Scoperto il regista dell'embrione

È stata trovata finalmente la chiave che fa scattare l’organizzazione dell’embrione, trasformando alcune cellule in ‘registi’, che smettono di crescere e iniziano a dirigere le altre cellule per costruire organi e tessuti: l’intero meccanismo si basa sulla pressione esercitata dalle cellule circostanti. Lo ha scoperto lo studio pubblicato sulla rivista Nature Cell Biology e guidato dall’Università della California a Santa Barbara. Il risultato permetterà di capire cosa non ha funzionato in caso di difetti dello sviluppo e apre alla possibilità di intercettare e correggere le malformazioni congenite.

La presenza di cellule-architetto nell’embrione era nota da tempo, ma come le cellule assumessero questo ruolo di comando è rimasto finora un mistero. Per capirlo, i ricercatori guidati da Neha Pincha Shroff e Pengfei Xu hanno utilizzato microscopiche goccioline inserite tra le cellule embrionali, che riescono a rilevare le forze esercitate dalle cellule l'una sull'altra: grazie a questa tecnica e all’osservazione di un incisivo in formazione, gli autori dello studio hanno scoperto che è la pressione a determinare il destino delle cellule organizzatrici.

“Ciò che accade è che le cellule embrionali si moltiplicano in numero in uno spazio ristretto”, spiega Pincha Shroff: “Questo provoca un aumento della pressione soprattutto per le cellule che si trovano al centro, che quindi si trasformano in centri specializzati”. In pratica, le cellule che sperimentano la pressione più forte smettono di crescere e cominciano a inviare segnali per organizzare quelle circostanti. “Sarà interessante capire – aggiunge Otger Campàs, ora all’Università Tecnica di Dresda, in Germania, e co-autore dello studio – se e come la pressione meccanica influisce su altri importanti processi di sviluppo”.

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