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  • Giroud: 'Storia d'amore col Milan, sempre con Pioli, possiamo vincere l'Europa League. Bruciano i derby persi, ma lo scudetto...'

    Giroud: 'Storia d'amore col Milan, sempre con Pioli, possiamo vincere l'Europa League. Bruciano i derby persi, ma lo scudetto...'

    Un’intervista a cuore aperto. Olivier Giroud, 37enne centravanti francese del Milan, ha toccato vari temi, rilasciando importanti dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport. Tra i vari argomenti il suo futuro, il suo rendimento, l’Europa League che attende i rossoneri a febbraio e gli orribili episodi di razzismo che hanno coinvolto il portiere Mike Maignan, durante la sfida disputata al Bluenergy Stadium di Udine.

    PRESENTE - “Si può sempre migliorare, è una questione di volontà, e l’assist ha sempre fatto parte del mio calcio. Penso che il mio possa essere un buon esempio per i più giovani: non si smette mai di crescere. Specialmente se sei dove vorresti essere: io al Milan sto bene, ho ricevuto un’accoglienza da sogno, con Pioli e il suo staff c’è un grande rapporto”. 

    PIOLI - “Quando era nella tempesta gli ho parlato, dandogli sempre il mio sostegno. Gli ho detto: “Ci sono passato anch’io, se hai bisogno ci sono sempre”. Quando ho segnato alla Roma, ho festeggiato anche per lui. Io e il mister abbiamo una relazione di fiducia reciproca: io do sempre il massimo per lui e per la squadra e lui lo sa”. 

    RINNOVO - “Non so ancora che cosa succederà in futuro. Però so che qui mi sento bene e che al Milan ho fatto grandi cose. La nostra è una storia d’amore. Con il club non abbiamo ancora davvero affrontato l’argomento rinnovo, più avanti vedremo e decideremo. La cosa più importante è rimanere concentrato sugli obiettivi della squadra”. 

    MLS - “Ci sono anche altri paesi, a fine stagione si apriranno più opportunità e prenderò la mia decisione. Da calciatore e da padre di famiglia”. 

    NUOVO 9 - “Non sarebbe affatto un problema, perché non ho paura della concorrenza. Per me è sempre stata uno stimolo per fare ancora di più, ne ho bisogno”. 

    IBRAHIMOVIC - “Ibra è il link tra RedBird e la squadra, ci connette con la proprietà senza sovrapporsi al lavoro di Pioli. È qui per aiutare, soprattutto sull’approccio mentale e le motivazioni. Parla con noi e ci aiuta. Dice: “Se vincete voi, vinco anche io”". 

    I CONSIGLI DI IBRA - “Certo. Mi incoraggia sempre, mi parla prima e durante le partite, all’intervallo. Vuole che io prenda la parola, che aiuti i miei compagni: Zlatan sa che questo è un gruppo giovane che ha bisogno di esperienza, di giocatori che parlino e diano l’esempio. Mi vuole più leader”. 

    LEAO - “Ci sono molte aspettative su di lui. Rafa sa che deve essere ancora più esigente con sé stesso, conosce il suo valore. Da compagno, posso dire che uno come lui è decisivo anche quando non segna: in una squadra contano aspetti che magari non balzano subito agli occhi. Noi sappiamo che Rafa può fare di più e lo sosteniamo: può salire a un livello altissimo. Gli serve continuità. E qualche gol in più, certo”.

    FUTURO DA DIRIGENTE - “Sì, mi piacerebbe diventare direttore sportivo. Occuparmi di prima squadra, settore giovanile, mercato: tutto questo ti dà una visione di insieme. Di sicuro non farò l’allenatore, troppo stress... (risata, ndr)”.

    OBIETTIVO 20 GOL - “Se potrò farli, sì. Non mi metto nessuna barriera per i gol! Mi piacerebbe anche arrivare in doppia cifra con gli assist”. 

    SCUDETTO - “L’obiettivo è concentrarci sul percorso. Se stiamo bene e facciamo come si deve, possiamo provare ad accorciare su Juventus e Inter, che stanno giocando una grandissima stagione. Ad aprile le incontreremo entrambe, una dopo l’altra, dobbiamo arrivarci al massimo. Prima vinciamo e guadagniamo punti, poi parliamo. Per adesso è difficile pensare allo scudetto”. 

    DERBY PERSI - “Brucia. Il derby deve bruciare qui (si tocca il petto, ndr). Ibra serve anche a questo, per far capire ai più giovani che il derby è una partita particolare, deve venire dal cuore e dall’anima. Siamo sulla buona strada, anche se mancano ancora troppe partite”. 

    EUROPA LEAGUE - “... tra le squadre che possono vincerla. Siamo un po’ outsider e un po’ favoriti: è un trofeo che vogliamo provare a vincere anche perché manca nella bacheca del club”. 

    STELLA MICHELIN A HAALAND - “Tre stelle: è devastante, troppo potente, è grosso ma ha potenza e velocità”. 

    TRIPLA STELLA - “Mbappé ovviamente. E Vinicius”. 

    DOPPIA STELLA - “Sono pochi i giocatori da due stelle. Ecco, Rafa... sì, Rafa le merita”.

    SESKO - “Lo seguo da due-tre anni, è ancora giovane, può migliorare molto. Diciamo una stella e mezzo”. 

    ENDRICK O ZIRKZEE - “Endrick ha giocato in Sudamerica, l’ho visto poco. Zirkzee è bravo ma non mettiamogli pressione: una stella comunque la merita”.

    SCAMACCA - “Scamacca è bravo ma si deve confermare. Una stella la merita”. 

    MAIGNAN - “Mike sta bene, è forte. Quello che è successo a Udine è alle spalle ma non deve più esistere, nella vita come su un campo di calcio, dove tutti dobbiamo dare il buon esempio”. 

    LINEA DURA SUI TIFOSI - “Sì, giusto. Ora avranno una partita a porte chiuse e il club così perderà soldi. Forse questo sarà un motivo per fare di più, la prossima volta”. 

    ABBRACCIO CON MAIGNAN - “Siamo entrambi credenti e quella vittoria, dopo quello che era successo, era una risposta dal cielo”. 

    PREGHIERA - “Per la riconoscenza, ringrazio Dio perché io e la mia famiglia stiamo bene. Mi sento fortunato a conoscere Gesù e la sua vita, a essere un testimone dell’amore di Dio, e non lo trovo difficile o imbarazzante, per me è naturale. Provo a essere sempre nella gioia, nella pace e nell’amore. Prego per stare bene e per i miei “nemici”, perché trovino Dio. Per la pace e per i leader politici: mai come in questo momento serve una presa di coscienza collettiva”.

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