Milioni di utenti Apple aspettano settembre. Non per il nuovo iPhone 15, ma semplicemente perché arriverà iOS 17, e non vedono l’ora di mettere le mani su alcune novità del nuovo sistema operativo.

Qualcuno, per non aspettare, ha anticipato i tempi e ha già installato la beta pubblica.

La versione preliminare di un sistema operativo, solitamente destinata a chi vuole curiosare le novità con il rischio di una piattaforma non ancora stabilissima, è sempre più diffusa, soprattutto tra i più giovani. Su Instagram, TikTok e YouTube è facilissimo imbattersi in ragazzi e ragazze che hanno installato proprio la beta per poter sfruttare subito alcune delle novità che arriveranno a settembre.

@hopebelle Risposta a @Claudia Pilolli Cosa cambia con #ios17#namedrop #iphoneupdates #techtok #technews #iphonetricks ♬ All Around the World(La La La) - R3hab / A Touch of Class

Tra le funzioni annunciate alla WWDC23 ce ne sono due che stanno letteralmente spopolando: sono Poster di Contatto e NameDrop.

Prima di parlarne, e di capire come è cambiato l'approccio da parte dei giovani all'iPhone e a iOS facciamo due passi indietro, e proviamo a interpretare quello che sta succedendo sul mercato leggendo la trimestrale di Apple. Il mercato degli smartphone si è fermato, ed era prevedibile.

Apple è riuscita a contenere i danni con una perdita minima, ma se guardiamo all’insieme gli altri produttori hanno fatto peggio. La cosa non stupisce affatto: negli ultimi anni i telefoni, intesi come hardware, non hanno portato novità in grado di cambiare significativamente l'esperienza d'uso, e se consideriamo che sui telefoni di fascia alta, visto il costo non indifferente, viene quasi sempre utilizzata una cover, anche la questione dello status symbol, del mostrare la novità viene meno.

Quest'anno c'era la dynamic island a rendere riconoscibile un iPhone 14 Pro rispetto al 13, ma quando questa arriverà su tutta la gamma si perderà anche quell’ultimo segno distintivo.

Insomma, se tanti anni fa si puntava sul design per spingere le persone ad avere il modello più nuovo, così da mostrarlo agli amici, oggi questo concetto sembra del tutto sparito. A qualcuno interessa ancora, ma è una nicchia, non la massa che crea quel volume che poi si traduce nei numeri delle trimestrali.

La stessa Samsung si è allineata: S22, S23 e sicuramente S24 saranno praticamente indistinguibili uno dall’altro perché il concetto che avere in tasca il telefono più bello, più nuovo e più costoso è andato affievolendosi nel tempo.

Nella trimestrale ci sono però altri dati importanti, che riguardano i record di vendita: record di vendita in Italia, record di vendita nei paesi emergenti. Luca Maestri, CFO di Apple, lo ha detto chiaramente: “Abbiamo stabilito record di fatturato in diversi mercati in tutto il mondo, tra cui un record assoluto in India e record nel trimestre di giugno in America Latina, Medio Oriente e Africa, Indonesia, Filippine, Italia, Paesi Bassi e Regno Unito. La nostra base installata attiva di iPhone è cresciuta a un nuovo massimo storico, grazie al record di persone che sono passate ad iPhone.”

Questo è il punto fondamentale: con un mercato in contrazione, e senza novità che possano spingere le persone ad acquistare un nuovo modello, anche perché il quadro economico mondiale non è così roseo da pensare che tutti possano ogni anno spendere 1500$ per un telefono, quando un iPhone 12 oggi va ancora alla perfezione, è più importante far passare una persona da Android ad iPhone piuttosto che vendere un nuovo iPhone a chi aveva già un iPhone.

Siamo reduci da un viaggio in Corea, e basta fare due passi a Itaewon, il quartiere dei giovani e della movida, per rendersi conto che anche in casa Samsung, dove tre persone adulte su quattro hanno in mano un Samsung, la diffusione dell’iPhone tra i giovani è enorme.

Un recente rapporto di Counterpoint Research rivela che il 53% dei sudcoreani sotto i 30 anni possiede un iPhone, mentre solo l'8% di coloro che hanno iniziato con un iPhone è passato ad Android. Tradizionalmente, la stragrande maggioranza degli utenti di smartphone sotto i 30 anni in Corea del Sud possedeva telefoni Android, in particolare di marchi come Samsung e LG. Infatti, circa l'85% di loro ha avuto un telefono Android come primo smartphone. La tendenza sta cambiando: sempre più giovani possessori di smartphone stanno passando all’iPhone.

A questi dati si sommano anche quelli dati da molte aziende, come Swappie, che vendono iPhone ricondizionati: la maggior parte dei loro clienti non sono già utenti iPhone, sono persone che vogliono passare ad iPhone spendendo il meno possibile e guardando a modelli meno recenti ma comunque in ottimo stato.

iOS è diventato finalmente più importante dell'iPhone stesso

C’è una ragione in tutto questo: iOS, ma soprattutto le novità di iOS.

In finanza si direbbe FOMO, “fear of missing out”, e in casa Apple esiste già un precedente, ovvero la spunta blu nei messaggi. In Europa la questione ci ha toccato marginalmente, Whatsapp e Telegram sono di gran lunga più usati di iMessage, tuttavia negli ultimi anni iMessage ha portato la quasi totalità dei teenager americani ad avere un iPhone in tasca.

Google è dovuta intervenire con una pubblicità per spingere a eliminare quello che viene descritto come un "errore" creato da Apple, ma tutti sono consapevoli che è un modo voluto per mettere gli utenti iPhone su un piano diverso rispetto a quelli che non hanno un iPhone in tasca.

Oggi in Usa la quota di mercato di Apple è altissima, superiore al 55%, e sembra impossibile che si possa tornare indietro. Google e Samsung, gli altri due brand che possono fare qualcosa in un mercato chinese-free, non sembrano avere armi sufficienti per convincere i giovani ad abbandonare l’iPhone.

Soprattutto da settembre, quando appunto uscirà iOS 17 e quando saranno disponibili per tutti NameDrop e le Contact Cards, tradotte in italiano con “poster di contatto”.

Che per Apple NameDrop sia una funzionalità chiave lo si capisce dalla cura con cui ha realizzato tutto il sistema e soprattutto le animazioni. Qualcuno potrebbe dire che è “il modo per scambiarsi un contatto migliore di sempre”, perché alla fine quello è, un modo per scambiarsi un contatto, ma si deve anche pensare a quelle che sono oggi le alternative e di così immediate non ne esistono.

Soprattutto non ne esistono di così curate, dove ad essere condiviso non è solo un numero di telefono ma una scheda dettagliata della persona che include anche i canali social, una descrizione, l’emoji e tanto altro. Sempre che l’altra persona lo voglia, sia chiaro, perché anche NameDrop è costruito attorno alla privacy e permette di trasmettere solo quello che si vuole.

La scheda contatto, se ne possono creare più di una con diversi aspetti, diventa anche la base per personalizzare le telefonate: se telefona una persona con l’iPhone appare sulla schermata la bellissima scheda con la fotografia, magari un ritratto, oppure con un avatar, se telefona una persona che ha Android appare il classico e anonimo sfondo nero.

Un po’ come quello per gli sfondi della lock screen, anche l’editor delle schede contatto è completissimo e dispone di una ampia varietà di opzioni personalizzabili, senza ovviamente esagerare perché la scheda viene trasmessa sottoforma di “metadati compressi” e l’iPhone che riceve questi pacchetti deve ricostruirla in base agli asset presenti all’interno di iOS, fatta ovviamente eccezione per le fotografie.

Tiktok, Instagram, Youtube: sono centinaia di migliaia i video e gli shorts con ragazzi che mostrano le proprie card di contatto, una diversa dall’altra, una più particolare dell’altra. Card di contatto che, abbinate ad una chiamata, possono anche essere usata per mostrare a qualcuno una propria foto recente, con un cambiamento nel taglio dei capelli o nel colore.

Se la semplice spunta blu al posto di quella verde nei messaggi ha rappresentato negli ultimi anni uno dei motivi per spingere i giovani, almeno in Usa, a volere a tutti i costi un iPhone, le novità di iOS 17 possono diventarlo a livello globale.

Fear of missing out, nessun giovane vorrà essere nella condizione di non potersi scambiare il numero usando NameDrop con una ragazza o un ragazzo conosciuto in un locale, o in un bar, e nessuno vorrà che alle sue chiamate corrisponderà una schermata nera, quando invece, se chiama l’amico con l’iPhone, appare una immagine accattivante e sempre diversa.

iOS 17 e le sue novità, almeno sui social e tra i giovani, interessano ben più del nuovo iPhone 15: a molti basta un iPhone, anche non recente, ma che possa avere tutte le novità del sistema operativo. Dall’essere un telefono che molti cambiavano spesso l’iPhone si ritrova ad essere un telefono che deve essere cambiato quando iOS si ferma alla generazione precedente. Ne soffrono un po’ le vendite, ma guadagnano i servizi e soprattutto si porta via la vendita ad un concorrente.

Concorrenti che possono fare davvero poco: l’unica che ha cambiato approccio, e si vede, è Samsung. Vincolata comunque ad Android sta facendo quello che può per cercare di legare gli utenti al suo ecosistema: al momento ci riesce sulle funzionalità tra dispositivi, ma non ha ancora trovato quella ricetta che crea attaccamento alle funzionalità del sistema operativo. Ci aveva provato in passato, era stata la prima a far generare avatar 3D partendo da una foto su Galaxy S9, ma forse i tempi non erano maturi. Samsung ha ottime idee, ma non può fare quello che riesce a fare Apple senza intervenire in profondità su Android con tutti i rischi che una modifica radicale al sistema di Google, che sta alla base di tutto, comporta.

Google, detenendo il sistema operativo, è l'unica azienda che potrebbe fare esattamente come Apple, ma per farlo dovrebbe tagliare fuori i partner andando contro la sua stessa natura di sistema aperto. Privatizzare alcune funzionalità del sistema operativo per vendere più Pixel, privando i partner di quelle funzionalità, sarebbe per Google una mossa che va contro quella che è sempre stata la sua politica. Anche se, negli ultimi anni, piano piano qualcosa sta facendo, aggiungendo sui Pixel funzionalità uniche. Niente, però, che porti ad un effetto “voglio un Pixel perché altrimenti non posso fare quello”.

Insomma, a settembre riflettori accesi sulla nuova gamma di iPhone 15, che con il passaggio ai 3 nanometri, l'USB Type C e diverse novità dovrebbe rappresentare il più grosso salto negli ultimi tre anni. Ma occhio anche a iOS 17: in un periodo storico dove il mercato flette e molte novità, come gli stessi 3 nanometri, non vengono considerate come tali dalle masse, il sistema operativo e le sue funzionalità rappresentano il vero driver di vendita.

Con buona pace di chi, nella ormai sterile diatriba tra Android e iOS, continua a ritenere quest’ultimo limitato e chiuso. Per l’assenza di funzionalità come un vero file manager, per il multitasking castrato e per l’impossibilità di caricare app di terze parti. Importanti per alcuni, giusto sottolinearlo, ma totalmente trascurati dalla massa e soprattutto dai giovani, che rappresentano il mercato del futuro.