ALTO GARDA

Valvestino e Magasa: tunnel e secessione? Una brusca accelerata

di Luciano Scarpetta
A giorni l’incontro con la Provincia autonoma per fare il punto sulle modifiche di un progetto già finanziato
Magasa e Valvestino
Magasa e Valvestino
Magasa e Valvestino
Magasa e Valvestino

Nel maggio del 2012, le campane dei Comuni di Valvestino e Magasa suonarono a festa un quarto d’ora per dare l’annuncio degli allora Fondi Odi concessi per la costruzione del tunnel di collegamento con le Giudicarie. All’epoca per i pochi residenti nei paesi dell’alto Garda bresciano sembrava cosa fatta tornare in Trentino dopo la separazione avvenuta nel 1934 con un decreto fascista.

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Il tunnel dei sogni

La galleria di quasi 5 chilometri doveva iniziare il proprio tragitto nella primavera 2013, «spinta» non solo da quelli che oggi si chiamano Fondi per i Comuni di confine, ma anche dal risultato del referendum del 2008 che aveva sancito la volontà di «fuga» dalla Lombardia dei residenti. Adesso, dopo anni di speranze e delusioni condite da numerosi cambi di Governo, a che punto siamo? «Mercoledì 19 luglio, fra sette giorni - risponde il sindaco di Valvestino Davide Pace - io e il collega di Magasa Federico Venturini parteciperemo a un incontro a Trento nella sede della Provincia. La riunione con i funzionari era fissata al 29 giugno, poi è stata posticipata. E faremo il punto sui lavori di realizzazione del tunnel».

L'investimento

I soldi, 32,4 milioni di euro per una galleria a senso unico alternato che permetterà ad una comunità di 300 persone di accedere in pochi minuti a servizi e lavoro, ci sono ancora. Il progetto del tracciato invece, negli ultimi mesi è stato riconsiderato dopo che le indagini geologiche e i sondaggi hanno confermato la presenza di varie sorgenti d’acqua lungo il percorso ipotizzato. Per questo si sta lavorando a un’alternativa che prevede di alzare il segmento viario partendo dal borgo di Persone con uscita sempre a Bondone. «La speranza delle nostre due comunità - aggiunge Federico Venturini - è di vedere appaltate le opere entro l’anno».

I contatti con Roma

Ci sono novità anche dal punto di vista politico per un territorio formalmente bresciano da molti decenni, ma ancora oggi con la gestione catastale a Riva del Garda e la giustizia amministrata dal Tribunale di Rovereto e dalla Corte d’appello di Trento. Di cosa si tratta? «Qualcosa pare muoversi - riprende Davide Pace -. Recentemente ho avuto alcuni contatti telefonici col capo di gabinetto del ministero per gli Affari regionali e le autonomie, e sto attendendo col collega di Magasa la data per l’incontro a Roma col ministro Roberto Calderoli. Pare che il ministro abbia dato il benestare all’operazione Trentino».

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