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Monreale celebra il Capitano Emanuele Basile, Arcidiacono: “Una ferita incolmabile”

Si è svolta stamane in corso Pietro Novelli a Monreale la cerimonia commemorativa in occasione del 43° anniversario della morte del Capitano Emanuele Basile

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La città di Monreale ha dedicato un’intensa commemorazione al Capitano dei Carabinieri Emanuele Basile, ucciso il 4 maggio 1980 durante la festa del Santissimo Crocifisso. Il militare fu colpito alle spalle dal killer mentre teneva la figlia in braccio. Emanuele Basile aveva solo trent’anni e il suo impegno contro la criminalità organizzata è rimasto impresso nella storia, diventando un esempio di coraggio e dedizione al dovere per le future generazioni.

Erano presenti una folta rappresentanza dell’Arma, il Prefetto di Palermo Maria Teresa Cucinotta, il sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono, il Presidente della Corte d’Appello Matteo Frasca, il comandante interregionale dei Carabinieri Riccardo Galletta, il Comandante Provinciale Giuseppe De Liso, il questore di Palermo Leopoldo Laricchia, il presidente del Consiglio comunale Marco Intravaia e le più alte cariche locali delle forze di polizia. C’era anche l’arcivescovo Gualtiero Isacchi che ha recitato una preghiera.

Dopo la deposizione di una corona d’alloro davanti alla lapide commemorativa, è intervenuto il sindaco Arcidiacono che ha ringraziato le autorità civili e militari intervenute. “Quello che accadde 43 anni fa – ha dichiarato Arcidiacono – rappresenta una ferita incolmabile. Da allora molte cose sono cambiate, ma la nostra comunità è diventata più matura e responsabile. Con rinnovata speranza oggi vogliamo guardare al futuro come opportunità, piuttosto che come fonte di preoccupazione. Pertanto, oggi abbiamo il dovere di ricordare l’uomo, il carabiniere, il capitano Basile, elevando a nobiltà ogni nostro singolo gesto. Chissà forse soltanto allora i più tristi dei ricordi profumeranno di libertà”.

“Il capitano Emanuele Basile aveva avviato importanti indagini contro la mafia che non ha esitato ad assassinarlo, mentre passeggiava con la famiglia e la figlia di appena quattro anni, Barbara, sulle spalle. Ha avuto la lucidità di passare la bambina fra le braccia della moglie, prima di accasciarsi. La nostra comunità gli sarà sempre grata per l’alto valore civico che ha lasciato in eredità”. È quanto dichiarato da Marco Intravaia, componente della Commissione Regionale Antimafia e presidente del Consiglio comunale di Monreale, dopo avere partecipato alla cerimonia commemorativa che si è svolta questa mattina a Monreale

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