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Sabato convegno a molicciara

Alla scoperta della Valle dei Mulini di Castelnuovo Magra

Il racconto di Loris Pietrobono consigliere comunale e tra i fautori della bonifica dell'area fra cascate e mulini.

Cascate a Castelnuovo

Basta il suono del suo nome per aver voglia di saperne di più. La “Valle dei mulini” è un piccolo polmone verde nel cuore della Val di Magra, nel territorio di Castelnuovo, attraversato dal torrente Bettigna e da un numero indefinito di ruscelli. Circa un chilometro quadrato di sentieri nel verde, antichi mulini e spettacolari cascate. Un luogo che non ti aspetti, a due passi dall’Aurelia.

Sabato 10 giugno dalle 10 in poi al Centro sociale di Molicciara la “Valle dei mulini” verrà raccontata all’interno di un convegno con un programma ricco di relatori esperti, a cominciare da un gruppo di volontari che da poco ha ripulito l’area restituendola di fatto, e in tutto il suo splendore, alla comunità castelnovese, e non solo. Tra questi, Loris Pietrobono, consigliere comunale e tra i fautori della bonifica.

Come nasce l’idea di ripulire questo luogo già frequentato ma che necessitava di interventi di pulizia e decoro?
“L’esigenza è nata durante il Covid, quando come si sa nelle persone si è accesa la necessità di fare passeggiate in natura. L’area era già frequentata da camminatori e mountain bike, ma la folta vegetazione impediva addirittura di distinguere i fianchi dei mulini che si potevano solo intravedere. Insieme ad altri amici castelnovesi ci siamo resi conto che la valle andava ripulita. All’inizio eravamo una decina tra cui il sottoscritto, Gianni Tendola, Giorgio Consonni e Daniele Schiaretti… tutti hanno dato una mano”.

Come si presentava l’area prima?
“Sommersa dai rovi con erba alta e infestante ovunque, non si vedevano bene neppure i mulini, potevi solo intuirli. Il bosco, come è ovvio che sia se per anni si lascia avanzare indisturbato, aveva preso il sopravvento. Solo il sentiero principale era praticabile, quello che dal Molino del Piano arrivava fino alla cascata Traaton“.

Valle dei Mulini

Quali interventi sono stati fatti?
“Abbiamo iniziato a pulire un po’ alla volta, a mano a mano scoprivamo nuovi tracciati, nuovi sentieri. Ogni giorno era una scoperta e cresceva la voglia di andare avanti. È stata un’opera titanica, abbiamo portato tutto a mano perché i mezzi pesanti non arrivavano abbastanza vicino. Il lavoro duro è durato circa un anno. Fondamentale è stato l’intervento del CAI che ci ha aiutato a mettere in sicurezza i percorsi e ha costruito un ponte sospeso in legno sul torrente Bettigna. In più ci ha consentito di segnalare tutti i sentieri e i mulini con appositi cartelli informativi. Oggi non mancano neppure tavoli e panche da pic-nic così che anche i bambini, spesso in visita con le scuole, possano trovare un ambiente confortevole per le loro escursioni”.

Quanti mulini ci sono nella valle? Sono tutti privati?
“I mulini in tutto sono sei, e sì sono tutti di proprietà di privati. Partendo dal Molino del Piano, si incontra il Mulino Saccomanni ancora in buono stato, e il Mulino Dogliotti, l’unico con la ruota e la campana. Addentrandoci nella macchia, troviamo il Mulino Lagomarsini ristrutturato di recente, e successivamente il Mulino più antico della Valle, il Moriolo, che risale al 1629 e oggi è abitato. Segue il Torchietto con le macine in legno e il ponte di pietra e subito dopo, in posizione più elevata, il Mulino Soprano con, poco più sotto, il Mulino Sottano ad esso collegato. Dai vecchi mappali, risalenti all’epoca napoleonica, risulta anche un ultimo mulino, chiamato Benettino di cui stiamo ancora cercando i resti”.

Il valore aggiunto della valle, oltre ai mulini, è rappresentato dalle numerose cascate.
“Esattamente. La valle è attraversata dal torrente Bettigna e da piccoli ruscelli che grazie ai continui dislivelli del luogo, creano scenografiche cascate e cascatelle. Le più spettacolari sono la cascata Traaton e la cascata del Soprano. A queste si aggiungono la cascata Traata, la cascata di presa rinominata Chinetta, la cascata della Peschiera e altre piccole cascatelle che sbucano qua e là sorprendendo il visitatore”.

Pietrobono, Consonni e Tendola

Quali sono gli accessi alla valle?
“Ne esistono cinque: la prima via di ingresso, quella più frequentata, si trova in Via Marciano Fondovalle, in località Molino del Piano (sentiero 302 del CAI). Lo stesso 302 prosegue poi per la frazione di Marciano, quindi un altro accesso è da Marciano a scendere. Un terzo ingresso parte dalla circonvallazione di Castelnuovo paese lungo il sentiero 309; e ancora, il quarto accesso ha origine lungo il sentiero 310, dal cimitero di Castelnuovo alto a scendere; e infine alla valle si può accedere anche da Vallecchia, percorrendo il 305 che si collega poi con il tracciato del 311 arrivando al Soprano”.

Qual è stato il ruolo dell’amministrazione comunale e della comunità castelnovese in questa impresa di recupero di uno spazio pubblico così unico nel suo genere?
“L’amministrazione comunale è stata fondamentale, in particolare l’impegno dell’assessore all’ambiente Luca Marchi è stato decisivo per l’acquisto di legname e altro materiale di lavoro. Nel 2022 inoltre il Comune ha riconosciuto il valore del nostro operato consegnando a noi volontari il ‘Premio Querciola’ assegnato ai castelnovesi che si distinguono nel sociale. Ma anche altre realtà del territorio hanno dimostrato grande interesse per la valle, partecipando concretamente all’impresa. Ringrazio in particolare la farmacia Montecalcoli per l’acquisto del legname e della benzina per gli strumenti di lavoro, e anche l’Impresa Frediani sempre per aver contribuito alle spese vive. Grazie anche ai bikers dell’associazione ‘Alle nove se non piove’ che hanno costruito il ponte Traaton bridge, sempre in legno.
E infine un sentito ringraziamento anche alla Protezione Civile di cui faccio parte e che ci ha aiutato a portare i materiali con i loro pick-up”.

Cos’altro resta da fare?
“La messa in sicurezza del Mulino Soprano e il recupero di altri sentieri, una volta percorsi dai carri, quindi sicuramente di pietra e oggi sepolti da strati di terra. Della manutenzione della valle in futuro si occuperà sicuramente il CAI, ma non credo sarà sufficiente. Il convegno di sabato serve proprio a solleticare la curiosità e la giusta attenzione che questo luogo merita. Confidiamo in un bando pubblico. Ma nell’attesa non staremo certo fermi. Stiamo già lavorando a una mappa con i punti attrattivi della valle…”

Il sentiero della Valle dei mulini
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