Giu 2017

Si è svolta a Roma presso l’Aula Marconi della sede centrale del Consiglio nazionale delle ricerche, la Tavola Rotonda dal titolo: ‘La terza missione negli enti di ricerca’, promossa dal  Miur, dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, dal Comitato Regionale dei Rettori delle Università del Lazio e dal Comitato dei Rettori delle Università Pontificie di Roma.

L’evento ha offerto l’occasione per  una riflessione sul messaggio della ‘Carta di Roma’, documento di sintesi dei  lavori del XIII Simposio internazionale dei docenti universitari, espressione del mondo accademico verso un rinnovato impegno nei confronti dell’umanità per una più equa crescita economica e una maggiore giustizia sociale.

“Migliorare la qualità della vita per tutti, lavorare per la sopravvivenza del pianeta e far partecipi i cittadini del mondo della scienza, è questa la terza missione per chi fa ricerca”, ha spiegato Massimo Inguscio, presidente del Cnr. “Per questo è molto importante il trasferimento tecnologico, ossia sfruttare la ricerca di base per produrre ricchezza; e questo è possibile solamente incentivando la cooperazione tra ricerca pubblica e mondo industriale”.

“La terza missione, insieme alla ricerca e alla didattica, è uno dei grandi capitoli in cui si articola il lavoro di valutazione dell’Anvur”, ha dichiarato Paolo Miccoli dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca. “Siamo molto interessati alle attività di terza missione del Cnr, che non si esplicano solo attraverso la ricerca ma anche con il cosidetto ‘public engagment’, ossia la capacità di un ente come il Cnr di esercitare una forte e importante influenza su tutto il tessuto sociale, su tutta la società di riferimento”.

“L’Istituto superiore di sanità è l’organo tecnico scientifico del servizio sanitario nazionale e quindi ovviamente si occupa di salute e di sanità ma in realtà si occupa di tutto quello che riguarda la vita civile del paese”, ha sostenuto Gualtiero Ricciardi, Presidente Iss. “E’ chiaro quindi che noi dobbiamo trovare degli indicatori per la terza missione che oltre a quelli tradizionali, relativi alla nostra produttività scientifica, valutino anche le attività che ci impegnano a garantire serenità alla vita dei cittadini”.

“La terza missione è fondamentale per trasmettere al pubblico tutte le nuove conoscenze e quelli che possono essere i potenziale rischi,  monitorarli in tempo reale, ma soprattutto il compito primario è quello di fare buona scienza per essere trasferita poi come applicazione alla società civile”, ha concluso Carlo Doglioni, presidente Ingv.

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