Inceneritore in val Bormida, Sansa: "Cairo e Vado discariche della Liguria, per la Regione sedi di tutte le servitù"

di Redazione

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Centi: "La Val Bormida ha già dato". La Candia: "Sbagliato puntare su impianti ormai obsoleti, superati dal modello di economia circolare"

Inceneritore in val Bormida, Sansa: "Cairo e Vado discariche della Liguria, per la Regione sedi di tutte le servitù"

Ferruccio Sansa, esponente di opposizione in consiglio regionale, critica l'amministrazione regionale di Giovanni Toti per il progetto di inceneritore a Cairo Montenotte. “Dopo il rigassificatore a Vado la nuova idea di Toti è un termovalorizzatore a Cairo Montenotte, a dimostrazione - sostiene Sansa, insieme con Selena Candia e Roberto Centi, colleghi del gruppo consiliare collegato alla lista che porta il suo nome - che per la Regione esistono liguri di serie A e liguri di serie B. Da una parte i red carpet a Portofino e dall'altra le servitù sempre nelle stesse 'discariche' come Vado e la Val Bormida. Un territorio, quest'ultimo, già fortemente penalizzato e inquinato negli ultimi decenni tra i disastri dell'Acna, Italiana Coke e Ferrania”.

“In Val Bormida ci sono già comitati che stanno facendo battaglie e liste locali come Cairo in Comune che con il consigliere Giorgia Ferrari stanno presentando diverse interrogazioni per scongiurare l'arrivo di un termovalorizzatore sul loro territorio – sottolinea Ferruccio Sansa - Noi siamo al loro fianco e non li lasceremo soli in questa battaglia, proprio come stiamo facendo con i cittadini, i comitati e le liste di Vado per il tema rigassificatore. In Liguria non possono esistere territori-discarica, così come non possono esistere cittadini di serie A e di serie B”.

“La Val Bormida ha già dato tanto alla Liguria a livello di servitù, forza lavoro e anche di sacrifici ambientali – aggiunge Roberto Centi -. Il caso più emblematico è stato l'Acna di Cengio con i suoi 117 anni di attività, un sito industriale che ha causato enormi danni ambientali e alla salute dei cittadini, che ancora oggi, dopo più di 20 anni dalla sua chiusura, sta completando le pratiche di bonifica. Ma sempre nella stessa valle vanno citati gli impianti 3M di Ferrania per la produzione di pellicole fotografiche e quello dell'Italiana Coke di Bragno. Pensare oggi di realizzare in questo territorio anche un termovalorizzatore dimostra come la Regione consideri questa valle una 'discarica'”.

La contrarietà al termovalorizzatore in Val Bormida per la Lista Sansa non è una questione da sindrome Nimby, ma una posizione più ampia sulle strategie di gestione dei rifiuti. “È bene sottolineare che siamo contro i termovalorizzatori in generale, in Val Bormida così come a Scarpino o in qualsiasi altro sito della Liguria – puntualizza Selena Candia -. Siamo contro perché si tratta di impianti che oltre ad essere inquinanti sono anche legati ad un tipo di gestione dei rifiuti che si rifa ad un modello di economia lineare. Oggi ci stiamo sempre più spostando verso un modello di economia circolare, che stiamo promuovendo anche in Regione Liguria con una nostra proposta di legge che abbiamo presentato pochi mesi fa”.

“Inoltre – conclude Selena Candia – in tutta Europa si sta attuando una politica di dismissione degli impianti esistenti da qui al 2050 e anche in Italia, gli inceneritori attivi funzionano a fatica solo con ingenti quantità di rifiuti che spesso devono essere importati da fuori provincia o da fuori regione. Una strategia diametralmente opposta a quella della raccolta differenziata e del riutilizzo delle materie prime seconde”.