Gavia, la strada vicina al cielo si farà attendere fino a giugno

L’aspetto della strada del Gavia negli unici punti bresciani ancora innevatiLa sbarra che impedisce ancora l’accesso all’arteria d’alta quota
L’aspetto della strada del Gavia negli unici punti bresciani ancora innevatiLa sbarra che impedisce ancora l’accesso all’arteria d’alta quota
L’aspetto della strada del Gavia negli unici punti bresciani ancora innevatiLa sbarra che impedisce ancora l’accesso all’arteria d’alta quota
L’aspetto della strada del Gavia negli unici punti bresciani ancora innevatiLa sbarra che impedisce ancora l’accesso all’arteria d’alta quota

Come avviene quasi regolarmente da quando l’inverno non è più particolarmente ricco di precipitazioni nevose - ovvero purtroppo da parecchio tempo - anche quest’anno la statale 300 del Gavia avrebbe potuto essere riaperta in anticipo. Non se ne farà nulla, invece, come de resto è successo nel recente passato, a eccezione di quando era in programma il passaggio del Giro d’Italia. Per poter percorrere l’arteria d’alta quota bisognerà aspettare ancora, nonostante le condizioni climatiche ideali che, secondo molti operatori turistici camuni e valtellinesi, avrebbero permesso di dare il via libera ai veicoli, alle migliaia di appassionati delle due ruote a motori e spinte dai pedali (soprattutto stranieri) già a metà maggio. E forse anche prima. Il panoramico collegamento alpino che si dipana per una trentina di chilometri tra Pontedilegno e Santa Caterina Valfurva, in Valtellina, dopo il lungo stop invernale tornerà fruibile solo con i primi giorni di giugno. Lo ha comunicato ufficialmente l’Anas in una nota stampa precisando che da qualche giorno sono in corso le attività di sgombero della neve e di pulizia della sede stradale, operazioni necessarie per il ripristino delle normali condizioni di transitabilità di entrambi i versanti. Sul lato valtellinese le frese e gli spazzaneve sono ormai arrivati nella zona del Berni, a un paio di chilometri dal valico e dal rifugio Bonetta: ancora due/tre giorni di lavoro e la carreggiata dovrebbe essere completamente ripulita. Passando alla salita da Ponte, il manto nevoso è tuttora presente solamente in alcuni punti vicino alla galleria, e risalendo l’arteria in un paio di tornati dove durante l’inverno si sono abbattute delle slavine. Questione anche qui di pochi giorni per far sparire neve e detriti dall’asfalto. Restando in tema di lavori, sempre lungo la 300 dovrebbero proseguire rapidamente la posa delle barriere di protezione a valle e la posa di un nuovo tappetino bituminoso d’usura in molti tratti particolarmente deteriorati, costellati di pericolose buche, fessurazioni e avallamenti. Operazioni, queste, che erano state avviate in autunno e poi interrotte con l’arrivo dei primi fiocchi. Ricordando che nel frattempo è stata riaperta al traffico un’altra apprezzata strada montana, quella del Mortirolo, aggiungiamo che la gestione del collegamento per il Gavia è tornata in capo all’Anas qualche tempo fa dopo che, all’inizio del nuovo millennio, era stata affidata per quasi una ventina di anni alle manutenzioni delle amministrazioni provinciali di Brescia e Sondrio. •. L.Febb.

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