Nome
Gabbiano reale (Larus michahellis)
Descrizione
È il più comune gabbiano di medio-grandi dimensioni, dall’aspetto molto simile al Gabbiano reale nordico e al Gabbiano reale pontico. Rispetto a questi ultimi appare più robusto, soprattutto anteriormente, con capo più squadrato, collo più largo, becco più massiccio, nettamente ingrossato e incurvato all’apice.
Fenologia
La popolazione italiana è in parte sedentaria e in parte migratrice nella stagione post-riproduttiva, con distanze molto variabili, solitamente in direzione nord, e nei mesi di luglio-settembre, raggiungendo anche zone europee molto settentrionali. Si segnala a titolo di esempio il transito di alcune centinaia di individui rilevato nel settembre 1996 attraverso il Colle del Nivolet, nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, diretti verso nord-ovest.
Habitat
È uno degli uccelli dotati di maggiore plasticità ecologica e adattabilità nei confronti delle attività umane. Infatti, la dieta in ogni periodo dell’anno può comprendere gli alimenti più vari raccolti in discariche, prede trovate morte, invertebrati e altri piccoli animali predati su campi coltivati e anche uccelli migratori e pesci attivamente catturati. Distribuzione e consistenza attuali, in qualsiasi ambiente e stagione, sono in larga misura il risultato dell’aumento delle risorse trofiche di origine antropica. Le discariche di rifiuti urbani, in particolare, consentono il sostentamento di stormi numerosi anche in aree distanti dalle coste o dalle zone umide dell’interno. La specie resta peraltro legata ad ampie distese di acqua (marina e non) per il pernottamento e, in misura minore, per la nidificazione. I siti riproduttivi si trovano infatti in aree inaccessibili ai predatori terrestri, spesso proprio perché circondate da acque profonde; la nidificazione su tetti di edifici o in aree coltivate di grande estensione ha per il momento in Italia una distribuzione localizzata.
Distribuzione
Areale riproduttivo prevalentemente circoscritto alle coste del Mediterraneo e a quelle meridionali del Mar Nero. In Italia è presente con 45.000-60.000 coppie nidificanti. La consistenza invernale è valutata in 150.000- 350.000 individui.
Stato di conservazione
La specie non ha problemi di conservazione, malgrado un’alta mortalità dovuta ad ingestione di sostanze tossiche e altri fattori di origine antropica.
di Fabio Casale, Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Supervisione scientifica: Giuseppe Bogliani, Università degli Studi di Pavia
tratto da:
Casale F., 2015. Atlante degli Uccelli del Parco Lombardo della Valle del Ticino.
Parco Lombardo della Valle del Ticino e Fondazione Lombardia per l’Ambiente.
Foto: Antonello Turri
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