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Il dottor Paolo Parodi prestava il suo servizio a Lerma (Alessandria)e nei paesi limitrofi, tra i quali anche Mornese.
Svolse per circa 40 anni la sua attivit distinguendosi per competenza e dedizione. La lettera venne pubblicata in
occasione del centenario della fondazione dell'Istituto FMA (cf L'amico di Lerma 65 [1972] 1,4).
2
Cos veniva chiamata madre Mazzarello nei primi anni della fondazione dell'Istituto delle FMA. Lei stessa si
compiaceva di questo titolo perch esprimeva una certezza condivisa: la vera superiora dell'Istituto era la Madonna.
Per questo la Madre era solita deporre ogni sera ai piedi della statua di Maria Ausiliatrice la chiave della casa di
Mornese.
L02 Ad un sacerdote
Casa di Maria A.[Mornese], 13 giugno 1874
Rev.mo Signore,1
1. Ieri sera abbiamo ricevuto la Preg.ma sua lettera, ma siccome sua nipote aveva parlato nel
mattino col Sig. Prevosto,2 il quale era stato inviato dal parroco di Montaldeo, stimai meglio non
darle la lettera di V.S. per non amareggiare questi due giorni, le dissi bens la morte dello zio e
determinai di rispondere io stessa alla S. V.
2. Prima di tutto le dir che il Sig. parroco di Montaldeo3 non si mai presentato, che altrimenti
nessuno l'avrebbe impedito di parlare con libert alla figlia.4
3. In quanto agli avvertimenti che ella dice averle inviato per mezzo del nostro povero Direttore5
non so che dire, perch mi pare che se egli avesse ricevuto una tal lettera me l'avrebbe detto.
4. Ora vorrei accertare V.S. che se la sua nipote le ha scritto simile cosa lo ha fatto di sua propria
volont [e] che nessuno mai le sugger di farsi religiosa; anzi non si ammette alcuna alla vestizione
dell'abito se non hanno: il consenso dei parenti, l'et e fatto un anno di prova. Come vede tutte
queste condizioni mancano alla figlia, perci non le si sarebbe mai permesso un tal passo.6 Ella
buona ma finora stette sempre colle educande.7 Quando le si diceva che per ora non stesse a
pensare ad una tal cosa, impossibile ad effettuarsi, essa rispondeva che se suo zio acconsentiva ella
avrebbe ottenuto dal Rev.mo D. Bosco la licenza di entrare fra le provande;8 ma io [sono] certa che
D. Bosco non l'avrebbe accettata mancandole l'et;9 d'altronde io pensavo che alle vacanze dalle
quali siamo lontane di soli due mesi, V.S. la sarebbe venuta a prendere per fargliele passare a casa
e cos avrebbe potuto a suo bell'agio esaminarne la vocazione.
5. Dal fin qui detto la S. V. potr comprendere facilmente che ella s'ingann credendo che noi
dietro ad un desiderio dimostrato da solo due mesi avessimo vestito dell'abito religioso la sua
nipote; no, questo non si sarebbe fatto anche col suo consenso, [dato] che come ho gi detto
necessario un intero anno di prova quando hanno l'et. Avverto ancora V.S. che la lettera gliela
dar domani sera o luned affine di non disturbarla in questi giorni.
6. Perdoni alla libert del mio scrivere e sia certa che non fu per altro che per dimostrarle che la
sua nipote le scrisse su tal proposito di propria volont, e quando qualcuno desidera di parlare da
solo con chiunque della Casa tutte sono in piena libert.
7. Gradisca i miei rispettosi saluti e mi creda
Della S.V. Rev.ma
Umil Serva
Suor Maria Mazzarello Superiora
1
Non si conosce il destinatario della lettera. E' probabile che sia un sacerdote dei dintorni di Mornese.
Don Carlo Valle, parroco di Mornese.
3
Don Giuseppe Gallarati.
4
Dal dialetto piemontese fija che significa ragazza, giovane donna.
5
Si riferisce al direttore spirituale don Domenico Pestarino, morto il 15 maggio 1874.
6
La chiarezza e la prudenza con cui si esprime in quanto superiora della comunit sono caratteristiche del suo modo di
affrontare persone e situazioni.
7
Erano le ragazze accolte nel collegio di Mornese. Alcune frequentavano la scuola elementare, altre si preparavano per
divenire maestre.
8
Provande o postulanti: giovani che aspiravano ad essere religiose e che vivevano il periodo di formazione prescritto
alle Costituzioni prima del noviziato.
9
Nelle Costituzioni - a quel tempo non ancora stampate - si stabiliva che l'et richiesta per l'ammissione al noviziato era
tra i 15 e 25 anni previo consenso dei genitori della candidata (cf Costituzioni e Regole dell'Istituto di Maria SS.
Ausiliatrice, titolo VI, art. 2 [Quaderno n. 3], in AGFMA). Si noti inoltre la sicurezza con cui la Madre afferma di
conoscere il pensiero di don Bosco Fondatore dell'Istituto.
2
Anche se non autografa, la lettera significativa per il fatto che la prima - tra quelle reperite - indirizzata a don
Bosco.
Don Giovanni Cagliero era stato nominato da don Bosco nel 1874 primo direttore generale delle FMA, cio
responsabile a livello organizzativo e formativo del nuovo Istituto religioso. Di qui si spiega la confidenza e la
familiarit con cui madre Mazzarello gli scrive.
2
Era partito l'11 novembre 1875 per l'Argentina, come guida della prima spedizione di missionari salesiani.
3
Era il 12 dicembre 1875.
4
Don Michele Rua, prefetto generale della Congregazione Salesiana, fu incaricato da don Bosco di sostituire
temporaneamente don Cagliero come direttore generale delle FMA (cf Cronistoria II, pag. 141 e 153-154).
5
Secondo la consuetudine del tempo, si segnala il luogo di provenienza anzich il cognome. Si trattava infatti di
persone conosciute da don Cagliero. In questo caso ci si riferisce a suor Rocco Beatrice che viene chiamata "superstite"
perch altre sette ragazze erano giunte con lei a Mornese dallo stesso paese di Pocapaglia (Cuneo), il 17 agosto 1875.
Purtroppo nessuna di loro aveva terminato il periodo della formazione iniziale, eccetto Beatrice.
6
L'elenco completo delle novizie che fecero vestizione il seguente: Beatrice Rocco, Maria Maccagno, Luigia
Bagliardi, Celestina Riva, Agostina Calcagno, Paolina Orlandi, Orsola Camisassa, Lucia Gallo, Lucrezia Becchio,
Vincenzina Razzetti, Giovanna Borgna, Domenica Mina, Luigia Rubassa, Carmela Arata, Domenica Roletti.
eziandio sei professioni e furono: suor Rosalia,7 suor Tamietti, suor Clara, suor Nasi, suor Luigia
di Valenza e suor Giuseppina.8
4. Veniamo alle tristi: pochi giorni dopo le vestizioni, vennero le svestizioni: suor Angela
Bacchialoni fu la prima, il giorno 14/12 se ne partiva con D. Rua per Torino.9 Marted 21 corr.
deponeva il S. abito e faceva ritorno alla propria casa suor Maria Arecco; suor Felice ancora qui
ma prima di terminare l'anno se ne andr colla sorella10 e poi al Cottolengo11 se la vorranno
accettare. Tutto questo per venne fatto tranquillamente e senza sconvolgimenti, le due prime se ne
andarono pacificamente e la terza disposta a far lo stesso. Ecco ci che riguarda le svestizioni.
5. Siccome Ges Bambino ci ama assai, oltre ai suaccennati confetti, ci diede ancora due suore
ammalate gravemente: una suor Teresa Laurantoni che da un mese trovasi a letto e va ogni d
peggiorando. Marted 21 corr. le fu amministrato l'Olio Santo.
6. L'altra suor Cassini12 la quale pure aggravata assai, per di questa v' ancora un po' di
speranza, mentre la prima stiamo ogni giorno aspettando che Ges e Maria se la vengano a
prendere. Tutte due sono rassegnate alla volont del Signore e muoiono volentieri. Hanno ragione
di essere contente, e chi non lo sarebbe? preparate come esse lo sono, e per conseguenza certe del
Paradiso, chi temerebbe di morire? La sola cosa che loro d pena si di non aver amato per tempo
il Signore. Abbia la bont di ricordarle nella S. Messa.
7. Pochi giorni or sono mi successe un miracolo; io ero divenuta sorda a segno tale che per quanto
mi avvicinassi all'altare non poteva capir nulla delle prediche sul Bambino. Dolente assai di
vedermi priva di questa consolazione, pregai il Sig. Direttore a volermi dare una benedizione.
Appena l'ebbi ricevuta rimasi libera dell'incomodo e potei sentire tutte le prediche; voglia anch'ella
ringraziare Ges Bambino per me.
8. Cominciai questa lettera prima delle feste del S. Natale, mancandomi il tempo per proseguirla la
termino adesso che le feste son passate. Le assicuro che queste feste non avrebbero potuto riuscire
pi care. La prima Messa di mezzanotte fu cantata in musica e venne celebrata da D. Giuseppe
Campi,13 cinque educande ebbero la bella sorte di fare la lor prima Comunione. Oh! quante cose
abbiam dette in quella cara notte a Ges Bambino, ed inutile l'aggiungere che tutte abbiam
chiesto le sue pi elette benedizioni per la S. V. e pei nostri piccoli fratelli missionari.
9. Il giorno di S. Giovanni suor Felice depose il S. abito ed abbandon la nostra Congregazione.
Altre cose nuove non ve ne sono, se non che abbiamo due postulanti di Castelnuovo: una la
sorella del povero D. Cagliero,14 e l'altra Clotilde Turco.
7
Suor Rosalia Pestarino scrive questa lettera sotto dettatura della Madre. Sotto il suo nome si legge: "peccatrice son io
che scrivo". Nipote di don Domenico Pestarino, fu educata dalla Madri Pie di Ovada fino all'et di 17 anni. Nel 1874
entr a Mornese ed il 12 dicembre 1875 divenne FMA. Conseguita a Torino la patente di maestra, fu incaricata
dell'insegnamento delle alunne esterne del collegio. In seguito, per le sue doti, fu scelta ad iniziare e a dirigere varie
case delle FMA. Gli ultimi suoi anni li trascorse nella casa-madre con l'incarico di segretaria.
8
Le professe furono: suor Rosalia Pestarino, suor Anna Tamietti, suor Clara Preda, suor Caterina Nasi, suor Luigia
Giordano, suor Giuseppina Pacotto.
9
Angela Bacchialoni aveva 63 anni quando giunse a Mornese il 21 aprile 1875. Era stata inviata da don Bosco su
raccomandazione del fratello di lei, Carlo, professore di greco nel liceo salesiano di Valsalice (MB IX 428. 695; XI 26.
124). Angela, dal 1863 al 1874, aveva diretto a Torino un'istituzione scolastica. Poteva perci essere utile alla scuola di
Mornese l'esperienza educativa della signorina, tanto pi che, nonostante l'et, desiderava essere FMA. Non sono chiari
i motivi per cui lasci l'Istituto dopo pochi mesi dalla vestizione (cf Cronistoria II, pag. 132-133, 143, 154).
10
Le sorelle Maria e Felicita Arecco erano cugine della maestra Angela Maccagno, allora superiora delle Pia Unione
delle Figlie di Maria Immacolata di Mornese.
11
La Piccola Casa della Divina Provvidenza fondata da S. Giuseppe Benedetto Cottolengo a Torino nel 1832.
12
Antonia Cassini, che non aveva ancora 17 anni, era novizia.
13
Salesiano nativo di Mornese. Si era preparato al sacerdozio sotto la guida di don Domenico Pestarino e da pochi
giorni era stato ordinato sacerdote. Celebrava, dunque, una delle sue prime Messe nella casa delle FMA.
14
Don Giuseppe Cagliero mor a Mornese il 4 settembre 1874, pochi mesi dopo il suo arrivo. La sorella suor Maria
morir pure giovanissima a Torino l'8 settembre 1880 dopo soli due anni di professione.
10. Dimenticai dirle che la malattia di suor Cassini una febbre gastrica, pare che vada
migliorando; quella di suor Teresa i medici non la sanno definire. Cominci or sono due mesi ad
uscirle sangue dal naso pi volte al giorno, finch rimase talmente prostrata di forze da rimanere,
come da un mese, nel suo letto qual corpo inanimato.
11. Eccetto queste due le altre stan tutte bene fisicamente, spiritualmente lo spero anche; in questi
giorni Ges Bambino accese il fuoco e nutro fiducia ch'Egli lo manterr. Intanto ella si rammenti
qualche volta che ha circa un centinaio di figlie in un certo paese detto Mornese, e che fra queste
ve n'ha alcuna (specialmente quella che scrive) alquanto cattivella; ed allorquando
l'obbedientissimo Ges scende nelle sue mani, gli dica una di quelle parole che ottengono ogni
cosa. Specialmente lo supplichi a non permettere mai che in questa casa lo si offenda neanche
leggermente se fosse possibile.
12. Mentre io scrivo, V.S. sar forse a letto giacch qui son le dieci ant., le educande sentendo ci
ridono, e vogliono ch'io scriva qualche cosa per esse;15 prima le dir che esse sono venticinque;
buone oltre ogni credere, cio vogliono esserlo, epperci anch'esse si raccomandano alle sue
preghiere, promettendole di non dimenticarla nelle loro. Preparino una casa ben grande per noi
giacch le educande vogliono farsi tanti missionari.
13. Ancora una notizia, sentendo sempre parlare della grande bont del Sommo Pontefice gli
abbiamo scritto per augurargli buone feste Natalizie.16
14. Abbia la bont di inviarci presto i libri spagnoli acci possiamo studiare ed essere preparate
alla prima chiamata.17 Vorrei poterle inviare un po' di fresco che ne abbiamo abbondantemente; ma
non potendo aspettiamo che ella ci invii dall'Angelo Custode molto calore, di quello che spande
Ges Bambino.
15. Ci scriva presto, venga tosto, non ci dimentichi mai nelle sue preghiere, gradisca i nostri
rispettosi saluti e li partecipi a tutti i piccoli missionari e mi creda nel S. Cuore di Ges
Di V.S. Rev.da
Umil.ma figlia in Ges e Maria
Suor Maria
15
Si noti la semplicit con cui la Madre si esprime e la diretta partecipazione delle ragazze alla vita della comunit
religiosa.
16
Secondo gli orientamenti e gli esempi di don Bosco, anche a Mornese il senso di appartenenza alla Chiesa e la fedelt
al Papa occupavano uno spazio notevole nell'esperienza educativa. Una lettera scritta da suore e ragazze al S. Padre,
allora Pio IX, perci un semplice ma significativo gesto di comunione con il Vicario di Cristo, un'espressione quasi
spontanea della pedagogia ecclesiale delle prime FMA.
17
Troveremo espresso in diverse lettere il vivissimo desiderio della Madre di recarsi personalmente nelle missioni
d'America. Nel 1880 scriver, non senza intima sofferenza, alle suore della Patagonia: "Credo che non mi daranno mai
un tale permesso" (L55,1).
1. La lettera, come altre, scritta da suor Emilia Mosca sotto dettatura della Madre. Emilia, discendente dai conti
Bellegarde di St.-Lary, fu inviata da don Bosco a Mornese come insegnante. Conquistata dalla santit della Madre e dal
fervore della comunit, il 15 marzo 1874 chiese di appartenere all'Istituto. Era certamente la donna pi colta e pi
preparata nel piccolo gruppo delle FMA. Per questo fu subito incaricata della direzione della scuola nella quale era
insegnante, segretaria e diretta collaboratrice di madre Mazzarello nella formazione delle prime maestre. Nell'ottobre
1876 fu nominata prima Assistente nel Consiglio generale con precisi compiti di coordinamento delle attivit educativoscolastiche dell'Istituto.
2
Cf L04,6. Nell'epistolario noteremo spesso la ricorrente notizia della morte di giovani suore. L'aria forte di Mornese, la
scarsit del vitto, le malattie, la vita di sacrificio abbracciata con radicalit privarono anzitempo l'Istituto di queste
religiose, ma lo arricchirono di eroiche testimonianze di virt, sicura garanzia di futura vitalit apostolica.
3
Suor Maria Grosso. Fu una delle prime ragazze che frequentarono il laboratorio iniziato da Maria Mazzarello a
Mornese nel 1862. Temprata nell'ardore apostolico delle origini, fu una delle prime FMA e maestra delle novizie. La
Cronistoria nota che il suo letto era una scuola di santit. Era felice di soffrire in comunione con il suo Sposo Ges per
ottenere grazie sull'Istituto e non sospirava che il Cielo (cf ivi II 180). Mor prima ancora di compiere 21 anni di et.
4
In realt suor Laurantoni si ristabil in salute. Morir a Mathi Torinese il 15 luglio 1920, dopo 46 anni di vita religiosa.
5
Termine arcaico che significa ammalata di tisi o tubercolosi.
6
Si tratta di suor Luigia Bagliardi. Nei primi anni era consentita l'accettazione di vedove. Dal 1878, con la redazione a
stampa delle Costituzioni, si preciser che l'Istituto doveva essere costituito esclusivamente di figlie nubili (cf Regole
o Costituzioni delle Figlie di Maria SS. Ausiliatrice aggregate alla Societ Salesiana, Torino, Tip. e Libreria Salesiana
1878, titolo I, art. 4).
7
Angela Jandet, una delle prime FMA, era entrata nell'Istituto gi maestra all'et di 24 anni. Dal primo registro
anagrafico si sa che lasci la Congregazione per non essersi adattata alle Regole della casa.
8
La Cronistoria dell'Istituto parla della signora Momina (Gerolama) Verdona come di una persona di fiducia residente a
Gavi (cf ivi II, pag. 176).
il Signor Direttore9 and col pel quaresimale e la persuase a ritornare. Essa ritorn, ma niente
pentita di ci che aveva fatto. Insomma, a dirla in breve, dopo pochi giorni depose l' abito; venne
chiesta a D. Bosco la dispensa dei voti e, prima ancora che questa giungesse, essa partiva per
Torino. In quella citt fu accettata al Cottolengo ove dimor soli tre giorni ed usc dicendo di non
potervi resistere.
4. Ora chiede di rientrare, D. Bosco mi disse di fare il capitolo10 e ci che in esso si decider verr
fatto, per temo che la risposta sia negativa.
5. Anche la Bacchialoni vorrebbe ritornare sotto il manto di Maria Ausiliatrice, ma!... vi sono i
ma!... Anche suor Canale depose l'abito.11
6. Altre notizie nere, grazie a Dio, non ve ne sono. Preghi un po' il Signore che voglia dare la S.
[anta] perseveranza a tutte quante, ch ormai bastano le svestizioni; se andassimo sempre di
questo passo povera casa di Maria!12 in pochi anni rimarrebbe deserta. Dica adunque al Ges che
sta in America che ci dia tutte le virt necessarie per essere buone religiose, specialmente l' umilt
e l'obbedienza, faccia di noi quel che vuole, ma non permetta che nessuna suora, specialmente se
professa, deponga l'abito ed abbandoni la Casa di Maria.
7. Il giorno stesso della morte di suor Cassini partivano per Bordighera: suor Rosalia, suor
Giustina e suor Orsola di Caramagna; quest'ultima fa da Direttrice.13 Esse felici che hanno campo
a far tanto bene! Fin dai primi giorni ebbero numerosa scolaresca. Tutta quella buona gente sono
contenti delle nostre suore e loro vogliono proprio bene. Ad Alassio non essendovi ancora il locale
preparato, le suore non v'andarono ancora; per credo che pel termine di maggio, tutto sar
all'ordine.
8. Andarono invece a Torino suor Elisa (Direttrice), suor Enrichetta (queste due per studiare. Dopo
l'esame suor Enrichetta spero ritorner a Mornese), suor Caterina Daghero e suor David per far
scuola, suor Carlotta per la cucina, suor Adele Ayra per rappezzare le tonache, suor Luigia di Lu
[Monferrato] per invigilare le lavandaie.14 Intanto colle educande al posto di suor Enrichetta vi
suor Mina la quale veramente buona, essa sempre allegra e contenta di essere figlia di Maria.15
Cagliero e Turco sono esse pure tranquille e contente.16 Insomma son 25 le postulanti e quasi tutte
speriamo faranno buona riuscita.
9. Ora che le ho dato notizie della casa le scrivo i nomi di quelle che desiderano andar presto in
America: io vorrei gi esserci, la Madre Vicaria, la Madre Economa, suor Mina, suor Maria
Belletti, suor Giuseppina, suor Giovanna, suor Emilia (davvero), suor... non la finirei pi se dicessi
9
Direttore spirituale della casa di Mornese era don Giacomo Costamagna. Temperamento esuberante ed energico, si
mostrava esigente nella formazione delle suore. Rest a Mornese dal 6 ottobre 1874 al 25 ottobre 1877, quando part per
l'Argentina dove rimase per alcuni anni. In seguito inizi l'opera salesiana nel Cile; nel 1894 fu nominato Vicario
apostolico di Mndez e Gualaquiza in Ecuador. Egli ricorder sempre con commozione gli anni trascorsi nella santa
casa di Mornese (cf COSTAMAGNA Giacomo, Conferenze alle Figlie di Don Bosco, Valparaiso, Tip. Salesiana 1900,
259-262).
10
Cos si chiamava il consiglio generale, organo di governo e di animazione dell'Istituto, costituito dalle dirette
collaboratrici della superiora generale
11
Suor Caterina Canale era allora novizia. Aveva fatto la vestizione il 13 dicembre 1874
12
Chiama cos, per antonomasia, la prima casa delle FMA.
13
La casa di Bordighera (l'attuale Vallecrosia), cittadina della costa ligure, fu aperta il 10.febbraio 1876 per l'oratorio
festivo e la scuola elementare gratuita. La direttrice era suor Orsola Camisassa; suor Rosalia Pestarino faceva scuola
alle ragazze e la novizia suor Agostina [Giustina] Calcagno attendeva ai lavori di casa (cf Cronistoria II, pag. 168-169).
14
La casa di Torino fu aperta il 29 marzo 1876. Suor Elisa Roncallo, suor Enrichetta Sorbone e suor Caterina Daghero
dovranno svolgere compiti impegnativi nell'Istituto: la prima fu consigliera generale e organizzatrice degli oratori e
delle prime associazioni giovanili; la seconda fu maestra delle novizie dal 1881 al 1892 e vicaria generale per circa 60
anni; la terza successe a madre Mazzarello nel governo dell'Istituto. Le altre componenti della comunit erano suor
Carlotta Pestarino e le tre novizie: suor Adele David, suor Adele Ayra, suor Luigia Rubassa.
15
Suor Domenica Mina era novizia.
16
Si tratta delle novizie suor Maria Cagliero, sorella del salesiano don Giuseppe Cagliero, e di suor Clotilde Turco (cf
L04,9).
il nome di tutte quelle che desiderano di andarvi.17 Prepari dunque presto un posticino anche per
noi, eppoi venga a prenderci che da sole non sappiamo andarci, e potrebbe anche avvenire che
essendo sole qualche mostro marino, il quale non avesse ancora pranzato, si servisse di noi per
saziare il suo appetito. Si ricordi che l'aspettiamo agli Esercizi, non ci faccia rimaner deluse, in
questi giorni abbiamo per Straordinario D. Ghivarello,18 ma quest'estate bisogna proprio che
venga il nostro antico Padre Provinciale.
10. Dimenticavo di dirle che la scuola del paese la fa suor Maddalena Martini, la quale pure
buona e ringrazia il Signore d'averla chiamata a questo stato, anche essa desidera andare in
America.19
11. In generale poi, tutte sono buone, allegre e tranquille, solo un pensiero ci turba alquanto: il
Signor Direttore fece la domanda per andare in America. Ora che ha la pratica della casa, che ci
conosce tutte a fondo, doverlo di nuovo cambiare un po' duro. Lei che padre ce lo dimostri in
questa circostanza, non gli permetta di partire. Non siamo degne d'avere un s buon Direttore,
vero; per abbia compassione di noi poverette [e] non ce lo tolga. Abbia la bont di ricordarsi
qualche volta delle sue povere figlie, le raccomandi caldamente a Ges ed a Maria che le rendano
tutte vere amanti di Dio.
12. Chi sa se in mezzo a tanto lavoro si ricorda ancora di Mornese? Speriamo di s Abbia cura
della sua salute, non la sprechi inutilmente, pensi che padre di tante figlie che l'aspettano con
vivo desiderio. Noi diciamo ogni giorno al buon Ges che la conservi ancora lunghi anni, le dia
forza e santit onde poter condurre tante anime a Ges e in ultimo lo preghiamo a ricondurcela
presto, ch ci sembrano mille anni di non averla veduta.
13. Ciascuna suora vorrebbe dirle tante cose ma per non farle perdere tanto tempo a leggere
termino chiedendole una particolare benedizione per ognuna di noi, e raccomandandomi in modo
speciale alle sue preghiere che, l'assicuro, ne ho gran bisogno ora che il numero delle figlie va
aumentando ogni giorno.
Mi benedica adunque e mi creda sua
Umil.ma figlia in G.[es] C.[risto]
Suor Maria Mazzarello
14. Todas las muchachas quieren venir con usted en Buenos Aires.20
La lettera che ci scrisse l'abbiamo ricevuta; se ha tempo ci scriva ancora, ci fa proprio piacere.
17
La vicaria era suor Petronilla Mazzarello, l'economa suor Giovanna Ferrettino. Seguono i nomi di suor Domenica
Mina, suor Maria Belletti, suor Giuseppina Pacotto, suor Giovanna Borgna, suor Emilia Mosca. Il corsivo indica la
sottolineatura della scrivente.
18
Il salesiano don Carlo Ghivarello, designato come confessore straordinario della comunit, si recava a Mornese in
alcuni periodi dell'anno.
19
A Mornese, per alcuni anni, insegnarono nelle scuole comunali un salesiano e una FMA. La prima maestra delle classi
femminili, collaboratrice della signorina Angela Maccagno, fu suor Rosalia Pestarino; la sostitu suor Maddalena
Martini che possedeva spiccate abilit educative e didattiche. Quest'ultima era giunta a Mornese il 16 luglio 1875, all'et
di 26 anni. Nel 1877 fu nominata direttrice a Biella e nel 1879 part per l'Argentina dove svolse il ruolo di prima
visitatrice delle case fondate in America.
20
A Mornese le suore studiavano lo spagnolo per prepararsi a partire per le missioni. Anche madre Mazzarello inizi a
studiarlo come qui dimostra e come si deduce dalla lettera che invier nel dicembre del 1878 alla prima novizia
americana, suor Laura Rodriguez, nella quale si legge: "Il vostro biglietto, quantunque scritto in ispagnolo, tuttavia l'ho
capito" (L18,1).
Non se ne stupisca; confess essa medesima che da tre anni ha questo male, e certo venendo
nell'aria forte questo divenne pi grave. La mandai a Torino e di l fu mandata da D. Bosco a
Pedemonte colla madre di suor Elisa. E' vestita da monaca e totalmente rassegnata al volere di Dio.5
Anche suor Maria Belletti presa dallo stesso male; le altre, grazie a Dio, stanno bene, sono allegre
e, per quanto posso conoscere, sono anche buone.
9. In principio di giugno venne aperta una casa a Sestri Levante cio non una casa, sono sette suore
che andarono ad assistere i ragazzi e le ragazze scrofolose che vanno col a prendere i bagni.6 Fra
quelle suore vi suor Enrichetta, suor Angiolina (del segretario),7 le altre cinque non le conosce. A
settembre faranno ritorno al nido.
10. E lei quando verr a vedere il nido? noi l'aspettiamo fra breve, se vedesse di quanto
accresciuto il numero delle figlie di M. A.! sono 30 post.[ulanti], circa 10 novizie, circa 36 professe
e 30 educande. Pu venirsene a scegliere un buon numero da condurre in America, quasi tutte
desiderano andarvi; faccia dunque presto, che l'aspettiamo proprio con tutto il cuore.
11. Adesso senta che cosa le voglio dire: mi tenga, ma davvero sa? un posto in America. E' vero che
son buona a far nulla, la polenta per la so fare, e poi star attenta al bucato che non si consumi
troppo sapone; e se vuole imparer anche a fare un po' di cucina, insomma far tutto il possibile
perch sieno contenti, purch mi ci faccia andare.
12. Per contentare le suore dovrei dirle una parola per ciascuna. Siccome ci impossibile, lascio
che interpreti tutto e raccomando ognuna in particolare alle sue preghiere. Cos ognuna le presenta i
saluti, accertandola che tutte preghiamo sempre Maria SS. a voler benedire le sue fatiche e [a]
conservarla ancora lunghi anni.
13. Voglia per in modo speciale pregare per me, io la rammento sempre ogni volta che vado in
chiesa. Si degni mandarci la sua benedizione e credermi sua
Umil.ma figlia in Ges
Suor Maria M.
14. Anche le educande vorrebbero scriverle, ma per questa volta non si pu, accetti la buona volont
e le benedica, per scrissero gi altre volte e, come noi, non ebbero mai risposta alcuna.
15. Favorisca dare il qui unito biglietto alla Sig.ra Borgna, intanto la preghi a voler pagar qualche
cosa, son tre figlie sprovviste di tutto. La pi piccola non ha ancora otto anni, per conseguenza
buona a far nulla, dovrebbero proprio pagare almeno per questa.8
16. Qui fa caldo, se potesse mandarci un po' del fresco ch'essi sentono! noi le manderemmo il caldo.
Ed invece bisogna che essi si soffino sulle dita e noi che ci facciamo aria; ecco come va il mondo, si
cerca sempre quel che non si ha, ma in Paradiso non sar pi cos, n' vero? Oh! che piacere,
andiamoci. L ameremo davvero Ges!...
5
La novizia, suor Domenica Mina, era affetta da tubercolosi. Per questo venne temporaneamente inviata prima a
Torino, poi in Liguria presso la sig.ra Nicoletta Noli vedova Roncallo, madre di suor Elisa. Morir a Torino il 4 ottobre
1876, dopo aver fatto la professione religiosa, come scrive madre Mazzarello a don Cagliero (cf L07,3).
6
La colonia estiva di Sestri Levante (Genova) era amministrata da laici signori compitissimi e sistematicamente
avversi alla religione (cf Cronistoria II, pag. 225). Accoglieva bambini affetti da una forma attenuata di tubercolosi,
con infiammazioni ghiandolari.
7
Le sette FMA, guidate da suor Enrichetta Sorbone e da suor Angela Cassulo, partirono il 5 giugno e ritornarono a
Mornese alla fine di settembre. Angiolina Cassulo, da ragazza, lavorava come domestica presso il segretario comunale
di Mornese, Antonio Traverso.
8
La Sig.ra Antonia Fassio Borgna, residente a Buenos Aires, aveva le sue tre figlie nel collegio di Mornese. Giovanna
era novizia e le altre due, Emilia e Giacinta, educande. Le prime due divennero FMA e missionarie. Giacinta, la pi
piccola, seguita con particolare sollecitudine da madre Mazzarello (cf L28,8), morir a Mongardino il 18 marzo 1893 in
seguito a una penosa malattia alla spina dorsale che l'aveva resa paralitica (cf MOSCA Emilia, Appunti di cronaca 1893,
in AGFMA).
E' la prima lettera autografa di madre Mazzarello. Suor Emilia Mosca e don Giacomo Costamagna aggiungono al
termine saluti e notizie (cf Cronistoria II, pag. 232-234).
2
Fu questa la prima casa aperta dopo quella di Mornese l'8 ottobre 1874. Don Bosco aveva desiderato che le suore
attendessero alla cucina e alla guardaroba del collegio salesiano S. Carlo e, al tempo stesso, educassero le ragazze con il
catechismo, il laboratorio di cucito e l'oratorio festivo.
3
La casa fu aperta il 7 ottobre 1876 per desiderio di mons. Basilio Leto che aveva chiesto a don Bosco le sue suore.
Le FMA, guidate dalla sorella di madre Mazzarello, suor Felicita, erano addette alla cucina e alla guardaroba del
seminario vescovile. Per la prima volta le suore prestavano, in base a regolare convenzione, la loro opera al di fuori di
una casa salesiana.
4
Il 12 ottobre 1876 era stata aperta la casa annessa al collegio salesiano. Questa comunit fu particolarmente benedetta
dalle frequenti visite di don Bosco, sempre attento a sostenere e ad incoraggiare l'assiduo e sacrificato lavoro delle sue
figlie che nell'ombra contribuivano non poco al buon andamento del collegio.
5
In realt le educande non aumentarono di numero. Finch la casa fu a Mornese non superarono mai la trentina.
6
Dopo la morte di suor Maria Grosso, venne scelta temporaneamente suor Giuseppina Pacotto per la formazione delle
novizie e delle postulanti; questa fu sostituita da suor Petronilla Mazzarello, che mantenne questo incarico - con
l'interruzione di alcuni mesi - fino alla morte di madre Mazzarello.
Il termine assistente tratto dalle Costituzioni delle suore di S. Anna della Provvidenza dalle quali dipende in gran
parte il primo testo giuridico delle FMA. Madre Emilia Mosca era l'incaricata delle scuole e madre Enrichetta Sorbone
delle educande (cf Cronistoria II, pag. 234).
8
Cf L06,9 nota 7: suor Angela Cassulo.
9
La direttrice era suor Rosalia Pestarino, le suore erano suor Anna Oberti e suor Agostina (Giustina) Calcagno. Le loro
principali attivit erano la scuola e l'oratorio festivo.
10
Si tratta di Vitalina Aprosio, nativa di Bordighera-Torrione. Entrata nell'Istituto il 21 agosto 1876, far la vestizione a
Mornese il 15 aprile 1877. Dopo un anno di noviziato, per malattia, dovr ritornare in famiglia, dove morir il 14 luglio
1879.
11
Si tratta di Letizia, figlia di Francesco Lavagnino dal quale le suore affittavano la casa e il piccolo locale per le scuole
(cf Cronistoria II, pag. 171). Letizia diverr FMA il 24 agosto 1884.
12
La comunit di Torino era la pi numerosa, dopo quella di Mornese. La casa ospitava, oltre alle assistenti e maestre
addette all'oratorio e alla scuola, anche un gruppo di suore e novizie studenti. La direttrice suor Elisa Roncallo si
ammal gravemente, ma non di tubercolosi, come temeva madre Mazzarello (cf MAINETTI Giuseppina, Madre Elisa
Roncallo fra le prime discepole di S. Giovanni Bosco, Torino, Scuola tip. privata FMA 1946, 81-82).
13
Felicita Mazzarello, come la sorella Maria Domenica, apparteneva alla Pia Unione delle Figlie di Maria Immacolata e
fu tra le prime FMA che il 5 agosto 1872 emisero i voti religiosi. Per due anni fu maestra delle novizie a Mornese. Nel
1874 venne inviata direttrice a Borgo S. Martino, poi a Biella e nel 1880 in Sicilia. Mor a Mathi (Torino) il 1 agosto
1886.
14
Non essendo ancora terminata la casa, le due suore abiteranno temporaneamente presso una benefattrice, poich don
Bosco desiderava subito la presenza delle FMA, dato il bisogno urgente del collegio- convitto dei salesiani (cf
Cronistoria II, pag. 238). L'anno dopo (1 settembre 1877) si costituir regolarmente la comunit con sei professe e due
novizie. Suor Angela Deambrogio sar la prima direttrice della casa di Lanzo.
15
In realt la casa non venne aperta se non nel 1885, come opera voluta dalla grande carit di don Bosco per accogliere
le mamme dei salesiani rimaste sole e senza assistenza (cf Cronistoria V, pag. 74-75).
16
Si tratta di Teresa Maritano di cui madre Mazzarello scrive nella L48.
17
Andrea Scotton nato a Bassano del Grappa (Vicenza) il 2 marzo 1838, divenne sacerdote nel 1860. Dopo aver
insegnato religione nel ginnasio di Vicenza, si diede alla predicazione. Nel 1881 fu nominato arciprete di Breganze
(Vicenza), ove morir il 27 novembre 1915.
18
Don Ascanio Savio, fratello del salesiano don Angelo. Gli Esercizi spirituali per signore e signorine si tennero a
partire dal 1872. Era questa un'attivit promossa e sostenuta da don Bosco il quale, costatando il bene che ne derivava,
ebbe a dire, come riferisce suor Emilia Mosca: Se non si fosse fondato l'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice per
altri fini, l'avrei fondato per gli Esercizi delle signore (Cronistoria II, pag. 102).
19
Antonio Maria Belasio nato a Sartirana (Pavia) il 20 marzo 1813, morto a Piacenza nel 1888. Scrittore e famoso
predicatore totalmente dedito alle missioni parrocchiali, era in ottimi rapporti con don Bosco.
20
La Cronistoria dell'Istituto riferisce della compiacenza degli amministratori della colonia balneare e del bene operato
dalle suore verso quelle povere fanciulle, alcune moralmente trascurate (cf ivi II, pag. 212, 225; cf pure lettera di don
Costamagna a don Bosco, Mornese 2 luglio 1876, in ivi II 408).
9. Suor David dopo essere andata a [casa] dietro consiglio di D. Bosco, ottenne la guarigione
dalla Madonna e ritorn con noi. Ora qui a Mornese; di corpo sta bene e pare vada bene anche
di spirito.21
10. Si ricorda di pregare qualche volta per le sue figlie di Mornese? ma principalmente per me che
ne ho bisogno pi di tutte, non sto a dirle tutte le mie cattiverie perch ci vorrebbe altro che questo
foglio... Preghi un po' il Signore che mi faccia una volta proprio come vorrei essere... Anche noi
preghiamo sempre per lei, acci il Signore la benedica e ce la riconduca presto! Oh! se sapesse
quanto la desideriamo! non si potrebbe di pi, non passa giorno senza che si senta dire: quando
verr D. Cagliero? Oh! venisse presto... ed altre simili esclamazioni. Venga dunque presto ad
appagare questo nostro ardente desiderio.
11. Vi sono molte suore che la pregano a conservare loro un posto in uno dei due nidi preparati.
Fra le molte vi sono suor Maddalena Martini, suor Celestina, suor Turco, suor David, suor
Cagliero, ecc. ed anche una postulante, maestra inferiore. Son pochi giorni che qui ma pare di
buona volont, giovane e robusta, questa la prepariamo per l'America.22
12. Basta, si faccia coraggio e si abbia riguardo alla salute. Spero che verr presto neh?
l'aspettiamo nel mese di Gennaio.
13. Il Sig. Direttore23 sta bene, ma vi fu un po' di tempo che era sempre malaticcio. Egli vorrebbe
vederci tutte sante, e noi che siamo ancor ben lontano dall'esserlo, lo facciamo infastidire e Lui
viene ammalato, con questo per non gli diamo il permesso di andare in America, e poi quell'aria
gli farebbe male. Finalmente si ricordi che V.S. nostro protettore e se il Signor Direttore va in
America a Lei tocca venire a Mornese. Per ora siamo tranquille perch il personale che deve
partire gi destinato, ma abbiamo avuto ben ben paura. Studi lo spagnolo, poi and a Lanzo e
non ritornava mai.
14. Basta, adesso ci vogliamo proprio mettere ad amare tanto il nostro buon Ges, lei ci aiuti
pregandolo che voglia accendere nei nostri cuori il suo amore.
15. Gradisca i saluti del Sig. Direttore, quelli di tutta la Comunit ed in modo speciale i miei; si
degni mandare una sua benedizione a ciascuna in particolare. In ultimo benedica me che
baciandole rispettosamente la sua mano mi protesto
Di V.S. Rev.ma
Umil.ma figlia in Ges e Maria
Suor Maria Mazzarello
21
Madre Mazzarello, forse per svista, non indica dove and suor Adele. Noi abbiamo interpretato "a casa", essendo la
novizia ritornata in famiglia per ristabilirsi in salute, dopo essere stata inviata alla nuova casa di Torino come maestra
(cf L05,8). Rientr a Mornese il 21 agosto 1876.
22
Nonostante le ricerche effettuate, non stato possibile identificare la postulante di cui si parla.
23
Don Costamagna desiderava intensamente partire per l'America e lo ripete a don Cagliero aggiungendo una pagina in
spagnolo a questa stessa lettera (cf Cronistoria II, pag. 233-234). Dalle parole del direttore salesiano possiamo dedurre
che la lettera fu scritta nel mese di ottobre, infatti, egli inizia dicendo di essere appena tornato da Alassio dove si era
recato ad accompagnare le suore nella nuova casa. La casa venne aperta il 12 ottobre di quell'anno.
Nelle precedenti edizioni dell'epistolario si trova come destinatario don Giovanni Battista Lemoyne e si ipotizza che la
lettera sia stata scritta nel dicembre 1879 (cf L 33, in Lettere 1980). In realt, vi sono vari motivi che ci permettono di
precisare - con buona approssimazione - la data e il destinatario. Madre Mazzarello innanzitutto usa carta intestata della
casa di Mornese dove non si trovava pi nel dicembre 1879. Anche l'archivista salesiano interpreta decisamente il
documento del 1876, come scrive sullo stesso originale. Inoltre, dall'esame interno del contenuto e dalla confidenza con
cui la Madre scrive, si ricava che il suo interlocutore debba essere don Costamagna. La conferma ci viene ancora dalle
annotazioni a matita di chi doveva interpretare il destinatario della lettera: Chi? Costamagna? Cagliero? Bosco?. E'
sintomatico il fatto che non si accenni a Lemoyne neppure come supposizione. Ora, se da escludere che si tratti di don
Cagliero e di don Bosco, non resta che accogliere la prima ipotesi dell'archivista che scrive: Costamagna, anno 1876.
2
Si sa che madre Mazzarello, sebbene obbediente e sottomessa al direttore, non mancava a volte di esprimere
schiettamente il suo parere anche dissentendo da lui, quando si trattava di cercare il bene della comunit. Pi che di
"dispiaceri" si tratterebbe perci di diversi punti di vista. Si veda in proposito quanto il Maccono scrive per giustificare
il modo di agire di don Costamagna (cf MACCONO Ferdinando, Santa Maria D. Mazzarello Confondatrice e prima
superiora generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Torino, Istituto FMA 1960, I 374-381; II 280).
posso quasi dire che la sola [lettera] che abbia ricevuto. D. Bosco neppure non ci scrive mai una
parola, ci scriva un po' Lei qualche volta e non ci faccia sospirare tanto le sue lettere.7
6. In principio del mese di Dicembre abbiamo aperto una nuova casa a Lanzo di due Suore, cio
suor Angiolina Deambrogio di Valenza e suor Margherita Sacco di Caramagna.8 Quasi nello stesso
tempo venne pure aperta una casa a Lu [Monferrato],9 l sono tre: suor Anna Tamietti Direttrice,
suor Teresina Mazzarello e suor Adelina Ayra, fanno scuola ai ragazzi e ragazze. Non affatto un
asilo, ma quasi; insegnano pure a lavorare ed hanno molto da fare. Cosicch adesso abbiamo gi
otto Case, compresa questa e, grazie a Dio, finora vanno tutte assai bene. La S. Regola viene
osservata e i suoi ricordi anche, ossia: non offendere e non offendersi. La carit pure regna
dappertutto; voglia Iddio farci grazia che si continui sempre cos, anzi possiamo acquistare molte
virt e soprattutto il suo S. Amore.
7. Mia sorella10 non pi a Biella perch soffriva l'aria. Ritorn a [Borgo] S. Martino e l [a
Biella] vi and suor Orsola che era Direttrice a [Borgo] S. Martino.
8. Abbiamo tante Postulanti, e di pi recitano sul palco famose commedie! Una, che maestra, fa
l'arlecchino sul palco e ci fa ridere tutte quante.11 Ve n' ancora un'altra maestra, ma un'anima
lunga, lunga, senza quasi [...].12
9. Ho di nuovo un'altra morte da annunziarle, il giorno 11 novembre, festa di S. Martino, moriva
suor Maria Belletti, dopo una lunga malattia e dopo averci edificate tutte quante colla sua pazienza
e rassegnazione. Adesso non abbiamo pi nessuna ammalata, chi sa qual sar la prima ad andare
nella casa del Paradiso? sar io? me fortunata se fosse cos!! Ma non sono ancora a tempo perch
io non voglio perdermi per via, come sarebbe andare a Mortara,13 ma voglio subito entrare in
quella deliziosa Casa. Preghi un po' davvero che possa rendermene degna, morendo a me stessa ed
al mio amor proprio, che ne ho tanto tanto che ogni momento inciampo e cado a terra come un
ubriaco.14 Preghi anche per tutte le Suore che a Lei tanto si raccomandano e cominciando dalle
professe fino alle educande, tutte mi lasciano di salutarla e vorrebbero dirle tante cose.
Don Bosco seguiva personalmente l'andamento dell'Istituto, come si pu dedurre dalle sue frequenti visite alla
comunit e dal suo diretto e affettuoso interessamento per il consolidamento dell'incipiente istituzione e per la sua
diffusione. Tuttavia, per motivi organizzativi, il Fondatore aveva scelto di intervenire ufficialmente attraverso un suo
rappresentante nella persona del direttore generale dell'Istituto. Di qui si spiega l'insistenza della Madre nell'esigere da
don Cagliero una corrispondenza epistolare pi frequente.
8
Cf L07,7 (nota 71).
9
La casa venne aperta l'8 ottobre 1876. Le FMA furono richieste a don Bosco dai coniugi Giuseppe e Maria Rota per il
laboratorio di cucito, la scuola privata, l'oratorio e l'asilo infantile. Questo fu il primo aperto nell'Istituto e inaugur la
benefica opera educativa svolta in seguito dalle FMA a favore dell'infanzia.
10
Suor Felicita Mazzarello, una delle prime FMA e prima maestra delle novizie.
11
Il teatro, come particolare scelta educativa ed espressione dell'allegria salesiana, ha una funzionalit insostituibile nel
sistema preventivo di don Bosco. Oltre che a ricreare, esso orientato a istruire e a educare. Di qui si spiega
come fosse pure un'attivit educativa tipica della casa di Mornese. Nel Programma del collegio si trova infatti la
declamazione come elemento integrativo degli insegnamenti comuni a tutte le ragazze (cf Programma. Casa di Maria
Ausiliatrice per educazione femminile in Mornese, Torino, Tip. dell'Oratorio di S.Francesco di Sales 1873, 1).
12
Parola illeggibile nell'originale manoscritto. Nella precedente edizione venne interpretata con divozione (cf L 7,8 in
Lettere 1980).
13
Madre Mazzarello si riferisce ad un fatto spiacevole che le capit al suo ritorno da Borgo S. Martino dove si era recata
ad accompagnare la Simbeni da don Bosco (cf L06,6-7). Nel ritorno sbagli treno e troppo tardi si accorse di viaggiare
nella direzione opposta. Scese perci a Mortara (Pavia) quando era gi buio e, non avendo pi denari per proseguire il
viaggio, chiese ospitalit al parroco che, non fidandosi di lei, la indirizz al ricovero per i poveri del paese. L madre
Mazzarello trascorse la notte in preghiera, seduta in un angolo appartato e sicuro (cf Cronistoria II, pag. 203-204).
14
L'immagine plastica e cruda vuol esprimere la capacit di riconoscere e di accettare serenamente i propri limiti e
insieme la tensione continua nel cammino di santit.
10. Mi dimenticavo dirle due cose. Una, che abbiamo tosto pagati i debiti a Torino e da 20.000 L.
[non] ne resta pi che due o tremila.15 L'altra che non vi furono professioni perch non sono
ancora mature.16
11. Passo ad unire i miei rispetti a quei del Sig. Direttore baciandole la mano. La prego d'impartire
la sua paterna benedizione e nel Cuore di Ges mi confermo
Di V.S.R.
Umil.ma figlia in Ges
Suor Maria Mazzarello17
15
E' da notare che la casa di Mornese, come tutte le case salesiane del tempo, dipendeva da quella centrale di TorinoValdocco, essendo propriet del Fondatore don Bosco. Tuttavia, dal punto di vista finanziario, ogni comunit doveva
cercare di far fronte alle spese di ordinaria amministrazione senza gravare sul bilancio dell'Oratorio di Valdocco.
16
La costatazione, segno del prudente discernimento e della saggezza pratica della Madre, acquista un significato
particolare se si pensa al bisogno urgente di personale che aveva allora l'Istituto. Esso si trovava, infatti, in una fase di
continua espansione a motivo delle pressanti richieste che giungevano da ogni parte d'Italia e dall' estero e che lo
sollecitavano ad aprire case e scuole per l'istruzione delle ragazze.
17
La lettera postillata da suor Emilia Mosca che vi aggiunge un saluto personale e ripete la sua disponibilit ad andare
in America come missionaria (cf Cronistoria II, pag. 242).
Nipote di don Bosco, figlio del fratello Giuseppe, che aveva a Mornese le sue tre figlie come educande. Francesco
nacque a Castelnuovo d'Asti il 25 marzo 1841 e mor a Torino l'8 marzo 1911.
2
Clementina aveva appena 7 anni di et. Diverr FMA nel 1889.
3
Eulalia aveva 11 anni. Diverr anche lei FMA nel 1884 e nel 1917 consigliera generale dell'Istituto. A Maria Bosco
indirizzata la lettera 13. Di queste due sorelle si conservano le lettere da loro inviate ai famigliari e trascritte nella
Cronistoria dell'Istituto. Attraverso questa semplice, ma genuina testimonianza, possiamo cogliere alcuni aspetti
dell'ambiente educativo della casa di Mornese (cf ivi II, pag. 166, 275-276).
4
Oltre alle figlie nominate in questa lettera, vi era ancora Giuseppe, Giuseppina e Rosina. Quest'ultima diverr FMA nel
1885 e partir per l'Argentina dove morir giovanissima il 21 gennaio 1892.
Don Giovanni Battista Lemoyne (1839-1916) era giunto a Mornese, in qualit di direttore spirituale, il 25 ottobre 1877
in sostituzione di don Costamagna partito per le missioni. Fu direttore delle FMA anche a Nizza Monferrato fino al
1883. In seguito don Bosco lo richiam a Torino come segretario del consiglio superiore e redattore del Bollettino
salesiano. Fino alla morte si occup a tempo pieno a raccogliere, ordinare e tramandare le memorie del Fondatore.
2
L'espressione indice non soltanto di un equilibrato senso di dipendenza filiale, ma anche della consapevolezza della
sua responsabilit formativa e del suo sincero impegno di conversione.
3
Si pu dunque dedurre che la lettera sia autografa, tanto pi che venne trascritta dal Maccono durante la revisione
della seconda edizione della biografia di madre Mazzarello con una postilla: Questa lettera tutta scritta da madre
Mazzarello (cf la ristampa postuma: MACCONO, Santa Maria D. Mazzarello I 414). La Cronistoria dattilo- scritta
inedita dell'Istituto la riporta con una nota a pi pagina: L'originale si conserva presso l'ASC. Purtroppo non fu
possibile reperire e consultare l'autografo presso tale Archivio.
E' la pronipote di don Bosco, gi richiamata nelle L10 e L12. Maria nacque il 26 gennaio 1865 e giunse a Mornese
come educanda nell' ottobre 1874. Di salute molto gracile, morir in famiglia il 29 agosto 1881 (cf MAINETTI
Giuseppina, Madre Eulalia Bosco, pronipote del Santo. Memorie biografiche, Colle don Bosco [Asti], Istituto salesiano
arti grafiche 1952, 16-17).
2
Quell'anno la festa di Maria Ausiliatrice, che abitualmente si celebrava alla fine del mese di maggio, fu posticipata a
causa del viaggio della Madre in Francia. La Cronistoria nota che fu celebrata il 19 giugno, dopo un lungo periodo di
preparazione nel quale il direttore commentava ogni sera le singole invocazioni delle litanie lauretane (cf ivi II, pag.
322).
3
In questa breve lettera sono presenti in sintesi i valori principali che sostenevano l'impegno educativo della Santa e che
erano finalizzati alla formazione di donne cristiane aperte a Dio e agli altri.
4
Non solo augurio, ma evocazione di un momento caratteristico della giornata salesiana che si conclude appunto
con un incontro familiare del superiore con la comunit. Don Bosco introdusse la buona notte fin dai primi tempi
dell'Oratorio di Valdocco per aiutare i giovani a discernere i fatti di ogni giorno interpretandoli in una visione cristiana e
per stimolarli alla fedelt quotidiana nel compimento del proprio dovere.
Il destinatario della lettera non pu essere don Bosco, come veniva indicato nella precedente edizione dell'epistolario
(cf L 12, in Lettere 1980), ma il direttore locale don Lemoyne. Da un'attenta analisi del contenuto scorgiamo i richiami
alla "nostra casa", oppure a "questa casa": dove appunto abitava il direttore locale. L'espressione augurale, "il nostro pi
vivo desiderio sarebbe che Ella vivesse felice in questa casa", non lascia dubbi nell'individuare l'interlocutore di madre
Mazzarello. Il fatto trova pure conferma nella Cronistoria dell'Istituto, l dove si legge: Il giorno 18 giugno, marted,
tutta la casa in festa per l'onomastico anticipato del direttore, il quale ha gi fatto sapere che per il 24 prossimo, festa
di san Giovanni, anch'egli dovr trovarsi a Torino, e forse anche la madre, per prendere parte alla festa in onore di don
Bosco (ivi II, pag. 322). Si giustifica perci la data di questa lettera scritta il 17 giugno.
2
Dal dialetto piemontese pruca, oppure f na pruca, che significa sgridata, rimprovero, lavata di capo. Anche don Bosco
usa il termine in varie occasioni. Ad es. nella lettera ai giovani di Mirabello scrive: Vorrei fare una solenne parrucca...
e indica alcuni ragazzi in particolare (CERIA Eugenio [ed.], Epistolario di S. Giovanni Bosco, I, SEI, Torino 1954, L
382). Anche a don Giovanni Tamietti, direttore della collana di scrittori latini, che tardava a consegnare il materiale per
la stampa del primo volume, don Bosco dice: Avrei bisogno di parruccarti, sgridarti e sollecitarti perch sia terminato
quel benedetto lavoro (ivi II, L 1307).
3
La lettera firmata da tutti i membri del consiglio generale, detto allora Capitolo: la superiora generale, la vicaria,
l'economa e le due assistenti. E' da notare che tale consiglio generale dell'Istituto coincideva, fino al 1890, con il
1. Don Giovanni Cagliero si trovava a quel tempo a Torino. Era tornato dall'America l'anno precedente in occasione
del primo Capitolo generale della Congregazione salesiana. Rest in Italia fino al 1884, anno in cui gli venne affidato il
Vicariato apostolico della Patagonia.
2
Suor Orsola Camisassa per la sua prudenza e la sua serena adattabilit venne chiamata, in una successione brevissima
di tempo, a dirigere varie comunit.
3
A Lu Monferrato le FMA avevano l'asilo infantile e la scuola elementare. Suor Laurantoni non aveva n competenza
n esperienza in merito.
4
La saggia riflessione di madre Mazzarello fondata sulla conoscenza personale che lei aveva della suora e sulla
continuit con cui l'aveva seguita nella sua formazione umana e religiosa.
5
La giovane, allora educanda, diverr FMA.
6
Si tratta del salesiano don Luigi Nai residente a Torino, presso l'Oratorio di S. Francesco di Sales
7
Perch l'opera educativa venisse garantita da un minimo di sicurezza economica, le famiglie delle alunne erano tenute
a contribuire con una pensione mensile di 20. Per le famiglie povere venivano pattuite somme inferiori fino
all'accettazione gratuita. In questo caso si tratta di una famiglia di buone condizioni economiche; di qui si spiega la
chiarezza della Madre nell'esigere quanto stabilito dal regolamento
Suor Vergniaud fece la vestizione e la professione nello stesso giorno l'8 dicembre 1878 perch doveva partire per
l'Uruguay il 1 gennaio 1879.
9
Riprende il concetto espresso pi sopra relativamente alle suore giovani. L'esperienza formativa aveva insegnato a
madre Mazzarello l'opportunit di introdurre gradualmente la giovane a compiere un ruolo o ad esercitare un incarico.
Occorreva dar fiducia, ma al tempo stesso educare alla sottomissione e all'obbedienza religiosa. Si doveva perci
temporeggiare nell'ammettere al noviziato quando, come in questo caso, la candidata non fosse adeguatamente formata.
Di questa lettera si conserva una trascrizione autografa di suor Maria Sampietro, che la invi all'AGFMA da Lige
(Belgio). Lo scritto termina solo con l'indicazione: L'anne 1878 ed privo del destinatario, per cui non siamo certi
della completezza della lettera. E' difficile conoscere chi la port in Belgio. Potrebbe essere suor Maria Gastaldi,
presente a Borgo S. Martino nel 1878 e inviata in Belgio per l'apertura della casa di Lige nel 1891
2
E' significativo che nel proporre esplicitamente un programma di maggiore impegno in preparazione alla festa
dell'Immacolata Concezione di Maria, la Madre ritorni sui temi fondamentali della sua spiritualit, senza aggiungere
alcuna pratica devozionale straordinaria. Per onorare Maria, le FMA sono esortate a "praticare meglio" quanto gi
devono compiere ogni giorno.
Suor Angela Vallese la pioniera delle FMA missionarie in America. Donna forte, di grande fede e di intenso ardore
apostolico, fu dapprima direttrice a Montevideo-Villa Coln (Uruguay) e in seguito in Argentina e in Cile. Fu per 25
anni visitatrice delle case aperte in Patagonia e nella Terra del Fuoco (cf CAPETTI Giselda, Aprendo il solco: Madre
Angela Vallese, prima tra le prime missionarie di S. Giovanni Bosco, Torino, LICE-Berruti 1947).
2
Era infatti partita nella prima spedizione missionaria il 14 novembre 1877. Qualche giorno prima, il 9 novembre,
aveva avuto la fortuna di ricevere la benedizione del S. Padre a Roma, dove si era recata con madre Mazzarello, con
suor Giovanna Borgna e un gruppo di missionari salesiani guidati da don Giovanni Cagliero (cf Cronistoria II, pag. 282286).
3
ll voi, in quel tempo, era segno di deferenza e si usava anche con i famigliari senza che ne diminuisse la confidenza
del rapporto. Per questo troviamo che anche madre Mazzarello lo utilizza nel rivolgersi alle suore.
4
Suor Maddalena Martini fu la prima visitatrice delle case aperte dalle FMA in America.
5
Nel dialetto piemontese uno dei diminutivi del nome Maria. Qui madre Mazzarello si riferisce alla sig.ra Maria Rota,
compaesana di suor Angela Vallese e benefattrice di don Bosco (cf L09 nota 9). Angela era legata alla signora da
profonda gratitudine, perch a lei doveva la conoscenza di don Bosco e la realizzazione della sua vocazione nell'Istituto
delle FMA.
6
Era suor Luigia, ancora novizia. Far la professione religiosa ad Alassio il 19 marzo 1879 (cf L20, nota 147).
7
In quasi tutte le lettere ritorna con insistenza il richiamo all'allegria, uno dei temi preferiti da madre Mazzarello. Nel
suo linguaggio, l'espressione "state allegre" non solo un augurio, ma segno di una gioia profonda che scaturisce
dall'amore di Dio e si nutre di fiducia e di speranza (cf GARRONE Gabriel-Marie, La gioia, frutto dello Spirito. Un
tema che caratterizza la spiritualit di S. Maria Domenica Mazzarello, in POSADA Maria Esther [ed.], Attuale
perch vera. Contributi su S. Maria Domenica Mazzarello = Il Prisma 6, Roma, LAS 1987, 19-36).
8
Don Luigi Lasagna era direttore del collegio salesiano di Montevideo Villa Coln. Sia come direttore sia come
ispettore, svolse un'intensa attivit nel campo dell'educazione, della cultura e dell'azione sociale. Nel 1893 venne
nominato vescovo titolare di Tripoli e gli fu affidata l'evangelizzazione del Mato Grosso (Brasile). Mor tragicamente in
5. Vi lascio nel cuore di Ges e lo prego che vi benedica e vi faccia tutte sue e vi tenga sempre unite
e allegre. Pregate tanto per me che non vi dimentico mai nelle mie deboli preghiere e credetemi nel
Cuore di Ges Bambino la vostra
Aff.ma Madre
la povera suor Maria Mazzarello
6. Le notizie di queste case ve le daranno le Suore9 e fatevi raccontare tante, tante cose e fatemele
stare allegre tutte, fatele tanto coraggio.
Viva Ges Bambino!! e viva Maria!!
Viva S. Giuseppe e viva tutti i Santi del Paradiso!
E Viva tutte le buone figliuole di Maria Ausiliatrice.
Coraggio, coraggio, mie buone figliuole!
uno scontro ferroviario a Juiz de Fora il 6 novembre 1895 (cf ALBERA Paolo, Mons. Luigi Lasagna, Torino, Tip.
Salesiana 1906).
9
Le missionarie partenti nella seconda spedizione erano dieci, guidate da suor Maddalena Martini. Salparono da
Genova-Sampierdarena il 1 gennaio 1879 e furono loro a portare alle missionarie questa lettera della Madre e le due
seguenti.
Suor Laura Rodriguez la prima vocazione americana, segno tangibile della benedizione di Dio sull'Istituto. Conobbe
le FMA tramite suo fratello che frequentava il collegio salesiano di Montevideo-Villa Coln. Laura entr nell'Istituto il
14 maggio 1878 ed ebbe come formatrici alcune pioniere del primo drappello di missionarie, tra le quali si distingueva
suor Angela Vallese.
2
Aveva infatti vestito l'abito religioso l'8 settembre, festa della nativit di Maria. Con buona probabilit questa lettera
della Madre la raggiunse a Buenos Aires dove suor Laura complet il suo noviziato sotto la guida di madre Maddalena
Martini. Fatta la professione religiosa, il 24 maggio 1880 ritorn in Uruguay.
La lettera fu scritta dalla Madre a Sampierdarena, dove si era recata con madre Petronilla ad accompagnare le
missionarie in partenza per l'America (cf Cronistoria II, pag. 374).
2
Suor Giovanna Borgna era entrata a Mornese come educanda nel 1874. Accolta a 17 anni tra le FMA, part con la
prima spedizione missionaria il 14 novembre 1877. All'epoca di questa lettera era vicaria nella casa di Montevideo-Villa
Coln. In seguito sar visitatrice nella Patagonia settentrionale e in Ecuador.
3
La sorella suor Emilia faceva parte della seconda spedizione missionaria ed era la pi giovane del gruppo. Dopo un
primo periodo trascorso in Argentina, sar chiamata ad operare come direttrice ed ispettrice in Uruguay, Paraguay e
Brasile lasciando ovunque i segni inconfondibili dello spirito attinto a Mornese
4
Era la sorella pi piccola della famiglia (cf L06, nota 8).
5
Dal dialetto piemontese mfi: guasto, rancido; in questo caso indica sciupata, di aspetto deperito, malaticcia.
La Madre scrive sulla quarta pagina di una lettera inviata da don Costamagna da Buenos Aires il 30 dicembre 1878 al
direttore della casa di Mornese don Lemoyne. La lettera, affidata ad un signore di ritorno in Italia, pervenne a don
Francesco Cerruti, direttore della casa di Alassio, il quale la trasmise a madre Mazzarello perch la recapitasse al
destinatario.
2
Don Lemoyne risiedeva ancora a Mornese dove vi erano alcune suore, postulanti e un gruppo di ragazze. Madre
Mazzarello, con la maggior parte della comunit, gi dal mese di febbraio si era trasferita a Nizza Monferrato.
3
Madre Mazzarello era passata ad Alassio qualche giorno prima mentre si dirigeva verso Bordighera, Nice, La Navarre.
Di ritorno dalla visita alle case della Liguria e della Francia, trattenuta ad Alassio da don Cerruti che la invita alla
professione di tre novizie. La Cronistoria nota che nessuna di queste ha compiuto il tempo regolare di noviziato; ma il
direttore ha gi avuto da don Bosco la delega per ricevere i loro voti. Perci, anche se la madre si mostra pi incline a
ritardare la data anzich ad anticiparla, specialmente per qualche perplessit a proposito di suor Caterina Lucca, la cosa
rimane decisa (ivi III, pag. 21). Infatti, suor Caterina andr missionaria in Argentina il 3 febbraio 1881 e, nello stesso
anno, uscir dall'Istituto per ritornare in famiglia
4
Le novizie erano suor Barbero Domenica, suor Caterina Lucca e suor Vallese Luigia.
5
Il cambiamento della direttrice suor Maddalena Martini dalla casa di Biella aveva influito negativamente sulla
comunit. La Madre vi si reca dunque personalmente per accertarsi della situazione, per confortare o ammonire chi ne
avesse bisogno (cf Cronistoria III, pag. 24-26). Forse per questo motivo madre Mazzarello desidera la presenza di don
Lemoyne, anche per l'incontro con il vescovo mons. Basilio Leto, che si trovava in una situazione di particolare
difficolt a causa di calunnie e diffamazioni infondate (cf MB XVII 546-551 e Cronistoria V, pag. 116-117).
6
Suor Santina Piscioli era incaricata della registrazione di coloro che con la professione religiosa divenivano
giuridicamente membri effettivi dell'Istituto
7
Suor Petronilla Mazzarello e suor Giuseppina Pacotto.
8
Suor Emilia Mosca che si trovava in viaggio con la Madre ad Alassio.
9
La postilla esprime filiale confidenza verso don Lemoyne e al tempo stesso delicata prudenza verso don Stefano
Chicco, direttore pro tempore della casa di Nizza Monferrato.
Suor Emilia Mosca scrive sotto dettatura della Madre che si rivolge con familiare confidenza al direttore della casa di
Mornese, come denota pure l'aggiunta autografa del poscritto.
2
La contessa Angela Prasca era donna di nobili sentimenti e di grande religiosit.
3
Il salesiano don Giuseppe Campi di Mornese. A lui sono dovute numerose notizie e attendibili testimonianze sui primi
anni della storia dell'Istituto e sulla vita di Maria Mazzarello.
4
Suor Maria Gariglio in realt era gi deceduta quando madre Mazzarello scriveva questa lettera. La giovane suora
mor a La Navarre (Francia) il 1 aprile 1879.
5
Per quell'anno, primo della fondazione di Nizza Monferrato, non si svolsero in casa le funzioni liturgiche della
Settimana Santa. Era dunque comprensibile la nostalgia delle suore per la solennit con cui si celebravano le feste a
Mornese.
6
La postilla autografa della Madre rivela la sua delicata intuizione circa lo stato d'animo di don Lemoyne rimasto
ancora nella casa di Mornese, prossima ad essere chiusa.
Sebbene indirizzata a suor Angela Vallese, la lettera raggiunge tutte le suore missionarie che si trovavano nella prima
casa aperta in Uruguay.
2
Sebbene indirizzata a suor Angela Vallese, la lettera raggiunge tutte le suore missionarie che si trovavano nella prima
casa aperta in Uruguay.
3
Suor Lucrezia Becchio, che aveva 29 anni di et e due di professione religiosa. Si era ammalata a Torino e fu mandata
a Mornese per suggerimento del medico.
4
Madre Mazzarello soffr molto nel trasferimento della casa-madre da Mornese a Nizza. L'esperienza fu soprattutto
dolorosa perch significava per lei uno sradicamento totale dalla sua terra d'origine, dalle persone care e dai luoghi
indimenticabili della sua missione apostolica. Le sobrie parole della Madre rivelano la sua volont di affrontare con
coraggio e sereno abbandono la nuova situazione.
5
Suor Luigia Vallese.
6
Alcune lettere soprattutto ci permettono di intravedere l'intensa attivit della superiora che si recava a visitare le varie
case dell'Istituto per incontrare le sue figlie e confortarle nella loro missione. La presente lettera iniziata a Nizza
Monferrato, continuata a Torino e conclusa a Nizza Monferrato.
7
Suor Carmela Arata era di salute molto delicata. Da novizia, essendo competente e attivissima, dirigeva il laboratorio
di cucito. Dopo la professione fu inviata a Chieri come maestra di lavoro.
cos pure a Lanzo ed a Biella; tutte m'incaricano di dirvi mille cose da parte loro. Suor Rosina poi
saluta in modo particolare la sua sorella.8
7. Adesso son ritornata a Nizza e qui termino la lettera. A suor Virginia9 dico nulla
perch rispondo a parte alla sua lettera.
8. Comincio da suor Filomena.10 Siete allegra? Siatelo sempre neh! Unitevi strettamente a Ges,
lavorate per piacere a Lui solo, sforzatevi di farvi ogni giorno pi santa, e sarete sempre allegra.
Viva Ges! Non dimenticatevi di pregare per me.
9. Suor Vittoria, mi stato scritto che avete sempre buon tempo,11 ne son contentissima; lavorate
tanto per guadagnarvi il paradiso; non vi scoraggiate mai, non dite mai nessun ma. Siete professa,
ma ricordatevi che dovete essere anche novizia, dovete dunque unire assieme il fervore delle
novizie e la virt soda che debbono avere le professe. Pregate per me e siate certa che io non vi
dimentico mai nelle mie povere preghiere.
10. E voi, suor Giuseppina,12 ricordate ancora le promesse fatte il d dell'Immacolata? Non
dimenticatele mai; cominciate ogni giorno ad essere veramente umile, a pregare di cuore ed a
lavorare con retta intenzione. Parlate poco, pochissimo colle creature, parlate invece molto col
Signore, Egli vi far veramente sapiente. Pregate per me.
11. Suor Angela Cassulo, siete sempre cuoca? a forza di stare vicino al fuoco a quest'ora sarete gi
accesa d'amor di Dio, n' vero? E la povert la osservate sempre? Vostra sorella tanto buona, fa
la cuciniera al Torrione; prega sempre nella sua cucina. Questa estate spero far la S.
Professione.13 Pregate per essa e per me.
12. Suor Denegri,14 lo sapete gi bene il francese? Studiando le lingue di questo mondo, studiate
anche il linguaggio dell'anima con Dio, egli v'insegner la scienza di farvi santa, che l'unica vera
scienza. I vostri parenti stan bene, essi mi diedero un salame da mandarvi, ma siccome siete troppo
distante ho pensato di tenerlo noi; voi li ringrazierete, neh? scrivete loro presto. Fatevi una buona
suora di Maria Ausiliatrice e pregate per me, per le vostre sorelle, pei vostri genitori e per tutti i
vostri parenti.
Suor Teresa Mazzarello, che era partita nel 1877 per l'Uruguay. Le due sorelle, Rosina e Teresa, in paese erano
chiamate Barone per distinguerle dai tanti Mazzarello oriundi di Mornese.
9
Suor Virginia Magone aveva infatti scritto a madre Mazzarello una lunga lettera, in data 2 febbraio 1879, che fu
pubblicata alla morte della giovane suora in Bollettino Salesiano 5 (1881) 3,7-8 e successivamente riportata nella
Cronistoria dell'Istituto (cf ivi III, pag. 27-29).
10
Suor Filomena Balduzzi era giunta in Uruguay da pochi mesi con la seconda spedizione missionaria. Nello stesso
anno viene trasferita a Las Piedras e nel 1884 lascia l'Istituto delle FMA (cf L23,5).
11
Si riferisce a suor Vittoria Cant che aveva un carattere allegro ed espansivo, di grande sensibilit e larghezza di
cuore. La Madre chiama "buon tempo" la sua costante disposizione a rasserenare il clima comunitario. Suor Giuseppina
Vergniaud aveva fatto la vestizione e la professione nella festa dell'Immacolata dell'anno precedente. Appena giunta in
Argentina scrisse alla Madre una lunga lettera ricca di notizie espresse in stile brioso e vivace (cf lettera del 9 marzo
1879 pubblicata in Cronistoria III, pag. 42-44).
12
Suor Giuseppina Vergniaud aveva fatto la vestizione e la professione nella festa dell'Immacolata dell'anno precedente.
Appena giunta in Argentina scrisse alla Madre una lunga lettera ricca di notizie espresse in stile brioso e vivace (cf
lettera del 9 marzo 1879 pubblicata in Cronistoria III, pag. 42-44).
13
La sorella minore suor Maria era allora novizia e si trovava nella casa di Bordighera-Torrione. Emetter i voti
religiosi il 15 agosto 1879.
14
Suor Angela Denegri studiava lo spagnolo, non il francese. Nativa di Mornese, fin da ragazza dimostr un ardente
desiderio di santit e un grande zelo missionario per cui, su suggerimento di don Bosco, venne ammessa giovanissima
alla professione religiosa e inviata in America con la prima spedizione missionaria. La Madre, che conosce
personalmente lei e i suoi famigliari, le si rivolge con tratti di delicato affetto e confidenza.
13. Suor Teresina Mazzarello,15 siete gi santa? spero che lo sarete almeno mezza. Lavorate sempre
per piacere solamente a Ges, pensate al paradiso e date buon esempio in tutto. Gi vi ho detto che
vostra sorella vi saluta e che sta bene.
14. Suor Gedda,16 come state? spero che continuerete a star bene, per lavorare e farvi santa,
tenetemi allegre tutte le suore e pregate per me.
15. Suor Giovanna,17 studiate sempre n' vero? credo studierete anche il modo di farvi santa,
ricordatevi che per riuscire santi e sapienti bisogna parlar poco e riflettere molto. Parlar poco
colle creature, pochissimo delle creature e niente di noi stesse. Bisogna star raccolte nel nostro
cuore se vogliamo sentir la voce di Ges. State adunque raccolta ed umile e vi farete una gran
santa; non mi dimenticate nelle vostre preghiere.
16. Adesso c' ancora la mia cara suor Laura,18 che cosa le dir? Le dir che, essendo la prima
figlia di Maria Ausiliatrice americana, bisogna che colle sue preghiere ottenga a tante altre
Americane la stessa grazia che il Signore fece ad essa. Se non possiamo vederci in questo mondo,
ci vedremo in paradiso; intanto viviamo unite nel Cuor di Ges e preghiamo sempre l'una per
l'altra.
17. Quante educande avete? Salutatele tutte da parte mia, dite loro che sebbene non le conosca, le
voglio un gran bene, e prego perch crescano buone, docili, obbedienti, ecc. ecc., insomma tali da
essere la consolazione del Cuor di Ges, de' loro parenti e delle loro maestre.
18. Al mio ritorno da Torino ebbi la notizia che la povera suor Gariglio19 mor il 1 di Aprile, fece
essa pure una morte rassegnatissima.
19. Ciascuna suora vorrebbe vi dicessi una parola per essa, siccome sarebbe troppo lungo, lascio
che gli Angeli Custodi vadano essi a portarvi le commissioni e voi rimanderete dai medesimi la
risposta.
20. State sempre allegre, amatevi tutte nel Signore, pregate sempre per tutte le vostre sorelle. Mi
rincresce non avervi scritto di mia mano, ma questa volta non ho proprio potuto. Ho scritto a suor
Virginia,20 un'altra volta scriver alle altre, ma ciascuna di voi mi scriva anche qualche volta;
quando mi scrive la Direttrice, unite alla sua lettera un qualche biglietto.21
21. Fatevi coraggio, mie buone suore, Ges deve essere tutta la vostra forza, con Ges i pesi
diventeranno leggeri, le fatiche soavi, le spine si convertiranno in dolcezze... Ma dovete vincere voi
stesse, se no tutto diventa insoffribile e le malignit, come le pustole, risorgeranno nel nostro cuore.
Pregate per me che nel Cuore di Ges mi affermo la vostra
Aff.ma in Ges la Madre
suor Maria
15
Entrata nel collegio di Mornese su espresso invito di don Cagliero, vest labito religioso il 28 agosto 1875 e l'anno
dopo era gi FMA. Per un anno fu maestra d'asilo a Lu Monferrato e nel 1877 part per l'America con il primo gruppo di
missionarie, di cui era la pi giovane. Inviata prima a Montevideo-Villa Coln (cf L41 e L61), fu per molti anni
direttrice e anche maestra delle postulanti e delle novizie.
16
Suor Teresa Gedda apparteneva al primo gruppo di FMA giunte in missione. Dopo aver lavorato generosamente per
24 anni in Uruguay sar trasferita in Messico come direttrice e successivamente in Nicaragua. Mons. Cagliero la
considerava una delle pi umili e virtuose missionarie, tanto da proporla come modello di vita religiosa.
17
Suor Giovanna Borgna. La Madre le raccomanda, come poco sopra a suor Vergniaud, l'atteggiamento di ascolto e di
silenzio come via di sapienza e di santit. Per comprendere il vero significato del silenzio nella comunit delle origini,
occorre rivolgersi ad uno dei suoi pi qualificati interpreti, don Giacomo Costamagna. Nelle sue conferenze rievoca i
tratti dello spirito di Mornese tra i quali non pu mancare il silenzio: Il silenzio delle suore mornesine, tutt'altro che
esser cupo e melanconico, come talvolta capita in alcuno, era ognor improntato di s schietta allegria, che si dovuto
scrivere su quelle benedette mura: Casa della Santa allegria! (COSTAMAGNA, Conferenze 261).
18
Si riferisce a suor Laura Rodriguez alla quale aveva gi inviato uno scritto personale alcuni mesi prima (cf L18).
19
Suor Maria Gariglio deceduta a La Navarre (Francia).
20
Suor Virginia Magone. Purtroppo non si conserva alcuna lettera di madre Mazzarello a questa suora
21
Fin qui lo scritto di suor Emilia Mosca. Il brano che segue, con relativa firma e postilla, autografo della Madre.
La casa di Las Piedras era stata aperta il 13 aprile, con la scuola, l'oratorio e la catechesi. Della nuova fondazione era
responsabile la giovanissima vicaria suor Giovanna Borgna. Di qui si spiega l'espressione: "da sole" rivolto alle tre
suore di cui era composta la comunit e che attendevano la direttrice.
2
Suor Filomena Balduzzi
3
Suor Vittoria Cant
4
Suor Lucrezia Becchio (cf L22,2).
5
Si riferisce alla sorella pi piccola, Giacinta, che era educanda.
Suor Giuseppina Pacotto era ritornata a Mornese l'11 febbraio (cf Cronistoria III, pag. 8) come assistente delle
postulanti in collaborazione con madre Petronilla Mazzarello. Dal tenore della lettera si deduce che suor Pacotto doveva
essere alquanto triste e preoccupata del nuovo incarico formativo.
2
A Mornese era rimasto un piccolo gruppo di postulanti. Le novizie, con tutta probabilit, erano gi a Nizza oppure si
trovavano in aiuto in altre comunit. La Madre richiama gli elementi essenziali della formazione delle candidate
all'Istituto, elementi che dovranno pure servire come criteri di discernimento per l'assistente.
3
Espressione arguta e familiare che significa rimproverare, correggere. La Madre la usa riferendosi allo stato d'animo
che la suora doveva averle manifestato negli scritti precedenti.
4
La Madre sprona energicamente la suora a vincere malinconia e tristezza e a comportarsi da donna matura superando
atteggiamenti infantili.
5
Madre Petronilla Mazzarello, con la quale suor Giuseppina doveva collaborare nonostante le difficolt di relazione.
Suor Giovanna Borgna, buona e generosa, era appena diciannovenne e dunque inesperta di animazione comunitaria (cf
L23,4).
2
Suor Vittoria Cant aveva infatti bruciato le tappe del cammino formativo. Per il suo ardente desiderio di essere
missionaria le fu concesso di fare la vestizione e la professione nello stesso giorno (8 dicembre 1878) per poter partire
con il gruppo di FMA che si recavano in Argentina.
3
Suor Maddalena Martini aveva la responsabilit generale delle prime case delle FMA fondate in Uruguay e in
Argentina.
4
Don Luigi Lasagna (cf L17, nota 132).
5
Il lavoro preserva dalle idee capricciose e bizzarre ("grilli") e favorisce l'equilibrio e la serenit del comportamento.
6
Gli Esercizi spirituali per le giovani e le cooperatrici si tennero per la prima volta a Nizza Monferrato dal 18 al 27
agosto. I predicatori furono don Giovanni Cagliero e mons. Antonio Maria Belasio. La Cronistoria nota che le
partecipanti furono una novantina (cf ivi III, pag. 69).
casa di Mornese qui a Nizza, ecc. ... Potete dunque immaginarvi se c' da lavorare. Abbiate
pazienza per questa volta, vi scriver pi a lungo dopo gli Esercizi.
7. Dite voi una parola da parte mia a ciascuna di codeste mie care suore, fate tanto coraggio a
tutte e che si amino da buone sorelle, si abbiano tutte gran Carit, mostrando loro il Paradiso, ove
saremo un giorno tutte riunite.
8. Fate i miei rispetti al Rev.do nostro buon Direttore ed a quello di Las Piedras, credo sia Don
Beauvoir.7 Salutate ad una ad una tutte le suore, in modo particolare le nuove. A voi raccomando di
nuovo di star sempre allegra e cos a suor Virginia, suor Giovanna, suor Vittoria, suor Filomena
birichina, suor Teresina, suor Onorina, suor Cassulo, ecc.
9. Non dimenticate mai nelle vostre preghiere le vostre sorelle d'Italia e di Francia. Nessuna di noi
vi dimentica, siatene certe. Tutte vi mandano milioni di saluti, cominciando dalla prima fino
all'ultima.
10. I vostri genitori e parenti di tutte stan bene, e cos noi tutte, eccetto suor Maria Mazzarello che
sta male.8
Dio vi benedica tutte insieme alla vostra
Aff.ma in G.
la Madre suor Maria Mazzarello
Don Giuseppe Beauvoir era partito per le missioni nel 1878; dopo una breve sosta nell'Uruguay e a Buenos Aires, fu
inviato in Patagonia e nella Terra del Fuoco. Fu il missionario che pi a lungo oper per la promozione ed
evangelizzazione delle trib indigene. Per molti anni collabor direttamente con mons. Fagnano e come lui si distinse
per il coraggio e l'audacia nelle imprese
8
Omonima della Santa e sua compaesana, chiamata anche Mariuccia (cf L22,6), mor a Torino il 6 agosto 1879, dopo
appena 4 anni di vita religiosa.
Con questo breve richiamo allimportanza della carit, madre Mazzarello apre un discorso di sapore squisitamente
paolino, raccomandando alle suore di rivestirsi degli stessi sentimenti che furono in Cristo Ges (cf Fil 2,5).2..
2
Suor Filomena Balduzzi e suor Angela Denegri
10. Virginia,3 coraggio neh! fatti proprio santa, ma una di quelle sante proprio umili, allegre con
tutti e piene di carit per s e per il prossimo. Pregherai sempre per me?... Vedi, noi qui abbiamo
una bella statua della M.[adonna] Immacolata e soventi volte vado l ai suoi piedi a domandar
grazie per tutte voi e per quelle specialmente che di me si ricordano...
11. Statemi dunque sempre allegre. Evviva Maria!...
12. Il Signor Direttore D. Lemoyne, che presentemente si trova Direttore qui a Nizza Monf., vi
saluta tutte cordialmente, si raccomanda alle vostre preghiere. Egli poi non vi dimentica mai nelle
sue fervorose orazioni, siatene certe, come anche noi tutte.
P.S. Mandate la lettera qui acclusa alle Sorelle di Las Piedras.
Ricordatevi della p.[overa] suor Rosalia.4
Suor Virginia Magone da pochi mesi si trovava a Montevideo-Villa Coln. Suor Rosalia Pestarino colei che scrive
questa lettera.
4
Suor Rosalia Pestarino colei che scrive questa lettera
Suor Angela Vallese era responsabile delle due prime case aperte in Uruguay e situate a poca distanza l'una dall'altra.
Per questo la lettera si rivolge alle FMA delle due comunit.
2
Suor Giustina (Agostina) Calcagno e suor Albina Frascarolo. Quest'ultima mor infatti il 28 ottobre
3
Il salesiano don Giuseppe Campi di Mornese
4
La sobria espressione lascia intendere nella Madre il superamento generoso della sofferenza nel doversi separare per
sempre da un luogo tanto caro.
5
L'amore di Maria Mazzarello alla Vergine Immacolata risale alla sua adolescenza e giovinezza quando si consacr
interamente a lei come membro della Pia Unione delle Figlie dell'Immacolata
tanto, tanto da mantenerci infervorate fino alla morte. Mettiamoci davvero dunque con coraggio e
buona volont tutte quante. Pu essere che per qualcuna di noi sia l'ultima volta che facciamo
questa bella festa.
9. Per tutte poi il tempo passa e in punto di morte saremo ben contente di aver[la] celebrata bene e
con fervore. Allora ci ricorderemo di tutte le piccole mortificazioni fatte ed oh!! [quanta]
consolazione proveremo. Bisogna battere e schiacciare l'amor proprio e poi il nostro cuore sar
tranquillo in quel punto. Volete dunque che tutte ci mettiamo proprio con impegno e con vera
volont? Rispondetemi tutte di s Suor Virginia, suor Angela Cassulo, suor Gedda, suor Denegri,
suor Teresina Mazzarello e suor Laura novizia c'? e suor Vittoria che non mi scrisse mai? e la
birichina suor Filomena sar sempre allegra? e suor Giovanna? saranno tutte a Las Piedras?6
Attente tutte neh! quel che pi vi raccomando si che tutte siate esatte nell'osservanza della S.
Regola, gi lo sapete che basta questo per farci sante. Ges non vuole altro da noi. Se vero che lo
amiamo, diamogli questo piacere e contentiamo il suo Cuore che tanto ci ama.
10. Ditemi un po', vi volete tutte bene? Vi usate carit l'una verso l'altra? Spero di s, ma anche in
queste cose vi sar da perfezionare. Dunque, per far piacere alla nostra cara Madre Maria SS., vi
userete le une verso le altre tutta la carit, vi aiuterete nei lavori, vi avviserete con dolcezza e
prenderete sempre in buona parte gli avvertimenti da chiunque venissero dati. Coraggio mie figlie,
questa vita passa presto e in punto di morte non ci restano che le nostre opere, il grande che
siano state fatte bene. I capricci, la superbia, la vanit di voler sapere e non voler sottomettersi a
chi non abbia genio, in punto di morte ci sar di gran confusione.
11. Povere sorelle!! Vi avr gi annoiate abbastanza. Ancora una cosa, vi raccomando di nuovo
gran confidenza con la Direttrice, e buon esempio a voi e alle ragazze, pazienza lunga e dolcezza
senza misura. Ancora una cosa vi raccomando, di star sempre allegre, mai tristezza che la madre
della tiepidezza.
12. Adesso mi raccomando di una carit, cio di pregare un po' per il riposo dell'anima del mio
caro padre che pass da questa vita all'altra ai 23 del mese di settembre, alle ore sette e mezza del
mattino. Ho avuto la fortuna, come quasi per miracolo, mi son trovata ad assisterlo. Io spero che
sar gi in Paradiso, tuttavia pregate un po' tutte per lui, neh?7
13. Suor Angiolina, suor Teresina e suor Cassulo, ho notizie dei vostri parenti che stanno tutti bene.
Anche quei di suor Virginia e di suor Denegri. Spero che sia cos anche per i genitori di suor V.
[ittoria] e di suor Filomena.
14. Adesso, Angiolina mia cara, non mi resta altro a dirvi che vi facciate tanto coraggio e non
abbiate tanto il cuore cos piccolo, ma un cuore generoso, grande e non tanti timori, avete inteso?
Salutatemi codeste mie care sorelle. State allegre tutte.
15. Tanti rispetti al Sig. Direttore e raccomandatemi alle sue preghiere. Vi lascio in compagnia di
Ges e di Maria.
Sono la vostra
Aff.ma in Ges, la Madre
suor Maria Mazzarello
16. Desiderate che vada a vedervi ma se i superiori non mi mandano io non posso comandare:
tocca a voi farvi obbedire dai superiori.
Madre Mazzarello non sa ancora con precisione quali suore siano state destinate alla nuova casa di Las Piedras aperta
il 13 aprile.
7
Giuseppe Mazzarello era stato uno dei primi benefattori della povera comunit di Mornese ed era perci conosciuto e
stimato da tutte le suore. Madre Mazzarello giunse a Mornese il 22 settembre quando suo padre era gi gravissimo. Lo
assistette fino all'ultimo e lo prepar a ricevere i Sacramenti. Il 26 fece ritorno a Nizza Monferrato (cf Cronistoria III,
pag. 95-96).
10. Porgi i miei rispetti a codesto buon Rev.do Direttore e raccomandami alle sue fervorose
preghiere, e scrivimi quando hai occasione. Dio ti benedica e ti faccia tutta sua e nel suo Cuore
Sacratissimo credimi sempre in Ges la tua
Aff.ma
la povera suor Maria Mazzarello
Ci pervenuto solo questo brano di lettera, scritto da suor Emilia Mosca. Non vi l'intestazione, n data, n firma di
madre Mazzarello. Con buona probabilit il foglio era accluso ad un'altra lettera
2
Le missionarie della seconda spedizione restarono insieme per alcuni mesi, poi si separarono per nuove fondazioni in
Argentina: Buenos Aires-Boca (2 novembre 1879) e Carmen de Patagones (19 gennaio 1880). La Madre raccomanda
alle suore di restare unite anche se disperse in varie comunit. Vi era davvero tra le suore un grande desiderio di
mantenere intatta la comunione degli spiriti e l'ardore missionario attinto all'ambiente della casa-madre. Lo rilevava
suor Vergniaud che, appena giunta a Buenos Aires, scriveva a madre Mazzarello: In questa casa tra le missionarie
prime e seconde, tutto Mornese, Nizza, tutta l'Italia (lettera del 9 marzo 1879, in Cronistoria III, pag. 26).
3
Si noti il senso di squisita umanit della Santa, la semplicit e il distacco che dimostra nel voler accontentare le sorelle
lontane
Carlo Buzzetti una figura molto legata alla persona e all'opera di don Bosco. Conobbe il Santo nel 1841 quand'egli,
ragazzino muratore, frequentava l'incipiente oratorio e ne divenne uno dei pi assidui frequentatori. Da adulto fu il
principale sostegno di don Bosco nella costruzione di chiese e di istituti educativi. La figlia suor Angiolina, allora
giovane professa, diverr economa generale dell'Istituto delle FMA.
2
Clotilde aveva allora 18 anni e desiderava anche lei essere FMA. Far infatti professione il 20 agosto 1881. Fu tra le
prime FMA a conseguire presso l'Universit di Genova (31 dicembre 1892) il diploma di abilitazione per
l'insegnamento delle materie letterarie nella scuola secondaria.
3
Madre Mazzarello dimostra di possedere un'acuta perspicacia nel discernere le vocazioni e, al tempo stesso, un
atteggiamento umile e discreto nel rapporto con le famiglie.
Suor Vittoria Cant era partita con il secondo gruppo di missionarie giunte in Uruguay all'inizio del 1879. A quel
tempo si trovava nella casa di Las Piedras. L'originale di questo biglietto venne reperito nel novembre del 1980
2
Il termine piemontese gena indica soggezione, timore. Perci la raccomandazione fatta alla suora quella di lavorare
senza risparmiarsi e senza sentirsi condizionata, cio con generosit e semplicit
La signora Francesca Pastore di Valenza (Alessandria) era una benefattrice della casa, come pure delle opere di don
Bosco
2
Le feste natalizie erano molto sentite dalla piet popolare del tempo e quindi anche le prime FMA le celebravano con
grande solennit e intensa partecipazione spirituale. Don Costamagna, in una conversazione con don Ferdinando
Maccono, biografo di S. Maria Mazzarello, testimoniava: Conservo una lettera di Madre Assistente, Suor Emilia
Mosca, dove fra gli altri pensieri, esprime in dolce apostrofe quanto pensava intorno a quelle novene: "Oh, Natali del
1874, 1875, 1876, dove siete andati? Perch non ci dato di vederne sempre nuove edizioni? Voi ci avete fatto
assaggiare dolcezze di Paradiso. Solo in Cielo potremo godere gioie pi pure!..." (MACCONO, Santa Maria D.
Mazzarello I, 321).
La lettera autografa fu ritrovata a Buenos Aires nel 1981, forse portata l da qualche missionaria. Fino a quella data si
disponeva soltanto di una trascrizione.
2
Espressione caratteristica della spiritualit del tempo che significa un ardente amore per Ges.
3
La comunit era costituita da tre professe (suor Adele David, direttrice, suor Maria [Marietta] Cassulo e suor Carlotta
Negri) e da una novizia (suor Armelonghi Giuseppina).
4
La sorella di suor Carlotta Negri, Emilia, era novizia. Far professione il 2 settembre 1880 a Nizza Monferrato e, dopo
aver operato come maestra di asilo in Piemonte, nel 1894 sar inviata in Sicilia, per l'apertura della casa di Vizzini.
Morir a Cesar (Messina) il 6 agosto 1909
5
Figlia del dott. Giovanni Armelonghi, medico di Lugagnano (Piacenza), e orfana di madre, fu educanda a Mornese,
dove nel 1878 entr nell'Istituto delle FMA. Fece la professione religiosa a Nizza Monferrato il 2 settembre 1880 e mor
nel 1886 a soli 24 anni di et. Anche le sorelle Clelia e Marietta diverranno FMA e l'unico fratello Eugenio sar
sacerdote salesiano.
6
Suor Angela Cassulo fece parte del primo gruppo di missionarie che partirono per l'Uruguay e fu una delle pioniere
nella Patagonia
10. Mi ha scritto suor Maddalena Martini che adesso la mandano in Patagonia. Prega per essa e
per tutte. Dio ti faccia tutta sua.
11. Dunque coraggio a tutte, in modo speciale a voi, suor Adele, abbiatevi riguardo alla sanit.
Salutatemi il vostro Sig. Direttore7 e raccomandatemi alle sue fervorose preghiere. Dite tante belle
cose alle ragazze e [al]la Sig.ra Letizia8 che si faccia coraggio, che prego e faccio pregare per
essa.
12. Noi qui stiamo bene, eccetto suor Angiolina Delodi e suor Maria Stardero che hanno il vaiolo.9
Pregate per esse e per me, neh, ne ho molto bisogno.
Rinnovo i miei ringraziamenti e credetemi ai piedi del Bambino Ges vostra
Aff.ma Madre
la povera suor Maria Mazzarello
Suor Virginia Piccono era partita per Catania il 18 febbraio insieme con suor Orsola Camisassa (direttrice) e suor Rita
Cevennini. La Madre risponde alla lettera della suora facendole sentire la sua delicata sollecitudine materna
2
Si riferisce alla direttrice suor Orsola Camisassa. Il titolo di "madre" a quel tempo veniva dato anche alle direttrici, per
suggerimento di don Cagliero (cf Cronistoria III, pag. 160, nota 26
3
Le FMA erano state chiamate a Catania dalla duchessa Fernanda Grifes di Carcaci, che intendeva affidare loro
l'orfanotrofio femminile da lei fondato. La casa era stata aperta il 26 febbraio. E' perci comprensibile che madre
Mazzarello non sia ancora al corrente della distribuzione degli incarichi alle singole suore
4
Con buona probabilit si tratta delle Suore di carit dell'Immacolata Concezione di Ivrea, presso le quali suor Virginia
era stata educata.
5
Le FMA erano state accompagnate da Torino a Roma da don Antonio Sala e da Roma a Catania dal procuratore
generale dei salesiani don Francesco Dalmazzo (cf Cronistoria III, pag. 146).
6
Suor Piccono si trovava prima a Chieri come assistente e maestra
Suor Pierina Marassi era stata da poco nominata direttrice della comunit di Torino
Suor Caterina Daghero, che era dovuta andare ad aprire la nuova casa di Saint-Cyr in Francia.
3
La formula, nella sua semplicit, compendia il messaggio cristiano relativo alla libert dei figli di Dio che camminano
nell'amore. La Madre dimostra perci ampiezza di vedute nell'orientare le suore a vivere e ad agire nella vera "libert" e
insieme la capacit di ricondurre ogni criterio di azione al valore fondamentale della vita cristiana: la "carit".
4
Suor Teresa Maritano (cf L49, nota 313) e suor Teresa Laurantoni. Quest'ultima, incaricata dell'oratorio, si distingueva
per le sue capacit educative e per la sua intraprendenza apostolica
5
E' da ricordare che l'Istituto delle FMA prima delle Normae secundum quas, emanate dalla S. Sede nel 1901, era
totalmente dipendente dalla Congregazione salesiana. Qui il termine "Superiori" si riferisce a coloro che avevano un
diretto rapporto con le suore: don Bosco, il suo vicario don Michele Rua, l'alter ego del Fondatore, e il direttore
spirituale delle FMA, persone che seguivano con paterno affetto e saggezza di guida le FMA. E' dunque comprensibile
che madre Mazzarello nutrisse verso i superiori un atteggiamento di gratitudine filiale e di grande rispetto e che perci
lo inculcasse anche nelle suore
2
10. Statemi allegre tutte e anche suor Adele,6 che [si] faccia buona. Andate a gara a chi si fa santa
pi presto specialmente nell'umilt e carit... Quando vengo a trovarvi, mi direte quella che si
fatta pi santa. Suor Pierina, mandate su il corredo della nuova postulante7 che viene su con suor
Caterina.
Addio, dunque, mie care sorelle, preghiamo e amiamoci a vicenda tutte nel Signore e credetemi
sempre vostra
Aff.ma Madre, nel S.[ignore]
la povera suor Maria Mazzarello
Suor Adele Ayra era stata da poco trasferita da Borgo S. Martino a Torino. Entr nell'Istituto a Mornese nel 1874, dopo
aver esercitato la professione di sarta. Fece professione il 15 agosto 1877 e per la sua vivacit, pazienza e ricchezza
d'intuizione fu incaricata dell'educazione dei bimbi dell'asilo tra i quali spese la sua vita. Mor nel 1918 colpita dalla
febbre spagnola.
7
L'espressione "nuova postulante" induce a pensare che si tratti di Caterina Quassolo entrata nell'Istituto il giorno prima
(30 marzo). La ragazza, nata a Torino il 7 maggio 1861, era stata educanda nell'Istituto torinese Sacra Famiglia.
Professer a Nizza Monferrato il 23 agosto 1881.
Suor Maria Sampietro, che da pochi mesi aveva fatto la professione religiosa (4 settembre 1879), non era ancora bene
inserita nella nuova comunit di Saint-Cyr. La Madre l'aveva accompagnata fino ad Alassio, ora raggiunge la sua figlia
"birichina" con tratti di simpatia e di delicata sensibilit materna.
2
Suor Giovanna Ferrettino, compaesana di madre Mazzarello, anche lei membro della Pia Unione delle Figlie
dell'Immacolata, divenne FMA il 5 agosto 1872. Prima economa dell'Istituto, attiva, generosa, allegra, fu di valido aiuto
a madre Mazzarello che pi volte la nominer con stima e affetto nelle lettere seguenti, chiedendo preghiere per la sua
salute
Carmen de Patagones fu la prima casa delle FMA aperta in Patagonia. Per questa rischiosa operazione di frontiera
furono scelte suor Angela Vallese, suor Angela Cassulo, suor Giovanna Borgna e suor Caterina Fina, che gi da alcuni
anni si trovavano in America. Il giornale di Buenos Aires L'America del Sud del 31 gennaio 1880 annunciava cos la
spedizione: E' la prima volta dacch il mondo esiste, che si vedono suore in quelle remote terre australi (riportato in
MB XIV 620).
2
Suor Maria Cassulo, che aveva fatto la professione religiosa a Torino il 15 agosto 1879, si trovava nella casa di Nizza
Monferrato. Tranne 4 anni trascorsi in Francia, suor Marietta pass tutta la sua vita disimpegnando l'ufficio di lavandaia
a Torino Valdocco. Edificava tutti per l'operosit instancabile e sacrificata, l'umilt e l'unione con Dio.
3
Si riferisce in modo arguto e affettuoso alla giovane suor Giovanna Borgna (cf L25,2 e L28).
4
Suor Caterina Fina aveva fatto professione da due anni. La Madre, come troveremo in altre lettere, le raccomanda di
vincere ogni forma di ripiegamento su se stessa e di malinconia. Suor Fina uscir dall'Istituto nel 1893
5
Suor Luigia Vallese partir il 3 febbraio 1881 per l'Argentina con la terza spedizione missionaria. Dovr rinunciare al
suo vivo desiderio di evangelizzare gli indigeni per dedicarsi alla formazione delle novizie nella casa di Buenos AiresAlmagro.
6
E' comprensibile il dolore della Madre nel pensare alla casa di Mornese che si sarebbe presto abbandonata. Vi restava
solo don Giuseppe Campi per le ultime pratiche relative alla vendita dello stabile. La casa fu infatti venduta al Marchese
Doria. La comunit delle FMA era ormai trasferita a Nizza dal 12 aprile, quando madre Mazzarello era andata a
chiudere la casa e a prendere le ultime quattro suore ammalate (cf Cronistoria III, pag. 167-169).
centocinquanta. Non vi sto a descrivere la casa perch sarebbe troppo lungo. Abbiamo una bella
chiesa grande, divota e ben aggiustata. Adesso fabbricano una manica di casa per le educande e
speriamo che presto sar preparata.
10. Del resto le nostre case qui in Europa vanno sempre crescendo. Pochi mesi fa tre suore
partirono per l'Isola di Sicilia,7 poi altre quattro andarono ad aprire un'altra casa in Francia, una
in Ivrea.8 Quelle tre ultime che son andate adesso, son andate per far scuole e asili. Tutte vanno
volentieri e lavorano con tutto il cuore per la gloria di Dio e pel bene delle anime. Ringraziamo
davvero il Signore che ci fa tante grazie e che si serve di noi tanto poverette per fare un po' di bene.
11. Coraggio a tutte, buone care sorelle, facciamo il bene finch siamo in tempo. Non
scoraggiatevi mai per qualunque difficolt che possiate incontrare. Dite sempre: Ges deve essere
tutta la nostra forza! e con Ges i pesi diventeranno leggeri, le fatiche soavi, le spine si
convertiranno in dolcezze. Ma, attente neh, a vincere voi stesse, se no tutto diventa pesante,
insoffribile e la malignit risorger come le pustole nel nostro cuore.
12. Ditemi un po', pregate per me, per tutte le vostre sorelle? qui non vi dimentichiamo mai, mai,
fate altrettanto voi. Di salute, grazie a Dio, stiamo tutte bene.
13. Dite tante cose da parte mia a tutte codeste buone ragazzine, che si facciano buone.
14. Tutte le suore, postulanti, educande, mi incaricano di dirvi un milione di cose, anche il Sig.
Direttore vi saluta.
15. State allegre, pregate per me e scrivetemi presto. Dio vi benedica e vi faccia tutte sue, insieme
alla vostra
Aff.ma in Ges la Madre
Suor Maria Mazzarello
Viva Ges e Maria!
La lettera attesta l'esistenza di un rapporto diretto, semplice e familiare con don Michele Rua, prefetto generale della
Congregazione salesiana, che aveva particolari compiti amministrativi anche nei riguardi delle FMA (cf Cronistoria II,
pag. 141, dove si parla della prima visita di don Rua alla casa di Mornese in qualit di prefetto generale).
2
Si riferisce alla Storia dell'Oratorio di S. Francesco di Sales, compilata da don Giovanni Bonetti, e pubblicata a puntate
sul Bollettino Salesiano tra il 1878 e il 1886.
Suor Orsola Camisassa era direttrice della comunit di Catania dove le suore educavano ragazze orfane (cf L34, nota
234).
2
L'orfanotrofio, essendo alle dipendenza della duchessa di Carcaci e degli amministratori del Conservatorio, poneva
notevoli problemi alle suore. Le FMA, dopo sette anni, dovettero ritirarsi a causa d'ingerenze estranee che ne
ostacolavano l'azione educativa.
3
Tra le condizioni del contratto stipulato con la duchessa, si legge che la signora si impegnava a dare alle FMA un
assegno annuo complessivo di 1000 (cf lettera della duchessa a don Giovanni Bonetti, 28 dicembre 1879, in
Cronistoria III, pag. 145). Le suore, pur vivendo in estrema povert, cercavano di essere solidali con le consorelle della
casa-madre.
4
Suor Giovanna Ferrettino (cf L36,2; L40,5; L47,4).
10. Tutte le suore, postulanti, educande vi salutano e vi mandano un Viva Ges, rispondetele.
11. Non lascerei pi di scrivervi, ma sono alla fine della carta, dunque per questa volta lascio l.
12. Non so se la capirete questa lettera, l'ho scritta senza metterla in pulito, ma voi sapete che non
so scrivere e perci bisogner che la studiate un poco per intenderla.
Dio vi benedica e vi consoli tutte.
Credetemi sempre, la vostra
Aff.ma, in Ges, la Madre
la povera suor Maria Mazzarello
13. Tanti rispetti alla Signora Duchessa da parte mia.
il Vespro in musica. Sembrava proprio una di quelle antiche feste che si facevano quando eravamo
a Mornese, qualcheduna di voi se ne ricorder ancora.5
7. Termino perch voglio ancora rispondere alle suore che mi scrissero in particolare. Coraggio,
mie care e amate Sorelle, vi raccomando di volervi bene, di aver confidenza con la Direttrice o con
chi fa le sue veci; e procurate di far tutte le vostre opere col solo fine di piacere a Dio.
8. Fate i miei rispetti al vostro Rev.do buon Direttore e raccomandatemi alle sue fervorose
preghiere.
9. Tutte le suore vi mandano un milione di saluti e si raccomandano alle vostre preghiere. Esse
pregano sempre per voi tutte. Io vi auguro tutte le benedizioni del cielo e mi dico vostra
Aff.ma Madre, in G.[es]
la povera suor Maria Mazzarello
Ritorna il ricordo delle feste mornesine con il loro clima saturo di spiritualit, di gioia, di condivisione serena e
fraterna. Fu merito, oltre che della Madre, anche dei direttori salesiani, l'aver promosso e curato le celebrazioni
liturgiche e il canto.
Partita con il primo gruppo di missionarie, suor Teresa Mazzarello, appena ventenne, era responsabile delle due
comunit in Uruguay dopo la partenza di suor Angela Vallese per l'Argentina.
2
La sorella suor Rosina, maggiore di lei di 10 anni. Apparteneva al gruppo delle Figlie dell'Immacolata e fu tra le prime
a seguire Maria Mazzarello nel nuovo Istituto fondato da don Bosco. Divenne FMA il 5 agosto 1873 e per tutta la vita
svolse con umilt, amore e serenit il suo compito di cuciniera prima a Biella, poi nei grandi collegi salesiani di
Sampierdarena, Borgo S. Martino, Alassio e Lanzo.
3
Suor Felicita Mazzarello, sorella della Santa.
Suor Vittoria Cant si trovava nella casa di Montevideo-Villa Coln dove era giunta nel mese di gennaio dell'anno
precedente.
2
E' da notare l'atteggiamento di profonda serenit manifestato dalla suora, come pure da tutte le missionarie. In realt a
Montevideo-Villa Coln vi erano serie difficolt a causa della mancanza del personale. Lo scriveva suor Maddalena
Martini a don Bosco nel mese di maggio: A Villa Coln per la scarsit di Suore si tira avanti alla meglio (Lettera da
Buenos Aires-Almagro, 5 maggio 1880, in Cronistoria III, pag. 199).
3
Suor Teresa Gedda (cf L22, nota 173).
4
La vicaria era madre Petronilla Mazzarello e la prima assistente madre Emilia Mosca. Quest'ultima fu sempre
identificata come "madre assistente", a motivo della sua caratteristica tempra di educatrice salesiana secondo lo spirito e
il metodo di don Bosco.
Suor Laura Rodriguez aveva fatto la professione religiosa pochi mesi prima, il 24 maggio 1880 a Buenos Aires (cf
L18)
2
Si noti il realismo e l'essenzialit con cui madre Mazzarello intende sostenere la giovane professa nella fedelt agli
impegni assunti. Abitua la suora a concentrarsi sui valori fondamentali della spiritualit salesiana e soprattutto a
rendersi cara a Ges.
La novizia Ottavia Bussolino faceva parte del gruppo di suore studenti che, nella casa di Torino, si preparavano da
privatiste all'esame magistrale. Far la professione a Torino il 10 agosto 1880 e l'anno dopo partir per l'America. Non
aveva ancora 18 anni, ma era dotata di straodinaria piet, grande zelo apostolico, sode virt e ardente amore per Ges e
per gli altri. Aveva fatto il voto di carit verso le sorelle. Dopo aver lavorato a Buenos Aires, fu direttrice e
successivamente visitatrice nell'Argentina, Messico, Colombia, Per e Bolivia. Mor a Buenos Aires dopo 59 anni di
vita religiosa
2
La maestra delle novizie era suor Petronilla Mazzarello, nominata nel 1876 dopo la morte di suor Maria Grosso.
Non facile individuare la destinataria della lettera (cf L 46, in Lettere 1980). Agli Esercizi spirituali per signore e
ragazze partecipavano, fin dalla fondazione dell'Istituto, prevalentamente maestre. Potrebbe trattarsi perci, anzich di
una religiosa, di una laica, direttrice di una scuola o di un istituto educativo, come lascia intendere anche l'appellativo
"Pregiatissima Signora". Il termine "direttrice" era a quel tempo comunemente usato in ambito scolastico pi che
religioso
2
Le esercitande erano effettivamente numerose, circa novanta, tanto che le suore dovettero cedere letti e camere e
cercare per esse una sistemazione in soffitta (cf Cronistoria III, pag. 223).
3
Il fatto che la direttrice venga invitata a partecipare al corso di Esercizi spirituali confermerebbe l'ipotesi che si tratti di
una laica. La Cronistoria dell'Istituto, infatti, non registra alcun caso di religiose di altre Congregazioni iscritte a tali
Esercizi.
4
Gli Esercizi iniziarono il 15 agosto e si conclusero il 22. I predicatori erano don Giovanni Cagliero e mons. Antonio
Maria Belasio. Il 16 agosto giunse pure don Bosco, che vi si ferm fino al 25 intrattenendosi familiarmente con le
signore e con la comunit delle suore.
Le prime quattro suore missionarie giunte in Patagonia erano suor Angela Vallese, suor Giovanna Borgna, suor Angela
Cassulo, suor Caterina Fina (cf L37). Le suore facevano scuola a una trentina di ragazze e ad alcune interne e si
prestavano per la catechesi in parrocchia (cf Lettera di suor Angela Vallese a don Bosco, Carmen de Patagones 6 ottobre
1880, in Cronistoria III, pag. 277-278).
2
Erano passati circa nove mesi dall'arrivo delle missionarie in Patagonia (20 gennaio 1880) e perci le notizie
pervenivano alla madre dopo lunga e ansiosa attesa
3
Si reperita soltanto una lettera, quella del 4 maggio 1880 (cf L37).
4
Don Giuseppe Fagnano. Era partito con entusiasmo per le missioni il 14 novembre 1875 e fu inviato dapprima a San
Nicols de los Arroyos come direttore del collegio maschile. Nel 1879, in seguito ad una grave malattia, venne trasferito
in Patagonia come parroco di Carmen de Patagones dove diede prova di ardente zelo apostolico. Fu poi nominato dalla
S. Sede Prefetto Apostolico della Patagonia meridionale e delle Terra del Fuoco. Il 5 settembre 1880 scrisse a don
Bosco una lettera ricca di notizie, tra l'altro diceva: Le suore Le scriveranno anch'esse. Di loro debbo dire che lavorano
con coraggio virile, e sono molto amate dal popolo (Cronistoria III, pag. 279).
5
Suor Rosa Gusmaroli era deceduta a Torino il 6 settembre; Suor Maria Cagliero l'8 e suor Anna Mora il 12 di agosto a
Nizza Monferrato.
6
Si noti la preoccupazione della Madre per la formazione delle suore; in un periodo di rapida espansione dell'Istituto si
doveva curare con maggiore impegno la preparazione spirituale ed educativa del personale
7
Madre Mazzarello distingue le case aperte dalle FMA con finalit educative da quelle annesse ad istituzioni dirette dai
salesiani. Le case elencate sono sei: Catania, Bronte, Borgomasino e Melazzo con asili e scuole; Penango ed Este con
prestazioni domestiche ai salesiani ed oratorio festivo femminile.
8
Si era infatti aperta a Bronte il 18 ottobre una scuola elementare nell'antico "Collegio di Maria". La direttrice era suor
Felicita, sorella di madre Mazzarello. Le altre suore della comunit erano suor Angiolina Buzzetti, suor Carolina
Sorbone, suor Zoe Bianchi, e le due novizie suor Battistina Camera e suor Giacinta Morzoni. Questa casa si afferm tra
asprezze di povert e di incomprensione.
9. E voi, mia cara suor Angiolina, fatevi sempre coraggio, pregate molto. Dalla preghiera
riceverete quegli aiuti che vi sono necessari per adempiere bene i vostri doveri. Date sempre buon
esempio alle vostre figliole coll'osservanza della S. Regola. Siate sempre allegra, la vostra allegria
sia sempre superiore in tutte le vostre afflizioni.
10. E tu, suor Giovanna9 mia buona, sei allegra? sei umile ed osservante della santa Regola? se
vuoi farti santa, fa' presto, non c' tempo da perdere; procura di guadagnare tante anime a Ges
con le opere e con la vigilanza e [la] fatica, ma pi col buon esempio. Instilla alle ragazze la
divozione alla Madonna. Sta' poi sempre allegra e quando hai dei fastidi, mettili tutti nel cuore di
Ges.
11. Suor Ang.[ela] Cassulo, siete buona? amate tanto Ges? Guardate di far presto a farvi santa e
a far morire l'amor proprio e la propria volont. Stammi allegra, tua sorella sta bene, qui con me,
ti saluta10
12. Suor Caterina,11 siete allegra? oh! io lo spero, perch guai se ci lasciamo prendere dalla
malinconia. Essa una peste che fa tanto danno alle anime religiose, perch figlia dell'amor
proprio e poi finisce per condurci alla tiepidezza nel servizio di Dio. Dunque sempre allegra, se
cadiamo qualche volta umiliamoci dinanzi a Dio ed ai nostri Superiori e poi andiamo avanti con
cuore grande e generoso. Vi raccomando la confidenza colla Direttrice ed il Confessore come un
mezzo grande per farvi santa. La vostra sorella non mi ha mai [scritto] e perci non posso dirvi
nulla, non sapendo dove sia.12 Pregate per me e statemi sempre allegra e molto coraggio. 13.
Dunque, coraggio a tutte, mie buone sorelle e pregate tanto per me e per tutte e fatevi tutte sante.
Salutatemi le ragazze e un Viva Ges a tutte.
14. Madre Maestra, M.[adre] Assistente, M.[adre] E.[conoma], suor Elisa, suor Enr.[ichetta] e
tutte, tutte mi incaricano di dirvi tante cose.13 Vi salutano tutte, anche il Sig. Direttore vi [manda] i
suoi saluti. Dio benedica voi e tutte le ragazze e pregate sempre per colei che si sottoscrive vostra
Aff.ma nel Signore
la Madre che tanto vi ama,
Suor Maria Mazzarello
15. P.S. Ho fatto avere il vostro biglietto alla buona M.[adre] Vicaria che ora si trova in Alassio,
perch in sua vece stata eletta Vicaria suor Caterina Daghero.14 Pregate per sempre per lei e
scrivetele15 e scrivete presto anche a me.
1. Questa lettera dimostra il profondo rapporto spirituale stabilitosi tra madre Mazzarello e il Fondatore dell'Istituto, e
inoltre l'intuizione e la saggezza della Madre.
2
Suor Teresa Maritano - gi richiamata nelle L07,8 e L35,4 - era di temperamento introverso, facilmente soggetta a
scrupoli e depressioni. La Cronistoria dell'Istituto riferisce che nel 1879 la Madre si fece accompagnare da suor
Maritano al Santuario di Oropa, per invocare dalla Madonna la guarigione "da tante inutili tristezze" (ivi III, pag. 2425). Dai Cenni biografici delle Figlie di Maria Ausiliatrice defunte nel 2 decennio dell'Istituto (1883-1892) risulta che
la suora mor il 15 gennaio 1884 in famiglia dove si era recata in cerca di un po' di salute (ivi 20).
3
Espressione arcaica che sta per "tuttavia", "in cambio".
4
La diagnosi fatta dalla Madre espressione della sua perspicacia e acutezza nel conoscere le persone. Viene indicato
come "male morale" il problema psicologico della suora che non pu essere confuso con la malattia fisiologica, della
quale attesta tuttavia l'esistenza. Per uno studio approfondito di questa lettera cf STICKLER Gertrud, Personalit
religiosa e discernimento del vissuto patologico. Sapere "prescientifico" e scientifico a confronto, in POSADA [ed.],
Attuale 177-195.
5
La giovane suor Tersilla Ginepro mor lanno dopo a Nizza Monferrato, il 2 ottobre 1881.
6
Suor Caterina Daghero fece ritorno per un breve periodo nella comunit di Saint-Cyr (Francia), dove era stata
direttrice, perch le suore non avevano accettato benevolmente la nuova superiora suor Santina Piscioli. Si noti come la
Madre non drammatizza la situazione, n si mostra ansiosa di fronte al problema da risolvere.
10. Dalle altre case ho delle buone notizie: di questi giorni si apersero due nuovi asili, Melazzo7 e
Borgomasino,8 e per Marted partiranno le Suore per Este.9
11. Le nostre Educ.[ande] sono ormai una sessantina e se crescono ancora avrei bisogno di
mandar via, in altre case, delle Suore per aver locale, essendo l'altro ancor bagnato,10 ma come
fare? Hanno per ora ancor bisogno di formarsi nello spirito e nei lavori, quindi ci vuol pazienza.11
12. Abbiamo avuta una cara visita della Cont.[essa] Corsi la quale mi port lire 500 e mi disse
[che] avrebbe poi fatto di pi cost con V.S.R. ed io l'animai ad aiutarla davvero pensando che con
Lei far anche pi.12
13. Termino col presentarle i miei ossequi e [quelli] della Comunit e raccomandarmi colle sorelle
mie alle sue fervorose preghiere.
14. Se mi risponde mi fa una carit, se no, resta inteso che per Marit.[ano] io non chiamo nessun
Dott.[ore] che l'ordin.[ario].13
Mi benedica, o Padre in G.[es], e mi creda con tutta la stima
Di V.S.R.
Umil.ma figlia
Suor Maria Mazzarello
La casa di Melazzo, nella diocesi di Acqui, fu aperta il 15 ottobre con l'asilo infantile, il laboratorio di cucito e
l'oratorio festivo (cf L51, L52).
8
La casa, nella diocesi di Ivrea, venne aperta il 4 settembre con asilo infantile, oratorio festivo e scuole comunali
9
La casa di Este (Padova) risulta aperta il 15 ottobre 1880. Secondo quanto scrive madre Mazzarello, le suore sarebbero
partite soltanto il 2 novembre per attendere alle prestazioni domestiche presso l'Istituto salesiano e per l'oratorio festivo.
10
L'edificio era appena costruito e quindi non ancora abitabile.
11
Di fronte al problema della mancanza di ambienti per accogliere un numero sempre crescente di educande, la Madre
non adotta la soluzione di ridurre il tempo della formazione delle suore, ma piuttosto quella di costruire locali pi
capienti.
12
La contessa Gabriella Corsi, nota e generosa benefattrice di don Bosco e delle sue opere educative e missionarie (cf
Cronistoria V, pag. 145-146).
13
L'originale della lettera contiene una postilla autografa di don Bosco scritta sul margine superiore della prima pagina:
D. Bonetti dica che sono contento delle cose; si preghi dottore di accordarsi con altro se lo giudica. Come gi in altre
occasioni, don Bosco prega un salesiano di fiducia di rispondere alla lettera. In questo caso si tratta di don Giovanni
Bonetti che nel 1885 verr nominato direttore generale delle FMA.
Nella casa di Saint-Cyr le FMA avevano un orfanotrofio femminile, con annessa colonia agricola, fondato dal
sacerdote Jacques Vincent che continu per un periodo a dirigerlo con cinque religiose da lui stesso istituite (cf
Cronistoria III, pag. 161-162, 170-171, 217-219).
2
Madre Caterina Daghero, vicaria generale, fu mandata a Saint-Cyr per aiutare le suore a superare il disagio provocato
dal cambio della direttrice.
3
Suor Santina Piscioli era entrata nel 1876 a Mornese, dove aveva fatto la professione religiosa il 15 agosto 1877. Dopo
un breve periodo trascorso in casa-madre, fu nominata direttrice della casa di Lu Monferrato, poi di Saint-Cyr e in
seguito di Borgo Cornalese (Villastellone, Torino), dove mor il 19 luglio 1884 a 30 anni di et.
4
Le suore vengono chiamate per nome quasi ad indicare l'atteggiamento di vicinanza della Madre ad ognuna delle sue
figlie e l'esigenza della loro personale risposta ai suggerimenti indicati. Le suore erano: suor Maria Sampietro, suor
Alessandrina Hugues, suor Caterina Pestarino, suor Marianna Lorenzale. Suor Alessandrina era da pochi mesi FMA (10
agosto 1880) e le altre avevano fatto da un anno appena la professione religiosa.
5
Il termine "fare almanacchi" indica fantasticare, scervellarsi in modo inconcludente e fare supposizioni pessimistiche
sulla realt. La Madre intende orientare le suore alla serenit e al realismo della vita da affrontare con fortezza d'animo.
8. Tante cose alle figlie che sono gi postulanti e alle ragazze a cui voglio tanto bene, ma voglio
che siano buone e allegre, che saltino, che ridano, che cantino, ecc. e poi quando andr a farle una
visita, porter una bella cosa a tutte.
9. Ges vi benedica tutte e vi faccia [sante]. Pregate per me e siate certe che io prego sempre per
voi.
Credetemi vostra
Aff.ma Madre
Suor Maria Mazzarello
Marianna era entrata diciottenne a Mornese il 12 agosto 1878 e si era formata sotto la guida di madre Mazzarello, dalla
quale sentiva molto il distacco. Fu addetta a lavori umili e faticosi ma, avendo ottimi talenti musicali e volont tenace,
seppe sfruttare i ritagli di tempo libero per divenire abile maestra di musica.
2
L'accenno al giardino si riferisce sia al compito che disimpegna la suora in comunit, essendole affidata la cura
dell'orto, sia all'impegno spirituale che richiede ogni giorno sollecita e responsabile vigilanza
3
Pur avendo poco tempo, la Madre non rinuncia a raggiungere suor Marianna con uno scritto personale, accludendolo
alla lettera indirizzata alla comunit (cf L49).
Suor Giuseppina Torta, nativa di Chieri, entr a Mornese il 4 luglio 1879 e fece professione il 2 settembre 1880. A soli
23 anni di et fu nominata direttrice di Melazzo. Si comprende come madre Mazzarello abbia sentito il materno dovere
di seguirla e sostenerla nel servizio alle sorelle e alla giovent. Nel 1883 andr missionaria in Argentina dove per 30
anni dar prova di generosit e di intraprendenza apostolica. Di ritorno in Italia continuer a svolgere compiti di
responsabilit come direttrice.
2
Si riferisce alla giovanissima suor Innocenza Gamba, morta a Chieri il 21 novembre dopo un solo anno di professione.
3
La comunit era composta dalla direttrice, dalla suora professa suor Matilde Villata, dalla novizia suor Felicita Bezzato
e dalla postulante Rosina Noli
4
In questo piccolo paese della diocesi di Acqui, il generoso parroco don Giuseppe Chiabrera e il marchese Vittorio
Emanuele Scati avevano offerto alle FMA la gestione dell'asilo infantile, dell'oratorio e del laboratorio di cucito da loro
fondati (cf MB XIV 649).
5
Madre Mazzarello si interessa affabilmente della mamma della suora e desidera ricevere notizie dettagliate
dell'incontro fra madre e figlia di cui ha sentito riferire a Chieri. Anche da questo semplice gesto di interessamento si
coglie la cordialit di cui madre Mazzarello circondava i parenti delle suore, considerandoli come persone di famiglia e
primi benefattori dell'Istituto
6
Suor Rosalia Pestarino, direttrice della casa di Chieri.
7
Infatti mantenne la promessa e prima della festa dell'Immacolata Concezione di Maria scrisse un'altra lettera (cf L52).
8
Non si hanno notizie sicure delle persone che con una certa frequenza visitavano la casa delle suore. Si pu ipotizzare
che si tratti degli stessi amministratori o di autorit civili o ecclesiastiche del paese. Dal poscritto, contenente i saluti
trasmessi dalla Madre, si deduce che dovevano essere varie le persone che gravitavano intorno alla comunit:
l'arciprete, il viceparroco, il marchese, tutti insigni benefattori dell'opera educativa diretta dalle FMA.
pazienza; procurate di osservare la santa Regola e di farla adempiere bene da tutte. Pregate
sempre e molto di cuore, ricordatevi sempre che la preghiera la chiave che apre i tesori del
Paradiso.
12. Coraggio dunque a combattere l'amor proprio, facciamola morire questa bestiaccia cos
maligna.
13. Rinnovate sovente i vostri tre Voti e anche i proponimenti fatti nel tempo dei santi Esercizi.
14. Statemi allegre, mie tanto amate figlie in G.[es], questa vita passeggera, buona sera, buona
sera,9 va bene cos? A Natale verrete a Nizza a fare le feste con noi? vedremo.
Dio vi benedica insieme alla vostra
Aff.ma nel Sig.[nore] la Madre
Suor Maria Mazzarello
15. Tanti rispetti al Sig. Arciprete, al Marchese10 e al Viceparroco. Viva Ges a nome di tutte le
Suore.
Richiama uno stornello da tutte conosciuto perch imparato a Mornese (cf MACCONO, Santa Maria D. Mazzarello I
195).
10
Il marchese Scati aveva generosamente contribuito alla fondazione della casa delle suore ed era ammirato del loro
zelo apostolico. In quello stesso anno ringrazi infatti personalmente don Bosco per aver mandato le suore e stese una
relazione descrivendo il bene che esse operavano, soprattutto attraverso l'oratorio festivo (Relazione manoscritta del
marchese, 24 aprile 1891, in ASC)
La lettera scritta alla stessa comunit di Melazzo (cf L51, nota 322) esattamente dieci giorni dopo la prima, secondo
la promessa (cf L51,10).
2
La Madre desidera celebrare insieme con loro le feste natalizie e perci invita le suore a contribuire all'agape fraterna
portando un tacchino. Di fatto, essendo Melazzo poco distante da Nizza Monferrato, le suore fecero ritorno in casamadre per il Natale (cf Cronistoria III, 295)
3
La postulante Rosina Noli far la vestizione il 12 dicembre con altre 21 giovani
4
Ritornano qui i temi proposti in altre lettere per la medesima solennit; il fatto indica che madre Mazzarello attribuiva
grande importanza alla festa dell'Immacolata (cf L16,1-4; L27,7).
5
Suor Felicita Bezzato far la professione il 23 agosto 1881
Don Giovanni Bonetti, primo direttore e principale redattore del Bollettino Salesiano, era in quel tempo direttore
spirituale dell'oratorio femminile "S. Teresa" di Chieri. Nel 1885 succeder a mons. Giovanni Cagliero in qualit di
direttore generale delle FMA. Mor nel 1891 a 53 anni di et lasciando un vivo ricordo del suo zelo sapiente e operoso
2
Come direttore del Bollettino Salesiano aveva chiesto alla superiora generale di inviargli alcuni dati biografici di suor
Virginia Magone, prima FMA morta in America, a Montevideo-Villa Coln il 25 settembre 1880
3
Le tre lettere indirizzate alla Madre furono pubblicate in Bollettino Salesiano 5 (1881) 2, 6-9; 3, 7-10; 4, 12-14.
Successivamente trascritte in Cronistoria III, pag. 27-29, 55-58, 111-113
4
Virginia Magone fu una delle prime ragazze che frequentarono il laboratorio di Mornese e fece parte del gruppo delle
prime giovani che gi nella casa dell'Immacolata vivevano in comunit
5
Suor Virginia si esprime cos scrivendo a madre Mazzarello: Vuol credere, Madre, che mi sovviene ancora il primo
dispiacere che le ho dato quando stavamo ancora alla parrocchia di Mornese? E poi tutti gli altri che le ho dato in
seguito, di tratto in tratto mi vengono davanti (maggio 1879, in Cronistoria III, pag. 55-56).
6
Anche don Luigi Lasagna e suor Maddalena Martini scrissero a don Bosco riferendogli della santa morte di suor
Virginia e delle sue straordinarie virt (cf Cronistoria III, pag. 267-269).
Emilia Viarengo di Agliano d'Asti, benefattrice delle opere di don Bosco, desiderava entrare tra le FMA.
Si riferisce alla domenica dopo la festa dell'Immacolata (12 dicembre), nella quale le postulanti ricevettero l'abito
religioso.
3
. Furono 22 le postulanti che ricevettero l'abito e in quello stesso giorno vi fu pure il Battesimo della ragazza africana
ospite a Nizza Monferrato, chiamata Maria la mora (cf Cronistoria III, pag. 286).
2
Le suore, alle quali madre Mazzarello scrive varie lettere (cf L37, L47, L68), erano veramente le pi lontane. Si
trovavano, infatti, nella remota terra patagonica, vasta regione dell'estrema zona meridionale dell'America.
2
Si noti la sofferenza della Madre nel non poter realizzare un suo vivo desiderio, espresso gi varie volte nelle lettere.
3
Suor Tersilla Ginepro (cf L48, nota 303). Suor Luigia Arecco, nativa di Mornese, entr a 16 anni nell'Istituto. Per le
sue doti brillanti e per la sua bellissima voce fu particolarmente seguita da madre Mazzarello nel timore che cedesse
all'ambizione e perdesse il merito di quanto faceva. Ammalatasi giovanissima, morir il 24 gennaio 1881.
4
Suor Carmela Arata mor a Torino il 10 dicembre 1880
5
In modo figurato si attribuisce alla morte l'appellativo di signora. Era abbastanza comune, a quel tempo, utilizzare il
termine "madama" per indicare realt, vizi o stati d'animo. Cf ad es. una buona notte di don Bosco nella quale
raccomanda ai giovani: Siamo in principio dell'anno scolastico; guardiamoci bene da due difetti che si oppongono
all'adempimento dei nostri doveri. Riguardo alla scienza c' Madama Pigrizia, la quale fa s che uno non studii. E
Madama Accidia, la quale procura che uno faccia con svogliatezza le pratiche di piet (MB IX 400, 2 novembre 1868)
6
Le Costituzioni delle FMA non hanno mai contemplato due categorie di suore. Erano chiamate "coadiutrici" le suore
addette alle commissioni che, a motivo del loro ufficio, portavano alcune varianti nell'abito religioso.
7
Le missionarie partirono il 3 febbraio 1881.
7. Coraggio, statemi allegre, amatevi, compatitevi a vicenda. Consoliamo il nostro caro Ges e
facciamo tutte le nostre opere in modo che Ges possa dirci: figlie mie, son contento del vostro
operare. Che piacere sentire questa bella parola da Ges.
8. Voi, mia buona suor Angiolina, ho letto il vostro rendiconto,8 state tranquilla e pensate che i
nostri difetti sono erbe del nostro orto, bisogna umiliarsi e con coraggio combatterli. Siamo
miserabili e non possiamo esser perfetti, dunque umilt, confidenza ed allegria.
9. Pregate tanto per me e porgete i miei rispetti al vostro Rev.do Sig. Direttore, raccomandatemi
alle sue fervorose preghiere e ringraziatelo da parte mia [per] il bene che fa a voi tutte.
10. Ricevete mille saluti da tutte le suore e da me in modo speciale, che tanto vi amo nel Signore e
farei di tutto per il vostro bene. Credetemi nel cuore di Ges vostra
Aff.ma Madre
Suor Maria Mazzarello
11. Viva [Ges] da parte di Madre Maestra.9
12. Mia buona suor Angiolina Cassulo, vostra sorella sta bene e si trova nella casa di Este. Sta
volentieri e fa da cuciniera ai nostri Salesiani.
Era cos chiamato il colloquio mensile che ogni suora doveva tenere con la sua superiora al fine di averne consigli e
orientamenti spirituali. Don Bosco attribu grande importanza a questo incontro familiare e formativo realizzato in un
clima di fiducia e di semplicit. Esso ha infatti obiettivi specifici: la ricerca della volont di Dio, la crescita personale e
comunitaria e, conseguentemente, la fecondit apostolica
9
Suor Giuseppina Pacotto
Suor Vittoria Cant si trovava nella casa di Montevideo-Villa Coln. La Madre si rivolge a lei dalla quale ha ricevuto
notizie, ma si dirige anche alle altre suore della comunit.
2
La terza spedizione missionaria fu realizzata il 3 febbraio 1881. Le partenti erano dieci: sei per l'Argentina sotto la
direzione di suor Ottavia Bussolino e quattro per l'Uruguay, guidate dalla fedele e affezionata maestra delle postulanti e
delle novizie, suor Giuseppina Pacotto. Si intendeva cos rispondere alle insistenti richieste di personale che giungevano
spesso dall'America. L'opera educativa si stava, infatti, potenziando e consolidando dappertutto
3
E' da notare il vivo interesse della superiora perch i suoi insegnamenti giungano anche alle altre suore e siano da
tutte praticati.
4
A questo punto manca una parte, in quanto il foglio mutilo; non si conosce per quale ragione e in quale periodo
venne manomessa la lettera.
Dio benedica voi e tutte le vostre sorelle e nel Cuor di Ges Bambino, credetemi vostra
Aff.ma nel Signore la Madre
Suor Maria Mazzarello5
Segue una postilla autografa di suor Emilia Mosca nella quale ricorda a suor Vittoria il tempo trascorso insieme e la
bella cerimonia della vestizione avvenuta l'8 dicembre 1878. Unisce pure i saluti di suor Maddalena Morano (cf
Cronistoria III, pag. 294-295).
Suor Maria apparteneva alla comunit di Saint-Cyr. La lettera inizia con la stessa domanda sull'allegria contenuta in
quella dell'aprile dell'anno precedente (cf L36).
2
Anche in questo scritto la Madre stabilisce con la figlia lontana, e forse un po' triste, un dialogo affettuoso e formativo
pur nella brevit dei contenuti e nella semplicit dello stile.
Suor Marianna Lorenzale era nella stessa comunit di Saint-Cyr. La Madre non le lascia mancare i suoi consigli
materni, tanto pi che la suora ha appena un anno di professione e 21 anni di et.
2
La Madre, come nella L50 alla stessa destinataria, ritorna sull'immagine del giardino al quale paragona la vita
spirituale e la cura che essa richiede ogni giorno.
3
Richiama ancora, come nella lettera precedente (cf L57,1), la sottomissione e la confidenza verso la direttrice (suor
Santina Piscioli), tanto le sta a cuore aiutare le suore a superare le iniziali difficolt di accettazione e di rapporto (cf
L49, nota 315).
Questa lettera, come quelle che seguono (cf L60, L61, L62, L63), vennero scritte prima della partenza delle
missionarie della terza spedizione che lasciarono Nizza il 20 gennaio per poi partire da Genova il 3 febbraio 1881 (cf
L56, nota 354).
2
Suor Giacinta Olivieri era la direttrice della comunit di Buenos Aires-Boca, aperta il 2 novembre 1879.
3
La lettera si apre con una domanda, che rivela tenerezza e preoccupazione da parte della Madre, e un'amara
costatazione che suona come un dolce e forte rimprovero per la suora che, anche per il suo ruolo di guida della
comunit, dovrebbe mantenere pi frequenti contatti con la superiora generale
4
Il lavoro, soprattutto nel campo dell'educazione cristiana dei giovani, fu una delle preziose eredit che don Bosco
lasci ai suoi figli e alle sue figlie spirituali. Egli amava associare lavoro e temperanza, lavoro e preghiera. Si tratta,
infatti, della virt della laboriosit motivata dallo zelo apostolico e non di una qualunque attivit esteriore. Madre
Mazzarello raccomanda perci alla suora di operare con retta intenzione e unicamente per il Signore, al quale appartiene
il campo che ci affidato.
La novizia suor Rita Barilatti, nata in Italia, segu la famiglia in Argentina e l entr nell'Istituto delle FMA. Aveva
fatto la vestizione il 25 dicembre 1879. Si stava dunque preparando alla professione religiosa
2
La Madre traccia alla novizia, in modo semplice e profondo, "la via pi sicura" per corrispondere alla grazia della
vocazione. E' quasi una sintesi dei suoi temi preferiti che ritornano con insistenza nelle lettere: obbedienza vera,
osservanza della Regola, umilt, carit e allegria come espressione di amore verso Dio.
3
Suor Rita conserv il prezioso ricordo. Nell'AGFMA si trova la piccola immagine natalizia raffigurante Ges, luce del
mondo. Sul retro la Madre scrisse il nome della novizia.
Suor Teresa Mazzarello fu per un periodo responsabile delle due comunit aperte in Uruguay (cf L41). Con l'arrivo
delle missionarie, suor Teresa avrebbe potuto essere sollevata e confortata soprattutto dalla presenza di suor Giuseppina
Pacotto, nominata direttrice della casa di Las Piedras.
La novizia suor Mercedes Stabler aveva fatto la vestizione il 24 maggio 1880 e si trovava nella casa di Buenos AiresAlmagro. Fu una delle prime vocazioni dell'Argentina. Dopo la professione oper in varie case e in seguito svolse
compiti di responsabilit a Morn La Plata e Avellaneda.
2
L'espressione affettivamente pregnante indica l'intensit con cui la Madre vicina alle sue figlie, anche senza
conoscerle tutte personalmente. La presenza spirituale alle sorelle lontane e vicine le resa possibile dall'amore di Ges
nel quale la Madre non cessa di dimorare.
A Montevideo-Villa Coln era fortemente avvertito il problema della mancanza di personale, come si gi notato. Ora
giungono le missionarie della terza spedizione che dovranno essere distribuite nelle due case dell'Uruguay
2
Le missionarie appena arrivate dall'Italia
3
Luoghi remoti, estranei ai propri usi e abitudini.
4
Suor Pacotto fu destinata alla casa di Las Piedras, dove rimarr fino al 1885 (cf L64)
5
L'insistenza a mantenere l'unione tra le varie comunit si giustifica tenendo presente che in quel periodo le due case
dell'Uruguay dipendevano dalla visitatrice suor Maddalena Martini, che risiedeva in Argentina a Buenos Aires. Era
dunque necessario aiutarsi reciprocamente e mantenersi in contatto tramite la corrispondenza epistolare
Suor Giuseppina Pacotto era destinata come direttrice di una delle due case dell'Uruguay. Nel 1885 verr trasferita in
Patagonia dove spender il meglio di s in una vita di povert e generosit a tutta prova.
2
Il termine sta per pretese o esigenze. La Madre esorta la suora a non esigere nulla per interesse egoistico o per
ambizione, ma ad essere autenticamente umile
3
Con saggezza vigile e preveniente la Madre intende mettere in guardia la sua affezionata figlia da forme di immaturit
che ostacolano la vita fraterna e impediscono la comunione dei cuori. Se i suoi consigli verranno praticati, allora nella
comunit si potr trovare "uno spirito che piacer al Signore" e dunque si sperimenter l'efficacia delle benedizioni
divine.
Suor Ottavia Bussolino, alla quale la Madre aveva gi scritto (cf L45), fu destinata alla casa di Buenos Aires-Almagro.
Nel 1883, dopo la morte della visitatrice suor Maddalena Martini, sar nominata a sostituirla, pur mantenendo la
direzione della casa di Almagro.
La Madre si trovava a Torino di passaggio. Alcuni giorni prima, infatti, si era recata a Chieri ad accompagnare suor
Francesca Roggero, col trasferita come assistente delle oratoriane (cf Cronistoria III, pag. 324).
2
Suor Ernesta Farina, la cui entrata nell'Istituto legata ad un invito esplicito di don Bosco, che conosceva
personalmente la famiglia, aveva fatto la professione religiosa l'8 dicembre 1879. Doveva partire per l'Argentina
destinata alla casa di Buenos Aires-Boca. A questa suora madre Mazzarello, al porto di Genova, regal il suo orologio
(cf Cronistoria III, pag. 338).
3
Il suggerimento, nella semplicit della sua formulazione, richiama il tema biblico della potenza della mano di Dio
dinanzi alla debolezza umana e quello giovanneo della vite e dei tralci: Senza di me non potete far nulla (Gv 15,5).
4
"Colei che tanto vi ama nel Signore" si pu considerare una delle pi felici autopresentazioni di madre Mazzarello.
L'espressione traduce l'identit di una donna che si qualifica per la radicalit di un amore genuinamente cristiano (cf
pure L55,10; L63,5; L67,8).
Suor Lorenzina Natale era ancora novizia. Far la professione a Sampierdarena il giorno prima della sua partenza per
l'Uruguay (2 febbraio 1881). La Cronistoria annota la memorabile cerimonia presieduta da don Bosco: In forma
davvero intima, don Bosco raduna i suoi missionari e le missionarie presso l'altare della chiesa semipubblica, a porte
chiuse. Vi si svolge la cerimonia per la prima professione di suor Lorenzina Natale, suor Giuliana Prevosto, suor Teresa
Rinaldi, e per i voti perpetui di suor Angela Gualfredo; poi don Bosco dal piccolo pulpito rivolge a tutti i partenti ancora
una parola, quale auspicio di buon esito dell'apostolato nel nuovo campo spirituale che li attende al di l del mare (Ivi
III, pag. 334-335). Entrata nell'Istituto gi maestra, suor Lorenzina per tutta la vita si occuper della scuola e lo far con
vera passione apostolica salesiana.
2
La preghiera era il respiro della vita di madre Mazzarello e della prima comunit, tanto che don Costamagna poteva
scrivere, rievocando gli umili, ma eroici tempi della fondazione: L'orazione era fervida, incessante; le pi infuocate
giaculatorie salivano tratto tratto, qual nuvola di grato incenso all'Altissimo. In quella casa vi era davvero la laus
perennis (COSTAMAGNA, Conferenze 259-260).
Il ritardo con cui risponde alla lettera ricevuta dalle missionarie dovuto alla malattia che la costrinse a restare circa
un mese nella casa di Saint-Cyr, dove si era recata a visitare le suore. Dopo le tappe a La Navarre, Nice, Alassio, la
Madre fece ritorno a Nizza Monferrato il 28 marzo 1881
2
Non conosciamo chi sia la scrivente, non avendo potuto reperire l'originale della lettera
3
Si tratta di suor Caterina Fina (cf L37, nota 260).
4
Sono le ultime raccomandazioni che seguono la linea tracciata fin dall'inizio e che costituiscono pure il sicuro
itinerario di santit di Maria Domenica Mazzarello: umilt e carit. Due atteggiamenti che si fondono in una sintesi
armonica: la carit il dinamismo fondamentale della santit, l'umilt la condizione ascetica imprescindibile. Entrambe
costituiscono per madre Mazzarello i requisiti essenziali della fecondit apostolica
5
Le ammalate, per le quali chiede preghiere senza accennare a se stessa, erano suor Giovanna Ferrettino, suor Tersilla
Ginepro e suor Caterina Massa. Le prime due morirono nello stesso anno, pochi mesi dopo la scomparsa di madre
Mazzarello. Suor Massa morir nel 1884.
CAMERA Battistina
di Michele e di Repetto Francesca
Nata il 25 agosto 1848 a Ovada (Alessandria)
1a. Professione il 1 novembre 1881 a Bronte
Morta il 28 febbraio 1916 a Al Terme
CAMISASSA Orsola
di Gabriele e di Perlo Agnese
Nata il 19 luglio 1841 a Caramagna (Cuneo)
1a. Professione l' 8 febbraio 1876 a Mornese
Morta il 10 dicembre 1918 a Mathi
CANTU' Vittoria
di Bartolomeo e di Casalis Caterina
Nata il 23 dicembre 1848 a Isolabella (Torino)
1a. Professione l' 8 dicembre 1878 a Mornese
Morta il 31 agosto 1916 a Villa Coln (Uruguay)
Parte per l'Uruguay con la II spedizione missionaria (1-1-1879)
CAPPELLETTI Maria
di Vincenzo e di Bonelli Angela
Nata il 5 agosto 1854 a Valenza (Alessandria)
1a. Professione l' 8 dicembre 1877 a Mornese
Morta il 14 aprile 1879 a Nizza Monferrato
CASSINI Antonia
di Giuseppe e di Carelli Maria
Nata il 3 giugno 1859 a Varengo (Alessandria)
1a. Professione il 7 febbraio 1876 a Mornese
Morta il 9 febbraio 1876 a Mornese
CASSULO Angela
di Lorenzo e di Motta Maddalena
Nata il 9 marzo 1852 a Castelletto d'Orba (AL)
1a. Professione il 28 agosto 1875 a Mornese
Morta il 28 marzo 1917 a Viedma (Argentina)
Parte per l' Uruguay con la I spedizione missionaria (14-11-1877)
CASSULO Maria
di Lorenzo e di Motta Maddalena
Nata l' 8 settembre 1858 a Castelletto d'Orba (AL)
1a. Professione il 15 agosto 1879 a Torino
Morta il 7 agosto 1926 a Torino
CEVENNINI Rita
MARASSI Pierina
di Ambrogio e di Mela Maddalena
Nata il 28 giugno 1847 a Alassio (Savona)
1a. Professione il 15 agosto 1877 a Mornese
Morta il 25 giugno 1911 a Nizza Monferrato
MAGDELEINE Marie
di Antoine e di Magdeleine Plagie
Nata il 12 dicembre 1857 a Marseille (Francia)
1a. Professione l' 8 dicembre 1878 a Mornese
Morta il 21 marzo 1915 a Baha Blanca (Argentina)
Parte per l' Argentina con la II spedizione missionaria (1-1-1879)
MARITANO Teresa
di Antonio e di Maritano Delfina
Nata il 27 gennaio 1859 a Cumiana (Torino)
1a. Professione il 15 agosto 1877 a Mornese
Morta il 15 gennaio 1884 a Cumiana
MARTINI Maddalena
di Giuseppe e di Gribaudo Cristina
Nata il 26 febbraio 1849 a Beinasco (Torino)
1a. Professione il 24 maggio 1876 a Mornese
Morta il 27 giugno 1883 a Buenos Aires (Argentina)
Parte per l' Argentina con la II spedizione missionaria (1-1-1879);
prima Visitatrice d'America (1879-1883).
MASSA Caterina
di Agostino e di Revello Girolama
Nata il 30 settembre 1839 a Camogli (Genova)
1a. Professione l' 8 dicembre 1878 a Mornese
Morta il 6 febbraio 1884 a Genova Sampierdarena<BR
MAZZARELLO Felicita
di Giuseppe e di Calcagno Maddalena
Nata il 20 gennaio 1839 a Mornese (Alessandria)
1a. Professione il 5 agosto 1872 a Mornese
Morta il 1 agosto 1886 a Mathi (TO)
MAZZARELLO Maria
di Lorenzo e di Mazzarello Maddalena
Nata il 18 marzo 1853 a Mornese (Alessandria)
1a. Professione il 28 agosto 1875 a Mornese
Morta il 6 agosto 1879 a Torino
VILLATA Matilde
di Giuseppe e di Lasagna Orsola
Nata il 3 marzo 1856 a Moncalieri (Torino)
1a. Professione il 2 settembre 1880 a Nizza Monferrato
Morta il 12 maggio 1884 a Torino
ARECCO Maria
di Giovanni e di Maccagno Linda
Nata l' 11 aprile 1828 a Mornese (Alessandria)
Vestizione il 13 dicembre 1874 a Mornese
Uscita dall'Istituto il 21 dicembre 1875
dopo 1 anno di noviziato.
BACCHIALONI Angela
di Francesco e di Forni Teresa
Nata il 2 luglio 1812 a Villafranca Piemonte (Torino)
Vestizione il 23 maggio 1875 a Mornese
Uscita dall'Istituto il 14 dicembre 1875
dopo 6 mesi di noviziato.
BAGLIARDI Luigia
di Carlo e di Zoccola Lucrezia
Nata il 21 giugno 1850 a Montecastello (Alessandria)
Vestizione il 12 dicembre 1875 a Mornese
Uscita dall'Istituto il 1 gennaio 1877
dopo 13 mesi di noviziato.
CANALE Caterina
di Domenico e di Levrino Placida
Nata il 16 dicembre 1848 a Cumiana (Torino)
Vestizione il 13 dicembre 1874 a Mornese
Uscita dall'Istituto l' 8 marzo 1876
dopo 15 mesi di noviziato.
RIVA Celestina
di Silvestro e di Calligaris Giuseppina
Nata il 20 marzo 1853 a Costigliole di Saluzzo (Cuneo)
Vestizione il 12 dicembre 1875 a Mornese
Uscita dall'Istituto il 18 ottobre 1877
dopo circa 2 anni di noviziato.
BONETTI Giovanni, sdb
Nato il 5 novembre 1838 a Caramagna (Cuneo)
Immacolata.
1862: salesiano. Collabor con don Bosco nella fondazione dell'Istituto delle Figlie di Maria
Ausiliatrice.
RUA Michele, beato
primo successore di don Bosco
Nato il 9 giugno 1837 a Torino
Sacerdote il 29 luglio 1860
Morto il 6 aprile 1910 a Torino
Beatificazione: 29 ottobre 1972