L'Illustrazione Italiana 1941 n.32

Page 1

Lmuna


LA

SETTIMANA

ILLUSTRATA

(Variazioni

LA

di Biagio)

SETTIMANA (Variazioni

Impressioni sull’armata russa — Di tutti i generali addetti gi (iversi comandi, quale Quello che più si distingue? è — Il generale Disastro.

Gli aiuti inglesi Stalin (a Churchill): Va bene leccarmi gli stivali,— ma preferirei qualche cosa di più concreto.

CENTRO TRATTAMENTO

COMPLETO

ABETINA

La missione di Litvinoff Stalin (a Litvinof); —Timando in Inghilterra e in America perché tu dica che in Russia si vive come in un paradiso.

SANATORIALE ALTA

VALTELLINA

(SONDRIO)

DI

Ufficio informazioni a M — Vostro marito è mori; — Ucciso dal nemico? fucilato dai com sari— No, comunisti

SONDALO

(CLIMATICO - SANATORIALE - ELIOTERAPICO . MEDICAMEN TOSO - CHIRURGICO) DELLE SISTEMAZIONI CONVENIENTI E ADEGUATE ALLE ESIGENZE DELLE VARIE CLASSI SOCIALI

«im ivo

ILLUSTRATA di Biagio)

MALATTIE

DI PETTO

(At + n 1150-80 cone) VALLESANA

Direttore: Prof. Piero Zorzoli

Direttore; Dott. Donato Giaquinto

PINETA pi SORTENNA

|» Primo Sanatorio italiano Dr. A. Zubiani - Dirett Dr. Edoai

TORTELLINI BERTAGNI - sorcana

con la

TINTURA D’ASSENZIO MANTOVANI

CASA DI FIDUCIA PER BIANCHERIA - CORREDI FILIALI NELLE PRINCIPALI CITTÀ

AI

DAL VOSTRO FARMACISTA LE BOTTIGLIE ORIGINALI

ANTICO FARMACO VENEZIANO USATO DA TRE SECOLI . Produzione della FARMACIA G. MANTOVANI

LETTORI

Quando avrete letto «L’Illustrazione Italiana ». inViatela ai soldati che conoscete, oppure all'Ufficio Giornali Truppe del Ministero della Cultura Popolare, Roma, che la invierà al combattenti,

VENEZIA

MICHELE

IL

COLLEZIONE Prezzo

TIPO

DON

UNICA TRADUZIONE AUTORIZZATA DALL'AUTORE

50 a L. 4,50 100a L. 7,40 375 a L.14,25

AMARO

SCIOLOCOV

PLACIDO

In

BAR

in bottiglie da un litro Autorizzazione Pref. Venezia N. 18 del 23-2-1928.

del

“VESPA,,

| volume

preparazione:

GARZANTI

LIRE

VENTI

netto

Il E Ill VOLUME

EDITORE

LE VILLE AL MARE GLI ALBERGHI IL TURISMO MARINO GLI SPORT NAUTICI

sono

i principali

argomenti

che la rivista

CERCATELA NELLE EDICOLE E DAI LIBRAI Un fascicolo

.

Abbonamento

annuo

Inviare vaglia

direttamente

S. A. Garzanti Via Palermo,

.

.

L

10

,, 100 a:

- Editore

10 - MILANO

o STILE nella

casa

e

nell'arredamento

iratta sul prossimo fascicolo d'agosto completamente dedicato alla Dalmazie Questo fascicolo è ricchissimo di grandi illustrazion i in nero e a colori La

più

rivista “lo STILE,,

completa

rivista

diretta

dall’Arch.

d'Europa

per

Gio

Ponti è la più bella e la i ; l'arredamento, le arti

la casa,



L'ILLUSTRAZIONE

ITALIANA DIRETTA DA ENRICO. CAVACCHIOLI

*ILLUS 7

DIARIO DELLA SETTIMANA 31 LUGLIO - Roma. Il Corpo di spedizione italiano ha ormai raggiunto la zona di radunata nel fronte orientale. Nei Paesi attraversati le accoglienze, tributate alle nostre truppe da parte delle autorità militari e civili nonché delle popolazioni, sono state particolarmente cordiali. Ovunque le truppe alleate hanno fraternizzato con i nostri ufficiali e Soldati. —__ Tokio. Il Quartiere generale imperiale delle Forze Armate nipponiche dislocate in Indocina informa che lo sbarco delle truppe giapponesi nella penisola in corso dal 28 luglio si svolge regolarmente con la collaborazione delle autorità locali. A_Capo di Stato Maggiore di tali forze armate è stato nominato il generale Showiroima. La prima formazione di aeroplani della flotta nipponica è giunta alla base aerea prestabilita, nei dintorni diinformazioni Saigon. L'Agenzia « Domei » riceve da Saigon che secondo attendibili il maresciallo Ciang Kai Schek, davanti alla prospettiva di un'avanzata nipponica nell’Indocina meridionale, ha dato ordini al generale Ciang Wanh Wei, comandante della quarta zona di operazioni nella provincia di Kiangsi, di distruggere tutti i ponti e qualsiasi altro mezzo di comunicazione nella zona di sua pertinenza per una profondità di 20 miglia dalla costa, lungo Yamhsien-Pakhoi di fronte al Golfo di Tonchino. la direttrice Vice Ministro degli Esteri di Thailandia ha dichiarato in unaIl intervista, che anche dopo l'accordo nippo-francese e l'invio di forze armate in Indocina la Thailandia si atterrà alla più stretta nipponiche L'Agenzia « Domei » informa che le autorità militari neutralità die Olandesi hanno emanato una disposizione, che andràdellein Inc vi: gore Immediatamente, in virtù della quale è vietato a qualsiasi nave toccare i porti delle isole per effettuarvi carichi di carbone e in genere rifornimenti o per entrare in bacini di carenaggio senza preventivo permesso delle dette autorità militari, Il Ministro dell'Industria di Tokio, ha annunciato che le norme regolantie Commercio l'importazione delle mere gi dell'Indocina francese entrano in vigore il 10 agosto prossimo.

1° AGOSTO - Roma. Il Duce inizia il consueto rapporto annuale dei Prefetti del Regno.

John Bull amico dei russi: — Andate avanti, si può ben dire che combattiamo insieme! (Dis. di W. Schulz).

SOMMA RI O A QUESTO NUMERO HANNO COLLABORATO: MARIO APPELIUS - G. C. BARAVELLI - LUIGI BARZINI - GIUSEPPE CAPUTI - GHERARDO CASINI ADOLFO COTRONEI - ANNA DIOTALLEVI - G. FILIPPUCCI GIUSTINIANI - SANDRO GOZZADINI GIULIO MARCHETTI FERRANTE MARIO MISSIROLI - NINO SANMARTANO - I. SCELBI - SPECTATOR FRANCESCO SPINEDI - AMEDEO TOSTI - GIULIO VENTURI.

Le riproduzioni a colori di questo fascicolo sono tolte da una collezione del Simplicissimus del 1918 e costituiscono una meravigliosa anticipazione degli avvenimenti odierni.

AB3ONAMENTI: Italia, Impero, Albania, e presso gli ulfici postali a mezzo del «Servizio. Inlernazionale Scambio Giornali» in Francia, Germania, Belgio, Svizzera, Ungheria, Slovacchia, Romania, Olanda, Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Anno L. 210 - Semestre L. NNO - Trimestre L, 58 - Aliri Paesi: Anno L. 310 - Semesire L. 160 - Trime. stre L. 85. - C/C Postale N.3,16.000. Gli abbonamenti si ricevono presso la S. A. ALDO GARZANTI EDITORE, MILANO - Via Palermo 10 - Galleria Vittorio Emanuele 66-68, | presso le sue Agenzie in tulti | capoluoghi | di provincia e presso i principali librai. Per i cambi di indirizzo inviare una foscetta e una lira. Gli abbonamenti decorrono dal primo d'ogni mese. - Per tutti gli articoli [otografie e disegni pubblicati è riservata la proprietà artistica e leeraria, secondo le leggi @ i trattati internazionali. - Stampata in Italia.

ALDO GARZANTI - EDITORE MILANO, VIA PALERMO 10 Direzione, Redazione, Amministrazione

e Pubblicità:

Te-

lefoni: 17.754 - 17.755 -16.851

V'ILLUSTRAZIONE

TTALTANA

IL

Teheran. L'« Agenzia Pars» — in seguito alle notizie messe in circolazione da sobillatori anglosassoni circa pressioni eser= gitate dal Governo inglese su quello iraniano per ottenere la espulsione dei sudditi germanici trovano nell'Iran — è autorizzata a dichiarare che esse chesono.si destituite di qualsiasi fondamento. Il Governo dell'Iran — termina l'Agenzia trolla accuratamente l'attività di tutti, indistintamente, gli— conNieri che si trovano nel Paese e desidera mantenere la sti più stretta neutralità.

Lima. Le ostilità tra Perù e l'Equador sono cessate. Un comunicato diramato dal il Governo peruviano informa prima di accettare la proposta di armistizio, rivoltagli il 25che luglio dal Ministero degli esteri dell'Argentin a il Perù aveva chiesto Baranzia per i peruviani residenti a Quatzre, garanzie che suno state date solo il 31 luglio. ll comunicato peruviano dà inoltre notizia di vittoriose azioni realizzate negli ultimi tre i quali furono occu= pati circa 1000 chilometri giorni, durante di terreno, comprendente località di Arenillas, Santa quadrati e Machala ed informa che lale marina ha occupato le isole Rosa Matapalo e Payana e che reparti di paracadutisti si sono impossessati di Puerto Bolivar, ? AGOSTO - Roma. In alle ultime definitive conferme ed informazioni provenientibase dall'Ammiragli ato inglese e da fonti nazionali ed estere controllate, sì è in grado di stabilire esattamente, e senza tema di alcuna smentita, il bilancio delle nostre azioni aeree contro la Flotta ed il convoglio inglese nelle giornate del 23, 24 e 25 lugli« numero sei da 10.000 e 15.000 tonnellate, fraPiroscafi cui una affondati: petroliera. Unità da guerra affondate: CC. TT. « Fearles» colpito da un aerosilurante, come da comunicazione ato inglese, €@ successivamente affondato a colpi dell'Ammiragli di cannone dalle stesse Unità inglesi. Parte dell'equipaggio è stato raccolto da un incrociatore tipo « Birmingham »j CC. TT. « H. 67» Unità da guerra danneggiate: Nave da battaglia « Nelson », tonn. 33.500, colpita da bombe nel complesso delle artiglierie poppiere; Nave portaerei «Ark Royal», tonn. 22 mila, capacita. 60 aerei, coipita da bombe che hanno prodotto danni al ponte di volo e distrutto otto aerei; incrociatore « Manchester », tonn. 9300, colpito da siluro nei settori poppieri, lamiere scafo danneggiate e schiodate, due eliche di tribordo ‘variate, colpito da bombe scoppiate sul ponte con danni alla torretta di comando ed ai cannoni di prua. Ha scaricato 56 morti, 12 feriti ed inoltre 150 fanti, raccolti da un piroscafo affondato; incrociatore tipo « Birmingham », tonn. 9000, avarie di vario genere non esattamente precisate, morti e feriti a bordo; CC. TT. «H. 69», colpito da bombe, presenta gravi danni alle macchine ed alle caldaie. Da queste due ultime unità navali sono stati sbarcati complessivamente 200 morti e numerosi feriti. Velivoli inglesi abbattuti dai nostri aerei nel corso delle operazioni del 23, 24 e 25 luglio: N. 19, più 8 distrutti sul ponte della «Ark Royal». Totale N. 27. Velivoli nazionali perduti: N. 9. Velivoli nazionali impiegati nelle varie specialità (bombardamento, siluranti, picchiatelli, ricognizioni e caccia): N. 416,

Berlino. Il Comando Supremo delle Forze Armate tedesche comunica: « Nella lotta contro la Gran Bretagna l'arma aerea germanica ha affondato nella scorsa notte davanti alle coste orientali scozzesi, due navi mercantili tra cui una nave-cisterna per complessive 16.000 tonnellate ed hanno danneggiato una nave da carico e un battello vedetta. Altri efficaci attacchi aerei sono stati condotti contro attrezzature portuali sulle coste orientali della Scozia e dell'Inghilterra sud-occidentale e contro un aerodromo britannico, Apparecchi tedeschi che svolgevano ricognizioni armate diurne, hanno gravemente colpito ad est delle isole Faroer, un grosso bastinento mercantile ed hanno centrato bombe in pieno su baraccamenti presso Holy Island. Un battello vedetta ha abbattuto un aereo britannico da combattimento. Il nemico non ha sorvolato il territorio del Reich né di giorno né di notte».

NELLE PROSSIME SETTIMANE, PER UNIFORMARSI ALLE SUPERIORI DIRETTIVE, « L’ILLUSTRAZIONE ITALIANA » RIDURRÀ IL NUMERO DELLE SUE PAGINE.

LA

AHOVY

MARCA

PREFERITAB


‘05

Ca

& 4, Ue NitoRE DS", n°gh HE ssa paos*

fon

ob4)

Ga Rn NITORE po? Duca D



Non preoccupalevi per i Capelli grigi n

L'ACQUA

R

DI coLONIA

TASAMI

COLONIA

RIDONA LORO IN BREVE IL COLORE PRIMIT!VO

SI TROVA IN VENDITA PRESSO LE M DIUMERIE AL PREZZO DI L 17,50 IL FLACONE Oh... VSRA SPEDITA FRANCO. DIETRO VAGLIA POSTALE INDIRIZZATO ALUA PANMACIA H. ROBERTS 4 C. DELL'ANONIMA ITALIANA L MANETTI - H. ROBERTS & C rinenze

NOTI

PIE

NEL MONDO DIPLOMATICO * L'ex ambasciatore d'Italia a Mosea, Ecc, Augusto Rosso, insteme coi funzionari dell'Ambasciata e dei Consolati italiani presso l'Unione Sovietica, è giunto a Roma ricevuto dal Capo di Gabinetto del Ministero degli Esteri e da altri alti funzionari del, Ministero stesso. I diplomatici italiani, intervistati dall'e Agenzia Stefani», hanno fatto importanti dichiarazioni, sulla scorta delle quali è possibile stabilire inconfutabilmente come l'Unione Sovietica abbia deliberatamente preparata, specialmente in questi ultimi tre anni, sia politicamente che militarmente, la guerra contro la Germania € quindi contro tutta l'Europa. La fulminea azione dell'Asse nei Balcani ha nociuto ai piani di Stalin, il quale si è visto sfuggire l'occasione di una eventuale espansione della Russia verso quel settore europeo e verso gli Stretti. Quindi egli rivolse tutta la sua attenzione alla preparazione sul fronte 0rientale (occidentale per la Russia) colla segreta intenzione di scatenare le sue forze contro la Germania, la quale lo ha prevenuto sferrando vittoriosamente la sua offensiva contro la Russia.

* Nel mondo politico e diplomatico sono argomento di svariati commenti atoil su«caso un e », imperni Belmont documento fornito dagli falso agenti della Casa Bianca al Governo boliviano, Der iînil noto quale si è creatoBolivia e la cidente tra lala sottrazi one di a, e Germanipacchi postali contrasalcuni «pacchi per corriere segnati diplomatico »che erano sta! no dalla spediti per aeropla di Lima alLegazione tedesca Reich di l'Ambasciata del Ciò ha provo-” Buenos Aires. incidente tedescoi cato unno che, negli ambient argenti berlinesi, si fa rientrare ne

E

INDISCREZIONI

quadro dell'azione di Roosevelt nell'America Latina. * Si ha da Nankino che ll R. Amba-

sciatore d'Italia, marchese Taliani Demarchio, ha avuto colloqui con diversi membri del Governo della Nuova Cina e ha quindi fatto visita all'Amba-

BANCO D' ROMA BANCA DI INTO SOCIETÀ ANONIMA

SEDE SOCIALE ANNO

__4É NAZIONALE

sciatore giapponese. Successivamente il marchese Tallani si è recato dal Comandante Superiore delle forze giapponesi in Cina, generale Hata, col quale si è intrattenuto in lungo cordiale colloquio. Quindi, accompagnato da ufficiali del suo Stato Maggiore, il generale Hata ha restituito la v sita al rappresentante dell talia fascista nella sede della R. Ambasciata. Membri del Governo hanno quindi offerta una colazione all'Ambasciatore d'Italia dopo la quale egli coi suoi collaboratori, è stato ospite del Presidente WangChing-Wel.

* Il barone Federico Villani, Ministro d'Ungheria presso il Quirinale, è stato ricevuto in visita di congedo dalla Maestà del Re Imperatore e dal Duce, essendo stato collocato a riposo per raggiunti limiti di età. Il barone Villani è tra i diplomatici che si sono creati nel nostro Paese molta simpatia € popolarità. Magiaro, discendente però da antica famiglia umbra, riflette nel suo spirito icaratteri tipici della gente ungherese armonizzati con quelli della più schietta italianità. Entrato dopo la guerra mondiale nel Ministero degli Esteri ungherese in qualità di consigliere, si specializzò nello studio delle quistioni italiane e dell'Europa centrale. Promesso Ministro Plenipotenziario nel 1923, rappresentò l'Ungheria prima a Praga, successivamente a Bucarest e a Parigi. Nel marzo 1934 presentò le sue credenziali alla Maestà del Re d'Italia e, da allora, prese parte attiva ‘a tutti gli eventi che, in questo periodo storico, hanno interessato l’Italia @ l'Ungheria. Chiusa con soddisfazione la sua carriera di: plomatica, non lascerà l'Ita lia avendo stabilito di stabi lirsi a Firenze. La stampa romana ha rivolto calorose parole di saluto all'illustre diplomatico.

CAPITALE E RISERVA LIT. 358.000.000

E DIREZIONE

CENTRALE

DI FONDAZIONE

170 FILIALI IN ITALIA, In LIBIA E NEI POSSEDIMENTI DELL'EGEO

IN ROMA

1880

18 FILIALI E 3 UFFICI DI RAPPRESENTANZA ALL'ESTERO 16 FILIALI NELL'IMPERO

CORRISPONDENTI IN TUTTO IL MONDO

OGNI OPERAZIONE DI BANCA

* Si ha da Berna che il Capo del Dipartimento politico e federale svizzero e il Ministro d'Italia hanno prox

L'ILLUSTRAZIONE

ITALIANA


NATURALI GUARISCONO: nni

ceduto alla firma di due convenzioni concernenti l'una una maggiore precisazione della linea di demarcazione del confine da Cima Garibaldi al Monte Dolen, l'altra la reBolamentazione della sorveglianza e della manufenzione > dei cippi lungo tutto il confine tra la Svizzera e l'Italia. * Si è riunita a Roma! la Commissio-

ne

mista

per

gli

scambi commerciali italo-romeni per esaminare alcuni problemi relativi all'an-

damento degli scambi fra i due nelle attuali

Paesi circo-

stanze. Il protocollo di chiusura dei lavori è stato firmato dall’Ambasciatore Senatore Giannini, presidente della Dele-

gazione.

ifaliana,

©

dal signor Demetrescu,. presidente della Delegazione romena.

* Si ha da Londra che è morto colà a 82 anni lord Rennell Rodd, che aveva cominciato la sua car riera diplomatica a Berlino ed era stato ambasciatore di Gran Bretagna a Roma dove rimase dal 1908 al 1919.

* ‘Nella udienza generale del mercoledi il Papa ha ricevuto nélla Aula delle Benedizioni cir duemila persone fra cui erg qualche centinaio di sposi novelli e di. militari, coixquali Pio XII ha voluto intrattener dopo ‘la udienza generale: Pio XII ha pronunciato un discorso sul tema dell’amore dei coniugi e della santità della famiglia: amore e santità che sono la forza e la base delle nazioni e dei popoli « L'amore che oggi vi unisce, ha detto il Papa rivolto agli sposi, e sul quale Dio ha voluto mettere il sigillo del suo Sacramento, durerà nella misura in cui rimarrà cristiano e lungi dall’indebolirsi e dal dissolversi, diverrà più intimo e più forte a mano a mano che avanzerete nella vita ». * Venerdì mattina primo agosto S. E. il generale dottor Daniele Papp, nuovo Ministro di Romania presso la Santa Sede, ha presentato le credenziali a Pio XII La cerimonia sì è svolta con le consuete modalità e l'incontro è avvenuto, come sempre, nella Sala del Trono, Ad un devoto indirizzo ITALIANA)

REU

rivoltogli dal nuovo Ministro — che è una delle personalità cattoliche più in

vista della Nazione, il Papa ha risposto con un discorso in francese nel quale

ha sottolineato il fatto che, in momenti di tragici eventi come l’attuale, non sia senza significato che i rappresentanti di nazioni sì facciano presenti là dove

è concessa ai figli la massima libertà nella ripetuta invocazione di una pace che affratelli gli uomini tutti. Dopo il discorso il Ministro è passato nella Biblioteca privata del Papa. Ha quindi fatto visita al card. Maglione che in mat tinata l'ha restituita. Prima di lasciare il Vaticano, il gen. Papp, si è recato in San Pietro a fare omaggio alla Tomba dell'A postolo. * Monsignor GuStavo Testa, Delegato Apostolico, ha visitato ancora una volta i nostri prigionieri in Egitto e Palestina e anche gli internati laici e religiosi e ha potuto comunicare alla Segreteria di Stato delle loro buone condizioni e della loro consolazione nel sentirsi legati alla madre Patria attraverso lé premurose sollecitudini della Santa Sede. Anche Mons. Panico dall’Australia e Mons. Castellani Delegato aDostolico dell’Africa Orientale danno buone notizie dei prigionieri e internati. * Padre Carlo Baldini parroco di Santa Maria in Campitelli è stato nominato vescovo della Diocesì di Chiusi e Pienza. Padre Baldini, nato ad Aiola (Apuania), ha appena quaranta anni essendo nato nel 1901. E laureato in Teologia € Diritto e dal 1933 è procuratore del suo Ordine dei Religiosi della Madre di Dio.

NOTIZIARIO VATICANO

L'ILLUSTRAZIONE

si

* Con l’abbattimento dell'ultimo stecconato che copriva il grande palazzo sorto sul limite di Piazza del Risorgimento, via di Porta Angelica — la angusta, un tempo, via Papale che fiancheggia lo. Stato della Città del Vaticano per tutto il suo percorso, ha assunto il suo aspetto vasto e solenne che attende solo. il perfezionamento della livellatura del suolo. Sono terminati così i tre grandi Palazzi che la Santa Sede ha fatto costruire di fronte al suo confine dove un tempo erano sordide casette di memoria poco buona tra cui quella ‘che ospitava la «Giordano Bruno ». Sull'angolo dell'ultimo grande Palazzo che guarda Piazza del Risorgimento, — destinato alle famiglie di imDiegati ‘vaticani — e precisamente dove era la chiesa di S, Maria delle Grazie, è stato. costruito un grande tabernacolo di marmi policromi nel quale, a ricordo —


PER

ni 2icci PER

PREFERIRE I PRODOTTI DI BELLEZZA

1) | prodotti di bellezza rappresentano

Bicidi Selecta la realizzazione

della nuova

dottrina

dell'Eu-

dermia, punto d'arrivo della dermatologia: il benessere fisio-

ji

|

logico della pelle. 2) | prodotti di bellezza Bicidi Selecta sono

dunque

prodotti

autenticamente

i scientifici

fabbricati

li

per

inspirazione e sotto il controllo di illustri fisiologi della pelle.

:

3) | prodotti di bellezza

Bicidi Selecta

non contengono nessun olio o grasso minerale. Vengono quindi completamente assorbiti dalla pelle con suo grande giovamento.

4) | prodotti di bellezza |

È

Bicidi Selecta

contengono autentiche ‘ormoni e vitamine.

dosi

biologicamente

controllate

di

5) | prodotti di bellezza Bicidi Selecta || rispondono ognuno a ben definite necessità fisiologiche della pelle. | 6) | prodotti di bellezza Bicidi Selecta offrono

una

gamma

estesissima

di tinte:

nelle ciprie,

nei

ros

setti per labbra e guance, nelle ombre per gli occhi, negli smalti per le unghie. 7) | prodotti di bellezza Bicidi Selecta vengono

accuratamente

applicati in tre modernissimi Saloni

a Roma, Milano e Napoli. Saloni serviti da personale specia lizzalo e frequentati dalla più eletta clientela italiana

8) | prodotti di bellezza Bicidi Selecta sono di [acile uso ed hanno un prezzo assai modico in relazione alla loro alta qualità. 9) | prodotti di bellezza Bicidi Selecta sono inequivocabilmente italiani al 100%, nella concezione, nella realizzazione, nelle materie prime, nei capitali, nei dirigenti, nelle maestranze,

10) | prodotti di bellezza

nella presentazione.

Bicidi Selecta realizzando l'originale dottrina dell'Eudermia, si sono posti decisamente all'avanguardia della

cosmesi mondiale.

'

pr E Ne

RO Tare ie osa an


LA CAMICIA FUORI CLASSE vini mertona r1 sequon Î

AGENTI

PERFETTA COME UNA CAMICIA FATTA SU MISURA

Ancona Bari Bologna Bolzano Brescia Cremona Ferrara Firenze Firenze Fiume Forlì Genova La Spezia Livorno Milano Modena

appunto della antica chiesa, sarà collocata_ una immagine della Madonna delle Grazie ora trasportata nella nuova parrocchia della popolarissima via Emo, alle Fornaci ORGANIZZAZIONI GIOVANILI * Dopo la visita del Segretario del Partito, il Campo allievi cadetti che si svolge a Roma a Macchia Madama, ha avuto Duce. l'alto onore di essere visitato dal Questo Campo, iniziatosi ai primi di luglio, è frequentato da circa duemila giovani: capisquadra e cadetti degli aVanguardisti che diventeranno cadetti e primi cadetti, rispettivamente, e caDisquadra dei giovani fascisti che assumeranno il grado di aiutanti, Tutti studenti di scuole medie, essi sono comandati da allievi dell’Accademia della G.LL. e da ufficiali dell'Accademia stessa. La loro attività si esplis ca attraverso lezioni teoriche e pratiche di educazione fisica, di addestramento alle armi e al comando, di cultura faScista, di igiene e di anatomia. Il Duce è stato ricevuto all'ingresso del Campo dal Segretario del. Partito, Comandante Generale della G.L.L. coi vice Comandanti Generali, dai Ministri Bottai e Pavolini e da altri Gerarchi Dall'alto del podio il Duce ha potuto ammirare il magnifico quadro dei duemila giovani schierati a semicerchio, riBidi nel presentat'arm.. Dopo aver ascoltato gli inni cantati in perfetta fusione di voci dagli allievi, il Duce ha lasciato il Campo fatto segno ad una ardente dimostrazione di fede e d'entusiasmo. Da Macchia Madama il Duce è passato al Collegio Littorio alla Camilluccia, dove ha passato in rassegna le parte: cipanti ai Corsi dell’organizzazione femminile e le partecipanti ai Corsi nazionali informativi di educazione fisica che sono accantonate in varie scuole dell'Urbe. Infine jl Duce ha ultimato le sue visite ai Corsi della G.I.L. recandosi al Foro Mussolini dove ha assistito allo sfilamento dei partecipanti al Campo di Macchia, Madama e dove ha esaminato l’attuale stato dei lavori per l'amDliamento del Foro, e all’accantonamento della Scuola « Guido Alessi » che ospita: 200 giovani diplomate allieve capocenturia. A visita conclusa il. Duce ha espresso il suo alto compiacimento al Segretario del Partito ed ai dirigenti per la per fetta efficienza organizzativa dei Corsi della G.I.L.

ILLUSTRAZIONE

ITALIANA

XVI

CONCESSIONARI

Ditta Principe Ditta Somma E. Boni Bredo Bruno L. Caprettini A. Farina A. Brighenti G. Magnelli A. Ugolini & F. F. Foti C. Bubani C. Varese Barattini & Paviot A. Corsi Innovazione U. Dallari

Napoli Novara Padova Palermo Parma Ravenna Roma Torino Treviso Trieste Venezia Venezia Verona Zara Tirana

M. Balbi Quaglia & Pellegrini V. Bonaldi M., Dell'Oglio G. Brigenti C. Bubani A. Giacinti G. Ruffatti L. Miozzi Ditta Principe A. Buttaro G. Gasparini G. Case L. Festini Ibrahm Begeja

* Il Segretario del Partito ha presentato al Duce una relazione che documenta il contributo di sangue e di eroi. smo dato dagli Universitari fascisti nel primo anno di guerra. Sulla base delle sole comunicazioni ufficiali, risulta che al 1° luglio gli Universitari caduti su tutti i fronti assommano a 599, î feriti a 6Il e ì decorati al valore 390, Il Segretario del Partito ha ‘insierfie presentato al Duce il prospetto dei caduti, dei feriti e dei decorati Universitari, distinto per provincia, e dal quale risulta che alla lotta vittoriosa della Patria in armi, la gioventù di tutti gli Atenei e di tutte le regioni d'Italia ha contribuito con eguale dedizione. MUSICA * Lo stato di guerra non ha portato disorientamento e arresti nella vita musicale e teatrale italiana. Dobbiamo anzi constatare con vivo compiacimento come il Ministero della Cultura Popolare, su precise direttive del Duce, ha voluto dare, in questa seconda estate di guerra, un particolare impulso agli spettacoli lirici, destinandoli prevalentemente alle Forze Armate e alle classi dei lavoratori. Due Carri di Tespi Lirici dell'O.N.D. hanno iniziato la loto attività: il primo il 16 luglio a Torino, con tre opere in repertorio — Rigoletto di Verdi, Madama Butterfiy di Puccini € Don Pasquale di Donizetti — e destinato a percorrere il Piemonte e la Liguria; e il secondo, il' 19 luglio a Catania, per la Sicilia e la Calabria, con le opere La Traviata di Verdi, La Bohéme di Puccini, Cavalleria rusticana di Mascagni e Pagliacci di Leoncavallo. Frattanto Carro di Tespi Lirico è in unvia terzo di costituzione per un giro di rappresentazioni della Traviata Verdi e della Turandot di€ Rigoletto Puccini indi Dalmazia, Montenegro Albania. Darà sue recite a Sussak,e Korlovak, Zara, le Sebenico, Traù, Spa: lato, Ragusa, Cattaro, Cettighe, Scutari, Tirana, Durazzo, El Bassan, Gianina e Valona.

MORLACCO ZARA

* Accanto all'attivi all'aperto dei Carri di Tespi è da tàsegnalars i quella assai vasta di stagioni estive al chiusoin Una trentina di città italiane. In agostoFet*embre sono in corso, o annuncia te, le seguenti stagioni. Al Teatro Rossini Pesaro una stagione di particolare importanza con le seguenti opere: La gazza ladra di Rossini, che in'mero di anni non si rappreseda gran in Italia, nella nuova riduzione nta più del mae:


WITITIT)

DI)

li

buto all’auta

chimica e all’rcefhifia°.

Za.

D

/

belli

tria

in

OL

armi.

i,

I

|

ri

I

I

o

4

I

Un) pr)

)

i

i

7, Ul

I

iui

Yi

: L

MONTECATINI gs: A I Ira MIgY, E

TAFG

BRDESTRCA

MINERARIAMILA"=" NOPNDUS

TRYA

SSA


L'ILLUSTRAZIONE Direttore ENRICO

CAVACCHIOLI

ITALIANA

di un nuovo di Pisa, mentre procedeva al delcollaudo La mattina del 7 agosto, nel clelo Bruno Duce. La Iuttuosa Mussolini, terzogenito riconosceva Apparecchio è morto ilcapitano nell'eroico che il cuore del popolo italiano esponente Ablizia colpisce crudelmente giovinezza della rappresentativo più il no itere Uagicamente scomparso motto paterno: « Vivere pericolosa23 anni, e ispirandosisua albreve e cea Nom aveva chee saputo di avveniurose Imprese vita la intessere Voluto aveva al fratello dasoiie» volontario, accanto osi ‘liciassettenne partecipò la meconquistand e valore, ‘dando alte prove did’argento gli fu conferita durante Seconda medaglia memoria nella E ardimento. particolare per i distinse squadriglia la guerra di Spagna da lui compiuto conal lavalore aerodi tutti il leggendari daglia d’argento dei «Sorci Verdi

Anno LXVIII . N. 10 AGOSTO

32

1941-XIX

nautico. Ed ecco nel gennaio del 1938 la trasvolata Italiafece promotore della costituzione dele linee atlantiche ‘liane di CN ente E direzione, Laguerra attuale Jo vide compiere durante la nattagiia sul tronto. occie

dentale Importanti € rischiose azioni sulMediterraneoesu Malta: trasferitosi Sullo

scene pe ani prese a gi tempo la sua attività e la sua perizia si erano particolarmente applicati nn rimentazione di nuovi apparecchi, e in questo compito ai somma nell'adempimento di questo rischioso dovere Bruno Mussolini è caduti

ronEaDALa

(TETI

battente al servizio della Patria. Era nato a Milano il 22 aprile 1918 © lascia la moght e ‘una bambina. Il popolo itallano con profonda commozione si stringe attorno nisuo Duce che tenacemente lo guida alla vittoria © gli grida Il suo amore e Ia suafede.


Bruno Mussolini riceve dal Duce, sul campo di Centocelle, il brevetto di pilota. - Sotto, Bruno Mussoosto di pilotaggio; di fianco, la consegna, nell'aprile del 1939, della medaglia al valor militare.

I Duce premia Bruno Mussolini nel XV anniversario della fondazione dell’Arma Aeronautica. Sotto, Bruno Mussolini dopo il primato di velocità conquistato nella corsa Istres - Damasco - Parigi.


USTRAZION up

(WR

- N32 Anno LXVII 10 AGOSTO 194bXIX

Direttore ENRICO CAVAGCHIOLI

#

PLEBISCITO. ANTIBOLSGEVICO

-

i

APPELIUS

MARIO

contro i lavoratori

Il bolscevismo del mondo.

G.

C.

La

parodia

BARAVELLI della

scienza.

BARZINI LUIGI Gli ergastolani affamati.

(ER CAPUTI GIUSEPPE L’U.R.S.S. potenza navale senza è marinai.

GHERARDO Roma

ADOLFO Il

COTRONEI del

crepuscolo

ANNA La'

CASINI

o Mosca. massacratore.

DIOTALLEVI

fame.

.

G. FIL. GIUSTINIANI La diplomazia antieuropea

|

dei

Sovieti.

SANDRO

GOZZADINI

Gli schiavi bianchi sovietica.

nella

G. MARCH. FERRANTE

Il Vaticano e la guerra la Russia sovietica.

MARIO

Russia

contro i

|

.MISSIROLI

4

Poesia e Ghepeù.

i

SAMMARTANO NINO La nostra vecchia bandiera. I: 1. ‘GLEbsabobg I1 rullo del tamburo velato.

SPECTATOR I senza

Dio.

FRANCESCO L'economia

ai

i |

si Hd

SPINEDI bolscevica.

; TOSTI AMEDEO L'organismo militàre sovietico. 19) "| GIULIO VENTURI La tragedia dell’operaio russo nella | testimonianza di un laburista.


go

ES {1%|

pa

(©) Au “

|) (e) A E De (©)

=

x

2°] “ pa cel

n pa

dl



mes

_____@

n

#1, sna

aa i

Mi:

il 16 febbraio assistette, fra lo sgomento e il ter-

rore di una borghesia infiacchita e trepidante, ad una sfilata di ventimila bolscevichi i quali, dopo avere inneggiato a Lenin dall'alto dei torrioni del Castello, dis-

sero che la rivoluzione bolscevica era imminente. Allora io uscii

all'indomani con un articolo che fece una cérta impressione anche ad alcuni amici. Era intitolato: « Contro ‘il ritorno della bestia trionfante ». Era un articolo in cui si diceva: noi siamo disposti a

convertire le piazze delle città d’Italia in tante trincee munite di

reticolati

per vincere

la nostra

battaglia,

per dare

l’ultima

bat-

taglia contro questo nemico interno. E la battaglia disfattista iniziatasi con quella parata continuò per tutta l'estate quando fu rimestata fino alla nausea quella inchiesta sul disastro di Caporetto che un ministro infame, infamabile, da infamarsi, aveva dato in pasto alla esasperazione ed ai giusti dolori di gran parte del popolo italiano ». Mussolini rievocava così, il 3 aprile del 1921 a Bologna, il più

clamoroso episodio dell’insurrezione bolscevica che aveva tentato

di sommergere l’Italia fra la fine del *18 e i primi del ‘19. La spetmilanese non era stata la prima dimostra-

tacolare provocazione

zione delle velleità

dei comunisti

italiani,

e non

doveva

essere

l'ultima; ma fu quella che determinò nella nascente Rivoluzione fascista l’obbiettivo immediato della lotta che durante quattro anni le Camicie Nere combatterono sanguinosamente e vinsero. «Lo sgomento e il terrore di una borghesia iùtiacchita e trepi-

dante » lasciavano

libero il varco

ai bolscevichi

i quali ritene-

doveva

alla fine concludersi

sui campi

di battaglia

dell'Europa.

Anche con le armi Mussolini affronta il bolscevismo quando que-

sto erede di trovare nella penisola iberica il punto di minore resistenza per l'invasione dell'Europa. La guerra di Spagna diviene la guerra del Fascismo e l'Europa vi dimostra quale sarà lo schie-

ramento mente

delle forze di domani.

unita

nell’Asse

con

La Germania,

l’Italia, scende

già indissolubil-

in campo

con

Franco

mentre le democrazie combattono a fianco dei rossi. Roma e Mosca catalizzano due mondi antitetici. Con Roma è la Germania che ha ritrovato nelle profondità della propria tradizione e della propria razza, le energie che ne hanno fatto una delle forze decisive della storia, con Roma è la Spagna che chiama la propria gioventù alle più alte speranze, con Ìoma sorio i paesi che più immediatamente avvertono l'orrore del pericolo bolscevico. Uon Mosca sono le democrazie. Qui bisogna distinguere la presenza di due processi concomitanti e soltanto apparentemente antitet: Le democrazie sono la più genuina espressione della plutocrazia, e ogni loro contatto col bolscevismo, preteso distruttore del capitalismo, sembrerebbe impossibile. Ma questo capitalismo europeo, ormai lungi dall'essere un sistema è un metodo. Dietro ad esso stanno il giudaismo internazionale, la massoneria, l’aftarismo; le forze negative che trovano nel bolscevismo un alleato prezioso contro quell’ordine fascista dal quale essi si sentono assai più direttamente minacciati. Questa convergenza ayvertì con precisa chiarezza il Duce quando a Milano il 1° novembre 1936, alfermava: « Nessuna meraviglia se noi oggi innalziamo

vano di poter estendere sul terreno italiano l’ondata disintegratrice dilagante dalla Russia attraverso la Germania e l'Ungheria. Ma il 23 marzo 1919, a poco più di un mese di distanza dalla manifestazione comunista milanese, Mussolini fondava in quella stessa Milano i Fasci di Combattimento, assegnando ad essi scopi

la bandiera dell'antibolscevismo. Ma questa è la nostra vecchia bandiera! Ma noi siamo nati sotto questo segno, ma noi abbiamo combattuto contro questo nemico, lo abbiamo vinto, attraverso î nostri sacrifici ed il nostro sangue. Poiché quello che si chiama — bolscevismo 0 comunismo non è oggi, ascoltatemi bene, non è oggi

perché ne

che un supercapitalismo di Stato portato alla sua più feroce espressione: non è quindi una negazione del sistema, ma una prosecuzione ed una sublimazione di questo sistema ».

e mète

che sorpassavano

presupponevano

la contingenza

del pericolo bolscevico

la distruzione

cui già si erano

impe-

gnati. La lotta fascista contro il bolscevismo fa parte ormai della

nostra epopea eroica, e sta alle origini della nostra Rivoluzione come un glorioso atto di nascita contrassegnato dal sacrifico volontario di migliaia di giovani vite offerte in olocausto ad un’as-

soluta fede. Oggi, nella prospettiva che il tempo fa chiara e definita, si vede

come, vinto e distrutto dall'azione squadrista il bolscevismo in Italia, Mussolini abbia trasferito su di un diverso terreno la lotta contro la minaccia bolscevica. Se il più evidente merito del Duce fu quello di avere dato per primo in Europa il segnale della riscossa antibolscevica, bisogna non perdere di vista tutta l’opera

costruttiva di Mussolini nella sua funzione

di vivente polemica

contro

dei supremi

l’esperimento

russo, e di affermazione

valori

della civiltà europea contro il barbarico tentativo distruttore di Mosca. Infatti che cosa voleva Mosca? Lenin diceva la dittatura del proletariato, e contornava questa assurda formula con la soppressione di ogni sentimento religioso, con l’abolizione dell'istituto familiare, con l'annullamento del diritto di proprietà, vale a dire con la distruzione di quei fondamentali principî che, elaborati

durante secoli di lenta e profonda sapienza umana,

costituivano

le basi della civiltà europea, e cioè del mondo. L’epicentro di que-

sto tremendo rivolgimento era la decretata fine dello spirito. Abolita la sostanza spirituale dell’uomo, quella per cui l'essere umano

si distacca dal bruto, e per cui agisce, vive, soffre, combatte e spesso muore; annullato lo spirito per sostituirvi la materia che incatena l’uomo ai suoi istinti, alle sue necessità più basse e caduche. Lenin, Trotzky, Stalin sono i tre successivi momenti dell'evoluzione politica del bolscevismo in Russia, di cui il primo rappresenta l’enunciatore, il secondo l'estremo teorico, e il terzo il politico ed ormai l’affossatore. Ma attraverso tutti e tre il bol

scevismo è stato ed è rimasto il massimo tentativo di distruzione della civiltà europea, che nato e applicato sul ‘paludoso e malfermo

la

terreno dell'anima russa, doveva

necessariamente

proporsi

conquista del mondo. v i . Mussolini, appunto dopo avere debellato il bolscevismo in Itacreatoe che lia, dimostrò la vitalità della civiltà che Roma aveva a Roma tornava come alla propria origine prima, onde riprengerardervi luce e vigore. Mussolini ristabilisce il principio dellale, SE chia, il principio della giustizia e della collaborazione fra Musso) ni afnella piena sovranità di uno Stato forte e ordinato, cieca E IRR dall ostacolato ferma e tenta di realizzare, priricipio dell'unità spirituale dell'Europa. Quedelle ta èl'democrazie, di cuiil per rapidi cenni basta qui annotare lo schema, a cal io Mi Mussolini, limi ha svolto dimostrando Fei alla SITI che durante un ventennio ES Govzie,di orze costrutluce dei fatti quale DIGI i ora scaturire dal ceppo di Ù ri-‘ momento certo destino storico doveva ad un Sn DI À i velare oggi i spiegabilissime splegaDl che fu contingenze Pri una realtà che talune,o Mosca: l’antitesi posta come politiche, aveva celato. Roma DEI, della nostra lotta. i una teorica enunciazione fino dai primi tempi

Fra democrazia né sulle posizioni

e bolscevismo ideologiche

non c’è soluzione

DI

di continuità

né su quelle del combattimento.

1

rossi spagnoli ricevono aiuti da Mosca, da Londra e da Parigi

perché le democrazie si riconoscano come le storiche, naturali pre- — del bolscevismo nel regno della bruta materia, e avvertono invece che la vittoria del Fascismo, e cioè l'instaurazione di una nuova giustizia sociale e politica sarebbe la tine di quella irresponsabilità che costituisce il loro regno. È «E la prima volta — serive il Duce — ma sarà anche l’ultima? in cui le Camicie Nere hanno affrontato in campo internazionale. le forze bolsceviche e quelle degli immortali principî; è il primo scontro fra le due rivoluzioni, fra quella del secolo scorso (anche il bolscevismo è un'involuzione reazionaria) e la nostra; non sappiamo se tale urto possa domani svilupparsi su scala europea e | messe

mondiale. Quello che sappiamo è che il Fascismo non teme un combattimento che deve decidere le sorti dei continenti ». ; Molti, in Europa e fuori, prima e dopo la guerra di Spagna, pensarono che il bolscevismo avesse rinunciato al proprio pro: î gramma mondiale per divenire una sorte di nazionalismo intento a ricostruire su nuovi schemi l’esistenza dell'antica kKussia. Ma se è vero che Stalin riassunse il programma imperialistico di Caterina e di Pietro il Grande, come dimostrò invadendo la Polonia, l'Estonia, la Lettonia, la Lituania e urtando contro l’eroica résistenza della Finlandia, è vero anche che mai egli ha rinunciato al tentativo di rivoluzione mondiale. L’ambigua politica. estera del bolscevismo che, fallite le trattative con gli anglo-francesi si — accordava con la Germania nazionalsocialista, doveva rivelare he dopo non lungo tempo i proprî disegni che si possono riassumere nel tentativo di neutralizzare la spinta germanica in attesa che l'estensione e le conseguenze del contiitto mondiale permettessero al bolscevismo di attizzare nell'incendio continentale le faville del disordine e della distruzione comunista. L’Asse non combatte soltanto contro l’U.R.S.S., ma contro il bolseevismo, contro Mosca ed i suoi naturali alleati. Non c'è affatto da meravigliarsi che Londra si sia alleata con Mosca e che Roosevelt tenti di trascinare l'America nel conflitto. Tutto il vecchio mondo della borsa e degli affari, del parlamentarismo e del giu daismo internazionale, non poteva avere, come s'è detto prima, un alleato più naturale del bolscevismo. La fine del bolscevismo segnerà fatalmente e senza remissione la fine di quel mondo che, nato con la Riforma, ha avuto la sua più durevole e triste espres: ; sione nelle democrazie e nell’autocrazia del capitalismo. Roma significa la creazione di un nuovo ordine nella civiltà europea, la riconquista dell’unità, l'impero della giustizia. Roma o Mosca: il mondo non può uscire da questo supremo di. lemma la cui soluzione segnerà l’avvenire del mondo nei secoli. | Ma ogni giorno che passa ci conferma che la vittoria è scritta nel libro del destino sulla pagina aperta sotto il segno della eternità dello spirito. ' GHERARDO CASINI u


IL BOLSCEVISMO CONTRO = I LAVORATORI DEL MONDO iù

| |

rosamente alla propria che sarebbe diventata più grande più libera ed alla umanità che sarebbe nazione diventata più prosperosa più equamente organissala. Versaglia fu una sghignazzata, una tragica e vile e sghignazzata del caitaliano sulla faccia dei popoli DO insanguinati e turlupinati. si registrò il tatto, altrettanto iOll semplice i t à : che i l terribile, che i combattentiA Versaglia furono = essi e lé syE@ Rivoluzione francese la quale era scaturitai dalle masse malcontente loro famiglie — dalla sistemazione del mondo, cioè dall'attoesclusi. finale ed aftree IN {amate contro i privilegi dell'aristocrazia e del clero, cioè contro menda guerra che avevano fatto. Al momento di concludere si fecero.dellaavanti I | feudalismo ormai definitivamente superato, sboccò paradossalmente,1 sodi Si 3ty gli ebrei, i plutocrati lingua inglese ed î grandi industriali metallurgia a fl la fantasmagoria napoleonica e la vittoria di Waterloo, nella formazioneeun fecero la «loro pace», dipigliando in giro tanto i popoli che gli eserciti. di uso Ruova aristocrazia senza blasone: la plutocrazia capitalistica. IL stasge Carunt mario della Rivoluzione francese non fu il popolo ma il capitalismo industriale il quale rapidamente Della profonda disillusione del mondo approfittò impose la sua potenza egemonica tanto alle PILATO RE dare carattere <gniversale alle moltitudini. È Indispensabile »alla rivoluzione Le scarpacce del Lenin ber Olianoff bene questo fenomeno ner tapine calpe. starono sprezzantemente tanto russa. tutto quanto è avvenuto nel mondo« infocare» le teorie democratizzantiprofessor dalla Rivoluzione di Kerensky che auti francese alla Bisoleslre le riformiste di Kautsy. Lenin costruì Fascista. I fatti storici diventano chiarissimi quando una dittatura personale di carattere sono semplificati. core: Le linee maestre sono le uniche che contano, Tutto il resto è facciata brale che aveva come epicentro il suo cervello, cioè il suo od modo architettura di concepire degorativa. In questo l'organizzazione caso il funzionamento dell'umanità. Per nascondere il carattere semplificazione stabilisce che fino dall'immegiato 1°: personalissimo di edquesta domani della Bastiglia glila ebrei dittatura — la dittatura di un anarchico intossicato da del mondo e gli inglesi sono i due eImato I° cento odii lidali ed associati che lentamente costruiscono — Lenin la travestì da dittatura del proletariato, Al suo fianco lauto (sulle macerie della Rivoluzione tezza ebraica, impersonata da Trotzky, solleticava francese e sui Risorgimenti nazionali europei che l'ambizione e la vanità del ne sono la. conseguenzav il Erande edifizio del capitalismo, professore Olianoff a dare alla rivoluzione un carattere aperte. Mente internazionale,e lo spingeva accorto ed ipocrita opportunismo.ora ricorrendo ad atti di brutale vioicsue 23) di quel carattere che era indispensabile avesse per po: tere servire agli interessicioèdella La presenza di Israele nella formazione del fenomeno e la sui razza ebraica. Che cosa Lenin intendesse per a Ilio tatura del proletariato »lo aveva darietà con Londra attestano che l’attuale combutta degli ebrei coi piutomsat( precisato quando aveva detto: cia i; Dittatura del proletariato è un'ascia taglienteBukharin Londra e di Washington è un fatto quanto mai natu per tagliare le leste ene dzari i i 21 1789. Ugualmente la presenza di Israele dà una spiegi noia».In altra occasione Bulkharin aveva ribadito questo concetto affeemauzi, i #l fatto apparentemente paradossale della combul cominciare dalle esecuzioni capitali, ‘è un mezzo di Scevismo giacché il comunismo è, come il capitalismo, un prodotto. uomo dell’epoca capitalista il bolscevismo sotitusie d'Israele. Tanto il capitalismo che il comunismo sono due espressioni. oluzionario attraverso il quale».Inunarealtà minoranza di care: dulce Spirito ebraico. Entrambi eneva il potere e sfruttava internazionali come internazionali sono gli cueei l'ignoranza, la credulità. rancori, le passioni delle moltitudini 1 comunismo nacque sono spirito dando una « giustificazione ebraico dal miraggio di un grande Sile mitica»ai mezzii drastici coi quali bivaccava finanziario e da un calcolonellodi assicurazione nel superstrato sociale contri del potere. per nulla gli ebrei sono gli specialisti Ceka »la quale è lo strumento che elimina con comunismo nella immensa ricchezza intralciano il tranquillo funzionamento dele If {| conoscevano staquale ta dittatura, La tortura adoperatachedalla enorme fonte di lueri secolari poteva essere la Russia. stero « Ceka» è il'mezzo poliziesso sol quale | minata, non valorizzata, la minoranza scopre indolente, i segreti fatalista, che ha bisogno di sapere abitata da un formicaio © di che || non ebrei, oe reti istono. di esseri umani che al pensiero ebraico appaiono sotto la ucstin ificare gli d'ogni genere controlla commessi dallatall Ge| ||4lettante diquindi Kam fu trovata la teoria del « terrore diorrori di lavoro e di consumatori di cose commerciabili. sonni massa». Durante il primo necisdio «CS | | gi elementi produttori aloe Periodo che i bolscevichi definiscono sacrilegamente economicamente Istradati dagli ebrei 1° piatcatiti if periodo. || Tondra avevano della Russia la sfruttabili. Soppresse in massa, con violenza di nemesi, tutte Îe personeeroicoche nu le Gela medesima visione. Allo sfruttamento capitalistica Il | anglo-ebraico della Russia si opponeva comuaate Penie Dore appartenenza sociale potevano essere sospettate di. essere però, con una sua matter ani a stico || stenza passiva, l'aristocrazia terriera russa, ventiescontrarie al ».Era uno sterminio per ragioni teoricheSCMatusne sistema statali è I | tradizionale ne: Tentve: concetto comunismo dello Czarismo. Inglesi ed ebrei organizzata tipicamente si trovarono. neld'ascaenti che si ritrova, identico. suite 2lteg } | cessità di abbattere statale € Torme, nella teoria questo di Roosevelt della ebraico Documenti ineppugaaliit « difesa estensiva per ragioni soon infatti la rivoluzione contro lo gliCzarismo, che di Lastsse Spaziale», ISpiratore del concetto leniniano fu organizzata dall'ambasciatore d'Inghilterra e è infatti l’ebreò | | Pietroburgo, Buchanan, e Czar ‘Proto Tautceione Sf concetto rooseveltiano i fondi furono forniti in parte dal Gesente Eri Salomone Roseman. Il Latzis ssioda ate | | tannico attraverso i «fondiche segreti» ainogicnzionale della Cekaè l'ebreo ed in parte da un consorzio ebraico di quando « Noi non ricerchiame desunta a; il | Nuova York il quale creò anzi una apposita appoggio. dei documenti è dice: Banca — la Shift Company una mentalità borghese. È | finanziare la rivoluzione poi SomputatoLa a ricerca gouni,ti che classe russa. sociale appartenga e .lo sopprimiamo Noi ©noco VI aefin dal primi Sr nane della giorni classe si delinearono alla quale risulta nella Rivoluzione russa due elementi: uno, appartenere ».Attraverso I| |} democratizzante alla francese, che faceva capo Tatie sie scevismo ottiene i due risultati simultanei a Kerenski: l'altro, più basati di sopprimereÎllaprincipio Il | e,più russo, che faceva capo al professore Olianoff, nolo a zisil bolmorire dl proletariato il quale, disarmato, detto Lenin. L'Inghilieata sa che la' stessa guaioo, I] | stuocs tutte le sue carte sul primo elemento. Israele, sempre Ue testa dei borghesi può falciare anche le teste di quei iaveegtatià che falcia la più accorto, giuoco | simultaneamente sui due quadri, il menscevico ed il bolscevico, mostrino sufficientemente docili. ln ce | | presso quest'ultimo da due uomini di punta, Trotzky ed Abramoviich.rappreccmuto La rivolta dei marinai ta n Miuali co || la loro scaltra intelligenza del bolscevismo che stannodi toGroi inni Ecorda intotnisti ebraica maneggiavano il cervello fostorascuaio indica ai dirigenti barbarico di Lenin. La differenza ‘OT Fiato russo e li ammonisce fra Kerensky contro e il Lenin pericolo stava di nel Jero. che iù eni 009 al collo del proleta| primo sognava una rivoluzione circoscritta alla Russia, biare di mano la ghigliottina. Fu quello un mouienità ignorando griVolta che farebbe camil grande e | | nomeno storico e sociale della guerra mondiale mentre ho fl quale nonostante il famoso « Nitcevo» russo Lenin. Il 7| cisamente sul fatto contingente di quella lunga e caninatico per il Cremlibasabdoni pie: Piedi i boati possibile È E fu îl momento ont dalle frontiere sanguinosa vagheggia: puggire sotto i suoi amd ì gli ebrei per d'un guerra, gasse farsi avanti colterremoto. vagheggia: loro « combinazi 5 ora guerra, 10» orien sero per ii | | mondo intero. La plutocrazia britannica poteva seguire accorlamentein Ditalite cd espedienti e per stabilire ombinazionismo i primi contatti»orientale, Kerensky ma non polava | tre il 10] sempre e Poniemo, cioè fra le due s copi fertile I i branchie dell'attività . Per i plutocrati britannici di Israele. | pe cevemo venne fuori la famosa N.EP. il caservire la loro opulenza ed essere + 0a quel basso. eebraico utili ai La «N.EP.» î è israele, più duttile, guarda al fatto soESS i| va economia » che aveva Seles porosa oi essere ‘quella: lo «nuoscenario ] ia for edi borghesi, ) poi fatto morire o. I «lords» inglesi non sono affascinati dal mi difame die tale aveva prima sgozzato milioni E lavoratori. Attravi I i ini lo di una moltitudine di « towaritch ». onmiatia, del 1921 tre milioni di È del Cremlino il issario del popolo o Lord del Sigillo Privato è are apertamente Nel

| ti

conta è non lavorare, avere in mano la neggiare l’oro altrui, sfruttare } e i proprii appetiti. In fondo il ìllordsudore in14 mangiatore sportivo che ha nelle vene sangue di pirata e di cacciatore di cinghiali. Il suo socio è invece Un ca | un raffinato che ha infiniti più desiderii d'ordine levitico sensorio, cerebrale sensuale ca succo | Non per un caso la teoria della «relatività» è ebraica.

4

Esisteva

infatti

della guerra mondiale (1914-1918) ed esisteva fatto sovrano che ilîn fenomeno quella guerra si era ingolfata fino alle radici una usava!il

| malcontenta

della sistemazione

politica, economica e sociale del mondo. Il pe|| riodo fra il 1900 ed îl 1914 è il periodo quale l'umanità, accortasi di essere sie. | fa giuocata dagli ebrei, dagli inglesi nele dai grandi industriali. sentive uni ey | subcosciente la nostalgia del 1789, pesare sul suo spirito della Bastiglia. Grandi voci fallaciesentiva ed ingannatrici si erano levateÎl tradimento sul mondo |

fra il 1914

ed il 1918

ad

agitare

quelle

sono « giustizia, || libertà, pace, sicurezza, progresso sociale».Le moltitudini cheneneonop St nel fango sanguinoso delle varie

| |

|| I

| |

formidabili

parole

Verdun e sulle tormentate sponde dei varii Piave, | con la speranza che alla fine del grande carnaio sarebbe sorto un mondo migliore per tutti. Le reboanti frasi che î varii Lloyd George, Wilson e Clemenceau ri. volgevano ai popoli esasperavano la coscienza politica delle masse. I combat-

enti in mezzo ai pidocchi delle trincee ed agli orrori dei brutali bombardamene ti di quarantotto ore consecutive erano sostenuti un po’ allucinati dall'idea di essere i protagonisti di un grande cambiamento ed sociale, attraverso Quale il mondo intero avrebbe cambiato fisionomia. Ogni combattente pensavall gone

medesimo tei

scadenza giunge propri

(1924) apre ]”

ti fra di

l'altro il bastone del comando, quale i sicarii ed i delatori h: nalità Stalin nel quale la crudeltà nata della simulazione e ad è il Barras della rivoluzione to nel falciare attra con la scusa che il detta « sinistra

diva la Rivoluzione, à ciò ne del campo! ima nowief, Pratakow, Rakowski, ne, una deportazione, ilazioni)

Ta brore,sconfitta ottre aisociale: vinti la loro favole di sola Prima ipoteca la cui

nta i

à

si contengand

in. La morte

di Lenin bolscevichi, solidali

tutemenda ODO Jerocemente uno contro ; i piùi impact afferma la sua persocre nsiente accoppia ad un'arte raffigiudeo che accorto. Stalin iù si istro. tradi COsIddetta « destra bolscevica » ‘a Rivoluzione, poi la cosid-

orientamento A», Radek, Kamenew, Zi«ktow, Evdomikow (una espulsio=

a sinistra tramietitura Trotdko. Pominere unico padroMulakow


SEDUZIONE:

in pratica nell’affamamento e nella morte di milioni di contadini e di operai russi, attraverso il comunismo il suo Lenin era un visionario fanatico che sfogava che lo aveva fatto vivere peren-

rancore personale contro la società capitalistica Londra od in modestissime stanze di affitto a Stalin nemente nelle galere della Siberia Lenin è ricorda Robespierre e Danton. aspetti ed in Svizzéra. Sotto certi a senza genialità militare che aspira l'arrivista della Rivoluzione, il Bonapartedi cimiteri e di rovine, pronto, per giunpieno diventare imperatore di un mondo qualsiasi bassezza a commettere qualsiasi delitto e ripartirsi Bere a questo trono sinistro, imperatori o in due del capitalismo e di anche ad accordarsi con gli di un ciabattino mangiatore pantadella Georgia, tre torte il mondo. Rozzo figlio ai nell’ebbrezza costante, Stalin, emerso gruelico, bevitore che si sente benecomunista attraverso la specialità rivoluzionaSti di comando della rivoluzione macervello, un le Banche, non rappresenta semplicemente ria del brigantaggio contro i treni e per ma intrinseca superiorità, salito al primo posto Earl satanico, sangue sul “na brama personale di dominio che si è fatta portare su galleggiando attraverso tutti gli illusi ed_j malUna propaganda mondiale diffusa ‘ ‘unaMosca fallace immagine del Molcomunismo, intenti del mondo ha dato allee genti realmente crecentinaia di intellettualoidi hanno sociale. contenti di lavoratori stranieri un esperimento drastico di Ja riforma lalmunismo costituisse era smenti” Giudici gelosamente mantenuta ha Russia nel quale paura di farsi Co che edIla‘isolamento che regime Un propaganda. intelligenza questa Tie

L'orso russo trova sempre successo nel mondo

italistico. (Disegno di Steinlen),

vedere dagli stranieri è un regime che ha vergogna di 1 uliati odelsuol mezzi dialva azione. attra In realtà Mosca aveva VergognaÈ degli uni.Si e; a era

una egusimente immen

TIVOLUZIONE: MOMAIAIE. toni TT

ORA

bolscevismo rappresenta il più grande fallimento politico del ia di ento storico del bolsc vismo sta nel fatto i Si sta a esistenza programmatica di un esemplare umano inferiore, di nad O primitivo ed automatico» il quale si preoccupa unicamente di sodd sterrati Upnto spirituale nessuna Vita Più materiali piccoli£ bisogni cuni. 0 ideale, un mondo di pecoresenza razionalizzate. che una@ senza Nazionefesta laRussia

Les Dop o)

nento

di

anim:

umani.

Ci

cei

il

gia

ll più grande attentato che sia stato commesso: conero lodata COVO

più grande oltraggio contro l'uomo che sia stato commesso da altri uomini ha l'epoca dello schiavismo in poi. Fenomeno storico che poteva avere una'iegioni d'essere, nonostante il molto sangue nel quale aveva sguazzato,seeH{ettivamerte esse rappresentato una forma di rivolta umana contro il tradimento fatto dal capitalismo inglese e dal giudaismo internazionale alla Rivoluzione francese, | bolscevismo ha marcato indolentemente il passo nel sangue du gi asi ed ha finito, attraverso Stalin, per diventare uno strumento di guerta e ticuni minazione del capitalismo. La storia non ha registrato in passato MOsdini ia li mento di così enormi proporzioni. L'orgoglioso bolscevismo del professor Sui

noff che voleva ridurre in briciole calcinate la società capitalistica © dhe pes dea rivare allo scopo ha ferocemente macellato milioni e milioni di uomini termina,


==

grottescamente, la sua metecrica esistenza, alleato e socio di quelli che dovevano essere gli implacabili suoi nemici dogmatici: i « lords» della « City » di Londra e i miliardari di « Wall Street ». Il comunismo dopo esser fallito sul piano economico, sul piano sociale e sul piano politico è fallito anche sinistramente sul piano ideologico, diventando una succursale armata della plutocrazia. Sul piano politico il Regime bolscevico dopo venticinque anni di esistenza è obbligato ancora ad adoperare la mannaia del boia e la pistola del Commissario politico per stare in piedi. Sul piano economico l'eliminazione della proprietà ed il concentramento nelle mani dello Stato di tutti gli strumenti della produzione non ha né ridotto i costi né raggiunto i grandi obbiettivi di quantità e di qualità che il bolscevismo si prefiggeva. Perché non si verificassero le spaventose carestie che caratterizzarono ì primi periodi dell'economia comunista il bolscevismo ha dovuto transigere col dogma comunista, autorizzare i contadini A vendere sul mercato libero un terzo del raccolto ed a vendere alle città a prezzi di capriccio i prodotti degli orti. In caso contrario il contadino rifiutava di lavorare e limitava il lavoro dei campi alle necessità familiari del proprio sostentamento. Sul piano sociale il bolscevismo ha creato una umanità bestiale che fa pensare al gregge. Partito col concetto engheliano di distruggere lo Stato, il bolscevismo ha creato il più terribile super-Stato della storia: un Statoboia, non solamente assoluto e dispotico ma addirittura teocratico che adora nel sarcofago di Lenin un idolo scheletrico e nel Capo del Cremlino il Sommo sacerdote incaricato del macabro culto obbligatorio. Sorto per creare un «tipo superiore di uomo lavoratore » il bolscevismo ha creato invece un cavallo da tiro e da soma. Sul piano ideologico e dogmatico Stalin alleato e socio di Churchill, di Roosevelt, del ricchissimo duca di Westminster padrone dell’intero suolo di Londra, di Rockfeller, di Vanderbilt, degli eredi Morgan, degli eredi Astor, di Giorgio di Windsor e di Guglielmina d'Olanda insulta tutti i lavoratori del mondo. Le famose riunioni di Kienthal e di Zimmerwald (1915-1916) e la fondazione a Mosca del Comintern (1919) che suonarono agli orecchi dei lavoratori del mondo come altrettanti squilli di una allucinante rivincita mondiale, sono finite tragicamente, grottescamente, nella fornitura di un grande esercito merce-

nario di lavoratori russi ai «lords » inglesi ed ai miliardari nordamericani. Non v'è nulla che uccida quanto il ridicolo. La storia degli uomini non ha mai registrato un fatto tanto ridicolo: quanto la fine politica e sociale del bolscevismo, come vivaio di soldati e magazzino di carri armati per i piani di dominazione capitalistica dei grandi signori anglo-giudaici del petrolio, del ferro, dell'oro, del cotone, del grano, del rame e del riso. ‘Resta il grande problema, rimasto ancora insoluto, del ‘1789. La vecchia bandiera inalberata dalla umanità del 1789 sulle barricate dell'Europa di allora sî trova in questo momento nel pugno vendicatore dell'Asse. I nemici dell'Asse sono i traditori del 1789. Perciò la bandiera dell'Asse è anticapitalistica, antiebraica, antibolscevica. Con la sua bandiera anticapitalistica l'Asse combatte il tradimento che la plutocrazia industriale di lingua inglese ha consumato contro il 1789. Con la sua bandiera antiebraica l'Asse denuncia i massimi responsabili di questo tradimento e colpisce l'elemento intelligente della plutocrazia di lingua inglese la quale senza gli ebrei sarebbe razzialmente troppo stupida per essere pericolosa. Con la sua bandiera antibolscevica l’Asse spazza dalla storia una delle più grandi mostruosità dell’efferatezza umana; libera il popolo russo dalla sua attuale satrapia, becera ed orientale che è cento volte peggiore dello zarismo; indica a tutti ilavoratori del mondo, incominciando dai russi, quanto stupidamente siano stati imbrogliati. Ecco il vero volto del bolscevismo! I lavoratori del mondo possono contemplarlo. In ottemperanza agli ordini sovrani di Israele, gli eserciti proletarii del Comintern si battono per difendere i pozzi di petrolio di Rockfeller, i diamanti della Corona di Windsor ed i sacchi d’oro dei Rothschild. E se non sì battono fino all'ultimo uomo ed all'ultima cartuccia, sono macellati alle spalle dai cannoni della III Internazionale comunista. Carlo Marx è diventato agente di reclutamento dei Morgan e dei duchi di Northumberland. Proletarii di tutto il mondo unitevi e morite per il Re d'Inghilterra e per il suo imperatore, il Primo Lord dell'Oro, Franklin Delano Roosevelt!

Pra

LA FAME IN RUSSIA: Non rinunciare alla speranza. Quello che non riuscirai a fare tu, Io farò lo. (Dis. di W. Schulo)

MARIO

APPELIUS


. D. Petersen: La guardia rossa.

AFFAMATI

GLI ERGASTOLANI a trenta milioni di S' calcola che il bolscevismo abbia fatto morire daVi venti sono degli studiosi scanRussi. Questa cifra è considerata conservativa.

le vittime del sodinavi che fanno ascendere a oltre quaranta milioni dell’U.R.S.S. perioVietismo. Le cifre sull'incremento della e popolazione che fanno ascendere a centotdicamente pubblicate dal Governo di Mosca, . Nessun regofalsificazioni volgari tanta milioni i sudditi di Stalin, sononé delle comupoteva esser fatto, nella Russiaall'epoca lore censimento è stato mai fatto, sorpassava i centotrenta milioni nista. La popolazione russa nondi popolo annunziati annualmente dal Cremlidello Zar. I fantastici aumenti per intimidire l'estero e no fanno parte di un programma di propaganda, prolificatore. E forse anche per per conferire al mondo l’idea di un inbenessere umane. vite rivoluzione della nascondere il costo morti, oltre ai massacrati in massa, di dalla In quella cifra di venti o trenta milioni , alle sterminate schiere divorate le alle moltitudini immense dei giustiziati voli turbe dei morti di fame e di tutte

di sangue guerra civile, sono incluse le innumere : il tito, il colera, la È peste. Sono fiumi : epidemie che la fame rimorchia di scorrere.

che non hanno mai cessato che tentarono di opporsi ufficiali dell'esercito zarista Le prime vittime furono gli

agli

ammutinamenti

delle

truppe

al fronte.

Lenin

ebbe

dall

i

nove decimi contadini, annunziando che la rivoluzione avrebbe dietetica dae al mugiki. Questi non avevano più! che da prenderne dopol averne O droni. L'ese rcito

in guerra

fu infiammato

paesi per impossessarsi dei campi.

dalla

frenesia

di tornare

subito

ai

sol

Si rovesciò armato sulle retrovie, ruppe odi

diga, travolse ogni ostacolo, non obbedendo più che ai suoi sovieti. Tata IGO dove diede mat forte alla rivoluzione, e defuendd el sparse elev nigi

chegeian o: ebruciando e mere del grape poi i dei GRADE di i È

cheggiando

La

nobiltà

terriera

fu

letteralmente

distrutta.

Intanto

nell

5

à

MEGIOLTO istamatico delle clasi dicigenti nob0l(racsisti0, pros industriali, economisti, falciati giorno per giorno dalle mitragliatrici di nai comuniste cinesi, formate da decine di migliaia di operai che erano stati im portati ‘dalla Cina durante la guerra per costruire la ferrovia di Murmansk. Fu quello il primo rigurgito sanguinario dell’Asia sulla Russia provocato dal bol vi mo. La Ceca, divenuta poi la Ghepeù, è stata poi sempre composta in i

Gioranza di asiatici. è biù tardi‘il Cremlino na! featto (detietoopoiaiio inn


CONTROMARCIA

DEL

BOLSCEVISMO:

Voleva avanzare

verso la Germania...

goliche e tureomanne il grosso delle truppe d'urto del suo esercito. La barbarie tartara fu insediata in armi di fronte all'Europa. Solo due milioni circa di Russi ivili riuscirono a salvarsi rifugiandosi all’estero. Quel che avvenne in Russia non fu soltanto un macello quasi totale di classi fu l'annientamento delle razze che, per essere di origine europea, e quindi di capacità superiori, avevano da secoli assunto il comando della Nazione. La fisionomia della Russia ne fu trasformata. Gli Slavi che popolarono la Russia, venuti dall’Oriente, non ‘comparvero nella storia che quando l’impero di Roma era caduto. Erano tribù nomadi che la civiltà un'altra emigrazione, fatta di guerrieri, di navigatori, di mercanti, provenienti dalla Scandinavia e dalla Germania, schiettamente europea e penetrata dalla civiltà latina, era arrivata sulla Russia stabilendovi signorie e empori, creando principati e regni e mercati, attivando scambi lungo i fiumi col Mar Nero, con il Mediterraneo, con il Baltico. Novgorod ha fatto parte della Lega Anseatica. Questa emigrazione occidentale aveva costituito gli strati superiori della società russa, l'elemento organizzativo e direttivo. Questa parte di stirpe europea, che formava la testa del corpo russo, è sparita. In maggioranza è morta assassinata, e il resto si è disperso. L'Asia ha preso il sopravvento. La lotta del bolscevismo contro l’antirivoluzione, lotta di persecuzione. atroce e Spietata, portò la devastazione 2 l'eccidio e il terrore in ogni angolo dell'Impero, fino nella più lontana Siberia. Gli antirivoluzi onari erano destinati a soccombere, dopo che Lloyd George, Primo Ministro britannico — che si era già rifiutato di salvare lo Zar — indusse gli Alleati © non fornire armi ai « Bianchi ». Non fu una guerra civile: fu una spaventosa caccia all'uomo che si allargò della Mongolia Per due anni, al disgelo, le acque della Lena, dello Yenissei, dell'Amur, hanno trasportato banchi di cadaveri. La vita nazionale fu paralizzata dal disordine, dal furore mi ‘idiale, dalla devastazione. Basta ricordare che oltre ventimila chilometri di ferrovie rimasero annientati. In molti luoghi i contadini ,asportavano le rotaie e bruciavano le traverse per essere sicuri vorate perché il Governo espropriava i raccolti. Per non farselo prendere, i coltivatori macellavano in massa il bestiame. Con il caos e la carestia venne la fame. Il Governo spogliò le campagne del poco grano che ancora avevano, mandandovi bande armate a fucilare chi tentava di opporsi. Bisognava nutrire a ogni costo le masse operaie, su cui era composto per tre quarti di paglia trita mista a sabbia. Nelle campagne non mangiavano più che radici d'erba e cortecce d’albero. La morte per fame spopolava paesi interi. Il mondo si commosse. Persino il

Tomana non ha mai raggiunto. Essi non hanno conosciuto che Bisanzio. Ma

dal Carpazi fino alle foreste selvagge della Tungusia e alle desolate pianuso

che nessuno andasse a portar via le terre, che del resto non venivano più la.

Si Appoggiava il regime. Ma vi era così poco grano che il pane delle. città

© apa promosse una organizzazione per sfamare i Russi. {omissione distributrice e formò comitati di soccorso L'America Manda una per raccogliere tordi e

inviare grano. La fame mieteva milioni di vite umane. Intere popolazion i senza pane emigravano verso le città sperando di trovarvi nutrimento. Cominciò uno spostamento immenso di umanità scheletrita, da regione a

Vavano più nemmeno le ossa. a Mosca un cuoco bolscevico fornito dal Governo a degli ingegneri Una sera dei quali ero ospite, ci rivelato ridendo il mistero della scomparsastranieri, di un membro della Commissioneha di soccorso fonericana. Fu in un villaggio sul basso Volga. formatore ci descriveva grassoccio e rubicondo, L'americano, che il nostro in percorreva ‘solo la strada del Villaggio per raggiungere l'automobile che lo aspettava fuori dell'abitato. Fu Preso al laccio, come un bue, da due uomini in agguato dietro la porta una casa. Svani, tirato dentro di colpo. si udì né un grido né un rumoredi Egli era andato là per sfamare i Russi, Non certo non immaginava di dover raggiungere questo caritatevole scopo in unama maniera così diretta e inusitata. Dei territori che erano in passato ricchi e floridi dovuti ripopolare anni dopo con immigrazioni coatte.divennero deserti. @ furono Con la fame, le epidemie hanno falciato milioni di superstiti. città Ia mortalità, specialmente nei bambini, è rimasta altissima. Alla fame Nelle generale succedette una fame regolata, amministrativa, divenuta strumento di Governo, che colpisce individui. cate gorie e popolazioni ritenute indesiderabili Basta che il Governo, padrone di tutti i beni, neghi a una persoria il diritto al lavoro, perché questa unico non riceva più viveri. Chi non lavare non Mangia. Migliaia di persone, senza condannate a morte e nemmeno processate, non sono più autorizzate essere a vivere. Tale procedimento automatico di soppressione si è esteso a popolazioni intere. Proprietario dei raccolti, ll Governo distribuisce i viveri in proporzione presunta fedeltà gl rec gime e della obbedienza ai suoi ordini. Il paese della o la classe colpevoli o po: Spetti di resistenza sono degranizzati. Si chiude loro il rubinetto della vita. Così sono scomparse nel Caucaso parecchie perstanitze cosacche. I giornali Ne davano în poche parole l'annuncio che le tali e tal altre stanitze “hanno cessato di esistere». Nel 1933 dicendomilioni di contadini ukraini, se. condo le cifre ufficiali sovietiche, o da trequattro a sei milioni secondo l’opi: none più diffusa, sono stati fatti morire di fame perché si opponevano alle collettivazioni. Intorno a questi «massacri bianchi», come vengono chiamati, sì stendono cordoni di truppe armate di mitragliatric i che non lasciano fuggire nessuno.

L'applicazione del comunismo integrale creò l'eguaglianza fra gli uomini porMentaneo al capitalismo. Diede la proprietà dei campi, che aveva PEomessa e mai concessa, riaprì ai contadini mercato. diede ai coltivatori questo ordine inaspettato: « Fatevi ricchi».il libero Fu la N.E.P. (Nuova Politica Economica) . Bisognava che i contadini lavorasser o. E per farli la= Xozare non c'era che permettere loro il compenso della fatica: cioè il guadagno. Cominciò con la N.E.P. a rinascere una prosperità. Masse di contadini abili e Nuova Politica Economica che come una tregua. Avrebbe poi fatto lavorare i contadini con la forza, organizzando immense coltivazion i collettive rette da Una disciplina feroce, munite di attrezzature moderne, Vigilate dalla Ghepeù. Sarebbe sorta una gigantesca pesante per creare le macchine che Avrebbero lavorato i campi. Tutteindustria le risorse minerarie della ‘Russia sarebbero Nazioni capitalistiche, sulla cui miseria Mosca avrebbe incoraggiato e diretto. Nelavrebbero divampato rivoluzioni che crollo generale del capitalismo la Russia sarebbe intervenuta a fare di ogni Stato una repubblica sovietica. L'U.R.S.S. avrebbe dominato la Terra. Per Quista di un mondo disfatto, il bolscevism prepararsi a questa favolosa cono avrebbe organizzato e armato un esercito colossale. Maturati questi progetti, Stalin cancellò Ja N.E.P. con un ordine. Centinaia di migliaia di kulaki vennero massacrati . Milioni di contadini refrattari Ruovo ordine furono trasportati lavorare fra le baionette alle fortifica-al zioni sulle frontiere mongole e a mancesi, a tagliare foreste nella gelida Carelia, a costruire ferrovie sugli deserti. del Turchestan, a scavare canali navigabili. La polizia aveva ardenti oltre sei milioni di galeotti da occupare. Divenne la più grande impresa di lavori pubblici che sia mai esistita. Errori mostruosi producevano carestie e nuove ecatombi di Nel Turchestan fu vietata, pena nuove affamati. la morte, la coltivazi one di qualsiasi pianta che non fosse cotone, perché il grano sarebbe stato portato a quelle regioni dalla Siberia per la nuova ferrovia « Turksib Ma la ferrovia, sbagliata, non funzionò. ».Il Questo si chiamava « specializzazione ». grano non arrivò. E nel Turchestan si Faccoglievano per le strade i cadaveri Questo avveniva nel 1934, quando chi dei morti di fame, a mucchi, a grappoli. scrive si trovava in Russia e riceveva formazioni dirette dagli ingegneri italiani innel Turchestan, e che arrivavano a Mosca che lavoravano agli impianti idraulici esterrefatti. Ma non soltanto le moltitudini 7 di prigionieri che la Ghepeù impiegava erano Faleotti. Ogni russo che non fosse un funzionario sovietico divenne un forzato.

gione ll'ateismo essendo un requisito necessario per ayere lavoro), quello della famiglia, quello dell'’amor di patria: tutte mente riammesse in questi giorni frettolosaper una ipocrisia suggerita da cose Londra, che di ipocrisie è maestra. Ii segreto della forza del regime sovietic o è l'isolamento. Messun russo che non abbia missioni ufficiali può viaggiare, passare ‘on ha sfondato la porta,partire, la frontiera russa verso iù nettamente e più profond amente di una trincea ‘a era lasciato entrare che rappres entasse co‘ornale, né un'idea. Gli stranieri che ricevevuna Pon, esso di vareare il confine venivan ano il o gravati di tutti i vincoli polizieschi inesotto minaccia di terribili Passando la frontiera russa si aveva sanzioni, l'impressione Sinistra di passare la di un immenso reclusorio. soglia olamento, il popolo Soltanto quello che il bolscevNell'is sapeva dell'Europa ismo voleva fargli credere. russo La propaganda è riuscita

Universale sarà conseguenza di tante miserie. Consid Roiché gli diconlao ce era ideale la' sua sorte iui solo non ha padroni. Si conside lella civiltà. SEA ra Cla langia Man delle scarse zu; ‘pe immeonde anguardia i , ma pensa che all'av altrove non sii Questa è la verità, per invel le macchine che hanno impor: dati in Russia per imparare. Gheneù riesce a persuad ere commesso, e che confess ano pubbli

hi

| lavoro forzato, i sofferenti, siano sovietica,

LUIGI BARZINI


© GLI SCHIAVI BIANCHI NELLA RUSSIA SOVIETICA IL SUPPLIZIO DEI DEPORTATI AI LAVORI FORZATI

Ss il mondo avesse notizia del lavoro forzato nella Ru

sovietica sarebbe

preso da un indicibile senso di orrore. Quali sono i suoi caratteri e quale la sua portata? Noi non avevamo, in proposito, che ragguagli generici e dati indeterminati; ma una pubblicazione tedesca ci dà, ora, un quadro esauriente di questa rinnovata e peggiorata schiavitù, instaurata nel paese che pretende di avere « redento » il lavoro umano. Non si tratta di una pubblicazione di propaganda, ma di una raccolta di testi che l’Istituto berlinese per lo studio scientifico dell'Unione Sovietica ha affidato al prof. Greife della Facoltà politica di Berlino. Il Greife ha compilato il suo lavoro attingendo alla Relazione ufficiale del governo sovietico relativa alla c struzione del Canale destinato a congiungere il Mar Bianco col Golfo Finnic Il Canale di Stalin del Mar Bianco (S.W.K., Mosca, 1934, testo russo) ed a le tere di deportati.


LA GUARDIA ROSSA: Salutiamo la libertà di domani dal momento”the

Il fascicolo del Greife si intitola: Il lavoro forzato nell'Unione Sovietica (Zwangsarbeit in der Sovjetunion), Berlino 1936.

Opera colossale, faraonica, il Canale cui si è voluto dare il nomeÈ del dittatore sovietico, è formato

gran tratto da corsi d’acqua naturali: la Neva ii tn g0 di Lado, la Swir, ilperlagoun Onega, la Wyg, tanto ricordare i privcineli struzione vera e propria, dové effettuarsi fra il per lago Onega e il Mar BenzaLa e0, il 62 e il 63 grado di latitudine. ll Greife espone con precisione scientifica le condizioni spaventevoli, climatiche efisiche, fra le quali si svolgeva il lavoro; poi attingendo & corriasonaunas di derortati, raccoglie voci imploranti, che sembrano giungere da un sic tro mondo, ‘un mondo ledi loro sofferenze inaudite e di stenti inenarrabili. relazione ufficiale, vantando difficoltà vinte e gli ostacoli superati o Lada ‘eiesa Susse rare nel corso dell'impresa, fale comprendere supplizio infernale i deportati, uomini e donne, russi e non russi, contadini quale e borghesi, e ministri evange. lici, associati nel medesimo martirio, debbono sostenere: preti un lavoro di dogizics

Quella d'oggi l'abbiamo già uccisa. (Disegno di' ‘c. Thony).

ef

ict

ir DR

ES

"

Ufficialmente approvato. Essa doveva

costruiti 15 argini, 19 chiaviche, 12 euci rono rimossi 21 milioni di met

Da tutte le regioni della Ghepei

del canale. Gi


La tolterenze che | deportati russi debbono sopportare nel campi dove vengono avviati per compiere lavori gravosi © logoranti, sono state narrate da scrittori di tutti i paesi ed hanno destato sdegno e pietà presso tutti i popoli civili. Uomini e donne in una promiscuità bestiale messi in squadra con i peggiori delinquenti e debbono subire onte e maltrattamenti fino a che il loro fisico non cede alla fame o alle malattie. Le due foto di questa vengono pagina ci danno due visioni dei deportati politici russi al lavoro.

vevano proseguire a piedi fino al luogo di destinazione. Appena ‘arrivati, veni vano scavate le buche, piantate le tende e le baracche di legno, Una testimonianza su l’odissea di quer trasporti, è quella dell'archimandrita Eugenio della cella dell'arcangelo Michele del Monte Athos, che ha vissuto dal 1914 al 1936 in Russia. Egli ha conosciuto la tragedia della rivoluzione e dei campi di concentramento nei quali fu internato nel 1932 come «prete antirivoluzionario » e nei quali rimase per quattro anni, sopportando sofferenze inaudite, assistendo ad esecuzioni sommarie di numerosi confratelli. Nel Journal de Genève del 1° dicembre 1936 pubblicava una lettera raccapricciante. «Nel novembre del ’32, destinato ad un campo di concentramento, fuî mandato a Kotlas sul ramo settentrionale della Duna. Nel treno piombato ‘eravamo circa 10.000. Ogni tre giorni i vagoni erano sbarazzati dei cadaveri degli infelici che non avevano potuto sopportare i disagi e le privazioni. Venivano sepolti come carcasse di animal « Durante il viaggio ci davano una libbra di viveri per ciascuno, e i vagoni restavano inesorabilmente piombati per altri tre giorni qualunque cosa potesse accadere. Come raffigurare l'orrore di un simile viaggio? Dopo otto giorni e otto notti pervenimmo a Kotlas e di là, a piedi, sulla neve, dovemmo raggiungere le località dei lavori forzati situati, niente meno, a dodici giorni e dodici notti di distanza. Dei 10.000 deportati a'Kotlas solamente 300 giunsero a destinazione. Gli altri erano caduti lungo il cammino, vittime dei tiranni del ventesimo secolo » Contro il freddo non c'era quasi riparo. Male costruite, le baracche erano peggio riscaldate. Le fessure fra le travi otturate mediante fogli di vecchi giornali (S W K, pag. 122), A volte il freddo era così intenso, che le pareti di legno si

fendevano

con un colpo secco. (S W K, pag. 132). I deportati ne soffrivano tal-

mente, che il loro sogno era di poter dormire almeno una notte entro uno dei cendotti betonati delle chiuse, dove, per un certo processo chimico, si sviluppava

un po' di calore. Le razioni dei viveri erano talmente scarse, che i forti le carpivano ai deboli incapaci di difendersi. Durante la distribuzione del rancio scoppiavano quasi sempre risse furibonde. Spaventevole la mortalità provocata dalle epidemie. la delle baracche speciali chia= Iraudita istituite sporcizia. furono Fra l'altro, mate «mattatoi dei pidocchi », dove venivano raccolte, giorno per giorno, intirizzite dal gelo e battendo i denti pel ribrezzo, le sventurate monache rastrellate nei numerosi conventi della Russia. Mediante un bastoncino di metallo, esse dovevano distruggere i nidi e le larve schifosi insetti nei capi di ves stiario dei forzati. Vere leggende sono dinatequesti intorno ai pidocchi del Mar Bianco (S_W_K, pag. 303) ome era ordinato e distribuito il lavoro in quei campi di morte? I deportati venivano suddivisi in «brigate» da venticinque a trenta individui. Dieci « brigate» formavano una falange. brigata era affidato un compito spe» cifico: lavori di sterro, brillamentoAd diogni mine, taglio alberi. A ciascun depor= tato veniva assegnato un determinato quantitativo dideglilavoro da portare a termine entro la giornata: la così detta «norma ». Per gli spaccapietra trattava di staccare dalla parete rocciosa, ridurre in pezzi e trasportare cento si metri più in là, col carrello, due metri cubi di materiale al giorno. Per un essere denutrito, coperto di stracci, che doveva percorrere lunghi tratti di cammino per recarsi al lavoro, questa «norma» era spaventosa. E non va dimenticato che tutti gli


170

A ptavori del Canale Stalin son costati la vita a migliaia di deportati costretti a fatiche insopportabili. Vera bolgia infernale, la zona dove i lavori si svolgono è sorvegliata aguzzini del eri sono.concentiati*, Bfleriscono sugli sventurati sottoposti alla loro sorveglianza dagli colpi di frusta e con giorni qi torta chi vengono scontati nei campi dove quei mi Iseri sono concentrati. - Ecco qui sopra una foto che ci fa vedere il terreno dove i Con lavori si complono e deve at oli al gelo tante vite umane si logorano.

attrezzi messi a sua disposizione erano: un piccone, un carrello ed alcuni assi da mettere sotto le ruote Un forzato illustra il metodo del lavoro. «Tutti devono spezzare due metri cubi di roccia e trasportarli a cento metri di ‘distanza con il carrello. A noi principianti è richiesta soltanto la metà della «norma» abituale. Pure, malgrado lavorassimo con accanimento disperato, riuscivamo mai a cavarcela. Il mio cuore tremava. Una fiumana di insulti e dinonimproperi si abbatteva regolarmente sopra di me». (S W K, pag. 96). Un altro deportato descrive il suo primo giorno di lavoro. Quando vide che cosa lo attendeva diede in un grido. « Intere montagne di neve, sporcizia, il suolo gelato, sconvolto dalle mine, coperto da un intrico disordinato di assi. Prendemmo gli attrezzi e ci ponemmo all'opera. Ammetto ‘che non riuscii a combinare nulla. Vi era tanta di quella terra, chefrancamente il solo guardarla faceva star male. Era troppa; impossibile riuscire a spuntarla. 1 carrelli si rovesciavano, gli uomini cadevano a capofitto nella neve ». (S W K, pag. 97). Il lavoro nell'acqua gelida è ancora più penoso. « L'orario era di diciotto ore. Gli uomini, immersi sino all'addome, trasportavano le pietre. Ci siamo recati di notte al lavoro. Nella corrente gelida non ci.si poteva quasi reggere ». (S W K, pag. 289). Anche le colonne dei erano non di rado obbligate a lavorare nell’acqua. «L'acqua è gelida. minatori Gli operai sono assiderati, tremano. I trivellatori Kramer e Petroff, lavorano immersi finoquasi alle ginocchia. Il termometro segna venti gradi sotto zero ». (S W K pag. 279). Particolarmente temuti erano gli scavi nelle sabbie mobili che affioravano tratto tratto dal sottosuolo, « Improvvisamente, in due punti, apparve la sabbia mobile. Ribolliva dal fondo come un buon lievito. Per ore ed'ore i deportati do» vettero aggottare la massa melmosa sostare un attimo. Pure, la buca non s'approfondiva di un centimetro. Gli senza erano sfiniti, fissavano îl fondo come impazziti. Grosse stille di sudore. uomini come lagrime di rabbia impotente, cade= vano dai loro volti». (S W K, pag. 289). Le impetuose correnti della primavera travolsero innumerevoli vittime. « Gli Scavi si colmarono di acqua che il vento spingeva sempre più in alto. Gli uomini furono come travolti dal pànico. Gettarono i picconi, i badili, i carrelli. le scarpe di feltro ed i berretti e fuggirono. Caddero fango, scivolarono sui pendii, i loro volti erano sferzati da gocce gelide, la nel luce delle lampadine danzava follemente sull'acqua che li inseguiva alle calcagna ».(S W_K, pag. 307). Non si possono leggere le pagine della relazione « ufficiale» del governo soc yietico, che riguardano la vita dei kulaki, cioè dei contadini strappati alle loro terre, senza essere presi da un senso di infinita pietà. Già il loro arrivo ai campi del lavoro forzato rivela alla nostra immaginazione una psicologia sconosciuta. Senza accorgersene, il funzionario che ha stesc la relazione ha tocchi degni di Dostojewski. realtà. Ecco come è si. ferito l'arrivo di un convoglio di kulaki. Potenza della venne assegnato il loro compito, ma essì si rifiutarono di eseguirlo. « Ai kulaki nella neve gettarono lungi gli attrezzi. Intorno a loro crollavano gli alberi Ritti stridevano seghe, corte= vano uomini. Ma essi se ne stavano immobili. abbattuti, Cadde il qua' e là si accesero dei grandi fuochi gialli. A poco a poco tutto fucrepuscolo, dall’oscurità. I kulaki incominciarono a recitare preghiere, a cantare deiavvolto salmi. Immoti nel buio essi continuavano a pregare a voce alta». (S W K, pag. 165). Indimenticabile questa descrizione di un contadino. « Passando davanti ad un campo incolto, dei ricordi nostalgici in lui. Sopraggiunse una mandria di vacche, fra cui si trovava si ridestarono grigio. L'animale, scorgen do l'uomo, gli si avvicinò e muggendo un gligrosso bove dolcemente la mano. Allora si Vide il deportato afferrare la bestia per le lambì corna, celare il volto contro il capo villoso singhiozzando convulsamente». (S W K, pag. 180). Il fatto che i forzati venivano mescolati agli elementi criminali, quali assassini, prostitute e truffatori, aggravava indicibilmente la loro sorte. «Imladri, al: cune baracche regnavano l'assassinio e il furto. In mancanza di denari i depor= tati si giocavano i viveri, a volte persino le razioni un intero mese. Poi, per pagare i loro debiti, si defraudavano a vicenda perchédi chi non faceva fronte ai suoi ìÌmpegni veniva ucciso o storpiato dai compagni ». (S W K, pag. 171). Per quanto spaventevole fosse îl destino degli uomini, quello delle donne superava qualsiasi immaginazione. Nessun avvilimento veniva loro risparmiato. Se:

fuiamo la relazione ufficiale. « Durante i primi giorni le deportate riescono condurre a termine il compito loro assegnato soltanto dispiegando le estreme rica sorse di energia. Una di esse, passando ad un carrello sputacchia con ina così inesprimibile espressione di odio innanzi sul carico, che la sentinella, costerna, ta mon sa che mormorare: — Ma poi, così? ». (S W K, pag. 91). Un'altra racconta il suo martirioperché, in termini di estrema pietà. « Sono debole e talmente magra che, attraverso la pelliccia, mi si possono contare le costole. Nella nostra brigata non vi era neppure una' donna robusta. Si incomincia. & spingere il carrello. I pendii sono così lunghi e ripidi nello sterzare, si strap pano i muscoli e le di » nello sforzo di trattenerlo, che, volte avrei voluto gettarmi a terra e urlare». (S W diventano bianche. Le prime _ pag. 306). Incredibile! Il martirio delle donne russe mosse a K,compassiorie lo stesso Yagoda. L'8 febbraio 1933 il capo della Ghepeù l'ordine 54, composto otto articoli, nell'intento preciso di rendere emanava meno inumana la vita di quelledi infelici. Otto articoli, che sono un tremendo atto uso nei campi di concentramento. Dice l'articolo T:di accusa contro i sistemi in spettate né dai dirigenti, né dai componenti maschili«Le donne non vengono ridell’accampamento. vengono trattate brutalmente cinismo e assai spesso il loto pudore Esse \dene salvaguardato».Articolo e 8:con«Furto, non alcolismo, gioco e prostituzione sono le conseguenze dell’assoluta mancanza culturale e dell’insufficiente osservanza delle necessità fisiche».di(S propaganda’ W K, pag. 259). La più fervida fantasia non riesce

a immaginare

ciò

che

si nasconde

sotto

‘anti invocazioni di soccorso. La Ghepeù non

« Caro fratello, io

suddito russo tedesco vorrei pregare iccolo no già ricevuto ai i voi regali gli affamati, {ovo deportato da Shicato E con moglie e per figli, se è possibileanchio inviateci quan no Brego di rispondermi cosa, almeindicando un indirizzo esatto. Tigro amico, se ti è possibile Siano oi anime » , caro amico, sii così gentile © prevooto Perché siamo deportati ed in grande per me, miseria. Mia maduu a vecchia e malata nove mesi, Ora posso più lavorare da rimasta senza padre. Uno hoi lavora, mia non sorella ed anche questa e èsono fol di rimasta ferita Nelle Lesogagotowka dersie dina sorella ammalata di sei anni, Ci è assai difficile vivono senza padre,

mia richiesta, Nella foresta

Caro amico, Prego ancora dei soccorsi» . stia peggio È di quello È che sif fa a Solowki È wer gli uominii ta punizione minima

oramai, vi sono abituati. Bat us Rs pero noi lavoriamoe tutti, dalla mattina alla sera, D'Invetio svi Softo zero. D'estate, invece, veniva legato a un all Eni e molto {iPesso esposto ai tormenti di innum TAcon questi I sistemi, è con questi orrori, ri, che Stalini ha attuato Î SANDRO

GOZZADINI


gesto d'esecuzione di follia antireligiosa: una squadra di comunisti costit ), <Unplotone » tenta di abbattere a fucilate unac statua di Gestuitasi Costa

I SENZA NO dei capisaldi della dottrina bolscevica è la lotta contro la religione. «Il materialismo dialettico — sono parole di Lenin — getta fra i rifiuti la canaglia idealista che difende Dio. C'è da avere pietà di questo povero piccolo Dio, creato e manotrato dalla canaglia idealista».La religione è uno strumento di sfruttamento e di oppressione. «Essa non ha mai avuto valore positivo. Essa non ha mai guidato gli uomini. Essa non ha mai liberato nessuno. Essa non ha mai contribuito al miglioramento della vita. Mai essa sì è presa a cuore gli interessi degli oppressori: al contrario ha sempre fiancheggiato l'ordine costituito e la immobilità sociale ». Se queste sono le dichiarazioni del maestro, si può immaginare a quali ec cessì si sono abbandonati i discepoli. Essi sono stati di una pervicacia diabolica nella guerra al Cristianesimo, e tanto più violenti quanto più sul loro cammino sì accumulavano dolori e rovine. Il suo primo andamento fu disordinato, privo di una vera e propria direzione. Mirava a colpire il capitalismo e la supposta controrivoluzione in quegli organismi ecclesiastici, che erano ritenuti l'estrema trincea della vecchia Russia zarista. Gli scrittori appartenenti all’organizzazione dei « Senza Dio» designano questo periodo iniziale come un movimento essenzialmente « dinamico ». Il Lagovsky lo chiama un periodo di ubbriacatura, di entusiasmo straripante, in cui, secondo una celebre formula presa dai fratelli Karamazov, «tutto era permesso », fino al sacrilegio. Solo più tardi, dopo il XII e il XIII Congresso del Partito comunista, nel 1923 e nel 1924, la propaganda antireligiosa cominciò a dare prova di maggiore prudenza, studiandosi di dare un fondamento teoretico ella propaganda dell’ateismo. Si ebbe, così, il giornale dei « Senza all’officina», la cui direzione venne affidata alla compagna Kostelovskaja. Gli intellettuali del Partito sì raggrupparono, invece, intorno all'organo di Jaroslavsky, «Il Senza Dio» (Bezbojnik). Nel 1925 veniva fondata l'« Unione dei Senza Dio» che la propaMa è soltanto nel 1929, agli inizi del primo piano quinquennale, scientifico a base di figanda irreligiosa assume un aspetto ostentatamente di propaganda spici materialismo storico, di scienze naturali, 7 Lukacevsky nel 1930, menSolido Secondo statistiche date dali 8928 oa cellule ateistiche con tre al 1° gennaio 1929 si contavano nell'U.R.S.S. delle cellule era salitoa 10.000e 465498 membri, al 1' luglio 1929 ilSeinumero divenute 35.000 mesi dopo le cellule erano Atfusione quello degli associati ad un milione. progresso De nella avvertiva si e gli associati due milioni. Lo stesso cinquanta; pubblicazioni di propaganda antirelig'osa. Nel 1928 se ne contavano P ivo cento e ottanta. a tuttii le classi, irreligiosità î'm mezzo a tutte seminazione sistematica della propaganda fragli adulti si passòallapropagina ceti della popolazione. Dulla «pionieri rossi®. fra i fanciulli e si fondò l'unione dei fanciulli atei, definiti

nelomo,museo Seo

N onu, patent, aprendoperladir

mellgoton pioniere nointocei.nat Serie sel 02 reconcHiabile. 1 etto s Seresovietico Il Gua pionieri Congresso Dea di cospetto

dere porre lo o_sviluppo dei delegato . Fin deve studiare in primo[uog eiLprogramma consapevol stico, È dellafanciullezza. Fin dal suo.n oregoriceal eprincipi file antèreligioso, Bisogna innanzi tutto organizzare,

DIO

grandi conferenze regionali di fanciulli militanti senza Dio. Tali conferenze studieranno le vie e i mezzi più acconci per la propaganda irreligiosa alla scuola e in casa», Divenuti adolescenti, i pionieri rossi passano nel Koms gioventù comunista e giunti all'età matura, entrano © Jarperio Geloi greto gssociazione deiSenza Dio, che si raduna regolarmente im congressi, che esamina le pube pui licazioni di propaganda e presiede iede all'opera x iv Î Ng e ni (Cora rivolta alla î metodica La propaganda dei «Senza Dio» è quanto di più volgare, situdine possa occorre, immaginare. Essa parte dal presupposto che per attirare a Sé In Ict prima di tutto, divertirla. È per divertirla, i periodici della prot paganda atea si abbandonano alle più illustrazioni caricaturali, immagi= nando di uccidere col ridicolo ogni ideaoscene di Dio, ogni sentimento ogni prestigio del clero. Larghi manifesti murali, disseminati per tuttoreligioso, il territorio sovietico, hanno cercato di coprire di discredito i dogmi e le immagini più venerande della tradizione cristiana. In uno di tali manifesti era rappresentata una folla condotta dal Cristo sul limitare di un abisso in fondo al quale si score gevano le fauci di un mostro su cui era scritto il vocabolo: « Capitalismo ». fn un altro sì vedeva una fila di lavoratori preceduti dal Cristo e guidati da « sfruttatore capitalista », che teneva le insegne del comando. Sulle spalle di uno cia scun operaio era disegnata una pesante croce. Altri disegni primitivi e infans tilì accumulavano vagoni e vagoni per indicare che sarebbero occorse ferrovie e treni lunghi chilometri per trasportare l'ori P i edifici religiosi della ‘Russia, ci dA Taro acnioo ai Per cura del Komsomol e dei Bezbojnik mese dopo l’altro, da dieci anni a questa parte, sono organizzate nei principaliun centri urbani della U.R.S.S. delle vere e proprie mascherate irreligiose. i Gli organi ufficiali dell'organizzazione ne fanno, con grande lusso di particolari, h la descrizione. In una di queste mascherate, svoltasi a Mosca, il popolo poté assistere alla sfilata di personaggi rivestiti di indumenti sacerdotali rubati alle chiese. La mag* gior parte indossavano le insegne liturgiche dei preti ortodossi. Seguivano lunghe file automobili occupate da individui egualmente mascherati. che parodia: vano dii simboli augusti della Trinità, la Sacra Famiglia, ì Santi più venerati. Per rendere più ridicola l’indegna mascherata, si mancò di presentare la Vergine col Fanciullo divino nelle braccia fra un non corteggio soldati rossi avvinazzati Al passaggio dei gruppi sacrileghi si sventolavano deidi grandi manifesti con bla: sfeme diciture. In tali manifesti è di rigore riportare le proposizioni assiomatiche del Partito: «La religione è l'oppio del popolo. La religione è uno strumento nelle mani della borghesia per padroneggiare la classe operaia e asservirla. Ab= basso gli dèi. Possiamo buttarli alle ortiche. I cardinali, i vescovi, i parroci, i pastori, i popi, costituiscono una sola ciurmaglia. Sonovi nostri nemici. Noi siamo sempre pronti a massacrare il vecchio pretumé ». Fu nel 1929 che si scatenò la grande offensiva contro ogni vita religiosa. Il segnale della persecuzione fu dato con un decreto dell’8 aprile relativo alle asso: ciazioni religiose. Tale decreto poneva, prima di tutto, sul medesimo piano tutte le credenze, presupponendo molto bene che se le fedi si equivalgono; nessuna vale alcunché. In concreto, era la tradizionale fede cristiana della Russia, che


ii cea radaa tesori delle chiese russe ordinata dal Governo di Mosca: gli agenti bolscevichi, a spogliazione danno lettura al Pope del verbale do così di gettare una maschera di legalità sulle loro ‘operazione tentanignobili rapine; a destra, reliquari, crocifissi, Icone e altrecompiuta, suppeliettli preziose destimacs du Arcisate delltesoro del Kremlino.

veniva colpita alle radici. In virtù di tale decreto, lo Stato sovietico non avrebbe Ticonosciuto nessuna associazione religiosa, all'infuori di quelle prettamente locali. Abrogata senz'altro la gerarchia Esistono tante Chiese autonome quanti sono i campanili superstisti. Eraepiscopale. la disgregazione di un organismo colpito @ morte. ‘A questa manomissione ideale e programmatica, seguivano le misure pratiche.

L'articolo 27 diceva precisamente

così:

« È vietato alle associazioni

religiose di

organizzare qualsiasi cassa di soccorso, qualsiasi. cooperativa e in generale di utilizzare i beni a loro disposizione per altri scopi che non siano il soddisfacimento delle esigenze culturali; è vietato a tali associazioni di organizzare riunioni speciali ‘di preghiere o di celebrazioni liturgiche per i fanciulli, gli adolescenti o le donne. Negli edifici e nei locali consacrati al culto ufficiale non si potranno conservare che i libri indispensabili ». Cosa diventa più ‘una religione, quando le è vietato di rivolgersi ai fanciulli, agli adolescenti, alle donne? L'articolo 18 del medesimo idecreto era concepito in questi termini: « L'insegnamento delle credenze religiose, qualunque esse siano, non è tollerato in nessuna scuola © istituto di educazione ». Il decreto, infine, privava di tutti i diritti civili non solamente i membri del clero, ma tutti gli inservienti degli edifici religiosi, Dopo la propaganda dell’ateismo, la depredazione delle chiese. Un decreto del 22 febbraio 1921 imponeva la consegna alle autorità politiche di tutti gli oggetti sacri. Si apriva la via al saccheggio e si iniziava quella serie di profanazioni scandalose, che dovevano, di fatto, sopprimere ogni vita ecclesiastica. Da quell'ora i fedeli furono ‘testimoni di scene rivoltanti. I più venerati sa tuari furono i più contaminati dal furore sovietico. Strappati i rivestimenti aurei e argentei delle iconi; vuotate le casse dei loro depositi sacri; rubati i candelabri preziosi; lacerati i quadri dei patriarchi, sottratti tutti gli ornamenti. Le sante iconi furono tutte strappate e riunite per farne un olocausto alla memoria di Lenin. I criminali distruttori osavano, ad esempio, telegrafare così a Stalin: « Oggi è caduta la roccaforte dell’oscurantismo e dell’abbrutimento dei popoli, la chiesa di Gorlovka. Operai hanno raccolto 4.000 iconi e le hanno bruciate sulla piazza pubblica: 15.000 proletari festeggiavano la vittoria contro l'imbestiamento religioso ». Compiute le distruzioni forsennate, la folla, nei recinti oramai sconsacrati, organizzava danze e rappresentazioni invereconde, abbandonandosi a vere orgie. L'idea era lanciata. Un numero strabocchevole dì chiese sconsacrate e di monasteri devastati divennero sale da teatro o da cinema, musei antireligiosi, stabilimenti veterinari, caserme, perfino postriboli, Secondo l'ufficiale stampa bolscevica, al 1° gennaio 1923 non meno di

conventi erano già stati soppressi. E per quanto riguarda le chiese, ecco il bilancio compilato da Trud di Rostov. «La religione trema nelle sue basi come una faina inseguita. Essa dev'essere ed è perseguitata senza pietà e continuerà ad esserlo. C'erano 675 chiese a Mosca. Non me rimangono che 287. In un solo anno ne sono state chiuse più di mille. E altro migliaio ne ‘sarà chiuso nei prossimi mesi. Le campane superstiti gettanoun ancora triste lamento; invano! Non si darà quartiere a nessuna sopravvivenza qualche della superstizione, definitivamente debellata e soffocata». Alla distruzione delle cose doveva fatalmente seguire il martirio dei religiosi. Anche ai primordi del Cristianesimo la persecuzione non incominciò con la ma: nomissione dei sacri arredi? Quando, agli ‘inizi del 303, Diocleziano, sobillato da Galerio, si accinse ad attuare il folle sogno di fermare la propaganda e l'organizzazione dei cristiani, la prima cosa che non fu quella di ordinare la consegna dei libri santi e di devolvere allofeceStato il patrimonio liturgico delle comunità? L'occupazione delle chiese per mano dello Stato poneva alla coscienza del clero un grave problema. Si poteva accettare la legge? Il patriarca Ticone ebbe ilrusso coraggio di qualificarla per furto alla presenza del tribunale rivoluzionario che lo giudicava. Dei vescovi, alcuni mantennero un silenzio prudente. Altri acconsentirono e approvarono apertamente. Anche la Chiesa cristiana del IV secolo conobbe, al cospetto di una legge consimile, ‘i pavidi che consegnarono la suppel= lettile sacra e che furono designati dalla comunità col nome di « traditores », perché avevano «tradito »,cioè « consegnato » quel che i persecutori chiedevano. Altri vescovi, infine, cambiarono di momento in momento il loro atteggiamento. Così, per esempio, il metropolita monsignor Beniamino, che, dichiarandosi solidale col patriarcadi Pietrogrado, Ticone, lanciava un appello per invitarepuri fedeli a rimanere calmi, a pregare ed a rimettersi volontà di Dio. Egli qutorizzava «le comunità dei credenti a offrire per gliallaaffamati solamente gli oggetti designati nei provvedimenti ufficiali, ma anche gli altrinonoggetti preziosi, come le guarnizioni delle iconi ». Il basso clero fu più coraggioso dell’episcopato: In molti villaggi la folla spalleggiò apertamente il clero locale nella resistenza alle requisizioni statali. Le Isvestia commentarono subito: «Come hanno risposto le chiese al decreto del Comitato esecutivo che ha ordinato, per la salvezza degli affamati, la requisizione dell'oro e dell'argento accumulati nelle chiese? Improvvisando mosse e preparando rivolte. cosa, dunque, debbono fare gli operai e som: con: tadini se non vogliono lasciarChemorire migliaia e migliaia di. fratelli Debbono sterminare questa banda di popidi efame di dignitari infatuati. Debbono bru-


ciare a ferro rovente questa controrivoluzione ». Non c’era bisogno di questi incitamenti incendiari per aizzare i sicari. Fin dal 1918 la rivoluzione russa aveva dato i primi martiri cristiani. Il metropolita di Kiev, Vladimito, era stato assassinato dopo torture orribili. L’arcivescovo di Perm, Andronico, era stato gettato in un fiume dopo essere stato trascinato per le vie con gli occhi strappati e le orecchie ta gliate. In seguito alla promulgazione del decreto del 22 febbraio 1922, migliaia di membri del clero, senza alcuna forma di processo, furono chiusi nelle prigioni, mandati in esilio. Non si hanno statistiche ufficiali, ma calcoli approssimativi fanno ritenere che

nei primi cinque anni di dittatura bolscevica il martirologio della Chiesa russa abbia segnato non meno di 50 vescovi e 1500 preti. Fra i vescovi le figure più eminenti furono quelle dell’arcivescovo Cieplak, amministratore apostolico di Mohilev, di monsignor Budkiewicz, di monsignor Sloskan. lì supplizio di quest’ultimo raggiunse i vertici massimi della efferatezza. Accusato di spionaggio

militare,

in seguito

alla

sco-

perta, presso di lui, di due carte topografiche subdolamente introdotte da un agente provocato-

re i(come

questi

confessò

numerose

e illustri.

al giu-

dice d’istruzione), fu arrestato e condoîto nelia prigione centrale di Mosca, chiuso nella sala comune, poi in cella separata. Senza alcun processo fu condannato prima a tre anni di lavori forzati im un campo di concentramento. Toccato da paralisi negli arti inferiori e da sordità quasi completa, venne relegato nel parco di punizione dell’isola Anzer, nel Mar Bianco, dove continuò i lavori forzati. Completamente esaurito e di nuovo colpito da paralisi fu rinchiuso nella prigione di Krasmojarsk ed esposto a tutte le brutalità dei custodi, che erano tutti dei veri criminali. Trasportato di là alla ‘più dura delle prigioni sovietiche, la prigione di Yénissejsk, vi trascorse i mesi di un inenarrabile inverno a 50 gradi sotto zero. Morì in prigione, assiderato. Non è che un saggio delle sofferenze inaudite a cui il clero dell'U.R.S.S. è stato sottoposto dal governo dei Senza Dio. I nomi e gli esempi potrebbero essere moltiplicati, ché l'occupazione sovietica della Polonia 0rientale, così profondamente cattolica, ha aggiunto al nuovo martirologio cristiano vittime SPECTATOR

In Russia, dove si è giunti a demolire metodicamente I atti criminali i non soltanto antireligiosa h Sirena La propaganda bestialmente distrutto oggetti sacri, incendiato chiese e con| rossi hannonno bes durante la guerra di Spagna, famosi edifici religiosi; nel 20 di mine della cattedrale di Batum sotto, da sinistra, mezzo cimiteri. - Qui sopra, l'abbattimento laper chiesa tombe Venti, profanato rogo d n Luls data alle fiamme a Madrid; barbaro accasacrilego sulla piazza della ÎcriSeodel d’Urgel; un liniebara cimitero di Majorca (isole Baleari); 1 discepoli erano degni dei maestri. himento di comunisti contro alcuni vecchi sepoi come

AD

105


LI i

Ì

î

Nicola Lenin potrebbe definirsi il filosofo della vio: a. Egli rivide la dottri: na del materialismo stillandovi princiîpî distorico anarchia pura. Più semplice: mente egli affermò che solo la rivolta armata avrebbe Aperto la via del riscatto al lavoro. La grande massa del popolo atrivò ma lamente a russo l'essenza del pensiero capire Ulianof (Lenin di nonVladimiro fu che uno pseudonimo) solo attra. verso le volgarizzazioni che i seguaci del «santone » ne andavano facendo. il mastino feroce cheStalin, per anni ha Lenin, fuvissuto aì piedi di la sua morte,il primo, a deformare le teorie marxiste-Ienini; L'utopistico edificio costrui; to con il cemento del san: gue dei martiri ha subito irangendosi sotto ‘1 colpi dici bombardier i germanici.


CROLLO DEGLI IDOLI

Espulso a diciannove anni

dal seminario ortodosso, one del verbo marxista. losca esistei Passato ano Dzugasvili (è questo astuto come tutti i contadini della su: PP ella dissennata politica del suo p Dio ne hanno fatto un feticcio da tosi pi che mette sua effige impaurante davanti al popolo oppresso. Ora è Il crollo e le st tue del dittatoro non intocci di gess che contemplano la rovina nella quale Stalin il tradit re associato alle demoplutocrazie, ha gettato la Rus


Stalin, Lenin e Kalinin al tempo del Congresso del Partito tenuto a Mosca dal 2 al 6 marzo 1919, nel quale venne organizzata la Terza Internazionale, raggruppante în grandi linee le frazioni di estrema sinistra della Seconda Internazionale. Fu questo congresso una delle tappe l’esistenza del popolo russo, ché i bolscevichi. agli ordini di Lenin, ormai padroni della situazione dopo la guerra coi « bianchi » iniziarono la loro opera di spoliazione fatali per solo delle caste privilegiate ma anche dei meno abbienti aumene tando il disagio che già il cosiddetto « comunismo di guerra », a cui il regime bolscevico era ricorso durante nonl'intervento straniero, aveva prodotto nelle città e nelle campagne.

LA PARODIA DELLA SCIENZA UALE è la concezione bolscevica della scienza? Non è una domanda oziosa, «L'idea di una presunta scienza assoluta, che accampa i suoi compiti esclusivi e la propria ideologia, indipendente e avulsa dalla politica, è cosa morta e ripudiata per sempre». Sono parole del prof. Komaroff, uno dei membri più influenti dell’Accademia sovietica. (Isvestia, 1° gennaio 1938). Non c'è posto per la scienza pura, per la scienza disinteressata, per la scienza di Galileo e di Newton, di Lavoisier e di Laplace, di Claude Bernard, di Pasteur, di Berthelot, Una simile scienza risponde ad una concezione tipicamente capita: listica e borghese. La scienza vera è quella che conclude alla lotta di classe © alla rivoluzione sociale. Anche se si tratta di matematica, di fisica, di chimica, di biologia? Anche in questi casi. Nell'ultimo internazionale di matematica, tenutosi a Zurigo nel 1933 non si vide un Congresso matematico sovietico esporre una stravagante concezione del calcolo differenziale a base marxista? Par di sognare, eppure è vero. Si crede comunemente che l’orientalismo sia una scienza con uno scopo ben determinato: lo studio dell'evoluzione storica delle civiltà dell'Oriente, lo studio delle lingue, delle letterature, delle arti, dei costumi dei popoli dell'Oriente. Disingannatevi, È un errore. E ve lo dimostrano i nuovi «orientalisti »dell’Accademia delle scienze di Mosca nel loro organo ufficiale: Novy Vostok (L'Oriente nuovo). L'orientalismo ha un solo scopo: studiare e stimolare il movimento rivoluzionario deiNonproletariati dell'Oriente e la loro lotta contro l'imperialismo europeo. diversamente l'antropologia, che deve proporsi un unico fine: la demolizione della «teoria delle razze» inventata dagli imperialisti. E così la storia. Uno storico veramente bolscevico disdegna di rievocare il passato, di ricercare l'origine degli avvenimenti e di esporne la concatenazione nella serie causale. Il suo vero ufficio è ben altro. È quello seguire, attraverso i secoli, gli episodi della lotta di classe e di mostrare che dil'evoluzione storica conclude fatalmente alla rivoluzione sociale. L'ortodossia comunista non indica soltanto i fini; indica anche i metodi. Indica nella sua struttura e nella ragionare, di ilsua «modo» ragionamento Il bolscevico, tecnica deve essere del tutto diverso dal ragionamento borghese. Si tratta dell’oramai famoso Diamat o, in parole, del materialismo dialettico. Questo metodo è il presupposto dogmaticoaltre di qualsiasi ricerca; è la chiave che apre tutte le porte, la luce che dissipa tutte le tenebre. Tutti i fenomeni così, ricondotti ad una comune origine; la materia, esclusivamente vengono, la materia, che svela i suoi segreti attraverso un'applicazione arbitraria della dialettica hegeliana, ma della dialettica hegeliana intesa alla maniera di Marx, cioè come rappresentazione della lotta di classe. Un decreto del Comitato esecutivo in forma ufficiale e perentoria. (Isvestia, 1° agosto 1933). Va da sè che la scienza, così diventa una cosa estremamente e comoda, alla portata di tutti. Nellaintesa, Pravda del 25 dicembre 1932 si poteva facile leggere una lettera di alcuni laureati dell'Istituto di medicina di Mosca e, precisamente, della Facoltà di puericultura e di ginecologia, quali raccontavano nel modo più ingenuo attraverso quali esperienze e quali i‘studî avevano conseguito il titolo di « medici ». Il loro tirocinio aveva avuto di' cento e due ore, delle quali sessanta erano state dedicate alla lettura la didurata Nessuna nozione sulle malattie dei reni e sulla circolazione del sangue. La testi. tubercolosi era stata liquidata con una semplice escursione di quattro giorni all'Istituto per la cura di questa malattia, intorno alla quale non avevano mai letto una sola riga di un qualsiasi trattato speciale. Le malattie infantili, materia fondamentale, data la Facoltà dalla quale erano usciti addottorati, erano state insegnate in diciotto corsi di tre. ore ciascuno. Dopo di che si possono intendere in tutto il loro significato severamente ammonitore queste parole dell’Accademico sovietico Keller: « Le scienze dell'Occi. dente europeo sono minacciate da una decadenza irreparabile, a meno che gli scienziati non si decidano a lottare a fiancc della classe operaia, per l'avvento del comunismo, che solo potrà assicurare una nuova fioritura della scienza ». E gli scienziati? Qual è la loro vita? Quali sono le loro possibilità? essi, veramente, di quella sconfinata libertà di pensiero di cui parlano iGodono, Parlanoi fatti. All'indomani del loro avvento al potere i bolscevichibolscevichi? procedettero ad una spietata epurazione in tutte le scuole, in tutti gli istituti di cultura, Al bando i « sabotatori » del regime, al bando i « controrivoluzionari ». Le scuole ele università diventarono dei centri di spionaggio, dove gli studenti erano apertamente sollecitati a denunziare i loro professo! Nell’intento di prevenire una qualsiasi solidarietà fra professori e studenti, agenti specializzati della Ghepeù si insinuarono nelle file degli studenti. Con: temporaneamente, periodici consacrati a questioni educative e scolastiche, quali lo Za Sotsialistitcheskoé Prosvetchsenié, il Krasnoé Stoudentchestvo, l'Outchitelskaia Gazeta, per tacere della Komsomolskaia Pravda, organo della gioventù comunista, aprivano delle rubriche speciali, nelle quali venivano denunziati i professori restii all'ideologia marxista e leninista. Le conseguenze non si fecero attendere. Nel 1930 quarantotto economisti, fra i quali i professori Riazantzef e Karatuiguine, venivano fucilati su semplice decisione della Ghepeù col pretesto che erano dei «sabotatori dell’alimentazione operaia. » ’Ragguagli impressionanti su questa :persecuzione furono dati dal professor Tchernavine nel Posledinia Novosti del 15 e 16 febbraio 1933 e nel giornale La Russie opprimée del 1° marzo 1933 i Lo Tchernavine, che era stato imprigionato e condannato a cinque anni di deportazione nell'isola Solovki, riuscì ad evadere dal confino sovietico. Poté, così, offrire al pubblico occidentale una statistica diretta, per quanto non completa degli scienziati russi colpiti dalla persecuzione comunista. È i Va ricordato che lo Tchernavine aveva preso nota solamente dei professori e

degli scienziati da lui personalmente conosciuti. Orbene, egli poté redigere e comunicare una lista di settanta scienziati di Pietrogrado condannati a morte, alla prigione o alla deportazione nel solo biennio 1930-32. — ici In questa lista figurano dei nomi cospicui, tamosi in tutto il mondo. Ricordiamo i più insigni: Lioubavski, deportato nel 1931 per cinque anni, dopo un anno di carcere; Platonov, di settantatré anni, condannato a diciannove mesi di prigione e a cinque anni di deportazione; Likhatchef, di settantadue anni, a un anno di prigione e a cinque anni di deportazione; Egorotf e Tarlé, due storici celebri, alle stesse pene dei precedenti, nonostante che per il Tarlé fosse intervenuta l'Accademia delle scienze di Parigi a chiedere grazia; Lazareff, il grande specialista della fisica molecolare, concannato a dieci anni di lavori forzati. Platonov ed Egoroff, entrambi accademici, sono morti in esilio. La moglie dell'accademico Lazareff si impiccò alla notizia dell'arresto del marito. Di fronte a un simile orrore, i tiranni di Mosca ebbero un gesto generoso: commutarono in deportazione la pena ai lavori forzati inflitta al Lazareff. Ma poco dopo la moglie di un altro condannato ai lavori forzati, la povera GarchinaEngelhardt, si uccideva gettandosi da un quarto piano. Contemporaneamente, per esercitare una pressione morale su l’accademico Platonov, i bolscevichi imprigionavano le sue due figlie e Ie condannavano a dieci anni di lavori forzati. Fra i settanta imprigionati e condannati secondo l'elenco dello Tchernavine, ventotto furono poi fucilati, fra i quali il geologo Prohkoroff, l'orientalista Meervart, il letterato Wolfson. Altri si spensero nella solitudine dell'esilio o nella desolazione del carcere, Ma vi sono altri nomi, all'infuori di quelli ricordati dallo Tchernavine, nomi di scienziati illustri, condannati a pene crudeli. Lo storico Rojdestvenski, diciannove mesi di prigione e cinque anni di deportazione; lo storico Bakhrouchine, un anno di prigione e dieci di deportazione; lo storico Boutenko, confisca dei beni, dieci mesi di prigione, dieci anni di lavori forzati: morì di crepacuore alla no: tizia che sua figlia era morta di febbre tifoide e sua moglie si era uccisa; il professore pro-rettore dell'Istituto di ingegneria civile di Pietrogrado, un anno diStarostine, prigione e dieci di lavori forzati; il celebre ittiologo Nozarevski, sette mesì di prigione e dieci anni di lavori forzati. una lista lunga, che dà un senso di angoscia. Ma vi sono dei nomi che non si Èpossono tacere. Alexandroff, sei mesi di carcere e cinque anni di lavori forzati; l'economista Popoft, dieci anni di lavori forzati; il direttore del museo di zoologia dell’Accademia delle scienze di Pietrogrado, Bielanitzki-Biroulia, condannato a cinque anni di lavori forzati all’età anni; l’eminente naturalista Raikoff, un anno di prigione e dieci didi sessantanove deportazione; il direttore della stazione biologica del Volga, un’autentica illustrazione il prof. Benning, cinque anni di lavori forzati; il prof. Farmanoff,dell’idrobiologia, di settant'anni, specialista del. l'Istituto di piscicultura di Mosca, dieci anni di lavori forzati. Ancora: il famoso chimico Solonino, settant'anni, dieci anni di lavori forzati: un altro chimico non meno famoso, diprof. Sapojnikoft, di settantacinque anni; dieci anni di lavori forzati; il prof. ilBazilievitch, militare, sette mesi di carcere e dieci anni di lavori forzati; il prof.dell’Accademia Gontcharoff, dell’Accademia navale, dieci anni di lavori forzati; il prof. Fourman, medico famosissimo in tutta la Russia, confisca dei beni, un anno di carcere, dieci di lavori geologo Wittenburg, mutata la condanna a morte in dieci anni di lavoriforzati; il forzati. Non è tutto. C'è il supplizio morale. Non c'è umiliazione che venga risparmiata fa coloro che sono riusciti a salvare la vita. Ogni condanna a morte o alla depor= tazione di eminenti personalità del mondo della scienza o della cultura, è quasi Sempre seguita da riunioni organizzate polizia, nelle quali i professori, colleghi dei condannati sono chiamati adalla proclamare ad alta voce, nelle aulei universitarie, la loro solenne approvazione questi misfatti. All'indomani della condanna a morte dei diquarantotto economisti implicati nel così detto complotto di sabotaggio dell’alimentaz operaia, il mondo apprese con indignazione e con raccapriccio che gruppi diionescienziati © membri dell'insso Enamento universitario avevano approvato la sentenza di morte contro i loro colleghi. She cosa c'era di Ce lo fa sapere prof. Hertzmann dell’Università di Friburgo, che durantevero? un viaggio in Russia ilebbe le confidenze Sowletico, il quale gli raccontò, piangendo, le inaudite peripeziedi uno solenziate e dei suoi colleghi. L'Hertzmann ampiamente le sue Impressioni sue ih un ditico futicolo del Vozrojdenié riferì, poi,« Non credete una sola parola confidò tino felice collega sovietico —del di1932.quello che dice la nostra stampa,— gli No! ciano) dei poveri attori, che recitano meccanicame nte la loro parte e che ripstone (200 alla lettera quel che viene e ripeloro suggerito. Fra le quinte il regista di Lubiszta (è Ja sede della Ghepeù) ben armato di pistola, vigila a che l'attore non improvMisi. {Noi dobbiamo attenerci scrupolosam ente al testo della commedia. Rjto/.

segnata agl. a i portanza Selaperairai variai fraai i duecento e glii ottocento grammi, i seconde cn a un intellettuale. Si noti che 5in modoaccordata ARCO 3 si dii categoriei ivi, speciale di quelle preposte alla formazionetratta dei futuri sovietico. Questi privilegiati ricevono, dello Grats inoltre, seicento grammi quadri. mese (Isvestia, di

essere

zucchero ogni 8 settembre 1933). La parificazi one fra intellettuali e operai razione del pane si è avuta Ki? solo nel 1934 e limitatamente alla Ri mente detta (R.S.F.S.R.). a

Di ; fronte a simili condizioni ha piùdn quali sono 17 mezzi Tndi studio diNaAcuidi vita può non disporre uma eee, i

disinteressato ricercatore del vero. Bisogna prostrars

i al Wuci

mPortanza

in

mplicemente

i inst al tem) Fistotil e, un Goethe, un Mants. Sencu iiy

fon"uo frion-

‘e stato risolto per

G. C. BARAVELLI


CROLLO DEGLI IDOLI

Un anno fa, esattamente il agosto, giungeva da Città del Messico la notizia dell'uccisione di Leone Trotzkij. Stalin che aveva escluso Trotzkij (l'ebreo Leiba Bronstein) da tutte le cariche politiche e che l'aveva pure privato della cittadinanza sovietica, era riuscito così ad espellerlo anche dalla vita per mano della Ghepeù. L’odio del georgiano opportunista era’ ormai appagato. Le aspre critiche del polemista Trotzkij erano soffocate e la penna che sulla dura pelle del dittatore rosso marchiava come un ferro arroventato, era spezzata. L'ebreo Troij, malefico genio che non pago del disastro causato al suo paese avrebbe voluto trascinare con i suoi principi di rivoluzione internazionale, tutto il mondo nella rovina e nel caos ebbe così fine ingloriosa. Il creatore e il comandante dell’esercito rosso, di quell’eserto, orda di folli, che oggi si sgretola sotto i colpi del maglio germanico, è anch’egli finito sotto i colpi di un martello che, sia pure per repugnante odio di parte, diede finalmente il fermo al suo tormentato cervello,


E

GHEPEÙ" Un'altra raccolta di versi del medesimo poeta subì la stessa sorte. La censura Li riscontrò delle «tendenze romantiche »,esiziali dal punto proletario. Colpì il censore una quartina nella quale si disegnava il profilo didi vista una giovinetta!

L’aura del mattino giuoca con lei, e confonde sul suo volto i disciolti capelli. Non va. « Una simile metafora è degna di un poeta proletario. È troppo sentimentale e presenta la natura non in modo troppo superficiale. Uno scrittore soc vietico, fedele al metodo del « realismo socialista », deve ispirarsi ai rumori delle macchine e dei trattori che solcano i campi dei kolkozi, ai sibili delle sirene delle officine proletarie in azione». Ecco — annota il censore — come un autentico poeta sovietico si comporta davanti a visioni del genere. Delle lacrime scendono dai suoi occhi, lentamente, come un trattore, Un'altra raccolta di poesie fu vietata come «licenziosa ». Un esempio:

Ascolta, aura del mattino, — noi andiamo a scoprire il mistero della natura, a portare della poesia nella vita.

Dunque? «E proprio la poesia che l’autore vuole introdurre nella vita? noi bolscevichi non ci occupiamo di poesia. Noi lottiamo e perseveriamo nellaMa lotta per trasformare radicalmente la vita». (Rapporto di Ikramoff, Pravda Vostoka, 3 agosto 1932). Un povero poeta aulico si era illuso di guadagnare chi sa quali pidoglio di Mosca celebrando Stalin. Si sarebbe potuto scegliere allori sul Camtema più ortodosso? Ed ecco il poeta tutto felice, che dipinge Stalin come il « nuova padiscià »' che risiede al Kremlino: Un battello voga e si avanza: fende le onde dell'Oceano. Il suo timone è nelle tue mani, o capo di acciaio! Il censore interviene: «O che forse il nostro paese è un battello? O che forse il compagno Stalin è capitano di vascello? Ma di molti, molti vascelli! Il proletariato non è mondiale? ». Eun il solo è giudicato. Un altro poeta, bramoso anche lui dipoeta cantare la gloria di Stalin, non ha migliore fortuna. Noi procediamo sotto la stretta degli elementi. Su, conduci noi che ti seguiamo verso un mèta luminosa, 0 capo di carovana, Il censore si inalbera. « O che forse la nostra Unione Sovietica è un, deserto? 0 che forse noi

In un paese come la Russia sovietica la corruzione e il malcostume politico si erigono contro ogni principio di morale,dovela giustizia viene amministrata da una maSistratura pavida, asservita a ogni bramosia vendicativa del dittatore Stalin: Tra codesti giudici privi di coscienza spicca una figura più delle altre repugnante: quella del pubblico accusatore Wischinsky, sinistramente celebre per le sue requisitorie che mandarono a morte i più alti funzionari e generali della Repubblica Comunista. L' CENSURA letteraria e artistica nella Russia sovietica è talmente rigorosa e complicata, che

un autore non è mai al riparo da sorprese e da incidenti spiacevoli. Essa è affidata a due organi specializzati, l'Aguitrop e la Glavpolitprosviet (Sezione centrale letteraria educatrice alle dipendenze del Comitato centrale del partito. I censori, che sie politica), chiamano, non si sa perché, «Tedattori », sono distaccati presso case editrici, quelle che dipendono direttamente dal governo (la Gosizdat),tuttecomele quelle che sono gestite da sindacati o corporazioni controllate dallo Stato, quali la GuikI, l'Academia, la PolitkatoTjan. Queste case editrici non possono pubblicare nulla il «visto» dei redattori responsabili. Va ricordato che la Glavpolitprosviet senza pubblica, per conto proprio, dei bollettini speciali, che censurano, loro volta, i libri già censurati. Non basta ancora. Ogni libro che viene alla aluce secondo il suo Valore artistico o scientifico e, più ancora, secondo è leclassificato sue tendenze e la sua particolare ideologia. Interviene, a questo punto, il parere del «settore delle biblioteche»,che assegna alla nuova opera il valore che merita dal punto di vista politico, mediante una nota speciale. E non è ancora finito, perché fura ufficiale viene assecondata dalla critica canonica dei grandi giornali,la cene quali la Pravda e l'Isvestia, che costituiscono vera e propria censura ufficiosa. Vien fatto di domandarsi qual genere diunalibri uscirà dalla trafila di questo quintuplice laminatoio, Su quello che accade negli ambulacri segreti degli uffici di censura attraverso i quali passano i libri prima di pervenire al pubblico, noi non abbiamo che noc tizie tarde e indirette. Ma sempre significative. Sappiamo, così, che la censura condannato all'ostracismo le opere di Cecof, semplicemente perché «vi sihaincontrano a ogni passo i vocaboli. Spirito e simili». (Testimonianza del bolscevico Ikramoff, alta personalità Dio, uffi. Se questo capita ad autori della fama del Cecof, quale trattamento vato ai minori? Ai giovani autori? Il romanziere Sergneief Tsenski in èun riserrac: conto intitolato L'acqua viva ebbe la pessima idea di descrivere un combaiti: mento fra bianchi e bolscevichi. Al termine della zuffa caduti bolscevichi vengono raccolti e medicati tre donne. Troppo semplice. i A_quale classe ap= partenevano queste tre donne?da L'autore non lo dice. È grave. È peggio che una lacuna. Un giornale di avanguardia intellettuale, il Novy Mir, parte all'attacco. «Ma chi sono queste donne? Sono delle povere contadine nestanti? Non farebbero parte, per caso, dei kulachi? ». o delle contadine be: È un dubbio atroce. Bisogna per ipotesi, per induzione. Tutto sommato, è quest'ultima supposizioneprocedere che persuade l'iperctitico. E perché? Perché il novelliere si era lasciato un particolare, ma più sufficiente a squarciare il velo che celava sfuggire il suo vero animo. I cavalli di che quelle tre donne erano «ben nutriti». Non potevano, quindi, appartenere che a dei kulachi. DI qui la parzialità di classe dell’autore, che attribuisce ai rappresentanti di una «classe nemica » dei sentimenti umani. Tutto ciò è semplicemente intollerabile. Così pensa e così scrive l’avveduto censore. Entriamo, per un momento, nel regno della poesia. Ecco un poema, nel quale si leggono questi versi: Le nubi che coprivano il cielo cominciarono a sciogliersi... Spuntò l'alba, un’alba di lavoro... La vita operosa si riprese. Cosa c'è da ridire? Ce lo fa sapere il censore bolscevico nella sua relazione, riferita dalla Pravda Vostoka del 3 agosto 1932. «Questi versi sono stati scritti nel 1928, vale a dire al principio del piano quinquennale. Ora l'autore dice che l'alba è a pena spuntata. Allora bisogna concludere che nel periodo Ùi tempo anteriore al 1928 l'aurora non era nata ed era ancora notte. Ma ciò dimostra che l’autore è ben lungi dalla concezione vera del lavoro, che politicamente è un povero illetterato. A prestar fede al poeta, si dovrebbe credere che il periodo della ricostruzione fu un periodo di piacere nel quale non si lottava a sufficienza! ».

St'opera sono stati cambiati i

Nell'Eugenio Onieghin di Chaikovski la censura sopprime senza complimenti £ denza confondersi una scena intiera, unicamente perché vi figurano. contaditi i quali prestano omaggio cordiale ai loro padroni. Ne dà notizia Ta stessa Pravda. Fra i classici, è Shakespeare quello che fa le maggiori spese. Le sue tragedie, nelle rappresentazioni che ne vengono date nei teatri di Mosca, diventano addirittura irriconoscibili. Al Romeo e Giulietta viene data una « base » materiaSa

Uno dei tanti

disgraziati Tagazzi che il bolsi costretti a vivere di furti, viene interrog,


Il palazzo della Ghepeù a Mosca. E questa la centrale dove si studiano e si attuano le più losche e sanguinarie imprese suggerite dal dii tt Beer Ae Coen bolscevico. Da questo covo di sicari si partono per tutto il mondo spie e affiliati della Ghepeù incaricati delle più losche imprese che vanno dal rapimento alla soppressione,

dove i mezzi di tortura vengono esperimentati e adottati contro tutti coloro che in qualunque modo non si sentono capaci tiasopportare pentito

lista. I due innamorati non muoiono, no, vittime dell’infelice passione, ma degli antagonismi di classe: L'Otello assume un significato tutto nuovo e inatteso, Questo capolavoro non è più la tragedia della gelosia con tutti i suoi incubi, con tutti i suoi furori, ma la rappresentazione della lotta dei « colonizzatori rapaci per la conquista dei mercati della Turchia », e l'eroe stesso uno spregevole strumento nelle mani dei capitalisti britannici. Quanto all'Amleto, se ne ebbe una «interpretazione » originale tre anni fa al teatro di Vakhtangof. « Considerato che il dramma psicologico del principe danese non riuscirebbe chiaro ad uno spettatore sovietico se non fosse spiegato con dei motivi concreti », di natura materiale, i censori bolscevichi l'hanno trasformato gareggiando in fantasia con lo stesso autore. Amleto, nelle mani dei bolscevichi, non è più il protagonista di un dramma psicologico e morale, non è più la vittima dell’atroce dubbio che non dà pace: è semplicemente un giovane principe che teme per la propria vita e soffre e si accascia al pensiero di una perduta eredità. (Poslednia Novosti, 20 novembre 1933). In questi rifacimenti mostruosi, in queste falsificazioni insensate, la censura bolscevica è potentemente aiutata da una rivista ufficiale, dedicata alle lettere musicale di questa e alle arti, la Marzisto-Leninskoié Iskousstvoznanié. Il critico Mendelssohn, Schumann, rivista denunziò, un giorno, come controrivoluzionari, Debussy, Chaikovski e' soprattutto Chopin, « questo dandy geniale e aristocratico, questo tisico, che sputa il sangue dei suoi sogni nei suoi accordi». Così si dischiudono nuovi orizzonti alla critica musicale. A F sulla quale si Non occorre ricordare che c'è una categoria speciale di libri, Sono i

appuntano con

particolare attenzione e severità gli occhi della censura.

i (FAA quanto riferisce ib di scuola. sovietica dellibri Ikramoff, nella sola repubblica 1bbl 0 ha sequestrato il 42 per cento dei libri di testo, Uno l'Uzbekistan, la CSA

sue illustrazioni era raftiguato pn

di questi libri fu vietato perché in una delle la fotonon deve trovar Iuogo bambino che piangeva. «In un libro sovietico tutto il contrario che si vuole: bambini sorgrafia di un bambino che piange. È. S

denti e di una nizza I piÙ PossibleES riva antico racconto popolaredue

ridenti e di

possibile gaia ».

delle due capre, illustrato con una apposita vignetta, nella quale si vedevano

capre ostinate entrambe a non cedere il passo su ui

:

1

delle due voleva decidersi a lasciar passare l'altra perprima, dimodo oe Aule

vano per cadere entrambe nell'acqua. «Il lettore, annota il censore sovietico, potrebbe essere indotto a istituire una pericolosa analogia fra le due capre @ le due classi sociali in lotta e pensare che il regime sovietico o la borghesia deb. bono cedere, se non vogliono perire tutti e due in una medesima. catastrofe» Una favola di La Fontaine, La volpe e il corvo, è definita senz'altro pericolosa: Un libro che la riproduceva fu sequestrato. E perché? «Letta questa favola

osserva il censore, — il lettore potrebbe pensare che nel corvo sono simbolega giati gli Uzbek e nella volpe i Russi ».Ecco un'osservazione che svela una sie tuazione e fa sapere, meglio di qualsiasi cronaca, quale è il modo col quale i bolscevichi russi trattano i cittadini della repubblica «indipendente »dell'Uzbestan! Altrettanto nella repubblica dell'Azerbaigian, a Baku, dove la ci r gia con quella centrale nel dare la caccia ai libri di IE a tanti. Un libro di testo fu proibito perché pubblicava, fra l’altro, una novella nella quale si leggeva la descrizione di una famiglia operaia alloggiata in una cupa stamberga e dove il protagonista moriva di tubercolosi. Annota il censore: «Ha forse dimenticato l’autore, le migliaia e migliaia di case che il Governo ha

fatto costruire per gli operai? +. Non si dimentichi mai che in un libro sovietico e situazioni dolorose debbono unicamente colpire i re i nemiche»del proletariato. e Nessun dubbio. Un censore dei più autorevoli ha fissato una massima i gabile in un numero della Pravda Vostoka. « Ogni parola, ogni riga di guaio] libro scolastico deve mostrare l'entusiasmo e l'eroismo dei milioni di omini: donne, fanciulli, che concorrono, in un modo o nell'altro, alla grandiosa edift: cazione del socialismo. Gli autori debbono parlare ai ragazzi dei nuovi giganti dell'industria, delle centrali elettriche, dei sovhoz, delle città costruite natdee serti, della trasformazione del deserti in casi fiorite ». iano: Questa è la consegna. Non è senza una ragione che î giornali sovietici i

cano unicamente fotografie di gente che ride. Come « l'uomo cheMasone

MARIO MISSIROLI


j

UNA

LA

FRA

TANTE

teso loro almeno un pezzo di pane. Soltanto alcuni si àffrettavano tuttavia verso

l'uscita della bottega, guardando in cagnesco quei mendichi. Non che avessero il cuore più duro degli altri ma perché non potevano, essi stessi miseri, togliere

FAME

un briciolo di pane alle bocche

nuovo a nessuno.

correva verso il sole abbagliante

Crimea che, simile ad un raro Uccello marino, aveva posato le sue ali della sulle onde azzurre del Mar Nero. Chi aveva abbandonato Mosca, aveva lasciato una fitta pioggia e sembrava

impossibile

che un raggio di sole schizzasse

ora dalle nubi che

il loro strato uniforme e triste ricoperto tutto il cielo. D'improvvisoavevano con splendeva su di noi la cupola celeste del cielo meridionale. Avevamo lasciato dietro a noi Serpuchov, Tula, Oriòl, ed il treno. passata Kursk, si precipitava verso le fertili terre della Piccola Russia. Sdraiata sul giaciglio superiore del mio vagone, osservavo con avidità il paesaggio che mi scorreva dinanzi agli occhi. innumerevoli si inseguivano campi dorati del girasole, ogni tanto sostituitiIn file rettangoli smeraldini dei campi - di grano. La terra grassa e nera, vista in altri daiappezzamenti, diceva chiaramente che ci avvicinavamo all'Ucraina, Di tanto in tanto scorrevano dinanzi ai tinestrini i villaggi piccolo-russi daî quali le casettine imbiancate — le màsanki ci. Vettuole — splendevano al sole come sulla vasta distesa dei prati vanti petali di fiori. In alcuni villaggi, pittorescamente arrampicati sui monti, si poteva ancora scorgere la cupola dorata della chiesa. Negli stagni, lungo le rive dei fiumi, si tuffavano gli uccelli acquatici, Iì paese era ancora ricco. Il nostro treno non disponeva del salone ristorante. Tutti i passeggieri si nutrivano con quanto avevano portato da e, nelle stazioni, sì precipitavano in folla allegra protendendo ie teiere di casa metallo verso il robinetto che portava scritto: «acqua bollente» per poter quindi, durante le ore di ozio dell'esistenza fittizia del vagone, sorbire il tè nel corso di una conversazione diventata comune, Ma il più interessante evento per il passeggiero era costituito dalle nelle piccole stazioni tra l’una e l’altra città, dove il treno veniva atteso fermate da una folla di contadini carichi di ghiottonerie di produzione locale. A partire dalla stazione di Panyri il vagone, dapprima sonnolente, si era risvegliato. Tutti preparavano danaro ed appetito per 1 polli, per gli anatrotti arrosto, per le uova cinate al forno o le pizze casalinghe alla crema di latte di cui a Mosca già cu= da un pezzo non si aveva nemmeno il ricordo. L'Ucraina e la Crimea disponevano ancora di ricche risorse. Il treno

rallentò e si fermò alla stazione, La folla strepitosa

ed allegra dei « ligenziati »e cioè di quanti avevano avuto di recarsi in vacanza, dirupava dai vagoni. ‘lutti erano felici: Si l'autorizzazione aveva un mese di libertà, un mese di vita che sarebbe valso la pena di risognaredavanti per tutto l’anno nelle quattro

pareti

del

cimiciaio

moscovita

o nel

clamore e nell’inutilità dell'ufficio sovietico. Un mese all'anno, ma a modo proprio, senza adunate, senza « incarichi sex pali2 senza l'alfabeto politico e senza epurazioni; valeva ancora la pena di vivere!,.. Insieme

ad altri compagni

di viaggio, mi

avvicinai ad un gruppo di contadine piccolo-russe, che, in gruppi pittoreschi, sedevano terra davanti alle ceste le quali, simili a corni di abbondanza, ostentavano loa spettacolo. della produzione

della terra’ e del lavoro umano. Poco più in là e sola, era una giovine donna. Non so se per la sua particolare bellezza o per lo sguardo brioso dei meravigliosi occhi neri, che sembravano vi-

sciole mature, non so perché, ma la sua visione sempre negli occhi, Il collo della camicia ricamata era sbottonato, ed miellarimase offriva il seno pesante ai bambino che ogni tanto svegliava

al pasto il pigrone

con un leggero grido gutturale, invogliando già sazio. Con la semplicità che è propria dei cuori semplici

ferniva l’imagine di una maternità felice. Rispondendo scherzosamente alle domande di quanti la circondavano, vendeva i suoi meloni dorati. Apprendemmo che si chiamava Aksinia Sidorciùk e che il marito, sano ed allegro come lei, era uno dei primi suonatori di « bandura » del villaggio. Nel momento che riprendevamo il treno: « Venite a trovarci — ci gridò dietro — da noi starete allegri

ei mangierete a sazietà! ». Il treno nel suo rumore ingoiò le ultime parole. Sfilavano di nuovo davanti le casettine bianche,

ai nostri occhi

la nera

terra ed i luminosi

Questo fu l’idillio e questa era forse la superstite Come mutati al ritorno gli aspetti delle cose!

vita

di un

corsi dei fiumi. tempo

lontano.

Di nuovo si stendeva su il piovoso autunno e partivano treni verso la Crimea inondata di sole. Ma,Mosca a qualche anno di distanza, non si notava più l'e citazione spensierata dei primi viaggi. L'Ucraina e la Crimea non attiravano pil

i villeggianti con la loro abbondanza; l'Ucraina e la collettivizzazione forzata erano esse ora che vomitavano

Crimea,

devastate

dalla

giornalmente sulle piazze e le strade della capitale, migliaia di esseri umani mezzi morti di fame. Gli si strozzavano con le grandi parole che vantavano le e i benefici del. regime collettivizzato. Qui, nel fumo dei sigari popolari,conquiste nel fango e!nella miseria, come un vivente rimprovero per quanti avevano responsabilità nella situazione, finivano i loro giorni uomini, donne e bambini gettati fuori della vita dall'inesorabilità delle leggi dettate da chi aveva creduto di poter a suo modo regolare la vita degli altri uomini. ‘Quando i treni correvano, nel ritorno, verso la capitale, essi venivano comunque assaliti da torme di contadini carichi degli ultimi beni salvati dal disastro dell'epurazione dei « kulaks». L'opposizione milizia ferroviaria non riuc sciva ‘ad impedire l'invasione di questa gente della disperata. Essa si infiltrava nelle vetture, si issava sui tetti, si accovacciava altoparlanti

sotto

le vetture,

fra

i cilindri

per

il riscaldamento,

La stazione dove finalmente ci si fermava era, contrariamente alla volta prequasi deserta. Sul banco pensilina, ira fagotti e cenci, sedevano un bambino e una bambina. Né il della canto dell’allodola, né la del cielo, né, perfino, il rumore del treno giunto în stazione, avevanoserenità la capacità di sollevare quei visetti estenuati di bimbi, che simili a fiorellini di campo pendevano, appassiti, su steli troppo Le manine ossute non avevano nemmeno AR, PAZ ir ARRE er REN più la forza per stendersi verso unfragili. di pane. Sembravano, quei bimbi, asc senti dal mondo che li circondava, Sipezzoudirono tre tocchi di campana è Il iteno cominciò a muoversi. In questo momento dalla cedente,

:

È

È

la

n

|

180

non era oramai

Chi aveva potuto vederlo una volta, riconosceva finalmente in quel misero corpo e in quello scheletro Aksciuscia Sidorciùk, l'allegra compagna del «ban-

Senza astio: sulla via del ricordo, poiché nulla qui è inventato e tutto fu visto € vissuto dolorosamente ed anche personalmente. L treno

dei propri figli. Quello spettacolo

porta della stazione sboccò, anzi si precipitò, una donna. Aveva un ventre gonfio, enorme, che non voleva saperlo, come si trattasse di una donna incinta, diceva, anche a chi negli ultimi mesi. Guardandosi attorno con l'occhio torbido di un ladro, si affrettava a piccoli passi verso il treno. Le sì leggeva in viso l’esitazione, peggio ancora, la baura di essere sorpresa in fallo ed era proprio questo che le attirava lo sguardo della gente

sempre pronta alla diffidenza. Sembrò che, per superare la breve distanza che separava dalle vetturi uno sforzo disperato. La locomotiva soffiava il vapore, dava un fischio... facesse Proprio în quel momento un grido straziante parti dal banco della pensilina: Mamànka!... ». Ma il treno masticava già le distanze con i suoi denti di ferro e « nella rapidità della corsa, non si poté capire se sotto le ruote fossero rimaste due vite umane. nessuno e niente potrà mai cano celare dal ricordo lo sguardo terrorizzato Però di una bambina che era, per quella fuga di donna, rimasta senza madre...

Perché in quell'epoca le madri costrette dalla fame e non potendone più dalla miseria comune abbandonavano i loro figli. Peggio ancora li fuggivano. Per andar dove?! Per cercare quale conforto o quale oblio? Probabilmente soltanto per non aver più sotto gli occhi l'aspetto di quella miseria e per non aver più coraggio di veder morire sotto gli occhi, i propri figli, di fame. Non appena si apriva la bottega chiamata « il distributore del nane » la piccola stanza veniva invasa da intere famiglie di contadini giunti in prevalenza dall'Ucraina. ì î Passavano la notte sotto i pòrtoni è sui pianerottoli delle case e di giorno si trasferivano nelle botteghe, non sapendo dove andare né che cosa mangiare. SaTA TAI pevano difatti che ben pochi avrebbero avuto il coraggio di passare senza aver

durista » ucraino. Quel relitto umano, senza teito, senza famiglia, senza più animo, non era che kei. Il nostro incontro avvenne per caso in un giardino pubblico: vestiva con abiti che non erano suoi e che pendevano miseramente sul corpo magro mentre la testa rasata sembrava più quella di un maschio che non di una

donna. Teneva in grembo un neonato, il primogenito di una coppia di ebrei che

la avevano assunta come balia dietro raccomandazione della Clinica di Maternità e Infanzia dove era stata ricoverata al momento del parto. Il suo ultimo bambino lo aveva dovuto lasciare là dentro. Non aveva più diritto di essere la madre felice di una volta. Della sua famiglia non era rimasto più che un doloroso ricordo. Anzi non era quello nemmeno un ricordo. La morte è tante volte più misericorde della vita, perché sulle cose passate stende l’oblio. Aksciuscia in-

vece non poteva dimenticare. Non poteva rassegnarsi. Il gaio compagno dei primi anni, il robusto Stepàn lo aveva lasciato esanime nella casetta bianca giacente sulla terra, perché l’inedia lo aveva ridotto a non poter nemmeno trascinarsi fino al misero giaciglio. Morì di fame. Ad Aksciuscia non rimase che fuggire dalla màsanka con i suoi due figli abbandonando il villaggio che già devastavano i reparti della Ghepeù, Per mesi e mesi errò da un paese all’altro cercando di procurare ai bambini un tozzo di pane. Cresceva dentro di sé un’altra vita ma essa non badava a se stessa. I mesi passavano. Si avvicinava il parto. Che cosa avrebbe mai potuto fare con tre figli? Udì parlare di case speciali che raccoglievano i milioni di bambini smarriti per tutta l'immensità russa. Da quel momento la sua volontà non fu protesa che verso l’unica mèta: raggiungere la ferrovia. Là vi era del movimento, là si poteva tentare il piano disperato, di là iorse si poteva evadere. Ma le forze diminuivano di ora in ora, ma nessuno badava alla donna incinta che si trascinava appresso due bambini cenciosi. Le

campagne erano piene di questi profughi che, sotto la minaccia della morte o dell'esilio, abbandonavano le terre ed i focolari. Una di più, una di meno — faceva lo stesso. Non c’era che questo: fuggire, abbandonare alla sorte le due testine bionde nella speranza che la milizia ferroviaria provvedesse a farle rico-

verare în qualche «asilo d'infanzia». = 6 Per molti giorni: « oggi, oggi stesso » — si diceva Aksciuscia — « mi deciderò »... Ma i giorni passavano, passavono i treni ed ella non trovava in sé la forza, quella terribile forza. Finché la bambina, sua figlia, stentò a sollevare la iestolina dalla nuda terra sulla quale aveva irascorso la notte. Allora decise. A fatica la, portò insieme al fratellino e la depose sul banco della stazione. Se ne allontanò: fuggì... pi Li Era fuggita come una bestia ferita a morte, portando nelle orecchie il grido selvaggio della propria bambina che, pur essendo giunta all’estremo delle sue

forze, aveva intuito l'abbandono e gridava verso la salvezza. È Aksciuscia non ne ha saputo mai più nulla. Invano scrisse all'uno e all'altro asilo d'infanzia, cercando di rintracciare i propri figli. Le notizie confuse ed imprecise. Passava dalla speranza all'abbattimento...

giungevano

Ma anche l'altro figlio, avuto nella Maternità era andato perduto. Caduta di animi e di corpi negli abissi senza fondo del nulla. È stata questa la tragedia russa di molti anni, questa perdita di individui nella massa, questo

affogare di piccoli esseri in un mondo sconosciuto. Pure, nel crollo delle fedi, qualche sentimento era superstite. Aksciuscia provò nella Maternità la condanna e il rancore di quanti aspettavano con ansia un bambino, il frutto dell'amore, qualche cosa che ne prolungasse la vita. d

Essa ricorda:

il suo ultimo bambino nacque nella Clinica della Maternità dove

essa fu d'urgenza trasportata come l'avevano trovata gli inquilini di una casa sotta la scala di servizio. Fecero ancora a tempo di farle un bagno caldo. Caddero poi sotto il rasoio i suoi capelli neri, striati di bianco che una volta costituivano

l'invidia delle compagne e che sembravano ora una massa morta e opaca che nessun pettine sarebbe riuscito a districare. ;

Dopo il parto, vestita con la biancheria sterile della casa, fu portata in una vasta corsia, in mezzo ad altre puerpere e rimase sfinita da quest'ultimo sforzo compiuto dal suo povero corpo martoriato.

La sua storia si diffuse rapidamente tra le donne. Nell'atmosfera calda della dove la sensibilità femminile viene acutizzata dall'evento meraviglioso della procreazione, Aksciuscia si sentiva deliberatamente esclusa dal cerchio della comunanza che legava ormai tante mamme tra di loro. Nell'ora dell’allattamento la linda infermiera non le porgeva il piccolo involtino bianco e rosa che con tanto amore veniva accolto nelle braccia delle altri puerpere. Ogni tanto le recavano bambini altrui e cioè di mamme che non avé= vano latte a sufficienza o bimbi che, per disgrazia, erano rimasti orfani, Quell che era il suo bambino, ceduto ormai alla Maternità, poteva essere allattato anche artificialmente ed il suo latte, per miracolo abbondante ed ancora sano, doveva servire, secondo le prescrizioni dei medici a chi ne aveva più urgente bi sogno. Nella clinica non poteva entrare nessuno, ma i piccoli pacchi di ghiotto-. nerie, accompagnati da letterine scritte amorosamente nelle case lontane, veni= vano aspettati con impazienza e gioia. I messaggi che giungevano, fossero scritti. in caratteri disinvolti o in caratteri stentati, contenevano egualmente parole di. affetto,giorno di gioia, di promessa. Tutte le ospiti contavano i giorni, contavano le .ore. Ogni una o due partivano: se ne andavano ancora pallide e deboli, felici di poter raggiungere la propria dimora. Solo ad Aksciuscia non giungeva mai una parola di fuori, solo Aksciuscia non sapeva dove avrebbe potuto andare quando, passati gli otto giorni di tolleranza, avrebbe dovuto andarsene. Ma non pensava. Giaceva ore ed ore sul invasa da una spossatezza infinita. La sensazione era talmente nuova cheletto si concedeva tutta alla gioia di rina scere fisicamente. Soltanto una cosa essa le riempiva gli occhi di lagrime ed era quella specie di disprezzo con cui ostentavano di trattarla altre donne della camerata e perfino le giovani infermiere, che, nonostante le daffare sì ferma» vano gentili agli altri letti per scambiare qualche parola oil formulare qualche augurio. Vi erano nella corsia molte senza mariti, molte non avrebbero più trovato l'uomo da madri cui avevano avuto un figlio.che.Ma uscendo, queste non venivano fatte segno ad alcun disprezzo. Anzi era visibile verso di loro una maggiore attenzione, poiché osavano affrontare coraggiosamente la vita, prendendo su di sé ogni responsabilità. Ed erano proprio quelle che avevano per Aksciuscia maggior astio. Con una crudeltà incosciente non volevano vedere în lei la vittima, la madre infelice che, per forza di circostanze, aveva dovuto rinunciare all'ultimo figlio neonato. Nei giorni di dolore e di gioia, vissuti l'una accanto all’altra nella rude realtà Maternità,

della natura umana, tutte le donne si sentivano strettamente legate dall'istinto materno spontaneamente fiorito nei cuori. che ha rinnegato i propri figli e cioè nonEd piùAksciuscia era per esse una madre

una madre degna di tal nome La sua vitalità fece sì che potesse una delle prime. La adibirono. ad aiutare le infermiere. Quando non eraalzarsi occupata girava come bianca da un corridoio all'altro, una corsia all'altra. Ma non appenaun'ombra. la testa vassta appariva in un camerone da l'animato delle donne-madri gii sguardi sprezzanti si incrociavano chiacchierio una condanna sul suo capo.ocssasa e Questo è il ricordo che più le pesa. come Si unisce al rimpianto, al rimorso e allo struggente desiderio dei figli perduti... sii gono i figli degli altri.. — e mostrava un bambino pendente dalla mammella pesante. Poiché a quella che era stato concesso dar latte ai propri la sorte aveva affidato il compito non figli di nutrire un figlio altrui. Ché monoriidigi questo il bolscevismo saputo creare una eguaglianza , e mentre da poteva essere la miseriaha più Sura spaventosa e la fame, dall'altra potevano nat cuepalie comodità e la ricchezza. je Pa Macchina sopravvenne e la donna si affrettò verso di essa. Sparì, ingoiata dalla città, quella un giorno intravista nella piccola gtagicree ucraina, fuggita in treno, ospite della casa una fra tante... Cda lontananza della memoriadi Maternità, sembrava’ risuonasse , come un'irrisione, l'ina seriale di una volta: « Venite a trovarci, da noi starete bene e mangierete a Izietà... », É Non questo: il bolscevismo non ha sapul iseri i il dramma, per una donna come per tante air cre Miseria e dalla miseria ANNA

DIOTALLEVI

TRES

CORO Le


KATE KOLLWITZ.

Storia e letteratura, cronaca e romanzo hanno fatto conoscere al mondo tutte le torture che il bolscevismo ha inflitto al popolo russo. Nella più spaventosa miseria materiale morale, la fame ha scarnito i corpi e ha corrotto le anime. Fanciulli spinti al furto, donne dotte all'abbiezione dall’incalzante spettro sorto come stendardo del regime sovietico. Questa serie di litografie Otto Dix, Giorgio Grosz, Eric Johansson, Caterina Kt itz, Otto Nagel, Karl Volker ed Enrico Zille che riproduciamo in questa nelle pagine seguenti furono poste in vendita a beneficio degli affamati russi nel periodo della carestia che si verificò

come prima conseguenza del sistema bolscevico. Esse danno col loro segno fedele visioni episodich ‘he portano sotto i nostri occhi completo il terrificante quadro della fame, patimento massimo del popolo russo in regime comunista. delle

Geschichte und Literatur, Chronik und Romane haben der Welt von den Qualen, die der Rolschevismus dem russischen Volk zugefigt hat. Kenntnis gegeben. Im schrecklichsten moralischen und materiellen Elend hat der Hunger an Korper und Seele gezehrt. Kinder wurden zum Diebstahi und Frauen zum Abgrund getrieben durch das Jagende Gespensi, das wie eine Fahne des Sowjet-Regimes entstanden ist. Diese Reihe Lithographien von Otto Dix, Georg Gross, Eric Johansson, KAte Kollwitz, Otto Nagel, Karl Vélker und Heinrich Zille, die wir Auf dieser und den nchsten Seiten wiedergeben, wurden zu Gunsten der rus: sischen Hungerleidenden in der Teuerungszeit, die sich als erste Folge des bol: Schewistischen Systems entwickelte, in den Verkauf gestellt. Sie geben wahrheits: getreue Szenen wieder, die uns vollkommen das schreckhafte Bild des Mungers vor Augen fihren, die grosste Not des russischen Volkes unter dem bolschewistischen Regime.


| LA FAME. HUNGER,



&29

"GR


FINALE: Credo che in questo finimondo la nostra alleanza stia per terminare. (Disegno di W. Schulz).


CORO DI LUPI: Che non si tratti un laccio al collo? (allusione «nuovo ordine » considerato dai sovieti come diun metterci mezzo di costrizione. - Dis. di ©. Gulbranssoni,

LA TRAGEDIA DELL’OPERAIO RUSSO NELLA TESTIMONIANZA

DI UN LABURISTA

CCO un libro di Walter Citrine, che ci fa conoscere le condizioni degli Aiitoe! potto il regime sovietico. Walter non è il nuto. R use segretario generale delle Trade Citrine Unions "inglesi e primo presidente della Federazione internazionale dei sindacati operai. grganizzazione lu Più potente operaia del mondo. Non si esagera se si afferma trine è la maggiore personalit che il Cià della socialderoer operaia mondiale Egli fu in Russia nel 1925 e vi ritornò dieci dopo, invitato, a scopo di stufio. Vi restò sei settimane, dal 14 settembre al anni 28 ottobre 1999. a 00 ultati indagini sono esposti delle sue în un libro estremamente istruttivo». Alli ricerca della rità in Russia. veChe cosa ha appreso, in materia dî salari, il Citrine? Questo: che i salari operai pell'Unione sovietica sono i più bassi del mondo. Nella novic, a Mosca, gli operai a salario feto ica d'armi di Kagafisso di prima categoria Tubli al mese; quelli di settima 259,38; percepiscono 105,87 quelli di aHaca {misti di prima categoria e) 317,62. I cotquelli di settima s129g (superior Specializzati. Prima categoria127,75; Passiamo ai i quinta 257,34: otteva 454,12. Sono glicottimist Simi controllati dal Citrine.151,38; stipendi Quanto viene corrispo sto al diuquort Duemila


MARTE SOVIETICO: Eccolo di ritorno a casa. (Dîs. di Th, Heine).

} SE rubli mensili. E altrettanto all'ingegner salariisona diMoi di Sokorohod, di alscarpemese Nella fabbrica prima categoria; 165,70aa della vicinanze agli operai nelle 125,30 rubli inferiori: 250 a quelli della nona

(supe

della seconda: 215 a quelli della settima; nn ailù a Si domanda: ‘quanto vale il rublo? E Le le ne supe valutazione ottimistica, ch franco francese: imi di russo è di 18 dell'operaio medio salario il ti sommato, o frenees franco di testi corrisp mensili SODI merli ai avali ‘contrappone i 350 franchi francesi. i

i

de

ra

attenzione a fe soprattunutto de sugli ORE amì

rt il Citrine, Citri per roquanto abibia i portai il e industriali, non ha tra: urato

la

e nbani sci Nel 108 1933 lala Posterch dili -Pontentayi c i anche un colkhoze, quello visitato È rublo e SiornatediInvoro di un contadino era calcolata un bli e 50, un prezzo irrisorio ». comene possono vi con simili salari, gli operai posi v Vien fatto di domandarsi

della Russi Quasi sempre i salari sono raddoppiati o quasi mediante il lavoro della moglie. Se in una famiglia c'è un ragazzo, una figlia, essi pure sono mandati al lavoro ». ‘indagine richiama quella sul costo della vita. È un'indagine estree si confrontano i prezzi di alcuni generi alimentari in » calcolando il rublo in franchi francesi al cambio di tre frane di agosto). e cifre comparative (mese rezzo del pane bianco varia, in Russia, da 1,80 a 3 franchi il chilogramma, contro 1,80 in Francia; lo zucchero 16,50 il kg., contro 3,30; la pasta da,9,60 a 15 il kg., contro 5,60; il risoda da 1212,60 a a 19,50, contro da 21 a 36, contro 17,50; il burro da 45 a 58,50, contro 19. 3; la carne di manzo Passiamo ad altri generi, tenendo che il rublo vale, al cambio uffi ciale, tre franchi francesi. Secondo ipresente rilievi del Citrine, un mantello invernale in Russia, da 225 a 350 rubli, in Francia da 139 a 295 franchi; un impermea= rubli, contro 79 franchi; un vestito da 150 a 412 rubli, contro 149-250


RANDILE NELLA ROSSA DEI LEONI Ma si caro.(FI Sono" lae mano. dito attequeste bstiaeee age sore prg i LT volentieri Ma come a si fatg, co n tutte queste b estiacce? (Il mugie vorrebbe porgere la mano te desco, ma i tre anima n ‘alal soldato soldi


189

franchi; un pigiama 185 rubli, contro 17,90 franchi; una valigia da 43 a60 rubli, 19-45 franchi; un letto di ferro da 265 a 375 rubli, contro 85115 franchi: Do bic cicletta da 250 a 300 rubli, contro 310 franchi. 4 Alcune osservazioni marginali.

« Ho sotto gli occhi una lista dei prezzi di Londra, tratta da un annuncio del Selfridge's nel scollati, costano 20 scellini (75 franchi francesi).Daily Herald. I mantelli da donna A Mosca, il medesimo mantello, vale più di 250 rubli, cioè l'intero salario mensile di un operaio. Le scarpe da uomo costano a Selfridge's 10 scellini (87 franchi e 50). Qui, oscillano fra i32e io rubli e vanno fino a 100 al Mostorg. Questo Tappresenta un giorno di paga di un artigiano londinese e la metà del salario mensile di un Operaio sovietico. Una camicia da donna, che a Londra costa 3,9 scellini (14,40 franchi francesi), a Mosca costa 75 rubli, cioè una mezza giornata del salario di un operaio inglese, contro il salario di una intera settimana del suo collega russo s. 4 Inutile ricordare che la qualità di tali oggetti è scadentissima e senza confronto possibile con quella dei mercati di Londra e di Parigi. Che cosa possono essere le abitazioni degli operai che sono così poveramente rimunerati? Vincendo difficoltà e ostruzionismi di ogni genere il Citrine ha voluto estendere la sua indagine anche a questo campo. Le sue constatazioni sono spaventevoli. C'è un lato pittoresco e psicologico nella narrazione del viaggiatore, che non si può tralasciare. Siamo a Dnieprogres, « Una mattina mi svegliai animato da una volontà ben decisa. Volevo vedere le famose baracche, anche a costo di essere arrestato durante questo tentativo. Così ci incamminammo mia moglie ed io. Non dovemmo camminare a lungo. Accanto a case moderne, scorgemmo una di queste baracche. L'aspetto era semplicemente spaventevole. Era un vero tugurio. Una povera donna stava cuocendo qualcosa di indefinibile su un fuoco acceso sul pavimento.

“Mi fermai per prendere delle note, fra lo sbalordimento di alcuni passanti: ge ne fu uno che per cinque restò come impietrito davanti a noi. Dopo di che ci avviammo verso un minuti altro gruppo di queste baracche. «A questo punto la nostra guida si precipitò verso (schifose di noi. — Ro semplicemente un'occhiata alloggi — dichiarai seccamente. — No, no, camerata — mi rispose aiconvostri dolciastro la guida: — i nostri alloggi sono laggiù. — E mi indicò la casa tono di recente costruzione. Ma ve ne sono di quelli che non mostrate mai ai visitatori — replicai. — E poi voglio dirvi che ne ho abbastanza di voi, che sono stanco di vedervi. dovun. que vada, sospeso alla mia persona. — Non sono affatto sospeso alla vostra persona. Sono venuto qua unicamente per evitarvi possibili noie. Sono perfettamente in grado di regolarmi da me. Vi ho detto e ripetuto che volevo vedere ìl buono e il cattivo; ma voi vi preoccupate unicamente di nascondermi quanto c'è di cattivo. — È forse unicamente per questo che siete venuto nel nostro paese? — Quando un visitatore nel nostro paese, noi, Trade Unions e socialisti, siamo sempre pronti a fargliviene vedere i nostri stums come le abitazioni nuove. Vol sapete benissimo che sopprimete le statistiche quando questo vi conviene © che è impossibile scoprire, senza un esame la vera situazione paese. Voi cercate unicamente di dare, approfondito, alle Commissioni cne vengono delvoi, vostro limpressione che il vostro popoio viva in condizioni superiori a quelle deglidaaltri «Poi entrammo, in un altra camera. era di dieci piedi quadrati. Una paesi, don: na, suo marito e un ragazzo vivevano Essa in questa unica camera, cne sembrava un porcile. Dovunque disordine e sudiciume». Ostinato, sir Walter volle visitare un'altra baracca, situata in un altro quartiere. «Fummo ricevuti da una giovane donna piuttosto bella, che non pareva per nulla impressionata dalla sporcizia e dalla miseria del luogo. Esaminammo l'inierno di questa miserabile € rivoltante Cinque persone vivevano in una medesima stanza, Due letti con coperte inbaracca. brandelli. Non avrei condannato il mio peggiore nemico a vivere là dentro. « Povera guida! Le dissi chiaramente quello che pensavo e, cioè, che una qualsiasi autorità sanitaria inglese non avrebbe mai permesso l’esistenza di una simile tana da conigli. Certamente anche noi, in Inghilterra, abbiamo dei tuguri che mi ianno arrossire di vergogna quando li ricordo, ma non ne ho mai visti che fossero soltanto paragonabili a quesu », In tutte le città visitate; anche nelle vicinanze delle fabbriche più moderne, il Citrine constatò una penuria di alloggi ed una sporcizia incredibili. Pochi tratti su Gorlovka, presso kramatorsk, « Le case di questa vecchia città erano semplicemente orrende: baracche che sì reggevano a mala pena. Nessuna contava piu di due camere e molte non potevano nemmeno chiamarsi camere ». A Mosca, in una casa adiacente all’officina Kaganovic, e di recente costruzione, sir Walter si reca a visitare diversi appartamenti abitati da operai a salario « elevato ». Dovunque la stessa penuria di spazio. Le famiglie più rortunate, sono, come le altre, ammassate in una sola stanza, più 0 meno vasta, senza alcuna possibilità di crearsi una home appena appena decorosa. ‘l'utte le volte che gli viene mostrato un edificio di recente costruzione, è colpito dal suo pessimo stato. « A Kaganovic fui stupito per il cattivo stato delle facciate. A Baku, lo stato miserando delle case era tale, che bisogna averlo visto per poterci credere. A Dnieprogres vedemmo uno stabile che era addirittura un orrore, in tutto simile, del resto, alla maggior parte delle costruzioni sovietiche ». Il servizio di spazzatura suggerisce al Citrine critiche acerbe, Le strade sono di una sporcizia rivoltante. Nell'immensa città operaia di Dnieprogres, non trovò che una sola strada possibile, in un deserto di argilla e di polvere, che nella stagione piovosa deve essere quasi impraticabile. i Come vive l'infanzia in queste condizioni? È l'aspetto più doloroso del regime sovietico. ‘Si sono celebreti i famosi asili. Vediamo le cifre. A Mosca, nella fabbrica di Sokorohod, su 14.000 operai, sono preventivati degli asili per 300 bambini. Ad Orjohnikidze, fabbrica di trattrici, dove sono occupati 15.000 operai, c'è un asilo, che può accogliere 575 bambini, cioè appena il terzo di quanto occorrerebbe. È desolante la conclusione del Citrine su questo capitolo. « Considerando solo ie città, trovo che nel 1932 esistevano 250,000 posti per bambini. La popolazione operaia Cra, a quel tempo, di 22 milioni. I bambini dell'età richiesta per l'ammissione in questi asili, cioè di tre anni al massimo, rappresentano, all'incirca, il dieci per cento della popolazione totale. In pratica, Îe domande sonoassaipiù elevate, perché molti di questi asili accettano i bambini fino all'età di cinque anni. Comunque sia, anche prendendo per base il dieci per cento, occorrerebbero 2.200.000 posti per poter ricoverare i bambini bisognosi. Ma poiché non vi sono che 250. pos sponibili, ne consegue che solo un bambino su nove CREO ». Le medesime impressioni, aggravate, ha riportato André Gide durante un suo

dee

dre

gere in Mosca il centro della liberazione s E e AO il trionto del nuovo ideale ». I comunisti di tutta Europa celebrarono la conversione del Gide come un trionfo, come un'aperta condanna della borghesia daparte dell'intelligenza. E ne! 1936 André Gide si recò in Russia, Le st DOPLASE iN ia non attua l'ideale comunista, ma opera in senso de na a IRR ide più e avvilente oppressione spiriti cisamente contrario. più dura d tà pisesio: borghesedello in tutto:ci lla Russia di oggi la mentalità pi " i Denied pefiatio e di bigotto. in nessun paese del mondo come in Russia TOna MAI lodi abbassate, le virtù dell'intelligenza coiiaie: O Ma ecco che cosa dice André Gide I

CEL

zeta Spersvo non

tour depiùL'U.R-S.S. che fanciulli distrugge abbandonati. 11Mito Sie Invece aa Sebastopoli abbondano. dover vedere dei Invece Sehastonoli essi essi ao di die: È mi si dice che ad Odessa se ne vedono ancora di più. Certi hannomeno di dieci anni. Essi non hanno domicilio.a, In più delle mutai i o. Ma ciò che riamente una maglia tutta stracciata. DI che,IU pere e Dal sono compe Ir } = iti Soi ice non appena Reso allegri; ma certi danno l'impressione di Page eda da unmomento all'altro. Ci mettiamo a interrogalli” aperto È VI ro SO

So le i deveuna laporticina gita didi ani ia latta fondO dove al portico legno cheA tina si apre sentiero verso l'esterno nado il tempo non permette loro

Ci cor

‘erso

il

TEO un'alcova, senza finestre dove, aggom doni ALIONCO. “2rande quanto dormire mattino, i Un mattino, i) un piccolo iccolo essere famelico.o. Un i ‘o vedo come [eracconta, Dese isointa Aa livedono. Più tardi ne incontriamo uno che in un

peressere internati stati portati alla polizia tutti i suoi compagni sono « Non sono’ ancora là? Perché? istituto. Ma

ragazzi ».

‘l'indomani

GIULIO VENTURI

IL

VATICANO

E LA GUERRA CONTRO LA RUSSIA SOVIETICA I è stato riferito, e la fonte è autorevole, come, ricevendo la notizia che il Reich aveva iniziato, d'accordo coll’Italia, la sua poderosa campagna contro la Russia sovietica, proclamando esser primo scopo del suo jrogramma di guerra l'annientamento del bolscevismo, Pio XII, vivamente commosso, si ritirasse nel suo oratorio privato, rimanendo lungamente assorto in preghiere. E infatti imaginabile l'impressione destata non solo nell'animo del Sommo Pontefice, ma nelle sfere vaticane e in tutto il mondo cattolico da un evento che illuminava di tanta luce profetica le parole pronunciate dal Papa, si può dire poche ore prima, nel suo messaggio all'orbe cristiano, radiodiffuso nella festività dei Santi Apostoli Pietro e Paolo. ù In esso esprimeva Pio XII edificanti considerazioni intorno alla Provvidenza Divina negli avvenimenti umani, spiegando ai fedeli come l'aver fiducia in Dio “ significa abbandonarsi con tutte le forze della volontà, nonostante iutti i dubbi suggeriti dalle contrarie apparenze, all'onnipotenza, alla sapienza, all amore infinito di Dio», e credere che nulla in questo mondo accade, così nell'ordine universale che nel particolare, che non sia previsto, voluto e permesso. Significa altresì credere «che Dio può permettere talvolta quaggiù, per qualche tempo, il predominio dell'ateismo e dell'empieta, dolorosi oscuramenti dei senso della giustizia, infrazioni del diritto, tormenti di uomini innocenti, pacitici, indifesi, senza sostegno, lasciando cadere sugli individui e sui popoli prove il cui strumento è la malizia degli uomini stessi ».Ma queste prove non dureranno che un certo tempo. L'ora di Dio verrà, ed alle nazioni saranno restituite la giustizia, la calma e la pace. Però occorreva ricordarè che l'ora di Dio non è quella degli uomini. Poichè l'allusione al bolscevismo, «predominio dell'ateismo e delì empietà >, non avrebbe potuto esser più diretta e più chiara, riportando queste espressioni di Pio XII al corso immediato degli avvenimenti, si rimane colpiti dall'ispirazione sovrumana del suo linguaggio. L'ora di Dio è infatti scoccata per il bol» scevismo, cioè per il più terribile Magello che abbia mai minacciato il cristiane» simo dalla sua origine Le nazioni

come

per fortuna

è stato il caso della nostra

Italia

cui del

bolscevismo è stata risparmiata la crudele esperienza, non si rendono forse pie. namente conto, mi faceva osservare un eminente personaggio della Curia, delle angoscie ch'esso ha riservate alla Santa Sede. Pochissimi sanno che i criminali rossi di Mosca hanno avuto l'impudenza di giungere persino alle minacce dirette. Se noi paragoniamo le persecuzioni sofferte dai primi cristiani all'epoca del paganesimo con l'assalto distruttivo condotto dal bolscevismo contro le dottrine di Cristo, salta agli occhi la diversità della situazione, e la maggior gravità del pericolo odierno. La legge romana si proponeva senza dubbio la soppressione di quella che stimava una sètta ribelle alla volontà imperiale, cui il cristiano anteponeva quella di Cristo. opinione di molti storici che se taléè ostacolo essenziale avesse potuto esser Esuperato, i cristiani sarebbero stati tollerati nella società romana, come gli adepti tante altre religioni straniere, Il giudice imperiale si limitava a domandare, aidi credenti che gli erano addotti, di sacrificare agli dèi, e, di fronte al loro rifiuto, inli Cristo condannava al supplizio. Tuttavia è anzitutto -da notare che si trattava sostituzione della religione con un'altra, i cui principî erano agli occhi deidella cristiani fallaci, però non sovversivi e distruttori delle istituzioni sociali, cominciare dalle famigliari. Il paganesimo possedeva il suo proprio contenuto amorale, il bene e puniva il male. Oltre a ciò il giudice romano non si dava lapremiava pena di penetrare hei recessi dei cristiani per compiere opera distruggitrice loro credenze, specie fra i giovani catecumeni. Il magistrato imperiale era undelleesecutore,.sia pure im» placabile, della legge, non un propagandista di ateismo. In. tali condizioni, lotta di resistenza dei cristiani fu possibile, ed ogni spettacolo di martirio costituila un'arma morale così possente in favore degli inermi, che a costoro finì per rimanere la vittoria. Vediamo invece che cosa accadeva nella Russia Il bolscevismo, più che colpire i credenti, si proponeva di avvelenare sovietica. il loro spirito estirpandone lu religione ed al tempo stesso tutti i principî morale e della civiltà, che nella religione trovavano il loro fondamento. Aldellasupplizio giudice romano, bolscevismo sostituiva armi perfide e vili per convincere del le masse della non esistenza di Dio. Citerò un solo impressionante esempio, propria cono» scenza. In una scuola bolscevica, dopo aver praticato nelladi mia parete due' piccoli ripostigli, ricoprendohe uno con un'immagine di Cristo e l’altro con quella di Lenin, diceva ai fanciulli: — Vi hanno insegnato che Gesù è onnipotente: Domandategli, dunque di mandarvi un po’ di cioccolata. 1 piccoli, giungendo le manine, pregavano; ma il ripostiglio coll’effige dì Gesu risultava vuoto — Come vedete — soggiungeva il sinistro precettore —£ Cristo non ha ascoltato la vostra preghiera, perché non esiste. Provate orà a pregare il padre Lenin. La preghiera era ripetuta, diretta a Lenin, e nel ripostiglio a lui dedicato si trovava la cioccolata. Questo non è che uno dei mille trucchi infami, ma uno dei più tipici,

Quanto dolore hanno costato al Papu tali nefandezze! Ma di quali mezzi Egli disponeva per impedirle? Sul luogo stesso, di nessuno. Non era ques stione di apostoli disposti ad affrontare il martirio, dei quali Ja Chiesa di Roma

dispone

in

gran

numero

tra

ì suoi

sacerdoti.

Lo

stesso

eroismo

era

inapplicabile nelle condizioni di chiusura ermetica in cui i carnefici del Cremlino tenevano centosettanta milioni di esseri viventi. | Aggiungiamo che nel caso del così detto governo di Mosca la diffusioné dell'ateismo e la distruzione dei principî religiosi non costituiva un feno= meno locale. La nequizie moscovita aveva organizzato ‘un’azione gigantesca per contaminare nella luce bolscevica tutte le regioni della terra. La Santa Sede, giovandosi dello zelo indefesso dei suoi ministri, ha contrapposto ovunque un'opera di profilassi spirituale, preventiva ed immunizzatrice, affrontando i più aspri combattimenti contro nemici subdoli, operanti nel'buio e nel see greto, per giungere alla discristianizzazione delle masse. ì Il Papa e la Chiesa Romana hanno sempre considera il bolscevismo come una manifestazione delle forze infernali, anzi la più formidabile che il nemico abbia scatenato fra gli uomini. L'ha pertanto. combattuto: con quel® l'energia che dà la fede in Dio e la certezza della vittoria, non dimenticandò mai che sotto la Croce sta scritto il motto fatidico: « Non praevdlebunt». Ma quando sarebbe giunta l’ora di tale vittoria? La Chiesa di Roma fon. cos nosce limiti di tempo, per lei i secoli non contano, però ciò ‘non significa ch'essa non s’immedesimi nelle sofferenze che il Signore impone ai suoi figli durante il loro passaggio in questa vita mortale, e non invochi costans temente dalla Sua misericordia che voglia alleviarle e porre ad esse un. fine; Nel caso particolare della Russia sovietica, tale era la convinzione della Santa Sede di veder redenta quella infelice nazione dalle sue miserie, che volle prendere le provvidenze opportune per esser pronta, appena. giungesse l'ora segnata dalla Volontà Divina, alla sua rievangelizzazione. ‘(A tale scopo fondò a Roma il Collegio Pontificio, che reca appunto il nome di Russicum, destinato alla formazione dei sacerdoti cattolici di lingua russa. Questa isti: tuzione risponde ai tentativi che la Chiesa di Roma moltiplicò sin dal mo& mento dello scisma, perché i fratelli ortodossi tornassero nel suo grembo. Il giorno in cui l'aspirazione di tanti santi pontefici e padri della Chiesa, fra i quali primeggiò il dottissimo Bessarione, divenisse realtà, ineffabile sarebbe la letizia della Sede Apostolica. È già segnato quel giorno fra le vic cende che attendono il popolo russo dopo la liberazione dal giogo sovietico? Il Santo Padre e, a sua intenzione, chiedono in questo mo: mento a Dio: che la liberazione, ormai tutti i fedeli si compia colla minor pos: sibile effusione di sangue. Sono milioni divicina, i quali ‘si volgono all'Ons nipossente perché il bolscevismo moscovita, uomini mostro. che pesava cos me un incubo sul mondo civile, colpito come orribile lo fu il demonio dalla spadà dell’arcangelo, non tardi a sparire dalla faccia della terra. GIULIO

MARCHETTI

FERRANTE


RIMPIANTO:

Mello

Perché

knut non

mai

è scorso

tanto

sangue,

piccola

vi è ora che lo staffile britannico?

madre,

(Disegno

se

al posto

di T. Heine).


- Il primo ad avvertire nel to il Gi Izato esso stesso, in poco più1917di r i, zione capitalistica, poteva considerarsi comead una società di attiva produAsiatiche che « prendevano in prestito dall'Euro la personificazione delle razze pa la sua civiltà materiale, ma ripudiavano il suo spirito e il suo cuore ». I Sovieti cercarono, dapprima, di col) * periferici ». La loro. prima attività si di questa

Inghilterra dell”

soccorso al quale il Governo di Mi che «era deciso ad aiutare la Mon ‘0 cinese dell’Urankai, Mosca ripeteva ‘a là Repubblica dei Sovieti di Estremo

ord e il Sud a iplomazia dei Sovieti disponeva per il Suo appoggio al primo di questi due Governi di agenti intelligentissimi e spregiudicati, come il cosiddetto « Maresciallo cristiano» Feng che all'epoca fece parlare di sé tutta la stampa mondiale. Ma l'anima della ribellione in Cina fu Mikafoff Karakhanian, meglio noto come Karakhan. Questo astutissimo armeno successivamente sovietista Nell'Iran, in Cina e in Turchia, poi vicecommissario agli esteri, agente empie della sua personalità tutta la lunga e veramente sapiente «tecnica» bolscevica in Asia. Al Congresso di Baku, del 1920, la Cina era rappresentata da un solo delegato: Wan, sul quale fece particolare impressione la dichiarazione di Zinovieff: «Le nazionalità asiatiche oppresse non sanno che cosa vogliono ma sentono confusumente che la causa dei loro mali è l'imperialismo europeo».Se non che al secondo congresso della Terza Internazionale il delegato cinese Lai fece realistiche considerazioni sulle scarse possibilità di una rivolta agraria in Cina vista la inesistente disponibilità di terre nei confronti della densità della popolazione. Altrettanto può dirsi di una rivoluzione operaia poiché la Cina non è una nazione industriale e il piccolo gruppo operaio vi difetta assolutamente di organizzazione. È quindi possibile soltanto, alla stregua degli altri paesi asiati «una sommossa nazionalistica fomentata da studenti appoggiati sulla acquiescenza fatalista delle masse ». Le mene di Karakhan in questo senso dovevano appunto renderlo fastidioso al (Governo cinese che ne ottenne il richiamo il 10 maggio 1926, imponendo ai suoi successori assai maggior cautela nell'apologia dell'avvenire. Nel frattempo il bolscevismo si era insediato nell'Asia Centrale e fra l'altro nella repubblica di Khiva trasformandone radicalmente la fisionomia. la popolazione era diminuita e l'area coltivabile ristretta; vi era stato un regresso nelle esportazioni ma, profondendo i rubli a milioni, l'U.R.S.S. era riuscita a migliorare le condizioni sociali, sopprimendo la tirannia del Khan, emancipando le classi meno abbienti, provvedendo alla costruzione di strade ferrate onde agevolare il commercio del cotone e del grano. Ma, non appena organizzate le repubbliche degli Usbeki, dei Turcomanni, dei Kirghizi, dei Tagiki e dei Cosacchi, i Sovieti si trovarono alle prese con l'Emiro Amanullah che mirava allora ad una vasta confederazione dei musulmani dell'Asia Centrale. L'Afganistan infatti era sempre stato al centro delle cupidigie di Mosca. Le strade ferrate progettate nel Turchestan altro non erano che linee Spugne destinate a prolungarsi verso Teheran e Kabul. Per capire l’importanza data da bolscevismo a questa Svizzera dell'Asia, bisogna rileggere questo proclama, di una violenza inaudita, lanciato da Lenin alle truppe rosse distaccate in Asia 19: Sii delta divisione del Pamyr! A voiè stata affidata una CES di fiducia: la Repubblica dei Sovieti vi manda in guarnigione sulle fro Di degli Stati amici dell’Afganistan e dell'India dove 300 milioni di OPA odi: dotti in condizioni di schiavitù. Sopra a questo altipiano i messaggeri de DI voluzione devono piantare il vessillo rosso doo liberatore».« Viva leanza dei popoli rivoluzionari dell'Europa e dell'Asia». È È Sobillato si e da altri metodi di propaganda, IRA FLdippe sal: tanto a proclamare la propria indipendenza,

è dove

Da

ma in seguito a riforme alquanto spinte (agevolate dall’ageni A PRO

URO,

nikow)

raggiunse

un

grado

col trattato

tale di xenofobia Co ipa

oto

aiponie

mento dell’eccidio dell’ing. Piperno: « L’Afganistan no' I ele rina uomo bianco può fucilare o disonorareerapire quanti uomini e quanto donne gli piaccia. L'Afganistan ha cancellato il segno del servaggio. L'Europa ha reso un servizio, allo schiavo di colore, riscattandolo dal falso RA ER Questo documento è veramente tipico della nuova mentali X i dai Sovieti. SOI gli agenti sovietisti partivano dal aa S suon) DEE fosse «la cittadella della rivoluzione in Ran a "ivelle, civiltà che egli lista Layypat Ray, l'opera di Rabindranath Tago A ciano di Mehatma

qualificava addirittura di « cannibalesca », il E

ant. come pure 1'moti anar-

Gandhi, l'internamento della nota teosofa Annie Besant, come pure ima o indi chici del Bengala nel 1924 erano tutti avvenimenti 2

fare, fra i dei Sovieti che dovevano puro e del più MIRO tolSorimazion ia «teoria della non violenza » m gal i

i

gli

vA Toto an arrestato dalla polizia britannica Nath Roy promotore del moti ledelmasse Bengala egli dichiarò:rimanere «Noi dobbiamo Roio del elparitto partito comunista. gati che dovrebbero sotto il controllo comunista. LaLa nostra alleata è la Russia. Il proletariato indiano che deve condurre lalet per la libertà nazionale può contare sull'appoggio riso i i » A inci i due STRING Sbisvano ma fuoco della ribellione valendosi Vsinenaimenia dd te elementi: 1) gli odi di caste e di religione che a Era purtroppo vero strade; 2) le intollerabili condizioni economiche del pi

che in quarant'anni (dal 1860 al 1900) in gran parte per lo spietato sfruttamento britannico, erano morti di fame 30 milioni di uomini in India! Per attuaT< la « Repubblica Federale degli Stati Uniti dell'India »gli agenti sovietisti si valevano pure dell'influenza spirituale dei due capi dell'autonomia (Tagore e Gandhi). In Persia (oggi Iran) il primo rappresentante dei Sovieti, l'ex diplomatico zarista Bravin, era stato richiamato a Mosca fin dal giugno 1918 e sostituito da due uomini di fiducia di Lenin: Kolomitsky e Karakhan giunsero a Teheran il 36 luglio 1918, riuscendo dopo non poche peripezie allache conclusione del trattato del 26 febbraio 1921, controfirmato a Mosca da Cicerin. Esso ripudiava la « politica di delinquenti » dello zarismo e quella dei « banditi europei » e ristabiliva la frontiera russo-persiana del 1881. Niente aspirazioni condono dei 70 milioni di rubli oro dovuti agli Zar: come fare a menoterritoriali, di raffrontare l’ingordigia inglese con il disinteresse russo? Il risultato di questo riavvicinamento fu che due anni dopo l'Iran tentava di proclamare la (21 marzo 1923). Ma lo scarso interessamento delle masse e soprattutto repubblica la reazione dell'alto clero ebbero ragione del movimento. Capo indiscusso del comunismo nel paese era lo stesso ministro Rothstein, giunto a Teheran il 25 aprile 1921, dopo la partenza di Karakhan. Egli alloggiava Nella sua casa ospitale non soltanto agenti rivoluzionari egli avviava in India (coadiuvato in ciò anche dal console di Kermanscià) macheanche i giornalisti bolscevizzanti perseguitati dall'Inghilterra, riceveva e incoraggiava i membri del parlamento allora fortemente tinto di comunismo, finanziava l’«Ikdam» (Avanti) che fomentava a sua volta la lotta di classe contro il feudalismo, la bassezza del Mezlis e soprattutto la lotta contro lo sfruttamento straniero, Ex collaboratore del « Manchester Guardian», Rothstein conosceva benissimo — come si vede — i metodi di diffusione delle idee L'apertura del parco della delegazione russa al popolo di Teheran, rivoluzionarie. l'invio gratuite ai cinematografi, l'arrivo di professori comunisti nell’Iran: di pellicole gli sembrava buono per raggiungere i suoi scopi. Non per nulla i giornali ditutto Teheran, di cui qualcuno stampato in inchiostro rosso, inneggiavano al bolscevismo, dicendo che « accogliendo la poligamia, il bolscevismo si era mostrato penetrato dallo spirito dell'Islam », e che « Lenin era un personaggio degno di stare a fianco di Maometto » L'opera di persuasione di Rothstein mirava a fomentare un secondo movi. mento nell'Iran settentrionale. Egli si valeva per]ciò agenti reclutati nel partito comunista iraniano (detto « Adalet ») nato nei pozzi dipetroliferi Nell'aprile 1925, tremila turcomanni russi, oltrepassata la frontiera,di Baku. con bandiere rosse si unirono ai turcomanni iraniani proclamando l'autonomia: naturalmente Questa sommossa era stata fomentata dalla Legazione sovietica dove i fautori dei disordini si reano rifugiati tranquillamente. Ma il bello è che Rothstein — indiziato ccme fautore non dubbio dell'insurrezione, proclamò ultimata, che veniva in aiuto al popolo affamato, regalando circa 17a sommossa mila quintali di grano! Effettuate alcune perquisizioni nel reparto commerciale della Legazione di Teheran, Riza Khan si convinse della criminosa propaganda ottenendo il richiamo di Rothstein e della sua banda. Karakhan, diventato nel frattempo promotore del home nazionale armano in terriorio russo. lanciava i suoi agenti non in Georgia e nell'Azerbeigian ma anche in Turchia, dove si era creato unsoltanto » culla del comunismo turco. Concluso un trattato di pacegruppo detto il« Hummet 16 marzo 1921 (con la formula « senza annessioni né indennità » dettae diamicizia Litovsk) Mosca mandò ad Angora nel gennaio 1922 una missione diplomaticaBrest vera e propria, composta d' una trentina di persone, con a capo l’ex della marina zarista, Araloff. I membri della missione erano tutti sottufficiale giovani: vi erano anche tre ine tellettuali musulmani tartari, cinque signore e dieci soldati dell'esercito rosso; ni quali si aggiunse, in seguito, una delegazione commerciale con a capo Ani: Kieff. Nella nuova sede diplomatica fu aperta una biblioteca, ricea în opus scoli di propaganda redatti in tutte lesubito lingue. fianco al nuovo ministro, era stato mantenuto l’ex console generale zarista a A Damasco che gli fu di grandie= simo aiuto. Gli agenti comunisti iniziarono indugio i loro spostamenti verso i centri attivi della regione onde informare senza i nuelei di emigranti russi che vi st trovavano delle delizie del comunismo, mentre l'Araloff non st peritava di arringare la folla dall'alto del suo balcone per intrattenerla det « sole dell'avvenire a scoperta del complotto di Remzi Pascià in cui erano coinvolti agenti ». so= vietisti a Sivas e aMerzifun non fermò le mene sovietiste. Araloft fidava sull'isolamento politico della Turchia, il affatto suo bisogno di armarsi contro l'Europa © aizzava la doopia insurrezione contro il dispotismo interno e contro lismo estero. Egli si serviva principalmente di tre ordini di agenti: l'imperia» profughi russi bianchi, prigionieri turchi rimpatriati in numero alquanto donne dell’ex aristocrazia zarista che (in un paese dove la donna usciva sospetto, avnena da una segregazione secolare) erano chiamate a diventare i mieliori agenti di Mosca, Tanto è vero che. nel gennaio del 1925 prima. alla fine del 1930 dono, la polizia di Istanbul ricevette l'ordine di virilare principalmente su queste tre di persone e i funzionari che avevano avuto palesemente rapporti concategorie donne russe furono licenziati. Gli effetti di questa propaganda non dovevano farsi aspettare. Ai congressi comunisti locali prendevano parte gli stessi rannresentanti dell'U.R.S.S. in Turchia che davano comunicazione di manifesti del seguente tenore: Contadini dell'Anatolia! Una parte dei vostri Bey e dei vostri Effendi si è venduta ai capitalisti stranieri; l'altra vi chiama sotto le armi per lottare l'invasione straniara, senza ammettere che voi possiate prendere in mano contro paese. che è pur vostro! che voi possiate occupare le terre il potere di dalquesto Sultano gi suoi parassiti, seminare al vostro proprio uso e consumo!distribuite E domani — quando i capitalisti stranieri si metteranno d'accordo con i vostri oppressori, — i vostri capi di oggi ne approfitteranno per caricarvi di nuove catene! Presto la propaganda dilagò nelle scuole militari perfino negli ambienti del Ministero della Pubblica Istruzione e il Governo di e Ankara, giustamente allar= mato chiese il richiamo di Araloff. A questi doveva succedere Suriz, autore dei lavori preliminari per il trattato di commercio l'ambasciatore e futuro ambasciatore a Parigi. In complesso, sebbene l'attività del successore Araloft fosse stata alquanto più abile e ponderata della sua, occorre registraredi anche qui un fiasco completo delle manovre sovietiste. Srinta dall'influenza bolscevica ad imitare con eccessiva fretta il radicalismo europeo, la Repubblica turca si era fermata lì: quando si trattò di ordire sommosse e intrighi, all'« amicizia sovietista con la forca. Questo nazionalismo, — che Mosca aveva fomentato »siper rispose farsene una arma terribile contro l'Europa, — era un'arma a taglio. Imbetuoso e sue scettibile come tutti i nazionalismi giovani, esso doppio vantò bensì ideali comuni col bolscevismo, ma li ripudiò poi quando si vide sul punto calpestato, accogliendo certe proposte russe sulla punta delle baionettedi —essere sia ure di marca russa. LA DIPLOMAZIA BOLSCEVICA NEL MONDO ARABO-AFRICANO. Il siBnificato internazionale dei Luoghi Santi cristiani e musulmani non poteva certo sfuggire all'attenzione degli illuminati di Mosca. Tra i profughi dell'Europa Orientale, bolscevizzanti per definizione, Mosca doveva reclutare i suoi rrigliori agenti. Il Governo non volle sciogliere gruppo di non oltre trecento comunisti (costituitosi tra i disoccupatiil piccolo nell'inverno del 1920-1921) poiché lo considerava insignificante; ma la sua propaganda impressionò vivissimamente gli Arabi. (Sia detto tra parentesi che uno dei suoi primi atti era


Stato di protestare contro la costituzione di una

sezione del

P. N. F. in Palestina, poiché — spiega il giornale « Filastin» del 4 settembre contrari agli ebrei come ai comunisti»).Uno dei manifesti1993 — «i fascisti sono diffusi negli ambienti operai ricorda quello di identico stampo indirizzato «I Bey e gli Effendi e particolarmente i Governatori,ai contadini dell'Anatolia: i Principi e i Re sono

essendo

bolscevichi —

anzi essendo nazionalisti

ardenti —

a servire più o meno coscientemente gli interessi di di Kemal, il capo rifano doveva, con l'i; fare uno sforzo che ha del prodigioso, le sue truppe, costituendo in un temi

sue linee

fondamentali,

sviluppando

una

i rifani comin

compattezza

e una solidarietà politica © € sociale sulla base dell'unità etnico-religiosa all'antico regime semifeudale il vincolo nazionale e l'idea di unae sostituendo repubblica reti parlamentari.

Nei

suoi manifesti si delinea

poi tenacemente

l’ide:

t vari anni alla data del 1° maggio dalla Federacetto fondamentale nel seguente proclama ei etto di aizzare l’odio « Fratelli Tunisini! ma di porre un termine alle lotte tra Arabi ed Li Uniamo le nostre forze nella lotta comune contro ‘ssa razza asiatica e dovrebbero fare causa cocrudeli nemici! Cerchiamo di costituire un unico raggruppamento coni nostri mune contro l'Occidente », piedi! Portiamo un colpo decisivo contro gli oppressori! le «nazioni dell'est ». Ink La diplomazia sovietica, secondo un suo peculiare concetto — potrà ‘costituirsi la Repubblica Federativa le cui colonne saranno tutti i paesi Così Se non erro, del nostro — sceglie assai volentieri i suoi agenti agli antipodi dell'Africa del Nord». © elementi La diplomazia dei Sovieti nel Marocco aveva dunque vicinissimi alle popolazioni locali in quanto più adatti a capirle e, traoccorrendo, il viso doppio e le mani lunghe, né più né meno della diplomazia & fare causa comune con loro. Questa europea che essa fingeva di ignorare audace diede, particolarmente in © di combattere. Ufficialmente l'U.R.S.S. proclamava Arabia, risultati sorprendenti. Nel lugliopolitica era stato concluso un accordo tra il più completo assenteismo dalla l'Hegioz e l'U.R.S.S. per lo scambio dei 1924 questione marocchina. Tra le quinte rappresentanti diplomatici, con resi salto dell’imperialismo coloniale gli invisibiliessa, da una parte scagliava all’asdlenza a Gedda anziché alla Mecca. Nell'agosto 1924 giungeva a Gedda îl rap: l’altra, come nella nota del 2 settembre 1928 battaglioni dei suoi agenti; dalbresentante sovietista Hakimoff, i cui bagagli erano Chigi, dopo aver ricorstati oggetto di un indidato la partecipazione della Russia ai lavori a diPalazzo Screto tentativo di visita in territorio egiziano. Algesiras, dichiarava di non Premettiamo che a Gedda non Ticonoscere le eventuali decisioni prese senza il suo vi erano allora più di 25 europei, tra cui intervento. Nulla vi porussi, aviatori al servizio del Gotrebbe essere di più squisitamente antibolscevic Verno arabo. Per una colonia così fatta, treil consolato o di quella sovietico disponeva, fin gli affossatori degli Zar rivendicano apertamente la doppia classica nota in cui dall'inizio, di ben 14 funzionari, tra i quali eredità della diplo12 musulmani. L'ex ergastolano mazia russa e dell’interventismo zarista. Da Vladivostok Abdul Kerim Hakimoft el Ghazani capo di ben a Tangeri la diploquesto piccolo paradiso rosso, era, Mazia comunista, rivoluzionaria sociale in Europa, si era camuffata, di sua professione, operaio magnano. Dovette fuori d'Eu: quindi per forza lasciare la dire. ropa, in rivolta nazionalistica contro la colonizzazione zione degli affari al suo primo segretario Naum europea. sul cui passaporto fu GLI « AGENTI» COMUNISTI NEL MONDO NEGRO-AMERI notato di pugno stesso di Cicerin «collaborateur Belkin CANO, - Ride l’Agent diplomatigque de mane da intrattenere brevemente il lettore sulla T'U.R.S.S en Arabie» allorquando, nell'aprile propaganda comunista nel 1926, il consolato di Gedda Testo dell'Africa fu Ira. e nelle Americhe, che riuniamo sotto la stessa voce, perché Sformato in Legazione con relative immunità diplomatiche. Ciò permise appunto, attraverso il mondo di colore, il comunismo ai numerosi membri della missione sovietista,' penetrò nell'altro contitra cui Moise Axelrod, Ibrahim Emi. nente. Nei paesi cannibaleschi del centro l’opera sobillatrice Thanoff, Tusuf Tulumeroff e altri. di intraprender degli evolutissimi e impunemente. anche nella loro negri americani assunse nettamente l'aspetto di una campagna qualit di musulmani, quotidiani spostamenti verso antischiavista l'interno del contro il dominatore bianco. Fin d'allora si delineava infatti il mostruoso il loro capo, arrogatosi col consenso dei Sovieti, demolitori di paese, menire con» nubio tra gli interessi moscoviti e quelli del capitalismo americano. titolo principesco di Khan stabiliva personalmente col Sovrano ogni casta, il Non aveva forse detto Lenin che occorre a « patrocinare con rapporti. Ma, più che l’inesistente protezione della colonia locale, i più cordiali ogni mezzo l’emancipazione delle regioni coloniali, onde poi meglio irradiarsi nel continente americano all'occhio del geloso governo arabo: ed è che Mosca, contraria ad un fatto diede »? Rivolte assassinî isolati o assalti collettivi contro le concessioni, ogni evasione dal paradiso rosso, negatrice di ogni fede all’interno. incoraggiova dal Kenia all’Angola, dal Congo alla Rodesia, dal Tanganica al inyeco il Pellegrinaggio di enormi carovane sovietiche Capo erano l'opera di un vero e proprio Stato Maggiore della rivolta xenofoba, la Mecca; ottimo veicolo di quasi sempre composto di Dropaganda per impressionare l’anima mistica verso negri o negroidi americani, come quel pseudo generale haitiano dal affluiti da tutto il mondo. Conclusione ne fu il ritiro precipitoso dei pellegrini cognome Più o meno illustre, il noto predicatore abissino educato in America, poco decoroso di Hakimoff, con conseguente sospensione dei rapportie invero John Chidiplomatici. lenbwe o di sette che, come quella dei Nabinghi, esercitavano il traffico delle “laVerso quell'epoca il Comitato Esecutivo della Terza Internazionale armi ad.uso degli eserciti del Negus. Uno dei luoghi di raduno di comprendeva 13 Uffici e segretariati, incluso l'ufficio per l'Oriente, diviso fin dal 1920 questi tori era il centro negro sito a Parigi, 57 Rue Charlot, che cercò anche di agitadallo stesso, Zinovieft in tre sezioni: Estremo, Medio. e Vicino. Gli affari per costinel 1930, alcune cellule comuniste tra le truppe l'Egitto che facevano capo alla. Terza Sezione del 13° ufficio, dell’Africa e personalil negro americano John May, munito di ben 2 indigene milioni | mente'direttì da' Trojanowsky. Dietro ispirazione di quest’ultimoerano franchi, in « Pravda» Etiopi , via Marsiglia-Gibuti. Dietro le pressioni appunto di questidi agenti, \del-19 dicembre :1924 pubblicò un violentissimo proclama contro la lapolitica Ailè Selassiè, che manteneva anche nel suo Stato Maggiore numerosi bri«istruttori» tannica in Egitto in cui si diceva: russi, si proclamò, nel 1935, «il capo di tutti gli uomini di colore contro la doe Contadini dell'Egitto! minazione bianca a, Non disperate! Non perdete il coraggio! Il proletariato di tutto il mondo verrà Nel Sud America invece, le popolazioni bianche e di colore erano sobillate a socco-rervi: stringetevi attorno al vostro partito comunista. Esigete che venga dagli stessi agenti diplomatici dei Sovieti, come il Minkin combattuta una battaglia irreconciliabile e decisiva contro l'imperialismo la Missione dell'U.R.S.S. nel Cile, e la Kollontei nel Messico. Dalnell'Uruguay, britonnico. Abbasso i briganti delle colonie! Evviva al 1935 l'Amela lotta per l'indipendenza egirica latina fu travagliata da sconvolgimenti politici derivanti1930soprattutto ziana! Evviva la sclidarietà per Ja battaglia di tutto il mondo! » difficoltà economiche del momento. Questa irrequietezza non poteva essere dalle Era, questo, l'eterno metodo di predicare l'internazionale di domani esaltando spiegata dalle sole conseguenze della crisi mondiale — che ne erano pure la causa il nazionalismo di oggi. Ma l'enorme massa del proletariato agricolo egiziano immediata e fondamentale. Ma ad essa si aggiungevano cause di carattere era immersa in uno stato, non diciamo (per cognizione prettamente locale — da noi già riscontrate in Africa — altre medioevale, e ma addirittura preistorico; accessibile, quindi, a tali idee, personale) cioè la reazione dei se ne le fosse difettata meticci contro la dominazione bianca, la non celata aspirazione ad affrancarsi ogni forma di organizzazione. Perquisite le case dei comunisti (processati, maldel controllo economico nordamericano, e, soltanto in ultima analisi l'adatta&rado il loro apparente nazionalismo, ner complotto contro Mento alla mentalità latino-americana delle nuove teorie sociali provenienti dello Stato), sciolte le associazioni anche lontanamente sospette glidi ordinamenti dall'Europa. În altri termini — giunto ultimo i elementi dissolventt — padroni dell'Egitto riuscirono ancora una volta a salvaguardare sovversivismo. il loro dominio, quale la crisi economica, la disoccupazione, l'odiofradi altri razza e la lotta tra îl Nord se non a ristabilire la pace faticosamente conquistata nella terra e il Sud — il bolscevismo sfruttava queste varie aspirazioni dei Faraoni, + La propaganda bolscevica in Algeria ha invece al fine delle sue ciò di tipicamente curioso che rivendicazioni sociali. ad essa, apparentemente, Mosca rimane estranea. Opera direttamente il partito La storia delle più importanti sommosse comuniste Samunista francese, col precipuo scopo di far crollare il cosiddetto fronte unico Sud America (quella del 1932-33 nel Cile e quella del 1935-36 nell'Uruguay, chenel minacciarono europeo contro i popoli di colore, tere alle sue basi il continente americano) è stata da me narrata nella di scuoui IT rantori, le ambizioni deluse, le amarezze fecero presto anche di questa non Diplo= mazia antieuropea dei Sovieti » (un volume ora venuto alla luce). Ma ci «basterà comune figura di capo nazionalista quale l'Emiro Khaleb, nipote di Abd el Qui ricordare che centro clandestino di tutte le ramificazioni Kader, una facile preda per gli agitatori eracomunisti. in Ameavevano essi inquatica era Montevideo chiamata la «plaque tournante» del sovversive drato i 50.000 operai algerini di Parigi, sperduti nella Non congestionata, Soltanto perché importante scalo marittimo, ma anche per iSudsuoi America, non © esasperati dalla arroventata campagna di sovversivismometropoli collegamenti contro il colonialismo ferroviari e la sua peculiare situazione geografica. europeo? nulla questa città era stata proclamata dalla Terza Internazionale « sedeNondel per «C'est cinquante mille malheureux de moins sous la matraque meurtrière et distretto » che comprende il Brasile, l'Uruguay, il Paraguay, l'Argentina settimo le revolver assassin des administrateurs coloniaur, pourvoyeurs d’esclaves,,.. e il Perù, questi, nei quali si andavano costituendo comitati sovietisti per azioni paesi, qui font «suer le burnous ». Così scriveva l’Humanité mentre portava alle stelle rivoluzio= narie in grande stile. Fu quindi dietro la pressione «le prolétariat colonial qui, échappant à l'exploitation éhontée anche di questi Stati — Minacciati nel loro ordine sociale dalla deleteria il est l’objet, cherche sa libération dans la pratique de l’internationalisme dont propaganda, — che il Governo révolutionnaire ». dell'Uruguay si decidette a rompere i diplomatici con Mosca (27-28 Anche nella vicina Tunisia « Tunis socialiste» soffiava dicembre 1935) affrettandosi ad informarnerapporti ribeltutti i governi americani, non esclusi lione, valendosi magari anche dei profughi concentrati suldopofuocola della li Stati Uniti che — avendo riconosciuto per disfatta di ultimo il Governo dei Sovieti Wrangel a Biserta. Gente di ogni condizione sociale ridotta alla stessa lo minacciarono stregua a loro volta di una rottura, ove intervenisse nella loro poli. dall'opera di Lenin, essi vagavano per le strade in uno stato pietoso, additati, tica interna. in origine. dalla stampa tunisina ad esempio delle nefandezze bolscevismo. Ma, per ìl paradossale fenomeno di nostalgia, da noi più volte del Chi ha scorso queste linee non botrà segnalato, dovefare a meno di constatare l'uniformit vano diventare col tempo, insieme agli operai jugoslavi à del metodo sovietista nei paesi non europei. e polacchi locali. il L'opera dell'armeno Karakhan a miglior veicolo di penetrazione delle ideologie slave. Approfittando di ciò, i Pechino, del ministro Rothstein a Teheran, del sottufficiale Araloff ad Sovieti mandarono addirittura in Tunisia una commissione Ankara, dell'ex ergastolano Hakimoff a Gedda, le degli ebrei Pollak e Weiss in Egitto, condizioni della flotta di Wrangel ancorata in quel porto. Ma perla constatare Gegli agitatori Khaled, Taalibi e Abd el Krim sua presenza nel paese fu oggetto di vari incidenti, tra cui il richiamo rispettivamente in Algeria, in Tunisia e nel Marocco, portano — Exelper quanto in climi completamente mans, prefetto marittimo dell’Africa del Nord, che aveva dell'Ammiraglio diversi rifiutato di riceverla. La mostruosa collusione tra il nazionalismo arbo e il comunismo francese è chiaramente illustrata dal manifesto da noi riprodotto în facsimile e destinato agli insorti del Marocco, nonché da tutta l'attività di Taalibi, capo nazionalista locale. Malgrado iîl suo apparente disinteresse, il suo finto anticolonialismo, il suo «diritto dei popoli a disporre di se stessi » la diplomazia dsi Sovieti seguiva agitando lo spauracchio di una più attentamente la situazione nella Reggenza. 0 meno ipotetica guerra santa sia essa la guerra sociale o quella dell'Islam. Ma perfino agli occhi del debole Governo di Herriot, la propaganda bolscevica volte verso l'Occidente, essa si era defini non sembrava più una derrata coloniale. di classe in Europa; lotta nazional istica nei paesi extraeuropei. Il tentativo di Abd el Krim per costituire nel Marocco la cosiddetta repubblica Ma il risultato fu precisamente contrari a quello propo: del Rif, fu però, senza dubbio, una delle più originali manifestazioni dei naTcen Volta raggiunta lao loro indipendenza — guardano all’U.R.S.S. con zionalismi africani, al servizio dell'idea bolscevica. Ognuno conosce le origini loga per non dire maggiore diffiden anaza di quella dimosttita verso il cosiddet nazionalistiche del movimento rifano attorno al quale gravitavano misteriosi folPsriallsmo europeo». In altri termini, to invece di bolscevi agenti come il capitano Gordon Canning, preoccupato soprattutto del possesso bolscevismo è semplicemente riuscito a l'Europa, il nazionalizzare l’Asia ssate delle miniere, l'israelita francese David Charbit, i fratelli Mandelsmans e il 0 per lo meno a | | hegoziante spagnolo Echevarieta. Ma ciò che interessa qui ricordare è che, in Quanto poi all’esito della rivoluzione soci; | una lettera del 17 giugno 1925 dal suo quartiere generale Abd el Krim si laun secondo studio su « La diplomazia euro) | gnava che « nessuno lo difendeva salvo i comunisti », seppure aggiungeva: «la che si può e si deve ormai affrontare. i feoria bolscevica non può aver corso tra i musulani, finché questi si attengono

al nobile

Corano ». D'accordo,

ma

il guaio era precisamente

che, pur non

Segr.

€. FILIPPUCCI GIUSTINIANI

Gen. Ist. Naz, di Contenz ioso

Diplomatico


© | primi frutti che la malsana pianta bolscevica regalò al popolo e genitori. poveri rozzi depredati dalle guardie rosse del Festia imperversa.assistono contadini. piangenti all'agonia di un figlioletto. m Mec Mem F'rfichte, die der kranke russische Baum dem russischen Volk schenkte. Die Eitera Senen Siepe Bavern, von den «Roten» vfhrend der Teuerung armseligen Mabe desari Nehen Welnend auf einem elenden Lager auf ihr im TodeskampiIhrer ÎNegenden, Kind. dat aac Unterernihrung stirbt.

tuguri. SI sono mossi vi pane. Vi troveranno ‘a mostra una giovinetmpati nei pressi di Novgorod, al diese armen Leute aus ihren elenden Mitten vertrieben. In der ng. Bro zu finden, gehen sie in die Stadt. Statt desseri Miden se dori Pellsche und Kerker. Torlur und Tod finden. Das Bild oben zeigt ein obdachioses Midchen. - Unten: Gruppe lagern in der Umgebung von Novgorod.von Mungerieidendan

Giornate di terrore e di sangue. Mentre sulla Piazza Rossa si leva, tra i canti delle orde rivogionarie diinvasate, bandiera il martel seguono, penesi sia banalere con ale © degli. giù eccidi sìauvamonaio susseguono, fa strage (iverehî donne dìla3 faneluii: l'corpila falceinerti UCCISIilo. Amongono trio

È

auf

den

Strassen

herum.


Gli emissari di hanno portato nefasta missione in Spagna. A Barcell a Madrid le piùa compimento ladel loro comunismo spagnolo hanno preso il comando e le stragi. le fucil heni figurè in massa sono spettacolo che inebria le belve rosse. Questi sono i cadaveri di giovani spagnoli uccisi ad Irun.

i

Abgesandten x skaus haben in Spanien ihre unheilvolle Aufgabe erfillt. {n Barcelona und haben die widrigsten Individuen des spanischen Kommunismus die MachtMadrid ergriifen und die Verheerungen und Massenhinrichtungen sind ein Schauspiel, das die « Roten Wirger » berauscht. Auf dem Bild sieht man Leichen junger, in Irun ermordeten Spanier.

tea

2 ESE 1 talangisti sp: i hanno chiesto di volontari a combattere | negli occhi di codesti andare ce animosi giovani devono essere contro ancora di morte e di ferocia simili a queste che qui raccogliamo, - Sopra: Cttadini uccisi in una strada di Talavera, violentate e massacrate dai ulsizione in una casa- Dunne operaia di Madrid dove si ricerca ani delle famigerate brigate internazionali defalangisti e fanno macabra mostra delle teste chedellehanno vittime;

Die spanischen Falangisten haben sich als Frei ige gemeldet, um gegeri die Bolschewiken zu kAmpfen. Gewi sind im Gedichtnis dieser tapferen Jungen noch Todes-und Schreckensbilde, lebendig, die von uns hier gebrachten, Erschossene Bilrger in einer Strasse wle von Ta Vergewalligte und niedergemet È Von den « Roten » zelte Fra Ù ine Hausa Madrid, wo man einen x sucht. Mil Fiichtigten inInternation alen Brigaden haben und tragen die Kòple der


ate per procedere opoli dove la strage è si ificio gremito di detenuti. Von 1917 bis 1911 ist die G der Roten ert geblieben. Vor dem Verlassen der Stidte deutschen a die Sowjets unbe. Wwaffnete Zivilpersonen niedergemet Die Bilder dieser Selte zelgen den mitleiderre genden Anblick der Opfer, die aufgelesen und in Reihen gelegt wurden. um zur Tdentiti 4lerung zu schreiten, Wir befinden uns im Ho! des Gefingnisses von Lemberg, wo der Massenmord durch Inbrandstecken des mit Gefangenen ni iberfaliten blludes stattge funden hat


questo nome che ricv nelle © rivoluzione bolscevica è tutti | più feroci delitti re paurosamente dietro ordine del capi Guardate qui sopra come |: Ghepeù facommessi sistemare le celle per i deteni nnidati nelGliCremlino. sventurati che Vi vengono condotti non riposare neanche gettandosi in ter incandescente sulla qual lepossono la Ghepeù per ‘e delle delazioni tortura! mostruosamente, T: cendovel sedere nudi, | nazionalisti spagnoli. . le cui carni ri fondamente ustionate, Dieser Name, der schreckenerregend imm er wieder in der Chronik der bolschewisti‘evolution vorkommt, ist mit all den grausemsten Verbrechen verbunden, die auf Befehi der im Kreml hausenden Anfihrer veriibt worden sind Hier oben sieht man, wie die E Zellen fur die Gefangenen lisst. Die Ungliicktichen, die hierhergebracht werden, kònnenpolitischen sich nicht einm. am cinrichten Boden ausstrecken, - Unten: Der glùhendem Rost, worauf die G.P.U., Anzeigen n, Nationalisten in scheus licher Welse marterten, indem man sieherauszupresse na Kòrper schreckliche Brandw inden zufigte.ckt darauf setzie und ihren

distemi ql tortura dalla Ghepeu, Dall'alto; fa «c dove strani disegni adottati a violenti Un letto per i prigionieri. - colori che Vi è rinchiuso il corpo Simili a gabbie dovea tenere ‘a ì detenuti politici fino a che non avranno rivelato 1 nomi & { Die « blendende rdben Peio

wo der Gefangene

figinnliche Fiisser, den, bis sie die N;

en. - Zetlen

ci ‘erstecke

ihrer

Zelle

. - Barili e suppliziati agni di fede, wo

augenver-

mit der bem Eingekerkerten ct n itegen maso Patto

und gemartert we Glaubensgenossen enthilien ,


SPORGANISMO MILITARE SOVIETICO ON era agevole, prima dello scoppio delle ostilità tra Russia e Germania, farsi un concetto esatto della re; mate sovietiche, data la congei certe e tendenziose, che corre sata, principalmente, dal fatto il Gi cura di nascondere la costruzionche ten e delle esempio, quelli che si pi Nazioni —erano della

quali al posavava il rei il regime bolscece-

meno ufficialmente — ad ll'AnnuariÎùio o Militare della Società delle

à; dall'altra, invece, lo stesso Governo, circolare notizie e dati evidentedelle forze armate russe dif capacitàil complesso realizzatrici veramente eccezionali ‘apeva, la cifra degli effettivi dell'esercito russo; ammontava, nel 1935, a meno di milione di uomini; nel 1938 essierano stati portati a due milioni, ripartiti mezzo in un centinaio di divisioni Negli ultimi anni, però, l’armata russa aveva avuto/un sviluppo, @ specialmente negli ultimi mesi un più fapidoulteriore considoranale incremento stato dato agli armamenti ed alla e militare dal. Commissario della era.Guema, Timoschenko, in correlazionepreparazion alle più accentuate intenzioni aggressive So: vieti. appena malamente larvate sotto la presunta necessità di difendersi dei dà possibili aggressioni. Una particolare fisionomia data a quell'esercito dalla straordinaria abbondanza di materiali moderni, era e specialmente di quelli motorizzati e corazzati. carri armati superavano, nel 1939, i sei o settemila, ed erano riuniti in unità I specializzate, di vario tipo,già comprendenti reparti motomeccanizzati, composti di una brigata di carri, qualche reparto autotrasportat o, batterie su autocarri pezzi trainati; una ventina di brigate autonome motomeccanizzate; reggimenti ee battaglioni autonomi di carri armati; unità meccanizzate, infine nell'organico stesso delle divisioni di fanteria e di cavalleria. Scopo di questa sembra che fosse quello di poter impiegare i reparti nel modo piùspeci svariato,zione sia sia in collegamento con altre armi. indipendente Quanto ai mente, tipi di carri armati, si sa che i Russi ne avevano costruiti, particolarmente, di pesanti e pesantissimi; fortezze semoventi, questi ultimi, ma più facilmente vulnerabili, come si stavereconstatando nelle operazioni in corso. Oltre le cento divisioni di fanteria, esistevano una ventina di divisioni di cavalleria, di notevole valore, non soltanto per il tradizionale ardimento dei cava: lieri russi ed il loro particolare addestramento, ma anche per il modernissimo e ricco armamento, Non era possibile fare un calcolo, più o meno esatto, del numero delle ‘artiglierie. In proposito correvano le cifre più disparate; certo è, però, che la Russia sovietica aveva dato sviluppo, in questi ultimi anni, ad una larga industria siderurgica di guerra; se una volta le officine Putiloff godettero di una fama che rivaleggiava con quelle delle officine di Essen, delle Creusot o delle Skoda, oggi i cantieri industriali fatti sorgere specie nella zona degli Urali, anche se circondati di un certo mistero, riuscivano ad ottenere risultati e prodotti non inferiori a quelli più in fama, specialmente in fatto di artiglierie. Si sa, per esempio, che nel campo delle artiglierie di grosso calibro, i Russi erano riusciti a realizzare bocche da fuoco capaci di sopportare le maggiori pressioni e di dare quindi un rendimento massimo in gittata, in rapporto, naturalmente, a cariche quali non si adoperano in nessun altro esercito, e con lunghezze d’anima veramente inusitate; il 305, ad esempio, usato nella Marina russa è il solo che raggiunga i 52 c libri, mentre la media mantenuta dalle altre marine per tale tipo di bocca da fuoco è di 45,5. Lo sviluppo, poi, che i Sovieti sono riusciti a dare, in questi ultimi anni, alla industrializzazione del Paese attraverso i vari piani quinquennali, ha assicurato

Una grande parata sulla Piazza sulla destra della fotografia si riconoscono le massiccie mura del Rossa a Mosca; col mausoleo di Lenin; fianco; un pesante carro armato sovietico Kremlino, demolito da una granata tedesca. quiDI difronte & tall effetti di fuoco, non più meravigliare le cifre bollettini germanici che denunciano a migliaia possono i carri armati nemici distrutti del nell'avanzata su Mosca:

una produzione di 12 milioni e mezzo di tonnellate di ferro grezzo, sufficienti a fabbricare quanto basta al Paese per le esigenze belliche. Ma la reale debolezza di quest'esercito era ed è costituita dai quadri. L'esercito russo, si dice, può schierare in campo fino 15 milioni di uomini. E può esser corrispondente al vero, perché nessuno può a dubitare della capacità di quell'ime menso serbatoio di uomini. Ma, anche ammesso che potessero, enormi cone tingenti, essere perfettamente armati ed equipaggiati, come quegli provvedere all'ine quadramento di essi?. Già, nelle truppe l'elemento spirituale è molto deficiente, poiché l’idea di causa, sostituita a quella di patria; non certo, per galvanizzare le specie quando esse siano, per la maggiorè fatta, parte, ignoranti e semiabbrutite masse; come quelle russe. Ma anche il corpo degli ufficiali mostrò, fin dalla guerra di Spagna, di essere, per la massima parte, impreparato ai suoi compiti ed inadeguato Alle Ù esigenze di un esercito moderno. Anche nei gradi più elevati, il valore men ‘che mediocre; alcune carriere, per ragioni essenzialmentetecnico abpariva eratio state troppo rapide; così da proiettare, ad esempio, in quattro opolitiche, cinque anni un semplice tenente al grado di generale di divisione! Per quanto concerne l'artiglieria, ad esempio, si. poté constatare che gli uffi ciali sovietici ignoravano, per la maggior parte, ì principi più elementari del pun: tamento indiretto, del defilamento, della preparazione topografica del tiro. Né, a quanto si sa, si poté constatare alcunché di diverso nella guerra di Finlandia” Contribuirono, poi, all’abbassamento spirituale, alla coesione, all'autorità stessa degli ufficiali i metodi di comando assolutamente paradossali; fondati princi e brutale. rigido più sull’assolutismo di dare chiaris palmente menti era esclusa; anche ordini che risultassero,Ogninel possibilità modo più chiaro, assurdì ed ineseguibili, dovevano essere eseguiti parimenti. Tanta intransigenza, proba=


bilmente, doveva servire, soprattutto, a dissimulare la deficienza di chiarezza € di precisione negli ordini stessi. La maggior confusione regnava, inoltre, in fatto di organizzazione e di consistenza organica dei reparti, di modo che in questi il numero, ad esempio, degli ufficiali e dei sottufficiali variava a capriccio dei superiori. A lor volta, gli uffi-

ciali dei gradi superiori ed i sottufficiali dimostravano l'indifferenza più assoluta verso i gregari; così che a qualsiasi, pur giustificata, lagnanza si rispondeva con

ingiurie e minacce.

Nefasta, infine, risultava l'opera dei cosiddetti «commissari politici»; basti pensare che nessun ordine di ufficiale poteva ‘essere valido, quando non fosse stato autorizzato dal commissario politico. Si può quindi, come l'autorità degli ufficiali ne fosse sminuita e come tuttocomprendere, il regime disciplinare risultasse artificioso, complesso, inefficace.

Particolari cure furono dedicate dai Sovieti alla creazione di una numerosa e forte aviazione; la più numerosa e forte del mondo, si disse. Qualcuno, più o meno ben informato, parlò addirittura di 20 o 25 mila apparecchi: certo, erano molte migliaia, Non altrettanto ottimiste, però, erano le notizie circa la qualità degli apparec= chi stessi. Risultava, ad esempio, che al tempo delle operazioni contro la Finlan= dia, l'aviazione russa disponeva, come prototipo da bombardamento, del 5B, con una velocità di crociera di circa 350 chilometri, in grado di portare 800 chilogrammi di bombe, ad una distanza 1000 chilometri. L'altro tipo da bombarda= mento, e cioè il TB, ormai in disuso, diraggiungeva appena i 230 chilometri. Recen= temente, però, l'aviazione russa è stata di un altro apparecchio da bom: bardamento, quadrimotore, con velocità dotata 400 chilometri l'ora e raggio d'azione di 2000 chilometri. Quanto agli apparecchidi da combattimento, vantavano molto i loro biposti LR e DI6, ma anche questi apparecchi, noni Russi superando i 300 chilometri orari, risultavano notevolmente inferiori ai tipi in uso presso le altre aviazioni, e comunque facilmente dai caccia dotati di velocità supeTiori ai 450 chilometri. Né migliorivulnerabli erano gli apparecchi da ricognizione, che Fisultavano anch'essi poco veloci; i tipi da caccia, infine, la poteva disporre del monoposto I-16, dotato per di una velocità di 400 chilometri Russia l'ora, armato di 4 mitragliatrici, anch'esso inferiore ai Curtiss, agli Hurricane ed ai Messerso schmitt germanici. I velivoli russi combatterono abbastanza bene in Spagna, ma non altrettanto Finlandia, tanto da far scrivere ad un tecnico americano, che seguì quest'ultimain campagna: «La potenza aerea della Russia sta più nella quantità che nella qualità degli apparecchi ». Per l'aviazione, infine, come per l’esercito, è da domandarsi quale possa ll vero rendimento delle numerose formazioni aeree, il cui comando richiedeessere par= ticolari conoscenze tecniche ed anche superiori qualità di rapida decisione mele l'impiego. In conclusione, le forze armate costituiscono un organismo tico, cui non fanno difetto, certo, nérusse la massa degli uomini né il peso mastodonbruto del materiale.

0

t

nel

lor

|

la quale ha già e generosa nel

cuore dei gregari. Maggior efficacia avranno, certo, le pistole puntate alla nuca dei combattenti e le minaccia di fucilazione sempre incombente ‘sui generali.

AMEDEO

La potenza distruttrice delle artiglierie e dell'aviazione germanica da bombardamento è documentata dagli conseguiti su aeroplani, carri d'assalto, Iocomca. tive e carri ferroviarii. Qui aeffetti destra un grosso carro armato che è stato addirittuta

ridotto In cento pezzi da una grossa bomba

portata

a segno con mirabile

precisione,

TOSTI


LE GIORNATE DELLA RIVOLUZIONE BOLSCE VICA IN RUSSIA

Il Palazzo d'Inverno a Pietroburgo, nei primi giorni della rivoluzione comunista e quando già il popolo ch'era stato a dalla propaganda dei ciarlatani bolscevichi credeva di trovare nel nuovo vvelenato regime Îl benessere e la giustizia sociale. Presso ll Palazzo si vedono gli uomini di un reggimento di- cavalleria rossa postivi a guardia.

Una delle ultime fotografie dello Zar Nicol: fu ri)

‘a Mosca dopo l’avvento bolscevico,

L'edificio del Commissariato di Polizia da dove gli agenti, moto rivoluzionario, spararono per reprimere il primo sui rossi. L'edificio fu incendi: lato trucidati, - Sotto: una e gli agenti vennero che rievoca giorn: ate della munista (1917) in Russia. fotografia rivoluzione coLa folla degli operai eledeiprime soldati m entre ascolta un discorso.


LA CRIMINALE EFFIMERA ° REPUBBLICA DI BELA KUN

Anche l'Ungheria ha conosciuto gli orrori del regime bolscevico sotto il Governo criminale dell'ebreo Kun, capo del partito comunista ungherese che profittando della rivoluzione a Budapest culminata all’assassinio del Conte Tisza, riuscì a far proclamare il 21 marzo 1919 la repubblica dei sovieti ungheresi, repubblica effimera, spazzata via dopo pochi mesi grazie alla resistenza interna del popolo è al movimento controrivoluzionario capeggiato dall'ammiraglio Horthy. Qui di fianco, ìn alto, l’ultima seduta della Camera dei Magnati; sotto, e a piè di pagina, dimostrazioni rivoluzionarie per le vie e le piazze di Budapest; qui sopra, Bela Kun.

Code on

o

MMI


2!

IL COMUNISMO CHE DISTRUSSE LA FRANCIA

llo della Repul Francese con falce e martello al tempo del governo di Blum. - Sotto: gli operai addetti all'Esposizione di Parigi, in sciopero. Il solito pugno chiuso che si è poi risolto per gli operai francesi in un pugno di mosche,

‘ante

quel a

sbornia rossa che fu poi small itita

oratore scimmiottando i«capoeLe allucinazioni del DOPO? rall'alto: Jauniimprovvisato suoi amici. - Un compagno è stato ucciso da nella isma un aneurisma suo funerale preceduto

dal s

fabbrica. LoEcco il di una nen occupazione ; gonna e ona


SCIOPERI E DISORDINI COMUNISTI IN AMERICA

E

Vere battaglie sanguinose avvenivano nel grandi centri operai come a Minneapol lis (qui sopra) o come NToledo, Rellonie (qui sotto), dove la polizia fu costretta a ricorrere ai gas per domare i rivoltosi.

La propaganda comunista fu largamente fomentata negli Stati Uniti, oggi amici e sostenitori di Stalin, dagli agenti di Mosca, che non badavano a spese pur di suscitare disordini. Qui sopra, un gruppo di minatori scioperanti che inneggiano alla «vittoria » conseguita; Sotto, l'occupazione delle officine « Chevrolet » nel Michigan, da par: te delle guardie nazionali; a piè di pagina, un ufficiale di polizia abbattuto dagli scioperanti durante un grave conflitto a San Francisco.

In occasione del grande s ciopero della American Textile di B; it operai e guardie nazionali, Rf iolenti conflitti sii produssero fra ‘e 2000 rh uomini di lol truppa per ristabilire l'ordine:


“RS. POTENZA

NAVALE

SENZA

S. MARINAI

ER la vastità oceanica del territorio, per l'indole patriarcale delle

per la fertilità del suolo per l'idrografia e per ilpopolazioni, clima. la Russia è stata nei secoli unpianeggiante, paese ad economia tipicamente agricola. Due forme fondamentali di attività della società moderna sono rimaste per lunghissimo tempo poco o punto conosciute dal popolo russo: l'attività industriale e il commercio estero. Tali e tante erano però in Russia le risorse del sottosuolo che almeno le industrie estrattive cominciarono a svilupparsi

già sotto il regime degli Zar stimolare in qualche misura anche gli scambi con l’estero. Questi scambi enona” potevano avvenire che per via marittima. Si ponga mente, infatti, alla ricca rete di canali e di fiumi navigabili che interseca tanta parte del territorio russo e per contro alla scarsezza delle strade ferrate e ordinarie; si considerino le enormi distanze dei centri consumatori e produttori della Russia dagli altri paesi extraeuropei ed europei, ivi compresi perfino i paesi confinanti (ché, per esempio, la Germania, pur confinando con la Russia, è più lontana dalla zona petrolifera del Caucaso che da qualunque Stato europeo). Vi erano insomma da molti decenni le premesse per un forte incremento dei commerci marittimi della Russia e per un fiorente sviluppo della sua marina mercantile. Eppure la seconda metà del secolo scorso e il principio del secolo ventesimo non videro nulla di ciò. Il petrolio, il grano, i minerali, i legnami della Russia lasciavano i porti di origine a bordo di «carrette» straniere; negli empori russi del Baltico e del Mar Nero i prodotti della piccola e della grande industria occidentale continuavano a sbarcare dai « cargo-boat »delle vecchie e nuove marine mercantili europee; di tutte meno che di quella russa. Perché? Per questa fondamentale ragione: il popolo russo non è un popolo marinaro, non capisce il mare, non si sente attratto dalle sue coste e dalla sua superficie azzurra, non subisce il fascino delle sue collere e delle sue blandizie. Nella storia della Russia vi è un tipico, protondo, stridente contrasto fra l'indole del popolo e la politica del governo; questa ha avuto sempre per direttrice principale, per molla di ogni azione, per fine ultimo la corsa al mare e la conquista delle coste; quello si è rivelato in ogni tempo di una esclusiva, irriducibile natura continentale e contadina. Ma forse 1l contrasto è più apparente che reale giacché la Russia, appunto perché dominata dall'idea continentale, ha visto nella conquista delle coste il raggiungimento del limite, il completamento e il perfezionamento del possesso territoriale; così come l'impero britannico, dominato invece dall'idea marittima, ha concepito la occupazione delle coste e delle terre soprattutto come il raggiungimento del confine, il consolidamento e la affermazione del suo dominio — un tempo incontrastato — su tutti i mari. La Russia è rimasta insomma un paese privo di popolazioni marittime, una immensa regione interna senza marinai. La carta etnografica del resto, è di una straordinaria eloquenza: proprio sul maggiore bacino marittimo, il Baltico, si sono affermate e hanno prosperato altre razze. Verso il mare artico hanno sostato genti di origine mongola. I veri russi sono rimasti chiusi in loro stessi, nel cuore del continente e come avvolti da una scorza di popolazioni rivierasche di estranea stirpe. ‘Solo al sud, sulle rive del Mar Nero e del Caspio, si sono attestate popolazioni slave, senza peraltro familiarizzarsi molto coll’elemento liquido. Anche le grandi trasmigrazioni, che per quasi tutti gli altri popoli della Terra sono avvenute varcando i mari ‘e approdando a nuove contrade, avvennero in Russia prevalentemente per le vie continentali, le stesse vie della espansione dell'impero moscovita verso l’Asia centrale, la Siberia, le provincie periferiche della Mongolia e della Cina. Del resto, come nel campo del commercio marittimo, come in quello della colonizzazione d'oltremare, come in quello delle grandi trasmigrazioni oceaniche, così il popolo russo è pressoché assente nella storia della navigazione e delle grandi scoperte geografiche, ove sì eccettui qualche attività scientifica ed esplorativa svolta nelle terre artiche, Persino nell’arte sì possono cogliere i riflessi della « continentalità » dei grandi slavi. L'anima russa si manifesta assai meglio nel canto lamentoso dei battellieri del Volga, il maestoso fiume interno, il fiume continentale per eccellenza, piuttosto che nelle canzoni marinare che non hanno mai varcato i confini della Russia © che più probabilmente non sono mai esistite. Tutto ciò non si può attribuire ad una influenza geografica e ambientale sulla razza. La razza germanica, che del pari vive chiusa in una regione eminentemente continentale e che solo in epoca relativamente recente ha intensificato i suoi rapporti di attività e di vita col mare, ha compiuto in pace e în guerra cose mirabili su tutti imari e su tutti gli oceani. La razza russa sul mare non si è avventurata 0, quando lo ha fatto, è stato sempre con esito disastroso, Non vi è dubbio, dunque, che ci troviamo in presenza di una deficienza intrinseca, razziale. La conseguenza concreta di questo stato di cose è stata, come si è detto, la mancanza o quasi di una flotta mercantile russa. Col. suo immenso retroterra, coi suoi quattro mari, colla sua magnifica rete fluviale, colla sua riserva di uomini in ascesa dai cento verso i duecento milioni, la marina mercantile russa è rimasta sempre di gran lunga inferiore per tonnellaggio e per efficienza non soltanto alle marine dei grandi Paesi oceanici — Inghilterra, Stati Uniti, Giappone — e dei maggiori Stati europei — Germania, Italia, Francia — ma ha seguito a molta distanza la quasi totalità degli altri Stati europei, sensibilmente minori per superfice o per popolazione o per entrambe: Norvegia, Svezia, Danimarca, Olanda, Belgio, Grecia, Portogallo, Spagna. Ciò mostra come realmente la Russia sia una potenza senza marinai; e con esemplificazione numerica: posto evidenza ancora maggiore lo mostrerà questa maggiore di quella della Norche la popolazione della Russia è almeno 30 volte di questi paesi è almeno 5.0| vegia o della Grecia e che la flotta mercantile gente di mare e la parte della la che segue ne russa, volte maggiore di quella popolazione che lavora sul mare o neile industrie navali, in 200 volte minore che in Russia è comparativamente almeno quei piccoli paesi europei; se in essi sarà, poniamo, un quinto della intera popolazione, in Russia sarà appena itante su mille! È i tab ittoeia la Russia, senza una popolazione rivierasca, senza interessi marittimi, senza una coscienza marinara, ha voluto una flotta militare, ha preteso di essere una grande

inza navale. E Potenza preteso sotto gli Zar; lo ha preteso in regime bolsotto un nuovo aspetto, quel se dunque ripresentarcisi, popolo e la politica conflitto fra l'indole e le abitudini del accennato in prece dei suoi governanti al quale; abbiamo e 3 denza, ancor ma in misura accaduto in Russia, negli Te definitiva èquanto Stati Uniti d'Asi è verificato piùaccentuata, da guerra, e svilupparsi invece di nascere Merica: la marinaalla fiotta mercantile e in rapporto agliinparallelamente del paese, ha avuto uno autonomo sviluppo teressi marittimi a giustificato, innaturale, dipococarattere offensivo. spiccatamente sono ce taled'Ututtaviaoffensive s tate russa della fiotta sEhiaoci, ‘bilità. arginate dal dalledistanze, frenate sette mollerate ‘he la chiudono nei man i tileua intima debolezza che è quella dinon avere trei Carl una coscienza e una idea marinaraedi non essere |

fa Si DI

marittimo. paese im vero del ine paese hanno permesso di fornire

é acqui: alla” marina russa materiale abbondante, acciocch ilnumero € Stasse rilevanti proporzioni: ma le proporzioni, + vussia, 1 secolo ba , questo aierci alle vicende del nostro marePer

i mi n Po Poott tasto oa

sterà ricordare che nella guerra contro il Giappone, non una ma due intere flotte

russe furono battute e annientate dai loro avversari nipponici, marinai e soldati per tradizione e per ambiente, per vocazione e per istinto. Nel decennio successivo il regime zarista si dedicò ‘alla ricostruzione di potenti flotte con le quali si presentò alla guerra mondiale. Ma fu un nuovo fallimento. Per tre anni la flotta russa del Baltico fu tenuta in scacco da una porzione relativamente modesta di quella germanica, mentre la flotta turca, rinforzata dal Goeben e dal Breslau, teneva in rispetto le forze navali russe nel Mar Nero. Poi venne la «rivoluzione di ottobre» che esplose violentissima proprio sulle unità della flotta; venne la disfatta militare, il disordine politico, il turbine economico, il caos bolscevico. Il nuovo regime, espressione tirannica di una minoranza, più duro e crudele del regime precedente che aveva affogato nel sangue, dopo tanta distruzione e tanto lutto, si diede a ricostruire. Ma fu uno strano modo di ricostruire, che si manifestò livellando, spianando, dando all'architettura sociale un assurdo sviluppo orizzontale, piatto, meschino, uniforme, senza orizzonti, senza ideali e senza speranze. Forse c'è nell’idea bolscevica il riflesso della natura piana, uguale, sconfinata, monotona, della terra russa, priva di una vetta che si innalzi "verso il cielo, un massiccio montano che rallegri il paesaggio e dilati l'orizzonte, d'una alumetria che doni alla terra e ai suoi abitatori — entro poco spazio — la varietà munifica della natura, del clima, dei prodotti. In questo senso il bolscevismo ci appare come un prodotto tipicamente russo, prodotto della tundra e della steppa, tentativo mostruoso di schiacciare e mimetizzare l'anima slava nel suo desolato e monotono paesaggio; ma per la stessa ragione l’idea comunista non poteva trionfare nell'occidente, così vario, pittoresco, accidentato, così ricco di forme e di contrasti tra l'elemento solido, liquido, aeritorme fra la materia e lo spirito, fra l'individuo e la collettività. No: il bolscevismo non poteva evidentemente spianare le Alpi Bavaresi né abbattere le cime del Monte Bianco per colmare le conche del Baltico e del Mediterraneo e per fare di tutta l'Europa un più vasto bassopiano moscovita! L'Italia e la Germania, le terre del Sacro Romano Impero, si sono levate come una barriera insormontabile dinanzi alla mortale minaccia che incombeva sulla civiltà occidentale e l'hanno salvata. Il bolscevismo è stato trattenuto negli argini, è rimasto ad infestare il popolo russo, chiuso entro i suoi stessi confini: il tentativo di sconrinamento verso ia Spagna latina e cattolica è stato prontamente rintuzzato: ed oggi finalmente, attaccato nel suo covo, il bolscevismo sta per essere definitivamente estirpato dall'Europa. Un tempo migliore si delinea anche per il popolo russo, il tempo della liberazione da se stesso e dall'incubo politico, sociale e ideologico che l’avvelena. Il contadino russo lascierà la nave, il cantiere, l'opificio per i quali non era nato e ritornerà alla terra. Giacché fra tante contraddizioni teoriche e pratiche del regime bolscevico v'era questa: avere voluto fare della Russia un paese industriale, un paese potente sul mare, laddove proprio la grande industria e la nave da guerra presuppongono necessariamente per la loro organizzazione e per il loro funzionamento una struttura eminentemente gerarchica e differenziata. Per natura e per programma il bolscevismo è nemico di ogni aristocrazia differenziata, mentre la tecnica moderna impone categoricamente i concetti di gerarchia e di specializzazione in ogni organismo industriale e militare e soprattutto poi nella struttura di una marina da guerra. Nel loro furore livellatore, saturo di odio e assetato di vendetta e di rapina, i bolscevichi hanno ecceduto ogni limite, hanno varcato l'assurdo, hanno superato il modello preso a prestito dalla natura: la steppa russa. Ma anche nel bassopiano russo, se si annullano le lievi ondulazioni della terra e i moderati dislivelli che muovono i fiumi, le acque ristagnano, i corsi d'acqua si impaludano, l'agricoltura e la vita stessa piombano nel disordine e nella rovina. Perciò lo stesso regime bolscevico ha dovuto a poco ‘alla ‘volta fare marci indietro, rinegare se stesso e i suoi programmi, tradire i suoi principii. Per questo, negli ultimi anni specialmente, il principio gerarchico, il principio di autorità avevano fatto ritorno nelle Forze Armate russe. Ma evidentemente non basta meccanizzare un popolo per farne un paese industriale, né armarlo per comporre un esercito, né costruire delle navi e imbarcarvi degli uomini per creare una flotta. In venti anni di giogo bolscevico la Russia ha potuto bensì ricostruire il materiale di una flotta, ma non è riuscita né poteva riuscire a ricostruire lo Stato Maggiore distrutto dalla rivoluzione, la organizzazione dispersa, la tradizione rinnegata, gli equipaggi rimaneggiati e ridotti a greggi informi sotto la vigilanza d'un «commissario del popolo » grigio e anonimo, invece che agli ordini di un «comandante» dotato di spiccata personalità, animato da un alto spirito patriottico illuminato dal senso eroico e aristocratico della vita. Che vale, di fronte a queste considerazioni, ricordare la consistenza materiale della flotta dell’U. R. S. S.? che cosa importa enumerare le tre corazzate della classe Pariskuia Kommuna di 23.000 tonnellate, superstiti della flotta zarista e ribattezzate e rimodernate dai bolscevichi, e il portaerei Stalin e i 4 moderni incrociatori della classe Kiroff e i numerosi incrociatori minori, e i 10 esploratori tipo Leningrado, e le 40 o 50 siluranti di superficie, e i 150 0 160 sommergibili? Che peso può avere sulla sorte della Russia bolscevica il complesso imponente delle navi in programma o in costruzione che sembra consistere in 3 grandi corazzate da 35.000 o 40.000 tonnellate, armate con cannoni da 406, 5 inerociatori da 7.700 tonnellate, 2 portaerei da 12 mila tonnellate, 8 grandi cacciatore pediniere da 2.800 tonnellate e altro naviglio minore, dal momento che il crollo militare della Russia precorrerà di -molto- l'esecuzione di questo programma previsto al più presto per il 1942? Ed ecco allora spiegate le ragioni per le quali la marina germanica, che ha già sulle spalle la metà dell'intera flotta britannica aiutata per giunta dalla marina degli Stati Uniti, che continua la formidabile impresa del blocco dell'arcipelago britannico, affronta spavaldamente nel Baltico un nuovo avversario che da solo possiede un tonnellaggio di navi militari superiore al proprio! Indubbiamente a metà del secolo del tecnicismo la guerra in mare è rimasta dominata dalle forze dello spirito più ancora che da quelle della materia. La marina bolscevica ce ne fornisce una dimostrazione indiretta, negativa: la marina italiana e la marina tedesca ce ne danno la prova positiva e diretta. GIUSEPPE CAPUTI

Znavi da ballaglia (21m costruzione)

Rasommergibili (gr.nomeron castrazione)

Meaccialarpediniere, 17forpetiaiere

duavedaDaliaglia (10 costruzione) Aportaderi, incrociatori

Scaccialorvedianere, 2opedinere

% sommergibili

gr.nomero tn costrizione)


una partita più grossa contro i lanciatori di sfida. Diffidavano della Russia, ma non potevano temerla. Non era anche la Russia contro la Polonia; e non si erano eletti a paladini della Polonia Francia e Inghilterra? La logica esigeva cia ed Inghilterra dichiarassero guerra alla Russia, come l'avevano

che Frandichiarata

alla Germania. Si palesa oggi la morale di Albione che fa alleanza con quegli stessi che doveva assalire. Noi non abbiamo rimorsi. I rossi erano sporchi prima dei bianchi. Mussolini pel primo divinò gli eventi, snidò la belva dalla sua tana e la perseguitò anche nella Spagna. La nostra azione risale al '19. L'èra fascista comincia con la campagna contro il bolscevismo. Il tempo ha dato ragione al Duce. Quelli che parevano gli amici della Germania o tollerabili vicini eran dei traditori. Molotof, col suo tentato ricatto, smascherò il suo gran ladrone. Siamo ora al fianco della nostra invincibile alleata anche in Russia. Le nostre divisioni non rappresentano soltanto la nostra solidarietà guerriera, quella che ci ha imposto il maggior sacrificio durante tutto un inverno, ma la difesa della

nostra civiltà, dei nostri principî e della nostra fede. La guerra si è trasformata.

La Russia campeggia — per qualche mese ancora — nel quadro sta a Churchill come l'assassino al complice. L'Inghilterra, sotto buttata tra le braccia del bolscevismo; ma queste sono affinità

tragico. Stalin la paura, si è naturali della

pirateria col brigantaggio. Il mondo si è diviso in due campi: quelli che difendono la religione, la famiglia e la Patria, e quelli che offendono la vita nel con-

tenuto più alto. Da una parte i Crociati, dall'altra i Barbari. Dobbiamo rifare ormai un'Europa politica e civile, proletaria e militare, monetaria e industriale: tutto da rifare. E la morale diventa materia prima per gli onesti.

Una bellezza etica ingentilisce la nostra guerra e la fa degna delia nostra tradizione. Nella più umile casa si avverte la purezza del nostro combattere. Purità del fuoco. Il popolo sente il valore della posta. Chi prega, chi spera, chi ama, chi lavora, chi soffre vede nella Russia bolscevica l'infamia, il disonore, la ri

Franchi tiratori sovietici rastrellati dalle fanterie germaniche. - Sotto: le divisioni corazzate tedesche son passate sul campo di battaglia seminandovi la morte e la rovina. Questi soldati sovietici, scampati al massacro e sottrattisi alle rivoltelle dei commissari. politici, raggiungono terrorizzati le linee germaniche per arrendersi,

vina, la strage: bufera che può travolgere tutti i beni, tutti i valori spirituali. Con le nostre armi e coi nostri cuori ci ergiamo contro i nemici delle nostre case, La nostra vita non è cinica, né invereconda, né bestiale; ma è cementata dagli affetti domestici, sorretta dalla virtù, disciplinata dell'educazione. Alleviamo i figli per farne dei galantuomini e non degli assassini. Offriamo i figli alla Patria

perché la Patria è la nostra grande famiglia; ed essi combattono senza commis-

sari alle spalle, senza aguzzini, senza massacratori, con la loro prodezza ventenne, che è sogno e slancio. Li sappiamo piangere, se soccombono; e li sappiamo

far vivere, nella nostra anima, sino all'ultimo nostro respiro. La nostra vita è amore: un amore che mai si cancella, neanche nella mischia. Ci è caro il ferito, ci è sacro il caduto. Quanti episodi potremmo ricordare, a testimonianza della nostra umanità: l’ultima sorsata

il soldato della sua

che dà il suo ultimo pane al prigioniero affamato, borraccia all'avversario moribondo, l'ultima benda,

l’ultima garza al nemico che sanguina. Sappiamo soffrire anche della sofferenza altrui. I volti dei nostri eroi risplendono di una nobiltà interiore. La nostra gente, prodiga sempre, anche. se poverissima, prodiga del suo sangue o dei suoi beni, è conservatrice soltanto negli affetti. La nostra civiltà passa dalla bellezza di un'idea alla bellezza di un gesto, da un'opera d'arte a un'opera filantropica, da un impeto marziale a un impeto lirico, da un eroismo a un sacrificio, dall’orgoglio all'umiltà dalla pietà alla fierezza: ed è sempre cristianissima, nella difesa del misero, del fanciullo, della donna e del vecchio. La Russia bolscevica sembra non abbia più vecchi, sembra non abbia più donne. Non si diventa vecchi, sotto il giogo di Stalin. L'umanità è una marea, a flusso e riflusso, si abbassa e si solleva. Se si abbassa è il naufragio, se si solleva la vendetta del Nume. Ferve soltanto la spuma, non i pensieri, non i sentimenti: i pensieri e i sentimenti sono ormai detriti, rottami, pattume da marina. Tutti

uguali, nelle vesti, nei vizi, nel servaggio, nella ferocia. E tutti giovani, anche i fanciulli, costretti a combattere come ventenni: carne da macello tutti. Orrore! La giovinezza ch'è il nostro sogno e il nostro canto, la nostra tenerezza e la nostra speranza, nella Russia di Stalin si è fatta gregge o serraglio, pel cattivo pastore o pel domatore. Addio giovinezza! Nella Santa Russia degli Zar dalla gioventù anelante sorsero i poeti, i romanzieri, i filosofi, gli artisti; e non giun-

II CREPUSGOLO DEL MASSACRATORE ALLA crudeltà del medioevo alla ferocia bolscevica: un bel passo! La erudeltà medioevale era religiosa e guerriera, e si volgeva a un ideale cavalleresco, ad un'avventurosa fede sostenuta dalle armi; la ferocia bol-

scevica è atea e contadina, nega il pensiero e rinnega l’ideale. Il medioevo aveva battaglie, tornei, tenzoni e canzoni; il bolscevismo ha furori, delitti, torture e lacrime, e accetta la lotta quando è smascherato il tradimento, e si difende quando non può più offendere, Il medioevo aveva uomini; il bolscevismo ha mandrie. La guerra attuale è dunque una caccia grossa e non può finire senza lo sterminio: salvezza e premio del buon cacciatore. Li vedemmo in Polonia, i rossi, avanzare in ordinanza, simiglianti a milizie. Non dovevano combattere, ma raccogliere un bottino, razziare. Si battevano i Tedeschi e i Polacchi. Essi erano i predoni dalle mani adunche e dal cuore di sasso: spogliatori di cadaveri. La Germania obbediente alle sue necessità, marciava alla resurrezione e alla riscossa; e il suo gesto era di fierezza e di ardi-

mento fatali, come il gesto di Cesare nel varcare il Rubicone. Non affrontava un

popolo più debole; ma eventi decisivi, una lotta per la vita e per la morte, come ben sappiamo noi che le siamo al fianco con la coscienza della nostra missione. Il nemico vegetariano, quello dai cinque pasti, era ancora lontano. La grande guerra cominciava con la piccola guerra. Né la grande guerra dichiarata dalla Francia e dall'Inghilterra difendeva o sosteneva la piccola guerra dei Polacchi oltracotanti: perisca prima il popolo, nel cui nome si dovrebbe combattere. La giustizia verrà più tardi.

La giustizia! Pei vinti una sola parola: il riconoscimento del loro valore, af-

fermato dai vincitori. I presunti alleati aspettavano, troppo grevi di cemento e di acciaio, del cemento Maginot e delle corazze navali. Si sentivano sicuri, con le loro fortezze e le loro flotte, e pregustavano il momento buono dell’assalto e dello sbaraglio. Pace ai vinti: la Francia di Gamelin non conta più. In realtà, s'ergeva un. vendicatore di torti, una specie di Don Chisciotte bretone vestito da

sero sino a noi soltanto vocì d'infamia, di delitti, di congiure, ma squilli di lib razioni, ma invettive sublimi, ma parole memorabili di scrittori sommi. Stalin ha annientato anche la giovinezza: l'ha legata alle mitragliatrici, ai carri o agli affusti, l'ha sepolta nei fortini, l'ha ridotta trincea di carne per le bocche dei cannoni; © salta in pezzi, insieme con le schegge, semenza di nuovi crimini. Espia la giovinezza bolscevica, è giusto che espii. Ha il sangue infetto, di tutti i vizi, di tutti i peccati, di tutte le colpe, di tutte le cupidigie inappagate, di tutti gli odi, due volte ereditiera, e perciò più che mai povera: ereditiera dello Zarismo, ereditiera del Nichilismo. Stalin non poteva essere che il suo capo. Sono tutti della stessa materia, impastati nel truogolo e non nella madia. Quale ideale, quale ambizione può avere questa gioventù? L'ideale: distruggere e sopprimere L'ambizione: divenire un commissario politico! E le donne di questo mondo osceno che valgono? Tra bolscevichi non esiste più amore: la donna è femmina, progredita, perché era femmina due volte, nel senso buono, durante il fasto granducale e imperiale; ora è femmina innumerevoli volte. E veste anche panni maschili e combatte. Che eroico istituto, il bolscevismo! Combattono le donne, combattono i fanciulli: tutti vogliono uccidere. In questa Babilonia la mescolanza è terribile. Si sono fusi i sessi, le generazioni, gli istinti, Questo è il loro esercito; e contro questo esercito combattono le belle milizie che hanno un volto, un'anima e un pensiero. Da ambo le parti il coraggio? Il coraggio del brigante contro il coraggio del prode. Tutto è materia, dall'altra parte: i carri, gli aeroplani, le armi, gl’'impedimenti, gli attruppamenti; e perciò tutto è travolto e tutto annientato, perché manca lo spirito nella battaglia. Lo spirito detta la legge, dalla nostra parte. Le armi sono al servizio di una forza spirituale meravigliosa. Non si parla più dei vecchi. Che se li sia mangiati tutti Stalin? Non lo penso: L'orso non ha bocca buona, voglio dire che mastica maluccio. Forse, li avrà adoperati per la sua guerra e li avrà confusi col materiale. Certo dei vecchi si tace. Omero faceva, almeno, parlare Nestore: e concionava a lungo il saggio guerriero, per dirci tutti i suoi affari, per contarci le sue gesta, per rimpiangere la perduta energia: caro delizioso scocciatore che incitava senza troppa modestia, col suo esempio, Un solo vecchio è forse rimasto nella Russia bolscevica: l'Orco Stalin,ilDio dell'Inferno, l'Inferno, la morte stessa. L'Orco ha lavorato da par suo, eliminando, continuamente eliminando. I vecchi sono acidi, ed egli ha schiumato nel suo pentolone. Dicono che la Russia abbia centottanta milioni di anime. L'anima è una parola grossa, ma' adoperiamola pure pel censimento. Ebbene, la Russia attuale avrebbe centottanta milioni di anime, a cominciare dai poppanti. Enorme sproposito anagrafico, perché Lenin si è pappato alcuni milioni, e il doppio, il quadruploquadruplo se li èè pappati il buon Sosso, come chiamavano È Stalini I il triplo, , il se li i suoi georgiani affettuosi: Sosso brigante figlio di brigante. (Il brigantaggio era molto considerato in Georgia: mestiere redditizio). La Russia, in verità, non ha più censimento. Si denunziano, è probabile, i nati: ma non si denunziano più i morti: con questo sistema la popolazione naturalmente cresce e non manco, Faremo i conti dopo la guerra. Siano, comunque, milioni, siano miliardi, la Russia bolscevica ha un solo uomo, che tutti riassume: ha Stalin. Egli non è un innovatore, anche nel male: è un usurpatore. Lenin aveva Èuna cultura economica e conosceva, a modo suo, Marx; Trotski era un nichilista dal fondo letterario, un po' Danton. Stalin è un ignorante, un bruto; ed è più crudele

perché non infrenato da alcuna preparazione. È venuto al mondo con la camicia addosso, anzi, per colmo di pudore, con le camicie addosso: quelle dei suoi e le ha un po' macchiate di rosso. Non ha avuto 2itro merito che Ure sto:decessori, semplificare. Così ha livellato tutto, ha piallato tut*o, uomini e cose. Nato peilavori, non quelli domestici, per carità, nei lavori all'aria libera — la sola li ‘egli accetti — ha avvertito l’inferiorità dell È E e ha impugnato la falce con polso fermo. Ha, falciato Intorno a sé,de saneoi Teste. La sua predicazione è breve perentoria, i suoi atti:Porcheri l'odio drug doo vere. E la ia? La famiglia è e una debolezza.comeE l’amore?

marinaio; ma sulla terraferma questo cavaliere dalla triste figura aveva il piè

l'amor filiale? Ma il papà, il buon papà, non era fo! ERE dunque l’amor filiale. L'amicizia? Cosa da osteria, unVisco dr

malsicuro: il suolo polacco non era pei suoi passi. L'attitudine alla corsa la mostrò ‘nel Belgio; e si volse verso le navi, come gli eroi achei assaliti da Ettore. ‘Acquatico come un pirata, l’inglese voleva il suo elemento e sperava di vincere all’arrembaggio. Perciò in Polonia non rispose all'appello: fu disertore. In sua vece, venne Stalin, con fini opposti, non per dare ma per prendere; e le sue soldatesche, jene attratte dal puzzo dei cadaveri, si presentarono fameliche sui ;cam: pi sconvolti.

datesca non aveva avuto alcuna educazione, né civile né militare. poleute Lopua Poteva uccidere, non poteva né sapeva. adoperare Îl mosianeo eva orite, staliniano, Ora, si accumulano în fasci ll ferrame eI cadaveri suiteSima entario burgo e di Mosca. E passano altri cari, diveri comtamant ti Ve, di Pietrohanno Patria © fede; epercio vincono evincosmnso nvattenti, di crociati, Essi

1 Tedeschi mangiarono la foglia; ma finsero di non accorgersi dei carnivori, risolvere vorrei dire degli antropofagi, e passarono oltre, da vincitori, dovendo

che un solo dovere; colpire il suo simile. E Sosso'

a tuoso

ha cominciato Tano

ha

guoi perallenamento guerriero. Per questo DO RRONNIARATO dacai ai veva andar oltre, alla-conquista, all'annientamento. uni Tego SRO

ADOLFO COTRONEI

204


ATTE la carica per un convegno di ombre, o, se meglio vi piace, di scheletri, Sono i condannati a morte o le vittime della Lubianka che convengono all'ultimo appello mentre la Piazza Rossa brucia sotto le bombe ed, inorridita, la mummia di Lenin, fugge o è portata via dal suo mausoleo, in un postumo esilio sibe-

riano.

Prime al convegno sono le vittime dell'eccidio di Ekaterinenburg, le sanguinose ombre della massacrata famiglia imperiale. La scena si fa presente alla memoria così come fu ricostruita in base a delle testimonianze dirette:

16

« Poco

giugno,

dopo

la

Jurovsky,

popolo,

entra

dalla

famiglia

nella

mezzanotte

del

commissario

del

camera

imperiale,

ne

occupata

sveglia

membri ed ordina loro di prepararsi

i

a seguirlo. Tutti in un momento sono pronti, e ciascuno avendo preso con sé qualche oggetto di corredo e qualche cuscino, discendono per la scala

interna nel cortile dal quale si accede

alle stanze a pianterreno. Jurovsky cammina in testa. Poi segue l’Imperatore che sorregge lo Zarevitch e quindi seguono l’Imperatrice, le granduchesse, il dottor Botkin, Anna Demidova, Kharitonov, Trupp. I prigionieri si acconciano alla meglio, ritenendo che si attenda l’arrivo delle au-

tomobili che dovranno portarli verso

qualche altra località e chiedono delle sedie. L'attesa diventa lunga, ma ad un tratto Jurovsky rientra nella stan-

za con sette austro-ungheresi e due

suoi amici, i commissari Hermakoff e Vagonoff e rivoltosi all'Imperatore gli dice: «I vostri hanno voluto salvarvi, ma essi non vi sono riusciti e ci obbligano così ad uccidervi». Alza quindi la rivoltella e spara sull’Imperatore che cade fulminato, È il se-

gnale della strage, poiché ciascuno dei

carnefici ha scelto la sua vittima e per conto suo Jurovsky si è riservati l'Imperatore e lo Zarevitch. La morte è istantanea per quasi tutti i pri

gionieri. Tuttavia il piccolo Alessio geme flebilmente finché Jurovsky non lo finisce con una revolverata e Anasoltanto ferita, si mette a gridare finché non soccombe sotto i colpi

stasia,

di baionetta. ch’essa. viva,

Anna Demidova è protetta dai cuscini

andei

quali era riuscita a farsi schermo, ma ecco si getta da una parte cadendo anch'essa sotto i colpi dei carnefici Nel sotterraneo è ora un grande si-

Stalin sorride, Noi che sappiamo di quanti e quali delitti sia colpevole il feroce georgiano ci sentiamo presi da un senso di stupore e di disgusto vedendo questa cinica maschera che può apparire Îlare dimenticando lo strazio delle sue vittime, il pianto di tante madri e di tante spose, le esecrazioni di tanti innocenti colpiti dalla sua furia sanguinaria. Gli sta accanto il fido (?) Voroscllof.

lenzio. Con 175 chilogrammi di acido solforico e più di 300 litri di benzina i cadaveri furono distrutti poco lontano, all'imbocco di una miniera perché non ne rimanessero nemmeno le reliquie. Si sarebbe evitato così che dalle ceneri potessero risorgere i fantasmi ». A due giorni di distanza una scena diversa si svolgeva a Mosca. Il Comitato Esecutivo Centrale Panrusso, VZIK, teneva la sua riunione, e il membro Sverd-

lov chiedeva la parola. « Devo comunicarvi,

egli cominciò col tono calmo che gli

era abituale, una informazione pervenutami da Ekaterinenburg. In base ad una decisione del Soviet regionale è stata eseguita la sentenza di morte contro Nicola; egli voleva fuggire, i cecoslovacchi si avvicinavano alla città. Il Presidium del VZIK ha approvato tale misura ». Silenzio generale. « Passiamo ora al-

la lettura del progetto articolo per articolo », propose Lenin e la seduta continuò. No, la storia

non

passa

all'ordine del giorno.

Derivarono

da quel delitto tutti

della

è in corso, ci aste-

gli orrori, le morti e le sevizie delle prigioni. Anche dall’isolamento che il terrore custodisce, giungono voci come quelle che dal profondo invocano verso il cielo. La scena si svolge nella cella 86 della prigione di Butirki. Vi sono 24 detenuti: 16 sionisti, 1 menscevico e alcuni delinquenti: un pittore accusato di spionaggio, uno speculatore, un cassiere che ha rubato, un direttore di Banca, due commercianti ebrei, un prevaricatore che ha compiuto un ammanco al Comitato Centrale della carta. Giunge, non si sa come, la notizia che uno sciopero della fame è stato organizzato nella prigione. Tutti i detenuti della cella 86 scrivono al direttore:

« Avendo

appreso

che uno

sciopero

fame

niamo di giudicare le rivendicazioni dei compagni, ma ci uniamo per spirito di solidarietà alla dimostrazione».Questo avviene di mattina. A mezzogiorno e mezzo, la prigione si riempie di grida che diventano di momento în momento più forti. Ha cominciato una cella e ad una ad una tutte le altre si sono risvegliate fino a che tutta la prigione, con più di duemila detenuti, non è che un grido solo: « Vogliamo Krilenko, portateci Krilenko ». La cella n. 86 non partecipa alla dimostrazione ma, ecco, dopo qualche ora, il passo cadenzato della truppa. Contro ogni porta vengono spianati i fucili. Si impone il silenzio e di chiudere lo spioncino. Come contrapposto a tutto il rumore delle ore precedenti il silenzio appare un presentimento di tragedia. Sembra che la vita sia sospesa: non si sa quante ore passino senza mangiare, senza bere, col terrore che occupa le mura e le celle. Infine nel silenzio assoluto si ode una voce.

nistrativo,

izzazione dell'Esercito rosso. Il manel periodo di riorga: “the 1 passatempi di Vorosi colof non alla strategia si esercita 2 all'omicidio resciallo più incline e ldentemente dal si‘orriso adulatore dei suoi ufficiali. tirare al bersaglio con ‘una rivoltella circondato

E qualcuno

che osa chiamare le

guardie. — Chi ha parlato? Un detenuto viene tratto fuori dalla cella. Si ode un grido, il rumore di un corpo che cade. Si sentono imprecazioni, scrosciar d'acqua, Si saprà poi che si era trattato di un prete, un prete che era svenuto e che le guardie avevano ancora rianimato per l'ultimo supplizio. Intanto tutta la prigione vien fatta uscire dalle celle e messa contro il muro. A nessuno viene consentito di voltarsi e si rimane lì per ore ed ore senza che il tempo abbia più una misura od un significato. Ad un tratto risuona il comando: « Dietro front» ed allora i condannati possono scorgere il direttore aggiunto della prigione col carnefice della Ghepeù, Adamson. Passano dall'uno all'altro domandando semplicemente: « Hai gridato, hai gridato? ». Tutti rispondono negativamente. « Non volete confessare? Ebbene, vi insegneremo noi ad organizzare delle rivolte ». Tre detenuti vengono scelti a caso tra i quali precisamente uno della cella estranea al movimento e alle grida. Sono i tre che sconteranno per tutti. Nelle celle în cui tutti gli altri sono ritornati si sentono soltanto l'uno dopo l’altro i rumori dei colpi del supplizio e poiché tutto deve acquistare un sapore strettamente ammiqualcuno

passa

di cella

in cella per leggere

l'ordinanza

secondo

la

quale i prigionieri non riceveranno né vestiti né pagliericci per dormire, e avranno ridotto il nutrimento giornaliero a 50 grammi di pane e a un bicchiere d'acqua. Gli orrori della violenza praticata contro ogni manifestazione di libertà non provengono tanto dalla implacabile freddezza delle esecuzioni capitali quanto dalla coazione morale che tende ad annullare le volontà e ad avvilire le anime. La morte è poco di fronte alla umiliazione della vita. Bisogna dire che il cerchio della violenza si chiude. Bucharin, Rakovsky. Krestinsky, Rosenholz, Yagoda uccisi uno ad uno o collettivamente, non sono che le vittime di quello stesso iniquo potere di cui furono essi stessi per lungo tempo i complici. Con essi l'ultimo gruppo dei bolscevichi sparisce dalla scena politica e dal mondo e la storia degli epigoni è definitivamente terminata. Ma le confessioni degli accusati, le loro concordi testimonianze, le precisazioni che ognuno di essi ha fornito sulla politica del partito lasciano un grande turbamento negli animi. Come i processi precedenti, quello di Mosca detto dei « Ventuno » mostrava l’attività clandestina di oppositori che nutrivano odio implacabile contro Stalin ritenuto usurpatore del potere e dell'eredità di Lenin. Il partito «monolitico », secondo l'espressione di Lenin, ne risultava incrinato ed aveva conferma la sup: posizione che tendenze opposte e talvolta estremamente violente dovessero minacciare la struttura interna. L'assassinio di Kirov avvenuto nel dicembre 1934. aveva rotto l'unione che Stalin era riuscito a mantenere. Occorre riconoscere che è proprio quell’atto di terrorismo, commesso da un membro del partito contro un altro membro del partito, che ha aperto la serie delle esecuzioni fratricide. Fino allora Stalin si era ostinatamente rifiutato di mancare al patto di solidarietà che univa l’uno all’altro i vecchi bolscevichi. All'epoca del IV Congresso dei Sovieti, nel 1925, egli aveva risposto a Zinoviev che chiedeva Ja testa di Bucharin: « Voi chiedete il sangue di Bucharin, ma non ve lo daremo, perché, sappiatelo, versare del sangue potrebbe essere contagioso».


Alcuni anni fa il Consiglio Militare Rivoluzionario dell'U.R.S.S. era composto di questi capi militari. Di essi oggi è vivo e în carica soltanto Budienny che comanda un'armata, gli altri sono stati tutti uccisi o deportati per volontà di Stalin che nel clima di delazioni e di odio che lo circonda sospetta di tradimento anche i suoi più vicini

1l contagio non poté essere evitato. Prese come una furia, travolse tutti di processo in processo e di esecuzione in esecuzione. Ma cominciò dai Congressi. Nel 16° del partito comunista, Stalin parla per sette ore. Era, la sua, una fredda, implacabile esposizione. Le vite spezzate, elemento implicito delle statistiche che citava, costituivano il materiale di risulta con cui, da buon ingegnere, colmava le paludi o rinforzava le basi delle costruzioni che avrebbero dovuto venir su. Solo, quando si indusse ad attaccare quanti gli apparivano di dubbia fedeltà, ruppe la guardia, ma non volle fare l'onore agli avversari di un'ira fiammeggiante e preferì coprirli di ridicolo e di umiliazione. Ghignava loro sul viso: «Alla minima difficoltà tremano di paura. Appena uno scarafaggio si muove scappano impauriti e cominciano a latrare che siamo alla catastrofe. Li calmiamo e cerchiamo di convincerli che si tratta appena di uno scarafaggio, ma essi niente! Continuano ad urlare: « Ma chi dice che si tratta di uno scarafaggio?! Qui si tratta di migliaia di bestie feroci!» Ad ogni frase l'immenso ventre si agitava: il Congresso era un oceano di risa e le onde dell’ilarità sembravano spingere Rikov e Tomsky, cui l'allusione si rivolgeva, sul podio. Rikov piccolo, grasso, con gli occhi che l’espressione fanatica sembravano illuminare, era succeduto a Lenin come presidente del Consiglio dei Commissari del popolo. Aveva combattuto tutta la vita per la causa bolscevica e non era mai stato chiamato vigliacco, timoroso degli scarafaggi. In quel momento forse rifletté sulla necessità di reagire, di morire difendendosi, ma poi guardò i visi che lo serutavano, sentì il bruciore delle risate e si arrese. Umilmente recitò il prestabilito discorso di contrizione. Non era un nemico della rivoluzione, ma si era lasciato andare ciecamente a divenire il portavoce e lo strumento dei nemici. L'uditorio fischiò; non era abbastanza! Il suo pentimento non appariva sincero. Il vecchio guerriero levò allora la testa in un gesto di sfida e gettò loro sul viso: « Non è facile parlare come sto parlando io!» Poi la sua reazione svanì e diede ai delegati la piena misura della sua umiliazione. Lo seguì Michele Tomsky, la cui principale colpa era di aver tentato di fare dei sindacati un vero baluardo contro lo sfruttamento statale; era un individuo piccolo. curvo, dall'espressione intensa, il tipo del rivoluzionario che cospira. Recitò il suo atto di contrizione fino in fondo, € si capiva ché l'unica consolazione dei due era che nessuno dei presenti poteva credere al loro pentimento. Come poteva essere del resto diverso? Come le dimostrazioni, le deliberazioni, le risate, era anche questo un rito stabilito dai sommi sacerdoti: un simulacro di confessione pubblica. Venne quindi tutta la serie dei processi. Il primo di essi si celebrò in uno dei saloni dell’antico Circolo dei Nobili. Era novembre e gruppi di lavoratori delle fabbriche e degli uffici marciavano sotto la neve nel grigio crepuscolo. Portavano bandiere con la scritta: « Morte agli agenti dell’imperialismo! Uccidete i distruttori! Morte ai nemici di classe». Per ore ed ore, mentre la notte diventava più tetra, il gigantesco corteo sfilò dinanzi al Circolo dei Nobili e si udiva una sola parola tambureggiare come la percossa su un'immensa pelle distes: «Morte, morte, morte...».Nell'aula il lucido cranio del pubblico ministero Krilenko scintilla sotto le lampade elettriche. Fra i giudici, in rappresentanza di un proletariato che è assente e che, se pure esiste, non ha voce in capitolo, un operaio di Leningrado, Pietro Ivanoff, siede con lo sguardo fisso a cose che non vede. La gabbia dei prigionieri rivestita di panno grigio costituisce una macchia sull'ossessionante acceso rosso che è tutt'intorno. Accanto a Krilenko sedeva un tipo di necroforo dalla barba corvina acceso e collerico che sputava di tanto in tanto senza veder dove e lanciava lampi dagli occhi. Era l'assistente di Krilenko: e durante tutto il processo, dietro il dardeggiare della crudeltà del pubblico ministero, stava la brutale martellante crudeltà del suo assistente. Contrasto che colpiva, gli imputati erano le sole persone dall'aspetto più onesto, con occhiali e barbe curate da professionisti. Dopo la lettura dell’atto di accusa ognuno si levò in piedi e confessò la propria colpa. Solo due, Sergio Kuprianoff e Xenofonte Sitnin, accettarono un difensore. Gli altri rinunciarono al privilegio sapendo quanto poco avrebbe giovato. Sitnin era l'uomo di cui, prima che cominciasse il processo, il figlio aveva chiesto la morte. « Mio padre è per me un nemico di classe, e niente più » egli aveva detto e la stampa ne aveva riportato la frase come un esempio per la gioventù sovietica. Per tre ore il principale accusato ingegnere Ramsin raccontò i suoi peccati politici. Era piccolo, sbarbato, maturo, appena quarantenne e parlava con calma, declamando un poco, come se tenesse una conferenza o piuttosto una lezione tecnica, poiché il suo racconto suonava astratto e accademico. Vi furono in seguito processi storicamente più importanti, ma nessuno si avvicinò al carattere sensazionale scientificamente esagerato e alla trasparenza degli espedienti usati in questa celebrazione. Nell'atto di accusa si parlava di un clandestino « partito industriale »comprendente migliaia di ingegneri e di progettisti statali che avevano lavorato per anni a profitto e a servizio degli Stati Maggiori di una dozzina di nazioni. Fra gli imputati, oltre la maggiore autorità in materia di termodinamica professore Leonida Ramsin, figuravano lo statista professor Groman e l'esperto in agraria professore Kondratiev. Ciascuno, ed in blocco, erano accusati di avere sabotato lo sforzo produttivo russo del secondo piano quinquennale. Giorno per giorno a turno gli accusati parlavano al microfono e la loro voce giungeva a milioni di ascoltatori. Sembrava che nel grottesco del processo non dovessero accusare se stessi, ma procedere ad una propria apologia. Si accusavano con lo stesso impegno che avrebbero messo a celebrare le proprie benemerenze scientifiche e tutto, in questo processo, era veramente innaturale: dalle carte, dai documenti. dalle confessioni l'inconsistenza dell'accusa contro la stessa volontà di quanti si dichiaravano colpevoli appariva evidente con l'impossibilità di conciliare le circostanze che venivano invocate. Il professor Ramsin avrebbe concretato il suo delitto in un colloquio avuto a Londra col celebre colonnello Lawrence di Arabia, ma, manco a farlo apposta, risultò che il colonnello in quell’epoca non era neppure in Inghilterra. Come nei precedenti processi anche în questo le ore agghiaccianti furono quelle in cui i testimoni, tratti dalle buie celle della Ghepeù, furono trascinati negli splendori carnevaleschi dello sfarzoso salone da ballo. Recitavano il loro racconto în fretta, per essere subito dopo gettati nell'ombra în cui languivano da mesi. Ma che valeva tutto ciò? Durante la sua requisitoria Krilenko era interrotto dalle grida di «morte ai distruttori».Due giorni dopo gli otto uomini recitarono l’ultima difesa, uno o due piangendo, gli altri con una calma da insegnamenta universitario. « Questa è la mia ultima conferenza dopo quindici anni di insegnamento — disse sorridendo tristemente Ramsin. — Ci siamo presentati alla corte non per difenderci. per capitolare. Sono felice di aver confessato. La mia coscienza è più tranquilla ». A sua volta Alessandro Fedotov esclamò: « Sono vecchio ma non voglio fare la fine del traditore, datemi la possibilità di espiare i' miei peccati». A Ioro volta Vittorio Laricev, Nicola Ciernovsky, Ivan Kalmykov tutti implorarono e promisero. Lariceff mise in ri. dicolo se stesso e i suoi camerati definendoli un pugno di intellettuali che ten-

tavano di rovesciare il potente proletariato. Kalinnikov, come se dimostrasse

un teorema, dichiarò: «Un uomo educato come me, non avrebbe mai potuto concepire che lavoratori manuali potessero passare al comando. Non ero in grado perciò di sottomettermi al proletariato». Poteva anche essere un sentimento effettivo ma non era che l'espressione di una grande commedia. Gli accusati erano stati scelti per la loro idoneità a recitarne una in quella macabra farsa. Cinque degli imputati furono condannati a morte. Il verdetto sollevò una tempesta di applausi e di osanna, ma due giorni dopo le condanne capitali furono commutate in dieci anni di detenzione e l'inatteso atto di generosità colpì l'opinione pubblica più del verdetto. Non passava molto tempo che Ramsin e gli nltri erano di nuovo al lavoro tenendo conferenze alle classi lavoratrici. Quella di Ramsin non era stata davvero l’ultima delle sue conferenze. Ma qui nella parodia vi è ancora una parvenza di giustizia ed è dove la giustizia manca che comincia invece il vero. È inutile seguire nei particolari il processo detto dei « Ventuno» contro Zinoviev, Kamenev, Evdokimov, Bakaiev, Smirnov, Ter-Vaganian, Mrackovsky, Dreiser, Berman-Yourine, Reingolz, Pikel, Olberg, Holzman, Fritz David, Meise Leuriè, e quant’altri mancano per completare il numero. Con essi, salvo Trotzky, assente ed anche iroppo presente, si intendeva colpire la vecchia guardia di Lenin, e però 16 condanne a morte poterono sembrare a quanti erano interessati appena sufficienti. Durante il processo, Kamenev aveva dichiarato: « Non temo la morte e preferisco essere fucilato piuttosto che assistere ai progressi dell’Unione Sovietica attraverso le sbarre di una prigione. Non chiedo clemenza».Zinoviev a sua volta rifiutandosi di accusare i propri compagni come avevano fatto altri imputati, dichiarava: « Tutto quello che potrei dire è già noto» volendo confermare che l'organizzazione trozkista della quale egli stesso era un esponente mirasse ad eliminare con la morte Stalin, Voroscilov ed altri capi. Nell'attesa fra la condanna e l’espiazione, la vedova di Lenin tentò personalmente di intervenire in favore dei compagni di lotta del marito, domandando di essere ricevuta in un'udienza dal dittatore del Cremlino. Stalin le fece rispondere che non poteva concedere alcun colloquio. Alla lettera che la Krupskaya gli indirizzò, rispose con un semplice biglietto in cui dichiarava che egli stesso era impotente dinanzi alla legge e le esecuzioni ebbero luogo. Vi sono parecchie versioni in proposito, come sempre quando intorno ad un avvenimento del genere si mantiene il segreto. Secondo una di queste, non tenendo conto del termine di 72 ore accordato dal Tribunale supremo, il Commissario del popolo per l’Interno e Capo della Ghepeù Yagoda, ordinò di eseguire senza ritardo la sentenza dato che nelle prime 24 ore la grazia non era stata concessa. L'esecuzione ebbe quindi luogo nella cantina dell'antica Compagnia di Assicurazione « Rossia »che serviva în quell'epoca da camera della morte. Fu eseguita il 24 agosto 1938 a fucilate e a colpi di baionetta in modo da ricordare il massaero della Famiglia imperiale che era stato eseguito con consenso di almeno quattro tra gli attuali condannati: Zinoviev, Kamenev, Smirnov e Bakaiev. I cadayeri dei 16 giustiziati furono trasportati fuori di Mosca ed inumati in località segreta. Ma vi è una seconda versione. L'esecuzione sarebbe. stata invece eseguita nel cortile del carcere della Lubianka da un plotone di 12 agenti della Ghepeù al comando di certo Peters che per venti anni era stato compagno ed amico di Zinoviev. I condannati erano stati allineati nel cortile. Dopo la lettura della sentenza eseguita dal procuratore generale Vichinsky i condannati, due alla volta, vennero posti con le spalle al muro e fucilati ma tutto si svolse nello spazio di dieci minuti. Vi è ancora, meglio rispondente al vero, una terza versione. Erano le ore 20 — narra un testimone oculare — quando giunse l'ordine di esecuzione. Nessuno aveva pensato che sarebbe arrivato così presto e le uccisioni ebbero inizio alle 23. Tre condannati furono giustiziati nella prigione centrale e poiché uno di essi non poteva alzarsi dal letto, fu portato a braccia sul luogo delle esecuzioni € steso fra gli altri cadaveri venne massacrato dai carnefici. Le tre esecuzioni più clamorose furono quelle dei principali accusati Kamenev, Smimnov e Zinoviev tutti e tre amici dî Lenin e suoi collaboratori della prima ora, che avevano occupato nel nuovo regime i posti più importanti ed onorifici. Kamenev venne ucciso per primo. Quando il carceriere andò a cercarlo lo seguì senza proferire parola. Scese muto i gradini, fino alla lavanderia nel sottosuolo del palazzo. Un paravento disposto dietro una porta dissimulava una parte della sala, Kamenev venne spinto verso il mezzo. Appena oltrepassato il paravento il carnefice che yi stava nascosto, tese il braccio e lo colpì con un colpo di rivoltella alla nuca. Sul caduto si precipitò l'ufficiale di guardia urlando: « Uccidete questa canaglia» e compì l'opera. altro proiettile alla testa uccise Smimov. Egli non dubitava della sua sorte Une disse: « Abbiamo meritato la morte col nostro Vergo= gnoso contegno durante il processo. Sono stato un vigliacco davanti al' ribuc nale ma voglio morire come un vero rivoluzionario». quindi di scrivere, Gli si diede un gran foglio di carta e una matita. Ebbe Chiese appena il tempo di tracciare: «Camerata Stalin», gli strappò il di mano. Scese anch'egli nella lavanderia e checaddequalcuno ferito alla nuca senza foglio alcun grido. Zinoviev fu il solo che non seppe morire coraggiosamente. Da alcune ore, prevedendo quello che sarebbe avvenuto, era in preda ad un tremito continuò e per vino cerlo aveva indossato, nonostante il caldo dell'estate, il vestito più pesunte. _Si era addormentato dopo aver firmato il ricorso di grazia e svegliato all’una del mattino non ebbe nemmeno forza di alzarsi. Un guardiano lo ford gd sh dossare gli stivali mentre un la altro lo costringeva a porsi a sedere. Ziuuvioy cercava indarno di opporre resistenza e gemeva pietosamente. Quando gli si diedy l'ordine di uscire si mise ad urlare come se fosse impazzito. Un guardiano gli gettò sulla faccia un secchio d'acqua fredda. Condotto fuori dalla cella. nel corridoio un plotone di otto uomini e, nella impossibilità di proseguire, scorse cada a terra. I guardiani lo trascinarono quindi lungo tutto il ‘corridoio Biunse dinanzi al luogo delle esecuzioni inciampò sulla soglia e cadde@ Quasdo Suonk mente. Allora l’esecutore gli abbatté con gesto brusco la testa e gli colpo di rivoltella nella nuca. SERREpast a ei a veramente a Il sangue diventava contagioso. In un secondo contagioso. processo, Tnarzo 1920, erano imputati fra altri Bucharin, Krestinslky, la, Ivanow, Rosengoltz e gli lo stesso Radek salvatosi sollantRakovako.7 Rokoer ) sato i propri compagni. I pr fu più del precedente rivoltante. Fivoltate: Uno Uno Sad di imputati, È Ivanov, ; domandòIlî processo di: provare il proprioi pentimento i ed investì investi Buchari Buehata esclamando: « Perché Tamai' costui, 4 si S ostina & ne ‘gare la verit: à 7 contiei Muare a proteggere che tenta eplom per ly l'esistenza delle forze‘una.nemiche conti» certa impressione trozkisti e degli uomini della destra, « Sono diventato'un non vi è nulla in me del demone criminale». Rosengoltz altro uomo. Gauiena parlava delle era, E Fiera come se la leggesse scritta nel proprio stato di servizio è Ani te sui,tar.

Sig

ion ncata produsse ilacei Imogene atormando “ie


collaboratori. Da sinistra a destra: Gamarnik, allora capo della direzione politica delle Forze Armate; maresciallo Tukatcevski; maresciallo Egorof; generale Halepsky; ammiraglio Orlofj generale Jahir; generale Kamenef, Ordjonikidze; maresciallo Budienny; generale Alksnis, commissario Mukievitch; generale Heidemann; generale Ouborevitch. tiva contro Trotzky e un inno per l'Unione Sovietica. Rakovsky fra tutti fu il più pusillanime. Per lui il Procuratore Generale non aveva nemmeno chiesto la pena di morte ma soltanto venticinque anni di prigione. Fece notare che aveva già 65 anni e che sarebbe stato libero soltanto a novanta. Perciò chiese una riduzione di pena. Bucharin disse soltanto che poiché probabilmente la richiesta di commutargli la pena sarebbe venuta dalla II Internazionale fin da ora deplorava tale intervento « poiché intendeva che la sua sorte dovesse dipendere esclusivamente dai giudici sovietici ». In questa tragica caduta di ideali, di coscienze, di dignità, si verificò un avvemimento che apparve più disperato delle stesse esecuzioni. Venti mogli di condannati firmarono una domanda collettiva per l'annullamento di matrimonio, chiedendo a Stalin di potersi considerare separate per sempre dagli uomini di cui portavano

il nome

e di poter pagare

con

un loro maggior

lavoro,

la colpa

di essere state compagne di criminali. Solo la moglie di Krestinsky rifiutò la propria firma, e fu immediatamente condotta alla Lubianka, perché dietro la petizione

vi era

l'iniziativa

Nulla

è più vero

del Commissario

degli

Interni

e Capo

della

Gepeù

Jezòv, che credeva così di salvar. se stesso dalla colpa di aver scontentato Stalin col fatto che nel processo la messa in scena era mancata e che alcuni imputati con le loro difese avevano messo in imbarazzo l’accusatore. che

sangue

chiama

sangue.

Je

poco

al suo

era

succeduto

a Yagoda

nella direzione della Ghepeù. Il tragico, sadico capo della polizia, si chiamava in verità Giuda HerszlI. Aveva un'amante bellissima, Ester Lurié, che sembra lo abbia denunciato e che comunque è andata a finire in carcere anche lei. Era la sola a sapere che una prima amante del capo della Ghepeù, una bellissima ucraina, colpevole a quanto sembra di aver favorito la fuga mediante un lasciapassare abilmente falsificato, di un ingegnere inglese arrestato sotto l'accusa di spionaggio, era stata strangolata nel sotterraneo della casa. Seppe indicare dove si trovavano le ossa. Ma quanto apparve più strano fu l'aspetto stesso di quella abitazione in contrasto con la miseria russa. Yagoda spendeva milioni di rubli all'anno e possedeva oro, gioielli, e una cantina nella quale figuravano settecento bottiglie di «champagne» francese. Si afferma che quando aveva dovuto lasciare il suo posto a Jezòv, aveva cercato di avvelenare la stanza, intossicandone l'atmosfera. Jezòv si vendicava. Ma a chi lo aveva tratto in arresto Yagoda poté dire: «So che mi fucilerete, ma la mia morte segnerà la fine della potenza di Stalin e dei suoi amici ». Era una predizione o una minaccia? Un’ondata di terrore aveva invaso tutta la Russia e sembrava scuotere il regime. Jezòv non sopravvisse che per travolto dall'immensa ondata di sangue.

avversario.

Fu

anch'egli

di cospirazione e di appartenenza al « Centro Parallelo »0 meglio al Sospettato « Gruppo dei trokzkisti e destristi» Tomsky che era stato segretario generale seguito da Gamarnik commisdella VZSPUS, si era suicidato. L'esempio veniva rimaneva avvolta nel misario politico in capo, dell'Armata Rossa. La morte di Tuchacevsky, di epurare le stero: Egli aveva avuto l’incarico, dopo la caduta due mila generali e ufficiali di lista forze armate e aveva preparato una prima dopo tre settimane; soltanto uccideva Si superiori da destituire come sospetti. di tradimento di Tuegli stesso — secondo alcuni — coimplicatoalla nelsetedelitto di sangue di Voroscilov, che chacevsky; secondo altri. concesso da Stalin per dare una sodGamarnik di testa la chiesto aveva Stalin, con ticonciliatosi disfazione all’esercito. perpetuo conflitto. fra le forze militari e quelle politiche, si maIl vecchio, nifestava così în un altro episodio sanguinoso, mentre rimaneva sempre viva l’impressione del massacro compiuto sul maresciallo Tuchacevsky e su sette altri ufficiali superiori, dopo un processo brevissimo sboccato nella sentenza di morte pronunziata nella notte fra l’11 e il 12 giugno 1937. per la prima volta in genL'accusa contro Tuchacevsky era stata formulata giornalista della Pravda che per naio nel processo Piatakòv-Radek. Il celebre aveva alluso ufficiale del pensiero del Governo, militare tanti anni era stato interprete Mosca della col generale Putna addetto 5 una conversazione avuta a Tudi avergli suggerito per istigazione di vioURSS a Londra attribuendo aoraquesti un capo d'accusa contro di lui. Viche fuil una chacevsky quanto costituiva più minon poteva essere ammesso lenta reazione in tutto il paese, poiché dell’Armata fango sul più alto rappresentante serablie dei traditori gettasse ufficiali alti sei mesi che Tuchacevsky e setteore. Andarono Fossa. Non dovevano però passare in meno di ventiquattro Tocivano arrestati per essere giustiziati l'accusa « di aver mancato al giuramento VEMANZI al plotone d'esecuzione, sotto Rossa» i popoli dell'Unione, tradita l'Armata militare, tradito la Patria, tradito Fu mantenuto Fideman, Primiakov, Putna. con i generali Jakir, Uborevitch. Chork,Il processo la proce era stato celebrato il ‘egreto intorno all'esecuzione. Sergio di dell'assassinio occasione 1934 în iure d'urgenza istituita il 1° dicembre altri processi, il nome In questo come negli che Silov. avvenuto a Leningrado. era stato soppressoie dicolui di tanto in tanto, come Che del morto riaffioravail più volendo e sovietico dell'ordine fiero difensore Perché considerato espiazione. Secondoag la_ proce:t percnne acquistassero un carattere di afatalepiùiù didi dieci dieci giorni; li accusati

avrebbe dovuto durare r rii n nessun ente la sentenza, di lega li e. una volta Non o regatal'assistenz veniva SUTIA aconcessa. emessaoccorse Îfempo consentit NeEMi i 'as istenza adi a negata ll'assist veniva negata jorni e. in una sola seduta È è generali Alksnis e d dei . r e h c e Blùcher. udènny Budèn Je Jegdrov, li dlciam o Bastaron dai marescial e Goriatci: dalla: legge sto Stato Maggiore, Belòv, Dibènko

di LeninRUTALE Clone, ‘croscrizioni militari della Russia Bianca, i rispettivi cosacca. giu: Site della 8° Divisione di Cavalleria, delie ttivi rispe coluiche comandanti ».Verosciloy, quelli che erano già designati come «rei confessi REuatre ‘Chàposcnikov

dello

dicò DI fra l'altro si ter fava Stava dietro le quinte del processo perché

di apparirvi e soltanto porne ore Sepe sdegnò persino Ge stava dietro ledlitoloso,ardine del giorno alle forze militari în cui affermata peico me ir un avversariooneta Rossa poteva ormai respirare più liberamente Der ‘ogm l'esecuzi Paek Eveva scritto della CASTUZIONE Sulle stesse traccie nell’occasione tisiano lavoro con forse loil stesso Badoer. la Pravda aveva pubblicato — e stamani loro quotli Finoviev:l°« Malioni di operai cominciano Stalin sembra segnare

traditori.

o, «chisc vipere sono che le sostituito o, StalinscinPeo rietiche felice, sapendo cuore felice. da Timoscènkk oggi state SADERAO seilov,

iore a lui dalle persona Iti fun:Tenno.fodari: che canto funebre intonato accanto Forze Armate, eli alt di un il te Îl' tempo di uncanto19,ì comandanti delle il Lamburo, Un tamburo Yelato, che 1memi ile riviste della Piazza Rossa, rulla quel a e, Lubianka i della sotterrane chiama al convegno Oa degli scheletri cresce, anche il canto fune! de ta folla razione, tutti1Morti

si spegne.

Forse per sempre.

I. SCELBI

PRIMATO

EUROPEO

LA NOSTRA

DELL'ITALIA

VECCHIA

FASCISTA

BANDIERA

A guerra che si combatte contro la Russia bolscevica è la fatale conseguenza della virtù interiore del Fascismo che, sorto in Italia per salvare il popolo italiano dalla minaccia bolscevica e per riconquistare la Vittoria che era stata mutilata dalla Gran Bretagna dagli Stati Uniti e dalla Francia, sì è dilatato in Europa. Il Duce, di recente, ha osservato che non cì sarebbe la marcia su Mosca se « vent'anni prima non ci fosse stata la marcia sù Roma, se primi tra i primi non avessimo alzato la bandiera dell'antibolscevismo », L'osservazione non ha solo un valore cronologico ma, soprattutto, storico. Il Fascismo, cioè, si è sviluppato come gli altri tipi di civiltà creati dalla nostra razza nella sua storia millenaria. È un carattere del popolo italiano quello che ogni suo tipo di civiltà nato per soddisfare necessità nazionali, acquisti poi un valore europeo. Dalla civiltà di Roma al Cattolicesimo, dal Rinascimento al Risorgimento, costante è il duplice carattere nazionale ed europeo. Lo stesso sviluppo, la stessa fatale dilatazione sì è attuata col Fascismo. Quando Mussolini, il 23 marzo 1919, nell'adunata di Piazza San Sepolero proclamava il diritto dell'Italia al suo posto nel mondo e rivendicava a sé e ai suoi compagni di lotta il diritto e il dovere di difendere la civiltà d'Occidente e la vittoria, Egli cominciava ad attuare quella visione che aveva annunciata fin dal 13 dicembre 1914 col discorso di Parma: « tutto fa credere che l'Europa di domani sarà profondamente trasformata».E la trasformazione — all'atto di nascita dell'adunata di Piazza San Sepolcro presto seguì la cresima dì sangue dei Martiri fascisti: gloria eterna aiCaduti di Sarzana del luglio del 1921, antesignani della lotta antibolscevica — divenne realtà con l'avvento del Fascismo al potere il 31 ottobre 1922: incominciava veramente la nuova storia d'Italia, ed anche d'Europa. L'esistenza del Fascismo rappresentava un faro per gli altri popoli che, anch'essi, volevano liberarsi dal giogo di Mosca e di Versaglia. Si pensi al nazionalsocialismo. « Un po’ per volta — dirà Hitler alla Camicie Brune nel discorso di Monaco dell'8 novembre 1940 — vi siete uniti a me; gli uni nel 1919, gli altri nel 1920, nel 1921 e più tardi... Poi venne l’anno 1923 con il nostro primo tentativo di prendere il potere nelle nostre mani. Il nostro tentativo fallì. E fu allora che caddero le prime vittime del nostro movimento». Certo, l'avvenuto rafforzamento del Fascismo corroborava la fede dei nazionalsocialisti in Germania nella lunga strada da percorrere prima di raggiungere il loro obiettivo. E, a citare un altro esempio, si ricordi il movimento falangista spagnolo fin dall'inizio orientato verso la civiltà nuova creata dal popolo italiano. Il popolo italiano con la sua libertà di iniziativa ha plasmato i destini della nuova Europa, Dei giganteschi eventi che attualmente si svolgono, noi Italiani rivendichiamo l'onore e la responsabilità. La storia dell'Europa contemporanea è nient'altro che la storia del Fascismo sul piano generale e su quello dei rapporti internazionali. Rileggiamo il discorso del Duce al Congresso del Partito tenuto a Roma nel novembre del 1921: « Intendo dire che il Fascismo si preoccupi del problema della razza con la quale si fa la storia ». Da questa categorica affermazione, netta antitesi alle ideologie bolsceviche che simulavano una pretesa uguaglianza razziale di cui il Comintern avrebbe dovuto essere l’espressione, verrà la realtà del Sistema corporativo. l'Opera maternità ed infanzia (mentre nella Russia bolscevica vi saranno centinaia e centinaia di migliaia di fanciulli abbandonati). l'Opera Dopolavoro, l’Onera Ralilla. la Gioventù Italiana del Littorio, le Colonie marine. e i provvedimenti nei riguardi degli ebrei. Ed ai vescovi protestanti britannici e d’oltre Atlantico oscenamente ora accomunati con i barbari di Mosca nella demenza di proclamare la necessità di stroncare in questa guerra il Fascismo anticristiano, ricordiamo che il Fascismo da ben 17 anni ha riportato il Crocifisso nelle scuole, risolvendo il dissidio che da lungo tempo travagliava il popolo italiano. Sorto contro « Versaglia » e contro il bolscevismo, due aspetti dello stesso male che minacciavano di distruggere il popolo italiano € la civiltà d'Occidente, il Fascismo. per lunghi anni. si sforzò di realizzare un nuovo ordine sperando che gli altri Stati volessero collaborare. Il Duce. sicuro della forza intima del Fascismo, stese francamente la mano ai Governi di tutti gli altri Stati compresa la Russia sovietica. Fu infatti l’Italia fascista Ja prima Potenza vincitrice della guerra 1914-18 a riconoscere formalmente il 7 febbraio 1924 l'Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche stabilendo però ben chiaro il principio della non ingerenza reciproca negli affari interni. D'altra parte. gli Accordi di Locarno. firmati nell'ottobre del 1925. avrebbero dovuto costituire il principio di una reale collaborazione fra le quattro grandi Potenze dell'Europa occidentale. Ma presto la dura evidenza della realtà mostrava al popolo italiano che né Mosca né le Potenze plutocratiche intendevano realmente di collaborare. Mosca perseguiva il suo sogno di dominazione mondiale con la truffa della dittatura del proletariato: le Potenze plutocratiche, insanabilmente conservatrici, si ostinavano ciecamente a mantenere « Versaglia ». E tuttavia, la civiltà originata dal Fascismo comincia ugualmente ad affermarsi in Europa: il 30 gennaio del 1933 il Nazionalsocialismo sale in Germania al potere. Ancora una volta il Duce, offre generosamente alle potenze plutocratiche e a Mosca di collaborare: siamo al Patto d’intesa e di collaborazione fra le quattro Potenze dell'Europa occidentale del giugno 1933 e al Patto italo-sovietico di non aggressione e di neutralità del settembre successivo, Il primo reso sterile dalla cattiva volontà della Gran Bretagna e della Francia, il secondo ridotto a un documento cartaceo per colpa del Comintern che proseguiva la sua opera di disgregazione in Europa e fra i popoli di altri continenti. L'impresa d'Etiopia con la successiva azione del popolo italiano per la liberazione della Spagna dal giogo bolscevico-plutocratico, rappresenta la linea di divisione della storia contemporanea. Con la fondazione del suo Impero, l'Italia struggeva il mito che durava da più di due secoli e mezzo dell'invincibilità della Gran Bretagna iniziando la liberazione d'Europa dal giogo britannico; e î ‘4000 Caduti e 11.000 feriti italiani, con il loro sangue generoso versato sul suolo di Spagna. realmente sono i primi combattenti dell'attuale guerra contro la coalizione plutocratico-bolscevica: guerra nella quale tutte le forze contro LondraMosca sono state create, anpoggiate, regolate dall'Italia fascista. La grande Germania nazionalsocialista. l'Ungheria restaurata, la Romania fiera della sua diScendenza da Traiano. la Finlandia che ha sempre guardato a Roma, la Spagna rinnovata, il Regno di Croazia risorto dopo più di 800 anni che era stato somMerso: queste forze nuove d'Europa che combattono contro la Russia bolsceMica sono la nostra storia di quest'ultimo ventennio. E le Divisioni italiane sul fronte orientale appaiono il simbolo del Primato dell’Italia fascista per un nuovo ordine europeo e per l'attuazione di una più alta giustizia fra i popoli. NINO SAMMARTANO


SOVIETICA x

È noto

che nella palingenetica

e distruttiva

volontà

di rinnovamento

sociale

che la dottrina bolscevica ha avuto modo di tentare di attuare in Russia; il programma economico assume una fondamentale importanza. Non è il caso, în questa sede, di tracciare lo sviluppo ideale dei concetti dottrinali che hanno dominato la formazione di quel miserabile ed esecrando «esperimento» che è stato, in questo ultimo quarto di secolo, il bolscevismo russo, e che ha tentato di subordinare, ferreamente, alle istituzioni economiche, tutta la vita di oltre 165 milioni di uomini. Comunque è ben notorio che il fatto che tutta l'economia sovietica è stata ferreamente dominata e subordinata, senza alcuna umana pietà, allo schematismo di una concezione sociale che ovunque poteva, forse, trovare qualche lontano presupposto nella realtà effettuale, meno che nella Russia zarista del 1917! L’« età del ferro» è stato definito,

crudezza

aderente

alla

esperienza,

l’e-

ogni idea trascendente. e trasumanante che abbia la facoltà di ipnotizzare l’essenziale abulia razionale e il sentimentalismo morbido dell'anima slava. Ml.reagente bolscevico, iniettato in questa massa di popolazione conglomerata. in gruppi etnici diversissimi, con lingue e razze diverse, assai più asiatici che

europei; esercita una azione deleteria, tanto più grave in quanto colpisce un organismo già debilitato da una sanguinosa guerra perduta ‘e dalla disorganizzazione spaventosa da essa creata. L'essenziale caratteristica agraria dell'economia russa del tempo, fondata sul latifondo e la coltivazione estensiva, permette di incuneare, anche nelle campagne, il virus della mentalità comunistica, dopo la breve fase della NEP (nuova politica economica) conchiusasi con l'avvento della crisi mondiale. Il «mir», sistema di conduzione collettivo. è forse l’unico vero addentellato, che permette al comunismo russo di agganciarsi al passato come ordinamento. culturale. L'unico grande uomo di Stato russo, dell'ultimo secolo, il ministro Stolypine assassinato dalla Ohrana (la bieca e miserabile polizia politica della. combriccola marcia, che attorniava il governo zarista negli ultimi anni del suo regime), voleva, in un governo forte e consapevole, cioè veramente educatore e socialmente progressivo, risolvere questo annoso problema della riforma agraria russa. I suoi piani ed i suoi progetti, tuttora, rispondono ad un disegno di vaste linee ed in aderenza alle condizioni sociali ed economiche del paese sterminato, così vario e così tremendamente diverso nelle sue regloni: geografiche. Fù ucciso appunto perché il suo disegno, se attuato, ‘avrebbe potuto dare. un assetto pacifico e tranquillo, laborioso e fecondo, a tutta la grande Russia; avrebbe certamente contribuito; in pacifico e sano sviluppo, alla consolidazione del regime zarista, ‘teocratico e feudale, mistico e poliziesco, militare e paternalistico; così come è necessario ‘ad una popolazione mancante di una seria educazione politica, di una tradizione di civiltà ‘e.di cultura propria. Il suo piano avrebbe sicuramente prodotto una: distensione salutare ai. rannorti di forza: e di lotta, violenta è sotterranea: esistente tra le categorie sociali ed alimentata, unicamente, dalle palesi ingiustizie economiche tollerate dal governo zarista ed alimentate dalla cricca ‘di interessi innominabili che ‘da quel regime traeva utili enormi ed inconfessabili. E siccome quella cricca; dominata da ebrei, da finanzieri di basso rango. da giocolieri e illusionisti. di ogni paese, ricattava, spietatamente, il governo del tempo, con lo spettro delle sommosse serpeggianti nel. popolo, per obbligarlo a mantenere la situazione esistente a vantaggio di una spregevole minoranza lo Stolvvine fu barbaramente soppresso da quella organizzazione che era, all’ultimo, l'Ohrana, la, quale agiva — ormai è documentatissimo! — in stretta collaborazione con i bolscevichi. gli anarchici a i neggiori elementi dei

bassiforidi del tempo. pet assicurare il potere a quella cricca! Questa situazione di partenza, che è fondamentale per la comprensione degli ulteriori sviluppi della politica economica sovietica chiarisce: a) la inesistenza di una attrezzatura industriale efficiente e di un proletarinto

agguerrito, urbano, socialmente elevato e consapevole delle sue possibilità concrete; b) là esistenza di un ordinamento fondiario estremamente ‘arretrato, iniquo e. fondato su un regime semischiavistico di lavoro. e noggiante su una massa turale di scarsissimo valore tecnico e umano, senza adeguata preparazione ed esperjenza. Un ordinamento sociale più decisamente antimarxistico, antisocialistico di questo, non avrebbe potuto essere immaginato! Marx ed Engels sarebbero tut-

tora orripilati da una profezia che fosse stata loro fatta, in vita. di vedere realizzato il loro sogno apocalittico proprio in Russia, che non ebbe, mai. da quei teorici del materialismo storico, la benché minima considerazione politica e storica. Eppure la volontà durissima, la vitrea follìa ragionante di un uomo. che sepne strenuamente volere, in un mondo di abulici e di morbidi, il prof. Ulianof detto Lenin, creò. il miracolo diabolico: 1) della

industrializzazione,

2) della urbanizzazione, lazione

nata

per

a

regime

mediante

l'agricoltura

che l'esperimento

bolscevico

avrebbe, se riuscito, portato alla definitiva

liberazione da ogni ulteriore sfruttamento, tutti i popoli della terra; mentre il capitalismo mantiene tuttora, specie i popoli di colore e asiatici, ad un livello di vita miserrima,' senza speranza, per essi, di un domani migliore, se la rivo-

luzione armata non verrà a mettere fine al loro servaggio. E fanno particolare ed esplicito riferimento ai circa 400 milioni di indiani, sfruttati a sangue dal-

l'umanissimo regime capitalistico inglese! È bene ricordare queste idee, le mille

volte ripetute da Lenin, Stalin, Molotov e compagnia; oggi, quando sua grazia il cristianissimo arcivescovo di Canterbury, primate della Chiesa stabilita anglicana, stipendiato lautissimamente dal Governo di Londra e suo servo, bene-

dice le armi bolsceviche che dovrebbero liberare l'Europa dalla schiavitù dell'Asse! Che miseria!

con

sperimento economico bolscevico; età del ferro che fa rivivere in una aberrata e spaventosa crudeltà, a masse di uomini che, mai, forse, vissero nella preistoria dell'umanità, gli orrori inenarrabili di sacrifici umani, di schiavismo, durissimi; pur. di raggiungere uno scopo e una finalità predisposta freddamente e geometricamente dal cervello folle di pochi uomini. La vecchia e chiara antinomia filosofica, logica e storica, del cosiddetto socialismo scientifico, che ipnotizzava come meccanicamente necessario l'avvento del nuovo regime comunistico come fase di sviluppo e di superamento naturale del capitalismo (e che negava, dunque, eo ipso, ogni ricorso alla forza rivoluzionaria per il suo instaurarsi!); si manifesta in Russia con una tragicità che non ha riscontri neppure nella immaginazione esaltata di un qualsiasi diabolico profeta di sventura. Nella Russia zarista, già malatissima di gravissime infezioni sociali imputabili, massimamente, .alla incuria agraria. degli allora proprietari, non esiste nes-. suna delle molte: condizioni fondamentali perché un ordinamento comunistico possa realizzarsi. Non c'è una larga e progredita attrezzatura industriale; manca un salariato citfadino evoluto e pronto alla direzione delle imprese macroscopiche già esistenti e che si tratterebbe di gestire comunisticamente. Il proletariato assume tuttora la forma bruta di massa amorfa, abulica e miserrima di un bracciantato contadino, da poco liberato dal servaggio della gleba e preda di

arretrata, in ogni senso;

talismo,

schiavistico,

coscrizione

e tradizionalmente

coatta,

della

Russia

di una

antiurbana;

massa

agraria

e

di popo-'

3) della collettivizzazione di mezzi di produzione che il capitalismo preesistente non aveva creato, e che furono costruiti, sotto il regime del terrore, da un popolo di oltre 160 milioni, obbligato al lavoro forzato, con regime salariale enormemente ridotto rispetto a quelli di similari lavoratori dell'aborrito regime capitalistico e che ha consentito, appunto, e soltanto, con i suoi immani sacrifici, di ‘costruire quelle attrezzature. A. pronosito di «sacrifici» della popolazione russa sovietica, si calcola, attendibilmente, che oltre 30 milioni di persone siano morte in Russia, durante l'esperimento bolscevico. l@ quali non avrebbero dovuto morire se ad organizzare. il loro sforzo produttivo avesse presieduto un diverso ordinamento sociale. Quando si pensi. dunque, alle rinuncie inenarrabili alle quali il ponolo russo è stato costretto dal ferreo governo dei sovieti; al costo in lavoro ed in sacrificio_ che ha rappresentato la costruzione dell’attrezzatura industriale ora esistente; al mancato soddisfacimento dei più elementari bisogni della vita di decine e decine di milioni di lavoratori: al grado infimo di livello sociale e spirituale a cui masse immense di popolazione sono state violentemente mantenute per. circa un quarto di secolo;-si. concluderà che la definizione dell’« età del ferro » proposta come espressione che fa riferimento ad una fase di civiltà che fa retrocedere di oltre 40.secoli la civiltà umana; è perfettamente appropriata alla Russia sovietica. > D'altronde i bolscevichi non negano questo giudizio storico concreto che bolla di infamia la loro « civiltà» (?!); ma ritorcono l'argomento facendo il computo, sommario, delle ‘centinaia di milioni di schiavi che, dall'inizio del secolo XVI ad oggi, il capitalismo sfruttatore e spietato, ha obbligato a lavorare per l'Europa e per una minoranza di imprenditori: e affermano che il conto si chiude, sempre, a forte loro credito; con l'aggravante — aggiungono — a danno del capi-

In questo quadro di proporzioni cosmiche, nel quale prendono posto migrazioni di uomini che si calcolano a decine di milioni: si tenta di creare complessi industriali su un fronte di migliaia di chilometri; si organizzano piani di lavoro con previsioni di decenni; le singole rilevazioni statistiche sul potenziale produttivo dell'economia russa, assumono una significazione storica relativa. Esse hanno, bensì, una grande importanza per « fare il punto » della situazione odierna e contingente, in ordine alla capacità di resistenza armata del sistema, all'urto sgretolatore cui è sottoposto dalla invitta armata tedesca e dalle armate degli Alleati occidentali. Ma ogni statistica russa, va, assai più di ogni altra, sottoposta ad una critica accorta. Poiché con i « piani » predisposti, all'esecuzione dei quali tutta la popolazione russa è impegnata pena la vita e le torture più spietate, è facile ed umano che si predispongano e si pubblichino dati e resultati come raggiunti, soltanto perché furono previsti nei piani; oppure ai quali manca quella coordinazione, essenziale al buon funzionamento di un vastissimo e complicato sistema produttivo. A questo riguardo è bene ricordare un'esperienza che chiarisce, meglio di ogni altro lungo discorso, molti aspetti della realtà bolscevica. Un grande complesso industriale e di edifici è costruito a Mosca, per ospitare gli uffici del piano di mobilitazione idroelettrica di tutti i grandi bacini imbriferi della sterminata regione. Gli edifici, dall’aspetto esteriore, sono fra i più razionali che la tecnica moderna abbia saputo realizzare. Un tecnico americano — di quelli che costituiscono l’ibrido legame, ormai chiaritosi nella sua miserabile essenza morale, fra l'alta finanza supercapitalistica e il bolscevismo! — si deve presentare ai dirigenti del complesso industriale, per assumere servizio. Sì avvicina al grandioso ingresso chiuso e preme il campanello elettrico perché gli sia aperto. Preme più volte il bottone: nessuno risponde. Finalmente il caso volle che la porta si aprisse dal di dentro perché doveva uscire.qualcuno. Alla domanda ingenua del tecnico americano sulla non funzionalità del campanello, gli è risposto candidamente che quello è bensì il palazzo dell'elettricità; ma ‘che in esso manca ogni apparato di collegamento con i cavi dell'energia. perché a ciò i tecnici del « piano» non avevano pensato e non era previsto nel progetto! La grandiosità del complesso industriale sovietico è tuttora così: ultra perfetta, ma manca sempre qualcosa che ne impedisce il regolare funzionamento! Ciò malgrado i risultati raggiunti dalla industrializzazione sovietica, destinati ad addensarsi soltanto a vantaggio dell'esercito: con il più cinico e spietato dispregio di ogni più elementare ed essenziale bisogno vitale della popolazione civile. sono. indubbiamente, notevoli in misura assoluta. Il piano di invasione mondiale che Stalin aveva predisposto per colpire al cuore l'Europa stremata di forze dalla guerra. e instaurare, così, îl paradisiaco regime bolscevico in tutte le Nazioni, era affidato ad armi efficienti, perfezionate, numerose, alle. quali mancava, soltanto, la efficienza e la preparazione degli uomini che avessero saputo sfruttarne la capacità aggressiva! Ma vediamo, ora, qualche cifra. Come si è detto, tutta l'economia sovietica, dal 1928 in poi. è dominata dai «niani » quinquennali. di Javoro. Essi costituiscono il piano di mobilitazione delle forze produttive esistenti, sotto il ferreo e spietato comando dello Stato: al fine di raggiungere certe finalità politico-economiche che debbono essere perseguite indipendentementte da ogni riferimento alla congiuntura mondiale. ai bisogni delle popolazioni, all'incremento. demografico. È un'economia assolutamente militare. intesa l’accezione come contrapposto ideale a un ordinamento di libera scelta individuale o collettiva. T tre piani finora ideati (1928-33; 1933-38: 1938-43) hanno, indubbiamente, (a prescindere dai costi umani), raggiunto risultati ‘assoluti notevoli. Cominciamo dall’agricoltura. La meccanizzazione dei sistemi culturali, benché perseguita con cieca tenacia, ha bensì conseguito.. nella massa, miglioramenti quantitativi di produzione, ma in questo settore, più che în ogni altro. si nota în modo gravissimo, quella mancanza di coordinazione fra le varie colture. che è essenziale per una buona ‘conduzione agraria. Ecco le cifre ultime a disposizione (in milioni): 1928

1932

Area totale seminata (ettari)

Re

113

134.

137

Grano raccolto Buoi_ (unità)

1913 810 6l

121.

733 m

147.

698 4

855 63

21 7

26 8

12 13

(quintali)

Ovini e caprini (unità) Suini (unità) Cotone (quintali)

Bietole (quintali)

109

Nel settore industriale i progressi sono già dette) più notevoli. Ecco alcuni dati:

Petrolio

(mil.

52

realizzati tonn.): previsti

realizzati Ghisa (mil. tonni): ‘previsti realizzati Carbone (mil. tonn.): previsti i realizzati Acciaio. lingotti (mil. tonni): previsti ; Ù realizzati Acciaio lamin. (mil. tonn.): previsti Cotonate (mil.; metri): previstirealizzati 3 to | © realizzati © Lanerie (mil. metri): previsti realizzati

Ma il settore ‘dove, nonostante

103

31 29

6665

stati, retalivamenti e

Trattori: previsti realizzati Energia elettrica: previsti (mld. kwi)

1938

210

Rest

ur

1932 - 1997 55.000 - 88.500 50.640 80.300 2 38 13.5 21.7

22.3" 10,0 62 75.0 647 103 59 -8.0 43 4.700. 2417 210

36.4 46.8

305 16.0 145 1279 17.0 Sui 13.0 130 (5.100 3447 ‘222

152.5

890-108

miglioramenti: relativi maggiori, esi una'disorganizazzione profonda, paralizzante in: concreto. tutta lae

duttiva, è quella

dei trasporti.

Le

cifre dimostrano

capacità del-traffico ferroviario: (mid. di tonn. km)un notevole ineremento nella 1932 105 19Î3 di 1929 63 1938 244

ma ciò che è invalutabile è lo sforzo immane per realizzarlo, senza speranza e senza rimerito!

FRANCESCO

SPINEDI


*

difeso a: i-bolscevichi-hanno cantine di Smolensk è stata aecanitissim nelle La lotta per la conquista ‘e i franchi tiratori, annidati mura dire casa per annerite gli abitati potremmo tà, ridotta a un ammasso di vie della aerel intensi © pre hanno popolato di insidie le menti bombarda dei eîfetto per 'solo n inslere hanno popolato di

i cisi

da

i e Pit ltdi sa Bl d . Qui sopra una impressionant Sriclezik arcate

parte

di

dei

tedeschi,

ma

anche


Le truppe sovietiche vengono combattute su tutti i settori del fronte orientale con tutti i mezzi di attacco che la moderna tecnica militare pone a disposizione degli eserciti. Qui sopra, un reparto di lanciafiamme finlandesi snida il nemico dalle sue

posizioni. - Sotto, fanterie finlandesi presidiano un fortino costruito in*blocchi di granito sulla linea di frontiera fra la Finlandia e la Russia, anteriormente alla guerra attuale, e che l’asperità del terreno e il valore dei difensori rendono inespugnabile.


L’aerea

eleganza

di questo

miracolo della Natura vive isolatamente nei mille particolari

della

sua

esilissima

struttura.

La leggerezza

cappello

Barbisio

mano è la somma

del

lavorato

a

delle per-

fettissime fasi di lavorazione,

attraverso le quali la materia inerte

si modifica

e vive

tutta l’armoniosità “linea,, finale.

in

della

Berbisio -+una marca nome r une

«una


(Continuaz, Musica)

* La possibilità di fabbricare delle gemme sintetiche su scala industriale esiste già da circa un quarantennio. Materia base è un miscuglio di allumina e ossido di cromo che viene fuso ad alta temperatura e raffreddato non appena si dà luogo alla formazione dei cristalli. Il trattamento avviene nella cosidetta stufa Verneuil, e va seguito momento per momento grazie ad una fi| nestrella munita di un vetro di cobalto. Le più note fra le pietre sintetiche sono il rubino e lo zaffiro. Come nelle pietre naturali, la loro colorazione è dovuta al cromo, al titanio ed al ferro Esse possono assumere altre colorazioni, come per esempio l'arancione, jl giallo, il verde, il violetto e moltissime gradazioni intermedie, Interessantissima pietra è il corindone, che alla luce naturale è verdastro mentre assume una colorazione rosso vino alla luce artificiale. Da alcuni anni a questa parte sì è potuta ottenere anche la sintesi degli spinelli, e ciò mediante l'aggiunta di ossido di magnesio all’allumina. Gli spinelli sono completamente incolori, ma anche in essì cromo, ferro, cobalto ed altr metalli riescono ad operare il miracolo della più ricca gamma di toni e tinte. Fra queste una delle più gradite è quella d'acquamarina.

La Prefettura di Rio ha affidato l'impresa del Municipale al maestro italiano Silvio Piergigli. * Riccardo Strauss, tutt'altro che affaticato dalla sua fervida attività di compositore di questi ultimi tempi, s'è messo nuovamente al lavoro e sta scrivendo un'opera, il cui libretto è dovuto al noto direttore dell'Opera di Stato di Monaco, Klemps Krauss, che, come tutti sanno, è fra i più eminenti interpreti straussiani. L'idea di questa originale collaborazione è dello stesso Strauss, che pare l'accarezzasse da lungo tempo. Il titolo dell’opera non è ancora noto, * Pare che il noto compositore Manoel de Falla, il quale vive attualmente in Argentina, tornerà quanto prima in Spagna, sua terra natale, per prendere gli ordini religiosi, realizzando così una sua ‘antica aspirazione,

TEATRO * ‘Terminata în questi giorni la sua attività, con tre reeite a Capri della commedia di Edwin Cerio Il caso della signorina Springfield, la Compagnia del Teatro delle Arti, con Anton Giulio Bragaglia si ricostituirà su nuove basi nel prossimo ottobre per l'anno XX, Della futura Compagnia del Teatro delle Arti farà ancora parte come prima attrice la giovane Diana Torrieri, * Una manifattura giapaffermatasi brillantemenponese è riuscita in quete quest'anno nel Lutto si sti ultimi tempi a fabbriaddice ad Elettra di O' care un tipo di porcellaNeill, in Catene, in Settina praticamente infrangimo cielo, in Winterseet. bile. Non è noto ancora Il Teatro delle Arti nella il segreto di questa porprossima stagione metterà cellana, ma si ritiene che in scena per la prima volnella ‘sua composizione ta in Italia quella che è entri una ‘certa parte di considerata l’opera magresina. L'importanza delgiore dello scrittore irlanl'invenzione è immensa, dese-americano O'Neill, non tanto per le porcellaStrano interludio, ne di uso domestico quanto per quelle di uso in* Le Compagnie del dustriale, che permetteprossimo anno teatrale si ranno il risparmio di mepropongono di riportare talli o più cari 0 più rari. alla ribalta non pochi Cade opportuno a questo drammi del vecchio teatro proposito ricordare che i romantico dell'Ottocento, romani conobbero il seDue notissime attrici, Magreto di fabbricazione di ria Melato e Andreina Paun vetro infrangibile, segnani, hanno messo gli greto che disgraziatamenocchi su Tosca e su Fefe non cl è pervenuto, dora di Sardou; Renzo Ricci guarda con occhio tenero al vecchio Padrone * Mentre venticinque delle ferriere di Ohnet; anni or sono, prima della Annibale Ninchi e Gualrivoluzione bolscevica, _si tiero Tumiati vorrebbero contavano a Mosca apperiportare alle ribalte il na cinquemila ebrei, nel sardouiano Processo dei 1923 questo numero era già veleni; Renzo Ricci pensa salito a 36 mila, nel 1926 anche alla Morte civile di a 131 mila, nel 1934 a 250 Giacometti; Giulio Donamila e nel 1937 persino dio ha messo in program450 mila. Ciò significa che ma Re Burlone di Rooggi a Mosca, su di una vetta. popolazione di tre milioni e mezzo di anime, ogni * L'annunciata Compaottavo abitante è di razza gnia di Umberto Melnati PITALE SOCIALE israelita. Mentre tutte le può considerarsi come chiese cristiane della cacerta. Ne faranno parte L. 250.000.000 pitale sovietica sono state Eva Magni ed Armando chiuse o trasformate in Migliari. Gherardo Ghemusei, cinematografi 0 saSOCIETÀ ANONIMA NAZIONALE rardi ha promesso di a: TORINO le da ballo, il Governo sosumere la regia di vari vietico ha risparmiato l'ulavori di questa nuova nica sinagoga che esisteva formazione, in cui pare che entrerà a disposizione del nostro collaboratore le, il primo di una serie che dovrà dare dall'epoca degli zar ed ha permesso, anche Aroldo Tieri. La. Compagnia si da Oreste Petrolini, appare nel fascicolo concreta espressione agli scambi cultuinoltre, la costruzione di altri due temriunirà in dicembre. Avrà varie novità, di «Scenario »di Agosto, che si pubblica rali fra i due paesi amici, nel campo pli giudei. Quando il turista, prima deltra cui una di Gherardo Gherardi, e în questi giorni. In questo primo capitomusicale. L'iniziativa di tale serie di l'attuale conflitto, scendeva a Mosca, metterà in scena und commedia di Molo sono descritti i bizzarri avvenimenti manifestazioni sorse qualche tempo fa, veniva accolto alla stazione da inte: lière. della fanciullezza del grande attore, che durante un giro di concerti in Ispagna preti e guide di razza israelita, impiefin da ragazzo, irrequieto, insoffribile di dell'Orchestra Filarmonica di Berlino. gati dall'« Intourist ». Sulle metropoli* Sull'esempio della Compagnia estiogni giogo, ebbe solo una grande pasAl concerto di Bad Elster intervennero, tane di Mosca si vede scritto a granva del Teatro Nuovo di Milano, che si sione, una mania: fare il teatro. nonostante la guerra, le maggiori persodi lettere il nome dell'ebreo Lazzaro vale per ogni spettacolo di attori apnalità del mondo musicale spagnolo; le Mosessohn Kaganowitsch, suocro di positamenté scritturati e replica ogni * Contrariamente alle voci corse e musiche spagnole eseguite erano per la Stalin ed imprenditore delle ferrovie lavoro una settimana, il giovane regiriprodotte da alcuni giornali, nella maggior parte ignote al pubblico tedesco. sotterranee della capitale bolscevica. sta Nino Meloni ha presentato un proCompagnia diretta da Corrado Pavolini, Accanto a Nuova York e Varsavia, Mogetto per la costituzione di una Comcon Laura Adani prima attrice, non * Ha compiuto in questi giorni îl 55° sca è la più grande metropoli ebrea del pagnia ché dovrebbe agire in settembre entrerà Memo Benassi, ma rimarrà Fianno il poeta fiammingo Felice Timmermondo, € ottobre aleTeatro Quirino di Roma, lippo Scelzo. Della Compagnia faranno mans, di cui tradotta in tutto il monHanno .adérito finora di fornire loro parte i principali elementi della discioldo è la Leggenda di Gesù in Fiandra. + 1l fabbisogno di legno in tutto il commedie Massimo Bontempelli, Ugo ta Compagnia dell’Accademia. Assai noto è anche il suo romanzo Pai mondo è ingente Betti, Luigi Chiarelli, Cesare Vico Lodifficilmente valulettier. Il Timmermans in giovinezza tabile. Per il soloe rifornimento dovicì, ‘Enrico Bassano, Diego Fabbri intendeva dedicarsi alla pittura, e feNOTIZIE VARIE cartiere che fabbricano la carta delle per Angelo Pinelli, Caballo, Angeli, Laudi, dele alla pittura è egli rimasto anche Ogni commedia verrebbe rappresentata circa 30 mila quotidiani della stampa come scrittore, e per la potenza descritmondiale, si per sei sere. Fra gli attori che parteciper esempio che * Nella stazione termale di Bad Elster tiva delle sue opere e per le illustrapccorrano un calcola milione e mezzo di meperebbero ai primi spettacoli si fanno sì è tenuto nei giorni scorsi un grande zioni popolaresche di cui ama adornare {ri cubi di legno i seguenti nomi: Vanda Capodaglio, Laual concerto di musiche tedesche e spagnogiorno. i suoi libri. corri» Sponde a più di 200 mila Ciò ra Carli, Bella Starace ‘alberi di Sainati, Corrado Racca, media grandezza, come a Sandro Ruffini, Lamberto dire un bosco ogni giorno. Picasso. * Un industrioso par* Il primo capitolo delrucchiere di un piccolo» l’annunciata vita, di Pecentro della Germania, ditrolini, rievocata da Malettante di orologeria, è rio Corsi sulla scorta di riuscito a costruirsi una scritti e appunti inediti Ra} curiosa cipolla che non lasciati dal grande attore Aper solo segna le ore ma dà romano e di tutta una vaDi anche la data, con l’anno, sta documentazione messa il mese ed il nome dei giorno,

"COGNE”'

L'ILLUSTRAZIONE

ITALIANA

XXIV


|

53) &

Frutti

scelti

distillati

ù

acqueviti

purissime

pongono

esclusivament

il

Monopol

com

Martinazzi

conferendogli

grandi

efficacia tonica

e digestivi

I \LÀ © \

ri d

Ne,

À #


CRONAGHE

PER

TUTTE

LE

RUOBE 7

Roosevelt ai russi manda calzature, Da'un anno a Nuova York un’oratrice sperando in ipotetici guadagni. sostiene che l'America sconnessa Che ingiustizia, però, ditelo pure! potrà tornare prospera e felice Manda tanti stivali a quei compagni, solo eleggendo una presidentessa. senza saper se poi li pagheranno, e a noi s’affanna,. a romperli da un Roosevelt esclama: — Eh già! Come se [anno! [ora non governasse qui la mia signora!. La Francia adesso a razionar s'appresta perfino il fumo: oh sorte disumana! S'accingon gl'ingegneri americani Quei poveri francesi avranno a testa ad esplorare il centro della Terra. quaranta sigarette a settimana. I paracadutisti, gli aeroplani, Bei tempi quando, invece, a cuor coni giapponesi che prometton guerra... [tento, Con simili minacce sulla groppa, lì si vendeva fumo a piacimento!.. la prudenza, si sa, non è mai troppa...

Sono ancora in città: faceto il cronista, leggo il giornale quasi tutti giorni e scelgo le scempiaggini più in vista, che in questi versi grami e’ disadorni in fin di settimana vi prospetto, a scopo di stipendio e di diletto.

Churchill in ansia osserva che gl'inglesi, ch'erano un dì carnivori integrali, si stanno abituando in questi mesi @ mangiar erbe e ad essere frugali. Se van di questo passo, Iddio non d [voglia un giorno o l’altro... mangeran la foglia!

Una guerra economica è scoppiata fra gli anglo-americani ed il Giappone, guerra che in dieci giorni è già costata, in sonanti sterline, oltre un milione. Una guerra economica? Ma via, questa è una guerra... senza economia! 1 furbi americani, al fiero scopo di dar la caccia ai paracadutisti, cattwrano dei falchi, ch'arman dopo di lame di rasoio... Oh che ottimisti! Si spera, tuttavia, di persuaderli che a certe imprese son più adatti i [merli...

Seriche calze, addio! Gli Stati Uniti non ricevon più seta dal Giappone (è questa una notizia che i mariti avranno accolto con soddisfazione); ma î giapponesi, in fondo, al Presidente dànno filo da torcere ugualmente...

L'ILLUSTRAZIONE

ITALIANA

XXVI

Gli americani sono un po' perplessi, perché l'estate ormai sta per finire, il sole ha appena tepidi riflessi, il tempo incalza e ancor non sanno dire se per il... bagno il dittator magnifico preferirà l'Atlantico 0 il Pacifico...

S'è celebrato in questi giorni il centocinquantenario della rivoltella, che incusse al suo apparir tanto spa[vento ed oggi ha l’aria d'una bagattella, mentre il mondo collauda allegramente i cento modi d’ammazzar la gente...

Vittorie in terra, in mare e in ogni posto. In Russia sempre il solito sfacelo. In Inghilterra pure. E il dieci agosto: parecchie stelle cadono dal cielo. S'accenna pure a una fulminea mossa, che farebbe cader... la stella rossa.

LL,

ALBERTO

*

CAVALIERE


L'INCUBO

...dell'età matura Sui quarant'anni incominciano i guai: qualche trafittura, qualche dolore reumatico, un principio d'ingrossamento alle articolazioni; ecco i primi sintomi dell'Uricemia, dolorosa manifestazione della sovrabbondanza di acido urico nel sangue. Prevenitela dunque, combattetela, usando sempre costantemente

IDROLITINA SU

PERECII TO aan

DIURETICA

- CHE

SCIOGLIE

L'ACIDO

URICO

ne facilita l'eliminazione e serve a preparare una ottima acqua da tavola di sapore gradevolissimo.

A TAVOLA SI FORMA L'ACIDO URICO A ci BISOGNA COMBATTERLO Autoriz= Preiettura Bologna N. 18397» 2240xv1 A. GAZZONI & C..BOLOGNA


Uneno Tenv: Upuanoo |Î | Società PER LA COSTRUZIONE DI NAVI, MACCHINE ED ARTIGLIERIE — fl c 5.000.000 INTERAMENTE VERSATO

CREDITO ITALIANO, BANCA

DI

INTERESSE

SOCIETÀ

ANONIMA

VERSATO

L. 500.000.000 / RISERVA L. 123.394.040

SEDE SOC. GENOVA

OGNI

L'ILLUSTRAZIONE

ITALIANA

OPERAZIONE

— XXVII

/ CAPITALE

NAZIONALE

/ MILANO

INTERAMENTE

DIREZ. CENTRALE

E SERVIZIO DI BANCA


POCO ALCOLICO. Ftfitnat

RI

fi:

FG

* Da quattro anni ormai, e precisamente dal lo agosto 1937, giorno della sua inaugurazione, è in funzione a Cassel la clinica per la cura dell'encefalite letargica, clinica della quale è fondatrice e patrona la regina e imperatrice Elena d'Italia. Affidata alla direzione del dott, Véller, questa clinica ha come compito di diffondere in Germania il metodo di cura italo-bulgaro, che appunto nell'alto interessamento della Regina Imperatrice Ha trovato la base per il suo sviluppo e la sua affermazione, sotto il prof. Panegrossi ed i suoi valorosi collaboratori, nella clinica di Roma. In principio la clinica di Cassel non ebbe che una capacità di 36 letti, cresciuta ora a 123 oltre ad alcune stazioni ambulatorie e mentre sono in corso i lavori di costruzione di un nuovo edificio che accoglierà altri 40 letti. Il successo della cura, che come è noto ha il suo rimedio specifico in un estratto della belladonna, può essere espresso per la Germania dal fatto che fino ad ora sono stati dimessi dalla clinica, completamente guariti, cirea un migliaio di encefalitici. * Le donne dell'Australia sembrano voler dare dei punti alle loro consorelle di tutti gli altri paesi in guerra in fatto uomini. Non condi sostituzione degli avere avuto accessi alle profente di ferrotranviarie fessioni e nelle industrie di guerra, mostrano ora di voler dedialle avventurose imprese della carsi caccia all'oro. Giunge infatti notizia dopoda australiane che Sydney, di duela goletta 34 tonnellate avere armato sono partitedi per l'isola di Bronzewing È Luisiana. della Misima nell'arcipelago 90 miglia quaquesta un'isola di circa indigeni, nella drate, abitata da 2500 furono scoperti dei quale già in passato atVi sarebbero grandi campiin auriferi, Misima tre miniere imtualmente mediatamente sfruttabili. di Malta dai # Il nome dato all'isola », da esso discenGreci suona « Melite« Melita civitas ». In de quello latino diriportare quella denopassato si volle alla « meli », che radice mminazione greca interpretandola perciò miele, Vuol dire « isola, 0 Stato, del come significativa di Malta un miele ». Pur avendo delle posseduto nessuno fiorente allevamento greco api, e latino vi accenno di scrittore o, in questo senso non può fa riferiment dirsi che Malta fosse stata considerata ente mellifora da essi tanto specificam dal miele, venendoda aver battesimo o all'etimolo così meno ogni fondament Più probabile è invece. gia da «meli»,studiosi moderni, che il Secofido gli

ISTITUTO DI CREDITO

CAPITALE

400

DI DIRITTO

E RISERVE:

QUATTRO

; # S.A.F!UBARBIERI NZCCAZN

PUBBLICO

L. 1.578.000.000

SECOLI DI VITA

FILIALI

IN

ITALIA

FILIALI E FILIAZIONI IN ALBANIA NELL'AFRICA ITALIANA, NELLA REPUBBLICA ARGENTINA E NEGLI STATI UNITI D'AMERICA

nome di Malta sia creazione fenicia, da una radice che vuol dir « rifugio », scelta appunto per le molte facilità di approdo e riparo offerte dall'isola a quegli audaci naviganti. * L'ente nazionale germanico delle radioaudizioni circolari ha superato nelle ultime settimane la cifra di 15 milioni di abbonati. Dall'inizio della guerra si è venuto a registrare un incremento di 2,4 milioni di abbonati, tanti cioè quanti ne hanno insieme la radio svedese e la olandese. Per contro, dallo scoppio della guerra ad oggi, in Inghilterra non si è avuto che un aumento di 47 mila abbonati. In Francia, con tutta la campagna di propaganda che sì è fatta, l'aumento non ha superato ancora | 50 mila abbonati. Nel Belgio, d'altra parte, si è avuta addirittura una diminuzione di 200 mila unità. * Esperimenti compiuti nel corso degli ultimi tempi in una università dello Stato di Indiana hanno provato che le percezioni uditive son molto più rapide di quelle visive, e tiò în contrasto con la velocità propria del suono e della luce, che è rispettivamente di 330 mila e 300 mila metri al minuto secondo. Gli esperimenti sono stati compiuti in apposite cabine di registrazione contenenti tutte le leve di comando di un'automobile, su settecento automobilisti. È risultato che in media le reazioni ad un segnale acustico si sono avute dopo solo 1/50 di secondo mentre quelle ad un segnale luminoso le reazioni non seguirono se non dopo 2/5 di secondo. * La Germania possiede nel villaggio di Bardowick, un piccolo centro 01 ticolo di 2500 abitanti nei pressi di Luneburgo, una località completamente autarchica in fatto di pioggia. Alcuni lavori di sistemazione dell’Ilmenau, un affluente dell'Elba, eseguiti nel 1934, ebbero come conseguenza di turbare il regime di irrigazione del villaggio, mettendo in pericolo le culture orticole di cui vivono i suoi abitanti. Questi, però, seppero far fronte al disastro che li minacciava, con la costruzione di un impianto di pioggia artificiale col quale ora possono fare a meno del beneplacito e infischiarsi dei capricci delle stagioni. CINEMA

* I sette peccati, l'annunziati film della Società Sabaudia è stato inic ziato in questi giorni nei teatri della Titanus alla Farnesina, con la regia di Lazlò Kish. L'interessante soggetto è —

L'ILLUSTRAZIONE

ITALIANA


Nessuna in estate,

bevanda

eguaglia, specialmente

la Tassoni,

la

tipica

Cedrata

del Garda. Deliziosamente fresca, profumara, aroma-

Propeg. Ul. Cedral è*Salò Tassoni -

tica, la Tassoni non solo estingue la sete, ma ristora e rinfranca l'organismo dan-

dogli una salutare sensazione di rinnovata energia. È la bibita insostituibile in città e nelle villeggiature. Composta di zucchero e dei classici cedri del Garda, la Tassoni è la bibita delle persone fini.

CEDRAL tratto da una novella ungherese ed ha tra i suol interpreti un gruppo di acclamati e valorosi attori quali Maria Denis, Maurizio D'Ancora, Guglielmo Barnabò, Eva Dilian, Cesco Baseggio, Luisa Ventura, Rodolfo Del Prà, Ori Monteverdì, Enza Delbi, Vittorina Benvenuti, Maria Beltrami, ecc. La sceneggiatura è dovuta a Laziò Kish e Cesare Zavattini. Le architetture sono di Monastero, l'arredamento è di Arturo Mercurio, la fotografia dell'operatore Pucci. Direttore di produzione è Alberto Bagnoli, ispettore Gianni Trapanese. 1 sette peccati verrà distribuito a cura della ACI-Europa. * Teresa Venerdì, l’annunziato nuovo film di produzione ACI-Europa, è stato iniziato in questi giorni a Cinecittà con la regia di Vittorio De Sica, il quale sostiene pure una parte nel film accanto ad Eva Irasema Dilian, Giuditta Rissone, Guglielmo Barnabò, Olga Vittoria Gentili, Nico Pepe, Clara Auteri, Arturo Bragaglia, Virgilio Riento, Elvira Betrone, Vittorina Benvenuti, ecc. L'organizzazione generale è di C. O. Barbie mentre la direzione di produzione è Luigi Giacosi; ispettore è Alberto Tronchet, collaboratore alla regia Paolo Moffa. Distrib. ACI-Europa. * Le signorine della villa accanto, l'annunziato film di produzione AppiaEsedra è stato iniziato in questi giorni con la regia di Gianpaolo Rosmino. Il brillante soggetto è tratto da una commedia di Ugo Farulli, sceneggiato e dialogato da Leon Viola. L'interpretazione dei ruoli principali è affidata ai seguenti attori: Antonio Gandusio, Peppino De Filippo, Otello Toso, Marisa Vernati, Lia Orlandini, Olga Solbelli, Olinto Cristina, Franco Becci, ecc. Direttore di produzione è Aldo Salerno; operatore è Dino Santoni; pellicola negativa Ferrania Pancro C. 6; architetto Umberto Torri. Esclusività Generalcine. * Gente dell'aria è il titolo del film sulla nostra guerra aerea, approvato dalla speciale Commissione presieduta dal Ministro della Cultura Popolare, e annunziato anche come Piloti. L'Avia Film, che ne è la produttrice, inizierà le riprese entro la prima quindicina di agosto. Il soggetto, di Amedeo Castellazzi, sceneggiato da Ugo Betti, Mario Massa e dallo stesso autore, si svolge nelle fabbriche di aeroplani, sui campi di collaudo, a Caserta e sui campi di volo di guerra. Allievi, collaudatori, piloti e maestranze saranno i protagonisti di questo flm che esalterà l’opera coL'ILLUSTRAZIONE

ITALIANA

TASSONI

pn eso LUPOIA NOTEVOLI

RIDUZIONI -FERROVIARIE

COMMISSARIO ONORARIO GENERALE PR AIA E COLONIE FRANZ MOHWINCKEL - MILANO VIA QUADRONNO, 9 . TELEF. 53,694. 50.857

SALÒ

struttiva ed il valore della giovane armata azzurra italiana. Il Comandante Bruno Mussolini ne è il supervisore tecnico aeronautico. Il film verrà realizzato da Giuseppe Amato e distribuito dall'E.N.LC. la * La Regina in berlina con Bonaventura e Cenerentola, l'annunziato film a colori, che viene prodotto dalla Società Arno, è stato iniziato in questi giorni, negli Stabilimenti Pisorno, di Tirrenia, con la regia di Sergio Tofano (STO). Tofano, che è anche l’autore del soggetto interpreta pure una parte del film, accanto a Paolo Stoppa, Guglielmo Barnabò, Roberto Villa, Silvana Jachino, Juan De Landa, Carola Lotti; ecc. Operatore Manfredo Bertini. Il ‘commendatore Fabio Franchini sovraintende alla direzione della produzione. La vicenda, pur riportandosi alle vecchie fiabe, ha un sapore di modernità e di umorismo, * Nebbia è il titolo di un nuovo film di produzione Fauno, la cui regia è affidata a Gianni Fanciolini. Ii primo giro di manovella è stato dato il 23 luglio nei Teatri di via Mondovi. Si tratta ‘di un interessante soggetto drammatico di A, Pozzetti, O. Gasperini, C. Mangione è R. Del Fabbro, sceneggiato da C. Alvaro, E. Anton e G. Zucca. Per i ruoli principali sono stati impegnati

SOCIETÀ

FONDATA

ANONIMA

NEL 1888

Capitale Sociale

L. 20.000.000 int.vers. Riserva L. 15.500.000

SEDE

SOCIALE

DIREZIONE

GENERALE:

E

RoPia verrà distribuito R'eura pa del a LOS s paolo

LEGNANO

sepe: Via

Fosco Giachetti e Luisa Ferida, attorNiati da Antonio Centa, Mariella Lotti, Mario Siletti, ecc. Operatore è Aldo

Gast Medin. Ia direzionei, architetto della produzione & di Gians

MILANO Rovello

N,

ATTUALITÀ SCIENTIFICA

12

* Recentemente, cammino

LIALI:

7

Busto Garolfo - Castellanza - Cuggiono - Inveruno È

È > È Lainate - Parabiago - Nerviano - Rho - S. Vittore OlanasconiCane Maggiore.

autarchico

si è ‘atcennato fatto

nel

al

vasto

SimmDo delle costruzioni elettromeccache, e ci siamo riservato di trattare

Più dettagliatamente per le questioni relati i proprio conto

grande impiego, valeadire alratesd

agli isolanti di vario genere, Per il rame, l’impiego principale in elettrotecnica è quello delle sbarre e dei condut-

TUTTE LE OPERAZIONI DI BANCA, BORSA E CAMBIO | |reni merce matt nasce sua sostituzione è relativame tori

vari,

rame

entra

nonché

quello

degli

in lega (ottone e bronzo)

P

la

facile. Lo stesso si può dire nei casintedi sbarre

di

connessione

e

di

conduttori

veri

e


Nella scelta di una località di villeggiatura e di cura ricordate l'Appennino Bolognese, particolarmente indicato per un tranquillo e riposante soggiorno.

CASTEL

S. PIETRO

EMILIA

Località di cura nota per le sue Terme indicate per la cura dei fanghi, bagni salsobromoiodici e solfidrici - Acque naturali purgative - Inalazioni - Polverizzazioni. Ottima attrezzatura Alberghiera. Collegata a Bologna dalle FF. SS. e da un servizio giornaliero di autocorriera.

LIZZANO

IN

BELVEDERE

Località di soggiorno estivo assai frequentata. Ottima attrezzatura ricettiva - Alberghi e Pensioni - Teatro - Cinema. In comunicazione con Bologna: sino a Porretta Terme-FF, SS da Porretta servizio giornaliero di autocorriera.

PORRETTA

TERME

Reputata stazione Idro-minerale di collina a 350 metri - Acque salsobromoiodiche, carboniche e sulfuree. Ottimi e rinomati Alberghi - Teatro - Cinema - Caflè concerto - Parchi e Giardini,

RIDUZIONI

FERROVIARIE

50%

Informazioni: ENTE PROVINCIALE PER IL TURISMO DI BOLOGNA - AZIENDE AUTONOME D! SOSGIORNO E DI CURA E TUTTI GLi UFFICI VIAGGI.

propri, anzi per la verità si deve sapere che l’adozione dell'alluminio, in questo caso, non fu nemmeno spinta da necessità vere e proprie come adesso avviene, bensì perché gli stessi industriali del rame vedevano l'opportunità di adottare un metallo nazionale senza alcun nocumento alla produzione ed all'esercizio degli impianti stessi. Il rame può dunque dirsi sparito pressocché completamente in tutte le connessioni interne dei quadri di manovra, nelle sbarre di collegamento di macchinari vari, nei morsetti degli isolatori ecc. Forse non sembra, a prima vista, ma su tutto ciò, sono quintali e quintali di rame che si risparmia, a tutto vantaggio del metallo nazionale e per citare un esempio concreto ed interessante, basti dire che in Germania si è costruito un locomotore elettrico da 3200 kw., atto a trascinare treni sui cento chilometri all'ora, con tutte le connessioni interne in alluminio: ebbene, il risparmio di rame ha raggiunto la bella cifra di circa 2000 kg, per unità! Anche nei fili di contatto per ferrovie e tranvie elettriche, molto si studia per dare l'addio al rame: qui il problemaèun po' difficile per il fatto che l'alluminio non presenta la resistenza meccanica del rame e si deve ovviare all’inconveniente costruendo fili di doppio metallo, ad esempio acciaio ed alluminio, con sezione prossima alla circolare, portante — incastrata — una striscia inferiore di acciaio (contro la quale striscia il pattino di grafite) mentre la restante parte metallica è di alluminio. Naturalmente la sezione totale aumenta, nei confronti del solo rame (ad esempio, su 100 mmq. di rame, il nuovo conduttore ne deve avere 150 di alluminio e 60 di acciaio e con ciò presenta egual peso per unità di lunBhezza, stesse caratteristiche _meccaniche ed elettriche) ma un buon vantaggio vi è lo stesso, poiché di rame non ce n'è più: si calcola inoltre che il nuovo conduttore è praticamente eterno poiché non si consuma. E vediamo ora l'ultimo aspetto per la sostituzione del rame, quello cioè degli avvolgimenti, questione senza dubbio ardita ed in certo modo anche ‘insoluta po! ché il vantaggio conseguibile da un lato, può essere pagato a caro prezzo da un altro verso, e futto sta quindi a ben saggiare le cose prima di prendere la decisione ultima. Si fa subito osservaree che facilmente sì dimentica una cosa cioè che l'alluminio ha sì un basso peso specifico rispetto al rame, ma pie: elettrica del senta però una edresistenza una resistenza mec 60% maggiore, canica pure più bassa, che per giunta declina rapidamente coll’elevarsi. della temperatura. Ciò vuol dire che l’impie-

MARA SCHINO

go dell'alluminio negli avvolgimenti delle macchine elettriche porta per forza di cose ad un aumento nell'uso degli altri materiali, dato il più scarso rendimento che una data macchina avrebbe, qualora si passasse, in essa, dal rame all'alluminio, e così le dimensioni muterebbero rispetto alle regole normali oggi ben note, e così tutto sarebbe da rivedere, vuoi per il materiale ferroso, vuol per quello isolante ecc. Ciò non vuol dire che il rame debba però essere sempre impiegato no, poiché in tanti casì l'adozione dell'alluminio è cosa possibilissima: qui non si può entrare in dettagli tecnici che ci porterebbero fuori dai limiti volgarizzatori consentiti e perciò ci limitiamo a far sapere come non sempre decisioni di questo genere possono esser prese in maniera totalitaria senza aver prima sondato per bene tutte le questioni fondamentali ed accessorie connesse. Il profano potrà anche non capire come mai non basti riavvolgere le macchine elettriche con fili di alluminio al posto di quelli di rame, per aver ben risolto il problema, ma deve prestarci fede se diciamo che la cosa è assai più complicata. Si accontenti dunque dell'assicurazione che nulla è tralasciato per far sì che l'economia nazionale non abbia discapito, tanto che ove la cosa è possibile già | nuovi concetti sono applicati: basti citare talune macchine elettriche che per l'appunto hanno gli avvolgimenti in alluminio, anzi, data la possibilità dell'ossidazione anodica, ossia la formazione di una pellicola superficiale ossidata, e quindi isolante, questi fili fanno a meno di essere ricoperti di seta o di cotone e ne deriva press'a poco un bilanciamento tra la sezione utile del filo di alluminio (maggiore di quello di rame, data la sua minor conducibilità) e quel: la effettiva del filo di rame colla sua ricopertura tessile: ciò vuol dire che praticamente, in questi casi, le macchine non aumentano le proprie dimensioni poiché gli avvolgimenti di alluminio 0ssidato possono occupare benissimo le stesse cave che prima contenevano gli avvolgimenti in filo di rame isolato in cotone. E veniamo, da ultimo, agli isolanti per le vernici, ad esempio, molti prodotti di importazione (olio di legno di China, oli vari ecc.) hanno potuto essere sostituiti con prodotti totalmente nazionali; per il cotone, usato quale rivestimento ai fili di rame, l'economia del 50% venne conseguita adottando filato di fiocco e non si dispera di rag: giungere l'eliminazione totale facendo sì che il filato di fiocco raggiunga la L'ILLUSTRAZIONE

ITALIANA


DI

BANCO Sede

di MILANO

CASSETTE DI SICUREZZA

SICILIA

- Via Santa Margherita,

- IMPIANTO

12

MODERNISSIMO

necessaria resistenza meccanica durante l'avvolgitura; per l'amianto e la mica si stanno facendo con successo prove col vetro filato ed anche colla lana di vetro, e finalmente per tele e nastri isolanti si sono avuti ottimi risultati adoperando resine fungenti da imbibenti di tele, al posto di lacche e simili. Da tutto ciò si comprende dunque che di lavoro se ne è fatto veramente e se oggì già si possono godere i bei risultati, è ovvio che il merito va ai nostri tecnici ed alle industrie che con lungimiranza di vedute hanno decisamente percorso la via nuova, con prove ed esperimenti di vario genere, fidenti nell’esito finale.

I° 4

DEI LIQUORI ° _

VALSTAR IMPERMEABILI ABBIGLIAMENTI

SPORTIVI

ALL'INSEGNA DEI SETTE SAPIENTI Un nostro abbonato ci chiede se è vero che il grande pianista Paderewski, morto recentemente a Nuova York, abbia cominciato la sua carriera come professore di trombone. Uasi vero. Paderewski, considerato il più grande interprete di Chopin, arrivò tardi alla celebrità. A_sette anni, quando cominciò a prendere le prime lezioni di pianoforte, l'insegnante gli consigliò di studiare il trombone, strumento per il quale il piccolo allievo sembrava singolarmente dotato. Infatti al conservatorio di Varsavia il giovane Paderewski, che seguiva i corsi di armonia e contrappunto, fra le materie complementari si distinse particolarmente nello studio degli ottoni e segnatamente del trombone. Il pianoforte fu una specie di compromesso, per il futuro grande pianista; ma egli pur essendo un distinto concertista, non diede mai particolar segno di eccellere quale pianista. Anzi, quando si recò a Vienna per frequentare la scuola di un grande pianista, il Leschetiski, questi gli disse senz'altro che per riuscire a qualche cosa col pianoforte avrebbe dovuto riprendere tutti gli studi da capo. Bisogna notare che allora Paderewski aveva già ventiquattro anni e da tre anni era Insegnante al conservatorio di Varsavia. Ebbene egli ebbe il coraggio di

Pac

Tic rc

L'ILLUSTRAZIONE

ITALIANA

XXXII

AL. AGRICOLE PIAVE-ISONZO S. A. CANTINE DI VILLANOVA FARRA D'ISONZO (Prov. di Gorizia)


PREVENITE 4, CARIE fPima che Sia TROPPO TARDI; Quando i bacteri patogeni s'insediano nello smalto dentale e intac-

cano la materia organica dentaria, la carie ha percorso il suo cam-

mino: il dente è perduto. La pasta

dentifricia del Dr. Knapp, a base di grassi solfonati, impedisce la formazione della carie, protegge lo smalto dentale

PASTA DENTIFRICIA

UNICO DEPOSITARIO G. SOFFIENTINI - MILANO

ORVIETI PREGIATO 3uPEFIORE

| Freschezza di gioventià vi conferisce

KHASANA ROSSETTO = BELLETTO

RESISTENTE ALL'ACQUA ED AL BACIO ta asi coli Incontevoli

cominciare veramente da capo. Nel 1887, a Vienna, in un concerto, ebbe il suo trionfale battesimo di pianista. Quattro anni dopo, nel 1891, egli era già considerato il più grande pianista vivente. Cosa sono le Valli da semina? ci chiede un lettore milanese. Valli da semina sono dette ìn vallicoltura (allevamento dei pesci nelle valli da pesca) quelle dove si seminano gli avannotti e il novellame onde distribuirli poi nei vari bacini e valli di allevamento, I cavi sottomarini — ci si chiede d'altra parte — come vengono collocati nella profondità del mare? Tesi, come avviene in terra per le linee di conduzione dell'energia elettrica, o deposti sul fondo seguendo il suo vario andamento di quota? I cavi sottomarini, perché i forti moti ondosi non li spezzino, vengono deposti sul fondo del mare, seguendone tutto il suo andamento, mediante una nave posacavi, attrezzata in modo speciale per questo lavoro. Io egocosmico è il nome dato da Federn alla fasé primitiva dell'Io, quello dell'età infantile in cui il bambino sente come Io tutto\quello che percepisce. Di questa fase dell'Io se ne possono rintracciare segni e, per così dire residui, ìn certi filosofi che si sentono tutt'uno con l'universo. Cos'è la pesca alla lampara? Trattasi di un sistema di pesca notturna mediante una fonte luminosa che serve ad attirare il pesce. Intorno ai branchi che si vanno in tal modo raccogliendo viene poi calata la rete destinata a catturarli. Questa pesca è particolarmente usata lungo le coste liguri e trae il suo nome dalla lampada (lampara in dialetto) elettrica o ad acetilene che splende sulla prua della barca. Teatro a test, come il romanzo a tesi, è quello che assume per argomento una tesi, vale a dire una proposizione esposta ‘col proposito di dimostrarne la veridicità. Così come antitesi è quella che le viene opposta e che vuol essere ugualmente dimostrata. Pomba è il nome di un fiume del Bra. sile ed anche quello di una città ch sorge sulle rive del fiume medesimo, a novanta chilometri da Ouro Preto. Pas d'argent pas des Suisses: niente soldi, niente svizzeri. È un motto che si attribuisce agli svizzeri medesimi quando sì accomiatarono, non pagati, da Francesco I di Francia nel 1521. Come è noto, al tempo della rinascita e dell'evo moderno gli svizzeri andavano a stipendio militare. Il motto viene ripetuto, non tanto a indicare la venalità di quel popolo, quanto nel senso che senza quattrini non si fa nulla, l'orbo non canta. « Ognun si arrabatta per quello che non ha » rispose uno svizzero a un francese che lo rimproverava col dirgli che si batteva per la paga soltanto. «E tu, perché ti batti? — chiese al francese — « To? per la gloria », « Ebbene ‘ognuno si batte per quello che gli manca », Individualismo è voce che sta a indicare, oltre che eccessivo ed esclusivo amore di se stesso, quella dottrina la quale considera l'amore per l'individuo € la sua iniziativa necessaria alla civiltà ed al progresso umano, perciò, non solo non deve essere impedito che in mini ma parte, ma le funzioni dello Stato nei suoi riguardi devono essere ridotte a minime proporzioni, appunto per non inceppare l'opera dell’individuo. ‘Teoria estremamente egoista e perniciosa alla società, in antitesi con quella socialista e di ogni lungimirante ordinamento sociale. Germinale è voce del calendario repubblicano francese con la quale si indica il mese che va dal 21 marzo al 18 aprile. Il suo nome trae origine dal fatto che questo mese cade nel tempo in cui i germi affidati alla terra si svolgono e germogliano. Perciò, con traslato sociale, lo Zola ne fece il titolo di uno dei suoi migliori romanzi. In italiano, però, si dovrebbe dire germile. Totonno. È voce che sta a indicare il diminutivo di Antonio in alcuni dialetti meridionali.

sul mare le lenti Zeiss Umbral offrono una vista di grande nitidezza con una sicura distinzione dei colori.

Però anche con tempo di

foschia esse migliorano la visibilità e inoltre proteggono gli occhi contro i \ dannosi raggi invisibili.

Opuscoli “Umbra! 3II,, invia gratis LA MECCANOPTICA - MILANO - Corso Rappresentanza

Generale

della

Casa

Carl

Z

Ital. -

Jena

produzione propria invecchiamento naturale amale garantite

VITA ECONOMICA E FINANZIARIA * La «I. G, Farben» autorizzata ad aumentare il capitale. L'Assemblea generale della I. G. Farbenindustrie A G » di Francoforte sul Meno, convocata dagli amministratori l’8 agosto, oltre a deliberare sugli affari di ordinaria amministrazione, ha deliberato l'aumento di 100 mil. RM del capitale azionario.

L'Agenzia Romana I. E. I. segnala che l'operazione è stata realizzata entro il 1° agosto 1941 con l'emissione di nuove azioni acquistabili con moneta 0 con valori. Si tratta di un capitale autorizzato dai competenti uffici. Com'è noto, in occasione della proposta della distribuzione di. un dividendo dell'8 ‘% per l'anno 1940, era stato annunziato che, essendo stato versato il capitale di 26,8 mil. RM, il capitale sociale aveva raggiunto gli 500 mil. RM, Le nuove azioni, secondo quanto è già stato reso noto, Sono state sottoscritte, e serviranno a scopi di finanziamento. È prevista la loro quotazione in Borsa. L'autorizzazione di elevare di 100 mil.

CHIANT Cara Vinicola BARONE RICAJSOLI Firenze

XXXII

LLUSTRAZIONE

ITALIANA


conversazioni fra i rappresentanti del commercio vinicolo francese e del Governo, che hanno per oggetto le limitazioni del consumo di vino che devono essere imposte in Francia fino al nuovo raccolto. L'Informazione Economica Italiana segnala che il Presidente della Federazione francese dei commercianti di vini ha dichiarato a Bordeaux che, fino al nuovo raccolto, non può essere soddisfatto che ‘il ‘70% del consumo normale di vino. Egli ha dichiarato ancora che la mancanza di prodotto non può essere attribuita alle esportazioni dirette verso la Germania in quanto queste non raggiungono che il 3% delle riserve, Dalle conversazioni di Montpellier si apprende che la produzione dello scorso anno, che ha dato 40 mil. di ettolitri, è stata una delle peggiori registrate in questi ultimi anni in Francia, poiché | raccolti normali hanno sempre dato da 60 a 70 mil. di ettolitri. A causa della guerra il consumo è stato maggiore, inoltre dall'uva è stato estratto zucchero ed alcole destinato alla fabbricazione di combustibile. * Il contributo della scienza tedesca alla vittoria dell'Asse. La scienza tedesca ha compiuto in questi ultimi anni un'opera immane nella ricostruzione economica del grande Reich, ed ha contribuito enormemente al rafforzamento dei suoi mezzi bellici. Il merito maggiore spetta alla «Kaiser Wilhelm Gesellschaft », di fama mondiale, che in questi giorni ha compiuti i suoi 30 anni di vita, e che ha svolto in tutti i campi delle ricerche scientifiche di alto valore, attraverso i suoi molteplici Istituti. Nella Presidenza e nel Senato della Kaiser Wilhelm Gesellschaft si sono trovati, accanto a eminenti capi dell'economia e rappresentanti dell'autorità del Reich e degli stati, importanti intelletti della scienza tedesca; anche la direzione dei singoli istituti è stata basata sin dal principio sulla personalità del direttore. D'importanza adeguata ai nomi dei direttori degli istituti e di molti loro collaboratori, sono anche i successi degli istituti Kaiser Wilhelm. Taluni di essi hanno già oggi il loro evidente posto nella storia, così le

Basta uno sguardo per control. lare la quantità di inchiostro ancora esistente nel capace serbatoio

SOCIETA ANONIMA ITALIANA VASOLIO | c.pEC

MILANO N. 204118

|

| OLII BIA | MEDICINALI PURI

LUBRI ‘ICANTI DI VE RES

MILANO Telefono

RM il capitale entro il 1° agosto 1941 serve a puro scopo di finanziamenti. Poiché la determinazione del capitale della «I. G. Farben » allo scopo di renderlo consono alle disposizioni della legge limitativa dei dividendi era stata lasciata aperta fino alla fine del 1941, il nuovo aumento di 100 milioni del capitale non ha nessuna relazione con la legge stessa, * Limitazioni del consumo vinicolo in Francia. Attualmente si svolgono a Montpellier e a Bordeaux

S. A. VINI CLASSICI DEL PIEMONTE

| già

OPERA BAROLO

L'ILLUSTRAZIONE

ITALTANA

PIA

BAROLO

(Piemonte)

C.C. POSTALE N. 93/2037

con lominosità ancora maggiore! Tutto l'incanto dei motivi not. turni «sia in bianco nero che in colori - vi schiude il nuoVo obbiettivo notturno ul traluminoso costruito per la Kine-Exokta, il BIOTAR F.1,5,7.5cm. Tempodì espo. sizione solo un quinto del diaframma F.3,$, Prospetto dettagliato su. la Kine-Exakta, la vera Reflex a un solo obbiettivo di illimitato uso, gratis a richiesta

ricerche del prof. Prandtl che costruì a Gottinga la prima galleria a vento ed eseguì le prime prove su modelli di aeroplani e dirigibili, I suoi fondamentali lavori teorici sulla legge amica hanno, generale, reso per la primadell'aerodin possibile la «lineain aerodinamica ». Egli si è anche volta occupato per primo del comportamento delle correnti d'aria a velocità supersonore, ed ha eseguito in proposito prove che possono formare la base per i grandi futuri della costruzione di velivoli. In questi compiti tempi sono divenute in pratica particolarmenteultimi importanti le prove condotte a Gottinga sulle formazioni di ghiaccio negli areoplani. Nessun istituto tedesco di ricerca ha avuto così forti successi all'estero. L'esperienza decisiva proprio in questo importante campo è una delle basi del vantaggio della flotta aerea tedesca. Similmente ha avuto una grande importanza per l'economia di materie prime tedesche l'Istituto Kaiser Wilhelm per le ricerche sul carbone in Mulheim che fu inaugurato nel 1914, quindi poco prima della guerTa mondiale. Il suo Franz Fischerd Ai suoi collaboratori, direttore perfezionare due deiinsieme quate tro procedimenti oggi poté esistenti liquefazione del carbone. Un secondo istituto perper lela ricerche bone, appartenente alla Società, che fu creatosul percar-il distretto slesiano di carbone, in Breslavia, è legato per sempre attraverso Fritz Hofmann, suo direttore per molti anni, alla scoperta del caucciù sintetico. Wilhelm per le ricerche sul ferro Dell'Istituto in DusseldorfKaiser e dell'Istituto Kaiser Wilhelm per le ricerche sui metalli in Stoccarda, per il perfeziona: mento dei metodi di lavorazione di metalli poveri, per latenziale fabbricazione di nuove leghe d'acciaio di alto pocome anche per la fabbricazione o la ricerca di leghe di metalli leggeri, potranno essere completamente apprezzati in un tempo successivo, quando sarà conosciuta in tutta ia sua estensione la sua coopera» zione nei lavori del piano quadriennale. Così pure l'importanza dell'Istituto di chimica, del più vecchio

- Via Vezza d’Uglio, 8 N

576.367

degli enti di ricerca della Società Kaiser Wilhelm, per lo sviluppo della ricerca atomica non si può oggi ancora valutare esattamente. Da questi brevi cenni appare la grande importanza dell'istituto scientifico tedesco, e il contributo che esso ha dato, e continua a dare, alla Vittoria dell'Asse attraverso i suoi studi e le sue applicazioni, * Lo scambio operaio in Europa. L'Informazione Economica Italiana segnala che il segretario di Stato al Ministero LL. PP., Syrup, pubblica sul « Reichsarbeitsblat »un articolo sul tema «Lo scambio operaio in Europa ». I grandi problemi economici che l'Europa deve riOROLOGIO A FERMAGLIO IN FORMA DI AUTOMOBILE Madello depositato In vendita presso i migliori ellieri ed Orologiai.

C/CICI

orole 90 di gran classe

= e dibuon gusto Concessionaria per l'Italia Ditta ITALO IPI


Ing. E. WEBBER 40, Via Petrarca, 24 - MILANO

solvere potranno essere portati a termine solamente se nello spazio europeo si potrà addivenire ad una razionale distribuzione delle forze umane produttrici. ‘Anche nel futuro esisteranno in Europa delle zone nelle quali gli uomini non saranno completamente occupati. L'interesse di questi paesi allora, unitamente a quello di tutta l'Europa, sarà di trasferire la mano d'opera eccedente nelle zone in cui questa è deficiente. Le migrazioni continentali di operai dovrebbero avere carattere temporaneo e non concludersi con un'acquisto di reSidenza stabile nel paese che ha concesso ospitalità. ‘A questo scopo i vari Stati, come del resto la Germania ha già fatto da parecchi anni, dovranno concludere fra di

PASTI IN FRETTA MA NESSUN MALE DI

Quante volte sì pivo..... vecasioni da costringervi a mangiare in fretta —cambiando treno durante un viaggio— tardi la mattina — dovendo lavorare più a lungo del solito una sera

alzandovi

che avete combinato di andare al teatro

od al cinema— ed in tante altre occasioni in cuì è necessario inghiottire un boccone di cibo in fretta. Così presi gli alimenti

fermentano nello stomaco e ne deriva

eccesso d’acidità che brucia le

pareti dello

stomaco. Questa iperacidità viene accompagnata da parecchi malesseri — pesantutti Questi malanni possono essere evitati. Ogni volta che consumate un pasto in fretta od ad ogni occasione quando sentite dolore 0 pesantezza, prendete una piccola dose di polvere o da 2 a 5 tavolette di Magnesia Bisurata. Col neutralizzare tezza, rinvii acidi, bruciori, insonnia. Ma

l’acidità eccessiva essa sopprime le com-

plicazioni digestive più ostinate in pochi minuti. In tutte le Farmacie (polvere o tavolette) L. 5.50 e L. 9.00. DIGESTIONE ASSICURATA

MAGNESIA

BISURATA

PRODOTTO DI FABBRICAZIONE ITALIANA (Aut. Pre. Firenze N. 7978-Div. 5: 3-3-39-X.VIL)

«L'IMustrazione Italiana» è stampata su carta fornita dalla S. A. Ufficio Vendita Patinate - Milano Fotoincisioni Alfieri & Lacroir —T__=<"

loro dei trattati che chiariscano in modo inequivucabile le condizioni sotto le quali possono avvenire le migrazioni continentali. * Il controllo nella costruzione delle abitazioni. L'ordinanza del Fihrer concernente l'edilizia con fini sociali, ha stabilito il livello degli affitti è la grandezza delle abitazioni, rompendo con ciò la tradizione secondo la quale gli affitti erano funzione del costo edilizio di costruzione. Nel periodo del dopoguerra gli affitti non dipenderanno dai costi ma saranno fissati partendo da un punto di vista sociale e politico, Questo provvedimento sarà della massima importanza per le imprese di costruzioni di abitazioni collettive. L'Informazione Economica Italiana segnala che poco tempo fa i circoli di edilizia collettiva avevano presentato un progetto che aveva per oggetto appunto il presente problema. Fino ad ora i costruttori hanno esercitato una pressione sui costi edilizi. Viene eliminato l'orgoglio dei costruttori che consisteva di edificare a bassi costi ed ottenere un buon finanziamento allo stesso tempo. Ora invece saranno premiate le imprese che avranno ottenuto il finanziamento a mezzo delle loro capacità oppure che abbiano escogitato un sistema Pratico per la fissazione degli affitti. Il riconoscimento della capacità dovrà esprimersi non per mezzo di affitti bassi, bensì nella concessione di un premio a quelle imprese che non faranno uso dei prestiti pubblici coll'intensità generalmente mostrata dalle imprese di limitata capacità operativa, * Una nuova macchina per l'estrazione del ferro dalle sabbie. Una geniale invenzione dovuta ad ‘un modesto quanto laborioso artigiano avrà presto il suo collaudo nell'estrazione del ferro dalle sabbie del litorale del Lazio. Trattasi di un separatore a magneti permanenti ed elettromagneti, il cui funzionamento si fonda su un principio addirittura rivoluzionario, in quanto, rinunciando alle precedenti trovate, di cui si è parlato in questi ultimi tempi, ha la possibilità di triplicare la produzione e di economizzare in pari tempo la mano d'opera. La macchina ha un peso minimo (appena 70 kg.), sì adatta a sabbie anche poverissime di ferro, ed oltre ad essere facilmente trasportabile è di costruzione semplice e di poco costo, cosicché l'estrazione del ferro potrà essere di pubblico dominio, ossia alla portata di chiunque intenda dedicarsi a quest'attività. Altre caratteristiche degne di rilievo sono le seguenti: il funzionamento è automatico, visibile, registrabile in movimento a seconda dei materiali da cernire e della purezza che si voglia ottenere dalla magnetite separata. Da spiegazioni fornite in proposito, da parte dell’inventore, si hanno interessanti ragguagli sulla tecnica del funzionamento della macchina. Essa funziona per la gravità del materiale e per attrazione magnetica, dato che le sabbie ferrifere sono di peso specifico superiore alle sabbie silicie. Dietro questo principio fisico l'inventore ha studiato e costruito la macchina, in modo che nel movimento elicoidale delle sabbie, la magnetite, od altro materiale ferroso, venga a trovarsi a diretto contatto con i magneti, mentre quello silicio, più leggero, e diamagnetico viene alla superficie ed è espulso facilmente dall'acqua, ove la sabbia sia umida, o da getti d’aria se la sabbia sia asciutta. L'importanza pratica di questa macchina è data dal fatto di consentire il massimo rendimento con grande economia; dato che un solo operaio può essere addetto anche a due macchine. Da una macchina e per sabbie di media ricchezza in volume, sì possono estrarre circa 300 chili di magnetite all'ora. Tutti i procedimenti attualmente noti per il trattamento e la separazione da minerali, polveri, sabbie o simili, od anche da fluidi che li mantengano in sospensione, dei materiali magnetizzabili, si basano sul principio di portare i maferiali da trattare a contatto della superficie esterna di tamburi o altri organi, che presentano delle zone magnetiche perché rotanti in un campo magnetico fisso. Il nuovo trovato, a diffe renza dei sistemi finora noti, si basa sul principio di introdurre il materiale da trattare nell'interno di un cilindro magnetico rotante ove subisce un movimento di traslazione, indipendente dal movimento del cilindro. Le parti magnetiche del materiale, venute a contatto con la superficie rotante, rimangono ad essa attaccate, e seguono lo stesso movimento di essa; mentre le parti non magnetiche dei minerali, per un breve tratto seguono il movimento della superficie rotante, per poi ricadere, a causa della forza di gravità, nella parte bassa del cilindro. I materiali, immessi nella parte superiore del cilindro, a causa della forza d'inerzia dovuta al proprio peso dell'inclinazione del cilindro e della rotazione del cilindro stesso, vengono continuamente rivoltati e convogliati verso la bocca di scarico.

* La gommalacca sintetica in Italia. L'industria chimica italiana sta preparando uno speciale tipo di gommalacca sintetica adatta per la fabbricazione di dischi fonografici, per la lucidatura di mobili, per la fabbricazione di cappelli ecc.

i Torino da Via Roma 9.

XXXV

L'ILLUSTRAZIONE

ITALIANA


L’AUTOREVOLE

LAPOLVERE

PAROLA

DI Due SOMMI =CLINICI sut MONDIALE RICOSTITUENTE

MICROBI TRASPORTA

ISCHIROGENO la base di fosforo, [erro, calcio, chinina, con stricnina o senza)

39 Le pastiglie di For-

mitrol rappresentano una sicura salva

guardia contro i pro-

cessi

morbosi dovuti

alla penetrazione e al

l'impianto di germi in-

fettivi sulle mucose

delle

prime vie respiratorie. E ciò

perchè i vapori di formaldeide

CARDARELLI

svolgentisi dalle pastiglie allorchè

si sciolgono nella saliva, esercitano un energico potere microbicida.

Form

)

ISCHIROGENO,

Rol

Ò

è

* Autorizzazione di nuovi impianti industriati in Albania. In conseguenza dei progetti e delle autorizzazioni concesse dal Governo l'Informazione Economica Italiana segnala che sorgeranno prossimamente in Albania i seguenti impianti industriali: un'acciaieria, una fabbrica di soda e cloro, varie fabbriche di cemento, numerose fornaci per laterizi ed uno stabilimento per il lavaggio e la filatura della lana. Inoltre gl! impianti industriali esistenti verranno potenziati e modernizzati.

* Il Manciukuò disponendo la motorizzazione @ gassogeno «di tuttì i suoi autoveicoli accordu sovvenzioni per le trasformazioni, Per la fine del 1641 almeno il 20 per cento di tutti gli autoveicoli privati in circolazione nel Manciukuò dovrà essere trasformato a gassogeno; anche tutti gli autoveicoli in servizio pubblico, autobus e autocarri dovranno essere trasformati a gassogeno. L'informazione Economica Italiana segnala che ad Harbin, il servizio pubblico di autobus è disimpegnato da autogassogeni, tra cui 40 unità consumano carbone di legna e 40 consumano coalite, una miscela in polvere di carbone e legna compressa in mattonelle. Per gli autoveicoli privati il Governo accorda una sovvenzione pari alla metà della spesa per la trasformazione a gassogeno. Entro il 1943 tutto il paese dovrà essere motorizzato a gassogeno.

a SEDE: FORO È I

BUONAPARTE

e ENRICO

CAVACCHIOLI,

Direttore

ha il privilegio di possedere la

per tutti

L'ISCHIROGENO

cia l'esaurimento, la neura-

stenia, le anemie secondarie. È indicato nei postumi delle

febbri d'influenza, di malaria ed in tutte le convalescenze.

MILANO - Corso Italia, 46 - Telefono 37-17;

* Il commercio estero della Francia. L'Informazione Economica Italiana segnala che la situazione dei rapporti commerciali francesi con l'estero è la seguente: la Francia esportava attualmente in Germania quattro volte di più di quanto ne importava. Anche con il Belgio le importazioni sono meno elevate delle eSportazioni. Nonostante le difficoltà di tr: sporto sì sono potute importare merci dal Brasile in misura tale «da sorpassare le spedizioni che la Francia potrebbe effettuare in compensazione; invece gli scambi con il Cile sono quasi tutti fermi. —_

responsabile

profitto.

Prof. AUGUSTO MURRI Direttore Clinica Medica R. Università di Bologna

Pref. Aut. del 26291 N. 9-12-1938-XVII

SISPEDISCE GRATIS A RICHIESTA OPUSCOLO ILLUSTRATIVO

74 - TEL. 80.890 -13.960,

sommo

Bologna, 23 gennaio 1924-Il

L'ISCHIROGENO

stato del Cardarelli vale

La Bulbitamin D 4 è a base di grassi (non untuosi) altamente vitaminizzati e di sostanze ravvivatrici della complessa formazione cornea del cacapelli pello. La Bulbitamin D 4 è lievemente raffinatamente profumata: De Filippo garantisce una pettinatura perfetta. FotoPeppino M. Recchimursi » Bari PER LE DONNE: la Bulbitamin D 4 annulla totalmente i malefici effetti dell'acqua ossigenata, del ferro caldo, ecc. È in vendita in elegante astuccio contenente due flaconi del prezioso prodotto. Domandatela nelle migliori Farma. © richie ten vio contro vaglia (o spedizione in rofumerie assegno: L. 2 in più) [UjJ ISTITUTO SCIENTIFICO MODERNO (Rep. D)

FILIALI: VIA TORINO 21 bis Ang. Via Unione 2 CORSO BUENOS AIRES 47 -CORSOS.GOTTARDO 28 CHIEDETE LISTINI GRATIS

stavamo

testimonianza favorevole del nostro maggior Clinico. L'atte.

È UN MEDICAMENTO CHE ARRESTA LA CADUTA E FA RICRESCERE I CAPELLI

DA )(

1922

Signora

Senatore Prof. ANTONIO CARDARELLI Direttore Prima Clinica Medica R. Università di Napoli

UN NUOVO RITROVATO. SCIENTIFICO

Cinture speciali per gestanti e puerpere

23 settembre

io e la mia

E questo debbo dire non per fare una reclame a quell’eccellente ed utile preparato, non essendoci bisogno, ma per dare a te una giusta soddisfazione.

Prima della guerra l'Italia importava vari milioni di chilogrammi di gommalacca tlalle Indie Olandesi e Britannica. L'Informazione Economica Italiana segnala che anche in Germania il trust chimico I. G. Farben ha preparato una gommalacca sintetica che sostituisce perfettamente quella naturale, *% L'esportazione italiana di fibre tessili nel Messico. Gli scambi economi italo-messicani nel settore delle fibre tessili artificiali hanno raggiunto negli ulti mi anni un considerevole sviluppo. L'Informazione Economica Italiana segnala che il consumo annuale di raion del Messico è di circa 4.800.000 chilogrammi; l'Italia ne forniva la maggior parte tanto da raggiungere nel 1939 il 73 per cento delle importazioni messicane. A causa della guerra il raion è ora interamente importato dal Giappone. Gli industriali italiani mantengono ottime relazioni con i commercianti messicani, e si prevede che a guerra finita sarà possibile la ripresa degli antichi traffici, * Una nuova fibra sintetica fabbricata col luppolo. L'Informazione Economica Italiana segnala che in Germenia si è recentemente riusciti ad estrarre dai getti del luppolo, che raggiungono talvolta anche 8 metri di lunghezza, una nuova fibra chiamata «lana di luppolo », di cui è già stata iniziata la produzione. La nuova fibra è più resistente della canapa, ed è inodore. I tessuti fabbricati con essa non si sgualciscono affatto.

<

che

usando da oltre un anno e con

(tre sole sillabe)

DIA. Wander S.A.= Milano E IRIS IE,

;

Napoli,

Ti ringrazio sentitamente della spedizione del tuo

64

Sono in corso trattative per un accordo di clearing con la Danimarca, attraverso Berlino. ll recente accordo con la Finlandia prevede una compensazione multilaterale, ed un accordo analogo con i Paesi Bassi ha già consentito la ripresa del traffico. X L'industria romena del petrolio ‘emancipata dagli anglo-americani. L'industria petrolifera romena che occupa il sesto posto nel mondo, era soggiogata fino a qualche anno addietro ai capitalismo del mondo anglo-americano il quale faceva il giuoco dei grandi interessi giudaici. Sia per l'esportazione che per il consumo ‘interno grano le società estere dettavano legge, Un fatto caratteristico che cherecentemente è stato bosto in luce dal prof. Leoni dell'Università Commerciale di Bucarest, è quello che il caPitale di queste società estere veniva costituito con un modesto apporto ma in pochi anni si accresceva per virtù degli utili che venivano realizzati, cosicché di Poco tempo portare era possibile a nelmoltivolgere milioni ii Jel. LO strapotere il dicapitale società estere, i ui posti direttivi eranoqueste sempre coperti da gtranieri, si ih tutte le forme; financo violandomanifestava le leggi dello Stato. Ovvio ap: Dare come in queste condizioni potessero avere Una considerevole influenza sul commercio ceportazione del petrolio greggio, e come maldi Yedessero le giuste aspirazioni di mercati, come quello nostro, desideros i di emanciparsi meno dal controllo anglo-am ericanpe i SUanto

“BACI SENZA

TRACCE"

Modello lusso L. 27 - Medio L. 13 - Campione Laborat orio USELLINI

L. 3,5

& C. Via Broggi 23 MILA ANO

\RE CET O » A. ALDO

GARZANTI

E

Editrice-proprietaria


|

LA MAMMA

i

PARTITA GIOCATA A VENEZIA Mossa sorteggiata 22.18-11.15 Bianco: B. Farinati — Nero: S. Zanon

Un esempio di enimmistica classica Frase a sciarada alterna (00xx 00000xx)

con note di Severino

32.28-1.5; 18.14-10.19; 23.14-15. 21.18-12.15; -25.21-8.1: N 27-3.6 (Diagramma) 14.11-7.14; 18.11-19.22; 26.19 c)-15.22; 27.18 18.14 d)-15.19 e);

fo, non sei morta, sei soltanto assente,

| invisibile anzi; eterna scolta |

per me che al vero ho l’anima rivolta,

È

per me tu sei presente.

E ti sento vicina ad ora ad era se, vinta e doma la stanchezza usata, risollevo la fronte un po’ turbata ta e risorrido ancora, La tua potenza arcana mi è d’ardore nell’opra d'ogni dì, nella fatica; mi è compagna così, mi è dolce amica Ù nell'arte e nell'amore.

24.20-23,27; 11,62, 3 15.6-27.30; 6.2-5.10; 21.172.6-30.26; 20.16-14.19; 6.

128 patta. a) 26.22 è corretta; 6) 6,11; 26.22-10.13; 21.17-2.6; 17.10-5. i; 5.20; 24.15-12,26; 29.22-1.5; 22.19-10.13; 23.20 28,24-10.13; f) 24,8-13.22; 31.28 12.7-11.14,

E vicina ti so quando la sera incomincia a distendere i suoi veli, quando nell'ampio palpitar dei cieli

s'innalza una preghiera. To penso a te siccome ad un ristoro

che nuova vita alle mie forze dona, e a te io vengo sospirando, o buona, dopo il greve lavoro.

Se non son sola a trangugiare il pane

Sì, tu sei giunta da distanze ignote, e tremante, e un po’ sperduta, e penso che tu sei così venuta certo per vie remote. E forse fu un richiamo quel che ho udito, novello suono che ha poriato il vento, o un canto, od-un appello, o un mesto accento, od un soave invito.

e velata,

|

Oh fossi ancora quella che quaggiù,

aspettavo con ansia e con passione!

Ma no, ché tu sei spenta, è un'illusione...

|

tu non mi chiami più.

Rossana

1 Danari percepiti. 2 Serittori di classe. 3 ‘Preso per iîl naso: 4. Persona giuridica, 5 Una buona spinta. 6 Motto sabaudo. 7. Valorosa italiana. 8 Gran lago salato. 9. Per tutti i diavoli, 10. Azione intestata.

E il caldo amplesso tuo divino Eliso, bambola passeggera del mio cuor: — del caldo amplesso tuo vinto e conquiso, di giorni scialbi non ho più timor! R Corsaro Biondi Frase a incastro (xxxxxxx 0000) = xx0000 xxxxx) UN DISUTILACCIO

Scarto sillabico finale (7-5) LANZI VINCE GLI 800 METRI! © Passa in testa ed a tutti il cuore palpita.

Pedone di Torre

DEL

PROBLEMI

(a premio)

8.

Le solite

9.

Dello Stato totalitario.

grandi

Pietro Della Ferrera

montature

americane.

10. Era volgare.

Milanes

CONCORSO PERMANENTE A PREMIO Per ogni cruciverba (schema inedito e non più di 13 quaaretti per lato) occorrono due disegni: uno vuoto e l'altro pieno. A parte le definizioni, in versi. Indicare nome; cognome, motto e indirizzo per l'eventuale conferimento del premio di L. 20. A parità di merito sarà preferito chi aggiungerà al cruciverba un gioco di tipo vario (casellario, anagrammi ad acrostico, ecc.) idoneo alla pubblicazione. I lavori non prescelti non verranno restituiti. SOLUZIONE

N. 29

DEL

In entrambi

chi

muove

vince in 4 mosse

SASSI aa

(non a premio) N. 121 di R. Foraboschi (Livorno)

N. 122 di Piero Palazzi

(Vicenza)

| |{//

N. 29

Enimma: la ‘scatola delle sardine. 1. Fata; fato. — 2: Scope-erta=scoperta. — 3. Canneggiatore, cannoneggiatore. — 4. Breve, brevetto. — 5. colle-

î

(Marene)

problemi d’oggi

gli otto giorni dalla data di questa fascicalo.

Artifer

SOLUZIONI

15-18.22; 15.8-22.26; 30.21-7.12; 16.7-4. 14.10-18.22; 20.15-4.8; 24.20-22.27; 10.5-27,31; 15.11-7.1: 31.28; 16.7-28.19 patta; à 9) 23.19-4,8; 19.12-8.15; 31.27-2.6; 27.23-16.20; 23.16-6.11; ll 12-10.1

Ogni settimana sarà assegnato tra i solutori un premio di L. 30 in bri, da scegliersi sul catalogo della Casa Garzanti. Le soluzioni devono essere inviate non oltre

Perché senza costrutto ti trastulli — in un futile giuoco da fanciulli? Un bel mobile sei! sempre a sedere per poi dormir la notte a tuo piacere!

3

e) Da notare che la partita, fino a questo punto ha proce-.

duto a formazione simmetrica.

1. Rivista militare, 2. Robe dell'altro mondo. 3. Pianta leguminosa. 4. La banda del corpo. 5. Il più grande seccatore. 6. Le gioie del matrimonio. 7. Le verdissime.

BAMBOLINA

2.

Al

Verticali

Frase a vezzeggiativo (1-6 = 2-8)

|

+9)

11.14; 18.10-14.18; È patta 5 d) 28.23-12.16; 21.17-5.10; 31.27-2.6; 27.22-6.11; 20.25-4.8} 25; 21-8.12; 23.19-16.20; 18.13-9.25; 22.18-15.22; 24.6-25.29; 6.2-20,26; 25 patta;

Orizzontali

esser può un'ora d’alta poesia

quella che tu mi doni e che disvia è le mie tristezze vane.

|

Zanon

22.18-11.15; 23.200)-10.13b); 20.

MORTA

Il Bianco muove e vince in 5 mosse

giani (SEMINARISTI)-con-l'-o=Colle Gianico(n)lo. SOLUZIONI

be

Ogni settimana sarà assegnato tra i solutori (anche di un sol gioco) un premio di L. 30.in libri da scegliersi sul catalogo della Casa Garzanti. Le soluzioni devono essere in-

N..108 di F. Giustolis

N. 109 di G. Zinetti:

Orfeo

- Padova.

NELLO

DEL. N 29,

ll.

11.6;18.14; 17.13;

È 5,24; 13.10; 24.20; 20,2

N 310 di G. Pelinò: 31.28; 11.7; 13.31; 30.26; 31.

viate non oltre gli otto giorni dalla data di questo fascicolo.

Premiato: Danieleto

DEI PROBLEMI

N..107 di.P., Piasentini:

Premiato:

Mapelli - Milano.

NELLO

ta

specificando sulla busta la rubrica a cui si Le soluzioni di tutti i giochi, accompagnate dal relativo talloncino, devono essere inviate a L'Illustrazione Italiana, Via Palermo 10, Milano, nese pia) ILLUSTRAZIONE ITALIANA Soluzioni Enimmi N, 32

ILLUSTRAZIONE ITALIANA Soluzione Cruciverba N. 32

ILLUSTRAZIONE ITALIANA Concorso permanente

î

(Vedi alla pagina’ seguente le rubriche Stucchi & P.

ILLUSTRAZIONE ITALIANA Soluzione Dama N. 32

i


PET

RT

Problema N. 1108 EMANUELE

pai avanzamento Tom

LASKER

Nel giro di poche settimane siamo stati in Russia due volte (« Bolscevismo e scacchi»- « Fantasie e accostamenti storici »): andiamoci ©Egi una terza, ma con differente proposito. A dir vero questa terza volta mi venne suggerita da certi giornali forestieri di marca demnocratica che fu odiatissima a Stalin fino all'innaturale connubio * comunismo-capitalismo », vituperevole diserasia della politica e della morale; suggerita da analogie che stanno alla quarta dimensione — cioè al tempo e ai mezzi — come în gastronomia la proyerbiale minestra riscaldata sta al fragrante, prelibato cibreo di pernici! Mi fu suggerita anche da associazioni di idee e queste nessuno può contestarle, Codesti giornali dunque non sapendo come meglio arginare le avanzate germaniche e alleate in Russia richiamano alla ribalta, dalle pagine già ingiallite della storia, la campagna napoleonica del 1812, la sagacia di Kutuzof, l'incendio di Mosca, la distruzio: ne della grande armata ed il passo della Beresina come preamboli fatali di Waterloo e quindi come altrettanti presupposti della vittoria ‘finale del, pluto-bolscevismo, Aberrazioni! Le quali però mi fecero pens: e a «Guerra e Pacer di Tolstoi e, subito subito, come questi per passione degli scacchi abbia subito infortunio dimostrante che gli scacchi ebbero grande influenza sulla carriera militare del Conte Leone Tolstoi, orientandolo invece verso quella attività intellettuale che lo rese celebre. Ufficiale di artiglieria nell'armata del Caucaso, nel 1852 — a 23 anni — gli venne conferita la Croce di San Giorgio al valore militare da consegnarglisi solennemen-

Partita N. 474 WII Torneo per Corrispondenza de «L'Illustrazione Italiana » gennaio-luglio 1941-XIX Rapallo I. Del Vecchio L. (Sestri) (Napoli) 1 ed e5 | 14. Cidd Dida o; CLI Ceé | ‘15. Dhs ‘Cd3 3. AbB 26 | 16. A:d3 D:dg 4. Aad C16 | 17.Ce4 Tiag 5. 0-0 Cied | 18° AgS A:gs 6. da b3 | 19, Cigs DIS 7. ADI d5 | 20. DD ‘az 8. di:e5 —AeG | 21. ba AdS DES Ae? | 2 . Cha Tes 10. Cba2 ‘0-0 |23 Cgs he i. Tel Cc$ | 24. Cha Ties 12° Ac? da Il Bianco 13, c:d Cid abbandona Nostri Tornei per Corrispondenza — VII: Rapallo I. abbandona contro Curtotti A. — VII: Mussino C. sì è ritirato dalla gara.

— Una partita movimentata. comunica il ©CCXVII. cav. Spinola, con il relativo commento. —EstMeed laOvest sono in 2* partita. Nord e Sud sono in Ja ed hanno già 40 punti. Nord dà le carte. Le carte sono le seguenti:

5-82 9-64 D-F4 R-10-3-2 +0»

Notiziario

A Mar del Plata (Argentina) si è disputato un Importante torneo sl quale, insieme a 4 dei più quotati giocatori argentini, parteciparono 14 maestri internazionali stranieri che nell'estate del 1939 intervennero al ‘Torneo delle Nazioni a Buenos Aires e che in seguito allo scoppiare della guerra “in Europa non hanno voluto o non hanno potuto ritornare ai loro Paesi d'origine, trovando colà occupazione chi nel commercio, chi negli uffici, chi nell'insegnamento degli Scacchi; in gare, in sedute di simultanee, in giri di propaganda scacchistica, Il torneo di Mar del Plata diede 4 seguenti risultati: StahIberg (Svezia) 13 punti su 17 partite di cui nessuna perduta; Najdorf _(Polonia) punti 12%; Eliskases (Germania) nessuna partita perduta; Frydman (Polonia), Engels (Germania), 1 punti ciascuno; Feigin (Lettonia), Guimard (Argentina), Czerniak (Palestina) 9‘; Jul Bolbochan (Argentina) 9; Michel (Germania) Sulik (Polonia), Vinuesa (Argentina) 8; Jac Bolbochan (Argentina) ©; Raud (Estonia) Gi; Hieseu (Romania) 6;Luckis (Lituania) 54; Wins (Palestina) 4'/:; signorina Sonja Graf (Germania) 2'/.

Piccola Posta _ Bottari G., Palermo. No, il commentatore della partita « Immortaîe» di Anderssen, Riccardo Reti non è italiano. Nacque a Pezinek (Boemia) il 28 maggio 1889 e mori a Praga il 6 giugno 1929. Premiati di Maggio e Giugno ‘Tomadoni' v.. Feletto Umberto Udine); Ernst F., Milano, Via dell'orso 5; Barone D,, Roma, Via S. Quintino 3; Zampleri A., Saonara (Padova). Ai premiati verrà inviato il Catalogo della Casa Garzanti dal quale potranno scegliere una o più pubblicazioni fino all'importo totale di L. 30.

Premesso che la partita si svolga fra bravi giocatori, molto arditi nella licitazione e abili nella tecnica del gioco si osserva: 1) Che Ovest pur avendo una mano molto debole, ha molta fiducia nel compagno e comprende dall'insistenza dello stesso con le sue tre dichiarazioni che questi deve avere un forte punteggio e vuoto o singolo a picche; per conseguenza porta arditamente la dichiarazione a 5 fiori. 2 Che Est invece di dare il contro di chiamata turno, ha preferito dichiarare, poiché pensa che datoal primo il suo forte punteggio e l'apertura avversaria deve presumere che

n

ben3) Che poco Sudpossa avere Ouest.=

dà il contro, fidando sul fatto che Nord

aperto, e perché fiori è il terzo colore chiamato da Est.aveva Egli

inoltre spera che l'avversario vada a 5 quadri, dove egli ha quattro carte. Si chiede perché Sud al surcontre non abbia riparato col

5 picche.

Si potrebbe obbiettare che Sud avesse creduto che il surcontro fosse un tranello per spingerlo a 5 picche, e

Ri

s

Ci

picche Diso

passo

passo

Svolgimento del gioco;

2

quadri ia

2

3 picche

passo

4 fiori

5 fiori

Surcontro

passo

passo

bito

passo

contro

passo

= Quarta

passo

Est gioca e fa 6 Hlori.

Sud

Dino

esce

col

Fante

come

gli

conviene

di picche;

la

LIBRI,

quadri

una

cuori

del morto,

tentare il passetto a cuori. Anche se il Re di cuorie inoltre fosse in Sud, ciò non

CRITICI

«Emi Mascagni, rievocando i suoi anni di collegio, dà în questo libro un gentile affresco di quel mondo lontano, tutto garrulo, festoso e sbocciante3. e. p. Corriere della Sera

È

il lettore

=

L'Italia è avvinto,

incantato

di tanta

Mix

La

Var

Qpax dferrzra: 5

Mixx

— Vr

licitazione,

è stata

a Che

cosa

deve

Did — desx.

la seguente:

9

s

109

gn

tai)

dichiarare ‘e Nord? Nord?

N Là

e perc!ché?

Risposta: Est potrebbe dichiarare uno senz'attù, ma è più

conveniente

che dia il contro

di chiamata,

perché

forza Sud annunzil, DUO MOvare te neri un efficace complemento. qualunque

D'AGO

AUTORI Leeror

«La scrittrice è un’impareggiabile ritrattista: ha uno spirito acuto di osservazione e una singolare efficacia

«Se

E

——_—______ Soluzioni e Solutori dei N, 27 e 28 Problemi: N. 1099, Dh6; N. 1100, Aes; .N. 1101, Dh8; N: 1102, Aga: N. 1103, Ces: Ferrari D., Vicenza; Alujevich G., Trento; Amadei M., Torino; Boillat E,, Milano; Tomadoni V., Feletto ‘Umberto; Ernst F., Milano; Barone D., Roma; Fini C., Milano; Rebulla E., Milano; Ruffino B., Pistoia: Zam Pieri A., Saonara; Dalfume V., Tmol;

;

* Gli alti e bassi della vita di collegio sono una lievità, una delicatezza che concedono narrati con di rilevare come la

Radiocorriere

È

lasciata

la terza picche, battere poSela ali attl e fare quinditagliare le quadri, scartando poi sulla sua

« Libro gaio, commovente, poetico ».

d’espressione >. Giuseppe MeLTENI

Bli viene

partita giocata alcune settimane fa a Milano fra ì signori Edoardo Schott (Bianco) e Alberto Stamm. Devono aver giocato entrambi piuttosto maluccio, ma lo Schott si redime degli errori certamente commessi riuscendo all'ultimo momento a pattare.

Le carte di Sud sono:

Rana mano

ed egli torna a picche, Est taglia e fa il suo piano; vede su-

è proprio un finale — facile — di

rappresenterebbe che un'altra mano concessa, e comunque le cinque fiori sarebbero assicurate: Difatti egli alla ferza giocata, entra al morto giocando piccola quadri, taglia la terza picche col Fante di fiori e non col 9, batte l'Asso di fiori e poi gioca il 9 prendendo col 10 al morto, batte il Re dì attù del morto e poi avanza una cuori del morto. Passa la Dama e il passetto riesce poiché il Re è in Nord. Va a quadri al morto, fa le sue quadri e l'Asso di cuori, e taglia le ultime due cuori doi 2 attù del morto. Est guadagna oltre che la partita; ben 700 punti in più (400 della mano in più e 300-dei 5 fiori surcontrati), Soluzione del problema proposto nel numero precedente: —1Le caîte di Nord sono: "DZ Ju

inoltre egli considera compito di Nord andare se del caso a 5 picche,

a 1 5; picche

TI Bianco muove e patta Nota. La posizione dei pezzi fa-

rebbe supporre che si tratti uno studio e non di un finale tanto artificiosa tale posizione è. Invece

L’avversario di Tolstoi perdette la partita a convalida dell'asserto che i « Gambetti » non si accettano senza conoscerli appieno,

PROSN"IT.-:E

N

o

te sul campo, ma avendo nella notte precedente alla cerimonia dimenticato di montare la guardia ad una batteria tutt’intento coIm'era a giuocare una partita a Scacchi, fu messo agli arresti di rigore, processato e radiato dall'elenco degli ufficiali proposti per ——____—_—_—

Ito, nacque il grande Come scacchista Tolstbi fu quello che si dice un giocatore d'istinto, preferendo affidarsi alla sua fantasia piuttosto che uniformarsi a regole teoriche che del resto conosceva poco o. nulla. La partita che riproduco fu giocata nel 1906, quando Tolstoi aveva già ‘compiuti 78 anni. Tolstoi 0 Mande 1.04 e$ | 12. Re? Ch6 2.16 est o) 3. ca 85 | 14. ARG 4. Acd 84 | 15.A:f8 5. Ces Db+ 6. Rit ds 7. A:d5 3 :d5 8 2:13 Dihî+ 9, Rel 83 10. dé 82 Il Nero il. Tgî_ Dh4+ abbandona

lettura di questo libro faccia bene al cuore ». Nuovo Giornale

« Con la spontaneità di tutti gli scritti di questa vivace e "simpatica narratrice, che vela tanta sensibilità in uno stile brioso, la descrizione dell'ambi ente collegiale è di‘vertente come un’azione drammatica. La penna arguta della scrittrice sbozza profili con garbata ironia, mettendo in rilievo i caratteri e familiari quel mondo chiuso in un raccolto zza il lettore con silenzio, dove, pur

schietta

poesia, lo è perché la prima ad essere vinta dalla trama dorata, intessuta

|

dei suoi ricordi, è la stessa scrittrice.

Uno dei meriti maggiori di questo bellissimo libro è

di avere saputo ritrarre l'animo infantile o adolescente,

| |.

È

non con quasi sempre superflue frasi, ma con una sola esitazione, una parola detta o non detta, una tristezza improvvisa,

| Wixxy Dias |.

(

Telegrafo

un’allegrezza. impensata».

Corriere Mercantile

«Sa colorire le minuzie e rievocare in forma più rap-

| presentativa

e drammatica

che non

storica

quell’anno

di clausura: fotografia quindi di libellule costrette alla

gabbia, e ugualmente contente ».

È

Rivista di Letture

GARZANIÌ Grazia


LA RUSSIA è tuttora allo stato gasoso:

:

U S S |A

ho paura che il periodo successivo, il

I eu

planetario, si faccia attendere, perché non vedo intornoame niente di stabile,

di condensato, di compatto non solo nella società ma neanche nel popolo. IVAN

ROMANZI

ITALIANI

SULLA

RUSSIA

bol

ui

BREA:

LA RUSSIA AL TEMPO DI LENIN COSPIRATORE 2 L'importante è che qui la Carelli abbia ricordi così chiari di un mondo così oscuro She dia testimonianza. L'anima diventa gialla nel convenzionalism o cinematogra» fico, nelle pagine di Borea ha un russa, colore di meditabile verità ». PANFILO Corriera della Sera. ixAl miglior libro scritto sulla Russia con alti intendimenti umani, altamente umani... >. ITALO SAURO ‘Biguardata dal punto di vista dei problemi sociali e storici che essa proietta Il Veneto. e prospetta, diremo che assurge a valore di testimonianza e di documento: utilissimi elementi per un più chiaro contributo alla illuminazione di molti drammi Russia è scoperta nelle sue vere radici rivoluzionarie, vista internazionali dell'epoca. La

attore anonimo e non da spettatore, attore anonimo non del movimento sociale, ma deldaclima morale € spirituale ». GIUSEPPE VILLAROEL L'Illustrazione Italiana.

SECONDA

EDIZIONE

IL

- Volume

in-16°

di pagine

SILENZIO di

506

ha raggiunto il decimo migliaio.

QUARTA EDIZIONE - Volume in-16° di pagine 400 NELLA

di FLAVIA STENO

DI RUSSIA

Pagine

. . . .

424,

Lire. Dieci

STEPPA

e FERDINANDO

RIV

Volume in-16° di pagine 670

L

lire Dodici

D E L P A di ERCOLE RIVALTA

È S

Z

ARERISS S|"

siro corichie

«Osservatore pacato e paziente, senza la più lontana preoccupazione di fare il « pezzo » tare stavolta nel tema che più poteva aderire alla particolare sua competenza di uomo di due patrie. Tutto il piccolo, interessante, audace e laborioso mondo dei suoi ex connazionali, dispersi dalla guerra e da una serie di rivoluzioni, è ritratto nelle pagine del suo ultimo libro: « Ex Russi » con la garatteristica abilità fotografica, bella ed incisiva che lo rende caro ai lettori attenti. Sovrana. «Questo libro sviluppa con intensa efficacia, con movimenti nervosi, con tragica poesii quel tema dell'umana angoscia, che è tema fondamentale di tutta la letteratura russa, che anche qui ha stimolato la ricca attività creatrice di un romanziere in cui pulsa profondo il senso dell'umanità ferita ». DE SILVIO BENCO iccolo, NUOVA EDIZIONE - Volume in-16° di pagine 386 lire Dieci e di sedurre chi legge non le iridi di una tavolozza copiosa, il Kufferle si è voluto eserci-

concede

G

À

R

A

À

N

N

R

7.N

CURZIO MALAPARTE [| Pagine 9

176

LE

ALTERNATIVE

pate UGO

Pagine 176

Sa

e

EN |N Lire Dieci

:

5

D'ANDREA

DI STALIN

. ..........

T

|

RAFFAELE R

U

Ss S

Lire Dodici

CALZINI

I A

G

Pagine 264

A

[| 7.

+ Lire Dodici

E

Le\AYyenture e le scosse di una tragica vissutainterra gi Russia all'epoca della rivoluzione bolscevica provocano in esperienza italiano che è ignaro della. sua terra e delle sue origini, ma ha pure in séun ilcontadino fermento insopprimibile di tradizioni nel sangue attraverso venti e più secoli di storia,un'eredità la rivela»di zione sicuracivili del filtratagli sentimento di nazionalità: rivelazione che a poco a poco, sotto l'influsso dei più diversi fattori, diventa orgogliosa fierezza e infine disperato anelito verso la Patria. Su questo tema di altissima ispirazione Ercole Rivalta — narratore efficacissimo ha costruito il suo vasto e interessante romanzo così ricco di fatti e pieno di figure vive,«= dalle quali emerge — in magnifico rilievo — quella ude ingenua incolta generosa del protagonista, forte campione di una stirpe che trae da fonti secolari le ragioni del suo divenire e perpetuarsi. Volume in-8° di pagine 387 ui Quindici

E

TROTSKIJ

TENZE

€ reca in queste pagine l'eficace immediatezza delle cose vedute e vissute. E lo specchio vivo e storicamente fedelissimo degli avvenimenti che si svolsero in Russia fra Îl marzo © l'agosto 1918, vale a dire dal giorno dell’abdicazione dello Zar dell'eccidio della famiglia imperiale. Ad essi una trama di avventure a quello hanno protagonisti pere sonaggi creati dalla fantasias'intreccia ma sempre su basi storiche. È unchevastissimo affresco in cui sanguinoso periodo. È anche documentario prezioso della tremenda catastrofe d'una dina: Stia e d'un regime e della cruenta rivoluzione che ne seguì.

A

Lire Venticinque

3 volumi di complessive 1400 pagine . . Lire Cento

Nella crociata che l'Europa combatte contro la Russia bolscevica nessun libro potrebbe avere maggior attualità che Flavia Steno ha scritto in collaborazione can Ferdi. nando Tenze, un irredentodi questo che fu in Russia nell’anno tragico della Rivoluzione bolscevica

M

28 tevole

LEONE

STENO

2 il dramma d'un giovane ufficiale della Guardia imperiale fuggito dalla Russia attraverso ìvventure € rischi resi più gravi dalla certezza di avere la Ceka sulle sue tracce. Amore = Belosia aggrovigliano il viluppo, ma il bel romanzo, che può essere letto da tutti; ha una oluzione serena e appagante. In vicenda avventurosa e piena Îa rivo: luzione russa è presente in ogni questa pagina. Altamente drammatica ne diè passione la visione nella Vicenda che ha portato il protagonista dover fuggire dalla Russia e nella della sua fuga oltre il confine finlandese, a oscura e terrificante nella esposizione descrizione delle Inti. die e del tranelli che la Ceka, all'estero, tende a coloro che sono 0 credono essere sfuggiti dalle maglie dellaoperante atroce nel racconto delle persecuzioni inflitte afdi dissidenti e al sospettati. Il silenziorete;ardente

FIAMME

BRIAN-CHANINOV

N.

STORIA

Lire Venti

ARDENTE

FLAVIA

TURGHENIEV

GIORGIO AGABEKOV G. P. U. ; Memorie Pagine 312

A

A di un membro della Ceca .......... Lire Quindici

J. D. LITTLEPAGE e D. BESS L L A R I Cc E R Cc A

DELL'’ORO SOVIETICO 3

Fagine:264:.

0.

RENATO

Pagine 282

agli abbonati

RA

.

Lire Veni

ZUCCARELLI

. . .........

Lire Quindici

de

ITALIANA

L'ILLUSTRAZIONE

lo sconto del 10° sul prezzo di copertina, franco di porto


FOTO

CRIMELLA

GIANNA MARANESI DÌ MILANO VINCITRICE DEL CONCORSO 1940-XIX «5000 LIRE E UN CORREDO PER. UN SORRISO»

Per mantenere

sani i Vostri denti, rendere

luminoso e profumato

il’ vostro.

sorriso, usate

il denti

scientifico ERBA - GI. VI. EMME, il più venduto in Italia. La sua straordinaria efficacia è dovuta specialmente allo speciale antisettico aromatico che esso contiene-e che ha la virtù di esercitare un'azione sterilizzante immediata

Dentifricia

ed una

successiva,

ERBA - GI. VI. EMME,

in tutta la cavità orale.

sarete permanentemente

} Givi EMME - PROFUMI

E PRODOTTI TIP.

GARZANTI

Usando, Voi

immunizzati

- MILANO

contro

ed i Vostri bimbi, Pasta

il pericolo

dei

bacteri.

DI BELLEZZA - MILANO] <


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.