Se ti occupi di architettura hai dovuto, o dovrai prima o poi, cimentarti con un rilievo, che tu sia un semplice studente o un professionista affermato. Un’attività di per sé banale (in apparenza), forse inutile se fine a se stessa, ma fondamentale quando dovrai mettere mano a qualcosa di esistente. Da affrontare dunque con il dovuto rispetto. Per definizione il rilievo è un… processo scientifico funzionale alla rappresentazione di un manufatto o di una porzione di territorio. Nel settore delle costruzioni, e specialmente negli interventi di restauro, è una procedura cardine ed eseguirlo correttamente influenza la buona riuscita di un progetto. Topografia ed architettura ne fanno entrambe largo uso, essendo due discipline affini: trattano entrambe dati fisici e spaziali (coordinate, dimensioni etc...), ed adottano grossomodo le stesse convenzioni grafiche. Le competenze richieste sono anch'esse simili, in sostanza elementi di geometria - analitica e descrittiva - e capacità di analisi critica, derivanti da una buona conoscenza del territorio e delle tecniche costruttive. Nelle due discipline il rilievo viene svolto in modalità differenti che dipendono dalla scala di applicazione e dunque dagli strumenti richiesti per svolgerlo. Spesso in un caso sono sufficienti poche misurazioni, orientate nei tre assi cartesiani, per ottenere le dimensioni di un vano o di un elemento architettonico; nel secondo caso la tradizione ha finalmente lasciato spazio alla tecnologia, consentendoci di elaborare rappresentazioni tridimensionali di contesti ampi e molto complessi. esempio di rilievo tradizionale mediante trilaterazione Se per un topografo il rilievo è l'attività “regina”, per noi progettisti estrarre la sagoma di un edificio e del suolo che occupa è una “side task”, che spesso deleghiamo ai tecnici della larga scala. Ciò però non ci esonera dal doverne conoscere almeno le basi, oggi più di ieri considerando che le tecniche e le strumentazioni nate a supporto della topografia stanno trovando diffusa applicazione a livello architettonico. modello di rilievo restituito da strumentazione laser scanner Il mercato di stazioni totali e laser scanner sta proponendo strumentazioni sempre più evolute, automatizzate ed intuitive. Con un minimo di pratica, gli ultimi tool, caratterizzati da linee di design e pulsantiere minimali, permetterebbero (condizionale d’obbligo) anche al più novizio del mestiere di cavarsela, con risultati che rischiano però di rimanere lontani da quelli ottenibili con le vecchie e care cordella e trilaterazione. Negli anni 2010 poi si è diffusa una preoccupante “tuttologia”, o perlomeno la presunzione che l’utilizzo di strumenti avanzati possa sostituire l’esperienza pluriennale sul campo: Mi predimensiono il progetto in Straus io stesso, non mi serve un progetto strutturale, mi basta solo la firma… Se anche ti dotassi di dispositivi d’avanguardia, per svolgere in modo professionale questo tipo di attività dovrai prestare attenzione a pochi ma fondamentali aspetti. Questi a mio parere, sono i più importanti:
Non entreremo nel dettaglio in questa sede, ma comprendere l'importanza di questo tipo di attività, e porsi umilmente nell'ottica di imparare qualcosa non può che giovare alla nostra professione di architetto, specialmente in tempi in cui versatilità ed interdisciplinarietà stanno passando da "plus" a presupposti per sopravvivere in questa giungla.
3 Comments
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Edoardo BottinArchitetto | Progettista d'interni | Consulente tecnico. Archivi
Settembre 2019
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