Marco Pannella, grande don Chisciotte della politica italiana

Gianni Turino ricorda il leader radicale scomparso nei giorni scorsi

CASALE MONFERRATO

Una delle più grandi vergogne della nostra Presidenza della Repubblica, è quella di non aver nominato senatore a vita il grande don Chisciotte della politica, il grande combattente che ora si è spento: Giacinto Pannella detto Marco. Non è mai stato nemmeno sottosegretario: dava fastidio.

Sono stati nominati senatori a vita politici presenti in piena attività in parlamento designazioni incomprensibili data la motivazione che è alla base della nomina secondo la costituzione ( “…cittadini italiani che abbiano «illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo SOCIALE, SCIENTIFICO, ARTISTICO E LETTERARIO» 'art. 59, comma 2 della Costituzione): Fanfani, Colombo, Napolitano, Spadolini, Andreotti, De Martino , Taviani, Nenni, Leone…; Pannella, no.

Poteva dar fastidio anche passati gli ottanta anni (il presidente Napolitano dopo l’umoristica investitura a Monti) ne nominò altri cinque nel 2013 quando Pannella aveva già ottantatre anni.) 

Serviva un coro e Pannella era un solista che ragionava con la sua testa e soprattutto con il cuore.

Grazie Giacinto, detto Marco, per aver vissuto e dato un senso agli ideali, anche a quelli che non condividevano i tuoi…

Grazie.

E vergogna a chi non ha dato all’Italia la dignità di vederti senatore a vita…

..Già. da uomo libero potevi dar fastidio e far stonare il coro…

Grazie.

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Ahi serva Italia, di dolore ostello /nave sanza nocchiere in gran tempesta,/ non donna di provincie, ma bordello!

Gianni Turino
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