1987.

Oltre a capolavori di alcune famose band (vedi "Among The Living", "Scream Bloody Gore" e l'innovativo "Scum") nell'agosto di quell'anno uscì anche un altro ed assolutamente avanti a parer mio capolavoro del metal, che inevitabilmente influenzò una miriade di band da lì a venire, stiamo parlando del debutto dei Sarcofago, "I.N.R.I.".

Questa band formatasi nel 1985 da Wagner "Antichrist" Lamounier, comparso come cantante nella primissima line-up dei Sepultura, dal chitarrista Zeber "Butcher", che abbandonerà la band due anni dopo, dal bassista Juninho "Pussy Fucker", che lascerà il posto nel 1986 a Gerald "Incubus" Minelli destinato ad essere con il cantante uno dei pilastri del gruppo e dal batterista Eduardo "D.D. Crazy", che lascerà la band dopo aver inciso I.N.R.I. entrando successivamente come batterista nella band Thrash dei Sextrash. Nel 1987, come ho detto, questi quattro ragazzi riuscirono a realizzare una grandissima opera, che rimane a mio parere anche il miglior album della band. Si tratta di una fusione di Death/Thrash con anche una buona dose di Black, ponendo il gruppo agli antipodi del genere.
Riffs cattivissimi, diabolici e dannatamente esaltanti accompagnati da una batteria quasi perennemente in blastbeat vengono sparati in faccia all'ascoltatore. Le composizioni riescono ad avere un enorme impatto emotivo sull'ascoltatore portandolo ad un folle headbanging, che finirà solo a cd concluso, infatti la velocità e la potenza di "I.N.R.I." sono davvero stupefacenti ancora oggi, immaginate all'epoca. I testi invece, satanici, esoterici e necrofili fanno a tratti anche sorridere, vedere uno su tutti il testo di "Desecration of Virgin". Passando canzone per canzone non si possono non citare l'iniziale "Satanic Lust" con un riff davvero pestone, che parla del sacrificio di una vergine a Satana. Si prosegue poi con la già citata "Desecration of Virgin" e uno dei pezzi migliori dell'intera opera: "Nightmare" si apre maestosa con uno dei riff più cattivi della storia dell'intero metal con il nostro Wagner, che urla nel ritornello il nome della song come un indemoniato, dopo una rapida accelerazione la canzone schizza a folle velocità per poi rallentare ancora ritornando al riff iniziale. Non trascurabile dalla nomina è anche l'esagitata title track a cui segue un altro pezzo caldo dell'album, la blasfemissima "Christ's Death", la quale dopo un'incandescente sfuriata, abbassa i toni e Lamounier, furibondo, urla a più non posso ed in una maniera davvero impressionante: " Dieeeee dieeeeee Jesus Christ dieeeeee...I hate youuuuuuu". Nella seguente "Satanas" il cantato nei growl raggiunge quasi livelli da brutal death. Dopo il missile di "Deathtrash" arriva l'ultima canzone, "The Last Slaughter".

Dopo questi ventotto minuti terremotanti ed infuocati ci si stupisce di come un disco del 1987 possa spaccare ancora così i culi!!! Grazie alle sonorità ed ai testi questo I.N.R.I. si colloca sicuramente tra i primissimi album Black della storia.... e tutto questo in Brasile!

STORICO.

Carico i commenti... con calma