Ad Ardesio, il giorno dopo è ancora fango, terra e sassi. Mucchi di materiale da sgomberare dalle case, dai box, dai cortili e dalle strade. Effetti personali da portar via da parte di chi ha dovuto abbandonare la propria abitazione, non si sa fino a quando.
La valanga di acqua, fango e detriti che ha investito la zona di Carpignolo ieri mattina (mercoledì 5 aprile), dopo il cedimento del canale di adduzione della centrale idroelettrica di Ludrigno, ha lasciato un disastro da sistemare, ma anche sconforto e smarrimento. Soprattutto tra le persone che si ritrovano la casa inutilizzabile. Oggi sono arrivati anche alcuni proprietari di seconde case, dopo aver saputo di quanto accaduto. Tra di loro c’è chi si è ritrovato con l’appartamento invaso dall’acqua e dai detriti: la massa di materiale ha sfondato la portafinestra, ha attraversato i locali fino ad uscire dal portoncino d’ingresso. Ci sono pianoterra letteralmente sepolti, box dove non si riesce ad entrare, auto intrappolate.
Nel frattempo, 71 persone rimangono isolate nelle località (Cerete, Pizzol, Staletti) tagliate fuori dall’interruzione della strada che permette di raggiungerle. «Con il Comune abbiamo attivato un sistema di ricognizione per la gente isolata, attenti alle loro necessità – spiega Valerio Zucchelli, coordinatore della Protezione civile della Croce Blu di Gromo -. Siamo riusciti ad attivare una viabilità alternativa, attraverso una strada agro-silvo-pastorale che ci consente di mantenere un collegamento e far fronte alle esigenze che dovessero presentarsi».
Dopo il disastro di ieri, è stata immediata e forte anche la reazione della gente del paese. Tanti i volontari che si sono rimboccati le maniche per dare una mano. In prima fila i giovani della Pro loco. Come racconta nel video il presidente Luca Bergamini.
Continuano anche i racconti da parte di chi ieri mattina si trovava in casa e ha dovuto fuggire in fretta per non rischiare di essere travolto.
