«La corsa la deciderà solo la Feltre-Croce d’Aune» 

L’analisi. Maurizio Fondriest analizza la situazione nelle prime posizioni alla luce delle due tappe di oggi e domani. «A San Martino potrebbe riproporsi lo scenario di Anterselva»


Luca Franchini


san martino. «A San Martino di Castrozza potrebbe riproporsi lo scenario della tappa di Anterselva, nel finale della Feltre-Croce d’Aune si deciderà il Giro». Maurizio Fondriest analizza così le due giornate di gara che, oggi e domani, interesseranno le strade del Trentino e saranno decisive per le sorti della corsa rosa 2019. «La Treviso-San Martino di Castrozza ha un disegno molto simile alla Commezzadura-Anterselva – spiega il campione del mondo di Renaix 1988 –. Una frazione corta, con la salita del San Boldo nella prima parte, ideale trampolino per la fuga di giornata. Dopo quanto visto in Alto Adige non mi stupirei di vedere Carapaz e Landa provare a guadagnare ancora qualche secondo su Nibali e Roglic». Difficile, però, pensare di fare la differenza lungo l’ascesa che porta al traguardo di San Martino di Castrozza. «La salita è pedalabile, ma ad Anterselva la maglia rosa è riuscita a guadagnare una decina di secondi su un’ascesa di 5 km molto simile come pendenze - precisa Fondriest - nell’ultima settimana cambiano molte cose».

Discorso differente sarà nella Feltre-Croce d’Aune di domani, 194 km con Cima Campo e Manghen nei primi 80, a precedere la scalata a Passo Rolle e il finale con Croce d’Aune e Monte Avena. «Se Nibali vorrà provare a vincere il Giro dovrà arrivare alla crono con poco più di un minuto di ritardo da Carapaz, 1’30” al massimo – analizza Fondriest –. La prima parte della tappa sarà molto dura e sarà importante arrivare dopo la discesa del Manghen con qualche compagno, perché poi si attraverserà la Val di Fiemme e si salirà verso il Rolle. Non penso che Landa e Carapaz si faranno staccare in salita. Landa è quello che va più forte quando la strada sale e la Movistar ha dimostrato tutta la propria forza. La corsa di deciderà sull’ultima salita di 6 km. I big faranno corsa dura, ma è difficile pensare di attaccare sul Manghen: a decretare il vincitore sarà l’ultima ascesa».

Il suo favorito? «Vedo superiore Carapaz, anche se Landa è il più brillante del lotto – replica Fondriest –. Nibali forse ha lasciato troppo spazio all’attuale leader, sottovalutandolo. Si è concentrato su Roglic, che non mi sembra però brillantissimo».

Infine, un plauso ai due trentini in corsa, l’esperto Cesare Benedetti e l’emergente Nicola Conci. «Benedetti ha fatto un bel Giro e la vittoria di tappa è stato un meritato premio alla carriera, lui che ha sempre lavorato per gli altri – conclude Fondriest –. Nicola è riuscito a entrare in due fughe e per farlo servivano gambe... Si è espresso bene. Non ci sarebbe stato male un bel piazzamento, lo avrebbe meritato. Ha 21 anni e sta migliorando costantemente. Tra un paio d’anni potremo vederlo protagonista».

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