Padova e Greccio unite nei presepi del Santo. Il percorso visitabile fino al 2 febbraio a Sant'Antonio

Il percorso di quattro presepi C’è un motivo in più per fare una visita alla basilica del Santo e riguarda i bei presepi appena allestiti in quattro punti del complesso francescano. E fino al 2 febbraio è possibile ottenere l’indulgenza plenaria concessa da papa Francesco

Padova e Greccio unite nei presepi del Santo. Il percorso visitabile fino al 2 febbraio a Sant'Antonio

Quando lo vide allestito, per il Natale del 2021, Sergio Mattarella pensava che quello sarebbe stato l’ultimo presepe esposto al Quirinale durante la sua presidenza. Sicché, mentre il Capo dello Stato continua il suo apprezzato servizio al vertice delle istituzioni repubblicane, ha assunto un carattere davvero peculiare la Natività di Francesco Invidia, maestro salentino della cartapesta, scelta dal presidente tra i tanti presepi esposti al museo di Greccio, la Betlemme francescana, che viene ora messa a disposizione dei padovani e di quanti nelle prossime settimane faranno tappa al Santo. Tutti i giorni fino al 2 febbraio (dalle 7 alle 19) l’opera del maestro Invidia, intitolata È nato per noi. Sulla porta della vita Maria e Giuseppe ci donano l’Emmanuele. Dio con noi e fatta con materiali semplici come carta, colla, filo di ferro e paglia, può infatti essere ammirata, nella Cappella di san Francesco della basilica del Santo, in apertura del percorso “Seguendo la stella: Greccio e Padova”. Questa rassegna di presepi in stile francescano celebra, nell’ambito del progetto “Antonio800”, gli otto secoli dalla prima rappresentazione della Natività e diventa un’occasione per ottenere l’indulgenza plenaria concessa dal pontefice. Alle spalle della Madonna, che culla il bambinello, e di san Giuseppe si intravvede il portone della basilica di San Pietro. «Il 25 dicembre (1223, ndr) – scrive papa Bergoglio nel primo capitolo del volume Il mio presepe. Vi racconto i personaggi del Natale, pubblicato proprio per questo anniversario – giunsero a Greccio molti frati da varie parti e arrivarono anche uomini e donne dai casolari della zona, portando fiori e fiaccole per illuminare quella santa notte. Arrivato Francesco, trovò la greppia con il fieno, il bue e l’asinello. La gente accorsa manifestò una gioia indicibile, mai assaporata prima davanti alla scena di Natale. In quella circostanza, a Greccio, non c’erano statuine: il presepe fu realizzato da quanti erano presenti». Il percorso della mostra, patrocinata dai Comuni di Padova e di Greccio, dalla Pia unione sant’Antonio e dall’associazione Artigiani del presepe del comune reatino, continua nella Cappella delle reliquie dove è esposto il presepe Pane vivo disceso dal cielo, di cui sono autori Mauro Marcato e Nicolò Celegato. Tre santi i protagonisti, in adorazione del neonato: Francesco, Chiara e Antonio. Nicolò Celegato e fra Giambo (Giambattista Scalabrin) sono viceversa gli autori del presepe tradizionale, ambientato in Veneto, che è stato allestito nella Cappella di santa Caterina. La scena raffigura una giornata di vita in campagna, con una minuziosa cura dei particolari. Nel chiostro della Magnolia, Maurizio Paccagnella e i frati della comunità del Santo hanno invece affiancato la rappresentazione della Natività di Gesù a Betlemme a quella promossa da san Francesco a Greccio e alla scena inedita che vede sant’Antonio nel momento in cui dona il bambin Gesù a una ragazzina. La visita ai presepi del Santo, benedetti dopo la messa delle 18 di giovedì 7 dicembre, consente, fino al 2 febbraio, l’indulgenza plenaria concessa da papa Francesco proprio in occasione dell’ottavo centenario del Natale di Greccio. «A differenza degli anni scorsi – puntualizza padre Antonio Ramina, rettore della Basilica – fin dall’inizio dell’Avvento abbiamo offerto i presepi alla meditazione dei padovani e dei pellegrini. Sono due i registri che avvertiamo di fronte alla Natività: il registro della tenerezza, con un Dio che ci accoglie con dolcezza e simpatia, e quello dello stare insieme: o lo celebriamo assieme o non è Natale». Andrea Scasciafratte, priore della Pia unione sant’Antonio di Greccio, Comune gemellato con Betlemme dal 1992, ricorda che proprio nella città reatina è stato confezionato anche il presepe collocato dal 9 dicembre in piazza san Pietro, a Roma. L’allestimento, curato dalla Diocesi di Rieti, prevede la presenza di pochi personaggi: al centro l’affresco della grotta di Greccio, davanti al quale un frate minore celebra la messa. Poi Francesco con il bambinello tra le braccia, e la Madonna. Accanto san Giuseppe in adorazione; il bue e l’asinello. Arriva invece dai boschi della comunità di Primiero (Trento), l’abete rosso dell’altezza di circa venti metri che collocato in piazza del Santo. L’albero, selezionato dal Corpo forestale del Trentino tra quelli destinati all’abbattimento, è stato addobbato con le “lanterne di sant’Antonio”, in legno recuperato, scolpite da artisti e artigiani trentini, e con “le rose di Natale”, realizzate a mano dagli ospiti dei centri diurni e delle comunità alloggio del Villaggio Sant’Antonio. Lanterne e rose possono essere prenotate all’ufficio informazioni della basilica e portate a casa una volta disfatto l’albero. Quanto ricavato dalla vendita e dalle offerte andrà a sostenere, per il “Natale solidale al Santo”, due progetti della Caritas antoniana: l’acquisto di attrezzature per il reparto maternità e la sala chirurgica del Birava Hospital Center nella Repubblica Democratica del Congo, e l’acquisto di macchinari per un mulino per mais destinato all’alimentazione dei piccoli ospiti del Centro per l’infanzia di Masaiti, nello Zambia.

I francobolli di Vaticano e ministero per gli 800 anni
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Gli 800 anni dalla prima rappresentazione del presepe di Greccio sono anche il soggetto del francobollo che il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha emesso in 200 mila esemplari. Anche il Vaticano omaggia l’anniversario con due valori che riproducono opere di Piero Casentini, San Francesco celebra a Greccio la festa del Presepe e L’adorazione dei Magi.

Il libro

S’intitola La tenerezza dipinta. 800 anni da Greccio. Un percorso sulla spiritualità del Natale il volume che padre Nicola Galiazzo, classe 1970, che fa parte dell’équipe di pastorale dell’Arte della basilica del Santo, ha pubblicato per le Edizioni Messaggero Padova. Nelle pagine del libro il lettore viene portato per mano da due artisti che hanno dipinto il complesso della basilica: Altichieri da Zevio e Ubaldo Oppi. Il volume però non è un libro di storia dell’arte, ma un invito alla meditazione con brani dei Vangeli, per prepararsi al meglio al Natale. Si tratta di una vera e propria immersione nella tenerezza di Dio.

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