La lettera dell’analfabeta

Niente mi hanno insegnato
all’università:
solo a scrivere chiaro
il mio nome e cognome.
Non a capire un gesto
o il mistero di un occhio,
né la calma del tempo,
il segreto di un sasso.

Ho scritto sette romanzi
per metterci sopra il mio nome:
io non so scrivere altro
solo il mio nome e cognome.
Lo scrivo dappertutto,
anche sulle vetrine,
lo scrivo con la merda,
nei cessi della stazione.
Niente mi hanno insegnato
all’università:
non a capire un uomo,
nemmeno a guardarmi allo specchio
o una puttana morta,
nemmeno un giorno di vento.
O a svegliarmi un mattino,
rinchiuso in una bara.
Io non conosco un paese,
un giorno di fame,
un mese di disperazione.
So scrivere solo il mio nome.

Ora scrivo un romanzo
e sopra ci scrivo il mio nome.

di Ennio Flaiano

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