Mini rotore per creare energia elettrica dai rubinetti domestici brevettato da un 76enne di Cesena VIDEO

Cesena

Ha 76 anni Vittorio Rinaldini e ciò che non gli è mai venuto meno nella vita è… Lo spirito inventivo. «Dai tempi dei militari ad oggi ho depositato oltre 25 brevetti. Molti dei quali sono stati protagonisti anche qui in città. Sotto gli occhi di tutti senza che i miei concittadini lo sapessero. Comunque sono sempre state grandi soddisfazioni personali».
Gli ambiti in cui il suo genio ha spaziato in tutto questo arco temporale sono sempre stati legati alla quotidianità. Cercare di migliorare la propria vita e quella altri provando a studiare cose “che prima non c’erano”.
In tempi recenti per tutti una delle problematiche principali è diventata quella dell’energia. Da una parte cercare di sfruttare meno le risorse fossili ed i gas: anche per venire incontro ad esigenze di minore inquinamento atmosferico.
Dall’altra provare ad alleggerire le tasche delle famiglie. Creando energia da dove, a ben guardare, energia c’è già. Per riuscire ad alleggerire le bollette che mensilmente rischiano di mettere in croce tutti.
«In questo momento, con l’aiuto di alcuni ingeneri, sto progettando un piccolo “motorino”. Pensato prevalentemente a propulsione idrica. L’esempio di utilizzo maggiore è legato a realtà come quelle condominiali. Tutti utilizzano sempre l’acqua. Per far funzionare gli elettrodomestici, lavarsi, cucinare, bere… Attaccando questo rotore di piccole dimensioni alla conduttura principale dell’acqua, lui “girando” con la spinta della pressione idrica crea energia elettrica».
Per brevettarlo Rinaldini ne ha già costruito uno in scala mignon. Semplicemente attaccandolo ad un rubinetto ed aprendo l’acqua si avvia, illuminando una serie di led.
«Dai calcoli già fatti, attaccando questo tipo di soluzione alla conduttura principale dell’acqua di un condominio da 14 appartamenti, con a fianco delle batterie di accumulo energia di nuovissima generazione (che associano la loro funzione all’essere molto meno ingombranti e molto più leggere di quelle in uso fino ad ora) con il solo uso domestico quotidiano dell’acqua si riescono a restituire 3 kilowatt al giorno di energia ad ognuno dei condomini. Un bel risparmio per le tasche di tutti. Ed è solo uno degli utilizzi che questo tipo di propulsore può trovare nella vita di tutti i giorni».
In questo momento, e sempre più in futuro, l’universo dei mezzi di locomozione si sta spostando sempre più verso la propulsione ibrida se non quella full elettric. Abbandonando i motori a scoppio.
«Una delle problematiche che si riscontra ora è che con la tecnologia attuale dei veicoli un’auto non ha mai performance con un pieno di ricarica elettrica superiore a 300/400 chilometri complessivi. Così, con una vecchia Fiat 500, abbiamo provato assieme agli ingegneri a collegare il mio dispositivo. Sfruttando il movimento del veicolo riesce a ricaricare la batteria principale portandola ad una autonomia complessiva di un migliaio di chilometri. La dispersione, insita in qualsiasi tipo di consumo energetico elettrico, non rende possibile un “moto perpetuo” di ricarica continuativa. La batteria principale comunque dopo un migliaio di chilometri va ricaricata. Ma dai primi esperimenti questo mio nuovo brevetto può raddoppiare le performance di durata dei veicoli. E questo è già un fattore che mi soddisfa parecchio».

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