La storia

Il nome del paese deriva da "ollastu" ovvero dalla presenza di numerosi olivi selvatici.

Il territorio di Ollastra è stato popolato sin dai periodi più antichi, nel 550 a.C. quando la civiltà nuragica era in via di tramonto, il paese era dislocato al centro di un'area circondata da numerosi nuraghi e da piccoli agglomerati di capanne di argilla e paglia coperte di frasche.

Dell'epoca romana ricordiamo la "Via Maxima", molto importante ma oggi purtroppo interamente distrutta, nel Medioevo Ollastra faceva parte della curatoria del Campidano di Simaxis (giudicato di Arborea) poi conquistato dagli aragonesi che la annessero al marchesato di Oristano. Nel 1477, in seguito alla sconfitta di Leonardo Alagon, il borgo divenne feudo regio e nel 1767 passò sotto il marchesato d'Arcais, dal quale fu riscattato grazie all'eliminazione del regime feudale nel 1838.

Nel corso del tempo il nome del paese ha subito diverse modifiche passando da "Ugiastra" (periodo nuragico) a "Ullasta Simagis" (1560) fino a divenire "Ollastra Simascis o Ollastra Simaxis" nel 1870.

Nel 1928 Ollastra diventa frazione di un altro paese Simaxis per poi riacquistare l'autonomia solo nel 1946: finalmente il 10 luglio 1991 avviene la modifica ufficiale da Ollastra Simaxis in Ollastra.

Nel centro storico le vecchie case sono costruite con mattoni di terra cruda "ladiri" solitamente ad un solo piano.

Ollastra è un centro agricolo al confine tra la pianura del Campidano e la montagna che conduce verso l'interno della Sardegna. Il territorio è particolarmente fertile grazie alla presenza del fiume Tirso, il più grande fiume della Sardegna.