La Casa Leggera: il manuale per riorganizzare gli spazi (e la vita)

On e offline, il trend del “decluttering” sta conquistando sempre più seguaci. Liberarsi degli oggetti e dei ricordi, ma anche dei non ricordi - e con loro tutti i gadget inutilmente collezionati, ha anche potere terapeutico. Come ci spiega l’autrice di un manuale ad hoc.
La Casa Leggera il manuale per riorganizzare gli spazi

Dalla scarpiera alle posate: il trend del #Decluttering è sempre più in voga, sui social si parla ormai di un vero e proprio movimento. C’è persino una sfida, #theminimalismchallenge (o #theminimalismgame), che incita i partecipanti ad eliminare, ogni giorno, per trenta giorni, un numero di oggetti pari al giorno corrente. Per esempio, il quinto giorno, si selezionano 5 articoli da scartare. Obiettivo: alleggerire la casa, creare spazio, eliminare il superfluo, l’inutile, l’apparentemente utile, e prendere le distanze dai bisogni materiali. In questo modo, poi, è possibile anche riciclare, vendere o donare una seconda vita agli oggetti.

Ma “l’arte del riordino” è molto di più, e c’è chi ne ha fatto una vera e propria professione.

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Erika Grazia Lombardo, in arte (e sui social) “Armadio di Grace” ha iniziato, anni fa, da un semplice interesse, che ha scelto di approfondire, esplorare e mettere in pratica con la collaborazione di amici e parenti. Oggi, offre consulenza come esperta di ri-organizzazione degli ambienti, anche a celebrities ed influencers. Non stravolge gli spazi, semplicemente aiuta a rendere la scarpiera, l'armadio, l'ufficio a casa o, anche, il frigorifero, meno caotico e più funzionale. Ed anche esteticamente più gradevole.

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Perché una casa ordinata, può portare equilibrio interiore. E viceversa. E poi, perché la sua è una reale passione, messa a disposizione di tutti coloro che tanto predisposti all’organizzazione non lo sono. Autrice del libro: La Casa Leggera, 2020, (Rizzoli), in 413 pagine racconta come e da dove iniziare, perché farlo, come stabilire una “routine del pulito” e quali materiali preferire per una casa plastic free.

Erika Grazia Lombardo, “La Casa Leggera”, 2020, Rizzoli

«La nostra casa è lo specchio del nostro mondo interiore, curarla e farla propria ci fa sentire al sicuro, come se fosse una seconda pelle che ci protegge dal mondo esterno.» Erika Grazia Lombardo (@armadiodigrace).

Qual è il suo lavoro?«Sono una professional organizer, mi occupo di organizzare gli spazi all'interno di una casa o di un'attività commerciale».

Cosa deve aspettarsi un cliente che la contatta? Qual è il valore aggiunto di rivolgersi ad un professionista?«Certamente deve aspettarsi un risultato importante, che vada a migliorare la fruibilità dello spazio per il quale mi chiama. Il valore aggiunto si può spiegare tenendo conto di due fattori: un professionista "vede" la casa del cliente in maniera oggettiva, riuscendo a scovare delle soluzioni che, chi la vive quotidianamente potrebbe non vedere (ci si abitua all’ambiente e agli spazi e si fa fatica ad andare oltre, vedere le potenzialità che riserva la casa). Un altro vantaggio è dato dal metodo che il professionista segue per organizzare lo spazio in questione e fornisce al cliente, per fare in modo che quest'ultimo possa seguirlo successivamente in autonomia».

Spesso, quando si tratta di “ri-organizzare” o stravolgere (in senso buono naturalmente) qualcosa, ci si trova rimandare perché non si sa come iniziare. Un suo consiglio? Da dove si parte?«Ho scritto il libro proprio con l'intento di poter aiutare chi sente l'esigenza di riorganizzare la propria casa ma non sa da che parte iniziare. Avere una tabella di marcia da seguire, ci permette di fare un passo alla volta, anche solo a partire da un cassetto, ed evitare di sentirsi sopraffatti».

Trend #Decluttering: un consiglio per coloro che fanno fatica a separarsi dalle cose?«Sicuramente possono aiutarsi con delle domande “concrete” che li mettano di fronte alla realtà (chiedersi, per esempio, in quale occasione indosserò un capo d’abbigliamento e come lo abbinerò? ci fa rendere conto se il capo in questione, faccia (o meno) ancora al caso nostro».

Parla di 31 giorni per analizzare ambiente per ambiente: significa quindi che in un mese si può ritenere “tutto fatto”?«Se ci si dedica giorno per giorno è assolutamente fattibile, ma si può decidere di procedere organizzandosi in base alle proprie esigenze, impiegando il tempo necessario».

Dalle posate alla scarpiera. Qual è l’ambiente che nota più “critico”?«Sicuramente lo studio, corredato dai documenti e dalla corrispondenza che, solitamente si fa più fatica a tenere sotto controllo senza avere un metodo organizzativo da seguire. Altri ambienti rischiosi sono la cantina, il solaio e il ripostiglio, luoghi perfetti per "nascondere" le nostre indecisioni».

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La sua stanza preferita da “organizzare”?«Senza ombra di dubbio la camera da letto vista la presenza dell’armadio, è il primo ambiente che ho organizzato a casa mia e che mi ha regalato immense gioie».

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È un servizio che funziona molto in USA? In quali altri paesi?«In America del sud è una professione molto popolare e sta prendendo piede sempre di più anche in Europa».

Può quindi, una casa ordinata, portare ordine interiore? È lo spazio interiore che influenza quello esteriore o vice versa?«Assolutamente si, la casa e il nostro mondo interiore sono strettamente connessi, uno influenza l'altro e viceversa. Riuscire ad alleggerire e organizzare la nostra casa libera anche la nostra mente, permettendoci di porre la nostra attenzione su altri aspetti della nostra vita».

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