10 May 2015

A Roglic il Tour d'Az, Firsanov sfreccia a Baku

Lo sloveno controlla i rivali e invece la corsa a tappe azera che a Baku, sul percorso dei prossimi Giochi olimpici europei ha visto il successo del russo della Rusvelo. Tracciato promosso, spettacolo sul pavé.

A roglic il tour d'az, firsanov sfreccia a baku

Se il ciclismo fosse come la PlayStation, che per centrare un obiettivo basta spingere un pulsante anziché avere cuore e gambe, potremmo assistere più spesso a imprese come quella del russo Sergey Firsanov, plurifuggitivo e vincitore della frazione conclusiva di un Tour d’Azerbaidjan che ha regalato il successo generale a Primoz Roglic. Due volte all’attacco, alla fine ha prevalso per coraggio, perseveranza e…distacco su tutti gli altri candidati al trionfo: Firsanov è tutto questo messo insieme. Uomo d’esperienza della Rusvelo diretta dall’ex cronoman Honchar, in una carriera senza acuti, né grandi palcoscenici, malgrado un rapido passaggio in Katusha. Out dai giochi per il primato generale ha puntato a vincere la tappa e ci è riuscito offrendo lo spettacolo che il contesto meritava. Nel suo tentativo estremo, quello decisivo, si è trascinato dietro il giovane kazako Shushemoin, battendolo allo sprint, prima che arrivasse il plotone regolato dallo sloveno Mugerli della Synergy Baku.


Con Roglic e l'Adria Mobil è il trionfo della Slovenia

A proposito della piccola repubblica incastonata tra le Alpi e i Balcani, il successo assoluto di Roglic è la dimostrazione di che cosa si può ottenere con poche risorse ma molto mestiere, in una squadra – l’Adria Mobil – di soli nove corridori: tanti erano anche in Azerbaigian ma sei ciclisti, il bravo ds Mervar, un meccanico ed il massaggiatore. Il loro budget è infitamente inferiore a quello della Synergy Baku – la vera rivale dell’Adria in questa corsa – eppure due vittorie di tappa, la classifica generale e la maglia verde della classifica a punti per Marko Kump testimoniano la qualità del lavoro svolto e ne arricchiscono il portafoglio. Che presto potrebbe avere una nuova importante iniezione di fiducia: l’ex amatore Primoz Roglic, a sua volta ex campione di salto dal trampolino con gli sci, dovrebbe lasciare a fine anno la squadra in cui cresciuto, approdando nel Pro Tour. “Credo che avrà una chance – dice Bostjan Mervar di lui -. Con noi ha un contratto anche per la prossima stagione ma in tal caso lo lasceremmo andare”. Roglic ha passato la giornata a controllare i rivali, come l’adesivo posto sul manubrio della bici gli ricordava puntualmente, celebrando alla grande non tanto l’anniversario della nascita di Heydar Aliyev, per il quale la città si è vestita a festa, quanto il quinto compleanno della fondazione dell’Adria Mobil. “E’ un sogno che si avvera – ha commentato il dominatore a proposito del suo trionfo assoluto -. Conquistare e tenere la maglia di leader non è stato facile ma con l’aiuto di tutti siamo stati all’altezza del nostro compito”. Qualche volta ha dovuto mordere il freno, come quando sul pavé gli è scappato Averin, ma poi ha capito che c’era chi poteva lasciar andare e chi no. Ed ogni scatto non è stato per lui un trauma.


Podio assoluto per Ockeloen e Mugerli, ai piedi Chris Horner

Nel nulla di fatto sono rimasti impantanati l’olandese Ockeloen e il già citato Mugerli, rispettivamente secondo e terzo della classifica, con lo stesso tempo. Anche se il più attivo di tutti è parso Chris Horner, decisamente brillante a dispetto dei 43 anni suonati. L’apprezzabile bottino dell’azera Synergy Bakuy Cycling Project è completato dal primato dell’ucraino Surutkovych tra gli scalatori, identificato con la maglia rossa che già ottenne al termine della corsa di due anni fa. Ancora nei dieci il bresciano Zanotti, costretto a emigrare in Olanda (alla Parkhotel Valkenburg) perché in Italia spesso per correre si deve pagare. E ancora in fuga un uomo della Cycling Academy con il ds Baron che gongola: “Abbiamo bisogno di visibilità e ci stiamo facendo conoscere con i nostri tentativi, siamo stati in fuga per tre giorni e oggi l’israeliano Zilberstein, è stato straordinario, lui ebreo al centro dell’attenzione per così tanti chilometri in una città che è un tempio musulmano…”


Promosso il circuito dei Giochi, rimandata la polizia locale: troppo zelante

La tappa conclusiva nel centro di Baku doveva servire per offrire nuove indicazioni sul circuito che a giugno ospiterà le corse in linea su strada ai primi Giochi olimpici europei in programma nella capitale azera. Il tracciato ha superato l’esame a pieni voti, con quel toboga sul pavé nella parte storica della città che richiama vagamente ai muri delle Fiandre, tanto che qualche fiammingo l’ha ribattezzato con ironia il Muur van GeraardsBaku. In Belgio, però, sulle pietre non si scende, qui invece sì e ci sarà da augurarsi che non piova, altrimenti sarebbero dolori. Ma il circuito ha ricevuto il sincero apprezzamento dei partecipanti, a partire da Horner, che l’ha giudicato assolutamente spettacolare e sicuro, con quei suggestivi passaggi in salita tra le mura della città vecchia. Un unico neo: il rettilineo di partenza e arrivo è nella piazza della Libertà, un concetto non completamente applicato nei confronti degli spettatori, che per qualche misterioso motivo sono costretti a seguire i corridori almeno 2-3 metri più indietro rispetto ai poliziotti locali. Pazienza se gli azeri hanno il vezzo di attraversare la strada senza preavviso ma se realmente si vuole avvicinare la gente a questo sport, che appunto è lo sport della gente, e si cerca di creare cultura sportiva e dunque ciclistica, si dovrebbe far capire alle forze dell’ordine che la vicinanza ai protagonisti non guasta. Nei limiti della buona educazione e sicurezza si aggiunge anzi qualcosa allo spettacolo. Basterebbe partire da questo aspetto tristemente ignorato.

Classifica quinta tappa, baku-baku (144 km):

  1. Firsanov (Rus-Rusvelo) 144 km in 3h 32’10” (media km/h 40,66)
  2. Shushemoin (Kaz-Kazakhstan National Team) s.t.
  3. Mugerli (Slo-Synergy Baku Cycling Project) a 1”
  4. Sisr (Cze-Team Dukla Praha) s.t.
  5. Horner (Usa-Airgas-Safeway Cycling Team) s.t.
  6. Gatskiy (Kaz-Kazakhstan National Team) s.t.
  7. Zanotti (Ita-Parkhotel Valkenburg Ct) s.t.
  8. Tamouridis (Gre-Synergy Baku Cycling Project) s.t.
  9. Roglic (Slo-Adria Mobil) s.t.
  10. Sulzberger (Aus-Drapac Professional Cycling) s.t.

Classifica generale:

  1. Roglic (Slo-Adria Mobil) 867 km in 16h 42’31” (media km/h 40,43)
  2. Ockeloen (Ned- Parkhotel Valkenburg Ct) a 34”
  3. Mugerli (Slo-Synergy Baku Cycling Project) s.t.
  4. Horner (Usa-Airgas-Safeway Cycling Team) s.t.
  5. Firsanov (Rus-Rusvelo) a 3’49”
  6. Edmondson (Gbr- An Post-ChainReaction) s.t.
  7. Averin (Aze- Synergy Baku Cycling Project) a 3’50”
  8. Sisr (Cze-Team Dukla Praha) s.t.
  9. Fankhauser (Aut- Hrinkow Adavrics Cycleangteam) a 3’52”
  10. Shushemoin (Kaz-Kazakhstan National Team) a 3’55”
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