Amore per la città natia e passione per la pittura: la storia di Angela foto

Dopo quasi vent'anni in Svizzera ha fatto rientro a Catanzaro dove con i suoi corsi di pittura riesce ad aiutare anche ragazzi con difficoltà di integrazione e comunicazione

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    di Assunta Panaia

    Quando l’amore per la propria terra è così forte che non si riesce a starne lontano. Quando l’amore per l’arte è così forte tanto da diventare l’isola felice su cui approdare nei momenti di nostalgia. Quando un animo puro custodisce due amori tanto grandi che il prossimo non può fare a meno di percepirli, traendone esso stesso giovamento. Sono i due amori di Angela Procopio. Due amori custoditi da una personalità dolce e genuina come quella di questa donna quarantunenne di Catanzaro, che è cresciuta a pane, passione e pennelli. E che il destino, dopo averla portata in Svizzera, a distanza di quasi vent’anni, l’ha restituita alla sua terra natia.

    La passione per l’arte fin da bambina

    La sua è sempre stata una forte passione per l’arte. Una passione, accompagnata da un grande talento, che ha nutrito fin da bambina. La gelosia tipica del padre calabrese, preoccupato che la figlia quattordicenne dovesse ogni giorno viaggiare per raggiungere il centro di Catanzaro, le ha precluso la possibilità di frequentare il liceo artistico. Ma ciò non l’ha scoraggiata. “Ho iniziato a quindici anni a dipingere olio su tela – ha raccontato Angela – e a realizzare i miei primi ritratti ad olio. Conclusi gli studi all’Istituto tecnico commerciale, finalmente mi sono iscritta al mio primo corso di pittura presso “La Sfera” a Catanzaro lido, organizzato dal titolare Nicola Albano, che da quel momento è diventato un mio punto di riferimento nel mondo dell’arte, vista la sua esperienza sia nella vendita che nella comprensione delle opere d’arte”. E’ partito così il percorso di Angela, che, alla scuola del maestro Giovanni Curto, un’artista affermato e iniziatore in quegli anni di una particolare arte detta “mineralica”, ha cominciato ad apprendere le nozioni fondamentali della tecnica olio su tela.

    Il trasferimento in Svizzera

    Il corso di pittura, che ha frequentato per un anno con assiduità ed entusiasmo, è stato il preludio di una carriera di pittrice ricca di soddisfazioni. Che, tuttavia, Angela ha inaugurato molto lontano dalla sua città. “L’anno dopo il corso, nell’agosto 1993, – ha affermato la pittrice – mi sono sposata e mi sono trasferita in Svizzera, nel cantone tedesco, nella periferia di Zurigo. La vita al di là delle Alpi non è stata semplice e la mia passione più grande mi ha fatto sempre da compagna. La nostalgia per il paese natio, il mare, il calore della mia numerosa e affettuosa famiglia, – ha continuato nel raccontarsi Angela – mi provocavano una profonda sofferenza, che riuscivo a mitigare soltanto grazie alla pittura. Così mi sono ritagliata un angolo tutto mio, nella fredda cantina del sottoscala della palazzina dove abitavo, con una luce fievole, per non disturbare gli altri condomini che, nello stesso piano, avevano le loro cantine, e dopo aver ucciso tutti i ragni intorno, tanto ero disposta a tutto pur di dipingere”. E così che sono nate le sue prime opere d’arte esibite per la prima volta nel 1997 in un ristorante a Zurigo chiamato “Il Vigneto”.

    Il desiderio di continuo perfezionamento

    Dopodiché, notato il suo talento, Enzo Gruosso, artista conosciuto e affermato in Svizzera come astrattista, li ha commissionato dei ritratti e le ha presentato anche una gallerista di Zurigo, Arlette Quattropani, che, nel 1998, le ha permesso di esporre nella sua galleria. Tante mostre, collettive e personali, concorsi di pittura si susseguono quindi nella vita della giovane che comincia ad essere una pittrice conosciuta ed apprezzata in tutta la Svizzera, tanto che, nel giugno 2008, il “Zuercher Landzeitung”, il quotidiano di Zurigo, titola un articolo “Mit Ausdauer zum Erfolg”, tradotto: “Con la perseveranza fino al successo”. In Angela cresce il desiderio di perfezionamento, affascinata sempre più dai pittori realisti. E, difatti, decide di ampliare le sue conoscenze, frequentando le lezioni del “maestro del realismo”, Paolo Campa, artista iperrealista ticinese, residente a Lugano, famoso e molto apprezzato in tutta la Svizzera e Norditalia, che le ha consentito di migliorare ancora di più la sua tecnica pittorica. Non solo.

    Dalla pittura all’insegnamento

    “Nel settembre 2005, in collaborazione con una coppia italiana, Stefania e Fedele Pacifico, – ha proseguito nel racconto la Procopio – ho aperto “La Bottega dell’Arte”, un negozio in prossimità dell’aeroporto di Kloten, dove, sul modello del corso che avevo frequentato a Catanzaro Lido, ho cominciato a dare corsi di pittura”. La pittrice dimostra così non solo un grande talento come artista, ma anche come maestra. “E’ stato subito un successo. Nel giro di sole due settimane, si erano già iscritte venti persone e formati quattro gruppi di allievi di diverse nazionalità e lingue. Lo scopo del corso – ha spiegato Angela – era quello di dare a tutti l’opportunità di dipingere, ai principianti, di imparare tramite la pratica le nozioni fondamentali della tecnica olio su tela e, a chi sapeva già dipingere, la possibilità di perfezionarsi. Per me è stata una sfida in quanto gli iscritti originari di diversi Paesi, Cina, Indonesia, Cecoslovacchia, Svizzera, Germania, Brasile, Santo Domingo, Turchia, Sri lanka, desideravano realizzare soggetti a volte anche bizzarri e originali, e le spiegazioni dovevo farle per lo più in quel tedesco che avevo imparato, ma non perfettamente”. Angela appura di avere una propensione all’insegnamento. Una propensione che l’ha resa speciale agli occhi dei suoi allievi. “Mi rendevo conto – ha aggiunto – che il corso era diventato qualcosa di più che la mera trasmissione di nozioni. La pittura aiutava quegli allievi, ognuno con la propria storia e ansietà, aiutava quelle persone a rilassarsi, a sentirsi parte di un gruppo, in un’atmosfera che diventava familiare e piena di soddisfazioni quando vedevano il risultato: un’ opera d’arte di tutto rispetto”.

    La voglia di ritornare nel Paese d’origine e il rientro dopo circa vent’anni

    Nel frattempo, le soddisfazioni non erano riuscite a dirimere il desiderio di Angela di tornare in Italia, anche se questo sogno sembrava sempre più irrealizzabile, perché frattanto la sua famiglia era cresciuta, aveva tre figli da tirare su, e viveva con essa in una villetta acquistata vicino all’aeroporto. Insomma, le sue radici sembravano ormai essere tutte in Svizzera.

    Eppure, dopo 18 anni di permanenza a Zurigo, giunge la decisione del ritorno a Catanzaro dettata dal rimpianto del marito, che, nel frattempo, ad ottobre 2008, aveva visto impotente il padre morire in un Paese straniero, infrangendo il sogno, comune a molti emigrati, di godersi la meritata pensione nel luogo d’origine. “In quegli anni, – ha ricordato Angela – i frequenti viaggi in Calabria mi hanno permesso di mantenere forte il legame con la mia famiglia, che intanto era diventata più numerosa, aumentata dal matrimonio dei miei due fratelli e due sorelle e dai conseguenti figli e non solo. Grazie a queste lunghe permanenze, mi sono fatta conoscere artisticamente anche nel mio paese”. Diversi, infatti, sono i concorsi e collettive di pittura ai quali Angela partecipa durante le ferie estive, sempre in collaborazione con Nicola Albano. “E’ grazie al suo aiuto e ai suoi figli Alex e Fabrizio, – ha spiegato – che ho potuto intraprendere in Italia la stessa avventura dei corsi di pittura, intrapresa in Svizzera. Dal mese dopo il mio rientro, avvenuto nell’agosto 2011, avevo già una quindicina di persone frequentati i corsi di pittura proprio a “la Sfera””, dove tutto era iniziato circa vent’anni prima”.

     

    L’arte come terapia

    Sono trascorsi già tre anni da quando Angela è tornata a Catanzaro. E la sua voglia di trasmettere agli altri l’amore per l’arte pittorica non è minimamente diminuito. La pittrice, con un fare familiare, una voce calda e rassicurante e uno sguardo dolce e attento ai particolari, non solo del dipinto su cui si sta lavorando, ma anche e soprattutto dell’anima dei propri allievi, esorta i suoi discenti, accompagnandoli in un percorso lungo cui riescono a scoprire e tirare fuori il loro genio per sublimarlo, poi, su una tela. I suoi allievi non solo hanno l’opportunità di imparare e/o perfezionarsi, a seconda dei casi, e di fare ammirare i loro dipinti in collettive che la stessa Procopio organizza con Albano. Ma soprattutto riescono ad esprimere il loro io, le loro sensazioni e il loro stato d’animo. Riescono a liberare se stessi. L’arte diventa terapia, come ricorda la stessa pittrice. “Durante la scorsa estate – ha raccontato – un eminente primario dell’Ospedale di Soverato, visto gli ottimi risultati che il mio corso di pittura aveva avuto su un suo paziente, mi ha chiesto il permesso di inoltrare il mio numero di telefono ad un altro paziente, un adolescente con una forma di autismo diagnosticata all’età di tre anni. Non mi sono tirata indietro. Anzi, con la consapevolezza che l’arte può aiutare tanto i ragazzi con difficoltà di integrazione socio-relazionale e comunicative, ho colto questa nuova sfida”. Angela adesso va fiera della bellissima amicizia instaurata con il suo nuovo allievo, che, con grande soddisfazione della stessa, dipinge con entusiasmo e passione.

    Ecco il miracolo dell’arte, quando viene trasmessa con amore. Proprio come fa Angela.

     

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