La natura, i ritratti e l’amore per la pittura nelle tele di Anna Maria Potente

Lo sguardo di Anna Maria è attento, rapito da quello che la ispira. E poi attraverso le sue mani ed il suo talento diventa arte raffinata, e quadri che, per la nitidezza, la pulizia delle immagini, e la perfezione nella riproduzione, sembrano delle fotografie.

Il talento per l’arte Anna Maria Potente lo sente già da quando è molto piccola. La collezione di pennelli, l’amore per il disegno. “Ma non ho incanalato da subito questa passione nella direzione giusta – racconta- seppure ha sempre continuato a gridare dentro di me”. Fino a circa dieci anni fa, quando Anna Maria comincia a frequentare una scuola di pittura cittadina, la Bottega d’arte di Giovanni Marziano. “La scuola è diventata la mia seconda casa. E’ il luogo dove posso esprimermi. E’ una palestra per la mia anima. Difficile dire cosa provo mentre dipingo, certo posso dire che per me un quadro non è mai finito, quasi non smetterei mai di continuare a lavorarci”.

Il suo primo quadro in piazza Larussa è quella scena che non si può dimenticare.

“Facevamo degli stage per la città, io sono arrivata ‘nuda e cruda’, non avevo mai studiato pittura prima di allora, pur avendo sempre amato l’arte da autodidatta. Il maestro Marziano notò che mi misi da parte, per dipingere, per trovare concentrazione, capì da subito la mia passione e me lo disse. Da allora non ho più smesso. Abbiamo fatto diverse collettive, una delle soddisfazioni più grandi in Spagna, a Cordova, dove ho ricevuto la menzione d’onore per “La vecchia casa”.

I doni al Vescovo monsignor Claudio Maniago

“Tra le emozioni più forti – racconta ancora – non posso non annoverare le due opere che ho portato a termine per il Vescovo di Catanzaro, nel maggio scorso. Si tratta di due tele, “San Vitaliano” e “Sant’Agazio”, che rappresentano rispettivamente i due patroni della Diocesi di Catanzaro e di Squillace”. Anna Maria Potente fa parte dell’Unione Diocesana delle Confraternite. E al quadro di Sant’Agazio è legato un aneddoto.

“L’ho in un certo senso “trasfigurato” nell’immagine di un giovane che ha partecipato come Centurione alla Naca”. L’arte è libertà espressiva. Per il resto la tecnica usata dalla pittrice si ispira al Realismo, da qui la nitidezza delle figure seppure la pennellata appare bene evidente sulla tela.
‘Dipingo solo quello che mi ispira. La natura, che è poesia, particolari che mi colpiscono, ma dietro ogni mio dipinto c’è una storia precisa. Ogni dipinto non smette di emozionarmi e aggiungere vita alla vita”.