Godzilla Minus One prova che Godzilla è il personaggio più versatile della storia del cinema

Il re dei mostri è ancora sulla cresta dell'onda (e ha intenzione di restarci a lungo).

Godzilla Minus One prova che Godzilla è il personaggio più versatile della storia del cinema

ATTENZIONE: SPOILER!

Attenzione, questo articolo contiene spoiler sulla trama di Godzilla Minus One. Qualora non abbiate ancora visto il film, vi consigliamo di non proseguire con la lettura per evitare di incappare in possibili anticipazioni.

Godzilla Minus One (Voto: 8.5 - Recensione), l'ultimo capitolo del venerabile franchise dedicato al celebre kaiju, sta facendo faville nelle sale cinematografiche. Tra l'acclamazione universale della critica e un successo di pubblico tale da indurre la casa di produzione Toho a prolungare la permanenza del film nei cinema americani, l'ultima apparizione di Godzilla si prospetta come una vittoria schiacciante. Infatti, ha già conquistato il trono di film giapponese di maggior incasso di tutti i tempi al botteghino statunitense. Data che la pellicola è stata prodotta per celebrare il 70° anniversario del franchise (tecnicamente la ricorrenza cadrà l'anno prossimo, ma Toho e Legendary Pictures non possono distribuire film di Godzilla nello stesso anno e Godzilla x Kong: The New Empire arriverà nel 2024), il successo del film indica che il re dei mostri è più popolare che mai.

Ma c'è dell'altro oltre questi straordinari risultati? Certo, Godzilla è un'icona culturale ed è uno delle poche saghe cinematografiche non americane a godere di un fascino "generazionale" in tutto il mondo. A cosa è dovuta una popolarità così duratura? Godzilla Minus One è il trentasettesimo film sul "lucertolone gigante" ed è stato definito uno dei migliori, quindi come mai c'è ancora del nuovo materiale da cui poter attingere? Ebbene, il recente film fornisce anche una risposta: Godzilla è durato così a lungo perché è forse l'unico personaggio della storia del cinema con il maggior potenziale di reinterpretazione, e i registi stanno trovando nuove idee da rappresentare dopo sette decenni. Come mai? Scopriamolo insieme.

Una risurrezione marina

Per capire come la rivisitazione di Godzilla Minus One si inserisca nella più ampia eredità del personaggio, dobbiamo prima guardare alla stessa. Ciò significa andare a ritroso fino al classico del 1954 diretto da Ishirō Honda, intitolato semplicemente Gojira (e arrivato nel 1956 negli Stati Uniti in forma pesantemente modificata come Godzilla: King of the Monsters!). Quel film, a cui Godzilla Minus One fa l'occhiolino attraverso l'ambientazione appena successiva alla seconda guerra mondiale, vedeva Godzilla come una forza distruttiva travolgente e una chiara metafora della devastazione causata dai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki nel 1945.

Pur con una messa in scena ovviamente invecchiata, la potenza della pellicola è dovuta al modo in cui Honda riuscì a ritrarre l'ira di Godzilla come un'istantanea dell'ansia culturale del Giappone. Sebbene il lucertolone sia indubbiamente l'antagonista del film del 1954, anche nella sua prima uscita appare come una creatura dalle mille sfaccettature: è arrivata per devastare il Giappone - terrorizzando il pubblico per il modo in cui la distruzione che si lasciava alle spalle rifletteva le cicatrici reali del paese - tuttavia è a sua volta una vittima dei test della bomba all'idrogeno. Questo dipinge la furia di Godzilla come qualcosa di cui il bestione non è necessariamente responsabile, dal momento che ha subito le armi atomiche tanto quanto la nazione che terrorizza.

Gli Stati Uniti e la bomba, anche se hanno un ruolo molto limitato nella trama del film, sono comunque presenti nel ruolo di antagonisti, poiché hanno scatenato la furia della natura sulla popolazione giapponese. Il fatto che tale furia assuma la forma di un gigantesco dinosauro nucleare contribuisce a rendere la pellicola tanto interessante quanto preoccupante.

Anche il dramma umano, uno degli aspetti più apprezzati di Godzilla Minus One, ha un solido fondamento nel film originale. Il dottor Daisuke Serizawa (Akihiro Harata), ideatore della superarma nota come "distruttore di ossigeno", teme che tale potere rappresenti una tentazione troppo grande per il governo giapponese. Per assicurarsi che possa essere sfruttata solo una volta per il bene comune, distrugge la sua ricerca e si suicida mentre usa l'arma per uccidere il mostro.

Se il film del 2023 si concentra sull'immenso senso di colpa da parte di chi ha usato il proprio genio per creare qualcosa che ha cambiato per sempre il mondo, la pellicola originale si è dimostrata preveggente mostrando un personaggio giapponese che riconosceva che alcuni progressi tecnologici sono semplicemente troppo pericolosi per poter esistere. Quando Godzilla era semplicemente un film e non un franchise, si poneva già al di sopra dei suoi simili nel genere dei mostri come un'opera d'arte densa e ricca di sfumature, e la sua malleabilità ha anticipato le varie direzioni che i sequel avrebbero intrapreso.

Il mostro dalle mille facce

All'apparenza, Godzilla Minus One è un blockbuster entusiasmante che funziona contemporaneamente come spettacolo d'azione epico e come dramma emotivo dei personaggi; a un livello più profondo, invece, agisce come una confutazione filosofica della nozione antiquata di eroismo militare sacrificale del Giappone imperiale. È in grado di maneggiare tutte queste "anime" in armonia senza incorrere in problemi o sentirsi disordinato, grazie all'arma segreta inserita nel franchise fin dall'inizio: Godzilla, inteso come personaggio, è fatto su misura per risolvere la discrepanza tra arte bassa e alta.

La serie ha fatto dei toni contraddittori e della fusione di temi più profondi una parte integrante del suo DNA, e la sua lunga storia dei cambiamenti per stare al passo con i tempi gli ha dato una longevità che pochi altri franchise o personaggi cinematografici possono anche solo sperare di eguagliare.

Al suo esordio, Godzilla era una manifestazione del terrore e dell'impotenza che il Giappone provava in seguito all'annientamento atomico. A partire dall'introduzione del mostro a tre teste Ghidorah, nel 1964, la creatura venne trasformata da antagonista in una figura eroica, anche se non necessariamente allineata, che difendeva gli umani da altri mostri malvagi come King Ghidorah, Gigan e Mechagodzilla. L'era Shōwa dei film di Godzilla si è lasciata andare a buffonate da suitmation, e persino a una fantasia infantile stravagante con l'introduzione del figlio di Godzilla, Minilla. Sebbene siano molto lontani dai toni del film originale, molti di questi progetti hanno contribuito a introdurre il mostro a intere generazioni di giovani cinefili, plasmando Godzilla nella loro mente come un personaggio duttile che poteva essere un eroe o un cattivo a seconda delle esigenze della storia. Questi film hanno anche consolidato l'affinità del Giappone con Godzilla, dove un personaggio originariamente presentato come devastatore è finita col diventare ambasciatore mondiale della cultura popolare del Sol Levante.

Ogni elaborazione successiva di Godzilla ha quindi avuto la libertà creativa di presentarlo in modi diversi, il tutto senza sentirsi fuori luogo. Mentre la morte della creatura è una vittoria nella pellicola originale e in Godzilla Minus One, la sua sconfitta è rappresentata come una tragedia nel film dell'era Heisei di Godzilla vs. Destoroyer. Il reboot nel 2014 ha visto Godzilla rappresentare l'insignificanza dell'umanità di fronte alla potenza schiacciante della natura, mentre Shin Godzilla, del 2016, presentava la furia del celebre kaiju come un'interpretazione cupamente satirica dell'inefficienza del governo e dell'inettitudine burocratica in tempi di crisi.

E ora abbiamo Godzilla Minus One, in cui l'arrivo di Godzilla dopo la fine della seconda guerra mondiale fornisce sia un obiettivo catartico per la popolazione civile giapponese contro cui riunirsi dopo aver affrontato una sconfitta così devastante, sia un'opportunità per riflettere su come il Giappone Imperiale sia stato fin troppo cavilloso con le vite dei suoi cittadini durante il conflitto. Quest'ultima parte è piuttosto importante, perché l'introspezione è il motivo principale per cui la recente pellicola funziona così bene.

Godzilla Plus One

Godzilla Minus One è la storia di Kōichi Shikishima (Ryunosuke Kamiki), un pilota kamikaze della seconda guerra mondiale che abbandona la sua missione per paura di morire. Mentre si rifugia in una base dell'aviazione, ha il suo primo incontro con la creatura ed è uno degli unici due sopravvissuti all'attacco del mostro. Una volta arrivato a casa e appreso che i suoi genitori sono morti in un raid aereo americano su Tokyo, Shikishima viene assalito dal senso di colpa del sopravvissuto e sente di non essere degno della sua vita. Questo sentimento viene riverberato sia dalla sua vicina, Sumiko (Sakura Ando), sia da Tachibana (Munetaka Aoki), l'ingegnere sopravvissuto al primo attacco di Godzilla. Nonostante accolga una donna che ha perso la famiglia, Noriko (Minami Hamabe), e un'orfana di nome Akiko, Shikishima non vede valore nella propria esistenza e si considera un codardo, soprattutto perché sopravvive ripetutamente a incontri con Godzilla in cui altri rimangono uccisi.

Il viaggio interiore di Shikishima per accettare che la sua vita ha un valore dona profondità al film. Il governo e i militari non sono disposti a fare molto per fermare la creatura, lasciando i civili a cavarsela da soli. Invece di adottare una posizione convenzionale, utilizzano un piano basato su principi scientifici che possono essere attuati senza armi. Il dottor Kenji Noda (Hidetaka Yoshioka), amico e alleato di Shikishima, tiene un discorso appassionato su come la leadership e le forze armate giapponesi non si siano preoccupate della vita della popolazione durante la guerra e delle sue conseguenze. Decide di combattere la battaglia contro Godzilla senza sacrificare nessuno e, incredibilmente, l'impresa riesce: tutti i personaggi principali sopravvivono allo scontro finale. Shikishima, che vola su un caccia dismesso per condurre Godzilla nella trappola di Noda, riesce a colpire il mostro con un esplosivo incorporato nel suo aereo, e sopravvive grazie a un seggiolino eiettabile installato da Tachibana, l'ingegnere che a un certo punto gli aveva augurato di morire.

In termini di trama, Godzilla Minus One, così come l'originale, è ancora una volta un film su una versione spietata di Godzilla che attacca il Giappone poco dopo la seconda guerra mondiale. Ma dal punto di vista tematico si tratta di un'inversione: se nel 1954 la creatura era la rappresentazione di un nemico esterno che minacciava la patria, nel 2023 è la metafora della pulsione di morte culturale che questa nazione ha instillato nel proprio popolo. Se un tempo distruggere Godzilla significava semplicemente continuare a esistere a ogni costo, la sua sconfitta in Godzilla Minus One è una celebrazione dell'idea che non dobbiamo accettare che ci sia un costo, e che già la semplice sopravvivenza sia di per sé abbastanza eroica. Dopo essere arrivato a terra, Shikishima scopre che Noriko, precedentemente creduta morta in un attacco di Godzilla, è in realtà sopravvissuta ed è stata curata in un ospedale. Quando si riuniscono, lei gli chiede: "La tua guerra è finalmente finita?". In precedenza il conflitto era letterale, con Serizawa convinto di doversi sacrificare per mantenere il mondo al sicuro. Nella pellicola, la vera battaglia non è contro un dinosauro radioattivo, ma contro l'idea fatalista che rinunciare alla propria vita sia la cosa più importante da fare.

Anche se l'inquadratura finale mostra la biomassa di Godzilla che muta mentre affonda nel mare, non si tratta necessariamente di un rovesciamento della vittoria di Shikishima. È invece una promessa che, anche dopo 70 anni, Godzilla continuerà a essere rilevante come lo è sempre stato. Molti personaggi cinematografici hanno lottato per reinventarsi nell'era moderna, ma tra altri 70 anni è più che probabile che il celebre kaiju sia ancora tra noi, pronto a trasformarsi in qualsiasi cosa sia necessaria.

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Godzilla Minus One

01 Dicembre 2023
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