Sono passati solo 90 secondi e mi ha già influenzata. Siamo alla Polish House, il suo posto preferito per la manicure a West Hollywood, e mi sto facendo laccare le unghie di verde chiaro - un color Statua della Libertà che non avrei mai scelto, se lei non avesse buttato là che le piaceva. Non appena ottenuto il bollino blu di Emma Chamberlain, magicamente quello smalto ha cominciato a sussurrarmi: “Non importa che tu vada per i trenta e non ti piaccia più andare ai concerti perché sono troppo rumorosi, puoi essere una tipa da unghie verdi!”. Così ho chiesto Hint of Mint sulle unghie di mani e piedi - dopo aver consultato Emma per assicurarmi che il monocolore non sia disperatamente out.

emma chamberlain alla sfilata louis vuitton durante la parigi fashion weekpinterest
Jacopo Raule
Emma Chamberlain alla sfilata Louis Vuitton durante la Parigi Fashion Week.

Nel caso in cui non sia già evidente: non ho idea di cosa oggi sia considerato cool. Seguo tutte le influencer migliori e tutte le board Pinterest giuste, ma essere veramente cool nel 2020 è complicato. Non si tratta di scegliere tra gioielli in argento, oro o oro rosa (una questione di vita o di morte quando andavo al liceo): le ragazze trendy di oggi indossano accessori metallici di ogni genere. E francamente, meno qualcosa mi sembra cool (ricrescita a vista, scarpe orrende, i maglioni della nonna), più fa incetta di like. «Trovo che la parola “influencer” sia un po’ disgustosa», mi dice Emma, che è una influencer. «Prendiamo me, per esempio: se qualcuno mi definisce un’influencer, dice che il mio lavoro è influenzare altre persone, e non credo che sia vero. Preferisco intrattenere ed essere un’amica. Non voglio influenzare nessuno» (guardo le mie unghie e le rimprovero di lasciarsi condizionare così facilmente). Ma che Emma pensi o meno di avere poteri di persuasione (e li ha, sorry, Emma), non è questo il punto.

preview for Emma Chamberlain è la cover star di Cosmo

Ogni volta che cerco di spiegare qualcuno come lei a una persona che ha più di 30 anni, elencando i suoi sbalorditivi successi – milioni di follower sui social, un numero astronomico di visualizzazioni su YouTube, una fashion partnership con Louis Vuitton, gli oddio muoio/ oddio svengo di ragazze come mia sorella di 24 anni a ogni nuovo video che pubblica – la replica consueta è: «Ok... ma perché lei?». Già. Che cos’ha questa apparentemente normalissima ragazza di San Mateo County, California, che fa tanta presa sugli altri teenager di tutto il pianeta da proiettarla nel firmamento delle superstar di Internet? È una domanda alla quale non so rispondere. E quando la giro a Emma, mi risponde con un’altra domanda: «Perché con certe persone scatta qualcosa e con altre no? E chi lo sa. Io per prima sono sorpresa di come è andata».

Avevo bisogno di trovare stimoli in nuovi territori del mio cervello.

Ci sono molte cose che rendono Emma Chamberlain una ragazza normale, cose che l’accomunano a buona parte della gioventù americana. Ha una cotta per Timothée Chalamet, uno stile personale non appariscente e ancora in fase sperimentale (indossa una maglia a collo alto Insta-approved con collane sovrapposte) e ovviamente un’infatuazione per i Jonas Brothers. «Sono stata una loro grande fan fin dal primo giorno», dice, raccontando quanto l’abbia emozionata incontrare Joe Jonas e Sophie Turner alla fashion week di Parigi. «Ne ero assolutamente ossessionata. Quindi per me è stato pazzesco. Non credo di essere riuscita a spiegargli quanto lo amassi, ma non avevamo molto tempo».

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Getty/Ericson Garcia

Parlare con Emma è facile, il clima è rilassato. Ma poi le chiedo dove abbia preso le sue collane, e lei risponde educatamente che sono un regalo di Vuitton. Oh, giusto, questa è una Cool Girl. Me ne ero quasi dimenticata. I suoi inizi come YouTuber a questo punto li conosciamo, ma vale la pena di ripetere che la sua storia assomiglia molto a quella di centinaia di migliaia di altre ragazze che cercano di diventare vlogger dalle loro camerette da bambina. Emma non ha sfondato al primo tentativo: nei primi anni di liceo ha provato ad aprire alcuni canali, per poi abbandonarli vedendo che non ottenevano molto seguito. Ma incoraggiata dal padre musicista, ha deciso di non arrendersi. «Era estate, e mi annoiavo. Non avevo voglia di leggere il libro che mi avevano assegnato a scuola come lettura estiva. Avevo bisogno di trovare stimoli in nuovi territori del mio cervello. Così ho cominciato a registrare contenuti più o meno ogni giorno».

preview for Emma Chamberlain, cover star di Cosmopolitan di maggio

Dopo qualche altro esperimento fallito (stavolta come beauty vlogger), Emma finalmente centrò il suo primo video virale: “We All Owe The Dollar Store An Apology”. Nel caso ti fosse in qualche modo sfuggito: sai quei video in cui ti mostrano il bottino di una sessione di shopping? Ecco, una cosa del genere, ma invece di passare in rassegna gli articoli acquistati da Sephora, Emma si entusiasma per ciarpame di plastica che costa 99 centesimi al pezzo. «L’ho fatto solo perché... non lo so nemmeno io. Non so come mi sia saltato in mente. Però ero gasatissima. Ho pensato: “Sarà divertente fingere di aver fatto degli affaroni”, e a quanto pare lo hanno trovato divertente anche altri. E allora mi sono detta: Ok, ci siamo». La reazione a quel video ha fatto capire a Emma qualcosa di cruciale: essere se stessa – divertente, goffa, facilmente eccitabile – era quel che le riusciva meglio.

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Cosmopolitan
Emma Chamberlain è la cover star del numero di maggio di Cosmopolitan.

Trovi l'intervista completa sul numero di Maggio in edicola dal 21 aprile 2020.

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