Fuga: Melodies of Steel 2 - Recensione

Le tribolazioni dei bambini soldato di Cyberconnect2 non sono finite.

Fuga: Melodies of Steel 2 - La recensione

LA RECENSIONE IN BREVE

  • Una storia struggente e un sistema di scontri a turni collaudato fanno del sequel di Fuga un titolo consigliato agli appassionati di giochi di ruolo o a chiunque voglia calarsi in una storia ben raccontata.
  • Visivamente indistinguibile dal capitolo precedente, il suo fascino è ancora una volta retto da una direzione artistica d'autore.
  • Molteplici finali e la presenza della modalità New Game+ fin dal lancio offrono una grande rigiocabilità alla produzione di Cyberconnect2.

Cyberconnect2 ritorna nell’universo narrativo di Little Tail Bronx per raccontare ancora una volta le disavventure dei suoi bambini soldato. Un sequel, se vogliamo, frutto del passaparola e della fiducia da parte dei sviluppatori nella propria opera: se in passato si era parlato di come l'originale non fosse nemmeno riuscito a realizzare vendite sufficienti a coprire il costo di produzione, è notizia dello scorso 11 maggio che il primo videogioco sia riuscito a totalizzare buoni risultati di vendita.

Forte di questo (ma evidentemente senza sbilanciarsi troppo), Fuga: Melodies of Steel 2 si presenta fin da subito come il degno sequel del gioco di ruolo a turni apprezzato nel 2021 (qui la nostra recensione), riproponendo gran parte dell’ossatura ludica che rese indimenticabile le sue atmosfere agresti messe a ferro e fuoco dalla minaccia del conflitto armato.

Ambientato a un solo anno di distanza dagli eventi del predecessore, il videogioco tattico vede nuovamente protagonisti il gruppo di giovani guidati dal coraggioso canide antropomorfo Malt; questa volta, i bambini sono coinvolti in un incidente che li catapulta all’interno di un misterioso cingolato chiamato Tarascus (nome che suonerà sicuramente familiare a chi abbia giocato al precedente capitolo). Costretti ancora una volta a sporcarsi le mani di fronte all’inevitabile prospettiva di un nuovo conflitto armato, prende così il via un inseguimento che vede i bambini rincorrere il vecchio compagno di avventure, il gigantesco cingolato Taranis, e che divide il gruppo in due metà. Solo prendendo parte ai primi capitoli dell’avventura comincerà a farsi più chiaro cosa abbia provocato questa scissione, mentre una misteriosa minaccia proveniente dal passato prende forma di un giovane ragazzo... umano!

Calma prima della tempesta

Sarebbe un peccato anticipare anche solo poco più di quello già accennato poiché, non sorprendentemente, Fuga: Melodies of Steel 2 rappresenta più che un nuovo capitolo, una vera e propria rivisitazione della struttura del precedente. Lo scheletro ludico rimane il medesimo, a cavallo tra sequele di scontri a turni e intermezzi gestionali nel quale dedicarsi al potenziamento del mezzo di trasporto e allo sviluppo dei rapporti tra i protagonisti, ma questa volta il gioco di ruolo di Cyberconnect2 pone particolare enfasi su una narrazione maggiormente presente, con una sceneggiatura che mette al centro degli eventi Malt, vero e proprio leader del gruppo di bambini soldato ed eroe a tutto tondo.

Se il capitolo precedente rappresentava un racconto corale, in cui i riflettori erano puntati sul gruppo di bambini, questo nuovo episodio sembra essere molto più interessato a narrare l’evoluzione del giovane protagonista, attraverso eventi che ne raccontano la maturazione psicologica e il modo in cui sta affrontando il trauma. Non a caso, gran parte delle aggiunte allo schema ludico già conosciuto in precedenza, nelle fasi dialogiche, riguardando proprio come il giocatore – e di riflesso il protagonista – decide di reagire agli episodi – spesso tragici - a cui è messo di fronte, introducendo un sistema di allineamento karmico che, a seconda dell’atteggiamento tenuto, introduce bonus aleatori in battaglia ed evoluzioni narrative che portano a finali differenti.

In tal senso, la trama del gioco non indugia certo nel pietismo o nella facile lacrima, ma affronta in modo molto più convincente e deciso il senso di perdita e di vero e proprio stress post-traumatico a cui il gruppo intero di giovani soldati è sottoposto, anche a discapito degli elementi più leggeri e volutamente naif che generalmente caratterizzano i loro candidi scambi. Scadere nella pornografia del dolore era molto facile, ma la sensibilità di Cyberconnect2 è palpabile. Stiamo sempre parlando di autori che omaggiano in modo più o meno diretto capolavori dell’animazione come Space Runaway Ideon di Yoshiyuki Tomino (autore anche di Mobile Suit Gundam), e il tal senso le riflessioni che possono nascere sul tema del conflitto e il ruolo dei giovani in questo contesto sono chiaramente sempre attuali. Il tutto, includendo elementi crossmediali che toccano anche l’apparizione di un personaggio proveniente dall’adattamento manga del primo capitolo, inedito in Italia.

L'evoluzione di Malt è un punto focale della narrazione, ma l'ampio cast di bambini rimane sotto il riflettore come in passato, non temete.

Il mondo di Fuga: Melodies of Steel 2 è comunque differente da quello passato, e il commercio è tornato a basarsi sull’uso della moneta. Ciò comporta che il sistema di baratto e scambio visto nel titolo precedente è stato del tutto eliminato, introducendo un sistema di crescita in gran parte ancora ottemperato dalla raccolta di materiali come ricompensa al termine delle battaglie, ma anche dall’investimento oculato di monete che possono essere guadagnate rivendendo reperti ritrovati al termine degli scontri, o come tesori nelle sessioni di esplorazione bidimensionale. La rinascita dell’economia interna alla regione di Gasco ha fatto sì che si potesse introdurre anche un sistema di navigazione delle sessioni di battaglia: se in passato l’evoluzione di queste fasi era determinato dalla scelta di percorsi dalla difficoltà variabile sempre ben definiti, ora è possibile decidere di spostarsi con dirigibili da un tracciato all’altro liberamente oppure di tornare indietro per recuperare tesori non raccolti in precedenza, naturalmente a patto di poterselo permettere economicamente.

In tal senso questa introduzione, unitamente al nuovo bilanciamento della difficoltà, significativamente al ribasso, sottolinea in modo ancora più evidente quanto l’evoluzione del proprio carro armato sia sostanzialmente bloccata da limiti narrativi. Ciò comporta che il sistema non permetta mai di evolvere il proprio mezzo di combattimento rispetto al necessario, per evitare che il livello di sfida venga del tutto annullato.

Le fasi gestionali permettono, pur contanto su un numero limitato di azioni, di evolvere il proprio carro armato, e i rapporti tra i protagonisti.

Che piaccia o meno il tutto funziona, soprattutto in virtù di un sistema di scontri ancora una volta basato su un infallibile logica a turni dominata da una meccanica di colpi e debolezze à la "carta, sasso, forbice", rappresentato qui dall’impiego di armi a cui sono assegnati tre colori differenti. Rispondendo ai nemici utilizzando l’arma del colore adatto, è possibile rallentarne l’esecuzione sul campo, mentre punti corazza a difesa dei nemici coriacei possono essere rotti a suon di colpi penetranti.

In questo versante Fuga: Melodies of Steel 2 è assolutamente fedele a quanto visto in passato, pur cercando di rendere il cast di giovani soldati ancora più unico e interessante: alcuni di loro presentano abilità del tutto differenti, altri si sono specializzati in tecniche che li rendono adatti ad approcci strategici precisi; fortunatamente il tutto viene spiegato nei primi capitoli del gioco approfittando dell’inclusione, combattimento dopo combattimento, di nuove reclute al proprio gruppo di avventura. Tornano anche il sistema di eroismo basato sull’umore dei protagonisti, e la meccanica dei colpi di coppia, entrambi basati sulle azioni compiute negli intermezzi gestionali atti a conoscere meglio i bambini e a far evolvere le loro relazioni, seppur limitati da un numero di azioni percorribili limitate.

Sono stati inrodotti dei nemici rari caratterizzati dal colore dorato o argenteo, che se sconfitti prima della loro ritirata permettono di accedere a laute ricompense.

In questa circostanza ho potuto constatare un maggiore interesse da parte della scrittura nello sviscerare le particolarità di ognuno di loro, chiarendone i rapporti affettivi, i sogni, e le speranze per il futuro. E in tal senso non può che intimorire l’inclusione, ancora una volta, della terribile minaccia rappresentata dal cannone delle anime, che in questa versione si attiva automaticamente per salvaguardare l’incolumità dei suoi piccoli ospiti quando i punti vita scendono al di sotto della soglia critica: il pegno di quest’arma dalla potenza incalcolabile è il sacrificio casuale di un bambino tra quelli a bordo, al termine di uno stressante countdown. A questo, si affianca la nuova arma Managarm, che pur rendendo un membro del party temporaneamente inutilizzabile, è capace di sferrare furiosi colpi speciali contro gli avversari. D’altronde le situazioni che si possono fronteggiare in battaglia sono state rese più varie, con nemici che fanno ampio uso di trasformazioni, attacchi che risucchiano i punti vita dei protagonisti per trasferirli ai nemici, e situazioni che richiedono l’uso oculato di tutte le abilità uniche a disposizione dei membri del party.

Al netto di qualche interessante aggiunta, il profilo meramente tecnico del secondo capitolo di Fuga: Melodies of Steel rimane fondamentalmente invariato, con modelli 3D dei protagonisti caratterizzati da un delizioso cel shading acquarellato durante le fasi esplorative, e sessioni di battaglia ancora una volta portate in scena come su un palcoscenico, in cui i mezzi armati sono disposti gli uni contro gli altri. La storia è ancora una volta narrata tra fasi dialogiche in stile visual novel con illustrazioni statiche a raccontare i passi salienti, ma la quasi totale assenza di animazione e un doppiaggio in lingua giapponese e francese limitato a pochi passaggi denota, come per il capitolo precedente, valori produttivi chiaramente al ribasso. Non che ci si possa stupire, data l’estrema particolarità del prodotto.

Verdetto

In chiusura, Fuga: Melodies of Steel 2 riprende le redini del capitolo precedente senza apportare particolari modifiche alla sua struttura. Il videogioco di Cyberconnect2 rimane un’opera estremamente interessante ed emotivamente impegnativa, consigliata a chiunque volesse immergersi in un gioco di ruolo dai toni melodrammatici e impegnati. È un peccato che opere così singolari passino del tutto inosservate nel mercato generalista, soprattutto quando si pensa che con valori di produzione un po’ più alti potrebbero affermarsi come veri e propri appuntamenti immancabili sia per gli appassionati, sia per i curiosi.

In questo articolo
  • Piattaforma
  • XboxSeries
  • PS5
  • PS4
  • XboxOne
  • NintendoSwitch
  • PC

Fuga: Melodies of Steel 2 - La recensione

8.5
Buono
Una seconda, struggente "melodia di acciaio" dedicata a chi saprà ascoltarla.
Fuga: Melodies of Steel 2
Commenti