alla Juce splendente della storia, che mai fallano, perché sono guidate da Dio! Hai tradito a Versaglia, con ì tuoi complici, il popolo più nobile e più generoso del mondo, l'Italiano, che per te sofferse e spasimò tre lunghissimi anni; hai voluto crocefisso a Versaglia, con i tuoi compari, un altro grandie popolo, il Tedesco, che se ebbe il torto di perdere la guerra doveva essere umanamente aiutato a rialzarsi. Da Roma madre del diritto e fonte di giustizia per tutti, vennero a te ed ai tuoi complici voci amichevoli di

pace;

pace

con

giustizia!

Revisione degli infami trattati e pane per tul gridato a perdifiato, da Roma, per lunghi, lunghissimi anni! A Monaco, perché non ti sentivi... pronta, cioè per vigliacchissima paura, hai implorato Mussolini di salvarti E corse il Duce, a Monaco, dimenticando la canagliata sanzionista, e ti salvò! Ma il tuo, o perfida Albione, e quello della tua complice Francia, non era che un tranello, un turpe tranello degno della tua storia piratesca. Volevi un respiro per prepararti ad aggredire e stroz zare Germania e Italia, ecco tutto! E un anno dopo, settembre 1939, hai accesa la mi trascinando con te, nel vortice, la debole tua schiava, quella Francia massonica ed ebraica che tradì Giovanna d'Arco e Napoleone Buonaparte, Anche questa seconda volta, per amore immenso di giustizia e di pace, Mussolini tentò evitare la catastrofe. è senza Il tuo diabolico giuoco ci sarebbe riuscito! Meglio così; ché almeno affoghi per sempre, o perfida Albione! F anche noi Italiani, saturi di odio e di vendetta, caremo contro di te, a fianco dei forti giustizieri! (bus). —GRAN BRETAGNA E.. IRLANDA. - «Le crudeltà che si commettono in Irlanda rivoltano l'animo. È spaventevole cosa il pensare che una nazione di fratelli sì culpestata come una colonia, la più lontana, di stranieri conquistati... ». (Fox, giudizio riport. da M. Gioia « Documenti sugli inglesi», 1806). «La pace data all'Irlanda è la pace che può esistere ,, la virtù debole oppressa dalle armate, ed il delitto insolente

e

vittorioso,

tra

una

vittima

sacrificata

ed

un

assassino senza pietà, la pace del sepolcro ». (Goto, giudizio riport. da M. Gioia in « Documenti sugli inglesi» 1806), LEALTA BRITANNICA. - Nel 1844 Mazzini da Londra seguiva gli avvenimenti italiani e si teneva in continuo contatto espistolare con patrioti e cospiratori, Il 21 maggio riceveva una lettera dei fratelli Bandiera i quali gli comunicavano essere giunto il momento di agire e di avere deciso d sbarcare con altri venti compagni in Calabria per sollevare la popolazione contro i Borboni. La lettera di Attilio Bandiera così coneludeva: «Fidando sempre sulla nota lealtà del Governo inglese, potete indirizzare al mio nome le vostre lettere» Il 16 giugno 184 i fratelli Bandiera sbarcarono con i venti compagni alle foci del Neto, in Calabria, ma il governo napoletano, avvertito tempestivamente dell'azione,

li stava

aspettando.

Assaliti da forze soverchianti a S. Giovanni in Fiore gli ardimentosi giovani vennero arrestati e quindi fucilati. Come il governo borbonico era venuto a conoscenza

rr perduto ellate.

Duff Cooper, ministro inglese delle Informazioni (ora sorvegliato da Beaverbrook) ha sempre dimostrato un particolare amo. re per le rovine. Per questo, forse, fa parte del Gabinetto Churchill e per questo, certamente, lo vediamo qui tra le rovine di Pompei mentre ascolta le illuminate parole della guida, Nella fotografia a destra, Duff ci si presenta in un atteggiamento di forza: egli fende la folla che si assiepa all'entrata di un palazzo londinese per partecipare a un pranzo d'onore. Sapete com'è: un ministro inglese quando c'è da mangiare non si ferma davanti a nessun ostacolo


dello sbarco e delle intenzioni del Bandiera? Il governo inglese di sir Robert Peel, ostentando verso Mazzini una apparente simpatia, andava da oltre sei mesi controllando e rianomettendo tutta la corrispondenza che egli riceveva dall'estero e specialmente dall'Italia. Venuto a conoscenza dell’azione dei Bandiera, ne informata ra

pidamente

il governo

sto

patriotti.

austriaco

e quello borbonico,

il

quale ‘ultimo poteva stroncare in tempo il generoso pedi

quei

Il fatto divenne di dominio pubblico e l'ira e la vergogna trovarono la loro alta espressione persino alla Camera dei Comuni e in quella dei Lords contro la se colare abbominevole politica del governo di Robert Peel. Mazzini chiese invano un'inchiesta e. colmo dall'ira

scrisse al ministro James Graham queste roventi pa «Affrettatevi a cancellare dalla vostra fronte il segno del

disonore che vi posero i vostri uomini di governo. Per favorire il dispotismo straniero per ben cinque mesi essi fecero la spia contro patrioti che cercavano di liberare dal fango la terra sulla quale le loro madri vivono « soffrono », UNA INFAMIA INGLESE: NELSON E CARACCIOLO. - Caduta la Repubblica Partenopea a onorevoli condi zioni, Nelson giunto a Napoli dalla Sicilia con l'allore fresco di Aboukir dichiarò nulli i patti «perché un re non tratta con i propri sudditi » e, istigato da lady Ha milton, diede mano libera ai più feroci reazio All'infamia che disonorò d'allora in poi il condottiero e di ammiraglio, volle anche aggiung un'altra, destinata a condannarlo per sempre come uomo. Rivalità di marinai era sorta tra Nelson e Caracciolo prima ancora della Repubblica Partenopea, essendo alleati il principe napoletano aveva mostrato all'ammiraglio inglese, più di una volta, come per perizia la mariner

diglioni dell'impero britannico. Va a convertire il Mediterraneo in un logo suo, per il giorno in ewi suomi la wmba delle grandi battaglie..,», (Juan Donoso Comres, 1847) «LIBERTÀ » INGLESE. - «Gli inglesi affermano di ttare per la libertà di tutti, me, in realtà, l'Inghilterra vuol rendere suoi schiavi tutti gli altri popoli, così come ha reso schiavi trecentocinquanta giuriandoli, maltrattandoli, per Prasar, Presidente del Congresso Indiano)

L'EGITTO, VASSALLO D'INGHILTERRA. - «lo non posso esimermi dal dichiarare pubblicamente che l'occupazione dell'Egitto non si accorda buona fede erso uno Stato sovr alle leggi dell'Europ dei Comuni, 18%) «Quando si chiede di stabilirei definitivamente Egitto, si dimentica il carattere sacro degli obblighi un Maestà ha sottoscritto e che è tenuto il Governo a rispettare... ». (Lone Satissuw, dichiarazione allaCamera dei Comuni, 1883)

__si

CANTAFAVOLA DI UNA «VECCHIA AMICIZIA» «E come potremo ancor tollerare nel nostro Paese amici una certa grossa ingenuità che celebraa? la vecchia Quest'amicizia ia britannica per noi. rimpiangendol più non fu, non è se non una troppo lunga cantafavole Gladstone, La ciocca della prosa epistolare dinonWilliam cessò mai dall'avverGoverni inglesi BE successione dei dove Malta non è più un'isola sar noi nel Mare ma una infezi men caparbia fu l'ostilità nel sostener la pretesa Né specie in riguardo delle isole della Grecia sopra l'Egeo, da noi tenute, Ma gli abusi e | soprusi più arroganti € pi proprio nell'Africa liana eguagliasse quella britannica e per audac non fosse incessanti furon fatti cor da' primissimi anni della nostra costitu seconda a nessuna. monstrifera, ne a questo anno di grazia o di disgrazia. Fin la Nelson chiese e ottenne dal cardinal Ruffo, Caracciolo: litania ci fu insidiata ita da tutte le vie di si credette che volesse salvare così l'antico compagno d'ar covata ch vane vero l'Egitto, verso il Tchad. L'approdo di oZellasl mi; era invece la gretta invidia britannica, per lungo tempo, trovava finalmente lu sua vendetta sul il porto di Kisimalo ben sanno, Né dimentichiam intralei palesi, gli intrighi nascosti contro l'impresanostridi vinto inerme. Radunata la corte marziale, l'ammiraglio inglese dichia» Libia e il contrabbando di guerra praticato ‘ai | nostri senza esaminare le danni; i carichi di cartuoce utili a moltipli sabbia, dalle rò che era inutile ogni indugio e che giudi al provvedere doveva norti di Amba Alagi e di Adua, stesi nella codesta Ma si prove e le testimonianze semi giunte in Etiopia attraverso la Manica; manicar Avendo la corte condannato Caracciolo alla prigionia a »dan la di nica che richiama ed eccede vita, un altro intervento di Nelson la mutò nella pena ce di grande tesca e Il biblico « manicar senza prezzots»detto pitale. amore! Francesco Carac manificatore a ufo, a carico altruicon tanto etaccanimento «Fu così — scrive il Colletta — che d'armata, © contesa in fu ci dotto Ma l'Abissinia ciolo, principe napoletano, ammiraglio O in menza. neritanta frode che l'avversione oggi ps arte, felice in guerra, chiaro per acquista: odiofin da ed al Re, tragenui sospirosi, noi fummo in sospetto, Loe insforzo dell'In tevole per servigi di sette lustri alla Patria ufficiali, suoi Gladstone, falsario dagli tempo idilliaco del o del dito dal Compagno d'armi lord inNelson, guerra onorati, cinto di qhilterra non fu tanto duro per lo schiacciament giudici, che tante volte aveva vittoria Germania quanto per l'annientamento della Minerva, appic- la catene, menato sulla fregata napoletanamalfattore, trani, vuol vietarei spirò la nostra. Il suo odio, o babbai cato ad una antenna come pubblico ogni grandezza, serrarci ogni via di sviluppo e di vita» ricostituire la nostra libertà politica, limitare la nave da cui tante Nelson volle che patibolo fossedominato imporci una ccrifini 0 altrove staterelli fastidiosi, e vinto la bat aveva Triplize, escluderci volte il rivale sfortunato platea alla più dura di quella che patimmo dalla il golfo divino ca dell'Adria taglia e la tempesta, e e mondiale, metterci fuori europea gara dalla sua giovinezza. Mediterraneo levantino, fuori dell'Asiadi del fuori o ico, Caracciol mentre lo, disonorar Così credeva di dell'Africa. Per ciò tanto mi piacque fuori Minore. ca Repubbli della bandiera bandiera del Lisne e al pennone fu l'ultima abbassare, in Fiume occupata, la ripostiglio ital del palagio tenopea e insieme la prima speranza di rivincita del Liocorno abbulandola in un scenario dipinto troppo sul mare. di vecchio lembo quasi di ungarico, inglesi libbre 52 », con mare Il suo corpo calato in riuscirà in fretta a ingannavista « cifra fidem extra pioriam a tornare a galla alcuni ferraccio legato ai piedi, purea D'ANNUNZIO). tiranno. e spergiuro giorni dopo per atterrire il re del resti lo DICHIARAZIONI lord inglese L'ITALIANITÀ DI MALTA NELLE«L'Isola Il mare amico, più generoso di Malta è tuiva alla terra ed alla sepoltura. DELL'AMMIRAGLIO NELSO! del Re di Napoli ed ogni di-da proprietà evidentemente A} PER TUTTI | POPOLI:interesse sarebbe inutile su questo punto... ». (Ni cussione UN INTERESSE SACRO un una lettera al Conte S. Vincent). NIENTARE L'INGHILTERRA. - «Esiste più grande e il più secro supremo, un interesse sacro, il l'Inghilterra. L'Inghilterra

e di tutti: quello di annientar ta col sovvertimento del£' cata e sempre sarà identifica » (J, Doxoso Comres, 1852). l'ordine e della giustizia NGHILTERRA. - «llabbetpe L'ESOSO DOMINIO DELL'I del suo dominio polo inglese va a gettare Vale a basimolestar e l'impero germatendo i domini altrui. ì magnifici panico per innalzare sopra le sue macerie

«La

condizione

di Mai

legittimo sovrano.

pì Re

di

Napoli

che

egli

da

una

e quindi, secondo la mia

è. la sua bandiera deve ra ad Alessandro Ball).

sventolarvi »

Nerson,

SS $ 04 gr

opi-

PALMERSTON ALITALIA E INGHILTERRA. LORD 1861): - «. Nei riLA REGINA VITTORIA (Gennaioricorda che il visconte suardi dell'Italia, Vostra Maestà

a ERA

sa

Gi

di comando. e tengono ancor cgpi posti tennero în passio quella economica. proprio con l'appopgio di . © someMel in tormentato della 7: n. dominarono in Inghilterra acume vita politica inglese pcume quanto non ebreo, s0. i doi Gli ebrei nella Birueli; Arthur Balfour che, per Esteri. essi superiormentete dotati di quel nel periodo dell'infamosa famiglia o stenne te ‘giusto assestamento europe

Gioi di Qui (da # Lord Resding, segretario di Stato agli jere di amici, in coi fumerose schi zione dei i Focolare ebraico Fopo la grande guerra e fond Rothschild, membro della co la costitu ta


di Palmerston

nell'estate scorsa

espresse

la convinzione

che sarebbe meglio per l'interesse dell'Inghilterra che l'Italia Meridionale fosse una monarchia separata, piutà tosto che facesse parte di un'Italia unita, Il visconte di Palmerston

è ancora

di questa

opinione,

perché un Re-

gno delle Due Sicilie, più probabilmente nell'eventualità di una guerra fra l’Italia e la Francia, parteggerebbe, ‘almeno con la sua neutralità, con la potenza navale più forte, e si può sperare che tale potenza sarebbe l'Inghilterra... ».

L'AMICIZIA INGLESE È IL PEGGIORE DEI FLAGELLI PER UNA NAZIONE. - «Sono più che mai convinto che l'amicizia del popolo inglese rappresenta per una Nazione il peggiore dei flagelli che gli Dei possano inviarle»,(H, BerAup). Churchill ha finalmente trov npo di battaglia

CONTRO LA NUOVA CARTAGINE, - «La prima Guerra Punica non fu pertanto determinata dall'imperialismo romano, ma fu una legittima difesa contro l’esclusivismo semitico che, al pari dell'odierno imperialismo britannico, mirava ad escludere tutti gli altri popoli dai benefici del commercio marittimo », (Errone Pars).

popoli della terra. Gli altri popoli disputano tra di loro per proprietà private; uno sarà in lite con l'altro; ma non vi è nessuno il quale voglia e possa esser în lite con tutti, perché né potrebbe né vorrebbe invadere le proprietà di tutti. Quale è la sola tra le proprietà comuni

di tutti i popoli che potrebbe essere invasa? Il commer-

cio appunto, e l'industria di tutti i popoli, è quella che

pretendono invadere gl'inglesi; nemici perciò di tutti i popoli, e tanto più crudeli quanto che, non delle terre e degli altri beni son fuori di noi, ma dell'industria, del lavoro delle proprie mani, della vita istessa di tutti gli uomini pretendono divenir padroni». (Vincenzo Cuoco, dal «Giornale Italiano », 1806). EROISMO

vincere,

delle armi preziose stavano i nudi elmetti dei combat-

tenti alleati nella grande guerra e naturalmente pensò vi dovesse figurare anche il nostro; ma fu vano cercarlo. Fattone lomandare al contegnoso custode, fu indirizzato nella sala vicina dove effettivamente era collocato in bella vista un elmo italiano, ma dell'età e della bottega di Benvenuto Cellini», (Caro Detcrorx, da «Il nostro contributo alla vittoria degli alleati »).

La tranquilla « home » di Chamberlain

Churchill,

IL BLOCCO INGLESE GIUDICATO DA CAVOUR. «Se tutte le potenze marittime del mondo si contentassero di riconoscere alla dominatrice dei mari il diritto di stabilire, come fece altre volte, un blocco non effettivo estendendo il divieto di commerciare a tutte le mercanzie ed a tutti i porti dei Paesi nemici, anche quelli non realmente bloccati: se queste Potenze rinunziassero alla salutare e giusta massima che la bandiera sui mari copre la mercanzia, oh! sì, allora, l'Inghilterra, in guerra col continente potrebbe cagionare ai suoi nemici gravissimi danni, rimanendo dal canto suo illesa... Ma, la Dio mercé, l'Inghilterra non può più esercitare impunemente le sue prepotenze marittime; non è più in grado d'imporre a tutte le Potenze neutre, meno forti di lei, leggi inique contrarie ai diritti delle genti, ad ogni nozione di equità », (Camaito Cavour, dal « Risorgimento »).

pittore v

IL_ VERO VOLTO DELL’AMICIZIA INGLESE. «. Se dunque si volesse definire coi suoi veri nomi la amicizia di una potenza continentale coll'Inghilterra, sì dovrebbe definir così: « un'amicizia la quale mi diminuisce le forze, mentre mi accresce i pericoli... ».Non so perché un tale soggetto non sia mai stato studiato con profondità. Forse si vedrà che, se gli inglesi, degli altri popoli in generale sono stati solamente nemici, dell’Italia in particolare sono stati più che nemici, ne sono stati gli assassini», (Vincenzo Cuoco, dal « Giornale Italiano », 1806).

UFER-BURO PELI

GL'INGLESI E IL RISORGIMENTO ITALIANO. «... Il Risorgimento dell'Italia era soprattutto temuto dagli inglesi. L'Italia divisa c avvilita era per essi un mercato che fruttava circa dieci milioni di scudi all'anno... Unita e risorta l'Italia, questo lucro inglese diventerà di molto minore, Né questo è tutto: gl’italiani vorran partecipare anch'essi nel commercio del Mediterraneo, il quale la sua natura par che abbia destinato all'Italia, Francia, alla Spagna, e, a dispetto della natura, troDo, alla vasi per errori politici nelle mani degli Inglesi », (Vrncenzo Cuoco, dal «Giornale Italiano»,1806).

5) |

«GL'INGLESI SONO I NEMICI DI TUTTI | POPO! DELLA TERRA», - « Gl'inglesi sono i nemici di tutt

- Al tempo della campagna

incendia

le case, addensa

in campi

trincerati

vaggi, banditi, rompe ogni moderna equità di guerra,

imprese

i'antica barbarie, e i giornali vantano le misere

tentando nuovamente

di calunniare

l’incompa-

rabile gesta di un popolo mutatosi tutto in un esercito, nel quale l'entusiasmo della morte sostituisce la disciplina e sale irresistibile alla vittoria, Dove sono dunque adesso le glorie guerriere dell’Inghilterra? Perché non una battaglia rivelò la sua antica bravura invitta contro Napoleone? Che cosa manca a questo esercito nel quale mandò pure il fiore della propria gente, prodigando tutte le armi e le invenzioni della più nuova scienza militare, e che

rappresenta l'impero e colla superiorità del proprio numero arriva soltanto a dare la più irrefragabile prova

d'inferiorità? ».

UNA PROFEZIA CHE SI STA AVVERANDO. - «È dubbio che la Gran Bretagna possa sopravvivere ad un’altra guerra mondiale e ad un altro Churchill». Con queste profetiche parole un alto ufficiale della Marina americana, W. D. Puleston, concluse sulla spedizione dei Dardanelli uno studio che l'Ufficio del Capo di Stato Maggiore della Marina Italiana fece tradurre per l'Ufficio storico sette anni fa.

Le condizioni

che

il Puleston

considerava

fatali per

l’esistenza dell'Impero britannico si sono verificate con l'aggravante che non c'è un altro Churchill. Sarebbe stato impossibile trovarlo. È ancora il vecchio Winston Churchill, insostituibile genio della sconfitta, che pesa sui destini dell'Inghilterra.

DISINTERESSE BRITANNICO IN EGITTO (Scrive il Vibert:) - «Sul finire del secolo scorso si era accesa la rivalità anglo-francese per il possesso di Suez. L'Inghilterra fa convocare in Costantinopoli una conferenza delle principali nazioni europee per regolare la questione egiziana, Tutte le potenze presenti, essa compresa (la Gran Bretagna) firmano un impegno per il quale ciascuna di esse si interdiceva formalmente ogni azione individuale in Egitto ed ogni espansione in quella regione. Questo accordo chiamato «Protocollo di disinteressamento» fu firmato il 27 giugno 1882 e tredici giorni dopo, il 10 luglio, la flotta inglese bombardava e incendiava Alessandria! Ma, in una nota ufficiale, il Governo inglese faceva conoscere alle altre potenze che: «Il bombardamento di Alessandria era stato un atto di legittima difesa, che non avrebbe portato alcuna conseguenza e non nascondeva alcun pensiero recondito del governo britannico».Gladstone spiegava poi ai Comuni che «se c'è una cosa che ron faremo mai è la occupazione permanente dell'Egitto, ciò sarebbe in disaccordo assoluto coi principî professati dal governo inglese, con le promesse da esso fatte c con l'opinione dell'Europa Sono

passati 58 anni:

l'Inghilterra

è sempre

in Egitto!

SPEZZEREMO LE CATENE DELLA PRIGIONE MEDITERRANEA! . Il popolo italiano spezzerà le catene mediterranee ed avrà davanti a sé l'Oceano aperto. Così

aaqa{zJqQS90°_____ Un bel

LL

con-

vecchi, donne, fanciulli, decima con ipocrita ferocia i prigionieri, fucila i generali catturati, arma schiavi, selrinnova

GRATITUDINE: VOCABOLO IGNOTO AGLI INGLESI. - «Un soldato italiano, che nella passata primavera visitava senza vedere l'armeria della vecchia Torre di Londra, fu avvertito in una delle sale che sulle vetrine

INGLESE.

tro i Boeri (1901) Alfredo Oriani scriveva:

«Gli Inglesi, davanti al miracolo dell’eroismo boero negano ed insultano ancora: il loro esercito, che è laggiù maggiore di tutta la popolazione nemica, non sa

Nel vedere queste fotografie dell’ebreo Belisha il pensiero corre inevitabilmente al suo correligionario Charlot. Hore Belisha diede a Londra graziosi segnalatori stradali per regolare il traffico. I londinesi quanto mai castigati nel linguaggio crearono in quell'occasione apposite parolacce per Belisha. il pigro Hore diventò ministro della Guerra, Qui lo vediamo come un bravo rurale; poi sul terreno accidentato di unPoscia campo di manovre francesi mentre timoroso di mettere il piede in fallo si avvia a un osservatorio; adagiato su una speciale seria mentre segue le evoluzioni di un aereo.


l'Italia raggiungerà la sua piena indipendenza. «Noi non possiamo lasciarci chiudere in un cerchio di ferro nel mare nostro! », (Giovanni Venca). L'INGHILTERRA

DEVE

MORIRE,

-

Il Mediterraneo

deve essere assolutament libero, Deve essere assolut mente nostro, L'isola non edeve più sbarrare la marcia dell'Europa. L'Inghilterra deve morire come potenza egemonica, come perno dell'Occidente, come ganglio vitale della economia mondiale: deve morire, infine, come Impero.

MINACCIA SULL'INGHILTERRA. - Dice Giovanni di Gaunt, il fratello del « Principe Nero », nel vecchio dramma shakespeariano: «— Oh Dio! Questo trono dei Re, quest'isola fatta per dominare, questa terra di Maestà questo paese fortunato rivale dello antico Ede esta oltialia erilta della nasura masso cha sl ai3iso contro la guerra; questo piccolo mondo popolato da felici generazioni, racchiuso come diamante preziozo în un mare d’argento, che quasi baluardo lo cinge e lo difende dalle gelosie di meno liete contrade, questa tenera e cara patria è ora dunque così minacciata? », Sospira oggi, tra le righe del suo messaggio, dopo sì lungo volgere di ascesa e di decadenza imperiale, gio VI, lontano discendente dei discendenti del fratello del Principe Nero: — Sì, mio avo antico... (dal « Telegrafo»). MALTA, ANTEMURALE D'ITALIA, - «. La si segua in ogni atto di cui prende nota la Storia © la sì vedrà l'Isola nostra, affermarsi sempre cattolica e latina perch latino e cattolico per civiltà è il Mediterraneo ». (Da « L' co di Malta e Gozo », 5 marzo 1923) «.. L'italiano esiste a Malta sin da quando il Latino cadde in disuso, cioè dal nascere del volgare italiano come lingua letteraria... .« L'italiano è la lingua ufficiale della Chiesa a Malta ed è lingua dei Tribunali da tempi antichissimi. L'arte nostra, dalle pitture dei palazzi, a quelle delle Chiese, nei monumenti e ovunque, è italiana. Lo stesso Ball, il primo commissario inglese venuto a Malta in nome di Sua Maestà Britannica nel 1800, scrivendo ad un amico, ebbe a descrivere la Valletta come la più tranquilla città d'Italia. Perfino la penultima Encyclopoedia Britannica riconosceva l'italiano come lingua di cultura a Malta, nel Canton Ticino, a Trento, a Gorizia, nell'Istria ecc.», (Caruso Mursup, da «La passione di Malta», 1932). L'INGHILTERRA È PRATICAMENTE ESPULSA DAL L'EUROPA. - «Si registra il fatto formidabile che già l'Inghilterra è praticamente espulsa dall'Europa, relegata nella sua isola nordica che si prepara a sostenere l'assedio, relegata nel suo impero extra europeo i cui pilastri sono già avvinghiati dalla forza armata dell’Italia, o sono vagamente minacciati da nuove forze anti-inglesi che stanno scaturendo spontaneamente alla superficie. La condanna storica dell'Inghilterra sta nel fatto che questo fenomeno si produca. Londra si è illusa fino el l’ultimo di dominare l'Europa. Non la dominava già più La teneva in parte imbambolata nell'incantesimo del suo antico prestigio secolare, e in parte irretita nel mo gigan tesco intrigo. Crollate le sue piazzeforti politico-economiche, di Varsavia, di Helsinki, di Oslo, di Stoccolma, di Copenaghen, di Amsterdam, di Brusselle, di Kaunas, di Riga, di Tallinn, l'egemonia inglese sull'Europa si mante neva ancora più o meno in equilibrio sul basamento dei campi di battaglia di Francia. Caduto l'ultimo punt della Francia l'egemonia inglese sul continente non c'è più Al suo posto c'è il disorientamento nel grande vuoto che si è prodotto, una specie di enorme polverone, di calcinacci in mezzo al quale i due fari splendenti di Roma e di Berlino indicano le strade nuove dell'Europa nuova ». sbarre L'ASSURDO DI SUEZ, - «Suez è una potente l'Italia imdella prigione mediterranea, attraverso la quale suoi carce prigionata dovrebbe far passare il suo eoro è aiperfetta, ma rieri. Non c'è che dire: l'organizzazion la nostra pazienza è esaurita ». Dopo MUSSOLINI. DI PAURA L'INGHILTERRA HA tenace politica oltre un secolo di dominio, di una sordasi esente più sicura di snazionalizzazione l'Inghilterra non

@ Malta e chiude in prigione i nazionalisti che vogliono mantenersi fedeli alla lingua e alla religione dei loro podr Ma non le prigioni, né i cannoni né la presenza delle sue navi da guerra riusciranno a mutare l'animo dei maltesi: Malta è italiano e resterà tale per aempre Ai bambini maltesi, per intimorirli, gli inglesi fanno cantare questa strofetta «O maltesi chiudete le porte perché arriva Mussolini egli arriva in aeroplano per insegnarvi l'italiano » Un giorno non lontano, Mussolini arriverà non per inmaltesi l'italiano che parlano sin dai tempi di tuto dimenticare. LA TRADIZIONALE AMICIZIA INGLESE NEGLI AN NI DEL RISORGIMENTO, - L'Inghilterra viola il segreto epistolare, aprendo le lettere dall'America dirette in Eu ropa: lo faceva anche al tempo dell'Esilio di Giuseppe Mazzini a Londra aprendo le lettere dell'Apostolo e inviandone il contenuto al re di Napoli, Ul quale ebbe così il modo di arrestare e fucilare | Fratelli Bandiera e i loro compagni. Quando Mazzini venne a conoscenza della slealtà inglese, così scrisse al Ministro James Graham « Afrettatevi a cancellare dalla vostra fronte il segno del disonore che vi posero i vostri uomini di governo, Per favorire il dispotismo straniero per ben cinque mesi essi fecero la spia contro patrioti che cercavano di liberare dal fango la terra sulla quale le loro madri vivono e soffrono »

LA PIOVRA INGLESE, (1837-1890)

così

scriveva

aux pays mystérieux » « L'immensa

piovra

- Il francese Luigi Jaccolliot

dell'Inghilterra

estende

i suoi

nel

suo

tentacoli

« Voyage nel

mondo

intero per succhiarvi poi i prodotti delle terre e il lavoro degli

uomini.

ma

scaltrezza

1 costumi politici dell'Inghilterra dimostrano una suprenel

sembrare

del

tutto

disinteressati,

men

tre ogni azione è armpre e soltanto condotta per un inte-

resse personale; e ovunque è ussto il tradimento. Ricordate il bombardamento di Copenaghen in piena pace;

Aden, prima pacifico deposito di carbone, per non insospettire l'Europa, e pot grande piazzaforte del mondo, lo spargimento di sangue e di rovina nell'India;

a colpi

di

ioni

dell'oppio,

che

l'imposizione

li inebetisce,

ai cinesi;

l'abolizione formale della schiavitù, per monopolizzaria a suo profitto; l'annientamento delle colonie dei suoi rivali; © tutto questo mentre pretendeva d'essere onesta e umanitaria. Invadeva il mondo coi suoi quaccheri; e si professava religiosa » L'ALLEANZA INGLESE £ LA PIU' GRANDE SVENTURA PER UNA NAZIONE. - Lo stesso Jaccolliot, alla fine dell'Ottocento, avvertiva i francesi del pericolo di un'alleanza con l'Inghilterra, con queste parole «Vi sembra che io insista troppo? Disgraziatamente il ro paese è pieno di gente superficiale che crede mella onestà inglese fino a spingerci a una alleanza di governo. E poiché i nostri gagà dei ministeri non imparano nulla dalla storia, occorre gridare queste verità ai quattro venti, affinché la nazione le senta e infine obblighi i nostri contro-uomini di stato a seguire una politica più francese,

Accidenti, non bastava il terremoto!

L'UMANITARISMO INGLESE, VECCHIA FAVOLA...

da l'esattore pre uno.

più conforme mi nostri interessi ».(Da « Maestrale »),

.

Deve

cadere

la favola della

generosità

dell'Inghilterra

-

berso gli altri popoli. Coloro che credono nel suo umanifarismo non conoscono affatto la sua storia coloniale, la politica inglese nelle sue aspirazioni di assoluto domi nio... ». (L. Jaccowsior). «UOMINI » E «INGLESI ». - « Vol siete la nazione che sobilla gli altri popoli. Una grandiosa attività! Nel desiderio di arrecare ad altri ogni danno, che potrà mutarsi a vostro profitto, voi siete unici al mondo. Verrà però l'ora dove su 9! la terra saranno eretti due grandi «Uomini», sull'altro cortelli. Su uno vi sarà scritto « inglesi». (Vieron Huco),

lore Bellaha ai tempo in cui l'Inghilterra ebbe il piacevole svago di averlo esca©vitadi More Bellehaai tempo tn cui IRONIA sulUNImonti alloggiamenti della Comera dell'Alsazia dove, abile

in racqnsa

orafa (dartoo fante fatica, sccolo Sace di un perfetto « eriatia inia ». Infine lo vediamo mentre guarda nel mirino durante si rivela ePnoriei da frincea. Sì amm liri qui la robusta dentatura di Belishi

iviltà inglese voleva”ridurre donne e bambini


L'ESTREMO

ORIENTE

E

L'INGHILTERRA

eppure sembra non averne abbastanza a giudicare dall'impegno con cui ne cerca contiDI grattacapi la Gran Bretagna ne ha parecchi, è risaputo perché e lazioni con il Giappone da qualche anno non navigano in acque molto tranquille: sono di nuamente altri un po' dappertutto. Per esempio, in Estremo O lang Kai-scek, per le mene degli agenti dell'Intelligence Service e per l'arresto arbitrario di pacifici citieri gli incidenti per la questione del contrabbando di guerra a n degno di una grande Potenza che non tollera stolte soperchierie. e tutti i tadini nipponici. Ora, mentre gli uomini di governo giappo lento del popolo sfocia in aperte manifestazioni non propriamente amichevoli giornali si esprimono in un linguaggio che non ammette equivoci, lo spontan iungono talvolta — come vediamo sopra — la sede dell'Ambasciata ini za che l'eco arrivi anche ai mal costrutti orecchi dei funzionari di S. M. Brile città della Cina occupata dalle truppe del Mikado i cortei Jono tutt'altro che infrequenti: eccone uno qui sotto svoltosi a Tsingtao. I dimostranti, giapponesi e cinesi, recano scritte significative che striassu finitiva, nel cortese sna energico avvertimento: « non si avrà vera e duratura pace in Asia, finché i britannici non se ne saranno andati » (con le buone o con le cattive ma sottinteso). Intanto un passo avanti è stato fatto: tutti i presidi britannici sono stati ritirati dalle Concessio!


e A

MARATONA

GATTI

ANGELO

di

E ZAMA

o delle due prime grandi battaglie storiche XIV

orta questa debolezza, tutto è armonia di cause © di effetti, di pensieri e di opere

nella condotta

greca della guerra. E, prima di tutto, il giuramento di combattere, di

morire, ma di vincere; il patto umano che prende forza

dalla fede divina. Ci sono tempi, in tutti i popoli, nei

quali la guerra e la morte diventano necessari e naturali; e non soltanto l'uomo valido e il giovane, ma le donne, le fanciulle, i bambini sanno di dover com-

ributtati i Greci che stanno di fronte, eccone altri più formidabili, fra s e le navi; dovere ricom. battere, în una direzione iraprevista, tumultuosamente, senza ordini, non per vincere più, per salvarsi. A Canne, Annibale doveva dare fama imperitura allo schieramento di Milziade, quando col suo esercito distrusse l'esercito romano; e al principiare del nostro secolo il generale von Schlieffen riportare quella concezione in onore nel campo strategico, quando preparava la manovra che su trecento chilometri di fronte allineava l'esercito tedesco, per distruggere Il francese. Oggi ancora, un'enorme Maratona strategica, compe sta di tante Maratone tattiche, è stata combattua in Fra cia; e tra le braccia nemiche, allungate sull'Atlantico e le Alpi, l'esercito fa rinchiuso e preso. xIX

naxne, e cagione di grandezza al pari di Maratona Zama.

battere fino all'ultimo. Allora, ogni cosa si avvia alla vittoria, nel modo più semplice

d'Italia

Accademico

non guerriero; guerrieri erano (quando erano)

Militare, nom i vicini, amici o nemici. Essere militare significava

amare la guerra per se stessa, ma affronta! za; occorreva, come uno dei tanti obblighi dell'esisten di-

adattarsi imperturbabilmente alle sue vicende, non

nella speraro mai nella cattiva fortuna, non inorgoglire tregua, perdere propizia; continuare a combattere senza risolu-

magari tutte lo battaglie, pur di vincere l'ultima,

x però i Romani avessero pomeduto soltant forza unificatrice, avrebbero vinto a volta non fondato un impero; dominato, non inelvili: di disciplina, di gerarchia, «È dal hisogoo di ordine,il sentimento e il pensiero dell’uintuire la dignità dedi nuove rie Già due

e pieno. Sono i tempi

în cui, nella nazione prescelta, i capi hanno le intui.

zioni sicure e profonde, i generali giungono ad ora e

luogo giusto sul campo

di battaglia, i soldati

diano gli errori tattici degli

ufficiali,

ma si getta da una parte,

rime-

perfino la fortu-

nei

si ritira quando

sta per vincere, i diplomatici chiedono la pace prematora;

i tempi, per

ricordarne

alcuni

vicini

ì, di

sui compagni,

anche

Napoleone nel 1796, nel 1805 e nel 1806, contro agli altri di Waterloo e del 1815. nella disgrazia.

xv LuORA, il pieno consenso degli

È di comando; il più forte e a

Milziade, prende il sopravvento

sul polemarca Callimaco. Il carattere prevale sul

l'intelligenza; fino a quel momento le due virtà hanno camminato

pari;

ora persuade, o tra

L, la prima.

Non tanto i disegni di guerra proposti convincono

ranno a schivarle. Pone all'ala sinistra i cavalli di Massiniesa, alla destra i romani. S'appicca la battaglia. Succede degli elefanti ciò che voleva apventati l'ordinanza del-

numidi

gli

La caval di Scipio

deliberato dell'esecuzione. Dall'animo di Milzi teghi e gli combattere ad ogni costo, il polemarca sono vinti; quegli uomini, quando Milziade ha parla.

to, hanno trovato un capo, e in quello si acquietano. ragione importanza

il comando, che non

per cui ha ottenuto

alla

afferrato

il potere.

aglia, l'Ateniese pro. anti, che, sicuri alla vista del più tardi Caio Mari: frenando i Roma e urlanti, cinti di to: prii, che

petti villosi

la corta

spa

dei barbari.

Ma,

dizioni dipende

#0)

saldo. Scipione allora raccoglie in d'Annibale rimanegli autati, © spartito per metà le linee fronte a destra dei prineipi e dei triari le fa entrare di intutta la sua fan La sinistra di quelli, facendo così | veterani d'Ancompatta. teria una sola schiera roman: cavalleria la nibale reggono a lungo, ma nando dalla caccia dei fuggenti li carica da terg di atofianco. Alfine vi siasciano anch'esi ». (Sommario ria militare del generale Carlo Corvi). Da questa battaglia Roma spiecò il volo imperiale sulla terra. x vanzo, nel 264 a, C. cominciò la guerra contro Car tagine, Roma era a capo della federazione romano-italica; cinquecento snni aveva durlssimamente commilioni circa battuto per conseguire quella mita,di Trecittadini romani dei quali un milione federati, di di due milioni di Latini ed Alleati, in un € un po' più fore centotrentamila kmq, da Pisa e Ri

infiammarono in loro il coraggi Dati accennò

pensiero € un senti fra gli idolatri, concepirono un uni l'uomo il suo culto, i Romani dal principio concepirono quel a concezione creatura predominante sulla terra. Dadell'umanità e della Sorivarono le altre due magnanime apre l'assalto che univernalità. E""Gell'arte della guerra, perché il e punto il sceglie Sila vittoria: non soltanto svolge gagliardo, ma xxI e temeraria i nervi e i mu si paese più acconcio alla fusione delle genti italiMaratona le battaehe, audaci d'animo, gagliardi di corpo, obbedienti più saldo di spiin casa, alle leggi. soldati contro gli altri, agricoltori si butta mancante 0 scarpomedevano ewi la virtù fondamentale. Lcerto. virtà era ilbisogno di unire; severo genio la nei popoli vicini. Questaregole sé, agli a pagna di Francia; ilguerra, intorno e sé a sono | Si ordinare, di imporre unica, tedesco, il luminoso genio latino della uomini e ai fatti; era la concerione semplice, sociale. continuatori di Milziade. gerarchica, diciamo così, della vita intima e

vendetta i Greci, poté

XVII

l'atto fondamentale »sse il suo battesimo storico, così, la strada

in cui il padre era arbitro

XVII

Cominciava dalla famiglia, poamoluto, e finiva allo Stato, in cui il Senatonellaaveva guerra, ife indisensso nella pace e il Dittatore In un tempo, in cui quando quello non fosse bastato, nella famiglia e l'uno tutti i popoli vivevano dispersi, che scivodall'altro, come

sfondani vittoria,

tante gocciole di mercurio

lano suuna tavola di marmo, ilpopolo dotato di quella do-

singolare forza unificatrice doveva a poco a poco minar gli altri.

jmo effetto d'essa si manifestava dominio, nell'esercito; poiché iura, il Romano era militare.

universalità il pawo

è breve. Fabrizio, deterso il sudore

dei campi

e

coll'inviato del Re d'Epiro, e rifiutare il tradimento che liberato dal nemico.

Romani erano a loro

Per l'intima nobiltà

agio in mezzo a qualunque gente;

mula li stupiva o li fermava,

di

i

del

popoli; tutti eguali gli

Civili degni di comandare; la terra s'ingrandiva, gli uomini moltiplicavano. Con Roma vittoriosa, sul deserto fioriva il giardino, e dove avevano vano nomini.

ha poi nes

conseguito lo scopo, funa furia di assalire il nemico; aspettare gli avveni. assunta la responsabilità, può generale, menti. Al pari di Milziade, nessun grande ha mai d'azione, uomo anzi, nessun grande per cui ha ragioni alle fede; se non gli è convenuto,

acc'ita di umanità a quella di

seduto nella sedia curule poteva trattare da pari a pari

lo avrebbe

eguali e gli inferiori, quanto l'energia e la sicurezzaa

Milziade stesso dà così poca

XXIV

sofferto schiavi, vive

XAV

» ecco, che conseguito con queste virtù il dominio dell'I'ltalia peninsulare, Roma si trovava di fronte ad una questione fondamentale della sua esistenza; alla conquista del mare, Non che lo avesse scoperto allo: da quando aveva vinto l'Etruria e laCamp navicelle veleggiavano lungo Il lido tirreno; ma il era limite della sua potenza, non via a questa tagine, con le sue innumerevoli navi, era la padrona che sbarrava ogni strada. La scoperta, o per meglio dire, il riconoscimento da parte dei Romani che il mare dovesse esere invece via alla potenza futura; che l'ostacolo potese diventare mezzo della piena grandezza, aggiunse una forza improvvisa e gagliarda allo antiche spirituali,

Roma era allora nell'età più bella; le lunghe, asperrime guerre l'avevano temprata senza stancarla; il senso della realtà, formidabile in lei, le aveva concesso di fare ogni pasto commisurato al tempo e allo scopo. In grado di

tutto sperare ed osare, lo si presentava il nuovo, stupet= do campo di lotta, il mare; di là dal mare un mondo: bellissimo, intravveduto, m ro, Una fresca, targida sorgent energia senturiva; Roma seendeva in cart. po armata delle sue virtà, sospinta dalla necessità. XXVI

na per la città latina il mirabile tempo in cui, dopo sato e patito, ella scorgeva finalmente

popoli godono una volta sola come il mattino tempestoso che finalmente e rasserena nel giorno, l'inverno che s'infiora mavera, la giovinezza che diventa gagliarda vi cora, la fortuna è speranza; ma così bella © abbagliare. E già dal Campidoglio partono di ferme le strade, verso i quattro punti cardinali. Vengono alle porte della città il patrizio, il legionario, il mercante, l'operaio; escono le matrone e le fanciulle cittadine nelle Jettighe, o passano le campagnuole, col fardello sulla testa; e tutti guardano lontano, Di là dal: l'orizzonte è bello immaginare terra ancora romana; sembra che ogni sobborgo si protenda verso una capitale nemica; Roma presagisce d'essere l'ombelico del mondo; ognuno sente l'onore e la felicità di nascere citta» romano. XXVII ut Mediterraneo, il gran mare d'allora, si affacciavano

i quattro grandi Stati contemporanei del romano.

ll regno dei Seleucidi era il più vasto, contava forse trenta milioni di sudditi; poi veniva l'Egitto dei Tolomei, con forse dieci milioni; ultimo, il regno di Ma


remilioni. L'im

[ginese

cinque milioni di sudditi; tutti erano più in-| e ottocentomila dustriosi, piùricchi di Roma. Nessuno tanto forte. nelle siciliane. Non soltanto i traffici e le industrie la Non che Cartagine non fosse potente. Intorno al prinfacevano opulenta, ma l’agricoltura, che aveva dato via cipio del terzo millennio a, C. era giunta sulla costa sira

€ palestinese, fra il monte Bargilo e il monte Carmelo,

una gente semitica, che la Bibbia chiama dei Cananei.

ad una larga classe di proprietari fondiari; ed aveva una costituzione politica, che conosciamo sommariamente ma che ad Aristotele era parsa esemplare. Cinta per trentaquattro chilometri

da mura

alte tredici e larghe

nove metri, con palazzi e templi bellissimi, la sua po-

sta. su

iva si sentiva toccare leggermente Ò occhi e suo padre era lì, vi ino al letto, si chinava su di lui e gli diceva: — Aldo, come ti senti?

— Bene, padre, ma... come mai?

polazione, al principio della terza guerra punica, era

forse di settecentomila abitanti; possedeva due porti, di

cui ilprimo, esteriore e commerciale, capace di ducento-

venti navi, si poteva chiudere alla bocca con catene di

greche, e il delta del Nilo, s'era fermato

con alcune colonie sulla spopolata e barbara costa della Libia,

sto:

ta

terra

che

con

gli

indigeni

aveva

chiamato Africa,

XXVII Fri queste colonie aveva primeggiato Cartagine; che, a poco a poco, impadronitasi della costa settentrio. male dell'Africa, della parte occidentale della Sicilia e della Sardegna, della costa orientale della Corsica, delle Baleari e della meridionale della Spagna, aveva este

ferro, ilsecondo, interno e artificiale, era vietato ai fore-

stieri, E, dal IV secolo, un esercito valido. Tre “specie di soldati lo componevan indigeni dell'Africa, della Spagna, forse anche della Sardegna, obbligati al

servizio; gli alleati delle città fenice e libiche (famosi ) e dei popoli africani e spagnu imuoli, Corsi,

il

— Oh, un permesso, un breve permesso. Vorrei an-

ché recarmi

andiamo

no fino a duecento manovrate da abilissimi marinai. (Continua)

ANGELO

navi,

GATTI

Il soldato Ceséri aveva fatto tutta la campagna di

lo, che era partito col compito di snidare una mitra-

gliatrice nemica, aveva compiuto l'impresa da solo e, voltata l'arma contro il nemico, aveva sparato finché ebbe una cartuccia. Mentre tentava di raggiungere le nostre linee, con l'arma catturata, un colpo 75 l'in chiodava al suolo. Fu raccolto col corpo straziato, e

DI

in It

Il suo comandante

l'aveva

l'oro.

guerriera passava per la mente del

Croce

Rossa

ad attenderlo,

al.

l'arrivo del treno, e appena giunto lo condussero velocemente nel grande ospedale in cima alla collina. Quando i portatori attraversarono, con lui in

barella, i lunghi corridoi dai pavimenti lucidi come specchi, dottori, suore ed infermieri si fermarono ai

Tati, con le spalle alla paretè, silenziosi e rigidi come sull'attenti. Gli era venuto quasi da ridere, al soldato -_

Ceséri, pensando che l'avessero scambiato per un alto personaggio. Ed eccolo subito adagiato sopra un

formavano

un netto

contrasto

con

mentava,

ad esempio,

come

aveva

per la collina, affollato di donne, di bambini, di vos chietti, e più oltre, un pulviscolo di sole, la vasta

emergevano le torri,

Ml soldato Ceséri, restato solo, aveva

appunto solle-

vato il capo, quel tanto che poteva,

de che, meno

il braccio

sa delle ben-

sinistro, rimasto

libero, gli

avyolgevano tutto il corpo. Aveva contemplato, per un

attimo, lo spettacolo

Suo padre si sedeva in fondo

e la luna si

città, appena

ritirata dalla finestra per continuare

del letto. Era un po' scalcinato, povero padre. Gli si era

sciolta una

fascia, aveva

e la giacca

anche

un

da taglio, tutta Ja faccia. — Sai? — mormorò; —

Ah, si? Allora

una

Rambre-

suo

la testa.

Quella prima giornata d'ospedale in patria, dopo un travaglioso viaggio per marte e în treno, era quasi passata in una dolce tranquillità. Salvo la suora che

mon se n’accorgeva, nessuno

silenziosa

che

quasi

era venuto a disturbarlo.

Aveva potuto, perciò, pensare a tante cose della sua

vita trascorsa, guardando il cielo, che, impercettibilmente, dalla diafana trasparenza pomeridiana era pas-

— Ehi! — gridò colto da un'idea improvvi Senza

terra

Avete bisogno di una

attendere, risposta, scavaleò

zaino

© moschetto,

strappò

la

Poi la suora lo aveva aiutato a ingollare qualcosa,

la. Di sicuro, fuori, splendeva la luna. Giungevano a | lui, dal parco, voci di donna, trilli d’uccelli, fruscii di

piante e avvertiva un vago profumo gli metteva

nel sangue

una

di tigli, che

dolce ebbrezza.

Oh, sì,

| era piacevole, per il soldato Cesérì, giacere così, dopo

tanto trambusto di vita e di guerra, riposarsi alfine in una notte divina come e Stava forse per assopirsi, quando gli fecero riaprire gli occhi i melodiosi suoni di una fisarmonica. Si

pose in ascolto con l’anima felice e leggera. Quei

suoni presero per mano i suoi pensieri e lì condussero a pochi chilometri dalla città, nel paesuccio dove era

nato

e

vissuto,

prima

di partir

soldato. Erano

trascorsi tre anni dal giorno della sua partenza. Quel giorno era passato appunto di casa în

e conoscenti.

A sua

madre

avi

per salutare

detto addio

dal cancello del cimitero. Suo padre, da lunghi anni, giaceva in un camposanto di guerta,

e, dietro

tutti, un miliziano da lui sorpreso mentre si trovava sapeva niente di niente.

fatto tanto

pregare

per darsi- prigioniero.

nto nelle nostre lince, aveva stretta la mano gli aveva detto: — Grazie, tà, M'hai tolto da un cio. Mi dài wu jaretta? Perbacco. Ceséri gliel'aveva data.

bell'impie-

Tutti poi si mettevano sull’attenti e salutavano per

primi

davanti

dare

attentamente

a suo padre.

Ceséri dapprima non capiva e s'era messo a guar: suo

padre

per scoprire

se in tanti

anni anche lui non avesse finito per far carriera nel-

l’esercito. Ma non

scorgeva

nessun

grado, nessun

se-

gno. Poi capì che suo padre era superiore a tutti. Egli era un Caduto.

Ma toh! c'era anche Giannina, adesso,

letto. Solo che mon

poteva

Suo padre faceva gli

mano? siepe, buttò

la zappa

a

alla donna

e si mise al lavoro in sun voce. Trascorse i cinque iorni di licenza facendo il contadino in quel caso.

vederla

e tutti si misero Dio!

Chi entrava adesso?

partire. Piangevano, povera gente, che a guardarli fa

nel letto.

Ripensava

anche

alla sua

vita borghese.

Una

vita

sull’attenti, anche suo padre. Mio

cose erano mutate

in tre anni. Luì, allora, era un

v'era trattato assui bene. Innamorato di Giannina, la figlia unica dell'operaio, aveva tenuto per sé il suo segreto perché lei amoreggiava con Enrico, un giovane amico suo, col quale, rieco e bello com'era, non avrebbe mai potuto competere. Poi Enrico si confidava proprio con lui, gli parlava spesso di Giannina,

come s'usa fra amicì, che sono in grande confidenza. Non c’era alcun dubbio che un giovane così, a Gian-

nina, doveva aver fatto girare parecchio la testa. Bene, bene.

Tutto

ciò, e molte

altre cose, passava»

sua barella ed era stato lungamente

in silenzio

chio generale. Infine si era riscosso, gli aveva preso la mano libera, gliela aveva

stretta forte fra le sue,

dicendogli: — Addio, Ceséri, Tu sei stato un bravo legionario...

proprio bravo... —

Ma s'interruppe, sì voltò da una

altra parte, scomparve,

Un contegno veramente

strano.

Però non era ben sicuro se tutto ciò non fosse un

sogno.

Ma senti un po” che gente allegra, lì, nel parco! E quella fisarmonica! Sicuro... suona una mazurka... Fulmine!, la chiamavano al paese per quel suo ritmo indiavolato. Già, una volta proprio con Giannina V'aveva ballata. Che ne sarà ora di Giannina? Sposata»

con

Enrico?

Beh,

ciò non

faceva

molto.

dispiacere

Ecco, il Re, il Re in per.

sona! Santo cielo! Ma che cosa succedevi trando

cevano pena.

onori di casa. Qui il generale,

qui il tenente, qui il signor Prefetto, qui Giannina, qui il miliziano... A un tratto squillarono le trombe

lare. Ripartì il sesto per il fronte. La donna, che era vedova di i suoi vecchi genitori e tre bambini s'erano fila davanti alla porta per vederlo

a guardarlo. Pareva preoccupato e pensicroso, il vec.

L'aria era tiepida, in quella notte estiva, e in un gielo chiaro e sereno brillava vagamente qualche stel-

a

sérì si formò, rimase a guardare un po' quella donna

della sera.

tirata augurandogli il buon riposo.

c'è stata un'avanzata...

donna zappava tutta sola in un campo, Il soldato Ce-

sato, per infiniti gradi, al celeste del tramonto, allo

gli aveva con mani lievi rincalzato il letto e si era ri

di

lunga ferita

Dopo due ore di strada scorse un casolare. Una giovane

no per la mente del soldato Ceséri. Ricordava, anche che, all'imbarco sulla nave ospedale, il generale in persona era venuto a salutarlo. Si era fermato davanti

azzurro sempre più carico ‘e fondo del crepuscolo e

Si

scendergli

l'imbarco sulla nave, c'era il suo tenente diavolo che non

— È qui il soldato Ceséri? — domandò îl Re, enf col suo seguito,

— Va bene — disse il Re. — Vi porto la vostra medaglia. L'avete meritata. Eccola. E poi vi nomino

Squillarono ancora le trombe e rullarono i tamburullo

lungo,

alto, interminabile,

che

cresceva

a ogni istante. Pareva che con quel rullo scendesse una nebbia

densa

intorno al letto, Tutta quella gente

spariva lentamente nella nebbia. L'ultima persona che vi Giannina, che si curvò su di lui per baciarlo. voglio bene, sai? — gli disse. — Vieni presto

a casa,

— Sì, verrò presto — rispose lui alzando la mano sinistra per toccarla. Ma ella era scomparsa. Vide ancora alcune ombre bianche andare e venire, come

se volassero,

in tutta

quella

nebbia.

Solo

la

figura di suo padre non si dileguava. Era seduto ni

piedi del letto, come

di consueto,

e lo fissava, Ave

va macchie di fango anche sulla faccia e quel solco di sangue sempre vivo come un taglio. Le ombre bianche sparirono, tacquero le trombe, tacquero i tamburi. Silenzio. Nebbia. Suo padre gli disse: —

Adesso,

vuoi

— Certo —

venite

con

me?

rispose il soldato Ceséri.

Si era subito alzato e avea seguito suo padre. Cam: minava per una viottola fiancheggiata da vasti campi di grano,

Il vento

soffiava

e piegava

le spighe, le

chiome degli alberi; ma non si udiva il minimo ru-

more, un alto silenzio su tutto dominava. Ceséri vede-

va in distanza un piccolo cancello e, dietro, una casa, che pareva

bianca, di marmo.

— Là, c'è tua madre, — disse ‘piano il padre. Mentre

avanzavano,

il vento

impetuoso e nuvoloni densi

soffiava

sempre

più

s’accavallavano nel cielo.

Era fatica andare avanti con tutto quel vento e con scendevano, scendevano rapide. Di

le tenebre, che

al soldato Ceséri. Adesso luî era lì, sul letto, con le gambe, nn braccio, la spina dorsale fracassati. Era

colpo fu la notte più nera.

Ognuno il suo destino, e in fondo non si sentiva

fondo.

e la luna era salita nel cielo e s'era fermata davanti

si aperse. Era come se del fango secco gliela sigillasse.

tutto ingessato, rigido, come

il tronco di un albero.

male, tutto era bello, ordinato, pulito nella camera, Alla sua finestra, la fisarmonica suonava, e l'aria era tiepida e profumata. Ecco,

pensava

a tante

cose

il soldito

Ceséri,

ma

>

— Sì, Maestà, — rispose il. generale indicando lui

ri, un

stanza tutta sua; ma gli accadevano cose tanto strane, da un certo tempo, che a volersi spiegar tutto c’era

e infangata.

una

di sentinella e che aveva fatto prigioniero. Un povero

ragazzo secco, lungo, con la faccia cosparsa di foruneoletti. Lavorava nell’officina di un meccanico, do-

in tanto, così

larga ammaccatura

padre se l’era cavata

vanti a tutto quel cielo, si era sentito assai lieto del

è con gli occhi aperti da-

confortevole luogo che gli avevano assegnato. Per la Verità, era stato motivo di sorpresa per lui quella

di tanto

una

agualcita

di sangue

mercato. Mentre discorrevano, entrò molta gente. C'era il vecchio general, che l'aveva salutato commosso al-

sergente. Siete contento?

appariva

era

rivoletto

che gli pareva molto lontana, nel tempo. Certo tante

proprio da rompersi

al letto e Ceséri, pian

la sua passeggiata, il padre di Ceséri era venuto anche lì, nel nuovo ospedale, lo guardava fisso dai piedi

intravi.

sta dall’autoambulanza,

della sun

trascorso

spalle e il moschetto, ma andava spedito e franco, pregustando già i piaceri che s'era prefisso di regalarsi.

Ehi, quella donna!

giù

quei ricordi.

ve licenza. Camminava lungo la strada delle retrovie per recarsi în una città vicina. Aveva lo zaino sulle

davanti al letto, e di là dal davanzale un abisso lumi:

i campanili e le cupole delle chiese,

|

La giornata scorsa, appunto, risfogliando il libro di quei tre anni intensi. Ora che un suono di serenata veniva ad accarezzargli l'anima come una brezza di primavera, si risovveniva di episodi che

intenta al lavoro.

città con la marca dei tetti da cui

|

come una proiezione. cinematografica.

candido letto, in una stanzetta dalle pareti immaco» late, dai mobiletti bianchi e tersi. Tutto era ordine, pulizia, silenzio. C'era una grande finestra spalancata, noso e azzurro. Ma, a sollevare appen teva scorgere un verdissimo parco,

ci

piano, si addormentava. Quando si svegliava era scomparso,

dopo lunghe peripezie negli ospedali spagnoli, si deci. sero a mandarlo

oro un lungo viaggio in ferrovia, il soldato Cesérì arrivò a destinazione. C'era un’autoam:

che

Adesso che la fisarmonica aveva cessato di suonare

Africa e poi era andato volontario in Spagna. A Guadalajara, compì tali atti di valore che i suoi compagni lo accusavano d'un patto segreto col diavolo, Sul. l’Ebro, poi, rimasto l'ultimo superstite d'un manipo-

RONCARÀ

della

è meglio

sotto l’elmetto; gli attraversava, come

ÎL soLDATO CESÉRI bulanza

ma

— Io pure sono morto. Chiederemo anche per lei il permesso... Sicuro, Basta chiederlo il permesso. C'è sempre un

vedeva

NOVELLA

madre,

È morta, non sai?

bravo ufficiale disposto a firmarlo.

nell’elmetto

DONINO

da tua

insieme.

— Mia madre?

— Soldato Ceséril' —

gridò una voce nel buio pro-

Tentò di rispondere: presente! Ma la bocca non gli — Soldato Cesérit — gridò ancora quella voce. Silenzio. Silenzio.

Tenebre.

DONINO RONCARÀ


potenrese venti anni fa all'Inghilterra, non fu altro che un servizio di spionaggio,

più, è perché l'astuzia contro ziato dalla perfidia e dalle sterline. Se oggi non conta tosto 0 tardi, è costretta a cedere, l'erolsmo è disarmata; perché la bassa ciurmeria, che l'indegno ed effimero surrogato. diversamente dalla vera intelligenza, di cui intenondi è quel popolo imbroglione. Se pensate uacker equivale a « tremante»!Come dire, destrieri può anche avere un'anima )gnoimmacolata, è concesso in ibridismi. L'equivoco,

OsseRvATORIO

quell'intelligenza congiurante e traffichina, icenza di lord Halifax e dell'arci-

vescovo di Canterbury. Oggi che la vittoria è tamente illuminati, comprendiamo la tatore di quelle special

dare un nome fi britannico: case di piacere, ma martoriate, oltre che corrotte, © le Maoierucia: maitaroa Ò universale, quarant'anni fa, per le rivelazionii della Pall Mall allGazette. G Nar per Non sono grado di garantirvi l'informazione circa il Premier: e a tanto scrupolo non rminduce,

Visa, , ca lo verso il vecchio scellerato, che in dieci mesi ha mostrato ing gati pi altro, ma ea l'orrore dell'imprecisione. Mi limito ad osserre come colui che va esercitandosi, da dieci mesì, in un sadi quotidiano

milioni uomini; Guegli colui stessi che ha fatto impavidamente. scrlmitragliare we diga raldi Orano! o + giolosamente nelle riprese ebeipd CI gi artigo iano cheavevano alutato, un mese prima,

giocato alla Francia, così i lordi del colonnello Breed, ghignarono del più grosso tiro gi ardiroro vantarsi d'aver inventato i binbi dalle mani mozze, rogo della vinta Germania, le bombe sulle barche di salvataggio e l'incendio della biblioteca di Louvain: quella

biblioteca così poco incendiata dai Tedeschi, che venticinque anni dopo gli Inglesi,

scappando dalle Fiandre, poterono appiccarvi il fuoco per davvero! Stupide menzogne. puote.Non parlo, ben s'intende, della Camera dei Comuni SIE Però credute, lì per ll, allo stesso modo che fu creduto il pastorello della favola, allorÈ quella razza ha il sadismo nelle vene. Perché l' ché falsamente andò gridando al lupo, Oggi l'Inghilterra chiama aiuto per davvero, zione, per vocazione, per noia, per curiosità, per po pepe; i rs ed al cielo: ma nessuno le dà ascolto. Le menzogne, corte di gambe, non ita anemia, causata dall'anerzia, che gli fa cercare un complemento sanguinoso agli uomini più di venticinque anni. Il mondo s'era accorto della mistificazione in tutti i di ivertimenti suoi: : sia un roast-beef o un massacro, un combattimento rel di gal i già primacamminare che Il colonnello Breed, altrettanto stolto che turpe, aveva osato vantarsene; o una flagellazione di adolescenti. La storia sua, il suo costume, la sua letteratura è già aveva capito il danno, oltre che la vergogna, derivatone alle anime, le quali cognita e segreta lo dimostrano. Le efferatezze contenute nei suoi annali, fin dalle opo- hanno diritto all'incolumità non meno degli imperi. Tutto ricordò il mondo: le verità che più remote, non hanno pari nel mondo: © basterebbe, del resto, ripassare 1 drammi adulterste, le nozioni capovolte, le menti confuse, i discernimenti impossibili. Quanto storici di Shakespeare per sincerarsene. Non sono che delle sequele di stragi, oltre Je alle nazioni totalitarie, fondate necessariamente sopra un regime di sincerità assoluta, tirannidi e i tradimenti, le congiure e i tranelli, le carceri e | veleni: ma quali stragi! non ebbero che ad opporre la loro corazza di bronzo a quel pugnale proditorio. L'InÈ sempre la puerizia che ne fa le spese. I bimbi tedeschi che oggi gli avieri di Chur- telligence inglese, essendo soltanto un facsimile dell'intelligenza, non poté nulla conchill mitragliano, « dovendo volare alto », sugli apertissimi asili di Erfurt e di Karls- tro un sì fermo € inalterabile baluardo, contro le corazze impavide non passono che ruhe hanno raggiunto in cielo i fanciulli indiani degli eccidi di Amritsar (ricordate, o le armi temperate. Ma l'Intellipence di Churchill e di Eden, di Alexander e di Attlee lettori, la folgorante invettiva dannunziana?) e quelli boeri degli spaventevoli campidi non è una spada da assalti: è soltanto uno stiletto da tradimenti. Così il service delle concentramento; la carneficina dei figli di Re Edoardo non fa che precedere quella menzogne ritentò tutte le sue sataniche vie: lo spionaggio e la radio, il foglio di condei figli dello sceicco di Nazlet, uccisi a mazzate durante il sonno; 1 piccoli irlandesi trabbando e la mormorazione segreta. Sconfitta per ogni dove e in ogni momento, al soppressi, oppure «internati nei manicomi» (non favola, osignori, ma storia: storia decise infine a morire: o quanto meno, come i banditi condannati Îm contumacia, a esatta, testimoniata, documentata!) per il reato di appartenere a famiglie di rivoltosi cambiare | connotati. Oggi non si tratta più di un'« intelligenza », nemmeno apocrifa hanno espiato per costoro col supplizio delle loro carni tenere, come quelli passati a ma di un sussurrio, di un balbettio miserabile, che non avendo mai avuto una dignità fil di spada, con delibatissima scelta, da ua lord Dwryer. Enrico VIII trucidava le sue né una coscienza, non ardisce più nemmeno avere la parvenza di un nome, spose giovinette, non appena n'era sazio, allo stesso modo di Jack lo Sventratore, tiMARCO RAMPERTI pica figura della nebbia londinese, o di quell'altro gentiluomo di lassù che si sa,ormai, essere stato il vero protagonista delle macabre oscedini attribuite per errore, sulle prime, a un incolpevole giramondo. Vogliono lagrime, gli Inglesi; e che siano lagrime d'innocenti. Vogliono sangue, gli Inglesi: e che sia sangue infantile. I trattati di Krafft-Ebing annoveranti delitti sadici non citano, nell'enorme maggioranza dei casi, che nomi del peerage. Non avete mai assistito, del resto, a una partie d'americani 0 d'inglesi. Bastonare, frustare, seviziare sta sempre alla base del loro programma voluttuario: equando poi è festa grande, quasi sempre, come dicono a Roma, il morto ci scappa, Ma lu vittima bisogna che sia esile, delicata, verginale: se no che gusto ci proverebbe il bestione sanguinario? Il sadismo non coltiva che l'arte degli estremi. E perciò non c'è libro di fouettage (altra parola carpita dagli inglesi ai francesi, per attribuire ai cari alleati una sudiceria ch'è tutta loro!), non c'è racconto di lubricità aguzzine in cui non figuri un robusto baronetto, rassto @ pettinato di tutto punto, con una povera bimba straziata sulle ginocchia, occhi ploranti e mani giunte. Ma non c'è, ripeto, da stupirsene, paragonando la leggenda alla storia. Le acerrime lascivie svelate dalla Pall Mall Gazette riguardo alla famosa tratta di minorenni, sono ancora quelle che ritroverete nei drammi elisabettiani dei Webster, dei Messinger, dei Ford, raccontate con lo stesso gelido, imperterrito cinismo con cui il signor Churchill fa sapere come agli aviatori brittanni, costretti per prudenza a volare alto, sia lecito di scambiare un asilo scolastico per un forte armato, Questi fustigatori o mitragliatori d'infanzia sono i discendenti di coloro che decapitavano delle principesse di quattordici anni; che ghignavano intorno al rogo di Giovanna d'Arco; che strangolavano in carcere le creature di Re Edoardo; che uccidevano a pugnalate i figli di Macduff, fl quale a sua volta (ricordate, ricordate il tremendo grido shakespeariano nel Macbeth?) per non potersi vendicare su di essi; Si rammaricavano che il nemico « non avesse figli »,infantili di Benarès, che non puniche applaudivano a lord Clive dopo i massacri rino scellino d'ammenda quell'ufficiale nelsoniano (è l'amico Lell che lo vano frustino anche

in sede particolare,

là dov'è pont reregtutto db sha pina

ricorda) il quale, inseguito a Napoli un ragazzo reo d'aver acciuffato, non so se un

orologio o una prugna, «gli afferrò il braccio nudo e glielo ruppe al gomito, batten-

doselo sul ginocchio, come faremmo con un passone di vigna prima di gettarlo al è la vittima, e più furente è il vittimario, sia in campo di guerra

camino! ». Più inerme che incasadi piacere, Lepiccole educande belghe dicuisisache furono violate e fustigate nel convento di Aalst, per la giurata testimonianza dile padre Canisius, dagli non fanno che confermare tragedie di Webster. Inglesi in fuga nel passato igiugno, i trattati di Krafft-Ebing, racconti del fowettage. Non stupirebbe, dunque, che il Premier d'una tale razza

fosse anche primo ad esercitarsi

in quella sua vituperosa

specialità. anchilosato ed apoplettico, La sua fac‘Basta guardarlo, del resto, questo Churchill imente identificata dai disegnatori satirici in beso e convulso da condannato alla con-

dal lardo soffocante, non suscitano agli

pre ricondurre all'obbedienza

pietà, affinché le case

con

posa, senza organizzare una caccia vera e propria, senza i lo non so, cea né mi curo di sapere dove si trovano delle culle restino tutelate. appartenenti oltre che in politica, i feroci appetiti S'egli abbia davvero, personalmente a quell'altro che, milardo infiorato 1900, il e 1899 il tra Rire del caricature le dar solragione di ventimila boeri con un milioneîn digrosso d'orchidee, non riuscendo ad aver donne sadismo questo e fanciulli. loro i e loro le macellando dati, si rifaceva camere chiuse, maltrattando col frustino gli esseri poi privatamente, nelle continuava o i lerené per amore néper forza. lo non so, né

acerbi chenongliriusciva di possedere

né ir.

ua

pete

annia

e di ilvolto iar unsolo ceffo inegg a simbol deltà e di oscenità obbrobriose su cui è della giustizia.

Un disegno umoristico che mostra Cambronne mentre con lapunta della spada segna Ta sua famosa parola sulla « Storia dell'Inghilterra ».


IRLANDESI

E

L'INGHILTERRA

Un dono poco augurale per i governanti inglesi che i poliziotti rimuovono da Downing-Street. . Sotto: Borough Market dopo un incendio.

Ecco gli effetti di un atto terroristico compiuto dai repubblicani irlandesi. Lo scoppio di wn gassometro ha provocato il crollo e l'incendio di alcune case vicine. - Sotto: i danni arrecati dal violentissimo scoppio di due bombe al ponte di Hammersmith.


; BARBISIO IU NOME + WING WORCA * uma GdM


Tutte Je produzioni motoristiche, per la terra, il mare, il cielo, hanno anzitutto un'importanza militare, essendo la motorizzazione « atto indispensabile

per

l'attrezzatura

bellica della Nazione ». La Fiat è al servizio delle Forze

Armate fin dall'inizio della motorizzazione militare, che fu per la prima volta esperimentata nel mondo dall'Esercito italiano nella campagna libica 1911-12, specialmente

sione

dell'industria

con

i Fiat 15 ter.

Da allora

la Fiat —

massima

espres-

motoristica italiana — è una forza dell'armamento nazionale. Non soltanto con gli apparecchi da bombardamento, da caccia e da ricognizione, collaudati da tante con

querre i suoi

superficie

vittoriose

apparati e

con

dell’Italia

motori

la gamma

per dei

fascista,

navi

ma

anche

sottomarine

e di

autoveicoli

mi-

suoi

litari terrestri: gli autocarri Fiat, Spa e OM, le autocarrette e torpedo coloniali, le autoblinde, i carri armati,

che la Fiat costruisce

in collaborazione

con l’Ansaldo.


d'ae Ilismo

dei

suoi

Cors

t

)

C

fare di ogni giovane un lavoratore-soldato.

i

e

di

ti la Fiat

ha


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ÎL CHIOSCO MONTECATINI AL «VILLAGGIO DEL LIBRO»

I soldati scrivono a casa dal Chiosco Montecatini.

La distribuzione di vari oggetti ai soldati.

Ecco tre visioni della balda gioventù italiana che il Fascismo prepara nel fisico e tempra nello spirito per le maggiori fortune della Patria. Li vediamo perfettamente inquadrati mentre ascoltano la Messa al campo a Roma, nello Stadio deiMarmi al Foro Mussolini, e mentre con magnifico stile compiono il loro addestramento militare, ua; È


ENTO DI TERRA Romanzo

di

MURA

RIASSUNTO DELLE Pamela Cortis vive

PUNTATE a Milano

PRECEDENTI sola, facendo

. la

mamma sta poco bene e vuol vederla. Incontra treno un amico d'infanzia, Alberto De Conti.

in în

pittrice. Una mattina il padre le annunzia che la

vllia rivede anche il fratello Gianni; quindi, riStabilita La mamma e dopo esser stata ospite della madre di Berto, donna Anna, e della sorella Lal la, ritorna in compagnia di Berto a Milano. ! due giovani si rivedono spesso è ogni volta si fa più concreto il reciproco sentimento d'amore. Pamela Ficeve la visita del vecchio amico e maestro Tosti

€ chMestogli di posare dipinge di getto il suo ri tratto, Va a Venezia e Sirmione con Berto e la Gita suggella il loro amore. Tosti le propone di vendere il suo ritratto al Comune. Per Pamela è Berto trascorre un lungo periodo di felicità Durante l'estate mentre Berto è al mare e în «crociera, Pamela sta con la famiglia a Varese dove rivede Tosti con il quale si mette d'accordo per fare insieme una mostra. Ritornata a Milan Ticeve Berto: durante il colloquio gli chiede se

Vuole che diventi sua moglie. Berto non ha i

coraggio di risponderle: affida ad una lettera + suo no. Trascorse molte settimane Berto ritorna a Pamela, incapace di vivere lontano da lei. La mostra di Pamela e Cappanera ottiene grande

successo; alla inaugurazione interviene anche lo

famiglia De Conti e donna Anna chiede a Pamela di farle il ritratto. Durante una seduta annunzia che suo figlio, innamorato sempre più di Pamela ni sposerà e che il ritratto sarà presentato agli amici la serata del fidanaamento: a questa in mita anche Pamela che accetta pur sapendo .

poi non andrà

Si mise a riordinare

lo studio, per di

di suonare.

Non è nemmen

strarsi, per dimenticare il suo malesse re. Riattaccò i quadri rimandati dall sposizione e rimasti invenduti, preparò sul cavalletto un nuovo telaio, radunò appoggiati alla parete presso piccole tavole l'ingresso i bozzetti delle idee ferrr hei momenti di ispirazione. Era tardi quando una sconosciuta suonò alla porta. «Non è Berto, pensò Pala sua maniera

mela, non

“Tosti.. Perché poi Tosti non s'è più fatto vivo? ». Andò ad aprire, Si trovò dinanzi a Lalla nulla. £ — Non ti spaventare, Pam, non è accaduto di mammà accaduto soltanto che ho visto il ritratto

donna chi Pam, sei una grande artista. Te lo dice una l'arte. di pittura non se ne intende, ma che senteavvolta in una Pamela si sentiva male. Vedeva Lalla

elettrica si nube luminosa, il riverbero della lampada fosforescenti. R scomponeva su di lei in tante scintille essa con tutto il suo chiuse

la porta

appoggiandosi

ad

a lei, sor peso. Era contenta che Lalla fosse lì, dinanzi sola. Aveva essere ridente e felice, Era contenta di non che la riempaura di quel malessere assurdo e misterioso

Credo che abbia scoperta la ricetta felice. Pamela. — Aspettava — Chi t'ha mandata? — chiese riguardasse Berto. Erala una parola di Berto o che a qualcuno della Fa prima volta che si scopriva dinanzi one? miglia. — Sei venuta... in ricognizi di andare a Roma se la — Sono venuta per impedirti « partire gita a Roma è una fuga, Non cheservenon a ènulla mai «partita» Pam. Te lo dice una donna voluto fuggire in capo al nemmeno quando avrebbeè quello le cose fra rimanere di conforto L'unico ‘mondo. di tutti i giorni e di tutta

di lavorare. la vita. E il miglior conforto è quello Pamela

si ripiegò

su se stessa,

portando

alcuna spiegazione, s'era prodigata con un profondo. sets di pietà per quella amica d'un tempo alla quale la vita toglieva contemporaneamente l'amore e la. maternità. Ogni pericolò era scomparso. Bisognava soltanto riposare, per quanto era possibile senza muoversi. Lalla se ne andò quando fu certa che Pamela anche sveglian» dosì non avrebbe avuto bisogno di aiuto.

e

Scrisse due righe e gliele mise letto per dyvertirla che sarebbe

inginocchiata accanto a lel Lalla s'era tolta il cappello, le sorrideva

E

il fazzoletto

alla bocca. Ancora l'angoscia di prima

e guar— Che cos'hai? — chiese Lalla, risollevandola dandola negli occhi attentamente. , © giorno non sto benissimo — Non lo so... Da qualche insop” non riesco a reprimere una nausea

da stamani

con

un'espressione

commossa

e

affeftuosa

Pam cara., mi hai proprio spaventata E io.. fo sono ancora più spaventata di te. Non capisco. Mai m'è accaduto di cadere così senza un motivo. dottor

Nulla,

Pam,

ma

non

ti

dottore Sì, Pam. £ sccaduto

tu non

Pamela

hai ancora

muovere.

questo..

capito.

spalancò due occhi

Mo

chiamato

©

illuminati da un'imp nausea? Un troppo bello.

era perduto

Berto.

canto grafia

alla borsetta, Lalla aveva riconosciuto la calli. di Berto, e aveva letto il biglietto, Sei scom-

creatura

per

visa

si

lotta

per

non

non perdere Pamela?

perderla.

Sposa una

Che

cosa

fa

Berto

stupida ragnzza

che fai soffrire com mio marito fa soffrire me. In tanto Pamela rimane sola. Pamela non è la donna che sì

bam Lalla

presti alle combinazioni di Berto. Pamela è una donna armata di rettitudine, incapace di adattamenti, Pamela è una creatura che io definirei « un uomo' onesto » A casa tentò di riposare senza Sorvegliò 1 bambini, attese che si svegliassero, che si alzassero. L'ul, gradini e non so come tu non ti sia ferita con la bottitimo nato cominciava già a camminare ed era la gioia glia mano e i bicchieri. Non muoverti, ora... Bixodella famiglia. Il marito di Lalla dopo quel figlio pagua aspettare il dottore: in due ti alzeremo e ti mettereva trasformato. Non più follie, non più assenze ingiùremo a letto, Ho cercato di farlo da sola, ma non posso. stificate, Assistette alla colazione dei piccoli finché non Perché non m'hai detto che ti sentivi male per questa uscirono con la governante per andare a scuola, poi si ragione? vestì e tornò da Pamela portando con sé del caffè già Pamela rispose con innocenza Perché non sapevo, Lalla. Perché non immagina - pronto, e una scatola di biscotti. Era contenta di essere Utile a Pamela, contenta di esserle vicina, sola della Fanon c'è proprio più sm credevo che.. Oh, Lalla miglia, in quel momento angorcioso. alcun rimedio? Quando richiuse la porta, dopo aver ritirato il latte - Credo di no, Pam lasciato fuori dal lattaio, Pamela la salutò con una Allora Pamela si Peso conto del suo stato. Comprese quieta voce piena di gratitudine. che la caduta aveva compromessa la sua maternità, che — Buon giorno, Lalla tutto era perduto. Perduto proprio nel momento ìn cui

sarei troppo felice. No disse Lalla, passando una mano lieve e affettuosa sui capelli di Pamela, — no, Pam. Il bambino, no. Non avresti dovuto cadere. Hai ruzzolato i tre

anche

l'amore, anche

Sì sentiva

cuore pieno di ribellione disperata. « Mai più.. fon te ne

andare,

»

il

Lalla

Non me ne vado, stai tranquilla, Ho telefonato a casa di non stare in pensiero per me, anche sè rincaso molto tardi. che lunedì

Mio marito è partito stasera e non ritornerà I bambini sono al sicuro nelle mani della

cass. con L'ho provata appena rientrata seìn non conoCome l'odore ‘della vernice.. È stupido... ta. scessi quest'odore del quale sono impregna — Hai del cognac in casa? — Credo di si.

governante, Nessuno chiederà spiegazioni della mia as-

di camminare su una lo. Ritornò con due quando

Pamela s'addormentò tardissimo, ossessionata e disperata da quello che era accaduto, senza tuttavia parlare di Berto con Lalla. Del resto Lalla non aveva chiesto

portabile.

sedia accanto sl « Cerca di non

parsa e ho bisogno di te Era uscita dalla casa di Pamela, indignata. «Bisogno di te.. Menzogna. Quando si ha veramente bisogno d'una

È difficile spiegarti

beatitudine Davvero, credi, Lalla? Quella bino.. Lalla, un bambino? Sarebbe

una

tornata.

muoverti, se puoi. Ho preso la chiave di casa che ho trovata nella tua borsetta ». Fra le lettere che Pamela aveva ricevute ‘e che aveva lasciato su una tavola ac-

Che cosho? — E fece per alzarsi

se

piva di sgomento.

— Mammà m'ha incaricata di port ti il compenso del chiusa. quadro. Eccolo. — Depose sulla tavoli una bustae credo ti di mammà — Ci sono anche i ringraziamenti assenza alla fe«sprima il suo rincrescimento per la tuaosservare forme le vuole quando crudele è sta. Mamma alla superficie Vive perdonarla. Bisogna della gentilezza, giù nel fondo per la paura di guardare che cosa c'èdel vivere quasi

che ci sono care, fra le cose

tutto si fece buio attorno a lei e non si rese più conto di quello che accadeva: ebbe soltanto la sensazione che la nave sprofondasse. Quando riaperse gli cechi si trovò sdraiata per terra con un cuscino sotto il capo, il vestito slacciato, ll bu stino elastico in fondo ai piedi. Sorrise a Lalla che era

senza.

Ora stai

zitta e immobile,

Come

ti senti?

- Come se qualcuno mi fosse passato addosso con

ui

peso.

Come

sì avessero tentato di schiacciarmi.

Più tardi venne ll medico e con l'aiuto di Lalla i pie-

coli problemi d'un esîme

particolareggiato furono risolti

Era il medico di casa De Conti, un Amico di Lalla e della Famiglia

= Buon

giorno,

Pam.

Come

va?

- Oh, quasi bene.. Non sono più tanto indolenzita e non ho più nessun dolore. È così facile guarire? — Quando non avvengono complicazioni, sì = Non potrò alzarmi, oggi?

— Oggi. —

Grazie,

forse,

no; domani

Lalla

certamente.

- Ora prenderai una grossa

Dove posso far bollire il latte?

tazza di caffè e latte.

— Di là, in fondo allo studio, a sinistra, di cucinetta. Troverai tutto. Non sarebbe

lire la portinaia?

c'è una specie meglio far sa-

— Pam, ho tre bambini, so far bollire il latte, non è difficile. Scomparve nello studio, ritornò dopo qualche mo-

mento, — Tutto pronto, — disse. — Fra poco madamigella sarà servita. Ho telefonato al dottore, m'ha detto che se non


14;HE io Hi

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sputi i Fpri f de nei }

Î £ Lalla, farò il tuoritratto e quello dei himbl.

om

eEFrE

È

sei lapiù grande pittrice contemporanea esiparla in famiglia d'un ritratto diLalla con i bambini. Io sono

passato d'una donna e a renderla « degna» della Famiglia. Una donna

come

mela.

voglia

me

destino

e quello

degli

altri.

Avem sempre ammirato donna Anna, e sentiva di am-

dev'essere sola», pensò Pa-

male che la aveva procurato.

di aprire le altre lettere.

zione

Udiva la sua voce impartire ordini, scorgeva il suo sguar-

segreta.

«Ancora

Natale... Pare ieri che venni qui con la ne-

do acuto sorvegliare ogni angolo perché la festa fosse degna del suo nome, delle sue tradizioni, della felicità

A casa mi attendeva una lettera di izò era lasettimana diNatale, Allora partì per tra- ve... Ero Unfelice. anno soltanto: e in un solo anno si può di Berto.. Ma invitarla, no, che non avrebbe dovuto scorrere le feste con la famiglia. Prima di partire te- Berto... vivere tutta la dolcezza e lapena di un'intera vita, cisl mai, donna Anna; quella gentilezza crudele andava ollefonò a Cappanera. umano: può caricare d'esperienza fino a rimanerne stroncati... ». verreste a passare il giorno di Natale da nol Il tram si era gremito di gente infreddolita, carica di ì Pamela sbigottiva, Non si può ostentare una scena. & Varese? — gli chiese. pacchi, di involti: gente sul cui viso si leggeva la fretta —

Perché

no? Attendo

un

invito

ufficiale

da

vostra

di

— Allora le scrivo oggi stesso. Arrivederci

a Natale,

Pamela. Mi pare un secolo che non vi ho vista, ma sapevo che eravate felice, che lavoravate...

— Oh, Tosti.

arrivare

nel

tepore

accogliente

delle

case

dove

si

felice... Ma in compenso ho lavorato

stessa, maper quello cheporta con sédopo, Arrivederci. Partì, edebbe lasensazione dipartire per sempre. + Adesso basta, adesso basta... Non bisogna pensare, né

viso pallido sul miazzo di mimose che aveva portato con sé, Il profumo parve stordirla e ristorarla ad un

munciare

tempo.

così sì renderà conto, più tardi, del bene che gli ho

Quando giunse a casa, quella speranza di sentirsi meno

tava di cacciare la ridda delle visioni, delle parole, che tessevino un mulinello nella sua mente stanca, Dette un'occhiata in giro, cercò di interessarsi ai viaggiatori che le sedevano accanto. Dinanzi a lei, c'era una signora giovane giovane che teneva sulle ginocchia, dritto malferme

e sode, il suo bimbo.

Aveva

una pelliccetta di finto leopardo, due occhi ridenti e i capelli fini e biondi come quelli del suo piccolo. Questi pestava

i piedini

sul grembo

materno,

emetteva

dalla

rosea bocca sdentata suoni sconnessi, simili a trilli, poi

guardava intorno e rideva; rideva anche la mamma, compiaciuta e a quella gioia anche il viso degli altri viaggiatori sì rischiarava. « Mi fosse rimasto il bambino... Il bambino mi avreb-

be salvata, mi avrebbe forse riportato Berto.. E non sarei così inutile e sola... ». Più giù, nell'angolo in diagonale al suo, leggeva

attentamente

un

giornale

che

un

signore

teneva

spiegato

dinanzi. Al disopra del foglio, Pamela scorgeva il capo bruno, leggermente ricciuto. Ed ecco che il ricordo sa-

liva ancora. Ricordava Berto, la prima volta che lo ave-

va visto dopo tanti anni, e riudiva la propria voce scherzosa: «Giulio Cesare! Come state, Giulio Cesare?...» e lo scoppio di risa di lui, e tutte le domande accorte e insistenti che egli le aveva rivolte sul suo lavoro, sulla

sua vita di artista... E la telefonata alla villa, e l'invito di donna Anna...

. «Sarebbe bastato, quella volta, di prendere un treno ‘antecedente 0 successivo; così non ci saremmo incontrati

e nulla sarebbe accaduto. Alle più tenuì vicende spesso è legato tutto un destino». Socchiuse' gli occhi. Il pensiero che, dopo Natale,

se

tregua al ne sarebbe andata a Roma, mise un po' di gente; non

suò tormento. Altro cielo, altre strade, altra avrebbe più atteso che iltelefono squillasse, non sisa-

rebbe più guardata intorno, nello studio, con quel senso

nelle di freddo e di terrore di chi non ha più scopo nh ®

a nulla,

«Non mi vedranno più, non mi vedrà più, Forse solo

tormentata, di sfuggire in certo modo alla pena che nel suo appartamentino di Milano la rendeva quasi prigioniera dei propri pensieri, delle proprie emozioni, svanì

d'improvviso. dover

Nell'abbraccio con i genitori, lo sforzo di

sorridere,

parlare,

mostrarsi

spensierata

ed alle-

schiarò quel buio pieno di orgasmo: «Starò con lui, di-

rò tutto a lui. È il solo che può capirmi, che non ha

saputo mai condannarmi, la cui indulgenza ha superato

lo stesso amore». Tosti venne due giorni prima di Natale per poter su-

Seduta in un angolo dello scompartimento, Pamela ten-

sulle gambette

di felicità a una creatura che ne è stata depredata. Nep-

scambiavano saluti di giola, richiami, sorrisi. Pamela si strinse con un brivido nella pelliccia di talpa, curvò il

— Spero di sì, Tosti.

bito iniziare le sedute per ilritratto. Pamela sìrecò ad incontrarlo alla stazione, Ilcielo siera liberato da ogni la mamma

tenendola stretta alla vita e dirigendosi con

lei verso il salotto: « Tiho preparato un gran fuoco, un vero fuoco natalizio, un tè bollente e dei pasticcini deliziosi... Sei pallidina, più giù dell'ultima volta, mi pare. —

Mamma

cara, sto benissimo! Ma sai che il freddo

iventare improvvisameni

gero come seil sorriso e losguardo di Tosti leavessero

comunicato una fede indistinta, una quietedi superami rende livida, e non c'è rossetto che tenga. Vedrai che tra poco avrò un viso addirittura splendente. Ti ho mento. Tosti sìcurvò a baciarle le mani, la fissò un momento portato delle mimose, mamma! So che ti piacciono. negli occhi: — Comprare tanti fiori incerte ricorrenze, è da signori! Costano un occhio! — Commentò il papà, ma sapere che una minima parte di questa consolazione, dî

con un sorrisetto compiaciuto che affiorava agli angoli delle labb»

— Non importa, papà, Quando non c'è più denaro, ci si butta giù a lavorare e si ritorna ricchi.. Ma che ristoro, questo fuoco! — Hai molto da fare, Pam?

— chiese la mamma

por-

gendole la chiechera bollente e i biscotti. — Non c'è male, Ordinazioni non ne mancano. Ho fatto il ritratto alla signora De Conti, losai. Ne sono rimasti entusiasti. Adesso è Lalla che vorrebbe con î bambini. — Sei molto amica di Lalla?

questa gioia, fosse in voi, per sentirmi felice.. — Poi come pentito di quello slancio che forse non poteva avere un'eco adeguata, soggiunse: — —

Tranquilla? Quando sono vicina a voi, sì

Ma egli continuava a scrutarla» oltre il sorriso, oltre

farsi ritrattare

Pamela batté le ciglia in fretta, evitò lo sguardo di

sua madre, che, pur ignaro, ella sentiva di non poter sostenere: — È assai buona, Lalla, Quel suo carattere apparentemente bizzarro e pieno di contraddizioni, cela una grande generosità d'animo...

Cercava di parlare con indifferenza, sorvegliando il tono della voce, l'espressione del viso, mentre in lei riaffiorava tutta la tempesta con lucidità di particolari che andavano e venivano come in una giostra sconnessa. — A proposito diritratti, sai che Tosti mi ha scritto chezza, un fermento suscettibile» alle tregue come le mi diposare? È un pensiero veramente gen- schiarite di un cielo tempestoso., Non credo di possetile da parte sua. Ho ricevuto la lettera proprio que- dere più nemmeno questo dono, sta mattina... (Lafine aìprossimo numero) MURA Frugò nel cassetto di un mobile, porse la lettera a


dalle to la veste più accetta e che si differenzi il meno possibilemedicicomuni pratiche di igiene cutanea, gli elementi attivi il suo aspetto nali, che di volta in volta siano consigliati, affinché non risulti solo per qualche ora mascherato, ma riesca progressivamente e stabilmente migliorato. alla In Italia per rimontare la corrente e condurre il pubblico un bel éoconcezione della cosmesi in senso medico, oecorreva solidaraggio e molto spirito di iniziativa, poiché lenonposizioni sono facili da interessi mente stabilite e difese da potenti musscalzàre. Forfuniitamente anche in Questo campo ilconmonito buon frutsoliniano di bastare a se stessi è stato perseguito to e bisogna riconoscere, che anche il- pubblico italiano non è fatti, ma stato sordo al richiamo della logica e della serietà dei

che oggi vi preanzi a volonterosamente sostenuto l'iniziativa, sentiamo per mostrarne in particolare l'attrezzamento cosmetico.

Il Gabinetto Medico di Estetica e Plastica, che già nella pro-

pria denominazione ha definito rigorosamente i suoi scopi, ha avuto per concetto informatore della sua attività, tutta dedicata

al miglioramento ed alla cura dell'estetica fisica, la sorveglianza

e la diretta responsabilità del medico per ogni atto. Un medico che abbia dedicato tutta la sua attività professionale e tutte le sue conoscenze alle esigenze della bellezza è il solo individuo adatto per sfrondare sicuramente dalle applicazioni cosmetiche tutta la congerie di pratiche inutili o addirittura dannose o puramente commercialistiche che finora infestavano il campo. Questo fu il primo passo per distinguere l'apparente e il sostanziale, per arrivare ad una cosmetica veramente curativa con discernimento e con mezzi efficaci ed a ciascuno adatti.

ad ogni tipo di epidermide le cure cosmetiche più appropriate

AI Gabinetto Medico di Estetica e Plastica si accolgono le clienti non

con lo scopo

di esitare loro il maggior numero possibile di prodotti, ma affinché innanzi tutto le clienti sappiano dalla visita dello specialista ciò che ad esse può riuscire effettivamente utile. Nel Gabinetto di Estetica e Plastica non sì cerca tanto di lusingare la pseudo cultura cosmetica, che tante signore sono andate

assorbendo nei vari «saloni di bel-

lezza », quanto di fornire mezzì efficaci ed a ciascuno appropriati, per mantenere nello stato Li più possibile igienico la pelle, per diminuire o sopprimere le caratteristiche costituzionali o le alterazioni patologiche, per ovviare, dove ancora sia possibile, ai danni del tempo, della trascuranza e degli agenti esterni,

Cosmesi AUTARCHICA

Con questi scopi e con tali mete l'opera del medico diviene nobile ed appassionante

anche se dedicata solo alla cosmesi, poiché Innumeri sono | casi che possono dalla sua opera ottenere vantaggio e benessere, La sfiducia che tra molti regna sul reale valore delle pratiche cosmetiche è dovuta alla mancanza di idee chiare e scientifiche con le quali esse vennero applicate finora, mentre il medico può con cognizione e vantaggio sceverarle e cavarne ogni possibile frutto, Egli può, oltre ad indicare per clascuno quali elementi protettivi difendono dagli agenti esterni la cute, dare medicamenti per combattere efficacemente ed anche da un punto di vista generale l'acne e la seborrea, egli può con intervento, magari anche chirurgico, affrontare ogni elemento abnorme o propriamente patologico che alteri la bellezza del volto e del corpo. Il Gabinetto Medico di Estetica e Plastica non ba solo limitato la sua attività alle

È mostro paese è rimasto fino a ieri cieco ammiratore e devoto cliente del prodotto di bellezza e della tecnica cosmetica esteri. Questa ammirazione per quanto veniva d'Oltralpe non andava tanto agli studi scientifici o a nuovi razionali metodi di bellezza, quanto

alle confezioni

ricercate

ed al marchi

esotici

che

avevano

ormai assunto valore magico: all'infuori di essi non si ammetteva un buon cosmetia sotto il loro suggello e la loro etichetta ci doveva essere sempre un toccasana mir Assopiti in queste convinzioni, gli italiani finirono per dimenticare la possibilità nostra, non solo di creare, ma perfino di applicare intelligentemente la più modesta terapia a fine estetico. Questo stesso fenomeno si era verificato anche per la chirurgia estetica: per quanto noi avessimo già ottimi operatori in questo giovane ramo dell'arte chirurgica, la mas-il sa degli Italiani riteneva che solo in qualche capitale estera fosse possibilele trovare imperfechirurgo capace di correggere o trasformare i lineamenti e di eliminare

coloso.

facilmente e zioni estetiche, Per la chirurgia estetica però il raddrizzàmento avvenne piano più oble credenze e le conoscenze degli italiani furono presto portate su un non sono biettivo, La chirurgia infatti è attributo del medico e in Italia i buoni medici così cl smuiccossi mai mancati; nelle applicazioni estetiche poi, la chirurgia ottiene al medico italiano morosi che non sfuggono all'osservazione pubblica. Fu facile così ed a lui reale fatto del potenza la con imporsi di estetica chirurgia cultore della

ricorse con fiducia e successo la massa dei pazienti italiani e non italiani. Per bonificare in senso autarchico il campo cosmetico, le dif-

prestazioni di hatura cosmetica. Un intero reparto di esso è predisposto per la Chirurgia Estetica la cui necessità @ il cui merito sono ormai tanto noti che non abbisognano di diffuse illustrazioni, Dalla correzione dei difetti estetici grossolani, alle finissime modificazioni dei lineamenti, fino alle plastiche mammarie ed addominali che possono ridare al corpo, non solo la linea corretta (fatto puramente di importanza estetica) ma addirittura rendere la libertà dei movimenti

e restituire ampiezza

normale alla fun-

zione respiratoria (fatto di estrema importanza fisiologica). L'interesse dell'abbinamento, in un solo organismo, delle due attività collaterali cosmetica e chirurgica di estetica, sta nella possibilità che così si raggiunge, di poter offrire all'infuori da ogni prevenzione

od interesse, tutto ed il meglio per ogni caso, ad

ogni singolo soggetto che si presenti con | più disparati bisogni, secondo le esigenze e le esperienze della tecnica più ampia e controllata. Oltre alla soddisfazione di contribuire ad affrancarci dallo straniero in una importante attività, Il Gabinetto di Estetica e Plastica ha l'orgoglio di avere impostato il problema della cosmetica medica italiana e di averlo risolto creando un organismo attrezzato a curare ed eliminare ogni disgrazia estetica, dalla più minuta, che rileva del massaggio, dei raggi ultravioletti, dei cosmetici semplici, a quelle che richiedono cure mediche

locali e generali, fino alle deformità che cedono solo al grande intervento chirurgico. Così il problema è stato risolto in modo prettamente italiano; cioè con logica, origi nalità © realismo,

la ficoltà si presentarono assai maggiori di quante astacolassero chirurgia estetica al suo apparire in Italia: primo perché la si-

tuazione era già viziosamente stabilita; secondo perché scarse fudalle rono le iniziative e specialmente i medici si astennero i massaggiapratiche cosmetiche, timorosi di essere confusi con rimase svuoItalia tori, i barbieri, i profumieri. Così la cosmesi in curativa ed abban. tata della sua essenza, cioè della possibilità

ed i così donata agli autodidatti del massaggio ed all' industriale cioè le sostanze per uso esterno desti-

detti prodotti cosmetici,

conate ad abbellire l'aspetto, specialmente del viso, dandogli per lore, grana, riflesso più attraenti di quanto essi non fossero natura, rimasero liberi da ogni superiore controllo sanitario. Ma,

assegnata al cosmetico una semplice azione di presenza,

(e la

dovrebbero onemaggior parte dei cosmetici del commercio non alstamente pretendere di avere virtù curative) essi non hanno Così lo scopo dell'esercente un'attività cosmetica si ridusse, in

tro che un valore di belletto.

quanconseguenza di tali premesse, alla vendita della maggior questa, tità possibile di prodotti purchessia e per raggiungere delle eleoltre alla pubblicità magniloquente ed allo sfoggio prodotto ofil che proprio necessario era gantissime confezioni, alferto fosse assolutamente indifferente, cioè non manifestasse Incuna attività medica a contatto della cute del consumatore. stesalla fatti le reazioni individuali sono diversissime di fronte

arreca vantaggio, sa sostanza attiva e ciò che ad un soggetto irritazioni e danni magari irreparabili ad altri: ec-

può causare di grande venco quindi la necessità evidente, che il prodotto ed applicato da dita possa con tranquillità essere consigliato e si ncqualsiasi spacciatore e rinunci alle possibilità curativetransitoria, ma contenti di ottenere un'efficacia immediata, come trucco, semplici» Fortunatamente ‘al giorno d'oggi questa concezione di cosmetica ed un stica è superata: i medici oggi si occupanoquella di semplice de-

medico non può limitare la sua attività a invece e deve riuscire coratore del volto del prossimo: egli può sia pure sot-

a curare leproprie pazienti, somministrando loro,

Vale la pena di togliere pochè ote mensili ai vostri svaghi, per trascorrerle in Piazza S. Maria Beltrade 1 - Milano -dove siscongiureno gli oltraggi del tempo per conservarvi fresca e piacente.


LA BANCA D'ITALIA NELLE TERRE D'OLTREMARE È Baxca p'ItaLia che sin dal lontano 1906 aveva spiegato vivo

interessamento per i problemi dell'espansione in Africa, reca il suo diretto contributo alla valorizzazione ed al potenziamento delle terre italiane d'oltremare attraverso una vasta rete di filiali. Agli stabilimenti di Tripoli e Bengasi, aperti nel 1913, hanno fatto seguito, in Eritrea quelli di Asmara e Massaua nel 1914, Cheren nel 1917, Adi Caieh nel 1920 e Assab nel 1938; in Somalia, quelli di Mogadiscio nel 1920, Chisimaio nel 1925 e Merca nel 1938; nell'Egeo, quello di Rodi nel 1927; nelle

terre di nuova conquista, quelli di Addis Abeba, Dire Daua e Harar nel 1936, Gondar nel 1957, Gimma nel 1938 e Dessiè nel 1939, Chiamata a svolgere un'azione prettamente bancaria in territori che offrivano elementi latenti di produzione e di scambio, ma con una primordiale organizzazione economica, la Banca d'Italia, svolgendo intensa e persuasiva opera di penetrazione, vi ha saputo rapidamente diffondere la funzione del credito nelle forme più varie e più rispondenti alle esigenze del momento e dei luoghi. Attualmente, oltre alle normali operazioni di banca, essa esercita in Libia, anche il credito edilizio, e, in Somalia e in Eritrea, il credito agrario di esercizio; in tutto l'Impero opera finanziamenti a medio e lungo termine in rappresentanza dell'Istituto mobiliare italiano e del Consorzio per sovvenzioni su valori industriali. La Banca d'Italia ha, inoltre, contribuito efficacemente alla soluzione dei complessi problemi monetari nelle terre italiane in Africa, favorendo la introduzione e la diffusione della lira; in ciò superando la diffidenza delle popolazioni indigene abituate ai più rudimentali sistemi di scambio,

La Banca d'Italia ha prestato, altresì, l'ausilio della propria esperienza organizzativa per la creazione di organismi capaci di intensificare le correnti commerciali, provvedendo alla costruzione degli impianti di magazzini generali nel porto di Tripoli e iniziandone la gestione, nel 1925, in consorzio col Banco di Napoli e col Banco di Sicilia, Nello stesso anno assumeva pure la gestione del deposito franco di Massaua e, più tardi, anche quella dei Magazzini doganali. Nelle terre d'oltremare, la Banca d'Italia, sempre operando con visione ampia e completa delle necessità locali, ha costan temente affiancato l'opera di penetrazione economica e civile del Governo, conferendo alla propria azione una impronta non speculativa efondamentalmente ispirata alla tutela e allo sviluppo degli interessi italiani. NELLE FOTOGRAFIE, A sinistra, dall'alto: Le filiali di Tripoli, BenQasi, Asmara, Massaua, Assab, Mogadiscio, Merca, Chisimaio. - A_deStra; dall'alto: Le filiali di Rodi, Addis’ Abeba, Dire Daua, Harar, Gondar, Gimma, Dessiè, Tripoli (Magazzini Generali).

RR

O:

LIBIA: Tripoli, Bengasi - EGEO: Rodi - SCIOA: Addis Abeba ERITREA: Asmara, Massaua, Assab - AMARA: Gondar, Dessiè GALLA E SIDAMA: Gimma - HARAR LIA: Mogadiscio, Merca, Chisimali TUTTE LE OPERAZIONI DI BANCA Depositi in conto corrente fruttifero e a risparmio, liberi e vincolati. di Buoni del Tesoro, di ceSconto di effetti semplici e documentati, Stato o garantiti dallo Stato, di note di pegno emesse e titoli dello dole generali o depositi franchi. Credito agrario di esercizio da magazzini in Eritrea ed in Somalia, Anticipazioni su titoli di Stato o garantiti dalle Stato, cartelle degli Istituti di Credito Fondiario, fedi di deposito emesse da generali o depositi franchi. - Anticipazioni su merci. - Anticipazionia cambiarie, di effetti semOperazioni per conto di terzi! - Incasso e accettazione emessi da pubbliche pliel'e documentati, documenti, fatture, mandati da pagare 0 da accreditare a Amministrazioni. - Trasferimentio didi fondi documenti. - Aperture di crediti terzi contro ritiro di ricevute di rimesse per conto di operai e misemplici e documentati. - Servizi Îitari. - Emissione di vaglia cambiari gratuiti. - Depositi a custodia. Operazioni di divisa estera. - Magazzini Merci presso tutte le Filiali. Operazioni su merci.Magazzini Fiduciari a Roi Generali citi nali di Massaua, - Rilascio di lettere di garanzia e di ordini dì consegna, - Tutte le operazioni ‘su merel. Servizi speciali. - Sel vizio di Tesoreria Coloni: le. - Servizio di cassa pei conto di Enti pubblici e i cambi con l'estero, dell'Istituto italiano di credito fondiario, del Consorzio sovvenzioni su valori industriali, dell'Istituto mobiliare italiano. -Credito edilizio in Libi


CRONACHE Signori, senza mettervi al corrente di tutto ciò che al mondo si combina, questa volta mi fermo unicamente sulla ruota di Londra, poverina, che abbandonata a sé, come Dio volle. da mesi e mesi sta girando... a folle.

PER TUTTE

In Inghilterra mancano gli ortaggi le zucche non si trovano per niente, e in Parlamento alcuni personaggi han deplorato questo inconveniente Churchil! ha detto: « Ormai non è un mi {stero le ho tutte quante assunte al Ministero!»

LE RUOTE

Mm India, | più dinamici ed accesi nazionalisti sono contro Gandhi, il quale simpatizza per gi'inpiesi, malgrado | suoi digiuni memorandi — Anzi, è per questo! — sembra ch'egli (spieghi Ormai gl'Inglesi ed lo siamo colleghi

Con la scusa che il ferro è in gran difetto e Londra n'ha bisogno più del pane, secondo un malinconico progetto, saranno fuse tutte le campane. Quel Churchill, se vogliamo, è un uomo {secorto non vuole che per lui suonino a morto!

Il signor Cooper Duf era stimato uomo di fede e di valore, ed ecco che adesso un foglio inglese ha pubblicato che il gran propapandista è un « fico sec{co » Con questo controblocco del malanno? Un giorno o l'altro se lo papperanno!

Per dimostrarvi come in Gran Bretagna il ferro manchi (e forse anche i quattrini), in questi giorni sacri alla campagna — a Londra — deputati e cittadini sono rimasti tutti al loro posto è mancato perfino il... Ferragosto!

Il ventidue d'agosto, salvo intoppi, @ Parlamento inglese andrà in eacanza quindici giorni... Sembrano un po' troppi! È qualche deputato, în ricordanza, già pensa, andando sl mare od in collina, di portarselo appresso in cartolina.

I contadini inglesi hanno l'invito a scavar fosse in tutti i luoghi piani, perché | Tedeschi, in questo od in quel (sito, non possano atterrar con gli aeroplani Come mutano i tempi! Ecco una guerra che... scava fosse pure in inghilterra! Gl'Ingiesi, dunque, all'India hanno promesso l'indipendenza: dopo la vittoria; vittoria, futtavia, che nel complesso sembrerebbe piuttosto un po' aleatoria. E quand'anche vincessero, domani sarebbero gl'Inglesi a. . far gl'indiani! Re Giorgio sesto vede il proprio impero perdere sempre più fede e salute anche il Giappone ormai non fa mistero di certe sue dinamiche vedute Anche il Giappone? Churchill ha esclamato. «il vero dramma... giallo è cominciato! «

Cooper, ministro delle Informazioni, ovverossia del radio-vilipendio, si becca all'anno, grazie ci suoi sermoni, cinquemila sterline di stipendio, Mi sembra un buon guadagno, ond'io sen{tenzio che la parola è d'or, non fl silenzio...

A Londra ancore, un giornalista insonne ha avuto un'altra delle sue pensate propone che s’addestrino le donne È trattare | Tedeschi ad ombrellate. È speriamo — ha detto Chamberisin [menosom.— che non abbiano anch'eme il mio meces [s0f...» Gl'Ingiesi hen visto solo ritirate, in questa guerre piena di sorprese; ma « Londra, per ragioni inesplicate, hanno arrestato wn altro giepponese — Viva! — ha gridato il solito tribuno. Siamo riusciti ad... arrestar qualcuno!

Il solleone è sempre più accanito; chi va in montegna 0 ei mere non le sbaglia Non lo nascondo, sono un po' evvilito fa un caldo atroce, che il cervello squaglia. Non mi lagno, però: da mesi e mesî, chi si squaglia di più sono gl'Inglesi

I fogli inglesi aferman che l'Italia Lioyd George, ottantunenne, che prevede nessun serio ruccesso ha riportato. mu Csenire quanto ml sinistro, poiché l'asciutta e squallida Somalia vuol tornare al potere, ma mi crede non ha per Londra alcun significato. che ChureMil! resterà Primo, Miniatro Perderà forse i somali, pazienza! C'è però chi sospetta —e anch'io lo temo — Avrà sempre... somari a sufficienza! che sarà pure... l'ultimo: vedremo!

Le cose — dicon tutti ad una voce — vanno prendendo una gran brutta piega: Tokio fa il viso sempre più feroce, Mosca sogghigna, l'Inghilterra prega perché una mano Washington le dia. Nel nome del Signore. E così sia. ALBERTO CAVALIERE (Disegni di Mosca)

XXV

L'ILLUSTRAZIONE

ITALIANA


LIRICA OPERE E MUSICHE TEATRALI Domenica 18 Acosro, ore 20,30: I programma. Resur. rezione, opera in quattro atti di Franco Alfano. DI. rettore maestro Angelo Questa. MaszeDì 20 Agosto, ore 20,30: I programma. Concerto sinfonico-vocale diretto dal maestro Ange'o Questa. Giovenì 22 Acosro, ore 13,15: Il programma. Concer. to di musiche operistiche diretto dal maestro Previtali. — Ore 20,30: I programma. Resurrezione, opera in quattro atti di Franco Alfano. Direttore maestro Angelo Questa,

Santo 24 Acosto, ore 13,15: II programma. Prima parte del Concerto di musiche operistiche dirette dal maestro Ugo Tansini. -- Ore 14,15: I programma. Seconda parte del Concerto di musiche operistiche dirette dal m. Ugo Tansini.

EMILIA

maestro Arlgelini. Grovenì 22 Acosro, ore 12,20: I programma. Concerto bandistico. Ore 13.15; I programma, Concerto di musica legdiretto dai maestro E. Arlandi. Ore 14.15: I programma. Orchestra Cetra diretta maestro Barzizza. ‘Ore 20.30: Il programma. Canzoni e melodie, orchestra diretta dal maestro gelini. — Ore 21.30: I proeramma. Banda R, G. Finanza

VENETO

Ore,23* I programma.

Orchestra

Venenot 23 Acosro, ore 12: Il programma. Orchestra diretta dal maestro Barzizza. Ore 13.15: I programma. Musiche brillanti dirette Ennio Arlandi. — Ore 15: Il progr. Banda Presidiaria della nona Zona CC. NN. di Roma diretta dal maestro Orsomando. "Ore 21: Il programma. Musiche popolaresche, orCetra

dal maestro

chestrina diretta dal maestro Saverio Seracini.

— Ore 21x40: IT programma. Musiche brillanti dirette

dal maestro Tito Petralia. — Ore 23: I programma.

Orchestra Cetra diretta

dal

maestro Barzizza. ‘Sanaro 24 Acosro, ore 12.30: I programma. Orchestra diretta dal maestro Angelini. — Ore 14.15: Musiche brillanti dirette dal maestro Ennio Arlandi. — Ore 20.30: IT progr. Perché partire e poi ritorna. re». Varietà. Orchestra Cetra diretta dal m. Barzizz: 2° ore 22: Il programma. Musiche popolaresche, or-

chestrina diretta dal maestro Saverio Seracini — Ore 22.15: I programma, Musiche per orchestra di-

LA

LAHOV

- CHERRY BRANDY

MARCA

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LARA CASA FONDATA NEL 1861

ZIONE

ITALIANA!

XXVI

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TEATRO COMMEDIE E RADIOSCENE Domenica 18 Acosro, ore 20.30: Il programma, Il metodo di Ninetta, scena di Aurora Beniamino, Luwrnì 19 Acosro, ore 21,30: I programma. Gli straordinari casi del dottor Momo: L'ultima lezione, tre atti di Mario D'Atri, Mi 30 Acosro, ore 20.30: Il programma, Nozze di Arlecchino, un atto di Ugo Falena, Vexennì 23 'Acosro, ore 20,30: I programma. Giuda, commedia in tre atti di R. Mastrostefano (novità). Sanaro 24 Agosto, ore 22: I programma. Il volo di fearo, mito di Salvatore Gatto, VARIETA' OPERETTE, RIVISTE, CORI E BANDE Domaxica 18 Acosto, ore 12: Il programma. Musiche per orchestra dirette dal maestro Tito Petralia. — Ore 12.30: I programma, Orchestra diretta dal maestro Angelini. — Ore 15: Il programma. Complesso di strumenti a diretto dal maestro E. Arlandi Ore 21 circa: Il programma. Canzoni e melodie, orchestra Cetra diretta dal maestro Barzizza. Luwenì 19 Acosro, ore 12: Il programma. Orchestra diretta dal maestro Angelini. — Ore 13.15: I programma. Musiche per orchestra dirette dal maestro Tito Petralia. — Ore 20.30: I programma. Canzoni e melodie, orchestra diretta da) maestro Angelini — Ore 21,30: Banda del Corno degli Agenti di P. S. diretta dal maestro Marchesini. — Ore 23: I programma. Orchestra Cetra diretta dal maestro Barzizza. Manrroì 20 Agosto, ore 14.15: I programma. Orchestra diretta dal maestro Ange'ini. — Ore 21: II programma. Canzoni e melodie, orchestra diretta dal maestro Barzizza. — Ore 22: Il programma. Musiche brillanti dirette dal maestro E. Arlandi. — Ore 22.30: I programma. Musiche per orchestra dirette dal maestro Tito Petralia. Muncotenì 21 Acosto, ore 12: Il programma. Orchestra diretta dal maestro Angelini. — Ore 13,15: I programma. Orchestra Cetra diretta dal maestro Barzizza. — Ore 14,25: Il programma. Musiche per orchestra dirette dal maestro Tito Petralia. — Ore 21: Il programma. Il romanzo dell'arcobaleno, secondo Co orchestra Cetra, maestro Barzizza. —

É IMIZZ/ ° pitt

NOTIZIARIO TURISTICO

rette dal maestro Tito Petralia. NOTIZIE VARIE

* L'Inghilterra iniziò la guerra con quella ch'essa credeva la sua migliore arma: il blocco economico. Con quest'arma la Gran Bretagna riteneva di poter troncare | ravporti commerelali del Reich col mondo e di costringerlo così al a capitolazione per esaurimento e per la fame. Il b'occo però ha manento Îl suo scopo e non l'economia tedesca è stata distrutta, bensì la totalità del traffici tra l'Eurova ed 1 Paesi d'oltremare, La conseguenza più diretta del blocco economico inglese è stata quella d'indurre questi Paesi ad incrementare vienotù le proprie tendenze autarchiche. Le esperienze dell'u'tima guerra sono ancora troppo vive e recenti, perché l'America, ad esempio, non ne abbla tratto in. segnamento. « I vostri dissensi ed 1 vostri litigi — cono gli americani — ci hanno già una volta portati sull'orlo delle più catastrofiche crisi economiche, soltanto perché abbiamo voluto intrometterci negli affari vostri. Nol non ne abbiamo bisogno. Siamo ricchi di materie prime e possediamo un'industria ben sviluppata. Possiamo bastare a nol stessi! ». Se dunque l'Inghilterra, mediante il suo blocco contro la Germania. ha distrutto il commercio mondiale, non è riuscita in compenso a crearsi del nuovi alleati al di là dell'Oceano. Anzi, dappertutto nel rrandi Paesi d'oltremare non partecipanti al conflitto, il Sud-America, in Asia e persino în Africa, si registra una crescente tendenza anti-europea. L'Inghilterra, dunque, non deve soltanto lottare per mantenere su il suo presti

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gio e la sua efficienza economica nel mondo, ma si vede costretta altresì a dover tener conto di nuove potenze concorrenti che sorgono e si affermano sempre più. A ciò si aggiunge il fatto che una gran parte del mercato europeo è ormai precluso ai traffici britannici. È vero che l'Europa già da tempo non aveva per l'economia inglese più quell'importanza che aveva prima. Soltanto un terzo circa delle esportazioni bri. tanniche era diretto in Europa, A capo dei Pae. sì europel importatori di mercì inglesi si trovavano la Germania, | Paesi dell'Europa occidentale e la Scandinavia. Il problema principale per l'Inghilterra è quello però dei rifornimenti. Per molte merci essa dipendeva sempre più dal. le forniture dell'Europa, che ora le vengono a mancare, La Finlandia ed i. Paesi Baltici, la Scandinavia, la Francia, l'Olanda ed il Belgio non esportano più 1 loro prodotti nel Regno Unito. Se la perdita di que. sti mercati apporta un danno relativo all'espor.. tazione inglese, di cui, ad esempio, il 9 per cento cirea era indirizzato nei Paesi scandinavi ed il 5 per cento nel Belgio e nell'Olanda, ben diverso è l'aspetto che si presenta nelle sue importazioni. Dal punto di vista totale dei rifornimenti inglesi. circa il 30 per cento proveniva dai Paesi europei. In molti settori, però, Il danno è assai più considerevole e basta tener presente che la perdita della Scandinavia e dei Paesi Bassi preclude al'a Gran Bretagna buona parte del rifornimenti di ferro, legnami, cellulosa, nonché di generi all. mentari, quali lardo, burro ed uova. per comprendere il danno in tal modo arrecato dalla Germania all’Inghi'terra. Dalla sola Svezia e Norvegia essa trae il 91 per cento delle sue importazioni di cellulosa. Questo è dunque il risu'tato del blocco economico inglese; l'Inghilterra, per contro, ha perso nel contempo le sue principa'i posizioni ecnomiche in Europa, che costituivano la quarta parte del suo commercio estero totale. Ma o'tre a questa conseguenza diretta del blocco inglese e delle controazioni militari e politiche tedesche, ve n'è un'altra che forse possiede un'importanza ed un significato assai maggiore, Si tratta della sempre più spiccata tendenza dell'Europa a distaccarsi dal.

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È

* La guerra nel Mediterraneo dà grande attualità alla domanda che da tempo i tecnici di cose militari si sono proposto sul reale valore delle fortificazioni di GI. bilterra, Nel corso dei secoli sono stati intrapresi vari tentativi di espugnare Gibilterra. Nel 1705 si tentò da terra, nel 1782 il tentativo venne fatto dal mare. Ambedue questi attacchi vennero respinti senza molta fatica, Questi colpi mancati valsero a conferire alle fortifica zioni di Gibilterra una fama di inespugnabilità che esse fino ad oggi non hanno perduta. SI venne a formare cioè quello che si potrebbe chiamare {l mito di Gibilterra. # però lecito chiedersi ora se la tecnica moderna delle armi potrà far sussistere an. cora questo mito, Domanda tanto più legittima dopo che, nel corso dell'offensiva tedesca di maggio. mediante l'inplego di metodi di attacco del tutto muovi, delle opere fortificatorie moderne e straordinariamente potenti, come per esempio il forte Eben Emael davanti a Liegi od il prolungamento della linea Maginot. vennero liquidate in poche ore. La caratteristica del sistemi di fortificazione moderna, quale si ravvisa specialmente nelle linee Maginot e Sigfrido, è data dalla grande estensione e dal profondo scaglionamento. Essi sono in un certo senso mobili polché nel loro spazio possono muoversi con straordinaria rapidità dei grandi contingenti di truppa. Per contro la difesa di Gibilterra è rigida. essa non può contare se non sulle armi, le munizioni e le vettovaglie ammassate all'interno delle fortificazioni. Pertanto, anche se Gibilterra fosse munita delle armi più moderne, il suo sistema dovrebbe considerarsi sempre come antiquato. Tale fatto non è però ancora oggi decisivo rispetto ad un attacco da terra. Le fortifi-

segno inconfondibile di gusto e signorilità S. A. LINETTI, PROFUMI,

VENEZIA

l'egemonia e dalla tutela economica britanniche. Un nuovo ardine di relazioni reciproche ed un nuovo tipo di struttura economica sta sorgendo: l'economia europea di domani. basata non più sugli antichi concetti capitalistici e plutocratici dell'egemonia e dello sfruttamento, del monopolio e della schiavità, bensì sugîi effettivi bisogni del rispettivi Paesi e su'la giusta distribuzione delle materie prime e delle ricchezze naturali del mondo. Un'Europa nuova, senza dittatura economica dell'Inghilterra,

* L'intensificarsi delle incursioni aeree tedesche sull'Inghilterra e l'isolamento nel quale ora essa si trova dopo l'occupazione da parte del'e truope germaniche dell'intera costa settentrionale dell'Europa. minacciano sem. pre più i traffici britannici attraverso la Manica. L'approvvigionamento ed 1 rifornimenti del Regno Unito si trovano oggi în serio pericolo, palché emi dipendono in prevalenza dalle comunicazioni marittime. l'Inghilterra un giorno non lontano venisse costretta n sompendere totalmente 1 traffici nei suoi porti sulla costiera meridionale ed orientale, non meno del 70 per cento dell'intero movimento mercantile dovrebbe essere. concentrato nel porti occidental! della Gran Bretagna. CIÒ apporterebbe un enorme congestionamento dei traffici interni. a parte fl fatto che | suddetti porti non sono sufficientemente attrezzati per contenere lo straordinario ammamo di merci. materie prime. generi alimentari e prodotti industriali. Il problema più difielle a risolversi è quello delle vie di comunicazione interne. TI fatto che fl Governo inglese ha commissionato ultimamente in America ben 75 mila tonnellate di rotale per le ferrovie dimostra che esso vuole prevenire ogni eventualità. în modo da avere n disposizione un quantitativo sufMelente di materiale da sostituire a quello possibilmente distrutto dai bombardamenti germanici. Ciò è tanto più importante in quanto saranno proprio le ferrovie a dover disbrigare la maegior parte del tramorti di merci, essendo in Inrete del canali e quella stradale del tutto insifciente. Infatti le vie navigabili interne inglesi sono destinate quasi esclusivamente ai traffici locali e nel 1938 la loro capacità non superava { 15 milioni di tonnellate di merci, costituite soprattutto da carbone, barbabietole da rucchero. sale. legname, benzina ed olio. Oître a ciò l'attrezzamento tecnico di questi canali è antiquato e non in srado di ulteriori sviluppi. Anche le comunicazioni stradali laselano molto a desiderare. L'Inghilterra è oltremodo ricca. è vero, di autobus ed auincarri. ma la rete stradale inglese non è più all'altezza della situazione per le esigenze moderne. f noto che le strade britanniche sono le più consestionate det mondo, Su 4500 miglia di vie mae. stre soltanto 27.5 mielia sono strade dopnie. Risuîta evidente. quindi. che tutto 11 traffico mercantile. eliminandosi quello marittimo, dovrà concentrarsi sulle ferrovie. Que-

IL DONO PIU' GRADITO

Contiene molto e la trasparenza permette la visibilità dell'inchiostro.

\ XXVIl

MAS — L'ILLUSTRAZIONE

ITALIANA


ROMANZI DEL GIORNO FRANCESCO ROMANZO

STORICO

In-8° di pagine 462

FRANCESCO

PERRI

IL DISCEPOLO

IGNOTO

DEL TEMPO

DI GESÙ

L. 20

Sfondi torbidi di Roma tiberiana; sfondi aspri ed arsi di Palestina, giunta alla maturità dei tempi prevista dai profeti. Visioni raccolte di chiusi gia: dini; visioni ampie di mari ceruli, percorsi dal

brivido multicolore delle vele quadrate o falcate

Francesco Perri è un pittore dalla }inea vigorosa e netta, e dal colore terso e crudo. Alle volte fa pensare a un Rembrandt, sottoposto alla disciplina classica; alle volte a un Gola sorvegliato e frenato nella sua sensualità. Tutta una gamma di rappr sentazioni, che, penetrando attraverso gli occhi, si

SAPORI

IL SOGNO DEL CAVALIERE

Remanzo. - In-8° di pagine 296 La suggestiva rievocazione di un famoso cl 5 Raffaello rispecchia memorie ispiratrici dell'Italia classica e cavalleresca e di Roma cristiana, mentre le situazioni e i casì dei nostri giorni, immaginati dal Sapori, comunicano per trecento pagine un interesse mordente e attuale. Sede e convegno di donne belle. seducenti, di uomini di eccezione, la casa del principe romano, protagonista del roman-

zo, vive de'la vita immortale dell'arte. La prosa magistrale e veemente di Francesco Sapori ha ottenuto, in questo romanzo il dono raro della trasfigurazione. L'illustrazione Italiana

incidono a tagilo netto nello spirito. (Corriere

della Sera

- Milano)

BRUNO

Guino

Marnaconpa

CICOGNANI

L'ETÀ FAVOLOSAL 25 In-8° di pagine 568

Cicognani. dando opera a una vasta costruzione, ha seguito una sua libera via che non è quella del ripensamento volutamente narrativo né del lirismo unificatore di varie impressioni disformi, e ha superato il dato documentario che in abbondanza si presenta in queste dense pagine, A ben rifiettere, non solo negli ultimi suoi lavori, nell'Omino che ha spento i fochi, ne!la Mensa di Lazzaro, ma in gran parte della produzione di questo chiaro, sobrio, e sempre felicemente commosso scrittore nostro, è dato trovare un bisogno di appoggio al reale, al dato esterno, al dato positivo: di lì egli parte animosamente verso | suoi fini più alti; quei dati sono il trampolino di slancio per raggiungere la poesia, Erronx ALtopot (La Naz (one . Firenze)

ARTURO

DESERTO In-16° di pagine

232

L 12

L'autore che si afferma narratore vigoroso ed effi. cace, sì serve, nello svolgimento del racconto, di ja tecnica impressionistica per rendere le figure, le situazioni, gli stati d'animo, Stile quindi sobrio e conciso; sprazzi di colore; temi accennati appena e poi di colpo illuminati. Nel complesso, Il lavoro appare concepito în uno spirito squisitamente moderno, soprattutto nella terza parte, dove l'azione è parzialmente ricostrulta attraverso i ricordi nel delirio dell'agonia del protagonista. (Giornale di Bengasi - Bengasi)

CARLO

PASTORINO

ILCANTO DELL'UCCELLO MIGRATORE

In-16 di pagine VIlI-226

BRUNO

ALTA

In-16° di pagine 358

CORRA

SOCIETÀ

L 12

Sa!do romanzo d'ambiente moderno che con so. brietà e con un largo disegno di anime, rappresenta la vita di certi nobili, legati ancora al pregiudizi del blasone e ritratti con malinconia ed umorismo nelle loro ostentazioni aristocratiche e

nelle loro viete pretese

Gustavo Rop-CemeLLO (La Sera - Milano) Narratore fe'ice, lineatore sicuro di caratteri e d'am. bienti, prosatore attento e vivo, chiaro e aderente alla sostanza dell’arte.sua (It Popolo d'Italia » Milano) -—Gruserre Vitanori

DARIA

IL

BANFI

MALAGUZZI

CERCHIO

D'ORO

In-16° di pagine 276 Il romanzo procede serrato. VI mancano del tutto le pagine puramente descrittive, L'analisi vi è sicura. ma l'autrice non si sofferma mai in vacue indagini avanti-lettera. Frequenti vi sono 1 dialoghi, e sempre convenienti e significativi. Alcune figure, non di primo piano, acquistano un vigoroso risalto attraverso poche battute: basta qualche loro frase, basta il loro atteggiamento verso questo o quel personaggio perché | loro caratteri ci sian chiari e familiari. Si tratta, per concludere, di un romanzo moderno, equilibrato e vorrei dire armo. nioso. (Corriere det Veneto - Padova)

L'ESESE

ZANUSO

DSECLE=

L 12

Questo nuovo libro di Pastorino potrebbe anche portare per titolo « una sosta del viandante » oppure « guardando indietro».Poiché è tutto uno studio fine di introspezione e di memorie, Ed è in questa introspezione e nella rievocazione del ricordi d'un tempo che fu, che la musa di Pastorino, così umana e delicata, sa trarre con maestria i più stupendi accordi, in cui sì sente l'anima del. lo scrittore vibrare in una sinfonia perfetta con le voci della Natura tanto a lui familiari, e con le anime dei compagni. gente semplice e per lo più indotta, ma con cui Pastorino sa affiatarsi con una profonda comprensione umana. (Il Nuovo Cittadino - Genova) Aurazno Grsmonpr CARLO

SCARFOGLIO

LA VERA

In-8° di pagine 446

CROCE

Polché le Crociate finirono in pessimo a; per la causa cristiana, non mancano storici francesi. 1 quali, anziché attribuire alle perenni discordie dei feudali franchi in Oriente il naufragio dell'ideale, ne riportano la causa all'azione, che essi definisco. no avida e procacciante, delle Repubbliche marinare italiane. Si direbbe che Carlo Scarfoglio con questo suo bellissimo libro, La vera Croce, abbia voluto di proposito ribattere questa stolida e antistorica diceria. E lo ha fatto, con accorgimento sottile di storico che sa sdoppiarsi in romanziere immaginando la vita romanzesca di un genuino figlio del'a più renturosa repubblica marinara italiana. La vera Croce è quindi un'opera poderosa per l'erudizione storica ed estremamente attraente pei singolari pregi dell’arte. (Il Messaggero - Roma)

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con non più di 200 chilogrammi di bombe, risulta evidentemente la difficoltà del compito. A parte questo problema di ordine puramente meccanico, bisognava tener conto nel processo di costruzione che l'apparecchio doveva possedere qualità pratiche ed aerodinamiche di prim'ordi. ne per potersi lanciare a velocità fanti stica e in posizione di picchiata sull biettivo stabilito. A parte questo bisogna. va tener conto infine che con l'aumen» tare della velocità in picchiata aumenta» vano di pari passo ledifficoltà diriportare l'apparecchio in posizione normale entro uno spazio relativamente breve. Tenendo conto di tutti questi fatti venne sviluppato un primo tipo di apparecchio provvisto di un freno in picchiata » che rendeva possibile l'adattamento alle eventuali velocità. Tutte le altre difficoltà non meno rilevanti, quali per esempio, visibilità, disposizione delle bombe ed arma» mento, furono risolte grazie alla volontà ferrea che animava 1 costruttori. In base A queste premesse l'ingegnere Pobunann, dopo aver passato intere notti sul tavolo di costruzione, passò finalmente alla coine. E. WEBBER 4 C. struzione del primo apparecchio sperimentale. I primi voli giedero la possi Via Petrarca, 24 - MILANO bilità di apportare dei ritocchi. Il motore venne sostituito con un altro più potente del tipo Ju M 0 211, le condizioni di vicazioni sono incassate in una roccia navennero migliorate e fu applicato turale suuna specie dipenisola unita al sibilita un dispositivo di puntamento al quale si continente da una lingua diterra larga deve l'odierna precisione di lancio degli un chilometro. Per un attacco di fanteria Stuias. Anche ilfreno dipicchiata venla difficoltà principale è offerta dalla stretne sensibilmente modificato @ lo stesso tezza di questa di terra che non generale Udet, ideatore della nuova arma permette un sufficiente spiegamento di ebbe occasione di accertarsi delle doti forze. Tuttavia, allo stato attuale della tecimpareggiabili della nuova macchina di nica dell'arma del genio così potentemenguerra. Dato mano alla fabbricazione in te affermatasi nell'offensiva tedesca di serie, si ebbe successivamente la prova maggio un attacco da terra efficacemente del fuoco nella guerra ai Spagna, che fu appoggiato dall'artiglieria e dall’aviazione è l preludio dei trionfi attuali dell'aviaziosenza dubbio possibile. Ma la maggior ne germanica. debolezza di Gibilterra è rappresentata dalla sua vulnerabilità agli attacchi del* Con la dichiarazione di guerra dell'arla. Mentre a Gibilterra i cannoni conl'Inghilterra ha dovuto incassare tro4bersagli marini sonoin generale pas- l'Tialia, già al primo giorno un durissimo colpo, sabilmente antiquati, modernissima è l'orvale a dire la esclusione del suol trastici ganizzazione della difesa antiaerea, che dal Ciò che questo rapprevenne curata dall'ultimo governatore di senti Mediterraneo. per l'organizzazione dei rifornimenGibilterra, generale Ironside. Ma è appun. U inglesi risulta chiaro ove si consideri toilsistema della difesa antinerea a scoche ii Mediterraneo costituisce in tempo prire iltallone diAchille di Gibilterra. normale una delle principali vie di coL'artiglieria contraerea ha le sue postazio. municazione della Gran Bretagna col reni all'aperto e mentre offre così un chiasto del mondo. Un quinto deile sue imro bersaglio all'offensiva aerea scopre nel portazioni di mereì, generi alimentari e contempo le altre batterie egualmente simaterie prime passava infatti per questa Tale sistemazione via. Secondo la statistica del Canale di Suez del primo semestre del 1939 l'Inghilterra ha importato attraverso il Meaiterraneo merci delle quali essa non può

x è ven. uo in due tipi: per brune ed alla camoenila per bionde: Ciucuno può quindi re la ualità più appropriata, certo non alterare sminimazente i colore dei propri capelli. Per la sua speciale composizione all'olio d'oliva, questo famoso ito libera 1 capelli dalle impurità e li ammorbidisce senza seccarli poichè non contiene soda. Una prova vi convincerà.

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bilterra. Comunque l'inespugnabilità di Gibilterra non appartiene più che alle leggende del passato. D'altra parte le ultime ore di Gibilterra sono segnate. La immancabile, non lonta.

in tutte le questa guerra. da quella aiPoloniaadiquella di Norvegia e specie nelle operazioni in Francia ed ora inInghilterra hanno reso di grande attualità tutti gli llche precedettero la costruzione di questi bombardiari ‘inpicchiata, frutto di studio particolare Arma Aerea germanica. Le particolare interesse e costituiscono una storica della nuova arma. stadio iniziale dello sviluppo

Inghilterra. Resta, s'intende, alla Gran Bretagna la via del Capo di ranza, ma esa importa un sensibilissimo aumento della durata della navigazione, ciò che si traduce anche in ultima analisi in un bisogno di tonnellaggio. In cifre, | trasporti inglesi per ilCapo di Buona Speranza subiranno i seguenti ritardi: 26 giorni di navigazione dalle Indie contro 15 per ilMediterraneo,3ì giorni da Sidney (23 per il Mediterraneo), 29 giorni da Singapore (21 per il Mediterraneo), 30 giorni da Hongkong (24 per il Mediterraneo). + Una delle molte grandi sorprese di

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Chiedete. nominano questo giornale. cam. pione gralta IL 205 alla Ditta

F.

XXIX

L'ILL'USTRAZIONE

ITALIANA


pa

PRISENTI

portanti risultati del loro partecipare all’occupazioimpiego si ebbero più tar‘ne devia Ruhr, nel 123, ed di, suilo scacchiere occiin seguito a dicmarare di dentale, nel corso delle non approvare questa operazioni che dovevano mone contrana al diritto condurre alla capitolazio» internaziona.e, senza però ne dell'Olanda, alia resa intervenire in un modo ILLUMINATE del Belgio, alla disfatta quasiasi, come ben avrebdella Francia. In Olanda i De potuto, per impecirne il vostro paracadutisti occuparono l'eftewtuazione. Sembrava l'aeroporto di Rotterdam proprio ce Ja Gran Bre. SORRISO quando le truppe tedesche lagna facesse da spetavevano appena varcato la tauice, astenendosi dal con il fronuera -olandese. Essi prendere parie attiva in riuscirono a tenere la potutto cio cne avveniva olKOLYNOSI sizione conquistata intanto tre la Manica, nel contiche le truppe tedesche si nente europeo dal quale facevano surada fra le ll. man mano sì alioniananee nemiche, In Belgio, va. Questo atteggiamento un pugno di vomini espuinglese nei riguardi cel» gnava dal cielo il forte l'europa assunse piu tardi Eben Emael, avendo così asperu persino neuamente parte decisiva nella caduta osuli ai conunente, quandi Liegi. Si comprende do, in seguito aula crisi perciò taciimente il timore monduale, sa Gran Bretaispirato dalle truppe para. gna, noncurante della sua caqutiste al comandi aliunzione di garante finan. leati. Pur avendo esse SORRISO AL QUALE NON SI RESISTE! maria nei contronti di stesse del paracadutisti, moiu Paesi europei, decise l'Inghilterra e Ja Francia di svalorizzare Ja sua monon avevano preveduto Nessuna cosa può rendere il sorriso ne farete l'esperienza col Kolynos, neta siandard, causanuo in questa tattica e il loro im. tal modo perdite conside. più seducente che i denti bianchi, voi non potrete mai sapere quantoi Diego fu per esse una Fevo. aul'ecouomnia di que. completa sorpresa. Come su Stau cne avevano rifreschi, splendenti. Ora questo sorvostri denti possono guadagnare di prima, al tempo della RISPARMIATE posto fiducia neila solidità campagna di Polonia, le €d immutabulta della ster. riso lo dona l'uso quotidiano del nitida brillantezza, e come il vostro potenze occidentali tentaACQUISTANDO lina. Verso la metà del rono un diversivo cercanKolynos su spazzolino asciutto; di sorriso può incantare. 1952 l'Inghilterra strinse do di dar credito all'afIL TUBO vieppiù, col ‘rattato di fermazione che | paracaun centimetro solo di Kolynos per Esperimentate Kolynos oggi stesso. Ottawa la sua economia € dutisti non fossero delle GRANDE quella del suo Impero e la toeletta della Vostra bocca, Se non Ne resterete convinta. unità regolari dell'esercito qei suol domuni, ettetiuan@ che si dovessero quindi do in tal modo un altro trattare ir conseguenza. importante passo che l'al. Come -per tutte le altre lontanava dal continente specialità dell'arma aero. europeo. Allorquando, nel nautica tedesca, il recluta. novembre del 1938, ‘essa SAS mento nel corpo del paconcluse con gli Stati Uni. racadutisti avviene esclu. ti d'America il noto accor. LA CREMA DENTIFRICIA alvamente fra | volontari. do economico e finanzia: 1 requisiti richiesti per tario, non vi fu più nessuno 2 D economica le specialità sono tali e che non si rendesse conto tanti che ben pochi di co. ormai del fatto che l'In. loro che vi aspirano, e ghilterra, dal punto di vi sono migliaia e migliaia, sta dell'economia, quasi riescono a diventare para» non apparteneva già più cadutisti. Condizione essenziale è che si tratti di giovani provocata non per ultimo dalla sua pre- al consesso delle nazioni europee. Ad ogni modo, la ten. vigorosi il cui corpo abbla subìto un allenamento siste- zione mondiale, e dalla sua sete di egemonia, non fu liquidata denza ad allontanarsi da esso era fin troppo evidente. matico di anni agli sport. Essi debbono essere elastici potenza L'unico vero legame con l'Europa era costituito dalla sua dall'Inghilterra, la quale preferì lasciare questo compito non meno che resistenti. Debbono sapersi adattare ad alle alleanza con la Francia. Quest'alleanza che doveva ser. altre Potenze vincitrici. Nelle discussioni di Parigi ogni situazione, esser capaci di risoluzioni immediate e nel 1916 vire unicamente agli interessi britannici e doveva essere e nel 1919 la Gran Bretagna cedette il passo agli fuimineamente pronti all’azione, Sprezzare ogni pericolo utile alla strategia inglese, è stata infranta sul campo di Sembrava quasi che, pur essendo il mal ge€ sfidare ad ogni momento la morte. Tecnicamente i pa- americani. volesse restare în disparte, lasciando agli battaglia delle Fiandre, si è disgregata sull'infernale splagracadutisti vengono istruiti nel servizio di fanteria e ge- nio propulsore, la responsabilità e le eventuali conseguenze. Così, gia hammeggiante di Dunkerque, ed ha subito il colpo nio e nel maneggio di tutte le armi e mezzi che possono altri di grazia nea aggressione di Orano. Adesso, in previsione fu anche la Francia ad assumere la denza della esser loro utili. Tale istruzione precede quella nell'uso Commissione di quello che pocrebbe chiamarsi il giuaizio divino, l'Invigilante pplicazione delle condizioni di del paracadute, che si svolge in un corso di parecchie rompe gli ultimi ponti con l'Europa, Churchill pace da parte della Germania. Così fu l'Inghilterra a non ghilterra settimane presso le speciali scuole per | paracadutisti. afferma che ii Governo britannico potrà benissimo stabi. Gli allievi debbono per prima cosa acquistare confidenza lirsì oltre Oceano, nel Canadà, perché l'Impero britannico nel loro paracadute. La parte più difficile di quest'istrunon consiste soltanto d'un'isola europea, bensì d'un comzione è quella che riguarda la chiusura del paracadute, Piesso esleso su tutte le parti del mondo. Ebbene, se è poiché dipende dal modo come è Stato avvolto se poi così, che vada l'Inghilterra a felicitare Je altre parti del esso, nel lancio, si aprirà o no. Ciò dura dei giorni: tutti mondo; in Europa non ci sarà più posto per lei! 4 paracadutisti, ufficiali compresi, debbono chiudere personalmente ll loro paracadute poiché nessun altro dovrà essere tenuto responsabile se il paracadute non si sarà ORGANIZZAZIONI GIOVANILI aperto. Si hanno quindi le esercitazioni di lancio, caduta € atterraggio. In principio il lancio viene fatto da una »* Il Duce ha ricevuto — presente il Sottosegretario di piattaforma piuttosto alta, quindi da un aeroplano da Stato per la guerra — il generale di divisione Emilio trasporto. Quando gli allievi sono sufficientemente esperti Bancale che gli ha riferito su una recente ispezione ai del lancio individuale, si passa alle esercitazioni di lanventi battaglioni della G.I.L. dislocati in Liguria. Il Duce cio in gruppi. Tale lancio è di somma importanza, polha preso atto con soddisfazione dell'elevato grado di ad: ché nell'impiego tattico i paracadutisti debbono atterrare destramento raggiunto, dell'alto spirito e del vibrante en. l'uno vicino all'altro in modo di poter formare subito a tusiasmo con cui le giovanissime schiere attendono alla terra delle unità organizzate. L'atterraggio è una delle loro preparazione sportiva e militare. cose più pericolose € difficili nelle quali debbono essere addestrati | futuri paracadutisti. Dopo il lancio ll paraca. %* Il programma dell'assistenza della G.LL. per l'anno dute sì apre automaticamente; Îl paracadutista non ha XVIII ha avuto quest'anno completa attuazione ed è stato che da badare a mantenersi quanto più possibile imm integrato da opportune iniziative svolte soprattutto a fabile per non imprimere falsì movimenti al paracadute. vorire nelle attuali contingenze unitamente ai ragazzi, le Poco prima di toccar terra il paracadutista deve rigirarsi famiglie. Fra queste iniziative meritano particolare conrapidamente per non atterrare sul dorso; in tal caso il siderazione i « corsì di ripetizioni scolastiche = che il Coparacadute verrebbe trascinato ancora per un tratto per mando Generale della G.LL., d'intesa con l'Associazione terra, ciò che potrebbe avere come conseguenza gravi fefascista della Scuola sezione media, ha organizzato. rite e perfino la morte del paracadutista. Per questo picTali corsi gratuiti hanno avuto inizio il 15 luglio e si colo giro nell'aria immediatamente prima dell'atterraggio protrarranno fino al 15 settembre: vi prendono parte in si richiedono capacità addirittura acrobatiche: i paracatutta Italia molte migliaia di organizzati rimandati alla dutisti tedeschi hanno inventato un proprio sistema, nasessione di esami di ottobre e che appartengono a famiglie turalmente tenuto segreto, di superare anche quest'ultima numerose oltre che non abblenti, i cui genitori abbiano difficoltà dell'atterraggio. E una volta a terra, essi sono benemerenze 0 combattentistiche 0 fasciste, ormai dei soldati regolari pronti ad eseguire ‘come tutti Alle diverse materie di insegnamento sono proposti | gli altri loro camerati, i compiti rischiosissimi ad essi camerati della sezione media dell'A.F.S., insegnanti di ruolo affidati, compiti da cui tanto dipende spesso il successo che offrono la loro opera disinteressata e voionterosa; agli delle operazioni di massa. altri corsi istituiti con modicissime quote di frequenza per gli organizzati abbienti sono stati invece chiamati dal * L'« Entente cordiale » è naufragata definitivamente rispettivi Comandi gli insegnanti privati. in mezzo al rombo delle cannonate di una battaglia naFino dalle prime lezioni è stato possibile rilevare l'imvale... anglo-francese! La storia del rapporti poutici fra portanza e l'utilità dell'iniziativa che consentirà ai migliori l'Inghilterra e la Francia si è arricchita di un'altra paallievi di sostenere con esito soddisfacente gli esami di ri. gina fosca e sanguinosa, nella quale v'è documentato il parazione e permetterà alle famiglie di veder seguita con carattere della politica britannica. La battaglia navale di amorevole cura la preparazione scolastica del figli con meOrano prova come l'alleanza franco-inglese era assoluta. Boucheron 2.!5} todo razionale e senza particolare aggravio economico. mente unilaterale e despoticamente dominata dagli inteTale forma di assistenza, che va collegata alle preesiressi imperialistici dell'Inghilterra. Quanti siano anche stenti del « doposcuola =e dei «centri di riunione» ha gli esempi della perfidia di Albione, l'avvenimento ultimo incontrato ovunque il più largo favore e testimonia della non trova confronti nella storia e supera tutti i precevigile opera che il Comando Generale della G.LL. svolge denti. In esso i metodi di violenza della Gran Bretagna perché ogni settore della sua attività sia adeguato alle raggiungono Îl colmo e sono tanto più sorprendenti ed esigenze dell'ora. ‘abominevoli, in quanto rivolti contro un Paese e confro un popolo che poche settimane fa combatteva a fian* Sulle spiagge adriatiche, nelle belle colonie che la co dell'Inghilterra ed anzi sopportava tutti gli orrori delGL. vi possiede, 12,500 ragazzi italiani, rimpatriati dalla la guerra per far scudo alla sua alleata e per rispettare Libia al primi di giugno, continuano a trascorrere il loro gli impegni presi. Abominevoli perché rivolti d'un trat eccezionale periodo di vacanza. L'amorevole. assistenza to, a tradimento, nell'ora della disgrazia, contro il comIMPERMEABILI della quale sono oggetto, l'accurata organizzazione di tutti pagno di lotta, che si è sacrificato per l'altro, L'Inghili servizi. le provvidenze adottate anche ai fini della preterra non aveva certo molti amici in Europa. L'ultimo parazione scolastica perché non abbiano a verificarsi inABBIGLIAMENTI SPORTIVI che le era rimasto essa se l'è giuocato con Ja sua puterruzioni negli studi, rendono la permanenza dei ragazzi gnalata proditoria alle spalle. Ora Albione è sola, tristenelle colonie del Comando Generale della G.I.L. proficua ace mente ed irrimediabilmente abbandonata, isola sulla sosotto ogni aspetto. glia dell'Europa nuova che sorge, ma tanto lontana da Il personale sanitario, di direzione e di vigilanza, è essa che potrebbe benissimo trovarsi agli antipodi. Questato scelto dai rispettivi Comandi federali ed è integrato sto allontanamento della Gran Bretagna dal continente dal personaîe che accompagnò i piccoli nel loro viaggio « L'Ilustrazione Italiana » è stampata su carta foreuropeo è un fatto, del resto, che ha avuto inizio già dalla Libia alla Madrepatria. Gli ispettori sanitari del Conita dalla S. A. Ufficio Vendita Patinate - Milano da tempo e che ora soltanto trova il suo definitivo commando generale della G.LL. seguono giornalmente l'anda. pimento. Già all’epoca della grande guerra essa mostrò mento delle colonie, nelle quali alla salute dei ragazzi di disinteressarsi agli avvenimenti europei, nei quali perFotoincisioni Alfieri & Lacroix corrisponde il loro elevatissimo sentimento di riconoscenza tanto aveva avuto parte così importante. La confiagraice,

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UNO STRANO CORRIDORE

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Corre, corre a tutto spiano,

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pesi

velocissimo e potente,

sempre atteso da lontano

Due aperture di partita con tiro in contromossa, Il primo

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8

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Indovinello

-

di Severino Zanon di Venezia e il secondo di Ornello

9:- 18 11,13

ST

patelli di S. Gimignano,

2218-1115; 2220-15,19; 20.15-M. 13; 18.14-13,18; 21.17-6.10; 15.11» © 12 221-412; 2723-18. 326 (posizione del Diagramuna) 2227; 3122-10.13; 17.10-26 112-7.11; 147-5.30; 23. 14427 ece. il Nero vince.

dal saluto de la gente.

Solo un attimo s'arresta

perché tosto se ne va,

con un numero... alla testa,

per le vie della città.

Caso strano e singolare,

i fratelli, in Junga schiera, l'han dovuto scimiottare e ne han fatto di carriera!

a) mossa

nessuno un premio vinse,

un (campione si mostrò,

ed un lauro non lo cinse

quando al termine arrivò.

.

è sempre un animali », quello

IL MILLANTATORE

PROBLEMI

‘a premio) N. 125 di Genesio

Pelino

(Volterra)

di O, Campatelli S. Gimignano)

N.

126

n

Bianco

Vardiali

«Lieto sarai se tene darà xxxx%,

1

d'ogni

cinese.

3. è affar del tessitore e della spia. 4. Lo indossa il sacerdote in sagrestia. 5. Da lui discende la posterità 6 Dove son loro, addio serenità!

7. A quelli estremi assiste ognor la Parca. 8. Priva di poppa e prua ecco la barca, 9. Di Rea l'amante condottier d'armen 10, Son di stoviglie | vari amortimenti.

Artife.

il.

dati

Mutano

il senso

d'ogni frase o

Il Bianco muove e in 4 mosse

detto.

ti prometto, 12. Parte del mondo antico or fandonia,

Tate

13 Di Nettun figlio, se non è fondò in Beozia la città di Aonia.

CONTRASTI

» Ecco una oxxxx oxxxx! —

o er bit e — Ecco una oxxxx oxxxx! —

esclama un tal mentre accompagna austero la bara d'un nababbo al cimitero.

£ ll cibo principal

2. In quel di Brescia lacus] paese

|

__

ché più non val codesto tuo xxxxxx!» -

* Alce:

vince

a

Fioretto

N, 127 di Alberto

(Ferrara)

Brunelli

N.

128 di Carlo Massoni (Cagliari)

CONCORSO PERMANENTE A PREMIO

Per ogni cruciverba (schema inedito e non più di 13 quadretti

to)

si FENICE

per lato) occorrono die disegni: uno vuoto e l'altro pieno. A parte le definizioni. in versi. Indicare nome. cognome, motto e indirizzo per l'eventuale

_ Crittografia (frase: 7-2-6) PRI

e

Li 3) in libri, da scegliersi sul catalogo della Cass Garzanti. Le soluzioni devono essere inriate mon oltre pli otto giorni dalla data di questo fascicolo. -

conferimento

del premio

di L. 20. A parità

di

merito sarà preferito chi aggiungerà al cruciverba un gioco di Or più non fa ritorno dalle ceneri. tipo vario (ensellario, anagrammi ad aerostico, ecc.) idoneo alla Paggio Vanni | pubblicazione. 1 lavori non prescelti non verranno restituiti

è

muove

in 5 mosse

‘non a premio)

Oni settimana jr ameno er iueri wu premio di

% LA

è

13 Immonde fiere con sfuggente dosso.

Per quasto rio; lavoro. mi; contento de mille Ure avrò oil pr ano i catene

SR

1î.

(29.22

1. Serve a calmare la superstizione.

nor un giorno ei pae iurescrittore:

ag

14.11

2021

vince,

in basso. 8 Queste son cose collocate 9. La vedi tondeggiar nell'uomo grazco 10, L'infermo in lui confida e nei suoi lural 11 Ridotti in minutissimi frantumi. 12 Strumento a fiato d'ebano o di basso,

Acerescitivo

“ambio

2610-1926;

25.21-

diagramma)

e tutti maschi, inver costei ne vanta. 6 Lui che dimostra certa comprensione.

Fioretto

bi

del

22.15-14.

2118-59;

5. Dodici figlie ha il padre suo; sessanto,

ch'io lo chiami in modo tal.

DET

18.M4-9.13;

inferiore) 30.21-6.22 ece. il Nero

2. Delle isole Samoa la capitale. 2 1 beni lor con parsimonia spendono. 4. Son tali i rami che divelti pendono.

Mi rispose un giorno: « Ammetto che il suo pel sia molto accetto,

Ser

2118-10.13;

21:

le bread è Un noto vegeta] la. SA n iu le

nondimeno, ciò mi accora,,,

3

19.15-12.19;

19; 27.22-1.12; (posizione

Di mio padre il te fratello gode fama d'essere bel e,per cella, avvien se

27.23. cor-

2019-1114; 13.17;

sclarada bizzarra

2

debole

retta.

in 7 mosse

SOLUZIONI DEL N. 3

SOLUZIONI

DEI

PROBLEMI

DEL

N, 3

N. 113 di Dott. Gallico: 2025; 4.27;259. N. 114 di C. Masoni 16. ; 6,3; 3.26 è vince, È N. 115 di A. Volplcei! : 25; 5.14; 913; 20.15 evince, . | N. 116 di A. Taliani: 31.28. tri9; e) 20,26-23,32; D) 1629-Xî

ISPI.AZ.ONE

Pan

26.10-30.26; 10 .13-X: 11.7-X; 23.30 © vince, @) ZI; X.X; 2926-X; X-30.26 ecc, il Bianco

SOLUZIONI DEL N. 30

6) 613; X-X; X-30.26 ecc, il Biunco vince.

1 La boa, — 2.Senno-Donne. — 3. ScocciaTURA. — 4. For-

vince.

Le soltzioni devono pervenire alla rivista entro otto giorni

della data di questo fascicolo. Fra i solutori sarà assegnato

maggio, foraggio. — 5.Raggio, raggiro, — 6.in-can- (sassorro)-

T-E-si-mostrano= incantesimo strano.

mensilmente un premio di L. 30 in libri da scegliersi fra quelli editi dalla Casa Garzanti,

I nome del premiato sarà pubblicato nel prossimo n. 3

N nome del premiato sarà pubblicsto mel prossimo

Nuso

nm, 35 Nizio

(Vedi

alla

pagina

seguente

le rubriche

Scacchi

e Ponte)

Le soluzioni di tutti 1 giochi, &ccompagnate dal relativo tolloncino, devono essere inciate « L'Illustrazione Italiana. Via Palermo 10, Milano, specificando sulla busto la rubrica a cui si riferiscono. ILLUSTRAZIONE ITALIANA Soluzioni Emimmi N. 33

ILLUSTRAZIONE ITALIANA Soluzione Cruciverba N, 3

le le Concorso

ITALIANA = =

ILLUSTRAZIONE ITALIANA Soluzioni Dema N, 33

|ILLUSTRAZIONE ITALIANA ITALIANA | Soluzioni Scacchi N. 33


SECCARGICEHal Ss

Partita Francese Torneo di Zurigo - marzo 1940 Nussle Bulllard net sé |12 chi Dina Fa Toi 3 es 45 |14 Acd ©Diat 4. Ad5 Cd7 | 15. Cd64 Ca Db$ | 16. Asal Cer 65. 0-0 °5 |17 Cas LA Sa Dia ni cit Ret Aes 19. Ci 9, Cod 15 pe ARI ARE Re) a u Tet D:b2? abbani

388

Partita Kean 4 dell'incontro

ed È1, Sas 3

di

ton

LI

Problema N. 942 ©. G, GAVRILOV

6. cd 7. Cad

(Revista Romana de Sah, 1926)

3 | 32. Tel

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0-0-0 |41. Dd$4 _ACS n

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SE «Forse Ci o nè coriata una

sezione scacchistica femminile Quale hanno aderito finora 10 gio

nea ‘ob pi

tte ato DEMI ca iaiagio Ei ll maestro ungherese Lajos Steiner di è stabilito definitivamente în Au-

"ite

corniazna

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22. Tdi . Cel |51 Re3 23. DA 25.

DdT+ Aol! AMA?

Rb$ | 52, Cas Te 05 | DM. he

Tbs+ Tiaî Tag

di questo fascicolo. Fra | aolutori sa- —’ categorie. Sol 48 però appartengono rumno sorteggiati mensilmente due alla categoria le, premi di L: 30 in libri da scegliersi

29.

Tdi

As

fra quelli

abbandona

Îl Blanco muove è pattà

Palla rivista seacchistica sovietica

Le soluzioni devono pervenire alta Rivista entro otto giorni dalla data

ULCRI che in Russ esistono pra] 200.000 locatori ufficialmente inquadrati nelle varie

editi

dalla

Casa

Garzanti.

G.

POPAINTESE gno il tipo di mano che egli ha, sia per dargli tempo di dichiarare ancora, Ovest ‘con ia dichiarazione di è senriettà, che,contuffo il rispetto ai matsiro Culbertson, non risponde_ preciso significato della dicMarazione convenzionale det 4 e #. a. Più naturale sarebbe stata la segnalazione dl'csri Go88 pasti per viconoserda dheasma risslizio sise: rebbe avuto probabilmente un 6 cuori, che non sarebbe mal stato fatto. Ma ciò fa parte del senno di poi ed io ci tengo soprattutto al verosimite è al ragionato malgrado tutto. Vediamo lo svolgimento del gioco Esso consiste in una prudente e fempietica miccensione di mosse commimirata ad un erilerio di lourezza. Sud verosimilmente esce col 10 di fiori, Est considera che può avere soggette due carte a quadri, e forse, una cuori, se il Fante nemico è quarto. Egli calcola scartare le due quadri su l'Asto e(lFante dipicche di Ovest. Tutto siriduoe @sta-

E: s a: ti NIRMINDO 3 L'uscita di Sud è libera Nella

licitazione

ente

lo avrei

o ei ced da

notare

che

mentre

nN poeol <

i noti che se conlasperanza di trovareUlFante di cuoriterzo. avesse preso alla quarta giocata col Re € poi fatte le due picche del morto, è avesse dato poscia la mano del Fante di cuori, avrebbe avuta l'i sorpresadi vedere Nord fuori una quinta sarta di picche ormai Fibera, chesorebbe fatta ultra dat

Est a secondo

tendo

l'im)

GIOATI D SRRCalta la par piegare. al mo |mano in

EI

Indi sicu

C-R--BISECI

BUR

« Delle molte vite del portentoso violinista, anche di quelle uscite ultimamente con l'occasione del centenario che ne commemora la morte, questa è la più diffusa © la più penetrante. Desunta dal copioso epistolario dello stesso Paganini col raf. fronto di documenti dell’epoca, di cronache giornalistiche, di giudizi singolari, notevolissimi quelli di Liszt, di Sehumann e di Schubert, di testimonianze d'ogni genere, inoppuguabili; afrondata dei rigogliosi eccessi di tante Jeggende con cui troppo raccomanda a chi v

, ® mai

più: quando essa può costare laportita

ai

di uno

malvagità

tarda età, perseguitata dalla

umana che non perdona al genio di essere tale e si

vendica tentando di abbassare l’uomo con ogni sorta di vituperi ». (Il Popolo d'Italia ».Milano)

Atcso Toni

«Il mago del violino rivive nelle pagine di questo volume per incantare e incatenare ancora una volta, coloro che si affi»

sano nella sua figura scarna e bizzarra. L'A. evoca questa vita prototipo delle vite inimitabili onde fu poi ricco l'Ottocento

TM Blanco

matta

In

2 mosse

Pics O ni0-542 È a-n-D-s

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È 107.64

done è la seguente s Rca passo cuori passo 3 picche passo passo

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x 1 picche

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L'uscita di Sud è libera.

È

Rrrta

ESASU IT: OuRis « Troppe leggende, troppa diabolicità, troppo zolfo intorno a esta sorta di x Cavaliere della trista figura ». Nel regno del.

l'arte esistono certe bizzarro creature destinate a servire da pa-

rafulmine a tutte le stranezze, le abbiezioni, le mostruosità Pumana natura e non vi ha dubbio che Niccolò oe mettersi nel novero di queste, più note al m miste riosa oscurità dei natali, i tenebrosi intrighi, esi ai i patteggiamenti satanici che per la solare, inoffuscabile bellezza

© grandiosità

delle opere. Maria Tibaldi Chiesa, ricercatrice sa-

gace, instancabile e scrittrice di indiscutibile talento, tumeggia

acutamente da Io spensero non certo

Fammantos

Ecco oralaterza mano del Torneo, La riproduco e lascio che 1 miel lettori la studiano. Net prossimo pente ne farò {l commento. Sud dà le carte, Est ed Ovest in seconda partilo. Nord e Sud in difesa devono fare quattro prese.

indi procedere con cautela. Ep prende a fiori, @ fa subito Re_e Dama di picche, quindi va e ito PE Beco la licitazione

Ù

tralia.

26. DIS O Ad | ss h7 Td$ 27, AGI 28 De? CbI li Blanco

Tua

J

venna recentemente richiamato alle ama ‘quale capitano d'artiglieriasi trova attualmente distanza a

Tit

CCLXVI, — TORNEO MONDIALE OLYMPIC (cont). - Rettifico le meni 0 sfogliate plocate nel Torneo Mondiale Olymple sono 16. Eeco la seconda mano del Torneo mondiale Olympie. Îl problema è così (impostato: La coppia Rst-Ovest dichiara e fa 6 senz'ottà, Est dà le carte. Nord e Sud sono in seconda parfiîs. &

poi

(La Settimana Enigmistica. 1932}

e 7 Die Cidé |40. DIA = AGG

MAG Adda 17 b

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p:b2 Abi

12. A:d e

20. D:N7

19° Grob D.

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Studio N. 81

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V. U, GANDOLFI

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10. Db li. Cid

Zampierl A; (Padova) = Carni €. MitaSlot Milo

4 Camenzina Se Nussle è 6° Apan: 8° Bernard ra 10° Renner 19° Locher

H. Grob

ds | 30, 1 cai cross © Dei Cid

Kalti Tornei prrcho svoltosi dai 15 febbraio al 10 20 1940,Classifica: feGrob Palco 3 Schneider

«>

Zurigo. giugno 1940

H, Jobner

Îl Bianco matta in ? mosse

folusioni e Solutori del N.

ogni lato la poliedrica figura del prodigioso vio

linista genovese mettendo in giusto rilievo

si conosce. Vogliamo dire meriti altissimi

1 che di lui meno

della sua produzione

musicale edita © inedita: patrimonio così cospicuo per intrinsico valore e copiosità dimole da bastare po solo a far la glo:

di un compositore iù ogni tempo e pacse ». (Farietas +Milano) Mau

Sirrori Botis

«Newuna vita fu più fantasmagorica, più avventurosa, più prodigiosa della vita di Paganini. La sua figura scarna © bizzarra ni staglia inpa rilievo sullo

tI

romantico, nel quadro delle tre epoche in cui si svolse: la fine del Settecento, l’èra napoleonica, l'Ottocento romantico, sboz-

zando in alto rilievo il protagonista

malità contemporanee

che lo

‘amarono, ni sovrani e ai potenti

in mezzo alle grandi perso.

incontrarono, alle donne

che lo onorarono ».

che lo

(Giornale delle Donne - Mi

10)

«Maria Tibaldi Chiesa, è una suggestiva rievocatrice delle vi. xende del geniale compositore e mirabile violinista »,

(I Diritti della Scuola - Roma)

{Il Popolo di Trieste)

>er


CARLO PASTORINO

IL CANTO DELL'UCCELLO MIGRATORE Più e meglio <1 un racconto.

sezza di ricordi, to di preghiera. sa che sì muta tri erena di un'ama a cui basta sapere che u'le miserie della fragile esi tenza teri risplende l'e rnità de'l'amore per trovare questo pensiero di conso. ufficiente lane della bontà In-16° dipog. 226 Lit DODIC GARZANTI

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INNO A CHURCHILL Te, del malessere principio immenso. privo di spirito # di buon senso,

a l'aure il vigile

mentre del calice piuttosto la feccla ini

Già già x agretola la fosca Albione da l'Indie brontola la ribe'tone

e corre un pessimo di frond: Intorno all'iso! che si sp fonda

Gandhi l'apostolo Jell'impartuno!) a una sbornia dopo il digiuno.

te invoco, Churchil!. ardito Illustre tanghero, tu sel finito?

Già nel Sud-Africa bre boere pui del giustiziere

Via con le chiacchiere di vario metro ch La stor non torna indietro!

L'Egitto ttub pklo minac ifcandoti di calci in facela,

riunitela, sull'asse, Più è pee meglio riesce. Quando la sentirete molle ed elastica, rifatene ma Una palla e mettetela in una scodellona ben bi nfarinata. lasciatela stare per almeno due ore, coprendola. In te due Me è stata lavorata a dovere, sigonfierà. Gettatela allora nuova de sull'asse da pasta, lavoratela ancora un mu ino, e pot detela, facendone un bel disco alto circa » centin tro, Verun filetto d'otio sulla pasta, girando tutt'intorno con l' pollino sodo che il disco ne riceva ovunque. Posate sulla pi delle mez-

Vedi la rugs rode Il funesto trono degli avoli di Giorgio sesto,

Irresistibili pietate, ardenti piavon le pil'ole dal fin

In un attimo è 11 destino pcua folgore di Clamberlino.

e ti distrugge

alcune fettine di mozzarella, ed in mancanza di questa potete listino adoperure del yruera 0 della fontina. Cosperpete di îritato fine e spingete al forno (ardente) sulla piacca bene o rottura. Se ben fatta nt di solito da 15 a 20 minuti caldissima anche in pi morbida e tenerissima. Servite la p ice l'insalata, con quede, ed accompagnatela in tavola, se ltima, magari di legumi di stagione mil MEDINI DI MAIALE IN SALSA PICCANTE. - N alllaglia + questi piedini, un poco sdegnati di solito... 50 @. Bisogna pulirli per bene, abbrustolirli, po olgere ogni pier n tin pezzo di mussola, ben legato. Gettatel 4 d'acqua bollente, salate e lasciateli bollire così almen #. Com la forchetta assicuratevi della loro cottura, € lafacente, sgrondateli e lasciateli freddare. Tra parenti sono batti che vanno serviti tiepidi... Dunque, né caldi né freddi. ! ni sono proprio di questo tipo. Sfasciateli, apriteli nel se lunghezza con un sol colpo del coltellone, e disp Wul piatto di portata. Avrete preparato la selsa, che der unidante. nel seguente modo: Schiacelate alcuni tuorli d'uova sode 2per piedino) in una scodella, lavorandoli poi con un filetto d'olio. fiungetevi tanti cucchiaini quanti sono | tuorli, di estratto di no Horo cotto e pol freddato, ed altrettanti cucchiaini di senape. Ag. Npetevi ancora sei filetti di acciuga (per tre piedini) diliscati € pe l kel mortaio. Amalgamate bene questo composto in modo che vi ka vellutato, Unitevi per ultimo un cucchiaio di capperi. Coprite |îdini con un denso strato di questa salsa, al mo o di mandarli Jarola Bicx Visconti

non agita che più l'ombrello vano, di cul gli restano le stecche in mano;

Un bello e orribile mostro si «fer cuotendo | cardini

e ciancia ed auspica l'anglica «pax ll devotissimo lord Mallfax

corrusco e fumido sfida ogni bora. la Manica

accomunandos negli scongiuri all'arcivescovo terbùri

spazza velivoli e stu

e invan gonfiandoti

e John Bull pavido come un coniglio, corre a nascondersi con mesto ciglio

Colazione

alla napoletana Piedini di maiale in salsa piccante Formaggio: Robiola di Melzo » Dolceverde Frutta o: San Severo

}OTTEGA IN

DEL GHIOTTONE

TEMPO

DI

GUERRA

ZA ALLA NAPOLETANA. - £ curioso. come mal è poco difEppure, è un piatto squisito, specie nei giorni di magro. Votete he rarvi La pasta da pane in casa? Generalmente si prende dal forma non è certo cosa diffcile il farla. Bisogna mettere circa 15 R‘nd di evito di birra in una scodella contenente poca acqua t è lì lavorarlo col cucchiaio finché sia totalmente perato da pasta

blive verdi, facendo pressione con le dita per farle pe è lo stesso lavoro fate con dei filetti di acciuga be ii. Poi, prendete del pomodoro fresco in abbondanza e posat Po' dappertutto sulla superficie del disco. Mettete pure. in super-

sia che

e man mordendosi pi denti guasti dopo la c pula dei cinque pasti

Che val se ll de ti tien bordone

E non più indomito i Mido in nda proseliti pel mondo Infido.

Albione. profuga da tutti i mari.

non più malefico di loco in loco erca di mettere a terra a fuoco,

furor

al scag

SAPONARO

CARDUCCI Questa biografia (la prima coniplet del grande I liano). è stata condotta sulle pubblic Joni di lettere è diari del Poeta da u o la ventura di poter esan della famiglia e della casa Carducc tutto Carducci: il poeta, ilprosatore, il gri tore, l'uomo politico, ll romantico innamora

In.8° di pog. 458 con 24 tovole e due lettere autografe Rilegato In piena telo URE TRENTA GARZANTI

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le già imbattibili rpediniere

0 ver che subdolo sfugga © resista od acre e livido provochi. inslsta

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Evidentemente, signora, voi avete diritto di pagare soltanto tnezzo biglietto

fioccan legnate!

MICHELE

mentre Il suo popolo. alle mutande, ingrato un alito dì lezzo spande

mentre animandosi d'italo orgoglio Giove ti fute dal Campidoglio.

Ealute, 0 Churchill, o dan

E voi che. succubi. foste sue prede. oppressi ed umili di varia fede

Sacri a te n gl'incenzi e | v dalla combriccola deg'i idioti

Riunioni pugilistiche a Presto pioverà e allora gli. organizzatori hanno deciso di tar svolgere gli incontri contemporaneamente.

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