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Alla scoperta di Varzi, perla dell’Oltrepò Pavese

Alla scoperta di Varzi, perla dell’Oltrepò Pavese

Un borgo medievale in un contesto naturalistico meraviglioso, con una storia tutta da scoprire, tanti eventi da vivere e prodotti tipici dolci e salati. Tutto questo è Varzi, la perla dell’Oltrepò pavese, recentemente entrata a far parte dell’associazione dei Borghi più belli d’Italia. Riscopriamola in occasione di Varzi in Fiera “Cose sagge e meravigliose”, che animerà le strade del centro domenica 1° maggio 2022.

Varzi tra i Borghi più belli d’Italia

Da novembre 2021 Varzi figura tra i “Borghi più belli d’Italia”, un riconoscimento meritato per una cittadina che ha tanto da raccontare e da offrire dal punto di vista storico-culturale, paesaggistico ed enogastronomico. L’associazione annovera infatti tutti i borghi storici più meritevoli d’Italia, dei quali 3 si trovano proprio in Oltrepò: oltre a Varzi, ci sono anche Zavattarello e Fortunago.

Un po’ di storia

Il borgo di Varzi sembra uscito direttamente dalle pieghe della storia, già nel Medioevo crocevia tra mare, appennino e pianura, tra le regioni corrispondenti a Liguria, Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, tra la Francia e l’Italia. Il suo nome, di origine ligure, lo lega indissolubilmente al paesaggio in cui è inserito: “var-” significa infatti fiume, in questo caso il fiume Staffora, sulle cui rive Varzi sorge.

Insediamento ligure e poi romano, passò sotto il dominio del Longobardi all’epoca dell’occupazione di Pavia e poi finì tra i possedimenti dei Marchesi Malaspina, diventando un centro di primaria importanza per il commercio, un’area di sosta prima delle impervie mulattiere dell’Appennino.

Un territorio strategico, che ricevette un grande impulso edilizio, tanto da recare ancora oggi le impronte di quel passato. Nei secoli seguenti si alterneranno nel suo dominio gli Sforza, la Spagna, l’Austria, i Savoia, la Francia e poi il Regno di Sardegna.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Varzi è sede di una fervente attività partigiana di resistenza alla presenza tedesca e fascista, un periodo richiamato dalle croci e dai cippi dislocati in città per ricordare i caduti.

vicolo dei Portici storici di Varzi
Torre dell'orologio

Cosa vedere a Varzi?

Oggi Varzi conserva ancora l’urbanistica e le architetture del suo passato, che donano un fascino particolare al borgo. Lungo i suoi porticati e le sue strade strette, si susseguono edifici a più piani, con botteghe al piano terra, cantine e seminterrati per conservare i prodotti e abitazioni ai piani superiori. Su tutta la cittadina svettano le torri medievali: dai ruderi della Torre di Monteforte alla Torre delle Streghe, dalla Torre di Porta Soprana a quella di Porta Sottana.

Il Castello Malaspina, costruito nel XIII secolo, sorge ancora oggi nel cuore della città e ospita eventi e cerimonie. La Piazza Umberto I, su cui si affaccia, era l’antico luogo di ritrovo e di scambio, un ruolo che oggi ha anche e soprattutto la Piazza della Fiera. Sempre su Piazza Umberto I sorgono anche gli altri edifici comunali, come il palazzo Tamburelli-Malaspina, che ospita il Municipio.

A destra del Municipio si apre la Contrada di Dentro, lungo la cui Via di Dentro, che collegava le due porte della città, si affacciano altri edifici storici di pregio:

  • il Casone, che ospitava il corpo di guardia alla Porta Sottana;
  • palazzo Mangini, costruito nel ‘700 da una famiglia di alto rango;
  • l’ex Ospizio dei Pellegrini, che oggi accoglie i turisti;
  • i due palazzi Giacobone.

Tra gli edifici religiosi, figurano diverse chiese, tra le quali le seicentesche Chiesa dei Rossi e Chiesa dei Bianchi, la Chiesa di S. Germano, parrocchia di Varzi, o la Chiesa dei Cappuccini, fuori dall’abitato.

Vista sulla torre storica Malaspina detta anche torre delle streghe
Scalinata delle scuole con vista sul campanile della chiesa parrocchiale

La natura del basso Oltrepò

Dal punto di vista naturalistico, Varzi sorge nella Valle Staffora, lungo il fiume omonimo. Una zona ricca di acque e di paesaggi diversi, tipici di un territorio di confine. Se da un lato Varzi si apre sui colli dell’Oltrepò e sulla Pianura Padana, infatti, dall’altro si trova a ridosso dell’Appennino Ligure.

La Valle Staffora regala perciò ai visitatori scorci ancora incontaminati, custodisce una grande biodiversità vegetale e animale e dà la possibilità di immergersi in natura a diversi gradi: chi lo desidera, potrà semplicemente rilassarsi a bordo fiume o passeggiando nei boschi circostanti; chi cerca trekking più impegnativi, avrà l’imbarazzo della scelta, con itinerari di più giorni da percorrere a piedi, a cavallo o in mountain bike.

Da Varzi parte inoltre un cammino di grande fascino, che ricalca le rotte medievali percorse dai mercanti e dai muli: la Via del Sale, un reticolo di mulattiere che collega la pianura al mare e, più precisamente, Varzi a Portofino
60 chilometri di itinerario da percorrere in 4 giorni, scavalcando la catena dell’Appennino Ligure in cerca delle tracce del passato.

Un altro cammino suggestivo è la Via dei Malaspina, tratto appenninico della Via Francigena, che passa dalla valle Staffora collegando Pavia a Bobbio tramite Voghera.Paesaggio sulla Valle Staffora dal Monte Alpe

I piatti tipici

Il Salame di Varzi

L’Oltrepò Pavese è una terra tanto ricca di paesaggi quanto di prodotti tipici e piatti della tradizione, tramandati di generazione in generazione fino a oggi. Chiunque senta nominare Varzi non può non pensare immediatamente al salame di Varzi, la cui preparazione radica nelle stagionature della carne che già si operavano qui al tempo dei Longobardi, poi perfezionate dal lavoro dei monaci.

Si tratta infatti di un salame disciplinato DOP, che può derivare soltanto da maiali allevati tra Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna e alimentati a cereali e ghiande.

La proporzione tra grasso e carne magra è rispettivamente di 40 grammi ogni 100, un impasto che deve riposare due giorni al fresco, per poi essere macinato a grana grossa, unito alla concia, la miscela di salagione. Insaccato in budelli naturali di suino e legato con lo spago, il salame viene stufato per 4 giorni a 26°, prestagionato per altri 8 giorni a 20° e poi lasciato stagionare per almeno 100 giorni in cantina, dove acquisisce il suo sapore unico.

Accompagnatelo a un tagliere di formaggi dell’Alta Valle Staffora, alla micca, una treccia di pane a pasta dura, o alle schicce, una pastella di acqua e farina fritta, per una merenda coi fiocchi.

Salame di Varzi

La Torta di Mandorle di Varzi e altri piatti tradizionali

Il borgo è altrettanto noto per la torta alle mandorle di Varzi, anch’essa un retaggio dell’epoca longobarda, durante la quale vennero piantati numerosi mandorleti nei suoi dintorni.

Oggi che i mandorli non sono più così diffusi, la ricetta della torta rimane comunque un classico e ogni famiglia ha la sua.

Accanto ai due prodotti più rappresentativi di Varzi, c’è però una miriade di altri piatti tipici di festività o di semplici domeniche in famiglia, come:

  • i ravioli di brasato,
  • le lumache,
  • il risotto ai funghi,
  • la trippa con i fagioli bianchi,
  • merluzzo e cipolle,
  • la zuppa di ceci.

Tutte ricette nate dall’assemblaggio delle materie prime della zona che, di nuovo, rispecchiano un territorio diviso tra mare, montagna e pianura.

Eventi a Varzi

Come tutti i borghi medievali che si rispettino, Varzi ha un ricco programma di piccoli e grandi eventi, che animano le vie e le piazze del centro lungo tutto l’anno. Le associazioni cittadine non mancano mai di far sentire la loro presenza organizzando sagre, mostre, spettacoli e concerti di ogni genere, sempre al crocevia tra passato e presente

Il Carnevale è una festa molto sentita perché tradizionalmente rappresentava la giornata del rovesciamento dei ruoli, dei balli sfrenati e delle trasgressioni, del divertimento e naturalmente dei travestimenti, indossati soprattutto dalle donne.

Altrettanto importante è l’annuale Festa Medievale, una rievocazione storica che a fine luglio riempie la città di musiche d’epoca, cibi, parate, sfilate in costume ed esibizioni equestri, chiuse dal Palio delle Contrade.

Mercatini enogastronomici e di antiquariato, serali e giornalieri, si snodano per le vie del centro in ogni momento dell’anno. mentre la Vartweek, della durata di una settimana a giugno, ha l’obiettivo di rinfrescare la creatività tipica di Varzi con appuntamenti e laboratori tra arte, artigianato e cultura.

A maggio, invece, da 25 anni si svolge Varzi in Fiera, un tripudio di eventi che mettono in mostra il meglio della tradizione della città tra cibo, mestieri, esibizioni, danze, musiche e chi più ne ha più ne metta.

La festa del primo maggio a Varzi

fiera di varzi

Cose sagge e meravigliose è il tema di Varzi in Fiera, giunta nel 2022 alla 25esima edizione: cose provenienti dal passato del borgo medievale, che per una giornata, domenica 1° maggio, tornerà a immergersi nelle atmosfere della tradizione. Per le vie della cittadina sfileranno carrozze e cavalieri, le visite guidate introdurranno i visitatori alle bellezze del centro storico, spettacoli equestri, balli e melodie tradizionali eseguite con i pifferi riempiranno le strade di vita.

Non mancheranno naturalmente i prodotti tipici di Varzi e dell’Oltrepò Pavese, con banchetti alimentari rappresentativi dei migliori produttori della zona, tra vino, miele, formaggi, frutta, salumi e prodotti da forno. E poi esposizioni di animali da cortile, conigli, capre e pecore, cavalli e bovini degli allevatori più esperti. Tra i bovini, figurerà la razza autoctona Varzese, presidio Slow Food.

Dalle valli dell’Appennino circostante scenderanno infine i muli adornati a festa, una celebrazione del loro ruolo fondamentale di trasportatori di prodotti e persone durante il Medioevo, lungo la Via del Sale e le altre mulattiere che collegavano il mare alla pianura.