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CONCESIO
All'ombra del Pontefice

di Francesco Apostoli
Concesio
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Con più di 14 mila abitanti (e quasi mille stranieri) Concesio si colloca tra i primi tre comuni della Valle Trompia. Non esistono documenti ufficiali che testimonino la nascita di Concesio. Data la sua posizione strategica tra la città e la valle, Concesio era il punto adatto dove porre il confine della colonia romana Brixia. Nel Medioevo, l’abitato lega la sua storia agli altri villaggi triumplini e lombardi. Le risorse principali della zona erano rappresentate dal legname delle foreste che lasciarono ben presto il posto alle prime officine che battevano il ferro. Tra i cittadini illustri spicca - in quest'epoca - Rodolfo da Concesio, magistrato medioevale che fu tra i promotori della resistenza al Barbarossa e della battaglia di Legnano del 29 maggio 1176 nonché firmatario della «pace di Costanza». Dal XV secolo inizia il vero sviluppo del paese che lo porterà poi all'età del Risorgimento e nel nuovo secolo da protagonista grazie a molti suoi cittadini illustri. Se Giovanni Battista Montini, Papa Paolo VI, di cui cade quest'anno il 30° anniversario della morte con relative celebrazioni è il personaggio per eccellenza di Concesio) vanno ricordati Gerolamo Sangervasio originario della frazione Campagnola, e partecipante attivo alle X giornate di Brescia, il filosofo e teologo Giuseppe Zola (1739-1806) e il garibaldino Luigi Rizzardi (nato a Brescia nel 1835 e morto a S. Vigilio il nel 1892) arruolato nei Mille e nei Corpo dei Cacciatori delle Alpi nel 1859, «caro a tutti – affermano le cronache – per il suo carattere liberale ed onestissimo». Di sicuro il nome di Concesio è appunto legato a Giovan Battista Montini, papa Paolo VI, nato proprio qui il 26 settembre 1897. «Il gigante eclissato – lo ha definito recentemente Massimo Tedeschi sulle pagine di Bresciaoggi -. Una figura chiave, per la fede e per la storia contemporanea. Altra cosa rispetto ai papi mediatici che la Chiesa ha conosciuto nell'ultimo secolo». Ricevette l'ordinazione nel 1920, lavorò al fianco di Papa Pio XII durante la seconda guerra mondiale dove svolse un difficile ruolo diplomatico e di intelligence non privo di contraddizioni e critiche. In questo periodo fu organizzatore delle trattative tra i Savoia (che cercavano di sganciarsi da Mussolini)e gli Americani per giungere ad una pace separata. Vanno ricordate anche le violente polemiche sul ruolo della Chiesa, e in particolare di Pio XII, accusato di aver mantenuto verso il nazismo un atteggiamento troppo «distaccato». Anche Montini fu investito appieno dalla tempesta e si trovò a dover difendere se stesso ed il Pontefice dalle accuse di filo-nazismo. Per contro, va detto che il futuro pontefice si occupò più volte dell'assistenza a rifugiati e ad oltre 4 mila ebrei romani che la Chiesa di nascosto riuscì a salvare dalle deportazioni. Azione che, secondo alcuni studiosi, non avrebbe potuto compiere se si fosse schierata apertamente contro la Germania. Uomo mite e riservato, seppe proseguire il percorso di Giovanni XXIII, portando a compimento il Concilio Vaticano II aprendo ai temi del Terzo mondo e della pace. Fu Papa dal 1963 fino alla morte nel 1978.

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