Immigrazione clandestina, Pm Trapani: indagati per favoreggiamento solo i singoli membri Ong

Confermata l’indagine, aperta dalla Procura della Repubblica di Trapani, per alcuni membri delle Ong, sull’ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: il Procuratore Cartosio ha dichiarato che in alcuni casi i soggetti a bordo delle navi delle Ong risultano al corrente sia del luogo che del momento in cui sopraggiungeranno le imbarcazioni di migranti.

Presso la Commissione permanente Difesa del Senato, nel corso della seduta antimeridiana di mercoledì 10 Maggio 2017, a seguito dell’indagine conoscitiva sul contributo dei militari italiani al controllo dei flussi migratori nel Mediterraneo e l’impatto delle attività delle Organizzazioni non governative, sono stati sentiti alcuni magistrati della Procura della Repubblica di Trapani. Il procuratore aggiunto Ambrogio Cartosio ha svolto il proprio intervento, e sono quindi intervenuti, per porre quesiti e formulare osservazioni, alcuni Senatori, tra i quali Fornaro, Arrigoni e Gasparri, cui hanno risposto sia il dottor Cartosio che il dottor Tarondo.

Il procuratore Cartosio, anteponendo a qualsiasi osservazione il segreto istruttorio che lo lega al proprio ruolo istituzionale, e premettendo che presso la Procura di Trapani è risaputo che alcune navi delle Ong, in più occasioni, sono intervenute senza informare la centrale della Guardia costiera competente, ha messo in chiara evidenza che l’attività di soccorso dei migranti, in nessun caso, potrebbe essere considerata illecita, e quindi alla stregua di un reato. Più in dettaglio, il Cartosio ha osservato che l’ordinamento giuridico prevede una specifica causa di giustificazione: se in qualsiasi nave si viene a sapere che un’altra corre il rischio di naufragare, scatta il dovere di prestare i soccorsi.

Questo per dire che anche nell’eventuale ipotesi di commissione di un reato, come quello di favoreggiamento di immigrazione clandestina (articolo 12 del TU immigrazione), la punibilità rimarrebbe esclusa in quanto la condotta sarebbe posta in essere, e quindi finalizzata, a salvare le vite umane. Lo stesso Procuratore ha precisato che l’inchiesta aperta dalla Procura trapanese sull’ipotesi del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina coinvolge non le Organizzazioni non governative in quanto tali, bensì alcune persone fisiche facenti parte delle stesse organizzazioni.

Il procuratore ha inoltre specificato che l’indagine non ipotizza condotte che possano coinvolgere reati di associazione per delinquere e, dunque, che siano al di fuori della competenza della DDA di Palermo.

Ha invece avvalorato le affermazioni del Procuratore di Catania Zuccaro in tema di interessi mafiosi nei centri di accoglienza, concludendo di non aver, comunque, nessun elemento per affermare che i finanziamenti delle Ong possano avere origini illecite e che le finalità dei soccorsi delle navi umanitarie possano avere obiettivi differenti.

All’audizione è intervenuto anche il sostituto procuratore Andrea Tarondo, riferendo alla Commissione Difesa del Senato di un recente episodio che confermerebbe la tesi del ruolo ambiguo assunto da alcuni membri delle forze di polizia libiche: alcuni poliziotti libici, evidentemente corrotti, avrebbero scortato delle navi di migranti.

(Altalex, 10 maggio 2017. Articolo di Laura Biarella)