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Villetta Barrea sorge nel cuore verde delle montagne abruzzesi, immerso del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. E' un incantevole borgo turistico adagiato sul fiume Sangro e dominato dal Monte Mattone. 

Il Borgo di Villetta Barrea

Il borgo di Villetta Barrea è immerso in un suggestivo paesaggio in cui natura e cultura si fondono. Si sviluppa attorno ad un castello del 1300 eretto nella parte alta del paese. Ogni angolo, vicolo e scorcio del centro storico raccontano la storia e la quotidianità del piccolo centro abruzzese in cui spicca la pineta di pinus nigra.

Nel borgo, attraversato dal fiume Sangro che si addentra in una gola dai ripidi fianchi boscosi prima di immettersi nel vicino Lago di Barrea, i cervi sono di casa tra i boschi e le montagne dalla ricca varietà di flora e fauna. 

Il calore dei suoi abitanti, l’autenticità degli scenari e le secolari tradizioni fanno di Villetta Barrea un luogo ideale in cui ritagliarsi dei momenti di relax a contatto con la natura. 

La Storia

Nonostante la presenza di alcune tracce risalenti all’epoca preromana e romana, le prime notizie certe sul borgo si hanno nella prima metà del 1400 quando viene citato in un atto notarile del 1426 ed in un censimento demografico del 1427 in cui viene indicato con il nome di "Villa Vallis Regiae" e "Villa di Varreggia". In questo territorio i Benedettini fondarono un monastero dedicato a San Michele Arcangelo (745 d. C.) che fu distrutto nel IX secolo.

L’origine di una vera e propria borgata sembra da ricollegarsi all'esodo degli scampati al rogo doloso di Rocca Intramonti, uno dei castra del regno normanno. Il nuovo borgo con la ripresa dell’agricoltura e delle altre attività produttive si stabilizza conquistando una sua solidità demografico-organizzativa ed una notevole prosperità dovuta allo sviluppo dell'allevamento ovino e alla transumanza. Praticata fin dall'epoca dei Sanniti e dei Romani, dopo il 1447 divenne con gli Aragonesi la fonte economica primaria per molti paesi abruzzesi fino alla fine del 1800.  Dopo un declino dovuto alla emigrazione verso i Paesi d’oltre Oceano (fine XIX sec.), oggi Villetta Barrea è un borgo dinamico e vitale grazie soprattutto allo sviluppo del turismo montano-naturalistico. 

Da vedere

Dalla parte più alta del borgo, nel cuore del centro storico, lo sguardo spazia dal blu delle acque del Lago di Barrea al verde intenso delle montagne, soffermandosi sulla bellezza delle vestigia storiche.

Percorrendo i vicoli e le caratteristiche piazzette si incontrano la Chiesetta di San Sebastiano, nel rione Castello (eretta al di fuori dell’abitato probabilmente come tabernacolo, venne poi trasformata in una chiesa vera e propria); l’antica Chiesa di Santa Maria Assunta di cui oggi rimangono i ruderi, venne costruita nella parte più alta del paese raggiungendo il suo massimo splendore nel 1700-1800 quando venne arredata con altari marmorei policromi e affreschi. Distrutta dai terremoti del 1901 e 1915 è stata ricostruita ex novo, al suo interno sono conservate le spoglie di S. Vincenzo Martire traslate a Villetta nel 1778; la Chiesa di San Michele Arcangelo, piccola chiesetta che sorge nella località dove fu una volta il monastero benedettino, al centro dell’edificio si trova un sontuoso ciborio cinquecentesco affrescato.

Tra le architetture civili spiccano la Torre medioevale, edificata nel XV secolo,  una delle più antiche costruzioni del borgo e che ospita oggi al suo interno il “Museo della Chiesa di Santa Maria Assunta” e i settecenteschi Palazzi signorili Fontana e D’Orazio (sede municipale).

Di notevole interesse è anche il vecchio molino di cui si ha notizia sin dal 1400 e che ha subito nel corso dei secoli diversi ammodernamenti sino alla centralina idroelettrica, una tra le prime della valle. Oggi è sede del Museo dell’acqua.

Nelle immediate vicinanze del paese si trova il cosiddetto Baraccone, fabbricato del XIX secolo che costituisce un esempio di architettura rurale. Caduto in disuso e abbondonato è stato acquistato dal Comune che ha posto al suo interno il Museo della Transumanza

Da gustare

La tradizione gastronomica del borgo è legata a piatti semplici derivanti dalla pratica dell’allevamento e dalle coltivazioni locali.

Da assaggiare gli ottimi turcenegle, una sorta di “pezzo” salato arricchito da aromi la cui ricetta è custodita gelosamente da poche donne Villettesi. Gustosissimi sono anche i torroncini, le caramelle di mandorle e cacao incartate nelle veline colorate, le scruppelle.

I piatti ancora oggi ricorrenti sono: sagne e fagioli, maccarun alla chitarra, gnocchetti con orapi, arrosticini, patate alla ngorda, trota al vino bianco, lesche maritate, u’casceglione. Da gustare anche il tradizionale cucenegle, carne di pecora vecchia cotta con molta acqua e sale. Tra le pietanze tipiche più ricercate e particolari ricordiamo gli Orapa e faciule, zuppa preparata con una specie di spinacio selvatico che cresce nei prati di montagna su cui hanno pascolato le pecore. Proprio in onore di questa particolare verdura, l’ultima domenica di Luglio si svolge la tradizionale Sagra degli orapi

Cosa fare

La posizione di Villetta Barrea all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo è un elemento di forte attrattività che favorisce l’arrivo di numerosi visitatori, soprattutto nella stagione estiva.

Diverse sono le attività all’aria aperta e non che si possono fare in tutti i periodi dell’anno. La primavera è la stagione ideale per le passeggiate a piedi, a cavallo o in bici, mentre durante l’estate è possibile ricercare refrigerio con un piacevole bagno nel lago. In autunno i caldi colori dei boschi e il bramito dei cervi in amore costituiscono lo scenario ideale per rilassanti fine settimana. Mentre nel lungo inverno, da dicembre ad aprile, anche se gli sci la fanno da padrona è possibile partecipare a degustazioni guidate e passeggiate di nordic walking. Senza dimenticare di visitare i musei del borgo. Il Museo dell’acqua nel quale ammirare una riproduzione a grandezza naturale dell’originale tramoggia in legno e delle macine ed un percorso pittorico che conduce alla scoperta delle zone umide, dei grandi laghi naturali e di quelli artificiali. Il Museo della Transumanza, luogo di studio e di documentazione del fenomeno della pastorizia transumante in cui è possibile prendere parte al laboratorio didattico del gusto e del paesaggio. Il Museo della Torre Medievale, luogo in cui sono custoditi diversi pezzi di arredo dell’antica Chiesa di Santa Maria Assunta, distrutta dal terremoto della Marsica del 1915.

Particolarmente sentite sono le feste in onore dei Santi Patroni Vincenzo e Barbara, rispettivamente la terza domenica di Luglio e la domenica successiva al Ferragosto.