Immagina la scena: Inghilterra, fine del Ciquecento, Shakespeare scrive una delle opere teatrali che entrerà nella storia, una delle più rappresentate, in costume e in rima. Adesso immaginati il 2018, ieri sera per la precisione: al Teatro Carignano di Torino è andata in scena una versione contemporanea su un prato d'erba, dentro uno dei teatri storici della città.

Il pubblico sistemato sui loggioni stuccati d'oro e accomodato sulle poltroncine di velluto, gli attori sul palco che danzavano a piedi nudi, in leggings vinilici, creste piumate e headset a LED, al ritmo di musica elettronica durissima in tedesco (quasi tutta dei Laibach, un gruppo sloveno che fa pezzi industrial), il tutto accompagnato da flashanti luci strobo che squarciavano il buio.

Un inizio molto dark per una delle commedia che, nella riedizione della regista Elena Serra, per la verità fa anche ridere, sognare e anche inumidire gli occhi verso la fine, quando le coppie ballano teneramente abbracciate sulle note di Dance me to the End of Love, di Leonard Cohen.

Sogno di una notte di mezza estate, nella versione di questa estate è una rappresentazione Millennial, in tutti i sensi: il pubblico del Carignano è composto per la metà da ragazzi under 25 e gli attori, che fanno parte di una compagnia di giovani artisti torinesi, hanno un’età media di trent’anni.

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Manuela Giusto

Anche il copione è di rottura, letteralmente visto che, come si dice in gergo teatrale, rompe la quarta parete cioè quel confine immaginario che separa il pubblico dalla scena, quella sottile linea d'ombra che tiene sospesa l'incredulità: un attore salta giù dal palco a limonare (per finta) una signora della prima fila e un altro chiede al pubblico se è d'accordo che Romeo schiatti. Ma come, Romeo dentro Sogno? Eh sì, il testo originale ha subito un upgrade e c'è qualche divertente mash up.

"Sogno di una notte di mezza estate è un caleidoscopio puntato sulla vita," spiega la regista. "Soprattutto per me è una commedia sull’amore inteso come forza generatrice ed eversiva, impossibile da imbrigliare".

La trama e le coppie

La vicenda si svolge nell'Antica Grecia ad Atene e racconta la storia di 4 coppie:

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Manuela Giusto

Teseo e Ippolita. Il duca di Atene e la regina delle Amazzoni sono una coppia super litigiosa e stanno per sposarsi dopo essersi fatti la guerra per anni. Ma come sappiamo l'amore non è bello se non è litigarello.

Ermia e Lisandro. Il padre di Ermia vorrebbe farle sposare un altro, ma lei ama Lisandro, cosa ci può fare. Anche qui un proverbio: al cuor non si comanda. I due piccioncini scappano nel bosco per coronare il loro sogno d'amore, ma interverrà la magia dei folletti e delle fate del bosco a separarli e ingarbugliare tutto, as usual.

Elena e Demetrio. Lei ha la fissa di essere brutta e che nessuno la amerà mai, in particolare Demetrio che non ricambia il suo amore. Il folletto Robin Goodfellow però si incasina e andrà a finire che Elena si ritroverà corteggiata da due pretendenti, Lisandro e Demetrio, pazzi d'amore sotto l'effetto di un incantesimo.

Oberon e Titania. Divinità capricciose (lei peraltro bellissima, in piedi sulla fontana che zampilla in mezzo al palco, lui perennemente in groppa al povero folletto che se lo deve scarrozzare qua e là per il bosco), si parlano con le loro voci tuonanti al microfono decidendo le sorti dei poveri umani.

5 cose che puoi imparare sull'amore da Sogno

- L'amore è veramente cieco, ma se viene un folletto a metterti un collirio fititerapico (è ricavato dai petali di un fiore magico), appena apri gli occhi rischi di innamorarti della prima persona che vedi. Quindi dormire col primo che capita potrebbe rivelarsi molto rischioso dal punto di vista dell'amore eterno, tienine conto nei tuoi one night stand.

- Non devi essere gelosa della tua BFF se ha un fidanzato che la adora e invece il tipo che ti piace non ti degna di uno sguardo. Ermia ed Elena, cresciute insieme come sorelle, arrivano a trascinarsi letteralmente per i capelli nella rappresentazione. Bravissime Annamaria Troisi e Barbara Mazzi, le attrici che hanno interpretato le due protagoniste, che sulla scena non si sono risparmiate amorevoli ceffoni e caldi abbracci.

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Manuela Giusto

- L'amore arriverà anche per te, non temere! Shakespeare, a differenza di Dante e Jovanotti, non credeva affatto alla teoria che "Amor, ch'a nullo amato amar perdona", anzi sapeva benissimo che solo un incantesimo poteva far innamorare uno che non ne voleva sapere. Perciò come canta la Carrà, trova un altro più bello e lascia perdere quello che non ti vuole, perché non ti merita.

- Devi farti rispettare. Quando Ermia passa la prima notte nel bosco incantato assieme al suo amato Lisandro, lui vuole fare sesso con lei (o shakespirianamente parlando, vuole giacerle accanto: indovina un po' cosa può voler dire...), mentre a lei non va, così gli chiede di dormire in due cespugli separati. Al risveglio lui la odia, per colpa della magia che l'ha fatto disamorare di lei e infatuare di Elena, perciò Ermia crede che sia stato il suo rifiuto a farlo fuggire. Se mai incontrerai qualcuno che corre dietro a un'altra perché tu non gliela dai, lascialo correre.

- Alla fine si sistema tutto. E se non è tutto a posto, vuol dire che non è la fine. Applausi. Luci. Sipario. Bravi, bis!

[Lo spettacolo va in scena fino al 22 luglio a un prezzo pop: appena 15 euro.]