“Voci di Donna”: le dinamiche di coppia nella tragicommedia di Valentina Diana

“Voci di Donna”: le dinamiche di coppia nella tragicommedia di Valentina Diana
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Una tragicommedia che gioca con le dinamiche tra Lui e Lei. Mai banale o scontata. Che sa ironizzare e spiazzare. Un amore contemporaneo che può diventare specchio in cui identificarsi. La Voce della Coppia sarà quella di Valentina Diana che domani, lunedì 21 marzo, presenterà “Mariti. O le imperfezioni di Gi” (pagine 280, 18 euro, Einaudi) alle 18 al Circolo dei lettori di Novara. Nuovo appuntamento con “Voci di donna”, il festival della letteratura al femminile organizzato da Libreria Lazzarelli e Circolo dei lettori in collaborazione con Centro Novarese di Studi Letterari e Biblioteca Civica Negroni, il patrocinio di Comune di Novara e Provincia di Novara e il supporto delle case editrici Interlinea e Astragalo. Valentina Diana, torinese, lavora in teatro come attrice e drammaturga. Per il teatro ha scritto “Fratelli, Ricordati di ricordare cosa”, “La bicicletta rossa (Premio Eolo Awards 2013 per la drammaturgia), “Swan” e “La comitragedia spaziale”. “Smamma” (Einaudi 2014) è il suo primo romanzo. Ora è sugli scaffali con “Mariti”: Drina e Gi sono sposati e vivono a Spricchio. Hanno alle spalle un matrimonio e qualche piccolo disastro. Un percorso incidentato tra figli adolescenti, suocere, ingiunzioni di pagamento e pesci rossi, a rendere le loro esistenze non poco tormentate. Ma ai due sta bene così. E così la cronaca stralunata di un matrimonio tardivo fa ridere, commuovere e riflettere. Ma sempre un inno alla vita. 

«Il libro – ci racconta al telefono l’autrice – tratta la tematica che sto affrontando da parecchio tempo: il nucleo familiare e il rapporto interno alla famiglia, tra madre e figlio adolescente prima, tra compagna e marito poi. Ora ho voluto raccontare la complessa relazione tra due persone che hanno vissuto molto diversamente e che la vita ha reso forti: riescono così a darsi qualcosa che a ciascuno mancava. Mi piaceva l’idea di assistere nel corso del romanzo a una ricostruzione: la voce narrante cerca di rimettere insieme le cose. In un mondo in cui tutto è sparpagliato la “sua” attività è quella di ricomporre e di ricomporsi. E, come è tipico della mia scrittura, ci sono aspetti tragicomici, al limite tra comico e tragico: attraverso lo sviluppo della storia si ride ma si potrebbe anche piangere. Lui è un personaggio con inettudini acclarate, ma si porta dietro un grande bagaglio di forza ben radicato. E questo gli consente di relazionarsi a Drina in modo solido e protettivo. E Drina accetta la sua proposta per essere finalmente sotto la benedizione di qualcuno, per tornare ad avere un passato. Uno scambio è quello che avviene. Drina restituisce a Gi quello che sta cercando, una grande passione, l’amore. Il loro è un rapporto candido e pulito. Ecco il centro della storia, una trama molto dinamica legata anche alle sorti dell’economia, tra crisi e instabilità economica, tra un’eredità che sembra risollevare le loro sorti e una dura realtà che li fa tornare poveri. Ma nessuno dei due vive questo momento come un vero pericolo. La coppia non si fa distruggere da questo». Studiati (e non certo casuali) sono i nomi: «Gi, un suono affettivo che mi piaceva. Sembra quasi una iniziale ma è un abbreviativo. Mentre Drina nasconde molto della sua identità. Il suo nome è Cassandra, ma lo scopriremo solo alla fine del libro. Un nome con un suo portato di storia e di avventura. Quasi un gioco. Ma ha la sua importanza».

In quest’ultima settimana “Voci di Donna” da appuntamento anche mercoledì 23 marzo alle 18 al Circolo dei lettori  con Lucia Vasini e “Nessuno dei due” (Baldini&Castoldi) e giovedì 24 marzo alle 18 alla Biblioteca Civica Negroni con la rassegna “Sconfinamenti tra storia e letteratura” in cui Anna Cardano presenterà “Storie di Ostetriche” partendo dai libri “Comari patentate: la scuola per levatrici nella Novara dell’Ottocento”,“Chiamate la levatrice” e “Come nascevamo? Dalle comari levatrici alle ostetriche. Storia e storie dalle sponde del Lago Maggiore”. Tutti gli ingressi sono liberi.

Eleonora Groppetti

Una tragicommedia che gioca con le dinamiche tra Lui e Lei. Mai banale o scontata. Che sa ironizzare e spiazzare. Un amore contemporaneo che può diventare specchio in cui identificarsi. La Voce della Coppia sarà quella di Valentina Diana che domani, lunedì 21 marzo, presenterà “Mariti. O le imperfezioni di Gi” (pagine 280, 18 euro, Einaudi) alle 18 al Circolo dei lettori di Novara. Nuovo appuntamento con “Voci di donna”, il festival della letteratura al femminile organizzato da Libreria Lazzarelli e Circolo dei lettori in collaborazione con Centro Novarese di Studi Letterari e Biblioteca Civica Negroni, il patrocinio di Comune di Novara e Provincia di Novara e il supporto delle case editrici Interlinea e Astragalo. Valentina Diana, torinese, lavora in teatro come attrice e drammaturga. Per il teatro ha scritto “Fratelli, Ricordati di ricordare cosa”, “La bicicletta rossa (Premio Eolo Awards 2013 per la drammaturgia), “Swan” e “La comitragedia spaziale”. “Smamma” (Einaudi 2014) è il suo primo romanzo. Ora è sugli scaffali con “Mariti”: Drina e Gi sono sposati e vivono a Spricchio. Hanno alle spalle un matrimonio e qualche piccolo disastro. Un percorso incidentato tra figli adolescenti, suocere, ingiunzioni di pagamento e pesci rossi, a rendere le loro esistenze non poco tormentate. Ma ai due sta bene così. E così la cronaca stralunata di un matrimonio tardivo fa ridere, commuovere e riflettere. Ma sempre un inno alla vita. 

«Il libro – ci racconta al telefono l’autrice – tratta la tematica che sto affrontando da parecchio tempo: il nucleo familiare e il rapporto interno alla famiglia, tra madre e figlio adolescente prima, tra compagna e marito poi. Ora ho voluto raccontare la complessa relazione tra due persone che hanno vissuto molto diversamente e che la vita ha reso forti: riescono così a darsi qualcosa che a ciascuno mancava. Mi piaceva l’idea di assistere nel corso del romanzo a una ricostruzione: la voce narrante cerca di rimettere insieme le cose. In un mondo in cui tutto è sparpagliato la “sua” attività è quella di ricomporre e di ricomporsi. E, come è tipico della mia scrittura, ci sono aspetti tragicomici, al limite tra comico e tragico: attraverso lo sviluppo della storia si ride ma si potrebbe anche piangere. Lui è un personaggio con inettudini acclarate, ma si porta dietro un grande bagaglio di forza ben radicato. E questo gli consente di relazionarsi a Drina in modo solido e protettivo. E Drina accetta la sua proposta per essere finalmente sotto la benedizione di qualcuno, per tornare ad avere un passato. Uno scambio è quello che avviene. Drina restituisce a Gi quello che sta cercando, una grande passione, l’amore. Il loro è un rapporto candido e pulito. Ecco il centro della storia, una trama molto dinamica legata anche alle sorti dell’economia, tra crisi e instabilità economica, tra un’eredità che sembra risollevare le loro sorti e una dura realtà che li fa tornare poveri. Ma nessuno dei due vive questo momento come un vero pericolo. La coppia non si fa distruggere da questo». Studiati (e non certo casuali) sono i nomi: «Gi, un suono affettivo che mi piaceva. Sembra quasi una iniziale ma è un abbreviativo. Mentre Drina nasconde molto della sua identità. Il suo nome è Cassandra, ma lo scopriremo solo alla fine del libro. Un nome con un suo portato di storia e di avventura. Quasi un gioco. Ma ha la sua importanza».

In quest’ultima settimana “Voci di Donna” da appuntamento anche mercoledì 23 marzo alle 18 al Circolo dei lettori  con Lucia Vasini e “Nessuno dei due” (Baldini&Castoldi) e giovedì 24 marzo alle 18 alla Biblioteca Civica Negroni con la rassegna “Sconfinamenti tra storia e letteratura” in cui Anna Cardano presenterà “Storie di Ostetriche” partendo dai libri “Comari patentate: la scuola per levatrici nella Novara dell’Ottocento”,“Chiamate la levatrice” e “Come nascevamo? Dalle comari levatrici alle ostetriche. Storia e storie dalle sponde del Lago Maggiore”. Tutti gli ingressi sono liberi.

Eleonora Groppetti

 

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