10 cose da fare e vedere a Ripatransone

Vi portiamo alla scoperta di Ripatransone, il “Belvedere del Piceno”, affascinante borgo ascolano che vanta una posizione panoramica mozzafiato, un notevole patrimonio storico-artistico, tradizioni folkloristiche ed enogastronomiche di grande interesse e un curioso Guinness dei primati. Volete saperne di più? Scoprite con noi 10 cose da fare e vedere a Ripatransone!

La scalinata di via Margherita.

1 – Una passeggiata per il Centro Storico

Ridente località climatica di soggiorno a 494 metri di altitudine e a 12 km dal Mare Adriatico, Ripatransone è uno dei centri più antichi ed importanti della provincia di Ascoli Piceno, Marche; è Città e Diocesi dal 1571. Il centro storico si presenta medioevale nell’impianto urbano, con edifici dal XV al XIX secolo, palazzi nobiliari, visibili soprattutto lungo il Corso Vittorio Emanuele che percorre la città longitudinalmente da nord a sud per circa un chilometro. Nei quartieri insistono numerose rue strette e vicoli, che si aprono in piccole piazzette con angoli e scorci caratteristici, tra i quali spicca il Vicolo più stretto d’Italia

Città d’arte e di storia con numerose strutture museali, vive di turismo, d’artigianato e d’agricoltura emergendo nella produzione dell’Olio e del Vino. È stata insignita del marchio di qualità turistico-ambientale della Bandiera Arancione da parte del Touring Club Italiano. Una delle sue principali caratteristiche è il ricco patrimonio storico-artistico con cinque musei: Pinacoteca-Gipsoteca, Archeologico, Vescovile di Arte Sacra, della Civiltà Contadina ed Artigiana, Storico-Etnografico con oploteca. Notevole è il complesso dei luoghi di culto, con il Duomo-Concattedrale e le numerose chiese monumentali. Inoltre la Città dispone di archivi, biblioteche, collezioni private, Teatro storico Luigi Mercantini, Teatro all’Aperto delle Fonti e una cospicua parte dell’antica cinta muraria. Per scoprire di più sulla visita alla città di Ripatransone.

Il Duomo di Ripatransone. Foto di Giacomo Straccia

2 – Godere di un’ineguagliabile vista che spazia dal Gran Sasso ai Monti Sibillini, dal Conero al Gargano, fino alla costa dalmata.

La posizione geografica privilegiata permette un’ampia e suggestiva visione panoramica, tanto da meritare alla Città l’appellativo di “Belvedere del Piceno”. Passeggiando lungo tutta la circonvallazione panoramica del paese è possibile ammirare a 360° un panorama che spazia dal Gran Sasso e Majella a sud, Monti Sibillini a ovest, Conero e Titano a nord e il Mare Adriatico ad est. In condizioni di visibilità eccezionali, dai punti più elevati è possibile scorgere anche il Gargano e le Alpi Dinariche della Dalmazia. Altri punti panoramici si apprezzano dal Colle Belvedere, dal giardino Ex-Acli e dal Colle San Nicolò.

La vista dal “Belvedere del Piceno”. Foto di Marco Compagnucci

Da qui è possibile ammirare anche i Calanchi, formazioni tipiche della Regione Marche. I calanchi fanno parte di un fenomeno geomorfologico di erosione del terreno che si produce per effetto del dilavamento delle acque piovane su rocce argillose. Sono più semplicemente dei profondi solchi del terreno sul fianco della collina che donano al paesaggio un aspetto lunare.

I calanchi. Foto di Marco Aubert

3 – Attraversare il Vicolo più Stretto d’Italia

Nel dedalo di anguste vie del quartiere Roflano, si trova una curiosità molto appetita dai turisti: il Vicolo più Stretto d’Italia (e forse del Mondo). Ubicato nel cuore del centro storico in un contesto di edilizia popolare del XV secolo è stato rivalutato nel 1968. È ampio 43 cm all’altezza delle spalle di un uomo medio, ma poco più in alto si restringe a 38 cm. Esso ha tutti i requisiti per esser considerato “Vicolo”: è stretto, percorribile, pavimentato, congiunge due vie e ha un’apertura (una finestra) che si affaccia sul vicolo. L’Ufficio Turistico del paese rilascia un attestato che certifica l’attraversamento del vicolo.

Il vicolo più stretto d’Italia. Foto di Giacomo Straccia

4 – Percorrere la romantica scalinata di Via Margherita

Poco distante dal “Vicolo più stretto d’Italia” è possibile affacciarsi lungo la romantica scalinata di via Margherita che ci regala un affascinante e suggestivo scorcio che ha come sfondo la sottostante Piazza Adolfo Cellini, con la Chiesa di San Michele Arcangelo e la Chiesa di San Pastore. È uno dei luoghi simbolo del nostro centro storico che gode di una forte popolarità innescata anche grazie all’Azienda Americana AWAY Travel che ha utilizzato una foto della scalinata per una proiezione pubblicitaria in uno dei billboard di Times Square a New York nell’estate del 2018. Questo luogo magico fa da sfondo, durante l’estate, a piacevoli serate dedicate alla musica Jazz in un format chiamato Le Scale Musicali.

Scalinata di Via Margherita. Foto di Enrico Cingolani #ripatransonephotowalk

5 – Visitare il Teatro Luigi Mercantini

In Piazza XX Settembre, poco distante dalla scalinata di Via Margherita, si trova il Teatro Luigi Mercantini, collocato al primo piano del trecentesco Palazzo del Podestà. Progettato dall’Architetto ticinese Pietro Maggi, fu aperto al pubblico nel 1824 con il nome di “Teatro del Leone”. Nel 1894 gli fu cambiato il nome ed intitolato al poeta risorgimentale ripano Luigi Mercantini, autore della celebre poesia “La Spigolatrice di Sapri”. Ha un variopinto uditorio su pianta ad U allungata, con tre ordini di palchi senza loggione. Possiede una capienza di 150 spettatori. Particolare è il sipario storico che fa da sfondo al Teatro, dipinto nel 1870 da Giuseppe Ruffini da Falerone. La tela rappresenta la scena della “Virginia ripana” (fatto cruento accaduto nel 1515). Il “Mercantini” di Ripatransone è uno dei 74 teatri storici delle Marche.

Teatro Mercantini. Foto di Giacomo Straccia

6 – Assaggiare il ciavarro

La gastronomia è sana, genuina, gustosa e diversificata. Nei ristoranti tradizionali ed in quelli agrituristici, nelle sagre paesane si preparano piatti seguendo antiche ricette alcune delle quali riproposte di recente come il Ciavarro. In dialetto ripano “lu ciavarre”, è un piatto originario della Città di Ripatransone, una sorta di zuppa a base di ben 12 varietà di cereali e legumi: fagioli rossi, fagioli cannellini, fagioli borlotti, fagioli bianchi di Spagna, piselli secchi, ceci, fava, favino, cicerchia, lenticchie, grano e granoturco. Un tempo era il piatto tipico del 1° Maggio, di quando cioè venivano svuotate le dispense e si poteva dar fondo alle rimanenze. Oggi è possibile degustare in qualsiasi stagione dell’anno questo piatto prelibato sedendosi in uno dei ristoranti del paese.

7 – Fare un tuffo nel passato al Museo della Civiltà Contadina e Artigiana

Passeggiando per le vie del borgo è possibile fare un tuffo nel passato visitando il Museo della Civiltà Contadina e Artigiana del Medio Piceno, che documenta la tradizione rurale della Città di Ripatransone e le testimonianze della vita nei campi. La raccolta del museo risale al 1990 grazie a donazioni private, l’allestimento è tra i più ricchi ed estesi del Centro-Italia. Dal 2014 il Museo ha sede nelle ex-Cantine Cardarelli, su una superficie di 502 m2. Il percorso si articola in 4 sezioni principali: Terra, Acqua, Vino e Pane. Nel cuore del museo è possibile entrare all’interno di una ricostruzione di una casa colonica, con la sua cucina, camera da letto, stalla e magazzino.

Il viaggio nel passato continua con la fedele riproduzione di un’aula di scuola e delle botteghe degli artigiani di un tempo. Uno scrigno di tesori che vi farà rivivere la cultura e le tradizioni di un paese fortemente legato ai prodotti della terra. L’esperienza cognitiva e sensoriale della tradizione può continuare anche una volta usciti dal museo con la scoperta delle specialità enogastronomiche del posto.

Il Museo della Civiltà Contadina e Artigiana del Medio Piceno.

8 – Assistere ad un evento unico: il Cavallo di Fuoco

Tra tradizione e innovazione, tra folklore e magia, a Ripatransone si svolge una delle feste popolari più singolari e sorprendenti d’Italia: il Cavallo di Fuoco. Migliaia di persone da tutta Italia, e non solo, accorrono in questo borgo medievale per assistere a questa rievocazione storica che si tiene ogni anno nel giorno dell’Ottava di Pasqua (Domenica in Albis). Questo straordinario evento pirotecnico-folkloristico ha origini religiose e risale al lontano 10 Maggio 1682. Secondo la tradizione locale, in quel giorno arrivò nel paese un fuochista da Atri, incaricato di allestire i giochi pirici per la Festa per l’incoronazione del simulacro della Madonna di San Giovanni (Patrona della Città e Diocesi). Una volta terminato il suo compito, utilizzò i fuochi rimasti per dare vita ad uno spettacolo goliardico, salendo in sella al suo cavallo.

I cittadini di Ripatransone rimasero letteralmente affascinati ed apprezzarono moltissimo l’esibizione tanto che da allora nacque una tradizione arrivata fino ai giorni nostri. A partire dal 1700 venne utilizzato un cavallo di legno, successivamente venne realizzata una sagoma di ferro trainata tra la folla festante. La manifestazione del Cavallo di Fuoco è Patrimonio d’Italia per la Tradizione.

Il Cavallo di Fuoco. Foto di Giacomo Straccia.

9 – Degustare il Vino Santo

Un’altra specialità del posto è il Vino Santo, un vino dolce passito. Per la sua produzione, la vendemmia viene effettuata manualmente per poter scegliere con cura i grappoli migliori e più sani. Portati in appassitoio, una stanza ben ventilata, vengono sistemati su graticci; in alternativa si usano telai ai quali si appendono i singoli grappoli per permettere una perfetta areazione. La durata dell’appassimento dipende dal tipo di Vino Santo che si desidera produrre. Poiché con il passare del tempo l’acqua contenuta negli acini evapora aumentando la concentrazione zuccherina al loro interno.

Alla fine della fase dell’appassimento, che va da Dicembre a Marzo, solo le uve sane vengono pigiate e i mosti lasciati fermentare in piccole botti (caratelli) per mesi o anche anni. Il Vino Santo sa rendersi un eccellente vino di accompagnamento alle preparazioni di pasticceria, come il Frestingo di Ripatransone, dolce tipico della tradizione gastronomica locale natalizia. È un’ottima bevanda per la meditazione regalando momenti di grande piacere.

10 – Un’immersione nella natura al RIPAdventure

Il Parco avventura RIPAdventure è un meraviglioso Parco totalmente rinnovato, moderno e divertente situato all’interno della Selva dei Frati, un bosco di querce secolari, a ridosso delle mura antiche della cittadina di Ripatransone, il balcone panoramico delle Marche.

Facilmente raggiungibile dalla costa e dai maggiori centri urbani e turistici offre emozionanti attrazioni sugli alberi, per bambini a partire dai 3 anni di età, ragazzi e adulti, in totale sicurezza, in un’ambiente incontaminato e adrenalinico.

Tutte le attrazioni del parco sono progettate e installate con il Sistema di linea vita continua.

Il parco dispone di una nuova ampia area per la sosta e il pernotto dei camper

Info utili

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