Catanzaro, Verna vede il “cento”: chiusura di cerchio con la Virtus?

L'esordio del centrocampista nel settembre 2020 contro i pugliesi: a due anni di distanza il traguardo più rotondo. Perno insostituibile: falegname ma non solo nel mezzo del campo

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    Ne manca solo una e potrebbe arrivare – per un curioso intreccio del destino – proprio contro chi, due anni fa, fu avversario all’esordio. Era il 23 settembre 2020, al “Ceravolo” Catanzaro e Virtus Francavilla scendevano in campo per contendersi il passaggio del turno al primo step di Coppa Italia. Appena sbarcato dal Pisa, nel corso di un mercato profondo e sostanzioso, Luca Verna così faceva la sua prima apparizione in giallorosso: la “otto” sulle spalle, i calzettoni appena appena alti sopra i parastinchi, e la fama – tutta da confermare per qualcuno all’epoca, oggi conclamata – di essere un gran falegname di centrocampo, un utile motorino di mediana. Altre novantotto ne sarebbero seguite dopo – l’esordio in campionato a ruota di quattro giorni, sempre in casa, contro il Potenza – fino al Giugliano e a quel traguardo ora solo da tagliare. La centesima è lì, a vista.
    E come detto potrebbe essere agguantata in una romantica chiusura di cerchio, davanti anche al tecnico che lo portò a Catanzaro.

     

    PILASTRO – Fu Calabro infatti a volerlo e a spingere con la società per il suo innesto nell’estate 2020: sotto la sua guida il centrocampista è diventato perno insostituibile affermandosi come diga in fase difensiva ma anche come pedina d’inserimento in quella d’attacco. La famosa “mezzala di squilibrio” tanto cara al tecnico di Melendugno che già alla quarta presenza – 7 ottobre, in campionato, contro la Paganese – riuscì a trovare la via della rete. La tecnica poi è andata affinandosi, le realizzazioni anche diversificandosi nello stile – non solo botte da fuori ma anche intuizioni da centrale con il pedigree – tanto da fare lievitare i centri a quota cinque con quello realizzato al Padova in semifinale di Coppa Italia – 15 dicembre scorso – ultimo della serie.

     

    RAPPORTO SPECIALE – Nella stagione attuale ancora nessun timbro ma la centralità nello scacchiere è rimasta intatta. Anzi si è anche rafforzata complice l’ottimo rapporto con il corregionale Vivarini che nell’ottica della continuità del positivo ha continuato ad affidargli il traffico del mezzo. Da finalizzatore ad assistman la nuova metamorfosi capace, per esempio, contro il Latina di dare per ben due volte i suoi frutti. «Sto cambiando modo di giocare – aveva ammesso entusiasta a settembre l’ex Pisa – e questa nuova dimensione mi piace». A fine luglio per lui anche la soddisfazione della fascia di capitano nella trasferta di coppa a Modena: segno evidente di un legame saldo, forte, intenso, ora anche “centenario” con il club.

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