Immobile, nella furia dopo il cambio c’è tutto il nervosismo del momento no

Immobile, nella furia dopo il cambio c’è tutto il nervosismo del momento no

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Minuto 78 di Fiorentina-Lazio, incontro importantissimo da ambo le parti e valido per la ventiseiesima giornata del campionato di Serie A.

Biancocelesti sotto per 2-1 contro i padroni di casa, dopo due reti in rapida successione della Viola nel giro di appena dieci minuti. La Lazio fatica mentalmente a restare in gara, gli errori sono tanti e l’incisività dentro la gara è poca. Si alza la lavagnetta luminosa a bordocampo, cambio nella Lazio: fuori il 17, Immobile; dentro il 19, Castellanos.

Immobile esce dal campo nervoso e inevitabilmente deluso da una prestazione, un’altra, decisamente sotto la sua media. Pochi palloni giocabili, appena 28 toccati e una sola conclusione tentata (e poi ribattuta). Qualcuno fra gli spalti, vicino alle panchine, urla qualcosa verso il capitano biancoceleste: Immobile diventa una furia. Un tifoso della fiorentina grida diverse offese all’indirizzo del bomber azzurro, Ciro non ci sta: si lancia verso le balaustre e tenta di scavalcarle. Ci vogliono quattro persone, fra cui il team manager Derkun, per calmarlo. L’uomo è stato segnalato alla procura federale e nei prossimi giorni è attesa la decisione in merito, ma questo esatto momento rispecchia pienamente il periodo difficile che sta vivendo il 17 biancoceleste.

La stagione difficile di Immobile, oltre la furia

Oltre la prestazione, deludente, del Franchi e la furia di Immobile, la stagione vissuta fino ad ora dall’attaccante è ben lontana dalle sue migliori. 31 presenze fra tutte le competizioni collezionando 10 reti, di media uno ogni 185 minuti passati sul rettangolo di gioco. I numeri sono lontani da quelli del miglior Immobile, complice anche la sequela di fastidi ed infortuni che ne hanno condizionato gli ultimi mesi. Fatica lui, l’uomo simbolo, e di conseguenza fatica anche il resto dell’attacco biancoceleste. Ora arrivano in rapida successione Milan e Bayern, due notti da grande giocatore, che in Immobile hanno sempre suscitato emozioni particolari e nelle quali ha sempre mostrato il proprio killer instinct. E allora quale migliore occasione per cercare il riscatto, personale e di squadra? Servono punti se si vuole continuare anche solo a sognare in un posto per la Champions, ma ancor di più serve convincere e autoconvincersi di essere ancora in grado di imporsi sul campo.

Salvatore Daniele Morgante