Sembrava ormai a portata di mano e, invece, il percorso verso la variante di Cerete Basso si è complicato. Come per altre opere pubbliche, ha inciso l’aumento dei prezzi delle materie prime. I costi dell’intervento sono lievitati e ora servono altri tre milioni di euro per dare il via ai lavori.
La variante è un’opera attesa da decenni. Il centro storico di Cerete Basso, con le sue vie strette, rappresenta un imbuto in cui va infilarsi il traffico tra alta Val Seriana, lago e Val Cavallina. La nuova strada, prevista a valle rispetto all’attuale, consentirebbe di tagliare il nodo, rendere la viabilità più scorrevole e dare respiro e sicurezza al centro abitato del paese.
Il percorso era a buon punto, prima che la recente congiuntura economica arrivasse a mettere il freno. «Pochi anni fa – spiega la sindaca di Cerete, Cinzia Locatelli – da Regione Lombardia abbiamo avuto la conferma di un finanziamento da 7 milioni e mezzo di euro. Fondi che avrebbero dovuto coprire l’intera esecuzione dell’opera. Il finanziamento è stato assegnato alla Provincia di Bergamo, la quale ha portato avanti le ultime fasi dell’iter progettuale. Purtroppo è successo che negli anni ci sono stati importanti aumenti dei prezzi delle materie prime e del costo delle opere pubbliche. E di questi aumenti ha risentito anche questo intervento».
Nel frattempo, l’iter ha comunque fatto il suo corso. «Abbiamo un progetto esecutivo pressoché pronto – continua la sindaca di Cerete -. Non può ancora essere approvato perché manca una parte delle risorse».
Bisogna aggiungere, inoltre, che la competenza sulla strada della Val Borlezza è passata dalla Provincia di Bergamo ad Anas. «Le interlocuzioni sono cambiate. C’è di buono che sia la Provincia sia la Regione continuano a credere in quest’opera e ci sostengono nell’insistere con il Ministero e Anas rispetto alla realizzazione della variante. Ora siamo in attesa delle decisioni di Anas per capire se è possibile avere i finanziamenti necessari per avviare i lavori».
Non sono pochi i soldi che mancano per arrivare a coprire il quadro economico aggiornato. «Servono circa tre milioni di euro- spiega ancora Cinzia Locatelli -. Stiamo lavorando per trovare una soluzione. Non è semplice, ma continuiamo a bussare alle porte alle quali riteniamo importante bussare. In tutto questo ci assistono i nostri consiglieri regionali. Speriamo di riuscire a dare presto buone notizie».
Il servizio di Antenna2: