Cosa fare a Venezia: 14 posti nuovi e grandi classici tutti da scoprire

Una selezione delle ultime aperture a Venezia per scoprire luoghi storici, spazi segreti, nuove boutique, e un Arts Bar da vivere subito.
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Vista sulla chiesa di Santa Maria della salute, VeneziaJaCZhou

Cosa fare Venezia nel weekend: indirizzi e curiosità da non perdere

State pensando ad un weekend a Venezia? La città, sempre più dinamica, è considerata uno dei fulcri artistici più importanti d’Italia che continua a stupire e incantare. Ogni giorno accoglie tantissimi visitatori che lasciano la terraferma per giungere alla Serenissima e immergersi in una dimensione scandita dal ritmo lento delle gondole. Un luogo sospeso nel tempo. Qui, da cinque secoli, convergono tutte le bellezze del mondo. Vivace città d’arte, riesce a dialogare in armonia, sospesa in un perfetto equilibrio tra passato e futuro. E in questo affascinante contesto non mancano novità tra hotel, musei, boutique e ristoranti, che offrono interessanti esperienze.

Vista del Gran Canal a Venezia con le pittoresche gondole.

adisa

Al St. Regis Venice l’arte in terrazza

L’hotel St. Regis, in una posizione privilegiata lungo il Canal Grande, immerso in un panorama tra i più emblematici di Venezia, è già di per sé una destinazione. E lo è ancora di più in occasione del lancio dell’ultima collaborazione creativa, che invita gli ospiti a riflettere sul concetto di tempo e spazio all’Arts Bar. Questa volta i protagonisti sono gli artisti spagnoli Eugenio Recuenco e Juan Carlos Moya che hanno dato vita al loro progetto "365º" attraverso una serie di opere site-specific che riflettono la loro personale visione del mondo e della società e che esporranno proprio qui una serie di opere fino a fine anno.

The St. Regis Venice riconferma il suo ruolo di Musa delle Arti, ed il suo rapporto privilegiato con l’arte contemporanea e l’artigianato locale, in ogni sua forma,  invitando gli ospiti a riflettere sul concetto di tempo e spazio con un nuovo progetto artistico presso l’Arts Bar.

L’hotel presenta la collaborazione con gli artisti spagnoli Eugenio Recuenco e Juan Carlos Moya per dare vita al loro acclamato progetto 365º in forma di una serie di opere site-specific che riflettono la loro personale visione del mondo e della società.

La genesi del diario visivo. Concepito nel 2011, 365º ha richiesto ben otto anni per essere completato. 365 come il numero di fotografie, una per ogni giorno dell’anno, che hanno vari livelli di interpretazione e catturano l’essenza di ogni data attraverso riferimenti all’arte, al cinema, alla storia e alla cultura, oltre ad elementi di fantasia, umorismo e critica. Ogni scatto ha una forte identità ma se mostrate insieme, diventano un'installazione artistica sensoriale, estetica, concettuale e d'avanguardia unitaria. Eugenio Recuenco ed il designer e direttore artistico Juan Carlos Moya hanno collaborato con oltre 300 professionisti per creare questa sorta di sfida visiva che mette in discussione le prospettive. Scatti allo stesso tempo irreali e virtuali, abitati da personaggi che quasi vivono fuori dal tempo, e che ritroviamo sotto forma di installazione proprio presso l'Arts Bar del The St.Regis Venice, denominata per l’occasione “Terrazza 365º Azzarret”.

Siamo entusiasti di collaborare con il team di St. Regis Venice per portare il nostro progetto 365º nel loro Arts Bar, uno spazio che celebra l'arte e la creatività in tutte le sue forme”, ha affermato Eugenio Recuenco. "Ci auguriamo che i nostri pezzi suscitino curiosità e conversazione tra gli ospiti e li ispirino a vedere il mondo in un modo diverso".

L'abbinamento tra rum e bourbon rappresenta l'unione tra persone diverse tra loro, richiamando un rapporto di amore e odio. La tecnica del milk washing ha due effetti principali: rende il cocktail più cremoso e vellutato e attenua l'acidità del succo di agrumi. La liquirizia, spezia molto utilizzata in passato, simbolo di dolcezza e molto apprezzata in Italia, dà il tocco finale al drink.

In “Dodici mesi, dodici cuscini”, hanno trasformato dodici delle loro fotografie originali del progetto 365° in cuscini decorativi che cambieranno ogni mese secondo il calendario. In un altro pezzo dell’opera d’arte, “Wellcome 365º” un display a ribalta in stile aeroporto accoglie gli ospiti con un messaggio e una grafica diversi in base all'ora del giorno e con un diario visivo di tutte le immagini del progetto 365°. Il duo ha anche collaborato con il rimonato studio veneziano di vetreria d’arte Berengo Studio, partner artistico dell’albergo, per produrre un bicchiere da cocktail unico nel suo genere ispirato al loro progetto 365º. Il drink, pensato ad hoc dal team di barman dell’albergo, prende il nome di **Willful Dart  **(ingredienti: punch al latte chiarificato Appleton Estate Rum 15 anni Black River Cask, Russell’s Reserve Bourbon 10 anni, horchata cordiale, succo di limone, bitter alla liquirizia) e si ispira all'opera del 5 agosto del progetto artistico 365° Azzarret. Il legame tra l'autore e le sue origini ha ispirato i barmen dell’Arts Bar a rivisitare l’originale ricetta dell'horchata, una popolare bevanda rinfrescante spagnola, a base di acqua di riso, mandorle, vaniglia e cannella. Anche il bicchiere porta una firma artistica: creato da Berengo Studio si ispira ad una foto del progetto di Recuenco, in cui una ragazza lancia cuori bucati contro un bersaglio; quel cuore rappresenta la sagoma del bicchiere, trafitto dalla cannuccia come da una freccia. Le righe del vestito della ragazza si attorcigliano nel fondo del bicchiere. Come l’amore, è difficile da maneggiare, tócca usare la cannuccia, ma le sue forme si accordano perfettamente all’altro cuore li accanto.

L’allestimento firmato Ginori 1735

Sempre al St. Regis, da non perdere è la nuova terrazza realizzata insieme a Ginori 1735. Dallo storico hotel St. Regis e la sua terrazza sull’acqua si possono ammirare gli edifici grandiosi che si affacciano sul Canal Grande, come prime donne a un ballo veneziano. Del resto il sontuoso hotel, che riunisce cinque edifici adiacenti, è il miglior punto di osservazione della città e, come si diceva una volta, il luogo per vedere ed essere visti. In occasione dell’ottantesima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la terrazza del ristorante si è vestita di nuovo con un allestimento firmato Ginori 1735. Ribattezzata per l’occasione “Giardino Ginori”, ospiterà il prossimo 4 settembre la spaghettata di mezzanotte allestita per attori e personalità del mondo del cinema che animano il festival, l’appuntamento glamour della laguna.

"Giardino Ginori" trasforma la terrazza del St. Regis Venice in occasione del Festival del Cinema.

Protagonista della tavola è la collezione Oriente Italiano: porcellane in dieci nuance di colore, che recano il tipico motivo floreale del garofano, diventato senza dubbio il più iconico tema della maison fiorentina (parte del gruppo Kering dal 2013). Mentre il motivo caratterizzante della collezione Azalea viene declinato per la prima volta su cuscini e ombrelloni, donando nuove vibrazioni a uno dei luoghi più famosi della Serenissima.

Motivo Azalea per i tessili e collezioni Oriente Italiano apparecchiate sulla tavola tra le vedute più suggestive sulla città.

Nolinski Venezia, il nuovo hotel in laguna

Il gruppo parigino di Luxury Hotel Evok Collection approda a Venezia e a pochi passi da Piazza San Marco e dal Teatro La Fenice, apre le porte del nuovo Nolinski Venezia, ospitato all’interno dello storico palazzo della Camera di Commercio. La maestosa facciata ornata di chimere ricorda la potenza acquisita dalla Serenissima grazie ai commerci favoriti dalle acque. Da qui si varca la soglia per entrare nel vivo della storia veneziana all’interno di quella che anticamente era la Borsa di Commercio, dove si respirano l’anima e la storia di una città in cui Art Nouveau, Stile Liberty e Modernismo si fondono in una perfetta armonia, riportata alla luce dal duo franco-italiano di interior design LeCoadic-Scotto.

Il raffinato caffè all'interno del nuovo Nolinski Venezia, del gruppo Evok Collection.

Guillaume MICK CORNELUS

L’ingresso all’hotel avviene attraverso una delle due antiche porte della Borsa di Commercio, la più piccola, quella che reca la scritta “Borsa”. L’entrata conduce in un cortile che accoglie passanti e residenti dell’albergo all’interno del Caffè. Qui, lo spazio presenta pavimenti in pietra, soffitti a cassettoni, mattoni antichi e pareti bianche in stucco marmorino che si mescolano alle calde tonalità dei velluti e delle decorazioni, mentre i mobili sono ispirati alla Gondole Art.

Le camere sono uniche e sono state studiate in ogni dettaglio.

Guillaume MICK CORNELUS

Al terzo piano si trova il Bar Bibliothèque dove basta alzare lo sguardo per immergersi nell'abisso di un cielo marino immaginato dall'artista Simon Buret, un’opera dal grande fascino. La struttura dispone di 43 camere di cui 13 suites. Tutti gli ambienti sono unici sia nel design che nei volumi: in una camera prevale un maestoso soffitto a volte ogivali; e in un’altra, le avvolgenti travi adornano il cielo notturno. L’hotel offre inoltre una SPA e il ristorante bistellato parigino Palais Royal.

«Il design industriale italiano degli anni ‘50 e ‘60 ci ha ispirato nel risolvere i problemi strutturali legati all’edificio. Trasformare in albergo un insieme di uffici senza intervenire sulla struttura è stato molto vincolante. In questo la scuola italiana ci è venuta incontro fornendoci la soluzione: il sistema modulare sospeso ci ha permesso infatti di installare i mobili senza danneggiare le pareti», spiegano il duo LeCoadic-Scotto.

Madama Garden Retreat, poetico rifugio

Scorcio del rigoglioso giardino del nuovo Madama Garden Retreat.

Courtesy Madama Garden Retreat.

Sulla riva di uno dei più importati rii del Sestiere Cannaregio, all’interno delle Mura un tempo perimetro dall’antica residenza nobiliare Palazzo Antelmi, si trova il nuovo Madama Garden Retreat, una residenza di pregio circondata da un giardino rigoglioso che i turisti più curiosi possono scorgere volgendo lo sguardo all’opposto dell’imponente facciata della Scuola della Misericordia o passando sulle barche sotto il ponte.

Il nuovo Madama Garden Retreat, una residenza di pregio, progettata con cura da Mara De Guidi.

Courtesy Madama Garden Retreat

Gli spazi nascono da un restauro seguito accuratamente da Mara De Guidi che ha dedicato quasi tre anni, oltre al recupero dello stabile, alla progettazione e alla realizzazione di un sistema ingegneristico per tutelare gli ospiti e i preziosi decori dalle variazioni improvvise delle maree. «Ho pensato a quello che avrei voluto trovare in un hotel quando viaggiavo molto», dice la proprietaria. «Ne è nata una casa per viandanti esigenti». La sensazione di essere in un ambiente privato si ha anche al tavolo della colazione che viene servita a ogni ospite personalmente, come se si avesse un maggiordomo a disposizione: frutta fresca e al forno, pancakes, le inimitabili focaccette di Pitteri alla Ca' d'Oro… Non a caso l'hotel ha vinto il premio Best Breakfast per l'area Europe and UK dells prestigiosa guida Johansens Condé Nast. Nelle 9 stanze di questo luogo un po' magico, ideate come le 9 città invisibili di Calvino («ma tutte un po' Venezia») si trovano arredi e decori custom in legno , vetro, ferro, ottone, velluti, sete e broccati. Rubelli alle pareti, mobili di Fornasetti, rivestimenti in ceramica dei bagni di Florim. Il rigoglioso giardino segreto, curato personalmente da Lorenzo Martinelli, il direttore-agronomo, fa parte delle tappe del circuito Wigwam, un club composto da autorevoli appassionati ed esperti di fama internazionale che con sensibile competenza dedicano eventi e seminari in materia di gardening per la diffusione di conoscenze e tradizioni che altrimenti andrebbero dimenticate. Nelle giornate più calde, con vista privata sulla Scuola della Misericordia, è un piacere sedersi a sorseggiare un drink sotto la pergola di uva Isabella, frutto autoctono.

L’afternoon tea all’Aman Venezia, sull’incantevole Canal Grande

Aman Venice, situato nella magnifica cornice di Palazzo Papadopoli. Sansovino Stanza.

Daniel Herendi

Nel tranquillo quartiere di San Polo, adagiato sul Canal Grande, troviamo Aman Venice, all'interno della magnifica cornice di Palazzo Papadopoli, uno degli otto palazzi monumentali sul Canal
Grande. Un luogo che incarna l’opulenza e la sensualità di Venezia. Le opere d'arte rococò si intrecciano agli interni contemporanei firmati da Jean-Michel Gathy, mentre i due giardini privati, rari nella Serenissima, offrono il rifugio ideale dalla frenesia della città. L'hotel offre 24 camere e suite, molte delle quali arricchite dalle opere di alcuni dei più grandi artisti italiani, tra cui l'architetto del XVI secolo Sansovino e il pittore del XVIII secolo Tiepolo. Per la nuova stagione l’albergo invita gli ospiti a rilassarsi con un afternoon tea estivo – da accompagnare con finger sandwich, viennoiserie e un’ampia varietà di torte e macaron – nella magnifica cornice del giardino privato, con affaccio sul Canal Grande.

Al Fondaco dei Tedeschi il ponte di Rialto come non l’avete mai visto

Fino al 7 aprile 2024 salite al quarto piano del luxury store il Fondaco dei tedeschi. Troverete l’installazione fotografica The Rivus Altus Cronorama - In 10 Years, progetto fotografico dell'architetto e fotografo Massimiliano Farina che per dieci anni, dal 2013 al 2023, ha collezionato, in oltre 500 ore di appostamento, 60.557 tasselli e più di 16.000 persone ritratte del panorama veneziano più fotografato, dipinto e conosciuto al mondo: la vista dal ponte di Rialto e il flusso ininterrotto di persone che lo osservano e lo percorrono.

Uno scatto di Massimiliano Farina per Rivus Altus Cronorama - In 10 Years al Fondaco dei Tedeschi

L'istallazione al Fondaco dei Tedeschi è costituita da 78 schermi, che si combinano per formare un'unica immagine, composta da 78 time-lapse, che si ripetono, creando un video di oltre 10.000 scatti, presi dalla stessa posizione, sul ponte di Rialto, in varie fasi della giornata e attraverso le diverse stagioni, captandone i cambiamenti. Oltre a questo sei gigantografie in bianco e nero di persone comuni che ammirano la struttura cinquecentesca del ponte, sono esposte su tre pareti del padiglione degli eventi.

Ca’ Rezzonico, il Museo del Settecento Veneziano

Affacciato sul Canal Grande Ca’ Rezzonico riapre le porte dopo importanti interventi di restauro che hanno coinvolto parti dello storico edificio che accoglie il Museo del Settecento Veneziano. Con l'obiettivo di migliorare la qualità dei servizi offerti e garantire una maggior fruibilità del museo l’intervento ha coinvolto principalmente il piano terra, fortemente compromesso a causa dell'eccezionale acqua alta del novembre 2019.

Ca' Rezzonico, storico edificio che accoglie il Museo del Settecento Veneziano.

Courtesy Ca' Rezzonico

La riapertura è anche un'occasione per il pubblico di ammirare nuove opere. «La collezione permanente - racconta Alberto Craievich, responsabile della sede museale - si arricchisce di alcune opere custodite per decenni nei depositi, come le sculture di Antonio Corradini e Giovanni Maria Morlaiter e i dipinti raffiguranti Battaglie di Francesco Guardi. Ma non solo: sarà infatti possibile ammirare anche acquisizioni recentemente donate da privati quali il cassettone intarsiato del celebre ebanista lombardo Giuseppe Maggiolini, datato e firmato «Parabiago 1799». O ancora un raro bozzetto di Giambattista Piazzetta, raffigurante l’Estasi di san Francesco, preparatorio per la grande tela compiuta nel 1729, per la chiesa vicentina dell’Araceli, giunto a Ca’ Rezzonico con il legato di Maria Francesca Tiepolo dal Museo civico di palazzo Chiericati».

Vita da Doge, storie millenarie

Appartamento del Doge torna a far parte del percorso espositivo di Palazzo Ducale.

Photo credit Elisa Chesini

Altra interessante luogo da visitare è l'Appartamento del Doge che torna a far parte del percorso espositivo di Palazzo Ducale, con un nuovo allestimento per raccontare l'ultramillenaria storia di quella che è stata una delle personalità istituzionali più longeve di Venezia. Il nuovo allestimento intende presentare la figura del Doge, attraverso una ricca documentazione tra dipinti, sculture, manufatti, mappe e testi manoscritti e a stampa, promissioni e commissioni ducali, medaglie e monete. «Si tratta di un importante progetto di valorizzazione di opere provenienti dal patrimonio civico detenuto dalla Fondazione Muve e in gran parte solitamente non esposto – afferma la Presidente di Fondazione Muve Mariacristina Gribaudi – che raccontano i momenti salienti della storia dell’istituzione dogale. Con precise finalità didattiche, si è dato rilievo alle grandi vicende ma anche ad aneddoti e vicende minori, alla rigida etichetta cerimoniale, ad approfondimenti (anche lessicali) e curiosità, partendo proprio dalle testimonianze materiali in Mostra».

Dormire immersi nell’arte a Palazzo Vendramin Grimani

Lo scorso anno Palazzo Vendramin Grimani ha ospitato, grazie alla Fondazione dell’Albero d’Oro, la mostra dell'artista messicano Bosco Sodi per la scorsa Biennale Arte. Oggi, al terzo piano del palazzo c'è un nuovo spazio dedicato all’accoglienza: una foresteria indipendente, gestita dalla società Venice Prestige, le cui attività permettono alla Fondazione dell’Albero d’Oro di realizzare il suo programma di attività culturali e artistiche. 5 appartamenti progettati da Umberto Branchini, che ha coniugato il suo stile contemporaneo con la tradizione veneziana.

Uno dei 5 appartamenti della nuova foresteria di Palazzo Vendramin Grimani. Foto Andrea Avezzù

andrea avezzu'

Il progetto è stato concepito e realizzato per esaltare le tradizioni artigianali veneziane e i materiali autoctoni: marmorini, pavimenti in pastellone, marmi, mobili di antiquariato e lampade in vetro di Murano. In ognuna delle suite c'è una zona living con day-bed, tavolo per la colazione, bar o cucina attrezzata separata, un bagno di cortesia, e una camera matrimoniale con bagno privato. A disposizione degli ospiti, al terzo piano, una grande zona di lettura e di conversazione caratterizzata dalle capriate di legno seicentesche e una grande vetrata; comode poltrone si alternano a tavoli da scultore con poltroncine imbottite dove poter pranzare, scrivere o, semplicemente, rilassarsi.

Bacán, atmosfere latino americane

Bacán, un nuovo ristorante latino americano, che celebra momenti di convivialità.

Courtesy Bacán

Di recente apertura è il ristorante latino-americana Bácan, fondato da Marco Zambon, veneziano e Silvia Rozas, di Bilbao. Il nome è un ponte tra Venezia e l’altra parte dell’oceano: bacán è una lingua di terra nella laguna che si forma con le basse maree che diventa un luogo di aggregazione per i ragazzi veneziani che possono arrivarci solo con la barca. Allo stesso modo “bacán” in sud America è un’esclamazione di positività e meraviglia. Una parola che racchiude il significato più profondo di sapersi godere la vita, accompagnando momenti di convivialità con buon cibo. Lo spazio rievoca l'atmosfera sud americana, con una facciata che ricorda quella dei palazzi coloniali, mentre gli interni, progettati da Mise Design Studio, sono in legno con le applicazioni di intonaci in terre crude, che si spirano ai toni caldi del Messico. Un luogo con un’attenzione particolare alla sostenibilità nella scelta degli arredi oltre che alla filiera dei prodotti.

Chanel, elegante senza tempo

La nuova boutique di CHANEL, progettata da Peter Marino, un luogo dall'eleganza senza tempo.

Courtesy Chanel

Per gli appassionati dello shopping, accanto a Piazza San Marco, Chanel riapre le porte della sua boutique rinnovata e ampliata. Il restyling è stato progettato dall’architetto newyorkese e collaboratore di lunga data di Chanel, Peter Marino, che continua a reinterpretare i codici eleganti e senza tempo della Maison. La boutique è illuminata dalla luce naturale e il design degli interni evoca la tavolozza grafica della Maison, composta da bianco e nero, utilizzati con una resa moderna e minimalista. L’allestimento rende anche omaggio alla ricca eredità artistica della città: nel salone del prêt-à-porter si trovano una scultura in bronzo lucido di Antoine Poncet e una scatola di bronzo con intagli di Peter Marino che funge da tavolo. L’ascensore e la cassa sono animati da due stampe originali in bianco e nero della fotografa Vera Lutter e, nei camerini, è esposta una tela cinematografica di una sala da ballo veneziana del pittore italiano Dario Serra.

La nuova galleria IN’EI, art design d’Oriente

Hanno scelto Venezia perché questa città sull’acqua è storicamente la porta d’Oriente ed è all’Oriente che Hélène Dubois e Patrice Dumand dedicano IN'EI, la nuova galleria aperta la scorsa primavera a due passi dal Ponte di Rialto. Lo spazio espositivo all’interno di Palazzo Ravà, oasi di pace immersa in un giardino privato che affaccia sul Canal Grande, è già meta di decoratori d’interni e sofisticati collezionisti; un luogo dove poter scoprire il design e l’arte contemporanea provenienti dall’Asia e in particolare da Giappone, Cina, Corea – ancora poco conosciuti in Italia.

La galleria IN'EI a Casa Ravà ospita rari pezzi di design e arte contemporanea dell'estremo Oriente.Giorgio De Vecchi

La missione della galleria è quella di testimoniare infatti la varietà creativa dell’estremo Oriente, proponendo il lavoro di artisti e architetti che rappresentino generazioni e percorsi diversi.

American Vintage, omaggio al Mediterraneo

Il nuovo store American Vintage a Venezia è un omaggio ai colori del Mediterraneo.

Courtesy American Vintage

A Venezia arriva anche il nuovo store American Vintage, un luogo da vivere, che richiama le origini geografiche e i materiali pregiati del brand marsigliese. Si tratta della prima boutique veneziana di 140 metri quadri, dedicata alle collezioni donna, uomo e bambino. Materiali e colori naturali in omaggio al Mediterraneo, come legno e terracotta, si mescolano agli elementi naturali come i mattoni presenti all’interno del negozio, per ricreare un’atmosfera rilassata, preservando l’anima del luogo.

La nuova boutique Buccellati, ispirata alla città

Buccellati ha trasferito la sua storica boutique di Venezia nella Salizada San Moisè, Sestiere San Marco 1295. La zona è rinomata per ospitare negozi di lusso di grandi marchi, nonché punti di riferimento iconici come l’Harry’s Bar e lussuosi hotel a cinque stelle. La nuova boutique mantiene lo stile architettonico caratteristico dei negozi Buccellati in tutto il mondo, riconoscibili per le distintive vetrine finemente rifinite in foglia d’oro. Tuttavia, questa nuova location è perfettamente integrata nel contesto unico e storico di Venezia: la boutique si ispira infatti agli elementi estetici tipici della città nella facciata e nell’insegna. Gli interni sono arricchiti dal pavimento in stile veneziano a mosaico, oltre a console, tavoli e sedie elegantemente scolpiti a mano nel tipico stile del XVIII secolo.

La nuova boutique veneziana di Buccellati.Courtesy Buccellati

Ogni dettaglio è stato attentamente curato per fondere l’eleganza dei prodotti Buccellati con l’atmosfera senza tempo di Venezia. L’estrema attenzione per i particolari nelle tecniche orafe, che hanno radici profonde nella tradizione veneziana, evidenzia il profondo legame tra la Maison e la città lagunare, così come le raffinate influenze del Rinascimento veneziano, con i suoi tessuti damascati e merletti, che costituiscono la base creativa delle creazioni più belle e preziose della Maison. Il legame profondo tra Buccellati e Venezia si è rafforzato nel corso degli anni attraverso collaborazioni significative con i maestri vetrai di Murano: questa fruttuosa sinergia è iniziata con opere come le salsiere “Jam Jar”, rappresentanti frutti e vegetali in vetro, la collezione “Caviar” e, nel 2023, la collezione “Rosso Maraviglia”. Infine, persino il logo di Buccellati riflette lo stile veneziano, con un rosone che si abbina al nome, richiamando gli eleganti movimenti decorativi delle cupole delle chiese e delle sculture sulle colonne di Palazzo Ducale.

Da non perdere: la libreria più instagrammabile

La storica Libreria Acqua Alta nel cuore di Venezia.

NurPhoto/Getty Images

Ultima chicca. Di recente The Knowledge Academy ha condotto uno studio utilizzando i dati degli hashtag di Instagram per trovare le librerie più instagrammabili in Europa e ha scoperto a Venezia una delle librerie più fotografate. Si tratta della Libreria Acqua Alta che si è posizionata al terzo posto della classifica, con 56.414 hashtag. Un luogo dal grande fascino che conserva i libri in vasche da bagno, barche a remi, canoe e persino in una gondola, per proteggerli dal rischio di alluvioni.