Oggi inauguriamo la serie "Figure di m**** tutte italiane e come crearle". A quanto pare da noi siamo bravissimi a fare degli strafalcioni incredibili che poi vengono ripresi dai giornali internazionali facendoci vergognare parecchio. Non ci pensiamo proprio a essere un po' più rispettosi e sensibili verso i diritti delle minoranze e quindi ben venga che il The Guardian ci descriva come del tutto anacronistici. Ma veniamo al fatto: per l'uscita del film Promising Young Woman, in italiano Una donna promettente, è stato scelto un uomo per doppiare la voce di Laverne Cox, attrice trans che noi amiamo dai tempi di Orange is the New Black. Il risultato, oltre a essere decisamente offensivo, è piuttosto straniante da sentire tanto che sui social - all'uscita di una clip in italiano del film - si è scatenata una tale indignazione che Universal Pictures Italia ha dovuto fare un passo indietro. Cara Laverne Cox, sappi che noi siamo dalla tua parte.

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"Penso che questa scelta di doppiaggio sia stata un vero e proprio atto di violenza", ha dichiarato al Guardian l'attrice trans e doppiatrice italiana Vittoria Schisano. “È offensivo. Mi sentirei vittima di bullismo se fossi in lei”, ha aggiunto. L'attrice ha doppiato Cox nel documentario Netflix Amend: The Fight for America, ed è la voce italiana del personaggio trans Natalie nell'ultima stagione di Big Mouth. Schisano ha spiegato che non conosce molti altri doppiatori trans in Italia, ma che non le è stato nemmeno chiesto di fare il provino per il ruolo di Cox in Promising Young Woman. Certo evidentemente qualcuno credeva che fosse normale dare la voce di un uomo a una donna trans e questo la dice lunga sulla scarsa, scarsissima sensibilità che la nostra società ha maturato su questi temi. Le donne trans sono donne, ripetiamolo ancora una volta ad alta voce.

Tra l'altro, come fa notare il quotidiano britannico, non è nemmeno la prima volta che l'industria italiana del doppiaggio adotta soluzioni transfobiche. Proprio in Orange Is the New Black, il meraviglioso personaggio di Cox, Sophia Burset, ha la voce maschile del doppiatore Andrea Lavagnino e lo stesso è successo per i suoi personaggi in The Mindy Project e in Doubt. Più che di una svista, quindi, si tratta di una recidiva, ma per fortuna stavolta le proteste hanno portato a dei risultati. Universal Pictures Italia ha deciso di doppiare nuovamente Cox posticipando la data di uscita del film e un portavoce di Universal Pictures International si è scusato ufficialmente. “Siamo profondamente grati a Laverne e alla comunità transgender per averci aperto gli occhi su un pregiudizio che né noi né molti nel nostro settore avevano riconosciuto", si legge sempre sul The Guardian, "Sebbene non vi fosse alcun intento dannoso dietro questo errore, stiamo lavorando diligentemente per risolverlo. Abbiamo iniziato a doppiare la voce della signora Cox con attrici nei nostri territori internazionali e stiamo posticipando le date di uscita per garantire che sia disponibile la versione corretta". Insomma: bene ma non benissimo, davvero ci voleva tanto a capire? Il problema, come spiega al The Guardian Per Daniele Giuliani, neo-presidente dell'Associazione Nazionale Attori e Doppiatori, è la scarsa inclusività del mondo del doppiaggio italiano ancora profondamente bianco e cisgender. Il punto quindi sarebbe iniziare a cambiare le cose alla radice e non limitarsi a mettere una pezza quando l'errore viene fatto notare. Possiamo per favore mostrare al mondo che l'Italia può essere molto, molto migliore di così?