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Rete bibliotecaria bergamasca

Tra poiàt, calchere, letture nei bunker e tour guidati: il programma di maggio di Produzioni Ininterrotte

Sono numerose le iniziative pensate nell'ambito del progetto per valorizzare la cultura del lavoro e della produzione nella nostra provincia

Tra letture teatralizzate in luoghi suggestivi, convegni, mostre, percorsi culturali legati a specifiche aree produttive: è ricco di appuntamenti il mese di maggio di Produzioni Ininterrotte, il progetto pensato dalla Rete Bibliotecaria Bergamasca per Capitale della Cultura 2023 grazie alla collaborazione di un centinaio tra Comuni, biblioteche, fondazioni e associazioni culturali.

Gli appuntamenti, dislocati in tutta la provincia, sono stati pensati per la singola fruizione o per essere inseriti in percorsi che consentono di approfondire le tematiche relative al lavoro, ma non solo. Ci sono anche le “chicche”: piccoli borghi storici, santuari, chiese, musei, escursioni. Suggerimenti che consentono ai turisti e ai bergamaschi interessati di scoprire nuove destinazioni, di progettare la propria giornata esplorando il territorio e le sue bellezze.

Il lavoro e la sua cultura, così radicata nella nostra terra e in quella bresciana, rappresentano il filo rosso che lega le varie proposte di visita. Nel mese di maggio ci sarà spazio anche per il folklore e per quelle tecniche di produzione ormai antiche e perdute che fanno parte della nostra tradizione.

Premolo e la cultura del poiàt

Dopo il convengo dedicato a questa antica tecnica di produzione del carbone vegetale, organizzato lo scorso 21 aprile, nel mese di maggio sarà possibile vedere dal vivo la realizzazione dei poiàt.

Martedì 2 maggio, alle 8 di mattina, nel prato sottostante il cimitero di Premolo, Bruno Gipponi inizierà a preparare il poiàt, che consiste in un grande cumulo di legna sapientemente accatastata e ricoperta di terra. Mercoledì 3 maggio, sempre alla stessa ora, avrà luogo l’accensione: ci vorrà all’incirca una settimana per far sì che tutta la legna si trasformi in carbone.

Da Premolo parte anche l’escursione per visitare la Val Dossana o Nossana, che è una zona speciale di conservazione e deve il suo nome alla presenza dell’omonimo torrente. La sorgente Nossana è molto importante a livello provinciale perché rifornisce d’acqua potabile una parte della Bergamasca.

Partendo dalla frazione Bratte è possibile avventurarsi lungo il Sentiero dei minatori, utilizzato per secoli da coloro che lavoravano nelle miniere attorno alle cime di Belloro. È la strada della fatica, percorsa con ogni condizione atmosferica e in ogni periodo dell’anno da decine di instancabili lavoratori.

Premolo è anche il paese che ha dato i natali a Don Antonio Seghezzi, il prete partigiano morto in seguito alla sua deportazione nel campo di concentramento a Dachau: si possono visitare la casa dove visse con la sua famiglia, la cripta, il luogo della speranza, il monumento a lui dedicato.

Infine, raggiungendo il Monte Belloro, si può ammirare uno splendido panorama e riconoscere le cime circostanti grazie all’osservatorio.

Val Brembilla e il tour delle calchere

Il 13 maggio appuntamento alle 8 del mattino al Museo della Transumanza di Val Brembilla per la partenza del tour delle calchere. Un’escursione nei boschi, alla scoperta di questi antichi forni che servivano per cuocere la pietra calcarea e realizzare così la calce che veniva poi usata nell’edilizia. Le fornaci dovevano rimanere accese ininterrottamente per tre giorni e tre notti.

L’occasione è buona per visitare il museo della Transumanza, un luogo che combina tradizione e multimedialità, nel quale è possibile riscoprire le radici contadine della valle.

Poco distante c’è l’antico borgo di Catremerio, con le sue case contadine in pietra risalenti al 1500. Da qui partono diverse escursioni, tra cui quella al rifugio Lupi.

Dalmine, Giovanni Greppi e le letture nel bunker

Il 19 maggio, dalle 19 alle 22, il Circolo dei Narratori di Dalmine darà vita ad un evento molto suggestivo. Verranno infatti letti dei brani all’interno del bunker del quartiere Garbagni, in via Trieste.

La Fondazione Dalmine ospita fino a fine anno una mostra fotografica sui paesaggi industriali. Si tratta di un’esposizione con una sezione storica e una contemporanea relative alla città industriale di Dalmine realizzate da Giovanni Hanninen.

La cittadina offre anche altre opportunità di visita. Ad esempio il suo storico Museo del presepio, che vanta una collezione unica al mondo con più di 900 presepi differenti per epoca, dimensioni, provenienza e materiali.

Per gli amanti della natura c’è la passeggiata al Plis del Basso Brembo, un parco con una grande varietà di paesaggi vegetali, da quelli agricoli a quelli naturali. Si può andare alla scoperta di questi ambienti sia a piedi sia in bicicletta, percorrendo i vari sentieri e le piste ciclabili.

 

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A Parre protagonista la metallurgia

Un ciclo di tre conferenze in programma il 6, il 13 e il 27 maggio all’Antiquarium di Parre, durante le quali verrà approfondito il tema della metallurgia. Perché, fin dalla fine dell’Età del Bronzo, questi luoghi si connotano come centro di raccolta e lavorazione dei metalli.

Il 20 maggio, al parco Archeologico, ci sarà una rievocazione dedicata alle attività metallurgiche, alla fusione dei metalli, all’artigianato specializzato.

Il Filandone e la sua storia spiegata ai bambini

Il Filandone è stato un edificio destinato alla lavorazione del baco da seta: recuperato e ristrutturato, è oggi sede della biblioteca di Martinengo, della sala consiliare, di una sala espositiva e dell’archivio storico.

Il 18 maggio ospiterà “Storie per filo e per segno”, un evento dedicato ai bambini per permettere anche ai più piccoli di conoscere, attraverso letture e laboratori, questo luogo storico e la produzione al quale era destinato. Per informazioni: 0363.9860250 biblioteca@comune.martinengo.bg.it

Martinengo offre anche la possibilità di visitare la Torre dell’orologio: nata nel Medioevo probabilmente come torre campanaria del broletto, è stata ristrutturata nel Seicento e trasformata in orologio pubblico, uno dei pochi esistenti all’epoca. È caratterizzata dalla presenza di due quadranti, uno con i numeri romani e l’altro con i numeri arabi, ciascuno con una lancetta sola: serviva, e serve tuttora, per calcolare l’ora italica, ossia il tempo che separa l’alba dal tramonto.

C’è poi la Casa museo Poloni: i coniugi Giuseppe e Lidia aprono la loro abitazione ai visitatori. La loro dimora di Martinengo è stata ricavata all’interno dell’ex chiesa di San Giorgio in Platea, risalente al XII secolo, e nel tempo si è trasformata in punto di richiamo archeologico.

Altra “chicca” è l’ex monastero di Santa Chiara, che ospitava le monache clarisse. Conserva interessanti affreschi quattrocenteschi attribuiti al Maestro di Martinengo.

La Plastik Spa di Albano Sant’Alessandro apre le sue porte

Il 20 maggio, alle 16, nella sala della Confraternita della Plastik Spa di Albano Sant’Alessandro, partirà il tour guidato all’archivio storico dell’azienda. Grazie a documenti fotografici e video, sarà possibile scoprire la trasformazione da piccola realtà familiare a industria dal respiro internazionale.

Biblioindustria fa tappa a Seriate e Pedrengo

Si tratta di una mostra bibliografica itinerante che, attraverso i suoi 119 testi, vuole testimoniare l’evoluzione dei modi di produrre e della vita dei lavoratori nell’Italia dal secondo dopoguerra ad oggi. E lo fa attraverso la proposta di saggi, studi di settore, testimonianze, relazioni, ma anche romanzi dove questa evoluzione è letta, interpretata e talvolta anticipata dalla sensibilità dei narratori.

Biblioindustria sarà presente alla biblioteca di Seriate dall’8 al 16 maggio e dal 19 al 27 maggio alla biblioteca di Pedrengo.

 

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