Gargazzone, da sabato la stagione in piscina 

L’impianto naturale abbina la zona di balneazione all’area di rigenerazione (filtraggio) di tipo vegetale



GARGAZZONE. Apre sabato la piscina naturale di Gargazzone uno specchio d’acqua realizzato artificialmente con criteri naturali e suddiviso in un’area destinata alla balneazione e in un’area di rigenerazione (filtraggio) di tipo vegetale. L’area balneare è a disposizione, la zona di rigenerazione è destinata alla depurazione dell’acqua. L’estensione delle due aree è pressoché uguale: opere in muratura o in terra ne assicurano la separazione sotto acqua. L’accesso delle vasche balneabili è assicurato da passerelle in legno e ingressi simili a quelli in uso nelle piscine tradizionali e da spiaggette di ciottoli. Il filtro vegetale è assicurato da zone verdi dotate di un apposito substrato filtrante. L’acqua scorre lentamente dall’alto verso il basso in questo strato di terreno piantumato e ne esce naturalmente depurata. I pori del filtro vegetale sono così piccoli da consentire il filtraggio di particelle anche minuscole senza danneggiare lo zooplancton nell’acqua. Sulla superficie del materiale di filtraggio si forma una sorta di film biologico in grado di degradare gli inquinanti organici e il filtraggio permette di rimuovere dall’acqua batteri e germi patogeni.

Le radici delle piante mantengono permeabile il substrato filtrante.

Il sistema di funzionamento di una piscina naturale si serve della capacità autorigenerante della natura. Il processo è complesso e delicato: le piante acquatiche e le alghe presenti nel bacino assorbono i nutrienti disciolti nell’acqua e sfruttando la luce solare producono, per assimilazione, biomassa. L’ossigeno così prodotto viene rilasciato nell’acqua. Le alghe sospese presenti nell’acqua sono nutrimento per i microrganismi filtranti che costituiscono lo zooplancton.

Il sistema filtra l’intero impianto fino a 1,7 volte al giorno. Le pulci d’acqua funzionano così come una sorta di impianto di filtraggio vivente e mantengono l’acqua pulita. Con il ricorso ad altri sistemi di autodepurazione biologica e l’impiego mirato di specifiche soluzioni tecniche è possibile gestire un impianto di balneazione senza l’uso di additivi chimici.

Le piante acquatiche vengono messe a dimora nell’area di rigenerazione e nella zona di filtraggio vegetale. Adempiono a funzioni assai importanti all’interno del sistema. Ai margini del bacino, canne e tife proteggono la riva dai fenomeni di erosione. Per la selezione delle diverse specie vegetali si è tenuto conto delle varietà naturalmente presenti nelle acque stagnanti delle nostre zone. L’areazione dell’acqua favorisce la crescita della vegetazione sommersa.













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