Cosa dicono i disegni dei piccoli?

Attraverso i suoi disegni il bambino esprime sentimenti ed emozioni, positivi e negativi. E’ possibile interpretarli ed intuire cosa rappresentino per lui?
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Presenta un foglio bianco e qualche matita colorata a un bambino e subito lo vedrai mettersi all’opera: disegnare, per i piccoli, è un’attività spontanea, un modo per esprimere i propri sentimenti e manifestare la propria personalità. Ecco perché è importante sapere interpretare le sue “opere”.

Dai 16 mesi

Il bambino riesce a impugnare una matita e a tracciare un segno in modo inconsapevole.

Verso i 2 anni

Il bambino inizia a indirizzare la mano dove vuole e a tracciare i primi segni con uno o più colori. Tipico di quest’età è lo scarabocchio circolare, che esprime espansione. Se il tuo bambino disegna figure tonde, probabilmente ha una natura socievole e allegra; l’angolo, invece, è una forma che esprime tensione, irrequietezza, sensibilità.

Image Form

Dopo i 2 anni

Lo scarabocchio inizia a diventare un disegno. E, in genere, la prima figura rappresentata è quella umana: significa che il bambino inizia a percepire se stesso nel mondo. All’inizio è solo un accenno, di solito un cerchio, proprio perché in questa fase la percezione che ha di sé è di essere prevalentemente una “testa”, alla quale vengono aggiunti gli occhi. È quindi del tutto normale che la persona raffigurata non abbia corpo, braccia e gambe.

Verso i 3-4 anni

Cominciano a comparire gli arti, linee tutte uguali, direttamente attaccate alla testa (il tronco, invece, viene disegnato di norma dopo i 4 anni).

Il modo in cui un bambino disegna un volto è molto importante: una faccia senza occhi né bocca può segnalare qualche difficoltà a comunicare con gli altri. Anche l’espressione è fondamentale, perché rispecchia lo stato d’animo di chi la disegna. Così come sono indicative le gambe: se molto lunghe e sottili, denotano il desiderio del bambino di esplorare il mondo che lo circonda.

Se con i suoi scarabocchi riempie tutto il foglio, probabilmente è un bambino vitale, estroverso; al contrario, uno spazio scarsamente riempito, per esempio un disegno spostato verso l’angolo, può indicare un bambino insicuro, che si sente un po’ a disagio con gli altri. Occupare solo la parte bassa del foglio è naturale nei più piccoli. Se, invece, la tendenza è quella di riempire la parte alta, potremmo essere di fronte a un bimbo che cerca rifugio nella fantasia.

Un tratto marcato comunica una forte carica vitale, dimostra energia, temperamento. Il gesto leggero esprime in genere una personalità molto sensibile e timida.

Tutti i bambini tendono ad avere una preferenza per determinati colori: a partire dai 3-4 anni (prima la scelta è casuale) il prevalere di una tinta rispetto a un’altra è sempre un messaggio importante:

Rosso

Il bambino ha una personalità energica, un carattere allegro e un bisogno di sentirsi al centro dell’attenzione.

Giallo

È un tipico “cuor contento”, che d’istinto si avvicina agli altri ed è curioso.

Verde

Il bambino che sceglie questo colore è, in genere, serio e introverso; se compare in modo quasi esclusivo, segnala un momento di tensione.

Viola

Può indicare che il bambino è troppo sollecitato dagli adulti a dare il meglio di sé.

Nero

Probabilmente tuo figlio non si sente assecondato nelle sue esigenze e sta vivendo un momento di rabbia, frustrazione o disagio.

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