Record of Lodoss War: Deedlit in Wonder Labyrinth - Recensione

Un Lodoss War aggrappato al mantello di Alucard.

Record of Lodoss War: Deedlit in Wonder Labyrinth - La recensione

LA RECENSIONE IN BREVE

  • Un metroidvania largamente ispirato a Symphony of the Night, capace di proporre anche spunti inediti, con risultati più che discreti.
  • La grafica bidimensionale è realizzata con indubbio mestiere, mostrando una pixel art dal sapore a 32 bit assai affascinante.
  • Fruibile anche per chi non conosce il mondo di Lodoss War, con un'avventura non proprio lunghissima, ma ben orchestrata e con una buona rigiocabilità.

L'universo di Lodoss War, ideato da Ryo Mizuno più di trent'anni fa, ha raggiunto con successo praticamente ogni media. Dopo l'esordio con una light novel, sono poi arrivati manga, anime, OAV e non ultimi, videogiochi. Il titolo completo dell'opera è Record of Lodoss War e il racconto prende vita sulle fondamenta del Fantasy occidentale. Nonostante la fisiologica inclusione di certi cliché tipici dell'introspezione nipponica, la lente di matrice Fantasy ne filtra la narrazione attraverso uno sguardo orientale, con tutte le fascinazioni del caso.

Record of Lodoss War: Deedlit in Wonder Labyrinth è un action-adventure che funge da prequel a quanto narrato nell'anime del 1990. Supervisionato dallo stesso Mizuno, la storia segue le vicende dell'elfa Deedlit e appoggiandosi all'escamotage della perdita di memoria, guida con intelligenza il giocatore che non conosce il canovaccio originale. Gli appassionati, per contro, avranno un valore aggiunto nel ritrovare molti tra i più carismatici protagonisti della saga. Il team di sviluppo, tuttavia, ha lavorato in modo da non negare a nessuno dei due "schieramenti" una posizione privilegiata, puntando principalmente sulla giocabilità.

La grafica in pixel art è impreziosita da effetti di luce, scie lampeggianti ed esplosioni, in una commistione decisamente ben fatta.

L'uomo dal largo mantello

Deedlit in Wonder Labyrinth non nasconde i propri punti di riferimento e fin dai primissimi passi della nostra eroina rivediamo nelle sue animazioni le eleganti movenze di Alucard, protagonista di Castlevania: Symphony of the Night. Il gioco si dispiega, quindi, come un classico metroidvania bidimensionale, illuminato dal faro creativo del capolavoro Konami, e realizzato dagli sviluppatori con encomiabile e misurata attenzione.

Il gameplay è fortemente votato all'azione, anche se all'inizio - come da copione - ci è precluso gran parte dell'equipaggiamento utile all'esplorazione accurata dell'ambiente. L'elfa può utilizzare un'arma a corto raggio (tra una pletora di pugnali, spade, clave, tridenti, lance e asce) e un arco, utile anche alla risoluzione di semplici enigmi ambientali. La sua mobilità è notevole e pronta ad arricchirsi con scivolate, doppi salti e acrobazie assortite, utili al disvelamento di nuovi percorsi e segreti.

Il level design è decisamente classico, ma non perdendosi in pretenziosi gigantismi, favorisce l'esplorazione di ogni anfratto.

Se tutto sembra fortemente derivativo è perché lo è, senza alcun dubbio. Gli sviluppatori hanno abbracciato le vesti del mezzo-vampiro di Konami replicandone quasi ogni aspetto. Il risultato è molto più vicino a un accorato omaggio che a un vile scopiazzamento, e l'opera freme di vibrazioni positive. Pur attingendo ai classici del genere, Record of Lodoss War: Deedlit in Wonder Labyrinth ha il vanto di asciugarne le lungaggini, limitandosi a uno sparuto level up (le statistiche della protagonista aumentano automaticamente) e a un equipaggiamento ridotto all'osso.

Il level design segue la medesima filosofia, proponendo scenari mai dispersivi e interconnessi tramite pratici teletrasporti, dislocati con grande intelligenza. Ci sono anche due elementi base a disposizione, fuoco e vento, la cui alternanza è il fulcro della struttura ludica. I due spiriti che ci accompagnano, difatti, similmente a quanto succede nell'iconico shot-em-up Ikaruga, ci permettono di assorbire e superare gli ostacoli vincolati a un certo elemento. Impedimenti e avversari legati al fuoco e al vento possono essere affrontati con un veloce cambio elementale, tramite il pulsante preposto. L'operazione è obbligatoria solo in determinati passaggi, mentre il più delle volte è solo una gradita aggiunta, che inspessisce il valore di gioco senza appesantirlo.

I livelli si inaspriscono con una certa costanza, ma la bivalenza degli spiriti al vostro servizio mitigano gran parte dei danni relativi ai rispettivi elementi.

Dritto come una freccia

I due livelli legati al fuoco e al vento sono costantemente monitorati dall'interfaccia e possono accumulare fino a tre slot di energia. Al massimo della potenza, ciascun famiglio ci permette di infliggere più danni e subirne di meno, oltre a fornirci ulteriori bonus (come il ripristino graduale dei punti vita). I nemici lasciano di volta in volta gemme rosse o blu, permettendoci di recuperare l'energia elementale, che si spende in battaglia anche tramite l'uso di potenti incantesimi. L'arsenale magico e fisico, per quanto vasto, non raggiunge mai la foggia e il numero dei capisaldi del genere, spingendoci a optare fin troppo spesso sulle magie iniziali, che rimangono anche le più efficaci. Questo non intacca la giocabilità generale, che si fa vanto anche di un livello di difficoltà ben calibrato: mai punitivo eppure stimolante, soprattutto negli scontri con i riuscitissimi boss.

Il cambio di famiglio elementale è sempre incentivato dal gameplay.

L'opera di sottrazione e sforbiciamento operata dagli sviluppatori - figlia probabilmente di un budget limitato - è stata fatta con grande accortezza, proponendo un design dei livelli riuscito ed efficace. L'esplorazione è agile e sempre incentivata dal naturale fluire dell'azione; il character design e la pixel art in generale fungono da ulteriore incentivo per la scoperta di nuovi stage e nemici. Record of Lodoss War: Deedlit in Wonder Labyrinth pur non avendo alcun picco, se non in qualche spunto nell'art design, è un metroidvania realizzato con cura e dotato di un invidiabile senso del ritmo. Non si perde in chiacchiere, arriva subito al sodo e lo fa nel migliore dei modi. Tutto questo, però, lo ridimensiona nel respiro generale dell'opera, terminabile in un ventaglio di tempo che va dalle nove alle dodici ore. Parliamo di un arco di tempo ideale e su misura dell'esperienza proposta. Tuttavia, il gioco finisce per scivolare fin troppo facilmente, rivelandosi più accademico che ispirato, più facilmente fruibile che davvero trascinante.

Verdetto

Record of Lodoss War: Deedlit in Wonder Labyrinth è un'avventura compatta, intensa, con un level design asciutto e una solidissima giocabilità. Il new game + e le personalizzazioni effettuabili dopo i titoli di coda lo rendono anche assai longevo. Pur pescando fin troppo dai precursori cui si ispira (soprattutto Castlevania: Symphony of the Night), il gioco riesce a proporsi come una valida alternativa per gli amanti del genere, a patto di aver già giocato al meglio su piazza. La creatura di Ladybug è in grado di tenere alta la testa in mezzo a una strenua concorrenza, e già questa non è cosa da poco. La narrazione, semplice e raccontata da sparuti flashback, non patisce particolarmente la mancata conoscenza dell'universo di riferimento. Anche chi è a diguno del vasto mondo di Lodoss War, quindi, può godersi le disavventure - e i drammi - della protagonista e delle sue battaglie. Record of Lodoss War: Deedlit in Wonder Labyrinth è un metroidvania un po' troppo derivativo, magari; tuttavia, gli ingredienti con cui è stato realizzato sono comunque mescolati a dovere, garantendo ai patiti del genere un'avventura non certo memorabile, ma assolutamente solida.

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Record of Lodoss War: Deedlit in Wonder Labyrinth - La recensione

7.8
Discreto
Un altro piacevole metroidvania da aggiungere alla collezione degli appassionati. Se, tuttavia, il genere vi ha ormai saturato, potete tranquillamente guardare oltre.
Record of Lodoss War: Deedlit in Wonder Labyrinth
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