Il problema dell’esistenza come salvezza, e conquista della personalità


Il problema dell’esistenza è il problema della conquista di sé come totalità ed unità assoluta, il problema che coniuga dell’uomo tutti i fattori ed i valori del tempo e dell’eterno. L’uomo è un problema: «chi è? dove va? perché?»

Il problema dell’esistenza non solo implica, quindi, il possesso e la conoscenza dell’uomo nella sua totale manifestazione fisica e metafisica, ma implica anche il problema del metodo con il quale l’uomo può raggiungere questo possesso assoluto di sé e questa conoscenza, ponendosi nell’esistenza. 

In fondo il problema dell’esistenza è il problema della salvezza. L’umanità si è affaticata, si travaglia e lavorerà sempre intorno al problema della salvezza. Tutta la filosofia dell’Oriente e dell’Occidente, tutti gli sforzi delle religioni moderne ed antiche, sono stati sempre rivolti alla soluzione di questo problema. I metodi sono stati vari, i risultati ottenuti più o meno profondi, ma l’ideale è stato sempre identico.

Il problema dell’esistenza è un problema di conquista: l’esistenza non è data, ma deve conquistarsi, e questa conquista si concentrerà (come vedremo) nel raggiungimento della personalità intesa come sintesi di tutti valori umani e spirituali nello sfondo e nell’esperienza dell’eterno.

Il problema esistenziale non può essere risolto che in termini di progresso, di storicità e di affermazione, e non può essere appoggiato ad una concezione pessimistica della vita che prospetti ritorni o naufragi nel nulla. 

Il problema esistenziale, ripetiamo, non può essere che “consistenziale”, e cioè, non può che condurre ad una “affermazione” di valori, se questi sono veri valori. Il problema dell’esistenza è, quindi, eminentemente un problema di conquista e, come tale, un problema di ascesa promossa dallo sforzo e dalla volontà. 

Qualsiasi filosofia conducente alla rinunzia dei valori a cui l’uomo si sente e deve sentirsi chiamato, non può essere una filosofia esistenziale concreta.
La filosofia dell’esistenza non può essere fondata che nella voce che dal profondo ci stimola, ci esorta, ci spinge ad usare e ad ascendere sulla via dei valori eterni che, attraverso la conquista unitaria e totale di sè, l’uomo realizza mediante la sintesi dell’assoluto umano nell’assoluto divino.

Il mondo esistenziale è un mondo a sé che si eleva sopra la scala di tutti gli altri mondi. Esso si eleva su per il mondo umano, sopra quello spirituale, sopra quello religioso. Per raggiungerlo occorre sforzo di diuturno e volontà.

Per questo la filosofia dell’esistenza non può basarsi se non nel proposito di conseguire la perfezione, e sulla rinunzia di ciò che al mondo esistenziale può impedirci di ascendere e pervenire.

R. Giordani, L’esistenza come conquista della personalità, 1945 

Lascia un commento